20 set 2017

SICILIA e POLITICA: Il gioco delle liste



Li chiamano "nuovi soggetti politici"!
di vincenzo cacopardo

In questi giorni per il voto regionale in Sicilia..si vede di tutto!..Si presentano liste opportunamente studiate per ottenere il miglior risultato..dimenticando l'importanza progettuale di un vero piano di sviluppo politico a beneficio per l'isola. Sembra una condanna per una regione i cui cittadini non si immedesimano in profondità su come questa vecchia politica si muove studiando solo criteri di maggioranza sorvolando sulle idee per una vera crescita.

Uno di questi soggetti indicati come “nuovo” lo presentano Nino Oddo del Partito socialista italiano e Sicilia Futura di Totò Cardinale: Un progetto che sostenendo la candidatura alla presidenza della Regione di Fabrizio Micari aspira a diventare la seconda gamba del centrosinistra insieme al Partito Democratico. Ma di queste gambe..ne abbiamo viste fin troppe!

Un disegno che prevede i due partiti in un simbolo comune per correre verso le elezioni regionali e costituire un nuovo gruppo comune all'Assemblea. In tal modo verranno candidati i deputati uscenti dei due Partiti che potranno conservare le poltrone. Gli ideatori di questa unione..hanno l'ardire di ritenere questa operazione..un intervento prettamente politico.. più che elettorale.
L'ex ministro Cardinale ..nella penombra.. continua ad operare per la politica costruita sulle intese e sull'opportunismo.. azzardando, ancora dopo decenni, un riformismo progressista in unione con il cattolicesimo democratico....Come nulla fosse cambiato in questa isola ancora abbarbicata alla mentalità politica di un tempo che si spinge a proseguire il suo percorso con queste manovre prive di ogni vera progettualità in favore della cittadinanza. Sembra che a Totò Cardinale non manchi mai un'inventiva...nè la voglia di inserirsi in queste alchimie politiche di strategia, per lo più, vuote di programmi.

Le posizioni contrapposte si arricchiscono di queste figure che sostengono di manovrare dietro il vessillo del riformismo progressista, ma che in realtà operano per mantenere quei consensi dalla masse più indecise e meno preparate (per non dire che ignorano) al fine di mantenere una certa autorità o un potere. Se è vero.. come sostiene Cardinale... che si vince con le liste forti è anche vero che queste liste non contengono mai una vera progettualità e servono solo di convenienza per raggiungere l'ambito traguardo di una maggioranza (spesso anche scomposta e profusa di evidenti antinomie)
 

Analisi di Paolo Speciale e breve commento

L'ITALIA CHE NON CAMBIA
di Paolo Speciale
I recenti risvolti della vicenda Renzi-Consip, non a caso rimbalzati in clima pre-elettorale nelle ultime cronache quotidiane, confermano un’immagine pressoché desolante - già purtroppo presente da decenni – della storia tra i rapporti tra le istituzioni repubblicane, nell’ambito di un conflitto difficile e per questo mai composto.
Il problema della contrapposizione tra i poteri sovrani e fondamentali dello Stato si era tragicamente posto, con una progressiva e prevedibile ingravescenza dovuta all’inizio del ventennio berlusconiano, nel 1992 con origine dalla Procura di Milano. Non che altri Pubblici Ministeri prima di allora non avessero alcun politico da inquisire, ma quell’anno, come è noto, segnò l’inizio di una diversa filosofia relazionale e comportamentale attribuita al Giudice in senso lato, il quale con la ricerca delle “mani pulite “ seppe finalmente prendere coscienza delle “mani libere” che le leggi fondamentali dell’ordinamento gli rendevano disponibili, affrancandosi da una sorta di timore riverenziale verso l’esercizio e l’espressione del potere politico sia legiferante che di governo.
E sin qui possiamo parlare con l’orgoglio derivante dalla grande ammirazione e gratitudine nei confronti di chi ha avviato questo naturale processo di attuazione vera e propria del dettato costituzionale.
Dopo qualche tempo, come è noto, la degenerazione infausta del timore riverenziale ebbe modo di manifestarsi sotto altro, nuovo e destabilizzante modus agendi: alcuni organi togati, rappresentanti dello Stato nei procedimenti giudiziari, non seppero, umanamente, rimanere insensibili a quel fascinoso potere politico che divenne impropriamente il motore di inchieste giudiziarie in genere infondate ma fortemente influenti sull’esercizio del potere politico stesso ed oggetto, secondo una tradizione tipicamente italiana, di solenne ma non sincera ammirazione dalle forze che allora costituivano l’opposizione pulita e non iscritta nel registro degli indagati.
Semplice opportunismo quello dell’allora PD senza la complicità dei magistrati? Può essere. Ma anche no.
E dunque, come non considerare oggi non onorevole la presa di posizione di Renzi, più o meno direttamente coinvolto nell’inchiesta Consip, che addirittura non parla neanche più di esercizio dell’attività di indagine e giudiziaria con le caratteristiche di una lotta politica impari - come aveva fatto il Cavaliere - ma definisce addirittura “eversivo” il procedimento avviato dal Dottor Woodcock nei confronti di Papà Renzi? Dove è finito il rispetto – sempre e comunque dovuto – nei confronti dell’operato della Magistratura, intesa come naturale destinataria di pubblica fiducia nell’amministrare la Giustizia?
Ed ancora però, come porsi da cittadini nei confronti di un Procuratore Capo che affida sempre allo stesso Sostituto inchieste di particolare risonanza presso la pubblica opinione, non nutrendo così minimamente il legittimo dubbio che una scelta già a priori considerata discutibile dell’istruttore del procedimento possa costituire essa stessa danno all’immagine del potere giudiziario, giungendo in una sorta di limbo dove la percezione della necessaria differenza tra il ruolo dell’indagato (politico) e dell’ inquirente (aspirante tale) si dissolve lasciando un vuoto inquietante?
Il nostro Paese non cambia e non cambierà su parecchie cose e tuttavia perché non proviamo innanzitutto a chiederci “chi deve cambiare cosa?”.
Occorre partire da una saggia e responsabile individuazione dei soggetti e/ o degli organi legittimati – o legittimandi – ad elaborare ed a porre in essere una sostanziale riforma che ridisegni le reciproche autonomie e garanzie di azione tra i poteri supremi dello Stato democratico: epperò sappiamo anche tutti che nessuno può riformare sé stesso perché la sua stessa condizione di destinatario dell’azione istituente l’innovazione ne compromette la bontà d’intenti.
Eppure bisogna procedere, prima che sia troppo tardi.
Paolo Speciale



NON SI CAMBIA... SE PRIMA NON SI ROMPE
La divisione più netta dei ruoli ed un serio regolamento sui Partiti”..sono la mia risposta a queste domande poste dall'amico Speciale...Ma Paolo si chiede anche chi deve proporre le giuste riforme allo stato di una politica che ha ormai toccato il fondo. Questa sua domanda è quella che un po' tutti ci poniamo..ma nulla potrà mai cambiare se prima non si rompe il vecchio ingranaggio.

Persino il Movimento 5Stelle (l'unico in grado di poter rompere il vecchio sistema) non sembra in grado di riformare nel modo giusto.: Le parole di Grillo sul candidato a capo del Movimento che deve proporsi come candidato Premier esprimono già di per sè una mancanza di cognizione e di una attenta analisi di ciò che è avvenuto in questi ultimi anni: Un doppio ruolo che ha solo creato problemi e conflitti incolmabili. Questa partenza è già di per sé un flop!

Possiamo perciò immaginare che se anche il Movimento 5Stelle potrà essere in grado di rompere, difficilmente, in considerazione della sua struttura politica organizzativa, potrà essere in grado di ricostruire una nuova politica per il futuro. Dobbiamo augurarci che riescano ad entrare nuove forze in grado di riformare in termini più adeguati, ma resta il fatto che la prima mossa è di certo quella di smontare un vecchio sistema e nessuno oggi ha la forza dei numeri per farlo se non i pentastellati.
vcacopardo


19 set 2017

Una Sicilia destinata alla peggiore politica..

di vincenzo cacopardo
Se non fosse che di sicuro una buona parte dell'elettorato resterà a casa rifiutandosi di esprimere un qualsiasi consenso su una politica che vede ancora figure di Partiti tradizionali muoversi da un campo all'altro delle contrapposizioni e l'incognita di un M5Stelle che, seppur positivo in ambito di rottura di un sistema politico locale, pone dubbi sulle capacità di come amministrare la difficile e complessa macchina organizzativa regionale.

Nulla cambia veramente sull'aspetto relativo ai bisogni di un'isola che offre un naturale bagaglio di valori da dover salvaguardare per uno sviluppo più conforme. Riappaiono le stesse figure politiche pur avendo già dimostrato abbondantemente la loro inadeguatezza rispetto ai veri bisogni di un territorio che esprime bellezze e natura particolari. Alcuni movimenti civici territoriali hanno ceduto all'incedere della forza dei Partiti tradizionali... vendendosi i principi ..pur dichiarandosi disponibili ed a supporto di una politica a beneficio dell'isola.

E' naturale che una situazione simile offre solo sconforto e poco interesse verso un consenso. C'è rabbia ma c'è anche approssimazione... vi sono interessi personali che vanno ad incidere fortemente sulle posizioni per la mancanza di idee progettuali. In Sicilia la politica continua a muoversi per strade di convenienza anche in forza di un disinteresse e di gran parte di impreparazione di tanti cittadini. Se a questo aggiungiamo il forte cinismo di un popolo di cui lo stesso Pirandello scrisse, ci accorgiamo della difficoltà di rompere questo muro mentale. Per il drammaturgo poeta Agrigentino qualunque filosofia era un fallimento di fronte all'insondabilità dell'uomo quando in lui prevale l'aspetto irrazionale. L'uomo resta in balia di questo flusso dominato dal caso, cercando inutilmente, di opporsi. Le forme finiscono con legarlo a “maschere” in cui non può mai riconoscersi o alle quali è costretto a identificarsi per dare comunque un senso alla propria esistenza. Nel siciliano questa rimane una prevalente caratteristica: Nonostante il patrimonio di genialità, non riesce ancora a percepire l'importanza dell'innovazione.. In questo caso sembrano essere le stesse “maschere” della politica a tenerlo obbligato!


Sappiamo ormai che solo il suo patrimonio di bellezza di questa terra può contrastare il male della prepotenza... Una mentalità cinica e di mafiosità che solo l'arte e la cultura possono davvero contrastare! Tuttavia si continua a muoversi in direzione di una politica governativa che non le riconosce in pieno il suo vero patrimonio e la sottopone ad uno sviluppo spesso inusuale. Se la politica non percepisce come primario questo punto..la Sicilia rimarrà sempre indietro! 

18 set 2017

Tanti leaders... tutti Premier..

nessuna legge elettorale...e molta possibile astensione....
di vincenzo cacopardo
«Abbiamo riscoperto le ragioni che hanno portato più di vent'anni fa alla nascita del partito e del centrodestra» Sono le parole di Mara Carfagna. …
E meno male!..meglio tardi che mai...si potrebbe risponderle!
Secondo la Carfagna ..la sensazione assai diffusa è quella di aver costruito una linea solida tra passato e futuro..ed in questa operazione si è accoppiata l'esperienza della organizzazione con una particolare affidabilità. E questa affidabilità pare essersi ritrovata tra le braccia di chi ..se non di Berlusconi? : Un Leader di esperienza.. ancora capace di coinvolgere e trascinare i cittadini ..dopo questi anni incerti condotti da una politica ancora più incerta.
Con tutto il rispetto per la onorevole Carfagna... che di esperienza politica ne avrà anche acquisita tanta (figura politica che potrebbe anche essere in posizione primaria per una prossima candidatura a premier) ..queste sue parole sembrano la solita vuota solfa....Il ripetersi di una retorica che si muove verso una interessata adulazione per chi gli ha aperto la via alla politica. Ad ottantuno anni.. il Cavaliere riceve ancora le ossequiosità da parte di chi gli deve molto e.. che, per suo merito, ha potuto trattenere in parlamento la propria poltrona. Tuttavia Mara Carfagna è senza dubbio una delle migliori del suo gruppo!
Alla convention di Fiuggi si è parlato soprattutto della possibile rentrée di Berlusconi che con la guida politica di Antonio Tajani, il quale da mesi siede in posizione alta del Parlamento Europeo..sembra risuscitato per necessità. Tramite lui..infatti si è teso a ricucire lo strappo con la Merkel per il gruppo dei popolari europei. 
In molti.. in questa ipocrita Europa che dimentica... riconoscono nella figura del Cavaliere, l'unica personalità in grado di rappresentare il Paese Italia. Sono gli stessi politici europei che qualche anno prima avevano condannato l'operato politico di Berlusconi ed il suo comportamento etico e morale oltre il limite. Di colpo tutto finisce: Malgrado una pesante condanna.. e la paura che uno sconosciuto Movimento possa sovvertire lo stato di potere del nostro Paese ..rimette in moto strani meccanismi di riconciliazione.
Parlare di ipocrisia politica sarebbe persino un eufemismo!
Con la scusa che gli estremisti non possono dominare la scena politica italiana – Berlusconi rimarca sulla necessità di una unità del centrodestra è necessaria per combattere i “populismi”. Siamo alla solita retorica del nulla: Il giochino centrodestra- centrosinistra si ripete ed ognuno dei due pare aver trovato da combattere il nemico invisibile del populismo.. che in realtà non è altro che il risultato di una disuguaglianza mai colmata dalla sterile politica delle contrapposizioni.
Ma sia a destra.. come a sinistra si combatte un'altra lotta che è quella della supremazia..quella del leaderismo e del premierato: Se FI parrebbe indirizzata sul nome di Tajani o,,forse.. della stessa Carfagna..e persino (nel caso sarà possibile) sullo stesso Berlusconi...Matteo Salvini esprime la volontà di voler fare lui il premier o di dettarlo (nel nome di Zaia) ..anche perchè il suo partito gode di una maggioranza rispetto a quello di FI. Questo metterà non poco in urto il dialogo per adesso in corso tra i due leader. Vi sono poi tanti movimenti che ispirano ad una nuova politica e che vorrebbero entrare in campo portando nuovi candidati a premier..tra cui quello neonato che vede in Sgarbi il leader.. Vi è il Movimento 5Stelle che pare optare per Di Maio...Ma chi sarà nel centrosinistra il candidato a Premier: Matteo Renzi? Gentiloni? Calenda? Del Rio?Minniti? Pisapia?
..Insomma ...abbiamo ad ora tante pretese alla carica di Premier.. ma nessuna vera proposta politica in grado di far crescere il Paese nel senso dell'innovazione e dell'interesse dei cittadini..Inoltre una legge elettorale mancante...Il tutto in quadro confuso che porterà di certo ad una grande astensione!


Alfio Di Costa: “meglio la coerenza che il mercato delle poltrone”


"Insieme si può"..non affronta la campagna politica regionale..ma rimane nel territorio per simboleggiare la efficacia di una coerenza politica a favore dell'isola.

Nel panorama politico regionale della nostra Isola..in questa campagna politica per le elezioni regionali si è visto di tutto e di più: Movimenti territoriali venduti alle politiche dei partiti nazionali per interessi di parte e spostamenti da un lato all'altro sul terreno delle vecchie contrapposizioni politiche che nulla di buono hanno mai promosso. Molti sono stati i passaggi da un lato all'altro e tante le posizioni di attesa nell'interesse di poter dare forza ad i partiti tradizionali attraverso promesse di poltrone ed assessorati.

In questo quadro il Movimento INSIEME SI PUO' di Alfio Di Costa sembra essere stato estraneo al contesto...Il suo movimento prosegue il percorso gradualmente, ma con la forza della coerenza e dell'equilibrio! : Se per qualche movimento radicato in senso indipendentista la posizione è rimasta la stessa e quindi coerente, per altri si è trattato di scomposte impostazioni che si sono dimostrate veri e propri compromessi ai limiti di ogni principio.. Al contrario..per il Movimento di Alfio Di Costa, che non guarda alla indipendenza... ma all'importanza ed alla forza dello Statuto siciliano per una autonomia, si è trattato principalmente di un arresto forzato dovuto da indipendenti motivi di carattere privato che hanno coinvolto direttamente il suo fondatore presidente. Tuttavia..al suo interno si pensa che vi sia la necessità che tale Movimento resti ancora in fase di maturazione organizzativa nel suo particolare processo di evoluzione.

Tempo fa ..Alfio di Costa... dichiarandosi a favore di una politica per i cittadini e per gli interessi del proprio territorio... aveva proposto una unione coerente con i tanti movimenti autonomisti che operano in Sicilia..e lo aveva fatto introducendo queste significative parole “Indipendentismo o autonomismo..quello che conta è lo stimolo costruttivo dettato dalla provocazione e dalla voglia di rinnovamento che non può che tenerci uniti.“ Prova evidente di un interesse non personale, ma collettivo a beneficio di un comune progetto per la Regione Sicilia. C'è qualcosa, secondo il fondatore del movimento “Insieme si Può” che avrebbe dovuto spingere ad unire gli odierni movimenti che oggi in Sicilia si battono per l'autonomia e per l'indipendentismo: E' quella voglia di portare nella propria terra un vento nuovo di riconquista dei propri valori per porli in forza di un rinnovamento utile a beneficio di una giusta crescita.

Un peccato..secondo Di Costa.. che questo messaggio non sia mai stato avvertito nella sua importanza e che i Movimenti sorti in Sicilia non abbiano percepito.. e non percepiscano tutt'ora.. l'importanza di una unione di forza compatta per arrestare la marcia dei grandi Partiti che hanno solo contribuito a peggiorare lo stato del nostro territorio!.


Oggi..anche di fronte alle virate incomprensibili di coloro che si erano proposti come Movimenti autonomisti che si richiamavano ai valori dell'isola, Alfio di Costa col suo Movimento risulta di certo il più coerente e pur non avendo potuto affrontare in questo suo difficile momento una campagna politica per motivi familiari, ha dato prova di affidabilità e di fermezza..Non si venduto a nessun Partito..ma non si nemmeno fermato! Ha continuato a guardare ed a studiare il rapporto con i cittadini... per scorgere meglio ed in profondità. Il suo Movimento conserva ancora il progetto e si propone di continuare a combattere i motivi che ancora inducono un popolo siciliano a subire una politica governativa centrale che non aiuta la crescita della sua isola. vincenzocacopardo

15 set 2017

Ius soli addio..legge elettorale ancora al palo



Un governo alla canna del gas ..con attacchi continui alla ministra dell'istruzione..ed il blocco della legge sullo ius soli per la mancanza di una vera maggioranza.
di vincenzocacopardo

E' ormai facile pensare che di ius soli non se ne parlerà per parecchio tempo..essendosi accantonata la legge per la mancanza di una maggioranza. E' impensabile rischiare una fiducia poiché la caduta di un governo complicherebbe assai la delicata questione della finanziaria in arrivo e persino le prossime elezioni regionali in Sicilia..che..come ormai sappiamo.. restano propedeutiche a quelle nazionali. Tale proposta potrebbe invece entrare a far parte di una prossima trattativa con le forze del futuro parlamento.

Certo il governo presieduto da Gentiloni continua a dimostrarsi un governo senza un'anima..senza principi ed iniziative..privo di quella forza necessaria per condurre proposte di legge e riforme all'altezza del paese che rappresenta: Il patto Renzi-Alfano costringe non poco.. soprattutto oggi che il ministro degli esteri ha ridisposto un legame col segretario del PD per le elezioni regionali in Sicilia.

Renzi col suo PD dirige ogni cosa.. e Gentiloni esegue! ..I cittadini dovranno continuare a subire la politica ricattatoria di questa strampalata legislatura per altri cinque o sei mesi. Una legislatura (ritenuta illegittima) che le ha viste di tutti i colori..Dal passaggio di centinaia di deputati e senatori da un lato all'altro dei banchi, alle maldestre e sconclusionate riforme costituzionali imposte da Renzi e dalla ministra Boschi. Una legislatura che non ha visto portare alla luce l'unica importante riforma che di norma imperativa si sarebbe dovuta ricercare e stabilire: una buona legge elettorale!


Oggi a livello nazionale.. ne il centrodestra, ne il centrosinistra hanno una possibile maggioranza..Il M5S che non ha intenzione di legarsi con nessuno dovrebbe ottenere il 40% per poter governare..soglia molto difficile da raggiungere. Se la prossima legislatura potrà vedere (legge elettorale permettendo) una maggioranza..questa non potrà che essere quella costruita sul compromesso della solita larga coalizione dei poli contrapposti: Allo stato delle cose la politica avrà un bel da fare nella ricerca di una legge elettorale capace di elaborare un marchingegno tale da poter risolvere in altro modo la questione.   

13 set 2017

SICILIA E POLITICA:Sostenere i valori sani dell'isola



"L'azione vincente per chi intende vivere e prosperare in un difficile territorio come quello siciliano è quella di proiettarsi verso l'indubitabile dipendenza dei suoi valori".

di vincenzo cacopardo

Come si può sperare in una qualsiasi cognizione da parte della politica regionale...quando si continua con questi giochini passando da una parte all'altra senza un vero sensato progetto per la nostra regione? Non possono per nulla interessarci queste opportunistiche manovre politiche dei Partiti per accaparrarsi le poltrone.. quando l'interesse dovrebbe focalizzarsi sui valori importanti che la nostra terra esprime per poterli sostenere e diffonderli!

Questo andazzo che porta la politica alla ricerca di un potere da gestire contrasta fortemente con l'esigenza di un compito per lo sviluppo a beneficio dell'isola ..e non potrebbe che essere così!.. L'interesse prevale in ragione di un vantaggio personale scaturito da tali circostanze e mai da un coinvolgimento comune al fine di accrescere uno sviluppo. I valori stessi della nostra terra finiscono quindi per essere misconosciuti o sottovalutati, ma.. in realtà..sono gli unici su cui consolidare una vera politica di innovazione e di crescita..Valori attraverso i quali costruire quei sani principi sociali e le giuste infrastrutture occorrenti.

Quello che.. al contrario.. è avvenuto in questi ultimi anni è stato il cammino grossolano di una politica che ha preteso di usare lo strumento dell'autonomia per usi immotivati e distinti dalla logica di una naturale crescita attraverso susseguenti proposte poco lungimiranti per nulla utili ad uno sviluppo dell'intera isola per accrescere soltanto un proprio sconsiderato consenso personale.

La paura del nuovo ha spesso teso a sottovalutare ogni possibile mutamento. In realtà sono le idee oggi quelle vincenti, oltre che l'integrità e le capacità di chi le propone. L'azione vincente per chi intende vivere e prosperare in un difficile territorio come quello siciliano è quella di proiettarsi verso l'indubitabile dipendenza dei suoi valori. Di conseguenza bisogna sperare nel nuovo, senza abbandonarsi nelle demagogie ed i populismi, riuscendo ad interpretare i messaggi di chi vuole operare per un bene sociale dell'isola e la sua crescita.. attraverso le idee ed i valori reali del territorio.


Complicato poter sgretolare il muro di quella mentalità che vede ancora nei Partiti consolidati nel territorio siciliano vecchie logiche che perseverano massacrando sempre più lo sviluppo dell'isola. Il difficile compito è quello e mobilitarsi per sconfiggere una cultura politica costruita su interessi in favore di questi Partiti...ormai radicati. Un impegno che obbliga ad uno sforzo immane per due ragioni precise: L'una... per via del fatto che chi è già dentro il sistema politico del territorio resta avvantaggiato in quanto detiene da tempo le leve del potere avendo appreso meglio come usarlo, l'altra.. poiché da parte degli stessi cittadini vi è una gran disaffezione verso la stessa politica.. tale da renderli ormai purtroppo estranei da ogni interesse.

C'E' ARIA DI DESTRA...



Un' aria che sarà opportunisticamente supportata con l'inserimento di forze centriste moderate pronte a tutto!

Salta lo ius soli... il diritto di cittadinanza, che la sinistra si era impegnata a far passare! Motivo: non esiste una maggioranza! Il capogruppo al Senato Zanda ritiene che non è il momento per la nuova normativa che potrebbe mettere sotto il governo, nè tantomeno è pensabile far passare il disegno attraverso una fiducia...In questo periodo caldo di elezioni ..in attesa di una finanziaria...mettere in crisi il governo potrebbe essere un errore fatale!

E così..anche la legge sulla quale la sinistra si era impegnata a far passare per ragioni sociali e la quiete delle istituzioni internazionali, deve accantonarsi..Sarà quasi impensabile che essa torni presto nei banchi del Parlamento in considerazione delle prossime elezioni che sembrano vedere un centrodestra in risalita.

Nella prima puntata di “Di Martedì” si è assistito ad una inedita improvvisa acclamazione all'arrivo di Salvini davanti al teleschermo: I suoi discorsi.. più pacati di quelli espressi qualche anno fa.. hanno entusiasmato la sala ospitante che ha reagito con continui lunghi applausi. Il percorso svolto dal leader della Lega sembra premiarlo ogni giorno di più..poichè cavalca di continuo problematiche significative sulla immigrazione e la flat tax..allontanando sempre di più quelle relative al diniego sulla moneta unica. Argomentazioni che toccano molto da vicino la popolazione  che ne percepisce un rilevante timore.

Sentendo parlare Salvini ci è sembrato essere alquanto sicuro di una prossima vittoria del centrodestra nelle prossime elezioni politiche nazionali. La sua sicurezza ed il suo dialogo sono apparsi oltre ogni possibile limite di incertezza. Sebbene questa sicurezza non può ancora essere confermata se prima non si scorge bene il funzionamento della prossima legge elettorale

Ma..al di là di ogni proposta per la futura legge elettorale, nel Paese sembra essere arrivato il momento della solita svolta! La nota giravolta che si ripete costantemente tra le due contrapposizioni. Il Paese si butta a destra abbandonando una sinistra che lo stesso Renzi ha contribuito ad evirare nei suoi principi base..mentre una politica centrista (che si propone di rendere le due posizioni più moderate) sopravvive di continuo...vivacchiando stabilmente in modo opportunista.. nell'attesa di una scelta da parte di un popolo che non trova alternative.

Sarà sempre così!.. se non si scorge che il cambiamento non potrà mai essere considerato solo sulla base delle contrapposte ideologie..(tra l'altro ormai inesistenti), ma quello del sistema: Di saper far funzionare il sistema politico con idee nuove..offrire una nuova visione lungimirante per il giusto andamento attraverso appropriate riforme democratiche utili allo stesso meccanismo... Non di certo quelle proposte da Renzi e dalla Boschi che intendevano mettere un freno allo svolgimento politico istituzionale.. premendo l'acceleratore su un premierato forte a scapito di una giusta partecipazione democratica.
E..così..i vecchi giochi si ripeteranno!




12 set 2017

CHI SARA' IL LEADER DEL (NUOVO) CENTRODESTRA?

La partita rimane ancora indefinita poiché sarà proprio una legge elettorale a decidere se.. e come coalizzarsi.
di vincenzo cacopardo
C'è un aggettivo nel titolo di questo post che stona: “NUOVO”..poichè di nuovo questa coalizione, appartenente ormai al passato, non ha proprio nulla! Tuttavia la domanda posta non è del tutto casuale. In questi giorni Silvio Berlusconi pare preoccuparsi con intensità nella ricerca di una figura che possa in qualche modo rimanere legata a lui e sembrerebbe che l'abbia individuata in Antonio Tajani: personaggio del passato che sicuramente non nuovo non esprime nulla, molto vicino al cavaliere, che oggi esercita la sua politica in seno al Parlamento Europeo.
Aspettiamo ancora il tracciamento di una rotta.. come si ama ormai definire ogni programma..proposte che potrebbero essere definite in una prossima convention. Ma se per il Partito della Meloni un problema non si pone, rimane tuttavia l'incognita dell'unione con Salvini che, come personaggio di forte carattere, è poco immaginabile (anche per la maggioranza dei consensi che otterrebbe) potrà esimersi da optare per un proprio premierato.
Difficile non poter pensare che... se da un lato il partito azzurro di Berlusconi opti per una propria candidatura a premier ..la Lega di Salvini possa non forzare sui dati statistici dei consensi, che si manifestano maggiori rispetto a quelli di FI. Ma anche questa partita rimane indefinita poiché sarà proprio una legge elettorale a decidere se.. e come coalizzarsi.
Se anche le informazioni fornite dai sondaggisti fossero esatte... resta fondamentale capire quale sarà la nuova legge elettorale che, stando alle intenzioni, scaturirà solo dopo aver raccolto bene i dati.. e mai prima! Ma qualunque legge elettorale, seppure ancora indefinita, ..finirà col condizionare non poco!
Vi è una differenza sostanziale tra una coalizione ed una lista unica..e cioè.. che nel caso di un listone unico... lo stesso consenso potrebbe svuotarsi...e quindi non ottenere più quella ambita maggioranza...Nel caso specifico di questo centrodestra... ad esempio... se Berlusconi da solo può raccogliere il 13% e Salvini il 15%..la Meloni il 5% ..non è assolutamente certo che uniti in coalizione riescano a prendere il 33%. Questi Partiti, fusi tra loro, potrebbero non risultare più identici nei loro principi con la base del consenso e destare un chiaro riscontro di malcontento su chi li deve esprimersi nel voto. Questo anche in base al fatto che difficilmente chi possiede la maggioranza in coalizione.. possa cedere il passo ad un leader per il futuro premierato a chi la maggioranza in base ai dati non la detiene!


Colpire Roma..per battere il Movimento


Il dramma dei romani per il maltempo ..usato pretestuosamente dalla stampa dei Partiti di opposizione
di vincenzo cacopardo
E non poteva che essere così! Di nuovo all'attacco della Raggi!..Piove ..Roma si allaga ..e la colpa è della Raggi! La ragione: i tombini ed il maltempo!..Naturalmente adesso l'attacco lo sferra con maggior vigore una certa stampa di centrodestra ricompattata... che ne parla in modo enfatico come di un inseguimento da parte della magistratura per stanarla.. Una stampa pilotata che cerca in tutti i modi di intervenire su quello che si ritiene possa essere il tallone di Achille del M5Stelle ( temibile nemico per le prossime elezioni!)
Oltre ad essere tormentata dalla magistratura per un possibile rinvio a giudizio per falso nel caso Marra( per motivazioni alquanto futili..se non di scarsissimo rilievo), la sindaca di Roma subisce le accuse di una certa stampa per un nubifragio che ha messo in difficoltà la città che amministra, dimostratasi, a loro dire, ancora una volta incapace di reagire alle improvvise complessità portate dal maltempo...Insomma, secondo la riturale critica, se vi fosse stata una figura di sindaco più accorta ed abile.. avrebbe predisposto in tempo la pulitura dei tombini onde evitare l'intasamento provocato dalle foglie.
Al di là del fatto che piacerebbe sapere quanti dei sindaci del nostro Paese abbiano pensato di pulire poco prima di ogni improvviso nubifragio i suddetti tombini, sono in pochi a non sottolineare che tale diluvio si è abbattuto con una forza inimmaginabile ed intensa tale da non lasciare spazio ad alcuna possibilità di smaltimento dell'acqua..foglie o non foglie...con i cassonetti che portati dalla furia del vento rovesciavano sulle strade il loro contenuto...Altro che intasamento! Nessuno si pone il dubbio che nel passato, le vecchie amministrazioni non hanno focalizzato la giusta attenzione sulla possibilità di rendere più agevole il flusso dello smaltimento dell'acqua attraverso studiati interventi.

Anche in questa occasione ...deve trovarsi un agevole capro espiatorio nella figura della prima cittadina che occupa un posto assai difficile e che sembra costretta ad assumere sulle sue spalle ogni sorta di accusa contro il Movimento 5Stelle. Si dice che i romani l'abbiano ormai condannata, ma in verità queste esclamazioni appartengono solo ad una certa stampa che fa di tutto per colpirla al fine di far soggiacere l'intero Movimento. 

11 set 2017

cultura politica e subcultura di potere

Qualcuno nel mio forum, sul post dedicato a "Macaluso, il sistema e la cultura politica", mi chiede cosa vuol dire avere o non avere una cultura politica. A questi ho replicato che non dovrei essere io a fornire una risposta, ma lui stesso a doverla comprendere. Tuttavia ciò mi dà spunto per esprimere un breve concetto in proposito che potrebbe anche sostenere un dialogo più approfondito sulla questione.
Il tentativo di spiegare la dottrina e l'azione politica attraverso la “teoria della cultura politica” risale alle origini stesse della scienza politica. E' difficile oggi imbattersi in un simile dialogo senza tenere in considerazione il pensiero filosofico delle origini di tale cultura. Per far ciò dovremmo passare dagli storici greci..poi da Platone, Aristotele, Plutarco..per arrivare a Machiavelli, Rousseau ed infine Montesquieu che ha segnato un punto deciso sul quale si sono definiti i poteri....Bisognerebbe anche passare dai principi dell' illuminismo a quelli del liberalismo passando dal marxismo. Un lungo percorso che ha formato la cultura politica nei vari secoli. Sarebbe persino troppo lunga una analisi sul pensiero dei vari personaggi elencati. Un dato di fatto è comunque certo e cioè che la politica in questi secoli ha cambiato i connotati anche per ragioni storiche complesse legate alle guerre ed alla evoluzione storica sociale di una società ormai fortemente industrializzata.
Ma fermiamoci ad una ristretta analisi di quella che dovrebbe rappresentare la cultura politica odierna e di ciò che essa dovrebbe in termini moderni esprimere..al contrario di ciò che non esprime:
La politica odierna in sè.. dovrebbe rappresentare quella disciplina che spinge ad approfondire i temi sociali per un utile riscontro al fine di rendere tale società unita ed in armonia per poterla governare in termini più funzionali ed equi. In un sistema di democrazia moderno come il nostro le azioni del governare sono suggerite dal popolo attraverso un consenso. Ma in termini pratici la politica si dispone spesso in modo diverso da come dovrebbe e cioè distaccandosi da una cultura di base che dovrebbe guidarla con equilibrio ed in appropriato senso sociale: Il suo concetto rimane fin troppo concentrato sul fine di una governabilità e meno sull'aspetto di come questa dovrebbe essere ricercata e supportata. Si sta finendo in tal modo col perdere l'aspetto culturale che l'ha vista negli ultimi decenni crescere sui binari di una democrazia, per rincorrere a tutti i costi una governabilità spesso instabile e non del tutto a favore della società. Di certo la mancanza di apposite riforme ha peggiorato questo andazzo, ciononostante proprio l'assenza di una cultura politica appropriata ha portato il nostro Paese a considerare la politica prevalentemente come un sistema di potere e non di servizio. Un paradigma sul quale si continua a tramare la tela della subcultura dell'autoritarismo e non del bene sociale.
Quindi, in breve... avere una cultura politica vuol dire oggi essere consapevoli che esiste una società sulla quale impostare regole e principi....e questi devono essere espressi da una politica nella consapevolezza di una civile etica democratica. Ed ecco in breve cosa distingue una corretta cultura politica da una scorretta subcultura della politica di potere.


Maltempo: Prevenzione e responsabilità

di vincenzo cacopardo
I MEDIA SI SCATENANO SOFFERMANDOSI SULLE AMMINISTRAZIONI DI ROMA E LIVORNO PER LA MANCATA PREVENZIONE MALGRADO LA PARTICOLARE E SPECIFICA SITUAZIONE DI MALTEMPO!..AL DI LA' DELLE RESPONSABILITA' DA ACCERTARE, IL SISTEMA SI MUOVE COME SEMPRE FOCALIZZANDO L'ATTENZIONE DOVE PIU' CONVIENE COL SOLITO OPPORTUNISMO! EPPURE SONO TANTE CITTA' CHE IN QUESTI GIORNI VIVONO GLI STESSI DISAGI DOVUTI DAL MALTEMPO!...SARA' COSI' FINO ALLE PROSSIME ELEZIONI?...
E' vero...vi sono morti e dispersi! Uno spettacolo triste a cui siamo abituati ad assistere ogni volta che il maltempo colpisce con maggior forza una particolare città! La domanda di rito è se vi siano o no responsabilità in termini di prevenzione, ma per questi rischi, è inutile illudersi, la responsabilità è principalmente dei tanti governi succeduti che non hanno mai posto la giusta attenzione ed i mirati finanziamenti per le opere opportune contro i rischi idrogeologici e del maltempo di cui nel nostro Paese si soffre da tempo: Sono bombe d'acqua improvvise dalla forza inimmaginabile che si abbattono in tutto il Paese ed a volte portano persino morti, feriti e territori martoriati. Negli anni passati la stessa Genova ha contato morti e dispersi! 
Quelle su Roma e Livorno si sono manifestate con particolare violenza: Mentre Roma è rimasta paralizzata, Livorno ha portato sette vittime e quattro dispersi.. Ma la polemica sembra spingersi oltre proprio perché le due città che non sono riuscite ad impedire sciagure e disordini risultano amministrate da due sindaci dei 5 Stelle.
Il primo cittadino livornese Filippo Nogarin...ha denunciato come tardivo l'allarme della protezione civile, che ha stimato la bufera soltanto con un allarme arancione. Per quanto riguarda Roma, si prende spunto per continuare a dare responsabilità alla sindaca Raggi: Non si è trattato, come si vuol far credere di un semplice acquazzone..quello che ha paralizzato la città è stato un autentico uragano. La città è stata improvvisamente sommersa d'acqua..Il che ha reso problemi anche alla linea metropolitana. Si pensa forse che se il sindaco fosse stato di un altro colore politico avrebbe potuto ostacolare un evento di simile portata? Ma sappiamo ormai bene che ogni occasione, anche fenomeni naturali straordinari come questo, sono sempre utili ad una certa politica per attaccare i nuovi arrivati!
Se è vero che si potrebbe fare di più per limitare i danni...è altrettanto vero che di prevenzione se ne parla già da tempo nel nostro Paese e poco si è continuato a fare a livello governativo. Qualunque macchina amministrativa locale nulla può in termini di prevenzione se non in compartecipazione con il governo centrale ed in forza di una opportuna difesa di un territorio che necessita di un piano comune e dei necessari stanziamenti. Al di là di queste diatribe di stampo politico..un dato di fatto resta certo: Chiunque si è insediato al Governo ha sempre sottovalutato i rischi legati al territorio non fornendo una adeguata protezione attraverso uno studio preventivo e le rispettive risorse adeguate. I danni provocati dall'acqua, come quelli dello scorrere dei fiumi in piena.. provocano danni immensi ben superiori alle spese occorrenti per prevenirli...E allora?...persino una figura poco esperta farebbe i suoi conti prevedendo interventi appropriati, adoperandosi nel modo più intelligente e sicuro in una costruttiva intesa tra le amministrazioni e l'attività governativa. 
Fino a che la battaglia sarà solo politica  e di sistema.. queste problematiche non saranno mai risolte e le responsabilità resteranno sempre comuni.



8 set 2017

Macaluso... il sistema e la cultura politica

Per Macaluso, prestigiosa personalità del Partito di sinistra, il vero problema è il “sistema dei partiti”! Per lui il rimedio sono le battaglie politiche vere e di massa, non esistendo più una vera cultura politica.

di vincenzo cacopardo
Io credo che Renzi abbia contribuito non poco allo sfacelo del partito a cui fa riferimento Macaluso. La sua voglia di cambiamento a trazione PD si è trasformata in un vero disastro: Sussistono tutt'oggi ferite aperte per via della scissione a sinistra che l'ex premier non è mai stato capace di risolvere per il bene del Partito. A parer mio una ferita incurabile che sia Bersani..che D'Alema non hanno più voglia di sanare..Il carattere di Renzi con la sua autoconvinzione di essere sempre nel giusto..ne complicano poi ogni possibilità.
Tornando alle critiche di Macaluso..in questo Forum da oltre quattro anni scrivo sul sistema dei Partiti ritenendo indispensabile una riforma per un loro ri-disciplinamento. Un nuovo regolamento che naturalmente includa tutti! Tuttavia sarebbe il caso di analizzare con maggiore impegno la figura politica odierna ponendo anche dei paletti tra i ruoli. Doveva essere chiaro per tutti.. e soprattutto per un politico esperto come Macaluso che, in un sistema come il nostro, il doppio ruolo assegnato a Renzi (capo della segreteria- Premier).. appesantito da ambiziosi progetti di riforma, avrebbe creato disagio, discordanze e persino sofferenze all'interno dello stesso PD. Ma nessuno, nemmeno l'anziano Macaluso, al rilevamento di un sistema che oggi indica “malato”, sembra aver mai sollevato critiche in proposito! Eppure era chiaro che qualcosa a tal proposito andasse fatta... poiché l'incedere del giovane premier con un potere decisionale, a capo di un Partito con maggioranze (spesso di comodo) e continue fiducie, avrebbe condotto a simili conseguenze.
Da tempo i Partiti fin troppo legati al potere decisionale governativo operano solo e soltanto per un interesse di parte e non per una politica in favore del Paese.. Non suddividendo in modo più corretto il ruolo del potere legislativo da quello dell'esecutivo e continuando a sostenerli insieme in una scorretta opera di edificazione della politica sostenuta da questi partiti non regolamentati, non si fa altro che costruire conflitti che non potranno mai favorire un positivo lavoro di riforme. Ogni nuova riforma rimane legata da questo principio che ne smorza in buona parte l'efficienza..crea continue e ripetute anomalie.. non lasciando mai spazi a visioni più logiche che potrebbero porre fine ad un certo malcostume.

Quando si affronta un tema in proposito a possibili ed innovative riforme, intendendo rivoluzionare in termini più funzionali l'iter di un sistema ormai vecchio ed obsoleto della politica, ci si batte contro il muro di gomma dei tanti soloni saccenti, furbi ed interessati legislatori... ben forniti di paraocchi: Nessuno di costoro è in grado di vedere in lungimiranza, nessuno riesce a leggere in prospettiva, nessuno guarda all'innovazione, ma al contrario, ne hanno paura...In tanti ormai guardano solo ad un preciso interesse o seguono pedissequamente come pecore l'unica strada di una politica ormai vecchia.