di vincenzo cacopardo
Mentre
i sindaci contestano il decreto sicurezza del governo ritenendo
che sia troppo discriminante per gli immigrati..si apre una nuova contesa sulle navi delle ONG Sea Watch e Sea Eye che da oltre 15
giorni non sanno più in quale porto ormeggiare.
Certo..
la richiesta dei sindaci di opporsi ad una legge nazionale ormai
promulgata...risulta alquanto pretestuosa e non conforme alle regole
dell'ordinamento politico, ma pare nascondere altre ragioni circa una
mancanza di vera organizzazione amministrativa di alcune città ormai
in un completo disordine e sovrastate dall'immondizia.
Tra
un Di Maio più accomodante rispetto all'ospitalità nei porti ed un
Salvini decisamente restio, vi è la figura di un premier Conte che
in tuttti i modi cerca di trovare una soluzione che possa
accontentare ambedue.
Si
può intuire che la dura impostazione di Salvini circa l'immigrazione
sia condotta al fine di sollecitare un'Europa dormiente che fino ad
oggi non ha davvero affrontato nel giusto ed equilibrato modo il
problema. Tuttavia lo stesso Salvini... in modo assai furbo ..pare
sempre voler battere il ferro su argomenti che possano attirare
l'attenzione su se stesso non convincendo del tutto sul piano
politico...e non convalidando ancora nella realtà i necessari
risultati.
Salvini
parla ovunque, si mostra dappertutto..E' onnipresente.. e col suo dialogo alquanto
asciutto e deciso riesce ad affascinare un popolo avvinto da quel
linguaggio crudo ed accativante..a volte persino rude, ma in realtà.. poi.. nei fatti si
aprono altre problematiche che lo stesso popolo che lo segue non
riesce a percepire-- e forse.. fa fatica a scorgere: Sono problematiche
organizzative e di metodo di difficile soluzione che spesso..per principio.. non possono
appartenere ad uno Stato democratico; la sua politica, come quella dei predicatori, si costruisce
prevalentemente sulle parole e meno sui fatti che ancora devono
potersi constatare...
Il
linguaggio del leader della Lega si contrappone del tutto a quello
del leader del Movimento 5stelle..il quale risulta più pacato e
spesso non privo di equilibrio e senso del sociale...malgrado certe
carenze dovute soprattutto all'inesperienza. Il vice ministro Di Maio
si distingue dal viceministro Salvini in modo inequivocabile ..i due
sopravvivono all'interno di un governo che non dovrebbe poter durare
a lungo..proprio perchè ciò danneggerebbe principalmente il
Movimento ancora oggi in presenza maggiore nel Parlamento.
Quando
in tanti si apprestarono a votare per il Movimento..vedendolo come
l'elemento di rottura verso la vecchia politica ..non avrebbero mai
immaginato che lo stesso si unisse in una strana coalizione
governativa ad una Lega di Salvini (Le cui fondamenta erano state
innalzate sulle ceneri di una partito facente parte del passato). Avrebbero preferito che il Movimento andasse avanti da solo nella sua costruzione! Fu
la conseguenza di una legge elettorale incompleta, ibrida e studiata per altro
scopo! Ciononostante..i 5Stelle scelsero una strada con la Lega. Pur nella chiara intenzione di ricercare una sintesi positiva,
i risultati appaiono ancora poco chiari.. se non addirittura
controversi.
Malgrado
la politica declamata nelle pungenti parole di Matteo Salvini ed il
suo voler apparire una figura di carattere nazionale, la Lega rimane
fortemente legata e strutturata nel proprio territorio... ed è
davvero incomprensibile assistere ad un popolo del Sud pronto ad
osannare questo suo leader come fosse il liberatore di un Sud ancora
preda di una politica del passato.