19 dic 2016

ROMA:clima caldo per il Movimento





Marra-Scarpellini una storia che mette in difficoltà la giunta Raggi 
di vincenzo cacopardo

Il clima adesso è davvero caldissimo, dopo la rinunzia di Massimo Colomban che pare non avere tempo per assumere la carica di vicesindaco"... alla Raggi non rimane che continuare con le sue infinite ricerche su una figura attendibile ed integra.

Colomban...che era sostenuto da Davide Casaleggio...non intende avere anche il ruolo di vicesindaco.. essendo impegnato, in qualità di imprenditore tecnico, nel già difficile ruolo di assessore alle “partecipate”. Malgrado avesse dato l'impressione di poter sostenere l'incarico, l'assessore non ha confermato la disponibilità ritenendo di non avere il tempo necessario.

Si apre ancora una volta l'estenuante ed infinita ricerca delle figure amministrative nel Comune conquistato ormai da sei mesi dal Movimento che..nella fattispecie sembra essersi incrinato all'interno del gruppo romano..La Raggi non demorde e intende tornare alla carica con un altro assessore.

Non si può dire che questa confusione generata sulla scelta delle nomine non desti qualche preoccupazione nella capitale..e pur augurandoci che la macchina amministrativa possa mettersi al più presto in funzione, non possiamo non mettere in evidenza (senza alcuna malizia) una certa approssimazione su come sia stata condotta l'operazione di queste nomine.

Il carisma della sindaca che fin dall'inizio non aveva lesinato un certo buon umore, sembra perdersi nel fastidioso e difficile ruolo delle scelte a volte inappropriate.. a volte incerte.. e magari anche causate volutamente da chi le si pone in disaccordo. Fatto stà che l'evidenza di un periodo così lungo per la sola definizione delle personalità a cui affidare i compiti per la nuova giunta..dimostra al popolo romano.. quanto meno.. una certa insopportabile leggerezza da parte di chi insiste col fare apparire flemma e tranquillità.

In questo momento non si può che restare vicini alla sindaca anche nell'attesa delle indagini della magistratura che sembrano non toccarla per nulla. Per il bene della città capitale..si deve restare ancora benevoli ed uniti in favore del difficilissimo compito di far rinascere la città, ma è indubbio che questa prima fase si è presentata come uno scoglio durissimo che sta mettendo alla prova i nervi di tutto il Movimento di Grillo e della stessa prima cittadina. Un ostacolo che il PD intenderà manovrare a suo favore!

Certo è.. che il criterio per la definizione dei candidati disposti per amministrare Comuni, Enti e Regioni.. e persino per chi un domani potrebbe occuparsi di una attività governativa, rimane ben diverso da quello di chi deve operare per la formulazione di idee e normative: Se per un'attività parlamentare è già azzardato un candidato poco conosciuto e meno esperto che nei cinque anni potrebbe anche rafforzarsi nel dialogo e nella conoscenza in seno al suo gruppo, di certo questa logica non potrà mai soddisfare il bisogno di indicare per l'amministrativo una figura più preparata.. di alta capacità.. e di esperienza.

Dovrebbe essere chiara la differenza tra le due compiti.. poiché è certo che per amministrare un Comune occorre meno responsabilità politica di Partito e più impegno verso il soddisfacimento delle regole e dei servizi sociali nella scelta delle figure e nella guida della città...Pensare che i due ruoli possano essere equipollenti è un tragico errore che vede tra l'altro una politica amministrativa sempre più bloccata su scelte legate e condizionate da interessi di Partito o di Movimenti.


15 dic 2016

Il futuro di un giovane segretario

di vincenzo cacopardo
O si vota a giugno o si vota a fine legislatura, febbraio 2018. L'ostacolo del possibile referendum sul jobs act potrebbe spingere lo stesso Premier uscente.. segretario del Partito, ad anticipare entro Giugno per evitare un altro pericolo devastante per la sua figura politica. La Corte Costituzionale, infatti, deciderà sull'ammissibilità l'11 Gennaio 2017 e, se la consultazione sarà ammessa, entro Giugno si dovrebbe poter votare. Questo potrebbe accelerare il lavoro per la nuova riforma elettorale da parte del PD in seno al governo Gentiloni
Ma in mezzo ci sta un congresso e Renzi cercherà in tutti i modi di farsi rieleggere segretario a larga maggioranza e andare alla sfida per il voto anticipato. Naturalmente la reazione al No si è subito fatta sentire.. poiché sembra che siano affluite nuove richieste di iscrizione al Partito in favore del segretario: Per molti il consenso a Renzi, da solo, vale praticamente oltre il 20%, mentre il Pd senza di lui franerebbe a poco più del 12%. Per l'ex premier è dunque il momento di accumulare consenso, ma gli occorre anche un Congresso per potersi ricandidare o riaffermare in modo deciso.
Al momento non sembra esservi alcuna intenzione di scissione all'interno del Partito. Ma quello che pare disturbare l'assetto organizzativo.. è il fatto che Renzi abbia un pò troppo esagerato imponendo con forza il suo determinismo e le sue categoriche scelte.. sottovalutando un essenziale dialogo e manovrando i suoi adepti come fosse all'interno di una società per azioni..Il suo procedere con troppa sicurezza e presunzione ha disturbato una discussione che all'interno del partito è sempre stata prediletta e garantita.
Al di là della vittoria o sconfitta all'interno del partito..il problema del PD sta nel fatto di poter pensare che la carica di segretario e di Premier possano e debbano convivere in un unico figura..è un quesito che coinvolge un certo modo di operare in politica che danneggia e non favorisce un giusto percorso : Più un leader prende forza nell'azione di governo, meno ne ricava all'interno del suo Partito..inoltre i problemi del Partito restano ben diversi da quelli di una guida dell'esecutivo.. dove si devono ricercare mediazioni e scelte non sempre condivisibili con le ideologie ormai passate di questi vecchi contenitori di consensi.
Viviamo in un mondo che corre e dove la politica sembra più inseguire che dettare..Renzi appare una figura nuova, ma forse resta inserito in un Partito rimasto indietro.. e se ha dimostrato sicuramente quella presunzione un po' provinciale di chi vuole emergere a tutti i costi.. è anche vero che ha provato a smuovere qualcosa in un contesto che non gli è del tutto congeniale..Ecco la ragione per la quale non è per nulla impensabile che fuori da quel Partito egli potrebbe avere migliori possibilità di esprimere i suoi obiettivi.. dimostrando in meglio le sue vere capacità 

14 dic 2016

PALERMO: I valori di una città ormai silente

si avvicinano le amministrative
di vincenzo cacopardo

La città di Palermo appare ormai addormentata e succube..E' stata più volte violentata nell'immagine e disfatta nelle sue potenziali risorse.. sia artistiche che culturali: Non sembra per niente essere stata la culla di una civiltà e di quella cultura che ha visto nascere la lingua italiana sotto il regno normanno di Federico secondo.

Le ultime amministrazioni non sembrano aver dato vita...nè risvegliato il compiacimento di una città che vanta e detiene un patrimonio artistico e di bellezze naturali particolari, ma ..al contrario, ha sprecato tutto ciò attraverso la costruzione selvaggia di edifici sempre più volgari nell'architettura e persino devastanti nella imbarazzante varietà delle sue facciate: Immobili mal disposti sul piano urbanistico come vi fosse stata una selvaggia edificazione che ha visto sempre più un prevalere del cattivo gusto. Inoltre i colori variopinti dei palazzi costruiti dopo gli anni settanta.. senza alcun criterio e la dovuta sobrietà, ne hanno caratterizzato in peggio l'aspetto.

Oggi Palermo rimane una città silente... chiusa in se stessa..persino cinica..nella inutile attesa che qualcosa possa cambiare..Che possa essere amministrata in favore di un cambiamento che davvero le spetterebbe. Che possa mettere in risalto le sue bellezze attraverso un rispetto che è dovuto agli stessi cittadini che la vivono..Che possa offrire al turismo tutta l'arte e la cultura contenuta nelle sue nascoste bellezze.

Come in tanti fanno osservare... oggi si tratta di cambiare questa città facendo appello alla ragione ed al buon senso, ma anche ad un metodo. Se per quanto riguarda un cambiamento sembra impellente curarsi di più dell'aspetto di una politica locale che metta al centro le priorità e le valenze della città alienandosi da una visione politica nazionale che non le potrà mai rendere il merito necessario, sul piano del metodo resta indispensabile unire le forze e stringere un'alleanza con le realtà autonome ed i movimenti locali che vogliono davvero proteggere e far crescere questa città a beneficio della sua innata forza naturale.

Palermo è la quinta metropoli dell’intera Repubblica e la più grande città della nostra regione. Vi sono questioni da affrontare per farla rinascere con coerenza in direzione di uno sviluppo qualitativo e non di scopiazzatura di quelle metropoli asettiche del Nord legate ad una industrializzazione ed una realtà di crescita ben diversa. Come qualcuno afferma:Non occorre un generico impegno per la cultura come risorsa, ma promuovere iniziative concrete idonee al recupero di una profonda identità cittadina..riconquistando quell'’orgoglio.. ormai perso.. di essere palermitani.

Bisogna anche comprendere che, la nota mentalità fatta di prepotenza e di mancanza del senso civico, non potrà mai combattersi con esclusive azioni repressive. Occorrerà offrire ai cittadini una idonea convivenza, rendendo i servizi più utili e funzionali, al fine di stroncare la mentalità della prepotenza e della sopraffazione. Se da un lato bisognerà far crescere una cultura della legalità, dall'altro.. bisognerà anche presentarsi con un progetto che possa prevedere una migliore funzionalità dei servizi, dell'ordine e di severi controlli.


Ma anche qui..occorre partire dai valori per un riscontro più utile con i principi! Per una più che giustificata motivazione che ci deve spingere a credere in un futuro migliore e per una città che non vogliamo per niente vedere soccombere ad un immobilismo congenito, a volte fin troppo radicato, dobbiamo inevitabilmente far forza sulle idee e sull'impegno stesso della cittadinanza. Ecco perchè oggi occorre una sindacatura più consapevole del proprio ruolo... non attaccata ai concetti dei grandi Partiti, ma concentrata sulle forze reali nel territorio.. che vedono in quei cittadini che amano questa città.. un impegno chiaro sulle questioni più inerenti in difesa del patrimonio e del meglio della propria cultura.  

LA PERSISTENTE ARROGANZA DI UNA POLITICA CHE NON PAGA



di  vincenzo cacopardo

La risposta della politica governativa al referendum è chiara “Noi siamo noi e voi non siete un c..o”! Volendo emulare un marchese assai conosciuto!

Ed è proprio così poiché della realtà sociale e delle chiare manifestazioni di questo popolo la politica della èlite se ne sta fregando! Occorreva sicuramente un governo per i molteplici problemi inerenti Montepaschi. terremoto, legge elettorale e persino la strampalata legge di stabilità che sarà varie volte rivista in considerazione di un Premier che l'ha fatta passare in fretta e furia attraverso la fiducia.

Ma è proprio l'atteggiamento..il modo di rispondere ai cittadini con un governo fotocopia che.. mantenendo certe figure simbolo delle riforme bocciate, si esprime ancora con prepotenza verso il nostro popolo.Il nuovo governo della Repubblica pare avere un che di surreale! Porta agli esteri personaggi non proprio competenti e mantiene la figura della Boschi in carica come sottosegretario alla presidenza per un preciso controllo anche sulle imminenti cariche amministrative da distribuire: Come un premio dovuto a chi ha saputo condurre tenacemente una lotta ed una successiva sconfitta ..dimostrando, oltre alla evidente incompetenza, una infinita presunzione ed una autoesaltazione senza limiti...E adesso?...Uno schiaffo al popolo insolente che con quasi venti milioni di voti... si è permesso di dire NO ad una riforma di altissimo valore e contenuti eccelsi!(si fa per dire)

C'è poi tanta gente che si meraviglia di certe manifestazioni di piazza!
Ma se un popolo si è espresso in un certo modo.. qual'è l'esigenza di non comprendere che certe figure sarebbero dovute restare fuori da un governo che si sarebbe potuto formare discontinuo rispetto a quello precedente guidato da Renzi?..E' chiaro dunque che la mano dell'ex premier capo del suo Partito vi è..ed è anche inopportuna!

Viene naturale domandarsi se il nostro presidente Mattarella, seppure super partes, nella qualità di chi nomina i ministri su proposta del nuovo premier Gentiloni, non vi abbia voluto mettere bocca..Se avrebbe potuto stigmatizzare l'inopportunità di inserire certe figure in seno ad un governo fin troppo schierato e di parte per affrontare una nuova legge elettorale!

La realtà di tutto ciò.. più che triste..rimane pesante ed ingiusta! L'indifferenza nei confronti del 60% dei cittadini (alcuni dei quali hanno persino speso risorse e tempo per esercitare un loro diritto) ai quali si risponde offendendoli dall'alto con una perseverante odiosa arroganza...Una politica che non paga di certo chi oggi la propone.  

13 dic 2016

SCONFITTE E PREMIATE!


IL PAESE DELLE INCOMPRENSIBILI REPLICHE CHE PREMIA CHI FALLISCE

di vincenzo cacopardo

Le hanno dato in premio un sottosegretariato alla presidenza! ....con la speranza che qualche opportunità la trovi davvero dopo quella che ha malamente condotto e perso sulle riforme costituzionali! Eppure lei stessa ha affermato che con una sconfitta al referendum avrebbe abbandonato ogni poltrona di governo!

La bella ministra Boschi.. sicuramente coperta dalla stessa corrente renziana in seno PD, si dimostra ancora insensibile a qualunque tipo di vicenda che la riguardi.
Ricordiamo che la Boschi antecedentemente era rimasta coinvolta in un possibile conflitto della banca Etruria..per via del ruolo del padre. Pur uscendone illesa, la sua figura ha lasciato sempre quei sospetti poco gradevoli da parte dei risparmiatori colpiti. Premiarla ancora..significa non aver compreso per nulla lo stato di un Paese ai limiti della sopportazione e della pazienza..

Ad ogni modo.. se una possibilità di infastidire il popolo vincente sul NO vi era..era proprio quella di lasciare una poltrona di governo a chi ha contribuito a spaccare un Paese imponendosi con caparbia su una riforma costituzionale senza riuscire a farla passare all'interno del Parlamento a maggioranza stabilita.. e conducendo, in tal modo, una battaglia referendaria cruenta che non ha risparmiato ingenti risorse della Nazione.

Anche la Madia ha commesso errori evidenti sulla riforma della PA ricevendo il suo premio..ma la Boschi rimane sicuramente il simbolo di quella cultura renziana prepotente che premia l'incoerenza, che dimentica e che mente.. fregandosene della volontà popolare. Una cultura che conferma di disinteressarsi della visione del Paese non ammettendo alcun errore poiché sempre più supponente ed altezzosa..

Uno schiaffo al Paese che suona come un altro chiaro atteggiamento di arroganza!

Il nuovo governo è stato voluto da Renzi più che da Gentiloni!...Ma si sarebbe sperato in un gesto di discontinuità rispetto al precedente con figure diverse e passaggi di poltrone più sensati ed opportuni. Il segretario del PD che appare uscire come un vincitore più che un perdente, persevera nel suo innato egocentrismo..riuscendo a premiare disinvoltamente ministri che hanno dimostrato profonde incapacità che sono costate al Paese in termini di tempi e risorse!
... vedremo i riscontri con l'umore del paese!




12 dic 2016

Negare l'evidenza.. e l'artefice degli errori!



"Non pensano tanto al danno arrecato... quanto al pericolo da venire!"
di vincenzo cacopardo

C'è chi continua a negare l'evidenza di un popolo che ha dato un parere negativo alla riforma Renzi asserendo che abbiamo, in tal modo, celebrato un ritorno al passato: Un passato che ci costerà molto in termini di agibilità democratica del sistema e che servirà di più a tutti coloro che abusano del vecchio sistema fatto di ricatti e di complicità.
Si parla ad un ritorno ad una prima Repubblica...dando così una definitiva chiusura ad una possibilità di riformare in modo più utile e snello...Ma sono solo parole poiché la riforma Boschi.. voluta da Renzi...non ha per nulla convinto nel suo funzionamento, anzi è apparsa sconclusionata, contraddittoria e piena di difficili attuazioni per l'andamento e l'efficienza del quadro istituzionale.

L'errore che commette chi la pensa in difesa della riforma è sempre il medesimo e cioè quello di una visione sempre più ristretta e limitata di un cambiamento definito da un percorso dove in realtà pare si cambi per non cambiare in meglio.. e quel poco che si cambia.. si pasticcia con motivi di puro opportunismo..rendendo nel contempo la democrazia un fardello quasi inutile del quale sbarazzarsi in modo frettoloso e subdolo.

Certo se il popolo avesse scelto il SI ..costoro avrebbero goduto della vittoria di una figura categorica e di falso rinnovamento, asserendo che proprio questo popolo sarebbe stato in assoluto il vero..giusto e valido difensore di una democrazia!.. Ma con la vittoria dei NO..questi grandi analisti attaccati al sistema e alla sublimazione della figura renziana, oggi non fanno che denigrare la scelta popolare offendendo e dando per ignorante il popolo.. mettendo persino in dubbio il concetto di democrazia!

Non si pensa al danno arrecato..quanto ad un pericolo da venire! Se si ritorna alla concertazione ed al passato.. è semplicemente perchè chi.. come Renzi.. ha avuto l'occasione di poter cambiare in meglio..non lo ha fatto! Perchè si è dato corpo ad un falso rinnovamento (con l'uso esasperato della presunzione e dell'arroganza) costruito su ambiguità ed anomalie.. e persino con un particolare disprezzo ed un tono dispotico nel metodo! Possiamo e dobbiamo invece pensare che si possa dar forza nel breve futuro ad un rinnovamento più sano e conforme al nostro ordinamento attraverso riforme più ponderate e meno frettolose.      

DALLA AUTOESALTAZIONE.. ALL' ISOLAMENTO

di vincenzo cacopardo
Sono venute fuori tutte le caratteristiche ed i difetti tipici di certe figure di provincia che peccano sempre di quella peculiare presunzione nella esaltazione del proprio io.

Cosa ha impedito al giovane promettente Sindaco d'Italia di poter divenire un vero primo ministro amato e rispettato dal suo popolo?

Non si può certo dire che non vi fossero i presupposti: una buona capacità dialettica unita alla determinazione di una figura giovane e brillante che attirava il consenso.. offuscando quella vecchia classe politica che aveva lasciato un segno inequivocabile.
Ma sono bastati appena tre o quattro mesi a questo Forum per scoprire quelle mancanze che avrebbero ostacolato il suo percorso in un vero processo si rinnovamento..e quella determinazione si è trasformata ben presto in determinismo: Se i primi giorni Renzi appariva padrone della nuova comunicazione e di movenze popolari che colpivano l'interesse dei cittadini..subito dopo ha manifestato tutti i difetti tipici di un certo tipo di “parvenù” della politica... Sono venute fuori le caratteristiche ed i difetti di quelle figure di provincia che...mancando dell'essenziale base di umiltà e del rispetto che si deve al prossimo....esaltati da quella peculiare presunzione nella accentuazione del proprio io, tendono a divenire sempre più accentratori e megalomani. Può sembrare insolito, ma un certo “background” in politica e nella formazione sociale..può anche avere la sua importanza!

Questo Forum ha messo più volte in risalto i difetti macroscopici che pian piano venivano messi in risalto dagli atteggiamenti tipici di chi, abituato a gestire a modi sindaco la cosa pubblica, riteneva di poterlo fare nel medesimo modo governando una nazione con ben più difficili problematiche e diversa impostazione politica...Una sensibilità politica che Renzi col suo spocchioso carattere non ha mai saputo dimostrare ritenendo molto più utile un marcato assolutismo che ha finito con lo spaccare pericolosamente in due un Paese.

Oggi Matteo Renzi pare ritirarsi...(e forse non gli rimane di meglio) per cancellare per un po' di tempo quella immagine fin troppo determinata che non sembra aver reso favore ad un popolo che con l'ultima consultazione referendaria lo ha castigato... La sua potrebbe essere una strategia o un'opportunità per riscattarsi nel futuro.
Paga.. comunque.. una certa arroganza, ma sconta anche una visione fin troppo ristretta verso un cambiamento davvero particolare... fatto ancora di compromessi e di perseveranti anomalie, ma non di quelle declamate rottamazioni e riforme che il Paese si aspettava.


Il tempo ci dirà se ritornerà prossimamente alla ribalta della politica attraverso una immagine più ridimensionata... dimessa ed equilibrata, ma soprattutto consapevole della realtà di un Paese in vera difficoltà.      

9 dic 2016

I MEDIA SOTTOVALUTANO L'INNOVAZIONE DELLA POLITICA

di vincenzo cacopardo

..Non intuiscono l'importanza di adeguarsi e dare voce ai nuovi Movimenti dove cresce più qualità e dove si amplificano giorno per giorno i veri bisogni della cittadinanza.

La prova è suffragata dai risultati del referendum che hanno visto giornali e televisione pubblica schierati per il sistema..sottovalutando l'azione dei tanti movimenti locali. 

La odierna tripolarizzazione della politica..mette un freno al tentativo di un bipartitismo tanto amato da una politica internazionale europea tendente a soffocare un principio di libera democrazia. Quello che però dovrebbe intuirsi nel nostro Paese, per i tanti che non hanno apprezzato la guida politica del nostro saccente primo ministro, restando incerti circa un futuro da affidare ai Cinquestelle, è il fatto che... pur nella loro impegnativa, difficile ed a volte..imprudente formazione, essi lasciano una porta aperta a tanti che guardano con interesse alle nuove idee di una politica diversa. 
Oltre ad avere il merito di arginare possibili cruente insurrezioni da parte di un popolo alquanto stremato e diviso nella persistente indigenza, essi hanno di certo aperto una breccia frenando il vecchio andazzo delle...ormai poco edificanti..contrapposizioni ideologiche.

Immaginiamo per un attimo che non fosse esistito questo Movimento di rottura al sistema dei due Poli..Cosa sarebbe successo?
Saremmo rimasti fermi e rinchiusi ancora per lunghi anni in quel gioco della politica delle reazioni e dei soliti compromessi. Ma anche peggio: si sarebbe costruita con forza quella cultura politica monolitica bifronte di un bipartitismo che non avrebbe lasciato più speranze al dialogo e che tanto..invece..ha sempre offerto alla oligarchia dei  partiti! Si sarebbe chiuso definitivamente un portone ad una libera partecipazione di tanti ancora motivati da una passione per la politica per rendere un contributo in più al Paese.

I Cinquestelle potranno avere mille difetti..può darsi: Impreparazione ed una discutibile organizzazione! Ed e' persino intuibile che possano metter inquietudine, ma il governo Renzi.. ha forse dimostrato preparazione e capacità di percorso di rinnovamento rispetto al passato? 
La porta aperta dal Movimento di Grillo è di sicuro una speranza.. poiché non è detto che attraverso questa.. un domani non possano entrarvi altri Movimenti anche locali o formarsi e crescere nuovi Partiti che altrimenti avrebbero perso per sempre ogni opportunità. La porta aperta.. potrebbe giovare e portare nel futuro quella necessaria dinamica occorrente per crescere con idee ed innovazione in favore di uno sviluppo più sano.

Quello che sicuramente non si comprende è il comportamento dei Media (giornali, radio e tv) che non sembrano mai guardare verso un futuro ponendo solo ed esclusivamente la loro attenzione sui vecchi Partiti. Non osservando in lungimiranza la crescita di tante nuove azioni politiche portate dai movimenti locali che offrono tanto spazio alla cittadinanza.


La Stampa nazionale pare non percepire questa innovazione seguendo pedissequamente il percorso di quei Partiti ormai affermati da tempo e  i loro politici seduti nelle poltrone.. non intuendo l'importanza di adeguarsi alla voce dei nuovi Movimenti dove crescono le esigenze e dove si amplificano giorno per giorno i veri bisogni sociali.     

7 dic 2016

NUOVA LEGGE ELETTORALE TRA MAGGIORITARIO E PROPORZIONALE


Impossibile mandare l'Italia alle urne con due sistemi elettorali diversi, uno dei quali per giunta, (quello relativo alla Camera), ancora sotto il vaglio della Corte Costituzionale.
di vincenzo cacopardo



Siamo finiti col ritrovarci il Senato proporzionale e la Camera fortemente maggioritaria. La prossima scelta del governo che resterà in carica, dopo la legge di bilancio..sarà..quindi..quella di ricercare insieme una legge elettorale senza fiducia che soddisfi un po' tutti! Queste sembrano anche le intenzioni del Presidente Mattarella che in questi giorni ha disdetto ogni appuntamento per porre ordine ad un quadro politico istituzionale abbastanza complicato.

Nel mezzo ci sarà una difficile assemblea del partito di maggioranza dove Renzi potrà osservare quanto il suo ruolo di leader sia rimasto intaccato dal recente referendum.

Fatto stà che una soluzione andrà trovata al più presto!
Ma chi sarà il Premier che dovrà guidare in questi pochi mesi il governo? Al di là di ogni possibile nome quello che veramente vorrebbe il nostro Capo dello Stato è di sicuro una «transizione ordinata», nel rispetto della sovranità del Parlamento.

L'occasione è utile per approfondire in breve la differenza dei principi sui quali si fonda l'aspetto di una legge elettorale e la conseguenza che arreca ai valori stessi di una politica democratica!

Il sottoscritto nella qualità di sostenitore del proporzionale non può che augurarsi che la ricerca di una legge elettorale possa partire dai principi di salvaguardia di una partecipazione più attiva e profonda della cittadinanza. Non v’è dubbio che, nel nostro Paese, un sistema proporzionale, non sarebbe riuscito ad adattarsi ad una errata concezione del bipolarismo tendente a definire con più semplicità e concretezza una sicura governabilità. Per portare avanti il sistema bipolare occorreva la prepotenza di un maggioritario che potesse offrirgli maggiore sicurezza ed efficienza.

Ma oggi la situazione..con l'arrivo del Movimento 5 stelle.. è ben diversa! Nel sistema maggioritario.. al quale buona parte delle forze politiche aspirano.. per ottenere quella sicura governabilità..il problema continua a persistere sulle conseguenze che si riportano ad una libera azione democratica: Infatti..definendo in modo snello la maggioranza, si rinvigorisce l’aspetto governativo, ma nel contempo, si tende ad indebolire l’effetto fondamentale di una politica di base che dovrebbe supportare le diverse idee e le particolari esigenze provenienti dal basso.

La scelta del maggioritario viene sempre promossa e spinta da coloro che si potrebbero definire “ attori e protagonisti”, personaggi che guardano ad un riscontro individuale della figura nel senso più egocentrico. Qualcuno potrebbe affermare che ogni progetto può essere definito e portato avanti solo da coloro che rappresentano la testa di un sistema..ossia un governo con i suoi ministri, ma ..come ormai comprovato in questi ultimi tempi… è sempre più difficile sostenere una governabilità, senza una base politica di appoggio più sicura. Il bipolarismo, com’è noto, definisce due correnti di pensiero differenti ed in contrapposizione per visioni ideologiche che tendono ad identificare le scelte. Queste scelte pongono, coloro che  devono condividerle, di fronte ad un bivio al quale il singolo pensiero del politico non potrà, né dovrebbe mai sottomettersi: difficile poter condividere in toto un progetto per il quale si potrebbe essere d’accordo solo in parte!

Da un lato …il sistema proporzionale offre maggiore politica di base rendendo più instabile un percorso governativo. Dall’altro...quello maggioritario offre più garanzie di stabilità ad ogni esecutivo, limitando..ma spesso anche, soffocando, ogni possibile dialogo alla base. Quale sarà dunque la soluzione...anche nella visione di una nuova tripolarizzazione.. se non si opera verso un innovativo percorso che possa offrire ad ambedue…una più libera strada favorendo un traguardo più efficiente ed equilibrato?


Qualunque risposta dovrebbe considerare una futura divisione dei ruoli. Una suddivisione che possa vedere un sistema proporzionale per la ricerca della costruzione di una politica di base fondata sulle idee.. ed uno maggioritario per l’identificazione delle figure amministrative competenti. Due ruoli separati per capacità e per obiettivi, che possano lavorare senza conflitti e compromessi di sorta al fine di rendere più funzionale ogni percorso. Qualcosa di non facile da riscontrare, ma sulla quale si potrebbe lavorare nell'ambito di una ricerche innovativa di aiuto ad una politica moderna, meno conflittuale e più funzionale.

Personalizzazione e responsabilità

di vincenzo cacopardo

MICHELE SERRA su Repubblica liquida in modo quasi irrisorio il risultato del referendum deridendo quella parte dei No come fosse una casa dei disperati che hanno combattuto solo una lotta di livore contro Renzi.

Secondo Serra, fedelissimo al partito del premier, con questa vittoria..in modo quasi beffardo.. il NO mette in mano le sorti del Paese a quell'establishment che lo stesso avrebbe voluto combattere”. 
Insomma..lo scrittore giornalista..definisce sinteticamente un'analisi ritenendo una sorta di loro “legittima contentezza” l'aver spedito a casa quello che definisce “il detestato giovanotto toscano” .

Tutto il resto sembra contare poco ..o forse non conta affatto!..
Quindi... secondo Serra.. si sarebbe dovuto votare per una pasticciata e confusa riforma della nostra Carta fondante..solo per assecondare un governo (dove si mettono in evidenza incompetenza, disordine e continue anomalie) solo per il fatto di salvare il Paese da una governabilità più approssimativa che stabile?

Un altro dei modi di ragionare di certi scrittori intellettuali che definiscono la politica solo nell'ottica di quel premierato.. più furbo che equilibrato, senza tener conto dell'importanza di un sistema di democrazia e di sostegno dei valori fondanti della Costituzione.

Se così è..allora quello voluto dal governo Renzi sotto l'egida di Napolitano suona proprio come un vero RICATTO nei confronti di una popolazione che ha sopportato tutto e di più!

LA PERSONALIZZAZIONE del voto l'ha voluta solo il Premier capo di Partito.. giocando su un inopportuno doppio ruolo..Col suo governo ha imposto un referendum senza ricercare una maggioranza valida all'interno del Parlamento. Non avendola trovata con i due terzi.. avrebbe dovuto desistere! Questa è vera irresponsabilità! Quella di aver messo in mano ai cittadini una scelta difficile..non essendo riuscito a trovarla nell'Aula parlamentare...continuando a propagandare la sua immagine in modo assillante. Ma i cittadini hanno risposto per le rime!


SE UNA COLPA ESISTE.. ed è ormai accertata.. è proprio quella di un Premier che si è reso sempre più arrogante e spregiudicato nella sua politica ricca di anomalie e conflitti..non certo funzionale e di aiuto al Paese. 
Gli è sempre mancata quella sensibilità politica che un vero statista deve avere!