di vincenzo cacopardo
E'
difficile credere in un vero impegno da parte delle forze politiche
verso coloro che avrebbero bisogno di un aiuto da parte
dello Stato per affrontare i momenti più difficili come quello della
epidemia in corso.
Per
non di meno.. il problema che qui si affronta non rimane legato al momento epidemico ..quanto alla costante
incuria verso una definitiva e valida manovra necessaria per tutti
coloro che percepiscono un introito tale da non garantirgli più una
qualunque vita sicura. Il caso in questione comporta centinaia di
migliaia di persone: uomini e donne ultra sessantenni che vivono di
pensione non avendo una propria abitazione e quindi costretti ad
adattarsi con le poche risorse della sola pensione..molti dei quali
vincolati necessariamente ad impegnarsi in altri piccoli lavori.
LE
PENSIONI SOTTO I LIMITI DELLA VIVIBILITA'
Come
vivere con queste pensioni?: Potremmo porre il caso di tantissimi con
una pensione di 1000 euro che.. prima dell'entrata dell'euro
rappresentava una buona pensione di quasi 2milioni di lire: Si poteva
vivere discretamente prima del duemila, era una pensione discreta che
con la tredicesima permetteva a chi la percepiva la possibilità di
un viaggio extra, o il ricambio dell'auto attraverso lunghe
rateizzazioni...Con quella pensione si provvedeva al pagamento
dell'affitto.. le spese per alimentarsi, le bollette etc. Non si era
per nulla benestanti, ma appena..appena disposti verso una vita
serena..seppur con pochi capricci in più.
Sappiamo
che, oltre alla mazzata dell'Euro, con la legge Fornero del governo
Monti.. molte di queste pensioni subirono l'arresto non rapportandosi
con gli effettivi interessi di crescita e calcolati esclusivamente
col sistema contributivo. Ma sappiamo anche che i contributi pagati negli anni precedenti avevano una consistenza ben diversi se
calcolati successivamente in euro.
Volendo
fare (come si suol dire) i conti della serva: -Se rapportiamo la
stessa pensione ad oggi in euro ad una singola persona che vive in
affitto..ci accorgiamo delle enormi difficoltà che condizionano la
sua stessa sopravvivenza. - Oggi la pensione di 1000 euro viene
ridotta di circa 100 euro dalle tasse (tra quelle dello Stato, della
Regione e quelle Comunali). Al netto 900 euro anche pagando un
affitto basso di euro 350(per altro difficile da trovare) più 50 di
spese condominiali, lascerebbero a chi la percepisce 500 euro ai
quali togliendo in modo stretto 120 euro di bollette gas ed
elettriche..lascerebbero al pensionato appena 380 euro con i quali
deve arrangiarsi per alimentarsi, pagare una assicurazione auto,
spese telefoniche.. comprare un minimo di abbigliamento.. spese
lavaggi biancheria,..a questi potremmo aggiungere una serie di spese
extra... ma indispensabili..dalla tassa della immondizia.. alle spese
per la logica pulizia della casa e la cura di se stesso
Insomma..impossibile andare avanti e tutti lo sanno... soprattutto
quando si vorrebbe fare un abbonamento a sky ...o a qualche palestra
per mantenere sano il corpo.. o peggio quando costantemente arriva il
guasto imprevisto!..Per non parlare poi delle indispensabili cure ed
i medicinali per la propria salute!
Tra
chi percepisce una pensione di 750 euro e chi 1000 vi sono milioni di
persone molte delle quali sole.
E'
inutile pensare di farcela con la sola pensione, quindi
nell'allungarsi della vita, molti di questi pensionati devono per
forza continuare a muoversi attraverso lavori saltuari per poter
integrare la propria pensione con piccole entrate
indispensabili(sempre che la salute glielo permetta). Aprire una
Partita IVA porrebbe tante altre difficoltà rischiando di accumulare
le entrate nell'incertezza di un lavoro non stabile e sicuro, e
persino di pagare ulteriori tasse. Questa realtà viene scartata
dalla visione di una politica che continua a non considerare questi
fatti con l'evidenza necessaria...e cioè identificando l'extra delle
entrate di questa categoria di pensionati come necessarie, ma per
tutti invisibili..quindi occulte..mentre da un'altra parte si
vorrebbe sconfiggere ipocritamente il nero. Ne consegue da parte di
uno Stato.. la negazione assoluta di una realtà..unita ad una
indifferenza ..alla quale non si intende porre alcun rimedio.
Quello
che non si riesce a comprendere di tutto ciò è:
1)
il fatto che su queste pensioni basse si debbano ancora pagare
ritenute.
2)Ancora
più grave rimane il fatto che lo stesso Stato omette di fare una
netta differenza tra chi possiede una abitazione e chi no. Andando in
tal modo a non contribuire maggiormente sulla base della pensione di
coloro che, avendo queste entità pensionistiche, sono anche
costretti a pagare un affitto.(valutazione che si sarebbe dovuta porre anche nel contesto di un reddito di cittadinanza)
Il
decreto odierno per contrastare gli effetti economici dovuti dalla
epidemia.. ha dimenticato completamente questa categoria di
pensionati..la politica non li ha mai considerati prima nella logica
di un contesto sociale normale.. ed ha continuato a non considerarli
anche in questa fase emergenziale in cui è venuto a mancare loro
alcuna possibilità di lavoro extra per compensare le loro entrate.