di vincenzo cacopardo
Quando nella piazza deserta di S.Pietro..e quando nella sua preferita chiesa di Santa Marta, un pontefice provato e dall'affannoso respiro prega infondendo speranze ad una umanità fortemente provata.
Accorato
nel tono, sommesso nella parola.. commosso e soprattutto preoccupato,
ma sempre pieno di speranze da infondere al mondo intero...Francesco
ha voluto mandare un abbraccio consolatorio identificandolo nel gran
colonnato della piazza della sua Roma.
Ha
tenuto a mostrare una immagine a lui sacra: il crocifisso ligneo
della chiesa di San Marcello al Corso.. protettore della grande peste
verso il quale si è inchinato più volte nel perseverare di una
pioggia battente che in questi giorni ha investito Roma. Ma si sono
scorte anche lacrime da parte di un pontefice incrollabile nella
costanza della sua evangelizzazione umile e misericordiosa: Un Papa
umano che incoraggia speranza ai popoli con naturalezza..senza
marcati concetti teologici e senza alcuna posizione di alta
sacralità, ma solo nella modesta semplicità di uno sguardo sentito
e delle sue parole simili a carezze di cui oggi tutti necessitano:
Speranza, misericordia e pietà per tutti i popoli che soffrono per
questa epidemia e che solo insieme e con la forza stessa del loro
impegno verso la fede possono sconfiggere.
Ancora
una volta Papa Francesco ha saputo interpretare profondamente lo
stato d'animo dei suoi discepoli.. ma non solo anche quello
dell'intera umanità: Compresi i popoli che non lo vedono come la
figura religiosa da seguire, poiché ha infuso a tutti una
particolare speranza di rinascita contro un male oscuro che dissemina
morte nel mondo.
Tempo
fa scrissi che la figura del Papa odierno era sicuramente il
risultato di un cambiamento voluto dalla stessa Chiesa che sembrava
aver percepito l’importanza di una guida simile giusto per il
difficile momento storico che attraversava il mondo intero: Una
figura spinta verso un percorso umile che fu quello della figura di
Cristo - E perchè mai questa figura così umile e caritatevole tocca
i cuori e la sensibilità di tanti uomini...se non perché si volge
con semplicità alla gente esprimendo l’importante fraterno
sentimento dell’amore e della misericordia?
Papa
Francesco.. in momenti come questi tocca l’animo umano e lo fa
parlando anche di speranza, esponendosi meno enfaticamente ad una
funzione di venerazione nei confronti della ragione teologica di una certa chiesa conservatrice….Ed
ecco che il mondo, raggiunto da una prevalente sensibilità umana, si
risveglia in una speranza di poter superare…e nel desiderio di
poter ricostruire un futuro migliore attraverso l’amore verso il
prossimo.