20 nov 2017

Antisistema non vuol dire antipolitica!


di vincenzo cacopardo
Nelle analisi che conduco non è mia abitudine pormi a sostegno di qualunque parte politica..ma il sentir parlare costantemente su chi si esprime in favore del nuovo movimento 5 Stelle come fosse in preda ad una malattia od una fede cieca e populista ..comincia a stancare...poichè suona come un ridondante stucchevole pregiudizio. D'altronde questi pregiudizi arrivano costantemente da una certa stampa legata ai Partiti tradizionali che ancora oggi sostengono questo sistema.

Chi ad Ostia non è andato al voto.. lo ha fatto perchè disamorato dal modo di procedere di una certa politica ed in parte anche perchè non si fida più di alcuna figura politica. Il problema di Ostia è anche legato al suo territorio in cui sempre più spesso una certa malavita che in questi ultimi anni ha assunto il predominio. Tuttavia il nuovo Movimento pentastellato riesce a vincere malgrado la desolante astensione sopra il limite che ha toccato i due terzi dell'elettorato. Questa rinuncia al voto ha mobilitato tempestivamente la stampa che per l'occasione..ha finito con lo sminuire la vittoria dei 5 Stelle in favore di una svalutazione complessiva della consultazione con maggiore evidenza rispetto alle precedenti votazioni riguardanti la Sicilia in cui, malgrado l'astensione, si è meno esposta.. declamando una autentica vittoria del centrodestra.

Quello su cui.. al contrario.. bisognerebbe soffermarsi è il perchè.. nel complesso di in una evidente tragica astensione..vi è ancora una buona parte di votanti che hanno deciso di dare il loro consenso al Movimento antisistemico in una città che.. proprio quel vecchio metodo sistemico istituzionale.. ha ridotto in preda alla malavita.

L'astensione prenderà sempre maggiore spazio..perchè non si scorge ancora all'orizzonte una vera rinascita della politica. Una politica che non fa percepire alcuna innovazione e che si ricostruisce in un gioco di riavvolgimento su se stessa, con gli stessi personaggi e quel che resta di un voto sempre più condizionato da false promesse o interessi particolari.

Se in questi giorni in Sicilia si contrattano le poltrone nel costante pessimo metodo della spartizione.. all'ombra di una semi-risorta Forza Italia che vorrebbe farla da padrone, nel resto del Paese si attente il risultato della prossima consultazione nazionale che potrebbe venir fuori con i soliti pesanti compromessi che fingiamo sempre di non vedere.

Antisistema non vuol dire antipolitica!
Nello stesso modo per cui il sistema deve potersi cambiare attraverso l'apporto di una nuova politica che guardi meno al conservatorismo e più in direzione dell'innovazione. Il difetto del nostro Paese sta nella paura dell'inedito..nell'angoscia di un possibile riscontro con un'improvvisata innovazione... nel riscontro di un eventuale destino ignoto che potrebbe toglierci quel poco che abbiamo. Ma..in realtà.. cosa abbiamo ancora da perdere?

Il Movimento 5 Stelle non rappresenta alcuna panacea, a parer mio deve servire prevalentemente per “rompere” con un certo modo di interpretare la politica...E solo questo movimento avrebbe oggi la forza di poterlo fare! Avranno una miriade di difetti, ma anche il pregio di non legarsi con alcuno. Se lo facessero perderebbero una sostanziale parte di consenso!
Si dirà che sono impreparati?..Come lo stesso poteva dirsi (e non si disse) quando l'improvvisata Forza Italia entrò in politica! Sono troppo assertori del concetto di onestà fino a renderlo retorico ed assillante? Certamente!! Ma questo può mai essere il vero difetto di cui preoccuparsi? Hanno un metodo di ricerca dei loro affiliati ed esponenti fin troppo leggero basato sulla poca conoscenza e sul principio virtuale dei computer..Sicuramente poco condivisibile! Ma quello che importa è lo scopo che ognuno di noi dovrebbe vedervi e cioè quello.. diverse volte sottolineato.. di rompere col passato sistema politico dei comodi compromessi, dei conflitti e delle perduranti anomalie!
Servono oggi pur non essendo detto che potranno essere utili un domani..in una incognita nell'opera di ricostruzione...in cui fresche e nuove forze di una politica più moderna avranno l'opportunità di entrare a far parte di un sistema rinnovato..poichè oggi impedite proprio dal vecchio!


Da quello che è apparso in Sicilia (isola evidentemente irriducibile) si è perdurato nelle vecchie figure dando ancora fiducia a coloro che da anni ci hanno ridotti come siamo e che restano comodamente seduti nelle loro poltrone o che manovrano in modo indegno pacchetti di voti come fossero azioni di una SPA.   

16 nov 2017

Il “voto contro”: unico precario sfogo per gli astensionisti


Il “voto contro” appare come l'unica espressione di ogni consultazione poiché viene spinto da una disanima di “reazione” generata proprio dal vecchio sistema delle contrapposizioni (oggi meno ideologiche e solo di opportunità)
di vincenzocacopardo

Una sinistra che sembra vivere ancora una volta sulla novità di una figura più che su programmi inerenti la sua cultura di pensiero!
C'è chi adesso tira fuori il nome di Grasso che.. dopo anni di legislatura nel più completo silenzio... ha messo in dubbio l'operato di metodo della linea Renziana sulla nuova legge elettorale. Un nome da usare quasi sicuramente per ricucire i rapporti interni del PD con gli scissionisti..

Che la popolazione sia famelica di cambiamento non v'è dubbio, ma che nel contempo non si fidi più di nessuna politica.. è anche una certezza!
Il voto di oggi non pare più fondato su una opinione, ma costruito attraverso uno scambio o su un'agevole compravendita di chi lo controlla: L'impossibilità di edificare buona politica da parte di chi non è più adeguato e non percepisce l'innovazione, vince sulla immedesimazione verso lo studio ed la ricerca per una funzione sociale opportuna e corretta. Tutto ciò genera disaffezione e malcontento ed induce il cittadino all'astensione.

Per risolvere tale problema la via più facile.. per i vecchi soloni ancora presenti e padroni di una certa politica.. non è l'idea o lo studio approfondito sui progetti, ma la rappresentazione di una nuova figura: Una personalità che..non per caso..proviene dalla magistratura e che pare denoti fiducia..per rimettere insieme i precari umori di un Partito.

Tuttavia il “voto contro” appare oggi come l'unica espressione di ogni consultazione poiché viene spinto da un disanima di “reazione” generata proprio dal vecchio sistema delle contrapposizioni (oggi meno ideologiche e più di opportunità) ...Insomma (per dirla in termini sportivi) ... è sempre più difficile un riscontro con un voto di opinione quando l'odierna politica continua a basarsi su uno scontro agonistico costruito sulle figure dei giocatori e mai fondato sulle indispensabili nuove regole del gioco!

Le riforme vanno operate, ma non certo come volevano imporle la Boschi ed il suo premier Renzi..che avrebbero di certo penalizzato il principio cardine di una giusta partecipazione democratica! Da decenni continuano a governare Destra e sinistra..
PD e FI hanno già dato..ma continuano ancora oggi a riproporsi ed ostentare falsi cambiamenti... Chi invece non ha ancora avuto questa opportunità è il Movimento 5S che si propone di rinnovare un sistema politico malato! Un Movimento di rottura che ancora difetta al suo interno sul metodo... la struttura interna e l'identificazione corretta delle sue personalità nei difficili ruoli.. pagando il prezzo di una certa immaturità ed esperienza, ma che si propone di frantumare tanti obsoleti principi tra cui quello di non voler basare un cambiamento sull'asettico costrutto delle figure.



13 nov 2017

Nessuna innovazione nel gioco fra le parti



Le divergenze politiche sempre più simili ad uno scontro agonistico!
di vincenzo cacopardo

Altro che alto pensiero politico costruito su chiare ideologie! Altro che ricerca di innovazione attraverso sani ideali! Si persevera col giochino delle contrapposizioni senza rendersi conto di quanto queste collocazioni, che stabiliscono agevoli posizioni a destra ed a sinistra, risultano solo vuoti pretesti per l'assunzione di un potere..finendo sempre col generare due precisi effetti:
-Quando le posizioni si allontanano si determinano drastici radicalismi spesso pericolosi (l'esempio di questi giorni sono i aderenti al gruppo “casapound”) che raccolgono soltanto rabbia e producono un violento estremismo da un lato e dall'altro. - Se... al contrario.. le posizioni si accostano.. concepiscono solo una lunga serie di compromessi che finiscono col determinare conflitti ed ovvie anomalie.. non certo utili al sistema.

Il problema e quindi “IL SISTEMA” che genera poi conseguenti figure sempre meno raccomandabili in termini di efficienza, integrità o competenza!

Come nel gioco del calcio che prevede lo scontro tra due squadre, in politica si è assunta una insensata simile logica agonistica. L'unica differenza sta nel fatto che.. nel gioco del calcio.. lo scopo rimane quello di infilare un pallone in rete, mentre nella politica quello di assurgere ad un potere di governo. Così ogni consultazione odierna verso un voto sembra avere assunto la logica e persino l'immagine di uno scontro calcistico: Nel senso che si rimane contro.. o alternativi agli altri in termini di sfida, ma molto meno innovativi rispetto ad un progetto!

Pensare di poter andare avanti con questo criterio..significa non comprendere l'essenza delle parola innovazione. Significa non considerare il bisogno di procedere per offrire alla società il primario bisogno di idee per lo sviluppo ed una sana crescita limitando le disuguaglianze.
Questo sistema ha generato e continua a generare figure leaders non proprio di alta statura politica. Personalità più simili ad allenatori di squadre agonistiche combattive: Matteo Renzi oggi... come nel passato anche Berlusconi.. hanno di certo favorito questo sistema.... con il loro modo di interpretare la politica in due squadre di formazione più competitive che di cultura democratica in favore della polis.

Bisogna una volta per tutte comprendere che le vecchie e stantie logiche delle contrapposizioni ancora sostenute dai Partiti tradizionali non possono più rendere alcun beneficio ad una società che ormai diserta le urne! Proprio perchè si è resa conto dell'inutilità di questa politica litigiosa ed aggressiva che genera solo azioni e reazioni scomposte.


Una più logica divisione dei ruoli ed un disciplinamento dei Partiti potrebbe rendere maggiore equilibrio ad una politica fattiva arginando di fatto conflitti..compromessi ed interessi di parte. E' una questione di logica, ma anche di sensibilità: La politica non ha più tempo..non può più raffigurarsi nella inutile spettacolarità di uno scontro calcistico!  

9 nov 2017

L'"idem sentire" dell'ex ministro Cardinale


LE NUOVE E PREVEDIBILI SVOLTE DI TOTO' : "o il PD cambia o ce ne andremo altrove"!

di vincenzo cacopardo

Ma guarda un po'.!..
Chi conosce Totò Cardinale e quel suo “idem sentire” culturale per questioni di fondo riguardanti il sociale, non può certo sforzarsi nell'accostare questa sua nuova iniziativa..(ad elezioni appena svolte).. solo e soltanto ai fini di una strategia. Cardinale.. in un modo o in un altro.. vuole sempre uscirne vincitore!

Nella sua attività politica, dapprima in parlamento..poi ministro.. e successivamente rinchiuso nella sua fortezza di Mussomeli.. dove da anni controlla il suo asettico, ma determinante.. pacchetto di voti.. ha sempre operato per restare in piedi in una più che evidente assenza di posizione concettuale e di pensiero che assumesse una precisa responsabilità politica: Una lunga serie di sigle per progetti politici sostenuti da un puntuale opportunismo.

Più che una minaccia al PD.. in questo articolo si percepisce chiaramente un acrobatismo di opportunità mosso probabilmente da un interesse verso l'altra parte della barricata nell'irresistibile gioco delle contrapposizioni. Un gioco che, non casualmente, persevera nel nostro paese per agevolare tali instancabili personaggi.

Ad appena due giorni dalle elezioni.. con il pretesto che il PD lo considera troppo poco anche dopo aver legato la sua lista anche per la elezione del sindaco di Palermo, Cardinale annuncia una possibilità di rottura! Per la sua innata attitudine forse intende giocare su due fronti..un dubbio nasce: La segreteria regionale o l'altra parte della barricata? Con due deputati all'interno dell'Assemblea con una precaria maggioranza.. la sua Sicilia Futura potrebbe far sentire il peso in seno alla giunta!


Quello che più risalta è il continuo processo mentale di questa subpolitica che nella nostra isola trova in Cardinale ed in qualche altro come Alfano.. indefessi estimatori.  

8 nov 2017

Analisi di un voto.. nel paese che non intende cambiare



I risultati della consultazione in Sicilia..evidenziano la lontananza da un vero cambiamento!...Poichè gli interessi dei pochi sembrano ancora soddisfare il numeroso gregge che li segue imperterrito.. compreso l'abbondante numero dei frustrati astensionisti.

di vincenzo cacopardo

In questa analisi non vorrei per nulla entrare in una esamina della figura del neo presidente Musumeci.. eletto da poco in Sicilia: Personaggio che poco conosco, ma che sembra essere una figura rispettabile, ricca di volontà e abbastanza audace nell'affrontare il difficile percorso. 
Tuttavia il problema.. come ormai è dato ripetere, rimane quello del sistema politico radicato in tutto il paese che continua a marciare su vecchi stereotipi e sulle tante figure poco raccomandabili inserite soprattutto nei Partiti tradizionali..oltre a quello della mancanza di una forma mentis in grado di generare vera innovazione.

Fino a poco tempo fa sembrava che vi fosse aria di vero cambiamento, con parecchio coinvolgimento anche nei social. Ma col voto in Sicilia ..penalizzato da una larghissima astensione... si è ricaduto in una sorta di disdicevole medioevo che.. oltre a lasciare l'amaro in bocca per i tanti che vi avevano sperato...ha segnato la conferma di come in questo Paese si persevera nel restare inerti di fronte alla possibilità di cancellare un passato politico di non funzionamento tutt'ora spinto da chiari personalissimi interessi.

Si era sperato in un vero cambiamento.. sia nelle figure che nella modalità.. e questo anche grazie ad una forza politica in grado di rompere definitivamente una cultura politica ormai stagnante. L'occasione era data dal Movimento 5Stelle... che pur nella evidenza delle incaute storture e negligenze.. oltre ad alla indubbia dose di confusione nell'organizzazione, rappresentavano e rappresentano ancora oggi (data la consistenza di voti che aggregano) l'unico grimaldello in grado di scardinare la robusta porta della politica delle anomalie e dei compromessi che ha reso il paese allo stato in cui è.
Certo poi si sarebbe dovuta trovare una strada utile per la ricomposizione di un sistema politico più funzionale ed utile, ma si sarebbero costruite nuove forze sulla ceneri di un sistema politico defunto... E forse chissà.. sarebbe potuto crescere più robusto, concreto e saggio lo stesso Movimento con la sua struttura.

Votare il Movimento 5Stelle, anche ritenendosi nel dubbio e reputandoli improvvisati, sarebbe voluto dire rompere il sussistente deleterio sistema. (Non erano forse improvvisati anche i personaggi alla nascita del partito di Berlusconi?)

I 5Stelle rimangono di sicuro un'incognita, ma anche l'unica speranza per un mutamento... Sbaglieranno?... andranno via anche loro! Al momento attuale loro restano comunque l'unica via di accesso per rompere col passato anche se non del tutto per la costruzione dell'innovazione. L'alternativa pare essere quella di restare aggrappati ad un sistema che ci mortifica ogni giorno, del quale poi, non facciamo che lamentarci.

Questa è una ragione per la quale il voto del momento non potrebbe che individuarsi come una circostanza..come una favorevole contingenza.. non un consenso, ma un'alternativa di smantellamento di un sistema dove perseverano interessi personali a danno di un bene collettivo. Come ho già avuto modo di scrivere : L'errore è proprio quello di leggere il voto odierno di “rottura” come un voto di “consenso”, ma un peccato ancora peggiore è quello di chi.. vergognosamente.. si è disinteressato al voto!



7 nov 2017

IL VOTO DEI SICILIANI NELL'INVEROSIMILE ASTENSIONE



Oltre il 53% ha deciso di non esprimere il consenso, in un'isola che ne avrebbe avuto bisogno.
di vincenzo cacopardo

Ha vinto Nello Musumeci con oltre il39%, persona decisamente migliore di tanti che lo hanno accompagnato in questa scalata alla presidenza di una Regione da tempo guasta e malata. Il candidato della destra è stato favorito dal turno unico. Assai buono il dato dei 5 Stelle che da soli si attestano con 4 punti di distacco dalla coalizione del centrodestra formata da quattro Partiti. 

Ma decisamente quello che più impressiona è il dato dell'assenteismo.

Tra gli assenteisti si contano anche gli incoerenti.. i disgustati dalla odierna politica che, proprio perchè nauseati.. avrebbero dovuto votare optando contro un sistema che li ha ridotti in tal modo. Poi vi sono i tanti che, raccolti nel loro profondo cinismo, non andando al voto, perseverano nel contribuire a ridurre il nostro popolo nello stato di subordinazione in cui è: Una storica sudditanza di fronte ad una politica di abuso e prepotenza.

Da questa consultazione si sarebbe voluto un ripulisti delle vecchie figure ed una certa etica nel candidare personaggi nuovi più utili e non inquinati, ma soprattutto un programma di efficienza per lo sviluppo dell'isola. Invece è sembrata più una lotta per l'accaparramento delle poltrone..uno scontro basato su personaggi che mantengono ancora i famigerati “pacchetti di voti” e su quelli che conducono il carro a livello nazionale. Di sicuro una preparazione alla nuova sfida elettorale nazionale.

Dato l'alto numero di astensione..si potrebbe agevolmente esprimere biasimo contro un popolo che sembra ancora una volta non voler reagire astenendosi ed adagiandosi sulla tradizionale provvidenza. In questo atteggiamento.. per certi versi autolesionista..di cui la stessa letteratura nostrana si è spesso occupata.. si nasconde, in modo alquanto controverso, una illogica reazione di rivendicazione: Un desiderio di equità..una pretesa di ordine sociale..un rispetto dei valori del territorio ed una esigenza di funzionamento.. che mai e poi mai potrà avvenire!


Ancora oggi la maggioranza dei siciliani pretende rispetto per i propri valori territoriali, ma non onora il principio fondamentale di un proprio consenso..andando al voto!    

3 nov 2017

Renzi in fuga dalla Sicilia.. tira la volata alla Destra

Tra le continue promesse di Berlusconi e le fughe di Renzi..la Sicilia sembra voler ritornare al passato con una destra più forte..una Lega nordica in casa.. ed una politica che difficilmente potrà dare spazio ed innovazione alle figure ed alle idee.
di vincenzo cacopardo

Ieri sera in televisione su Piazzapulita Vittorio Sgarbi è apparso in preda al demone..urlando oltre il dovuto. Non aveva alcuna capacità di dominare il suo istinto verso chi non lo condivideva e deviava continuamente sulle domande del presentatore. L'argomento era quello delle elezioni regionali in Sicilia e dei tanti "impresentabili" portati dai Partiti tradizionali. Naturalmente non aveva convenienza a rispondere sul fatto che il Partito del suo “stimato” Berlusconi a cui si è legato nella campagna elettorale, non ha trovato improponibile candidare certi personaggi sottoposti dalla magistratura ad indagini per evidenti episodi legati alla mafia o al malaffare. Sgarbi, nonostante una riconosciuta preparazione in campo artistico, ha dimostrato pienamente tutto il suo opportunismo e una rabbia ben visibile nel non saper trovare risposte adeguate. Ma su questo argomento ..come lui sembrano in tanti a non trovarle!

Il dibattito della campagna politica siciliana è focalizzato sul fatto che vede ancora retaggi di vecchie figure che si accompagnano a personaggi sospetti che non riescono nemmeno a fornire risposte adeguate ai giornalisti rimanendo muti con la abituale aria biasimevole di orgoglio e di superiorità...Quasi a dimostrare la invincibilità di una dannosa mentalità che non si arrende e non si arrenderà mai.

Intanto Renzi vola in America infischiandosene di quella che valuta come una semplice competizione elettorale di scarso valore.
La scomparsa del leader della sinistra nel territorio della Sicilia..non indica solo il fatto che Renzi non sia più desiderato in un territorio che lo ha fortemente penalizzato nel referendum costituzionale, ma potrebbe persino essere un'altra strategia per lasciare campo libero al centrodestra di Berlusconi, giacchè le intenzioni di voto non lasciano più alcuna speranza al PD . Qualcosa che non può che far pensare che il nemico da battere sia solo il Movimento 5Stelle e che l'unico dialogo da tenere nel futuro a livello nazionale potrà solo essere quello che terrà uniti centrodestra e centrosinistra nella solita pantomima per la spartizione delle remunerative poltrone.



2 nov 2017

ELEZIONI IN SICILIA: La sommaria e retorica comunicazione del Cavaliere


Facendo riferimento alla polemica sugli «impresentabili» Berlusconi sottolinea: “Siamo in un sistema democratico, se non vi piacciono non votateli». Sbalorditivo! Per non dire fin troppo comodo e sommario!
di vincenzo cacopardo

E non poteva che essere così: Silvio Berlusconi ..si esprime con la solita retorica infondendo panico su chi è intenzionato a votare per il Movimento 5 Stelle: Chi vota il M5S è una persona che non ragiona, che non ha testa. Non riesco a immaginare che voi mettiate una Sicilia solida nelle loro mani. I 5 Stelle sono pauperisti e giustizialisti, odiano gli imprenditori, i risparmiatori, il ceto medio. È impossibile accettare una cosa del genere».... E poi ad incalzare con la vecchia storia che il centrodestra organico ha governato la Sicilia per appena 10 anni ed il centrosinistra per 45 anni: Come se ciò li assolvesse da un passato... Insomma la solita comunicazione politica contro..quella che si svolge nello sconfessare gli altri e distruggere ogni ideale opposto.

Nulla di nuovo se non infondere paura nei confronti di chi intenderà esprimere un consenso verso il nuovo Movimento pentastellato incapace, a suo dire, di convogliare investimenti adatti per la regione e la reale certezza di fare andare via ogni impresa proveniente da fuori che intendesse impegnarsi nell'ambito del territorio in Sicilia.

Il cavaliere prosegue il suo intervento a sostegno di Nello Musumeci puntualizzando che non ha mai avuto un avviso di garanzia..e facendo riferimento alla polemica sugli «impresentabili» sottolinea: “Siamo in un sistema democratico, se non vi piacciono non votateli»...Sbalorditivo! Per non dire comodo e sommario! Come se il tutto non appartenesse ad una decisione legata allo stesso candidato presidente e ad una selezione da parte dei Partiti e le liste che lo accompagnano. Se non fossimo in un territorio dove per decenni ha dominato la mafia, non ci sarebbe nemmeno di che sorprenderci!

Silvio Berlusconi insiste costantemente... nella qualità di “re degli imprenditori”... a dettare ogni principio di crescita nel territorio siciliano anche quando i suoi accoliti, nel passato, hanno dimostrato limitata competenza, la noncuranza ed una certa approssimazione nell'opera di sviluppo. Uno sviluppo che avrebbe dovuto prevedere opere pubbliche infrastrutturali più congenite ed adatte all'accrescimento: Una mancanza totale di piani strategici che ha visto, durante l'amministrazione del centrodestra, ogni logica basata prevalentemente su interventi a pioggia a beneficio di una imprenditoria privata che ha fatto scorpacciate di contributi a fondo perduto e finanziamenti che hanno reso ben poco alla comunità. ..Ma non sembra aver fatto meglio l'amministrazione Crocetta che in questi ultimi anni ha dimostrato altrettanta superficialità rispetto ad una produttiva opera di innovazione.

Ancora una volta il cavaliere.. dopo oltre vent'anni di errata politica di sviluppo per il Sud e la nostra Sicilia... si propone per incantare l'isola siciliana.. facendo forza sulla retorica dell'incompetenza di chi vorrebbe almeno frenare il dissanguamento di una amministrazione regionale a beneficio di un giusto sviluppo ed una equità sociale. La comunicazione politica di Berlusconi non trova altra strada che quella di deridere un Movimento infondendo paure ed inquietudini ad un popolo che attende da decenni il suo riscatto nei valori attraverso una legalità, il suo consono sviluppo e le funzionali infrastrutture.


Se questa è la stentata e faziosa comunicazione politica dell'odierno centrodestra..ogni altro loro possibile programma non dovrebbe per nulla prendersi in considerazione!     

31 ott 2017

REGIONALI SICILIA: candidati compromettenti e vecchie figure


In mezzo ci sta ancora il retaggio di una vecchia Democrazia Cristiana e molta ignoranza dei tanti che votano nei paesi dell'entroterra. 
di vincenzocacopardo




Risultato ancora incerto: Ma di sicuro possiamo asserire che se il sistema di elezione fosse avvenuto col doppio turno la vittoria dei Cinquestelle avrebbe avuto una maggiore possibilità di affermazione.

Il candidato presidente del centrodestra Musumeci è incappato in una serie di candidati poco affidabili e persino coinvolti in guai giudiziari di un certo peso. Malgrado tutto Musumeci continua a difendersi dichiarando che il candidato presidente è lui e bisogna fare affidamento alla sua onestà e non a quella dei candidati implicati..poichè sarà lui a guidare la politica in caso di una vittoria del centrodestra.
Detta così non è nemmeno da considerare ironica l'uscita del candidato presidente legato al partito FI di Berlusconi. Quel Berlusconi che ancora prima aveva espresso il desiderio di vedere in campo candidati nuovi e puliti: Quei famosi "volti nuovi" con cui il Cavaliere aveva aperto la campagna elettorale!

Oggi in Sicilia il Centrodestra avrebbe la pretesa di presentarsi come una organizzazione nuova prendendo in giro l'elettore su programmi e candidati puliti..il tutto condito dalla figura del candidato presidente che pare fingere di non vedere e che dichiara di poter governare su tutti e con tutti. Ma sappiamo bene che col fondato rischio di non ottenere una maggioranza.. subirà i ricatti provenienti dalle forze politiche del suo interno e costruirà profondi compromessi ai quali siamo già da tempo abituati.

Se per il PD, seppur con qualche candidato discutibile, vi potrà essere un minimo riscontro grazie alle liste ed il lavoro di Sicilia Futura di Salvatore Cardinale (figura della prima repubblica) che ancora muove le pedine di una navigata e discutibile politica di provincia..per la coalizione del centrodestra ci si muove senza imbarazzo attraverso la presentazione di alcuni candidati poco consigliabili ed una serie di volti sorpassati. In mezzo ci sta ancora il retaggio di una vecchia Democrazia Cristiana e tanta ignoranza dei tanti che votano nei paesi dell'entroterra. A quel modo di procedere attraverso l'uso di una certa politica ormai passata..senza alcuna innovazione...oggi necessaria per quel che occorre.

Il resto viene completato da un Movimento ritenuto retoricamente di “non competenti”...da ambedue le forze politiche tradizionali ..Come se ad oggi si fosse dimostrata ed affermata da parte di altri che ci governano da decenni..un'alta capacità di gestione ed una crescita dei valori della nostra Isola! 
Se vinceranno i Partiti tradizionali, in forza di quella loro declamata “competenza”.. cresceranno le ambiguità..i conflitti.. i compromessi e l'inettitudine fin oggi dimostrate nel reiterate figure interessate solo alla perseverante devastazione di una amministrazione regionale ormai al collasso..


30 ott 2017

CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA: IDENTICI NEL SISTEMA



Sull'onda del ventennio dell'inciucio
divincenzocacopardo

Come in Sicilia.. anche nella Nazione.. centrosinistra e centrodestra dimostrano di essere una identica cosa: Restano in posizione di comodo al servizio di un sistema ormai malato da parecchio tempo! Basta sentir parlare i loro leaders che ripetono costantemente le consuete cantilene e la retorica dell'antipopulismo contro coloro che danneggiano il loro intoccabile sistema.

Non c'è più alcuna differenza sostanziale sul loro percorso! 
Se in Sicilia i Partiti tradizionali continuano ad operare in favore di una politica diretta verso una gran massa di cittadini che ignorano...colmando ahimè.. un paniere ancora denso di consensi, nel resto del paese si continuano a promette bonus e regalie che durante ogni campagna elettorale rendono altri favorevoli consensi. In ambo i casi di tutto si parla tranne che di validi programmi per innovare il Paese..per colmare quella distanza con il Sud.. e nemmeno di quelle riforme essenziali per una politica di funzionamento delle istituzioni.

Tuttavia la situazione odierna dopo la nuova legge elettorale non favorisce altri, se non lo scontato legame a venire tra PD e FI..Al contrario non vi sarebbe stata alcuna ragione di portare avanti una simile legge elettorale..un papocchio che prossimamente sarà dichiarato di certo illegittimo dalla Consulta. Una legge elettorale che ha visto (dopo averla aspramente criticata).. un'uscita dall'Aula da parte dei Parlamentari di FI e Lega..regalando il risultato alla maggioranza.
Le critiche sulla nuova legge da parte di questi Partiti schierati nel centrodestra dimostrano tutta la loro ipocrisia a dimostrazione di come certi interessi hanno prevalso su ogni tentativo più sensato.


Renzi, dopo le sconfitte del referendum, persevera col suo ridicolo trenino.. ed il Cavaliere prosegue la sua marcia malgrado la legge lo osteggi su una possibile scalata al governo..mentre Salvini..che beneficia del sistema elettorale per la rinomata forza della Lega al Nord.. sintetizza il tutto dichiarando che il Paese aveva bisogno di una qualsiasi legge elettorale. Nel paese delle anomalie il tutto si chiuderà con la firma del Presidente Mattarella il quale si limita a dichiarare che il suo compito è quello di firmare e non di dare un giudizio in proposito. Qualcuno ritiene che il compito del garante potrebbe anche essere quello di garantire il percorso democratico di una legge elettorale dalla quale dipende un po' tutto..ma sembra che chi la pensi in tal modo si sbagli o possa anche essere paragonato ad un populista della peggiore risma!     

26 ott 2017

Lo scopo del ROSATELLUM.. e quello di Renzi


..meglio definito ANTIPENTASTELLUM...
Quando ancora una volta lo scopo di una governabilità è quello di restare ancorati ad interessi partitici e non ad un fine politico di logica funzione.
di vincenzo cacopardo

La domanda alla quale dovrebbe trovarsi una risposta è quella del perchè Renzi.. lo scaltro segretario del PD... abbia voluto questo sistema elettorale malgrado lo stesso non risolva il problema di una governabilità certa. E la risposta non può che essere una sola: Perchè questa legge gli serviva per salvare la sua immagine e la sua forza in politica.
D'altronde chi poteva più fare affidamento su un ex premier che dopo il disastroso risultato al referendum costituzionale non avrebbe potuto trovare altra possibilità di percorso politico in una prossima legislatura senza la forza dei suoi fedeli parlamentari rieletti? E chi.. se non lui..con questa legge.. deciderà i futuri candidati? ..E quanti di questi faranno opportuno uso del paracadute sul proporzionale?

E' indubitabile che Renzi potrebbe non avere il posto di comando nel prossimo Governo, ma in tal modo.. avrà di certo la possibilità di sostenere una propria forza politica più che una sicurezza sulla sua stessa candidatura. 

Per l'occasione prendo spunto da un articolo dell'amico Enzo Coniglio Dopo quattro anni, Renzi fa votare una legge elettorale che ci consegnerà un Parlamento in cui i due terzi (2/3) saranno scelti dai capi dei partiti come ai vecchi tempi! Si tratta di un cambiamento radicale che è stato imposto ai membri del Parlamento attraverso un voto di fiducia per non correre rischi e mettere in riga i deputati recalcitranti che sono tanti e che, se non avessero aderito, avrebbero rischiato di non essere ricandidati. La più importante e inquietante conseguenza, è che la nuova legge elettorale rende difficile per il M5S, avere degli eletti nei Consigli uninominali non facendo ricorso alle alleanze. Chi veramente esulta sono i capi dei partiti che scelgono i candidati nei consigli uninominali e decidono la composizione delle liste per il proporzionale.”

Al di là del comodo uso della fiducia che si tende di continuo a giustificare con la sfrontata retorica de ” il meno peggio”, quello che dovrebbe inquietare e non deve lasciare sereni.. è il fatto che Renzi.. con questo sistema elettorale.. potrà usare (per non dire abusare) della posizione di forza in seno al suo Partito di maggioranza per manovrare i Parlamentari(di già eletti in modo illegittimo) garantendogli di fatto la possibilità di un nuovo seggio. Infatti sul sistema elettorale ormai approvato..i collegi sono decisi dal governo. In questo modo è abbastanza facile credere che l'altezzoso leader fiorentino abbia ogni possibilità di costruirsi una personale forza politica anche al di fuori di ogni suo impossibile premierato..

In questo modo.. il desiderato ricambio all'interno delle Aule Parlamentari non potrà avvenire! Rimarranno seduti gli stessi..i quali..ancora volta per effetto di una nuova sentenza della Consulta (di là da venire) saranno dichiarati ancora una volta illegittimi. Ma che importa?..Quando questa politica si sostiene per anni sulla forza di un principio detto “di continuità” che potremmo meglio definire “di comodo”
Si usa e si abusa della politica in forza di principi che dovrebbero essere considerati di “limite” o di “confine” e non certo una consuetudine!

Se anche altri Partiti si sono accodati a questo sistema..persino con una ridicola uscita dall'Aula..è facile pensare che lo scopo di questa governabilità non esula per nulla dal voler ricostruire il consueto compromesso di una coalizione tra i Partiti contrapposti. Sono passati anni ed anni..ed ancora si gioca con la politica dei sotterfugi e delle subdole manovre..per finire con i soliti risultati illogici e discordanti

Una sorta di eterogenesi dei fini di una politica decadente dove un furbo ex premier fiorentino opera per puro opportunismo con le personali condizioni che modificano gli utili obiettivi di una buona politica di innovazione.




25 ott 2017

AUTONOMIA ED EQUILIBRI FRA LE REGIONI

Senza gli equilibri fra le regioni..si propagano ulteriori alterazioni nel Paese
di vincenzo cacopardo

Qualche anno addietro la nostra Nazione propendeva verso un percorso di federalismo da costruire attraverso formule adatte e possibili statuti dal contenuto amministrativo e fiscale  vestito sulle necessità di ogni regione...Poi con l'arrivo di Renzi e la sua pretesa di far passare una riforma costituzionale che.. al contrario.. tendeva a centralizzare i poteri del governo non proprio a beneficio delle Regioni..tutto si era arrestato.

Oggi.. dopo il referendum voluto dalle regioni Veneto e Lombardia..che ha visto un buon risultato di partecipazione ed un Governo tornato disponibile a rivedere la materia attraverso un approfondito dialogo, si ripropone una sorta di autonomia che richiama quell'idea di federalismo, seppur limitato a precise competenze e materie. Se quello di Renzi è stato un periodo dannoso per l'intero Paese..dove ogni tempo utile si è perso..lo è stato soprattutto per alcune regioni poiché si è teso ad arrestare un processo già iniziato e fortemente desiderato.

Di sicuro.. nella fattispecie riguardante le due regioni dove si è espletata la consultazione, vi sarà un lungo dialogo con i nuovi governi a venire..ma la strada rimane ancora in salita. Tuttavia quello che ancora pone dubbi è la richiesta di autonomia circa la fiscalità e le quote che le due regioni vorrebbero trattenere a monte per poter amministrare autonomamente. La necessità di una regolamentazione in proposito rimane necessaria... sia per ciò che riguarda la misura del trattenuto.. che per quello della spesa effettiva operata all'interno dei propri territori. Da ciò potrebbe anche scaturire la necessità di una riforma amministrativa relativa all'argomento che possa non destabilizzare i necessari equilibri ed i parametri fra le varie Regioni.


Se il Governatore della Lombardia Maroni insiste col ritornello che “più denaro rimane da amministrare nella propria regione ..maggior traino si potrà avere per il resto del Paese”, in tanti nel sud ne restano ancora poco convinti...Meno persuasi che il ricco Nord possa ancora una volta interessarsi al mezzogiorno nel senso di utile e consono sviluppo: L'autonomia fiscale ha un senso solo se si attua per tutte le regioni e se si stabiliscono delle forme amministrative utili e le necessarie regole di equilibrio fra tutte le regioni, vista anche l'entità di uno Stato tutt'ora tendente a centralizzare... Altrimenti..gli scompensi verranno fuori e la locomotiva del Nord resta destinata a staccarsi abbandonando definitivamente i suoi vagoni...   

24 ott 2017

I SOVRANI DELLA ODIERNA POLITICA DI DECADENZA














di vincenzo cacopardo


Se Berlusconi è stato l’emblema di chi ha preteso di governare senza aver intuito l’importanza di una azione proveniente dal basso…Renzi, per il suo forte carattere ambizioso ed arrivista, rappresenta la figura politica tendente ad avvalorare un identico concetto di governabilità stabilità dall’alto sostenuta con la forza del suo eccessivo "credere di sapere".


Mai come oggi la politici ed i suoi leader si esprimono con così poca coerenza e dignità nella loro collocazione partitica. Come nel “Gioco delle parti” di Pirandello, anche se il loro ruolo non è in riferimento ad un funzione tra amanti.. si ritrovano costantemente come vasi di coccio tra vasi di ferro, dove ogni protagonista pare completamente dominato o schiavo della politica degli altri. Dove tra il passatempo degli interpreti si salvano le apparenze riservandosi il diritto di posizionarsi da un lato o dall'altro..solo per puro opportunismo...Che gioco può essere mai questo..se non si salvaguarda un pensiero..se non si opera sulla base di un personale concetto politico?

Quando Renzi protende verso una Destra ..Berlusconi si butta verso un certo popolarismo di sinistra moderato..Ambedue sembrano contrapporsi a se stessi!.Parlare ancora di ideologie come di un complesso di idee e di finalità che costituiscono la ragione ed il programma di un partito politico, è come fare un torto ad una buona funzione della politica, poiché molte ideologie non combaciano più con le idee di una società in continuo movimento ed i principi sui quali si fondano gli atteggiamenti sociali di ogni epoca...Insomma... oggi occorrono soprattutto buone idee..più che uomini poco chiari ed ambiziosi. Idee capaci di stare al passo con una società moderna che va cambiando e che necessita di rinnovare di continuo gli stessi principi per un riscontro più costruttivo con i valori.

La degenerazione odierna è originata dal vecchio sistema ancora succube di vecchie ideologie del passato ed è quella che ha portato la politica al punto in cui è... e cioè in uno stato di decadenza che genera continue anomalie costruendo solo falsi miti e subdoli predicatori disposti a tutto!

Continuano perciò a venir fuori personalità politiche che appaiono come i nuovi paladini e presunti riformatori del processo istituzionale del nostro Paese e che operano senza mirare principalmente ai risultati qualitativi che dovrebbero trovare riscontri su una vera funzionalità del sistema... Il tutto retoricamente condito da una operazione di restauro populista attraverso tagli e bonus qui e là, al fine di accogliere su di loro un consenso..Forti anche del fatto che in tanti oggi ignorano la reale visione del complicato meccanismo politico istituzionale. L'interesse.. quindi.. è soprattutto quello di distrarre...di non far pensare oltre il dovuto...nella loro spettacolarità..Di far sfogare attraverso il gioco di una palla in rete..per evitare che ci si possa impegnare con più attenzione in temi sociali molto più profondi, delicati e di interesse in un'esistenza in comune.

Ed ecco che il passare da un Partito all'altro nell'ambito di uno schieramento in un'Aula Parlamentare non desta nemmeno più alcuna meraviglia. Sono i perduranti ed inaccettabili percorsi di governabilità che non potranno mai portare frutti validi e duraturi finchè nuove forze costruttive non metteranno radici spingendoci verso un più illuminato concetto di funzionalità politica.

Da tempo la politica non muove più passi in avanti proprio per la mancanza di una ricerca di vera innovazione...Un percorso che possa veramente essere utile al funzionamento delle stesse istituzioni...e questo è uno dei più validi motivi che giustifica la mancanza di partecipazione al voto. Nei talk televisivi non si fa che sentire la solita cantilena degli antagonismi contrapposti, ma in concreto nessun politico riesce ad esprimere una visione della politica attraverso una forma mentis innovativa lasciando le istituzioni nelle mani dei miti e dell'invecchiamento.