8 gen 2019

REDDITO DI CITTADINANZA..DUBBI E PROVOCAZIONI

di vincenzo cacopardo

Si è sempre discusso genericamente sulla impostazione tra il reddito di cittadinanza proposto da questo governo ed il vecchio reddito di inclusione posto in essere dal precedente, ma non si sono mai ben evidenziate le nette differenze:
Il Reddito di Cittadinanza integra il reddito fino alla soglia di povertà (780 euro per il singolo che cresce per i nuclei più numerosi) - si rivolge a quasi 5 milioni di persone, prevede un patto di lavoro e di formazione - pronostica la riforma totale dei centri per l’impiego - ed infine anche forti incentivi per le aziende che assumono. il Reddito di Inclusione..pur in aiuto alle soglie di povertà.. in realtà non prevede nulla di tutto questo!
La differenza è del tutto evidente..il risultato..però.. ancora non è scontato e può porre le dovute incertezze! Tuttavia, nonostante il lungo tempo da parte del governo per rielabolarlo e la buona volontà da parte del Movimento 5stelle sottoposta alle rigide regole imposte dall'Europa sulla manovra con la conseguente riduzione dello sforamento, ad Aprile partirà questo contrastato reddito di cittadinanza e dopo i primi tre mesi potremmo farcene una ragione positiva o negativa.
Qualunque cittadino può restare perplesso circa i risultati..tuttavia Il fatto che da una parte politica ancora si contesti questa manovra come se in assoluto possa risultare negativa è fin troppo riduttivo e opportunistico. Ancora oggi non nascondo le mie incertezze, ma ogni cittadino come me ha tutte le ragioni di porre dei dubbi. Diverso è l'atteggiamento e la condotta dei tanti politici che attaccano pretestuosamente con allarmi provocatori e destabilizzanti questo punto della manovra..per un fine astioso nei confronti di un Movimento..nato sulle ceneri di una vecchia politica che si è sempre permessa di usare manovre di ogni genere con la supponenza di chi non pone mai incertezze.

7 gen 2019

LINGUAGGIO E VISIONE POLITICA ASSAI DIVERSA




LA CONFUSA RICERCA DI SINTESI TRA DUE LEADERS IN ANTITESI
di vincenzo cacopardo

Mentre i sindaci contestano il decreto sicurezza del governo ritenendo che sia troppo discriminante per gli immigrati..si apre una nuova contesa sulle navi delle ONG Sea Watch e Sea Eye che da oltre 15 giorni non sanno più in quale porto ormeggiare.
Certo.. la richiesta dei sindaci di opporsi ad una legge nazionale ormai promulgata...risulta alquanto pretestuosa e non conforme alle regole dell'ordinamento politico, ma pare nascondere altre ragioni circa una mancanza di vera organizzazione amministrativa di alcune città ormai in un completo disordine e sovrastate dall'immondizia.

Tra un Di Maio più accomodante rispetto all'ospitalità nei porti ed un Salvini decisamente restio, vi è la figura di un premier Conte che in tuttti i modi cerca di trovare una soluzione che possa accontentare ambedue.
Si può intuire che la dura impostazione di Salvini circa l'immigrazione sia condotta al fine di sollecitare un'Europa dormiente che fino ad oggi non ha davvero affrontato nel giusto ed equilibrato modo il problema. Tuttavia lo stesso Salvini... in modo assai furbo ..pare sempre voler battere il ferro su argomenti che  possano attirare l'attenzione su se stesso non convincendo del tutto sul piano politico...e non convalidando ancora nella  realtà i necessari risultati.

Salvini parla ovunque, si mostra dappertutto..E' onnipresente.. e col suo dialogo alquanto asciutto e deciso riesce ad affascinare un popolo avvinto da quel linguaggio crudo ed accativante..a volte persino rude, ma in realtà.. poi.. nei fatti si aprono altre problematiche che lo stesso popolo che lo segue non riesce a percepire-- e forse.. fa fatica a scorgere: Sono problematiche organizzative e di metodo di difficile soluzione che spesso..per principio.. non possono appartenere ad uno Stato democratico; la sua politica, come quella dei predicatori, si costruisce prevalentemente sulle parole e meno sui fatti che ancora devono potersi constatare...
Il linguaggio del leader della Lega si contrappone del tutto a quello del leader del Movimento 5stelle..il quale risulta più pacato e spesso non privo di equilibrio e senso del sociale...malgrado certe carenze dovute soprattutto all'inesperienza. Il vice ministro Di Maio si distingue dal viceministro Salvini in modo inequivocabile ..i due sopravvivono all'interno di un governo che non dovrebbe poter durare a lungo..proprio perchè ciò danneggerebbe principalmente il Movimento ancora oggi in presenza maggiore nel Parlamento.

Quando in tanti si apprestarono a votare per il Movimento..vedendolo come l'elemento di rottura verso la vecchia politica ..non avrebbero mai immaginato che lo stesso si unisse in una strana coalizione governativa ad una Lega di Salvini (Le cui fondamenta erano state innalzate sulle ceneri di una partito facente parte del passato). Avrebbero preferito che il Movimento andasse avanti da solo nella sua costruzione! Fu la conseguenza di una legge elettorale incompleta, ibrida e studiata per altro scopo! Ciononostante..i 5Stelle scelsero una strada con la Lega. Pur nella chiara intenzione di ricercare una sintesi positiva, i risultati appaiono ancora poco chiari.. se non addirittura controversi.

Malgrado la politica declamata nelle pungenti parole di Matteo Salvini ed il suo voler apparire una figura di carattere nazionale, la Lega rimane fortemente legata e strutturata nel proprio territorio... ed è davvero incomprensibile assistere ad un popolo del Sud pronto ad osannare questo suo leader come fosse il liberatore di un Sud ancora preda di una politica del passato.






2 gen 2019

IL RISCHIO DI UNA DEMOCRAZIA ILLIBERALE




Per il Movimento 5 stelle non pare esservi via di mezzo: o sei con loro o contro di loro! ..Ma la politica e ben altra cosa!

di vincenzo cacopardo
Eppure in tanti... quando sono andati al voto..avevano sperato in un cambiamento per le regole della democrazia che potessero offrire maggiore dialogo parlamentare.
Se per dare inizio ad una rottura del sistema si è dovuto sottostare a regole alquanto rigide all'interno del Movimento..per la ricerca di un cambiamento sembra più che naturale che un dialogo debba potersi approfondire ed una certa flessibilità ricercarsi insieme.

Il neo parlamentare De Falco, ormai più distante dalla linea politica dettata da Luigi Di Maio, non si sarebbe di certo aspettato un trattamento simile come quello dell'espulsione: Pensava che si potesse conservare un po' di democrazia all'interno del Movimento. Ha espresso opinioni (come qualsiasi parlamentare dovrebbe ed è tenuto a fare) sul decreto sicurezza e sulla manovra. Di conseguenza pare aver voluto votare secondo coscienza: Secondo il parlamentare nessuno del gruppo in Senato aveva alcuna cognizione sul contenuto della manovra e dunque non ci si poteva che astenersi.

Le reiterate violazioni al codice etico del Movimento nello specifico caso non sembrano per nulla appropriate poiché votare senza la conoscenza esatta del contenuto di un argomento non può essere rapportato ad una questione di etica, ma semmai di coscienza. Ciononostante un regolamento forzato non può avere alcuna relazione con un'etica, ma forse con i principi del suo testo. Se inoltre su questi principi non si è mai veramente discusso preventivamente in sede di partito..certe motivate e ragionevoli prese di posizioni di un parlamentare risultano più che ovvie.
La questione politica odierna è proprio quella che vede oggi la mancanza di un equilibrio fra i due ruoli: quello parlamentare e quello esecutivo.. sempre più tendenti a schiacciare e limitare il ruolo del primo. 

Purtroppo in questo Movimento che ha ottenuto un certo risultato di rottura sul vecchio sistema..non si è dibattuto al suo interno nel giusto modo. Vi sono alcune precise incongruenze le quali prima o dopo salteranno all'occhio e che rischiano di condannarlo nel breve futuro per le scelte fin troppo radicali.

Prima fra tutte proprio quella di pretendere un voto compatto su leggi e manovre pilotate dall'esecutivo e fatte scivolare a pioggia sul Parlamento con l'ordine preciso di votarle. (Esattamente come è avvenuto nel recente passato con Renzi, Berlusconi e compagnia). Un punto sul quale mal si concilia l'ottimo discorso del presidente della Camera Fico nel giorno del suo insediamento dedicato al ruolo della sua Aula.. e che non ha alcun riscontro con il cambiamento che in realtà il Movimento ricercava.
Un'altra è quella che vede un capo del partito contemporaneamente ai vertici di un governo che.. anche involontariamente...finisce con inficiare l'opera ed il corretto funzionamento dei ruoli. (Anche qui esattamente come è avvenuto nel recente passato con Renzi, Berlusconi e compagnia.)
La terza è il fatto che il tanto declamato contratto con i cittadini in realtà non è stato discusso e vagliato profondamente in campagna elettorale dal Movimento in fase di preelezione.. e che successivamente è stato anche fortemente compromesso da una sintesi col partito della Lega che ne ha stravolto i contenuti.

Da questi punti si percepisce ancora di più l'importanza di chi si assume una responsabilità su un voto parlamentare.. ed appare ancora una volta manifesto come si tenda ad operare in politica azzardando la parola “cambiamento”... senza nemmeno ricercare le essenziali regole per far funzionare l'ordinamento di una democrazia libera attraverso scelte innovative più logiche e meno compromesse.

Capisco che questi temi per alcuni non proprio del mestiere possano risultare poco comprensibili, ma purtroppo sono strettamente legati alla base dell'ordinamento politico ed anche collegati alla parola “cambiamento” di cui tanti si riempiono la bocca. Cambiamento che non vuol dire soltanto togliere o dare all'uno e all'altro, ma organizzare in modo funzionale, corretto ed equilibrato un percorso di sana politica sociale.



21 dic 2018

MANOVRA... E FUTURO POLITICO


Come era prevedibile la manovra passerà seppure con ristrettezze dovute ad un minore sforamento sul debito (dal 2,4 al 2,0) che comporteranno uno slittamento..forse un po' penalizzante, ma non proprio lontano dallo scopo che i due partiti di governo si erano prefissi.
di vincenzo cacopardo

Rispetto ai loro programmi personali esposti con enfasi in campagna elettorale vi è un notevole ridimenzionamento, tuttavia lo scopo che il governo sembra prefiggersi è quello di un programma certificato in un contratto (un po' anomalo rispetto alla prassi convenzionale) che prevede l'esaudirsi della completa manovra nell'arco degli anni a venire. ..

Ma la domanda del giorno resta una: Resisterà la loro intesa oltre le europee della prossima primavera?

Un reddito di cittadinanza che dovrebbe partire da Aprile con l'impegno di una cifra inferiore.. Idem per quanto attiene la quota cento che successivamente dopo qualche anno si dovrebbe assettare su contributivo a quota 41..Questi i due pilastri di partenza conditi con altre piccole manovre in favore delle piccole imprese. Ma..a detta di molti.. non del tutto sufficienti a far ripartire il Paese allontanandolo da una possibile recessione. Resta da vedere come finirà per la flat tax, che corso prenderà l'impegno verso l'immigrazione.. e che risultato certo potrà dare il reddito di cittadinanza.

In questa atmosfera, condita di attriti da parte di una opposizione che pare ancora una volta intestardirsi in un disaccordo maldestro e assai poco costruttivo, non si scorgono politiche alternative utili, né il sorgere di nuovi Movimenti e Partiti con figure capaci di proporre idee innovative...malgrado il momento propizio.
Di certo i cittadini sono stanchi e non pensano a qualunque altra possibilità di vero rinnovamento della politica in termini di funzione positiva verso la società. Si rimane confusi e se ne hanno tutte le ragioni!
L'idea di un contratto, sebbene offra una immagine nuova, rimane ancora poco convincente giacchè lo dirige esclusivamente un Governo con poca influenza di un Parlamento votato dagli stessi cittadini...Se poi a questo aggiungiamo il fatto che chi ha votato una delle due forze..era del tutto contrario all'altra, si percepisce la sofferenza politica a cui si e' rimasti assoggettati.

Sembra comunque inevitabile che questa forzata unione governativa composta da due forze i cui principi si basano su idee e valori diversi, non potrebbe andare oltre. Se..al contrario..andasse lo stesso avanti.. inciamperebbe nelle più evidenti contraddizioni. Discordanze che finiscono sempre col premiare il più forzatamente comunicativo e meglio strutturato territorialmente: Una forza asciugherà l'altra..e sappiamo bene quale!
Al di là dell'impegno, delle promesse e dell'affermazione di queste..se si persevera con questa unione..ormai più di scopo...che di vero ed autentico riformismo costruttivo, si continua a cascare sui compromessi e la confusione. Sappiamo che la causa di questa unione è stata dovuta da una legge lettorale che avrebbe generato equivoci ed ambiguità. Una legge lettorale poco chiara..ambigua e certamente non completa in termini di proporzionale.
Se non si formano nuove realtà politiche con nuove forze di innovazione...dalle ceneri di un tanto declamato cambiamento si vedrà rinascere una reiterata contrapposizione destra-sinistra che sembrava dover lasciare il passo ad una più appropriata politica funzionale in favore di una equita sociale e di riforme costruttive più ricche di idealismi e meno inzuppate da vecchie ideologie di comodo..Si ricomincerà col vecchio gioco delle antitesi di convenienza e dei ripetuti ricatti dei grandi partiti.


17 dic 2018

QUEL CAMBIAMENTO CHE AL SUD DEVE ANCORA ARRIVARE



di vincenzo cacopardo

Indipendentismo o autonomismo..quello che conta è lo stimolo costruttivo dettato dalla voglia di rinnovamento che...mai come oggi.. dovrebbe tenere unite tutte le piccole forze politiche del Sud per contrastare una politica nordista che non può comprendere il territorio.

Perchè ad esempio si trovano subito le risorse per le infrastrutture del Nord e si discute di un TAV con una possibilità di referendum.. e non lo si può fare per un ponte sullo stretto? Perchè nemmeno le altre infrastrutture occorrenti come reti ferroviarie e strade? Eppure quando si accenna al Tav si afferma che è un'opera di grande importanza per il trasporto delle merci.. la Sicilia non ha forse bisogno di trasportare merci nel resto del continente?

Di persone impegnate per una politica territoriale nel sud ve ne sono! Nella nostra Sicilia, terra che ha sempre generato novità nel campo politico, vi sono figure che si occupano con passione dei temi di principale importanza. A queste potremmo aggiungere anche figure femminili di prestigio. Pur nella differenza, restano tutti legati alla propria terra prodigandosi in temi sociali ed offrendo il loro pensiero con altrettanta passione. Tuttavia restano solo figure che combattono per la società civile allo scopo di offrire una via diversa dalla politica dei vecchi Partiti non riuscendo ad interagire per uno scopo univoco.
Se dovessimo unire queste forze con quelle analoghe presenti nelle altre regioni del sud ci accorgeremmo della grande e forte presenza, ma anche di una profusa dispersione di consensi a sfavore della propria parte del Paese. Viceversa..dovremmo poter comprendere come solo una forza unita ed unica potrebbe contrastare la penetrazione nel nostro territorio di altre presenze politiche non appropriate che continuano ad invadere un Sud sempre più espropriato dei propri valori ed impedito nella ricerca di personalità capaci di sostenerli.

Se ognuno di questi movimenti ha una sua prevalenza di pensiero nel sostenere il proprio simbolo, potrebbe sempre farlo, ma non è detto che non si debba ricercare insieme la possibilità di una “unione di scopo” mantenendo i propri principi e battendosi congiuntamente in una politica in contrasto col fenomeno in arrivo di una politica industrializzata a solo beneficio del Nord.
Una politica che invade un Sud di cui assai poco conosce e che continuerà a sfruttare a proprio beneficio.

14 dic 2018

SALVINI - DI MAIO..la doppiezza simulata...



ED IL SUD PARE SPROFONDARE

Salvini parla ed interviene in ogni luogo improvvisando sceneggiate che investono la pancia dei cittadini (la maggior parte dei quali ama rimanere preda del profeta di turno)..
di vincenzo cacopardo

L'immagine che si ha..è ormai quella di un Di Maio sempre più subalterno a Salvini. Malgrado ogni sforzo... il suo incedere viene oscurato dalla ostentata ed ormai plateale comunicazione del leader della Lega.
In qualunque circostanza Matteo Salvini invade la scena ..passando dalle ruspe dei Casamonica agli imprenditori un po' urtati dalla manovra.. invitandoli ad un tavolo del suo ministero che nulla ha in comune col ministero dello sviluppo economico in mano a Di Maio.

Sono ormai tante le circostanze che vedono il leader della Lega e Quello del Movimento in una situazione di doppiezza simulata da una convenienza governativa che non potrà durare a lungo (forse fino alle Europee). Ma quello che il Movimento 5stelle sembra non cogliere è il fatto che questo andazzo fino a Marzo non potrà che penalizzarli anche se la loro manovra venisse esaudita nei punti di proprio interesse.

Se anche Di Maio sembra volersi muovere a favore dei cittadini attraverso riforme dirette verso l'equità comunicandolo col suo modo..gli interventi di Salvini, di fronte allo stesso popolo, manifestano maggiore presa poiché comunicati con maggiore ardore e veemenza. Mi dispiace affermare che questo calore e trasporto del popolo del Sud nei confronti di Salvini pecca di ignoranza ed arretratezza: Si ignora il passato storico di un Nord che ha usato il Sud e sfruttato la sua manodopera e si dimentica che il Mezzogiorno ha bisogno di piani di investimenti mirati e studiati ai quali il leader della Lega, per cultura e conoscenza, non potrebbe arrivare.

Purtroppo chi non vede tutto ciò è anche lo stesso Movimento 5 Stelle che, pur provvedendo ai sussidi per la povera gente, pare ignorare quanto gli sia indispensabile conservare l'enorme consenso ricevuto programmando un progetto di rinascita di questo territorio. Ed ecco che il furbo Salvini (di certo poco a conoscenza delle esigenze del Sud) si prodiga in simulate promesse finendo con invadere politicamente questo territorio incrementando il suo consenso: La conquista di una terra con la quale non avrebbe nulla da spartire!

Oggi il Sud si trova politicamente scoperto.. anche per colpa di una vecchia politica alla quale in tanti ancora si appoggiano esprimendo il consenso a forze che hanno messo robuste, ma vecchie radici: PD..FI..UDC etc. Dovrebbe forse nascere una sorta di Lega Sud..un partito che racchiuda forze politiche nuove nel territorio...Un partito in contrapposizione a quello di un Salvini che incombe in una terra che politicamente non dovrebbe appartenergli.

Il Movimento 5 Stelle nasce come un movimento nazionale di rottura al vecchio sistema, ma non significativamente inserito nel contesto del territorio del Sud. La Lega è nata come una forza politica del passato al Nord che vorrebbe diffondersi al sud, ma continua ad usare forze politiche del vecchio sistema. Ambedue non hanno un vero progetto per rilanciare in nostro Mezzogiorno a beneficio dell'intero Paese Italia.

10 dic 2018

PIANI DI INVESTIMENTI..E SUD


di vincenzo cacopardo

Un piano del governo di oltre 200 miliardi di euro di risorse per i prossimi 3 anni per sostenere il rilancio del Paese. Trasformare l’Italia in un Paese sempre più competitivo, capace di attrarre gli investitori e riportare indietro i cervelli in fuga. Crescita in chiave innovativa e per lo sviluppo dell’export. Intervenire sugli edifici scolastici, realizzare interventi di manutenzione stradale e anche rafforzare il trasporto pubblico. Più autobus per tutti e anche ecologici, visto che un altro ambito di intervento sarà proprio quello dello sviluppo sostenibile, con un focus su mobilità, energia e ambiente.

Belle parole!.. Con la speranza che possa realizzarsi questo sviluppo, ma per il Sud? 
Il problema dell'odierno Governo sta ancora nel fatto che non si voglia mettere in evidenza la enorme differenza con il resto del territorio nazionale e soprattutto con quella di un Nord industrializzato.

Non lo si fa o no lo si vuole fare forse perchè lo stesso Salvini ha più interessi con l'elettorato del Nord e gli conviene sempre meno sottolineare questa differenza..anche per via del fatto che vorrebbe la sua Lega come un partito presente ovunque che si diffonda e si occupi indifferentemente di tutte le aree del Paese in modo forse fin troppo approssimativo rafforzato da una narrativa fin troppo ostentata..
Vi è una evidente differenza sia nei fatti che nei consensi tutt'ora proiettati in modo inferiore rispetto a quelli che al sud ha avuto il Movimento 5stelle...e vi è di certo una mancanza di progetti utili occorrenti per sviluppare questo territorio ricco di tesori naturali oltre il dovuto per accrescere il turismo.

Da un'altra parte, malgrado un Ministero in mano al movimento pentastellato.. (di cui almeno una stella dovrebbe brillare in favore del Sud) non sembra esservi una giusta attenzione per questo territorio. Un ministero che dovrebbe quantomeno essere tra i più importanti, ma che in realtà pare esser stato creato quasi per caso e di cui i problemi rimangono ancora sottovalutati.
Sappiamo da tempo che gli investimenti a pioggia soprattutto per le aree del mezzogiorno servono a poco tranne che a creare maggiore spreco...inferiore crescita e persino corruzione. E' importante saper percepire le grandi differenze per gli investimenti tra le diverse aree che per natura, storia, cultura imprenditoriale e patrimonio artistico.. rispecchiano una chiara differenza.

Purtroppo per mancanza di un vero impegno e per comodità si rischia la vecchia strada degli investimenti senza un progetto connaturato con l'ambiente ed il territorio... e per quel tanto declamato cambiamento in sud dovrà ancora attendere.

7 dic 2018

Quel “reddito” di cui tanto si parla


di vincenzo cacopardo

Qualcuno  fondatamente sottolinea i nuovi dati allarmanti sulla povertà!

Secondo quanto comunicato dall’Istat, circa il 29% delle persone residenti in Italia sono a rischio povertà o esclusione sociale, il 10,1% si trova in condizioni di grave deprivazione e l’11,8% vive in famiglie in cui nessuno dei componenti ha la possibilità di lavorare. Questi dati ci confermano quanto sia urgente e fondamentale una misura come il Reddito di Cittadinanza. Di fronte a questa drammatica fotografia della realtà mostrata dall’Istat risulta ancora più squallido chi ha il coraggio, ancora oggi, ogni giorno in tv e sui giornali, di gettare fango sul Reddito di Cittadinanza”.

Poi continua sostenendo che:
ciarlatani che, di fronte a questa triste realtà che è sotto i nostri occhi ogni giorno, minimizzano o addirittura sbeffeggiano il valore sociale del Reddito di Cittadinanza, dovrebbero guardarsi allo specchio, tirare fuori un briciolo di umanità e vergognarsi. I rappresentanti della vecchia classe politica e tutti i soloni della carta stampata che blaterano di assistenzialismo, hanno per anni ignorato completamente le condizioni reali in cui versa una parte così consistente dei nostri concittadini. Non diamo mancette, diamo una opportunità. Non facciamo assistenzialismo, diamo una mano a rialzarsi e rimettersi in gioco.”


Con tutto il rispetto che si deve ad una forza politica di movimento che cerca in ogni modo di stare al fianco dei cittadini, quello che si mette in discussione non è il fatto di un sostentamento per le fasce più deboli, ma l'opportunità di un lavoro (persino stabile) per quanto attiene la realtà del mezzogiorno.

Al di là del fatto che vi siano ciarlatani e soloni che per becero principio politico ed astio contro un Movimento contrastino a priori questa manovra, il reddito di cittadinanza di incertezze ne pone: Ne pone specificatamente sulla ricerca del lavoro e non sul fatto che debbano sostenersi le fasce più disagiate del nostro Paese. Da un'altra parte vi sono anche gli sfegatati ed assoluti assertori di questa ricetta che sembrano camminare col paraocchi... sempre pronti ad aggredire se qualcuno volesse porre qualche dubbio in proposito su questo cavallo di battaglia del Movimento! Dubbi sacrosanti..e non contrasti di principio politico!

Si pongono dubbi sul fatto che i centri di collocamento per espletare bene la loro funzione necessitano di tempo... e non poco (anni)..Pur tuttavia un centro di collocamento ha bisogno che di proposte ne arrivino... ed al Sud..per come è ridotto.. non vi è alcuna certezza che queste possano pervenire..Non ve ne è ora di lavoro.. perchè di colpo dovrebbe esservene domani senza investimenti precisi?

Se è giusto e lecito sostenere una parte del popolo in disagio attraverso un sussidio o una pensione decente...potrebbe apparire non appropriato chiamare reddito un sostegno fino a che non si abbia una certezza che questo provenga da un lavoro sicuro. Sarebbe stato più sensato e meno discutibile chiamarlo un “sussidio di cittadinanza” in attesa di un reddito..programmando un riassetto dei centri ed infondendo maggiori risorse per investimenti.

Può darsi che qualcuno come me si sbagli..qualcuno che vive nel Sud.. in una terra dove giorno per giorno si riscontra con una realtà ben diversa da quella del Nord. Una realtà dove prevale ancora la furbizia come mentalità radicalizzata difficile da estirpare e dove le scappatoie sono all'ordine del giorno.
Quindi sì alla parte riferita ad un sussidio ..e dubbi su quella di un reddito da lavoro sicuro! Rimanendo nella fattispecie in attesa di riscontri che possano capovolgere le incertezze fondate su una realtà che..purtroppo.. ben si conosce.



29 nov 2018

I LEADER DI UN GOVERNO COMPLICATO




Il leader dei 5Stelle disprezzato e vilipeso dalle forze politiche tradizionali e dalla stampa..Salvini molto meno!..Rimane ancora protetto dalla stampa di una destra speranzosa di un suo ritorno con Berlusconi!

di vincenzo cacopardo

Dopo i contratti in nero del papà che hanno di certo messo in imbarazzo il vicepremier (dei quali lui non è responsabile)...adesso altra spazzatura sul lavoro in pizzeria dello stesso Di Maio. La stampa si accanisce in modo selvaggio contro il ministro dello sviluppo economico e del lavoro. Sintomo che non vi è altro di più interessanteper attaccarlo... tranne che il vergognoso ripetuto cortile!..
La stampa e certi giornalisti, soprattutto quelli legati ai due schieramenti dei vecchi partiti tradizionali, non si occupano di altro... freneticI ed in delirio per impallinare Di Maio...

Ma dico?: si può di certo criticare il ministro ed il suo Movimento per le scelte sulla manovra (anche se spesso con la solita pesante retorica) ..Si può restare incerti sulle riforme sul reddito di cittadinanza..sulla quota cento..e su altri aspetti poco convincenti..! Invece di cosa ci si occupa con la solita enfasi e con i primi titoli sulle testate? Di colui che ormai con dileggio chiamano col nome di "Giggino" e che probabilmente paga l'aspetto giovanile e qualche incertezza sulla formulazione di qualche verbo!

Alla sette, con la complicità netta del presentatore di Di Martedì, gli hanno fatto il terzo grado con domande insignificanti sulla storia di suo padre .. mettendola in riferimento con la storia della banca Etruria: Una storia che non può avere alcun paragone con quella banca e col padre della Boschi..poichè staccata da ogni riferimento diretto con lui e l'attività di governo. Ricordo in proposito che l'ammonimento sui fatti della Banca Etruria rimarrà sempre focalizzato sul piano politico ..poichè strettamente legato alla ex ministra ed ai suoi atti politici..per il resto.. sarà la magistratura a definirne i contorni sull'aspetto giudiziario..mettendo in evidenza i possibili conflitti o altro...

Quello che oggi lascia perplessi è l'accanimento contro il leader del Movimento Una perseveranza critica assai sbilanciata rispetto a quella indirizzata verso l'altra forza di governo in mano a Salvini... E tutto ciò non può che avere una sua ragione politica: Mentre il Movimento 5 Stelle è mal visto ed attaccato da ambedue le forze tradizionali (destra-sinistra), il leader della Lega viene criticato soprattutto a sinistra. Salvini gode di una certa complicità con una destra (con la quale la vecchia Lega ha governato)..che spera ancora in una possibile futura alleanza..

Tuttavia il progressivo consenso di Salvini è anche in parte collegato all'unione con i 5 Stelle che (si voglia o no)..rappresenta la novità di questo cambiamento voluto da chi ha votato... proprio perchè un ritorno con i vecchi alleati Berlusconiani gli potrebbe togliere l'approvazione di chi oggi lo sostiene. Se oggi staccasse la spina con l'attuale alleanza potrebbe rischiare di perdere i vantaggi di una immagine mutata del suo partito rispetto ad un passato nordista.

25 nov 2018

NEL VECCHIO CARROZZONE CHE PORTA ALLE EUROPEE



NON SI SCORGE ANCORA UNA POLITICA MARCATAMENTE MERIDIONALISTA A BENEFICIO DEL SUD E CI SI RELAZIONA DI CONTINUO CON FORZE POLITICHE ORMAI VECCHIE”
di vincenzo cacopardo

Quando si parla di elezioni in Sicilia..di qualunque tipo siano...ci si accorge di quanto non sembriamo più destinati a crescere...Ci si accorge di come restiamo ancora attaccati al vecchio barroccio dei Partiti obsoleti e di qualche personaggio del passato che insiste nel territorio ormai martoriato dalla indifferenza e dalla incapacità di chi dovrebbe farlo risorgere. Nel caso specifico si parla delle Europee che, sotto la guida dell'astuta e metodica Meloni, vorrebbe lanciare un “nuovo” soggetto politico dove si vedranno uniti i partiti che una volta seguivano insieme l'ombra del Cavaliere.

Costruiamo insieme un grande movimento dei conservatori e dei sovranisti'”.Lancia con una certa enfasi questo messaggio la leader di Fratelli d'Italia volendo trascinare in realtà tutto il vecchio possibile che nell'isola politicamente ha già abbondantemente dato ..

Diciamo dunque che siamo rimasti ancora al passato.. Con Musumeci..e la sua diventerà bellissima (ma quando?)..l'altero Miccichè e quel che resta di una FI con gli evidenti spropositi politici del passato...la stessa Meloni nata politicamente sotto l'ombra di Fini..il silenzioso Armao che aspirava ad un separatismo..il guardingo professore Lagalla..che malgrado i suoi propositi di far nascere un suo movimento rivoluzionario per la Sicilia si è rinchiuso in un silenzio accondiscendente.. “Noi con l'Italia” di Saverio Romano, Renato Schifani..La Russa..Un carrozzone nel quale non mancherà di certo la figura dell'opportunista Vittorio Sgarbi...etc..un allargamento delle forze che (si dice) potrebbe persino includere anche i Coraggiosi di Fabrizio Ferrandelli..

Sembra quindi che la Meloni vorrebbe far nascere un nuovo soggetto politico(nuovo si fa per dire).. rifondando un centrodestra a livello nazionale. Un’operazione di restyling pre-elettorale includendo la politica siciliana ed i vecchi personaggi di una volta..prodigandosi persino in apprezzamenti per chi ancora oggi non ha dimostrato capacità di far progredire la nostra regione.

Queste delle Meloni sono le solite azioni pre elettorali che sostengono sempre una politica del passato tendente a lasciare le cose come stanno poiché priva di vere idee tranne che quella di contrapporsi ad altre forze opposte. In questi ultimi anni si è ricercato in tutti i modi di far comprendere quanto importante fosse chiudere la porta ad un passato politico ed il grimaldello lo ha avuto in mano un Movimento che nel bene e nel male ha tentato di incunearsi tra le due forze politiche contrapposte per interrompere il giochino imbarazzante delle comode alternanze. Nel frattempo Matteo Salvini assorbe sempre più consenso anche per il fatto che non si vedono alternative più valide...mettendo tutti all'angolo.

Adesso... al di là di come oggi si pone strategicamente.. il M5stelle un risultato di rottura lo ha comunque ottenuto..Tocca ai cittadini dell'isola non farsi ri-incantare dalle vecchie strategie di quei politicanti per dare vita a nuove forze politiche che possano sostenere un vero sviluppo dell'isola ed una forza polica un po' più marcatamente meridionalista in contrapposizione alla politica nordista al fine di riequilibrare l'evidente divario.


23 nov 2018

LA STRADA VERSO UN NUOVO BIPOLARISMO?..



di vincenzo cacopardo
Come avevo più volte scritto nel mio blog... il governo non ha scelta se non quella di restare in piedi fino alle nuove elezioni europee. Questo... malgrado i malumori tra Salvini ed il Movimento di Di Maio... impone di trovare una qualsiasi intesa per far passare la manovra con il benestare delle due forze governative.

Il contratto su cui si è basato l'accordo di governo pone forti perplessità in considerazione delle evidenti differenze delle proposte che ancora oggi non riescono a trovare una equilibrata sintesi. Di certo questo andazzo, a detta di tutte le valutazioni e dei consensi, non può che ridurre la forza di un “Movimento” in favore di una “Lega”. Se Salvini, tende a voler tirare questo elastico al fine di romperlo per costruire nel futuro una forza bipolare in contrasto con il Movimento, avrà almeno bisogno di attendere fino alle elezioni Europee.

Di certo, come ci si aspettava, la tensione rimane alta e soprattutto a spese dello stesso presidente del Consiglio che...malgrado le energie messe a disposizione per compendiare..sembra costretto a doversi sottomettere di volta in volta ai capricci dell'una e dell'altra forza politica.Qualcuno afferma che in questa unione di governo sia stato necessario mettere per iscritto i punti del programma proprio perchè  in alcuni di questi si era in disaccordo: Punti del programma che sono rimasti indecisi e quindi nemmeno definiti. Probabilmente sarebbe stato necessario affrontarli per trovare una utile sintesi ancor prima del passaggio in Parlamento. La inquietudine di chi ha votato per un cambiamento rimane proprio questa e cioè: Fino a che punto queste differenze potranno riuscire a colmarsi per raggiungere e trovare quel giusto e positivo compendio?

La circostanza strana di questo accordo politico.. che pian piano si è costruito malgrado le tante differenze degli alleati..rimane il fatto che sia venuto fuori attraverso un sistema elettorale proporzionale.. tuttavia destinato nel futuro a tendere quasi meccanicamente a ricostruire un sistema bipolare. Questo anche per via di una legge elettorale non ben definita e cioè non integralmente proporzionale. Tutti gli sforzi per ricostruire un sistema proporzionale secondo le giuste logiche.. sembrerebbero risultati vani e la politica continuerà perciò a rincorrere il sistema bipolare continuando a contenere le posizioni dei cittadini nell'ambito delle due monolitiche posizioni di un tempo.

In un certo senso si perderà quella efficacia del principio parlamentare al quale il proporzionale offriva la base per un maggior confronto e che per Costituzione renderebbe valore a tutto il nostro sistema politico.



22 nov 2018

POLITICA ODIERNA: nuove possibili prospettive ed opportunità?.




Invece di continuare a perdere tempo.. offendendo ed insultando il nuovo governo Lega-Cinquestelle...le opposizioni si dovrebbero occupare a  riorganizzarsi in modo positivo per una nuova politica. Le offese non pagano mai..le nuove idee.. si!

Almeno un domani si potrebbe sperare di avere forze più innovate ed utili per una politica migliore. Il momento è più che appropriato..ed, al di là delle legittime prese di posizioni in Parlamento, è pensabile che in questa fase si possa profittare per la ricostruzione di organizzazioni politiche che chiudano completamente la porta col passato e riavviino una nuova fase politica ricca di nuove figure e idee che potrebbero offrire nuove speranze.

Le continue offese, unite al perseverante richiamo su una manovra errata(che prima o poi passerà anche se con qualche piccola modifica), non possono portare alcuna acqua al mulino delle vecchie formazioni politiche. Il problema sta nel fatto che gli stessi che oggi deprecano le manovre della maggioranza... quando erano al Governo... non hanno dimostrato capacità di risolvere le annose problematiche.. mentre ora.. all'opposizione.. sembrano avere tutte le ricette giuste. In qualunque talk le opposizioni si distinguono di continuo per le loro lamentele che appaiono più rimostranze e proteste poco produttive. Una reale opposizione la si lasci in Parlamento punto per punto!

Al contrario bisognerebbe che le vecchie organizzazioni politiche comprendessero l'importanza di un vero e sano rinnovo.. sia come immagine che come contenuti. Quel riformismo di cui tanto ci si riempie la bocca dovrebbe partire proprio dalla base.. e cioè dalla nascita di nuove forze..di organizzazioni politiche che studino nuovi programmi (senza ostentare in quella contrapposizione verso quelli degli altri)...di figure che si immedesimino su una attenta ricerca dei veri bisogni di una società moderna e dei veri importanti valori della politica come..il metodo.. l'equilibrio ed il funzionamento.
Non ci si accorge che si aprono nuove possibili prospettive ed opportunità per la politica.. dopo un periodo che ha visto una sorta di rottura col vecchio sistema di una volta..Da queste ceneri qualcosa di nuovo dovrebbe di certo giungere!



19 nov 2018

PD: Minniti.. e gli altri...



PD: come si gira...spuntano sempre gli stessi …con l'immagine ricercata del riformismo e dell'innovazione..
di vincenzo cacopardo


Adesso anche Marco Minniti si dichiara autonomo rispetto al passato governo! L’ex titolare del Viminale pare rinascere dalle ceneri di un passato che non gli appartiene.. .rivelandosi come colui che ritiene di avere la giusta immagine e le buone intenzioni.per poter sedere a capo del PD ..Un politico senza mezzi termini e tutto d'un pezzo che rimarca il fatto (assai poco credibile) di non essere un candidato Renziano.
Minniti azzarda novità in seno ad un Partito ormai in uno stato confusionale, dichiarando col suo rituale tono energico.. che non ammetterà più correnti. Di fronte a Lucia Annunziata che lo intervista ribadisce «Compito di tutti quanti noi è far sì che qualcuno arrivi al 51 per cento”

Il nuovo aspirante alla carica di segretario del PD.. in realtà tanto nuovo non appare... anche in considerazione della lunga vita politica e governativa intrapresa tra un sottosegretariato e l'altro ..per finire come ministro nel governo Gentiloni.

Se pur riesce veramente difficile pensare che la candidatura non sia sostenuta dai Renziani, dalle sue parole non è difficile intuire la abituale doppiezza politica, tipica ed infusa in questi ultimi anni in un Partito che di sinistra sembra aver conservato ben poco.
Nei suoi annunci, Minniti, ha sottolineato vigorosamente che non è più tempo di sottovalutare i problemi in cui vive il Paese.. lo stato di disuguaglianze è tale da non poter non esser preso in considerazione da un Partito che sembra aver dimenticato ogni problematica sociale rivolta verso l'equità. Anche se non proprio queste parole usate durante l'intervista, lo è stato il senso in cui si è espresso..quasi a voler incantare un pubblico su una innovazione rispetto al recente passato in cui ha comunque lungamente governato all'interno del suo Partito.

Dopo Zingaretti e Richetti, Damiano, Boccia e forse anche Martina, il Pd ha ufficialmente un nuovo aspirante segretario che fa di tutto per apparire l'uomo nuovo: Il politico che ha compreso e si è del tutto compreso nelle problematiche sociali che da anni tormentano il Paese. Minniti.. come gli altri candidati... spera di poter sparigliare e disperdere le correnti. Tuttavia in questo suo cammino verso la segreteria, emerge una personalità politica ormai vecchia che... dopo intensi anni di governo in un PD (non di certo attento nei riguardi delle macroscopiche disuguaglianze formatesi).. vorrebbe riprendere un'ulteriore stagione del riformismo per fare come lui afferma : di un Pd “ripiegato su se stesso e assente.. una forza schierata con i deboli, non aristocratica”.
Che dire?.. Meglio tardi che mai!