di
vincenzo cacopardo
“A
differenza di un normale decreto emanato dal governo... un decreto
ministriale, nell'ordinamento giuridico italiano, è un atto
amministrativo emanato da un ministro nell'ambito delle materie di
competenza del suo dicastero. Quando questo tipo di atto viene
emenato dal presidente del Consiglio dei ministri prende la
denominazione di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
(d.p.C.m.). Se un decreto richiede la competenza di diversi dicasteri
e deve essere adottato di concerto tra gli stessi, si parla di
decreto interministeriale, avente il medesimo valore normativo”.
Ora..
è chiaro che in momenti come questi.. qualsiasi presidente del
Consiglio non può non tener conto.. né delle materie affidate ad un
singolo ministro, né ad una competenza interministeriale concertata
con gli stessi ministri.
Detto
questo..sulle procedure adottate da Conte ed il suo governo si è
ormai scritto di tutto, ma non si è mai entrati veramente nello
stato di estrema difficoltà in cui può trovarsi qualunque premier
nella ricerca delle soluzioni da adottare, sia per il ristretto tempo
..che per la straordinarietà dell'emergenza: Se da un lato c'è chi
definisce le sue misure troppo limitate, c'è chi ..al contrario.. le
reputa fin troppo rigide..Da questo quesito odierno non se ne esce!
Inoltre proprio per il nostro ordinamento che dispone competenze
regionali e statali non sempre chiare e percettibili, si creano
contrasti e confusioni che aumentano insicurezza e responsabilità.
La
soluzione di rimettere le misure ed i derivanti decreti in base alla
parola della scienza trova ancora contrasti.. poiché tra gli stessi
scienziati vi sono evidenti discrepanze..a volte talmente differenti
da lasciare sbalorditi ed aumentare notevolmente i dubbi dei
cittadini: Restano le contrapposte opinioni (dove le tante fake
trovano campo aperto) tra chi tende a lasciare poco spazio alla
libertà individuale verso il lavoro e tutti gli altri personali
bisogni, in contrasto con chi.. invece.. vorrebbe sciogliere
definitivamente da ogni regola il libero trascorrere di una società senza privazioni,
ormai fortemente immunizzata da anticorpi, che non avrebbe alcun
bisogno di attendere un vaccino. In ambedue queste scelte vi si
riscontrano dubbi e paure: quella primaria della salute..e quella di
bloccare paurosamente ogni attività economica e sociale.
I
sostenitori dell'immunità di gregge insistono anche in base ai tempi
che ormai hanno determinato un aumento generalizzato della
contaminazione in tutto il Paese ( si parla di alcuni milioni di
contaggi) che porterebbe all'autoeliminazione il pericolo del virus.
E' un percorso già sperimentato..tuttavia nessuno può esser certo
che tale scelta prima che si concretizzi non possa portare altre
migliaia di morti ed altrettanti contaggi non in grado di esser
sostenuti da un apparato sanitario impreparato come il
nostro(sopratutto al sud)
Le
scelte di qualunque governo, quindi, non possono risultare
facili...né possono essere decise con la dovuta tempestività,
proprio per queste opposte valutazioni dei tecnici che oggi non
riscontrano un'unica verità. In base a ciò anche i decreti
potrebbero subire svolte e contrapposte regole. In questa difficile
ricerca di una soluzione tutti i Paesi del mondo si muovono in modo
autonomo, mentre tutti i cittadini, tra paure..dubbi..depressioni e
panico rinchiusi nelle loro case..nella continua incertezza che li
attanaglia.. attendono una risposta più chiara e sicura dalla
scienza.