25 mag 2020

La debolezza dei poteri ( di Paolo Speciale)



In questo attento articolo l'amico Paolo spiega la sua analisi sulle riforme mancate della giustizia. A suo dire persino negate..anche se auspicate, che provocano un inarrestabile conflitto..non aiutando il percorso di una sana giustizia...inficiando la certezza del diritto ed in qualche modo.. responsabilizzando la politica.   
La vicenda che riguarda le intercettazioni “sfuggite” nel corso di un’inchiesta e che ha reso pubblici alcuni apprezzamenti poco diplomatici da parte di esponenti del mondo giudiziario contro l’ex ministro Salvini ripropone nel modo peggiore l’irrisolto fisiologico contrasto tra i principali attori della vita istituzionale del nostro Paese.
Ed il puntuale diffuso appello che ne è conseguito è quello di attuare al più presto adeguate riforme che possano rendere più sicuro ed efficace l’esercizio delle rispettive funzioni a ciascuno attribuite in assoluta autonomia ed indipendenza. Le “ennesime” riforme, tutte annunciate, tutte auspicate, tutte negate. Negate a chi le vuole veramente, a chi tiene parecchio alla tenuta del sistema, nella consapevolezza che la precarietà degli equilibri tra le fondamenta di esso stesso non ha mai portato nulla di buono, specie in alcune fasi temporali il cui ricordo è meglio mantenere solo per fini storici. E purtroppo non è sufficiente neanche lo straordinario permanere della efficacia e della attualità del nostro testo costituzionale a contrastare quella che preferiamo chiamare, realisticamente, la “debolezza” dei poteri.
Debolezza costituita dalla presa d’atto di quella vulnerabilità che lede l’autorevolezza ed il prestigio stesso dei soggetti coinvolti e dell’Autorità impersonale che incarnano, dando seguito ad un quasi naturale desiderio di prevaricazione reciproca, che annulla con modalità praticamente algebrica il ruolo di ciascuno.
Il caso più comune è quello che vede l’infausto quanto sinora inevitabile conflitto tra potere giudiziario e potere politico, laddove per quest’ultimo vale la pena di unificare la componente legislativa con quella esecutiva. Nel caso specifico, vi è un magistrato- già indagato e sospeso per presunte irregolarità commesse nell’esercizio delle sue funzioni nonché ex componente del CSM – che “giudica”, con termini ben lontani dai codici vigenti, un ministro – ora anch’egli non più esercente la sua funzione pubblica – conferendo telefonicamente proprio con il collega togato che lo sta inquisendo.
Ma, al di là di questo recente episodio, potremmo citare tutti gli innumerevoli simmetrici tentativi di “controllo” da posizione privilegiata di membri del Governo o del Parlamento su magistrati, soprattutto del settore requirente.
Valutando quello che si può ormai definire un vero e proprio fenomeno connesso alla natura dell’uomo che viene chiamato a ricoprire una pubblica carica, in termini politico-filosofici possiamo dire che il criterio “homo homini lupus” non ha tempo.
Ma qui ed ora è meglio lasciare isolata questa dissertazione teorica, ritornando al problema reale da risolvere. Quam remedium? L’appello al Capo dello Stato è certamente legittimo ed adeguato; e tuttavia diventa improprio quando esso ha più l’aria di una critica che attiene alla politica contingente o, peggio, di un richiamo nei confronti di quest’ultimo alle sue responsabilità.
Qualche ultima considerazione: la politica, male necessario della democrazia contemporanea, gioia e tormento di chi la esercita sia di chi la subisce che di chi se ne avvantaggia, è una sorta di piovra che contrasta essa stessa la separazione dei ruoli e dei poteri. Lo confermano le annunciate dimissioni della “componente” ANM (Associazione Nazionale Magistrati) del Consiglio Superiore della Magistratura. Infatti, si potrà far notare legittimamente ai magistrati che le correnti politiche all’interno del loro organo di autogoverno sono già di per sé qualcosa che ne altera profondamente la natura istituzionale?
Estendendo la “quaestio”, al solo fine di indurre a comune riflessione in attesa del prossimo scontro, come rendere formalmente e sostanzialmente indipendente il “giudiziario” Pubblico Ministero dall’”esecutivo” Ministro della Giustizia ?
Atteso che i magistrati dovrebbero rispondere solo al CSM, come si inquadra coerentemente e con autorevole certezza del diritto la prevista attività ispettiva esercitabile dal Ministro sopracitato? E ancora: perché si ripete spesso puntuale il reclamo della titolarità di una inchiesta da parte di magistrati e procure ordinarie allorquando la competenza di inquisire un membro dell’Esecutivo nell’esercizio delle sue funzioni è manifestamente da attribuire al Tribunale dei Ministri?
E’ la “debolezza” dei poteri (sic!).
Paolo Speciale


15 mag 2020

PENSIONI BASSE: DA SEMPRE FUORI DA OGNI RIFORMA E DECRETO


di vincenzo cacopardo

E' difficile credere in un vero impegno da parte delle forze politiche verso coloro che avrebbero bisogno di un aiuto da parte dello Stato per affrontare i momenti più difficili come quello della epidemia in corso.

Per non di meno.. il problema che qui si affronta non rimane legato al momento epidemico ..quanto alla costante incuria verso una definitiva e valida manovra necessaria per tutti coloro che percepiscono un introito tale da non garantirgli più una qualunque vita sicura. Il caso in questione comporta centinaia di migliaia di persone: uomini e donne ultra sessantenni che vivono di pensione non avendo una propria abitazione e quindi costretti ad adattarsi con le poche risorse della sola pensione..molti dei quali vincolati necessariamente ad impegnarsi in altri piccoli lavori.


LE PENSIONI SOTTO I LIMITI DELLA VIVIBILITA'
Come vivere con queste pensioni?: Potremmo porre il caso di tantissimi con una pensione di 1000 euro che.. prima dell'entrata dell'euro rappresentava una buona pensione di quasi 2milioni di lire: Si poteva vivere discretamente prima del duemila, era una pensione discreta che con la tredicesima permetteva a chi la percepiva la possibilità di un viaggio extra, o il ricambio dell'auto attraverso lunghe rateizzazioni...Con quella pensione si provvedeva al pagamento dell'affitto.. le spese per alimentarsi, le bollette etc. Non si era per nulla benestanti, ma appena..appena disposti verso una vita serena..seppur con pochi capricci in più.
Sappiamo che, oltre alla mazzata dell'Euro, con la legge Fornero del governo Monti.. molte di queste pensioni subirono l'arresto non rapportandosi con gli effettivi interessi di crescita e calcolati esclusivamente col sistema contributivo. Ma sappiamo anche che i contributi pagati negli anni precedenti avevano una consistenza ben diversi se calcolati successivamente in euro.
Volendo fare (come si suol dire) i conti della serva: -Se rapportiamo la stessa pensione ad oggi in euro ad una singola persona che vive in affitto..ci accorgiamo delle enormi difficoltà che condizionano la sua stessa sopravvivenza. - Oggi la pensione di 1000 euro viene ridotta di circa 100 euro dalle tasse (tra quelle dello Stato, della Regione e quelle Comunali). Al netto 900 euro anche pagando un affitto basso di euro 350(per altro difficile da trovare) più 50 di spese condominiali, lascerebbero a chi la percepisce 500 euro ai quali togliendo in modo stretto 120 euro di bollette gas ed elettriche..lascerebbero al pensionato appena 380 euro con i quali deve arrangiarsi per alimentarsi, pagare una assicurazione auto, spese telefoniche.. comprare un minimo di abbigliamento.. spese lavaggi biancheria,..a questi potremmo aggiungere una serie di spese extra... ma indispensabili..dalla tassa della immondizia.. alle spese per la logica pulizia della casa e la cura di se stesso Insomma..impossibile andare avanti e tutti lo sanno... soprattutto quando si vorrebbe fare un abbonamento a sky ...o a qualche palestra per mantenere sano il corpo.. o peggio quando costantemente arriva il guasto imprevisto!..Per non parlare poi delle indispensabili cure ed i medicinali per la propria salute!

Tra chi percepisce una pensione di 750 euro e chi 1000 vi sono milioni di persone molte delle quali sole.
E' inutile pensare di farcela con la sola pensione, quindi nell'allungarsi della vita, molti di questi pensionati devono per forza continuare a muoversi attraverso lavori saltuari per poter integrare la propria pensione con piccole entrate indispensabili(sempre che la salute glielo permetta). Aprire una Partita IVA porrebbe tante altre difficoltà rischiando di accumulare le entrate nell'incertezza di un lavoro non stabile e sicuro, e persino di pagare ulteriori tasse. Questa realtà viene scartata dalla visione di una politica che continua a non considerare questi fatti con l'evidenza necessaria...e cioè identificando l'extra delle entrate di questa categoria di pensionati come necessarie, ma per tutti invisibili..quindi occulte..mentre da un'altra parte si vorrebbe sconfiggere ipocritamente il nero. Ne consegue da parte di uno Stato.. la negazione assoluta di una realtà..unita ad una indifferenza ..alla quale non si intende porre alcun rimedio.

Quello che non si riesce a comprendere di tutto ciò è:

1) il fatto che su queste pensioni basse si debbano ancora pagare ritenute.

2)Ancora più grave rimane il fatto che lo stesso Stato omette di fare una netta differenza tra chi possiede una abitazione e chi no. Andando in tal modo a non contribuire maggiormente sulla base della pensione di coloro che, avendo queste entità pensionistiche, sono anche costretti a pagare un affitto.(valutazione che si sarebbe dovuta porre anche nel contesto di un reddito di cittadinanza)

Il decreto odierno per contrastare gli effetti economici dovuti dalla epidemia.. ha dimenticato completamente questa categoria di pensionati..la politica non li ha mai considerati prima nella logica di un contesto sociale normale.. ed ha continuato a non considerarli anche in questa fase emergenziale in cui è venuto a mancare loro alcuna possibilità di lavoro extra per compensare le loro entrate.

7 mag 2020

MEMORIA ED IPOCRISIA DELLA POLITICA


Sarebbe il caso di rileggere la storia in rapporto al sistema elettorale oggi in atto:- da chi a quando fu approvato.
di vincenzo cacopardo
Nel 2017 le posizioni nel Partito democratico erano variegate a seconda dell’area di appartenenza: Per i renziani..ad esempio.. vi era la necessità di
poter apportare alcune modifiche all’Italicum. Ma vi erano anche altre proposte tra cui quella di un Bersanellum o di un nuovo Mattarellum della minoranza dem e la proposta Italikos dei Giovani turchi.
Per il M5S era già da tempo depositata in Parlamento una proposta, denominata il Democratellum, un sistema proporzionale corretto. Dopo la vittoria dei No al referendum, però, chiedevano l’immediato ritorno alle urne, proponendo di votare con l’Italicum per la Camera ed il Consultellum, leggermente modificato, per il Senato. Sappiamo che il Movimento di Grillo era stato contrario alle coalizioni, ma è importante precisare che il M5s era per il sistema proporzionale con possibile premio di maggioranza alle determinate condizioni che rimanesse contenuto.
Anche Forza Italia dell'eterno Silvio Berlusconi aveva rilanciato un sistema proporzionale simile a quello tedesco. Di certo per FI nel ballottaggio previsto dall’Italicum vi erano alcuni punti critici da modificare. Il partito azzurro era tendenzialmente contrario ad un sistema maggioritario con collegi uninominali e vedeva invece di buon occhio un sistema che favorisse le alleanze e non un listone unico, per evitare il prevalere di Salvini.
Vi era poi la Lega Nord che, pur affermando di voler andare subito a elezioni con qualunque legge elettorale, avrebbe amato un sistema proporzionale puro che non favorisse imbrogli e compromessi. Per Roberto Maroni sarebbe andato bene un sistema uninominale con collegi, ovvero una sorta di Mattarellum.

Infine Per Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia era comunque necessario tornare subito alle urne, con qualsiasi legge, partendo anche da quello che era in atto, facendo le opportune modiche all’Italicum, potendo adeguare il sistema al Senato e mettendo il premio di maggioranza alla coalizione.

Insomma... ognuno aveva la sua visione, più volte confusa ..tuttavia al momento di operare una scelta..si approvò il Rosatellum. Rosato era ed è rimasta figura politica legata a Renzi..il quale era appena uscito da una tremenda sconfitta sul referendum.
Di fatto votarono si alla legge i partiti della maggioranza PD e Alternativa-Popolare, oltre a Forza Italia Lega Nord e ALA-Scelta Civica, il gruppo del senatore Denis Verdini. Hanno votato contro Movimento 5 Stelle, Articolo 1-MDP e Sinistra Italia-Possibile.
Il Rosatellum non andava giù al Movimento 5 Stelle, si pensava studiato per ostacolare la loro ascesa poiché prevedeva collegi uninominali (dove vanno bene i candidati forti e conosciuti sul territorio, di cui il Movimento non disponeva) e poi perché incentivava le coalizioni, che lo stesso Movimento non ha mai voluto fare. La legge fu abbondantemente criticata perché non prevedeva le preferenze, cioè non si poteva scegliere il nome del parlamentare a cui destinare il proprio voto.

Oggi si sentono discorsi più disperati che disparati su questo sistema elettorale votato democraticamente, da parte di soggetti oggi in minoranza parlamentare!.. Sono chiacchiere su un sistema elettorale che lasciano sbigottiti per l'ipocrisia e la mancanza di memoria: L'impianto della legge, identico.. a meno di dettagli.. alla Camera e al Senato, si configura come un sistema elettorale misto a separazione completa: Ma il 61% dei seggi (rispettivamente 386 e 193) viene ripartito proporzionalmente tra le coalizioni e le singole liste che abbiano superato le previste soglie di sbarramento nazionali.
Forse non è ancora chiaro che questo sistema (a differenza di un sistema bipolare fondato su prevalenza maggioritaria) consente ad un governo di restare in carica fino a quando non è più sostenuto da una maggioranza. Ma c'è di più:- Tale maggioranza può anche trasformarsi nel corso della sua governabilità, poiché se uno dei partiti di maggioranza decidesse di abbandonare il governo potrebbe essere rimpiazzato da un altro partito che ne condividesse il programma politico. Naturalmente il programma rimane e deve indicare una direzione guida che spetta al partito di maggioranza relativa eletto nel 2018 al quale il Presidente della Repubblica ha conferito incarico.
Quando oggi, la Lega si oppone al sistema elettorale fingendo di non ricordare il voto in favore del proporzionale, si dimostra ancora più ottusa ed ipocrita di quanto non appaia il suo leader in certe manifestazioni... oltre a ciò, è persino risibile sentire ancora il coro di frasi su un premier non votato...mettendosi in tutta evidenza l'ignoranza da parte di coloro che, non avendo buona conoscenza dell'ordinamento, parlano a vanvera sconoscendo totalmente le regole guida della nostra Costituzione in ordine all'articolo 92 . 

3 mag 2020

GOVERNO CONTE: VITTIMA NELL'ABUSO, RESPONSABILE NEL METODO





Doxa ed epistème” il richiamo filosofico del Premier

L'invito nel suo intervento di qualche giorno fa nel fare una distinzione tra doxa ed episteme è stato un esplicito richiamo all'antica filosofia che da Platone ad Aristotele tendeva a distinguerle..ossia: Doxa come opinione, ovvero la credenza alimentata dalla conoscenza sensibile, Epistème come conoscenza che si pone su salde basi scientifiche. Una disamina più che pertinente da parte del premier per richiamare l'attenzione sul tema odierno dell'epidemia.. che cozza però con altri termini da lui usati che esprimono un particolare lessico poco comprensibile..e persino ingannevole come nel caso dei “congiunti”.
di vincenzo cacopardo

Mi sento di poter affermare che, sebbene su alcuni punti la Costituzione potrebbe rimanere sospesa ( solo per l'eccezionalità della situazione), lo stato di emergenza non pare derogare da taluni diritti fondamentali e divieti voluti dalla stessa Carta.
Fermo restando che lo stato di emergenza è una misura adottata da qualsiasi governo in caso di un pericolo imminente di minaccia alla Nazione.. si insorge ancora contro un premier per il suo abusare dei DPCM... Questo strumento non può vedersi tanto come quello disposto per risolvere una normale situazione sanitaria... ma come quello per offrire la massima garanzia di uno stato generale che coinvolge i molteplici particolari aspetti fortemente legati alla salute che vi girano attorno.

E' chiaro che un DPCM rispetto ad un decreto legge normale appare politicamente meno garantista. Tuttavia i decreti in genere sono atti amministrativi di contenuto particolare che hanno il merito di essere rapidi e quindi adatti alla condizione di emergenza. Chiaro anche che (non coinvolgendo il Parlamento), questi decreti restano la sola espressione della volontà della maggioranza.
A differenza del normale decreto legge che assicura di certo un fondamentale dialogo e la collaborazione con l’opposizione anche attraverso i possibili emendamenti e contro emendamenti, un DPCM tende ad offendere il dialogo di un processo democratico in una Repubblica parlamentare. Ma il presupposto di questi decreti voluti dal governo resta proprio l'urgenza sulla situazione in atto supportata da una evidentissima pandemia di carattere ormai mondiale!

Oggi sono in tanti a vedere in tutto ciò qualcosa di anomalo, troppo ridotto.. e perciò poco democratico rispetto ad un iter che dovrebbe coinvolgere maggiormente il Parlamento. Sicuramente!  Ma non si può certamente trascurare un fondamentale presupposto in difesa della salute: -Figurarsi poi.. se in un momento delicato come questo, in contrasto ad un normale decreto legge, si potessero opporre emendamenti di ogni sorta, pena anche una possibile decadenza!

Forse a volte questi stessi decreti non risultano nemmeno chiari ed esaustivi per via della difficoltà in cui si è improvvisamente trovato il governo. Ma se c'è qualcosa che si può sicuramente criticare in questo andazzo governativo in grande difficoltà è sicuramente una questione di “metodo” sulla quale in certi delicati argomenti si è proceduto senza una visione reale della burocrazia. In questo.. il governo ha errato maldestramente: Far passare dalle banche prestiti a tasso agevolato, sebbene garantiti dallo Stato, è stato un vero flop che costerà sangue alle stesse imprese. Ma vi sono anche evidenti trascuratezze di metodo anche sulla cassa integrazione, sui bonus etc. Inoltre si persevera su una comunicazione a fasi alterne e con l'uso di termini non ben definiti che finiscono col non garantire certezze. Sono di certo errori che non possono piacere a chi...avendo chiara la volontà di un premier di immedesimarsi sul sostegno alla sicurezza del paese, si trova in evidente imbarazzo.

Se vi fosse stato uno studio di metodo più appropriato, oltre alla volontà che non sembra esser mancata, di voler operare a beneficio del Paese in difficoltà, si sarebbe potuti procedere con maggiore sicurezza scalzando l'imperitura frontiera burocratica che ancora ci attanaglia..(la cui colpa non è certo dell'attuale Premier).


27 apr 2020

POCA CHIAREZZA SULLE DISPOSIZIONI




Una questione di metodo..non di coraggio!”

di vincenzo cacopardo

Non si può nascondere che vi è parecchia confusione sulle direttive governative disposte per contrastare i contagi virali e le conseguenze economiche a danno del Paese! Non è proprio una questione di “coraggio” da parte del Premier come si pensa di far credere da chi lo attacca (il coraggio quando riguarda te stesso è una cosa...quando riguarda il rischio per la salute altrui e del tuo Paese... è cosa ben diversa) ma forse di responsabilità ove evitare che nel futuro potrebbe rinfocolarsi l'epidemia. -Il coraggio lo hanno dimostrato pienamente i tantissimi medici in prima fila che hanno dato la loro vita per salvarne altre!

Nel nostro Paese siamo comunque tutti pronti a criticare ogni e qualsiasi scelta soprattutto quando non vi è certezza, poiché vi è sempre quella latente presunzione che ci divora..Tuttavia le direttive sulla seconda fase non finiscono di convincere: Si notano alcuni squilibri messi in evidenza tra alcune attività commerciali. Si può capire che il lavoro di un governo in questa fase non sia facile, ma non si comprendono le palesi disparità di cui tanti si lamentano: Attività che in realtà potrebbero aprire con le dovute regole come quelle ad esempio previste per le edicole.

Il paese è a terra sul piano economico ed anche uno sforzo maggiore sul far pervenire le risorse in modo più veloce alle attività imprenditoriali.. come previsto nei recenti decreti.. sarebbe stato più che indispensabile: Poteva immaginarsi.. ad esempio..per quanto previsto sui finanziamenti..che il passaggio con le banche avrebbe portato conseguenze che continuano tutt'oggi a mettersi in evidenza..mettendo in crisi le stesse imprese già di per sè in grande sofferenza.

E' mancato e manca tutt'ora il “metodo”, sebbene vi sia stata una volontà!..Tuttavia proprio il metodo in momenti come questi risulta più indispensabile della stessa volontà! Dopo i richiami di tanti commercianti.. datori di lavoro ..e lavoratori di ogni genere.. possiamo sperare che il governo si possa concentrare più in profondità su alcune questioni circa le aperture, le regole.. e la distribuzione delle risorse. Che possano farlo anche le Regioni, per la loro competenza, in considerazione delle grandi differenze epidemiche. In questi momenti la premura gioca tanto sul contesto economico..I decreti vanno a rilento e le disposizioni non si comprendono chiaramente.. poiché non del tutto eque: Non può mai esservi un richiamo al coraggio ...quanto al saper programmare con metodo, prudenza e logica.. potendo offrire sicurezza e salute a tutti, ma anche disposizioni più convincenti..nell'osservanza dei distanziamenti e delle protezioni, non eccessive e nemmeno contrastanti tra i vari settori.

22 apr 2020

LA INESPLICABILE PRETESA DI UN DIALOGO...




Nemmeno il dramma di una pandemia risparmia una lotta estenuante tra maggioranza ed opposizione! Anzi sembra fomentarla ancora di più attraverso scontri Parlamentari in minima parte sani e costruttivi, ma più spesso spinti verso la rabbia e l'insulto.

di vincenzo cacopardo

Le comunicazioni del Premier servono proprio per mettere al corrente il Parlamento nel difficile procedere di una attività di emergenza non facile, piena di incognite ed anche di improvvisi mutamenti di percorso.
La pretesa di una minoranza nell'essere ascoltati e di poter contribuire ad apportare idee in proposito, è più che lecita, anzi proprio ricercata da parte di un premier in difficoltà anche per via delle idee politiche non sempre coese all'interno della propria maggioranza, tuttavia è veramente incomprensibile come la stessa minoranza possa pretendere di essere ascoltata quando di continuo pone vilipendi ed accuse ignobili contro lo stesso premier. Lo continuano ad appellare come l'”inutile”, il “vuoto”, il “nulla”, l'”incapace”, il “doppio-faccista”, l'”ipocrita”, ed altre ignobili appellativi che tralascio.

Se io come parlamentare dell'opposizione voglio entrare nelle competenze governative che non mi spettano, l'unica strada è quella di approcciarmi ad un dialogo sereno..o quella più drastica e definitiva di cercare di mettere in minoranza lo stesso governo. Se altrimenti, in attesa che l'esecutivo possa cascare, pretendo di farmi ascoltare devo quantomeno esprimermi in tono rispettoso e non certo offensivo!

La Lega con le parole del senatore Bagnai ha accusato ignobilmente il Premier offendendolo poichè ritenuto responsabile di aver sospeso la democrazia del Paese...Oltre che ignobile ciò appare inquietante e di certo non tendente a mantenere ogni possibile confronto con la minoranza.
La deputata Meloni, con la sua indiscutibile capacità dialettica, di fatto sempre più spesso spinta verso l'urlo e le imprecazioni, potrebbe persino avere ragione su un certo silenzio da parte del governo...se non fosse che nei suoi interventi alla Camera si è sempre posta rivolgendosi prevalentemente nei riguardi del Premier (con quel ripetitivo  “sommessamente”).. continuando ad insultarlo tralasciando la fondamentale base deontologica del rispetto prioritario che in politica necessita.
Il rispetto in politica è indispensabile.. non soltanto per il riguardo che si deve ad un primo ministro, ma anche ai fini di poter ottenere un positivo riscontro... e cioè: la giusta considerazione in favore di una dovuta risposta. Come si fa dunque ad instaurare un dialogo con chi ha la pretesa di farlo.. offendendo di continuo?

La politica di questi ultimi anni sembra aver deciso di viaggiare attraverso una logica diversa da quella che la dovrebbe guidare: Quella di poter esprimere tutto ... di ingiuriare con epiteti e persino volgarità.. ma anche quella di rispondere con altrettanto fervore in una lotta contrapposta tendente solo all'assolutismo e negando ogni possibilità di mediazione nella ricerca di un equilibrio.

17 apr 2020

VIRUS:LE DUE STRADE DELLA SCIENZA



di vincenzo cacopardo

A differenza di un normale decreto emanato dal governo... un decreto ministriale, nell'ordinamento giuridico italiano, è un atto amministrativo emanato da un ministro nell'ambito delle materie di competenza del suo dicastero. Quando questo tipo di atto viene emenato dal presidente del Consiglio dei ministri prende la denominazione di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (d.p.C.m.). Se un decreto richiede la competenza di diversi dicasteri e deve essere adottato di concerto tra gli stessi, si parla di decreto interministeriale, avente il medesimo valore normativo”.

Ora.. è chiaro che in momenti come questi.. qualsiasi presidente del Consiglio non può non tener conto.. né delle materie affidate ad un singolo ministro, né ad una competenza interministeriale concertata con gli stessi ministri.

Detto questo..sulle procedure adottate da Conte ed il suo governo si è ormai scritto di tutto, ma non si è mai entrati veramente nello stato di estrema difficoltà in cui può trovarsi qualunque premier nella ricerca delle soluzioni da adottare, sia per il ristretto tempo ..che per la straordinarietà dell'emergenza: Se da un lato c'è chi definisce le sue misure troppo limitate, c'è chi ..al contrario.. le reputa fin troppo rigide..Da questo quesito odierno non se ne esce! Inoltre proprio per il nostro ordinamento che dispone competenze regionali e statali non sempre chiare e percettibili, si creano contrasti e confusioni che aumentano insicurezza e responsabilità.

La soluzione di rimettere le misure ed i derivanti decreti in base alla parola della scienza trova ancora contrasti.. poiché tra gli stessi scienziati vi sono evidenti discrepanze..a volte talmente differenti da lasciare sbalorditi ed aumentare notevolmente i dubbi dei cittadini: Restano le contrapposte opinioni (dove le tante fake trovano campo aperto) tra chi tende a lasciare poco spazio alla libertà individuale verso il lavoro e tutti gli altri personali bisogni, in contrasto con chi.. invece.. vorrebbe sciogliere definitivamente da ogni regola il libero trascorrere di una società senza privazioni, ormai fortemente immunizzata da anticorpi, che non avrebbe alcun bisogno di attendere un vaccino. In ambedue queste scelte vi si riscontrano dubbi e paure: quella primaria della salute..e quella di bloccare paurosamente ogni attività economica e sociale.

I sostenitori dell'immunità di gregge insistono anche in base ai tempi che ormai hanno determinato un aumento generalizzato della contaminazione in tutto il Paese ( si parla di alcuni milioni di contaggi) che porterebbe all'autoeliminazione il pericolo del virus. E' un percorso già sperimentato..tuttavia nessuno può esser certo che tale scelta prima che si concretizzi non possa portare altre migliaia di morti ed altrettanti contaggi non in grado di esser sostenuti da un apparato sanitario impreparato come il nostro(sopratutto al sud)

Le scelte di qualunque governo, quindi, non possono risultare facili...né possono essere decise con la dovuta tempestività, proprio per queste opposte valutazioni dei tecnici che oggi non riscontrano un'unica verità. In base a ciò anche i decreti potrebbero subire svolte e contrapposte regole. In questa difficile ricerca di una soluzione tutti i Paesi del mondo si muovono in modo autonomo, mentre tutti i cittadini, tra paure..dubbi..depressioni e panico rinchiusi nelle loro case..nella continua incertezza che li attanaglia.. attendono una risposta più chiara e sicura dalla scienza.

15 apr 2020

CONTE... ED IL RUOLO DI UN PREMIER


Di certo Giuseppe Conte non è un leader! Ma chi stabilisce che un premier deve essere per forza un leader?
di vincenzo cacopardo
Oggi rappresenta una figura di equilibrio occorrente per il momento pur non essendo una figura politica di spicco e nemmeno vantandosi di esserlo...al contrario di ciò che si insiste col dire. E' venuto fuori improvvisamente in un momento politico storico di un cambiamento in realtà mai percepito pienamente: Amato ed odiato contemporaneamente, Conte appare oggi come una sorta di strano fenomeno nella gran confusione che coinvolge tutti i Partiti con le loro ideologie.
Marcello Veneziani in un articolo lo aveva definito: “Contenitore sterile di ogni contenuto”. “Non avendo una sua idea... non ha una storia, non ha eredità e provenienze, non ha fatto nessuna scalata”. In queste parole vi potrebbe essere una certa verità!.. Possono anche apparire offensive, ma non lo sono poiché definiscono a parer mio il significato di Capo di un governo in un sistema parlamentare dove le idee devono essere condotte dai Partiti e discusse in Parlamento e dove il premier “Primus inter pares” tra i suoi ministri, dovrebbe trarre il succo delle richieste delle forze politiche solo per metterle in atto. (Tranne naturalmente in un periodo di emergenza dove ogni esecutivo deve decretare per esigenze) Ma per ciò che riguarda l'aspetto normativo e le idee che lo guidano... molto meglio non avere un premier leader di un Partito che, nel suo perenne conflitto, finirebbe col indirizzare una politica di convenienza e di parte.
Si insiste sul fatto che “lui si limita al preannuncio”: Meglio così!.. Dato che questo gli spetta... quando in realtà le linee politiche dovrebbero  soprattutto spettare ai Partiti che l'accompagnano. Il suo non è proprio trasformismo, ma necessaria adattabilità del momento nella quale lui stesso per natura è portato. Di certo il suo modo di esprimersi e parlare atonico, adenoico e privo di emozioni colpisce facendolo apparire insicuro, persino scarso comunicatore..tuttavia questo è dovuto proprio al suo personale carattere e ad un certo stato emozionale che da sempre l'accompagna..spesso ingiustamente scambiato per atto compiacente. -Ma è forse meglio un bravo comunicatore che con voce suadente prende in giro il popolo?Essere plastici ed equilibrati significa anche essere capaci di adattarsi e riuscire meglio a trovare soluzioni tra le forze politiche. 
A differenza di come lo descrisse Veneziani, in modo alquanto pungente e plastico in un articolo su Panorama dove offensivamente lo fece apparire come il “nulla fatto premier”..e dove altri punti della sua analisi del personaggio io stesso potrei persino condividere, penso che una figura simile in un momento in cui proprio i Partiti, l'elite, i populisti ed il sistema stesso di una politica non riformata nella sua funzione sembrano bloccati all'interno di un sistema, Conte possa rappresentare la personalità più sicura.. proprio perchè non appartenente ad una corrente politica, per la sua adattabilità..per il suo essere plastico: Un personaggio adattabile ( come si era espresso lo stesso Veneziani)”
L'importante che si possa vedere in lui una personalità di passaggio con la quale affrontare un cambiamento rivolto alle riforme più importanti che non deve e non può decidere autonomamente... ma che le forze della politica stentano ancora a portare avanti:- In un sistema parlamentare come il nostro le riforme devono per forza essere promosse dai Partiti e discusse in un Parlamento.
Se ciò non avviene e se oggi abbiamo a Capo del governo una figura come Conte non può mai essere responsabilità del Premier o dello stesso Capo dello Stato che lo ha nominato, ma di una scarsa visione dei Partiti che hanno sempre dormito sulle principali riforme dell'ordinamento politico. Naturalmente vi sono tanti che preferirebbero un Premier determinato ..più autoritario..più responsabile nelle scelte, tuttavia il nostro sistema non esprime un tal bisogno che potrebbe al contrario togliere lo spazio dovuto alla forza parlamentare rendendo poca o nessuna democrazia alla politica del paese..Riflettiamo...



10 apr 2020

MES E PROPOSITI GOVERNATIVI




SI ALIMENTA CONFUSIONE 

di vincenzo cacopardo

Un governo accusato di alto tradimento!..Siamo alla solita commedia portata avanti indegnamente da una sprezzante opposizione!
Non si fa che imprecare contro il nostro premier col fervido desiderio di poterlo cacciare. ..Lo si fa con un incomprensibile astio, ma anche con scarse ragioni mettendo in giro confusione e ridicole insinuazioni: Se la prendono tutti con lui quando certe responsabilità appartengono al passato! Ci siamo ormai dimenticati come destra e sinistra..da Berlusconi alla Lega.. da Prodi al Pd di Renzi ..hanno abbassato la guardia sulle esigenze sanitarie...sul welfare.. sull'equità sociale e sui problemi del Sud. Di chi può essere la colpa della difficoltà sulle quali naviga da anni la sanità?


Adesso che siamo inseriti in un contesto economico e sociale Europeo...gli avventori ed i soloni che sembrano avere la verità in mano... alzano la voce dando tutte le colpe al premier Conte che cerca di salvare il salvabile lottando contro un'Europa assai confusa in un sostegno verso il Paese.
Contro di lui un livore fin troppo spinto dettato da eccessive contrapposizioni di parte e da chi non è capace di ragionare al di fuori delle fazioni...

Del MES... ossia il meccanismo salva Stati si è detto di tutto e di più evitando di entrare nel merito in modo oggettivo: Si è detto impropriamente che il parlamento abbia approvato la firma del Mes.
In primo luogo dovremmo saper dividere il Mes da una riforma sul Mes: Una cosa è il negoziato avvenuto alla fine del 2010 approvato dagli stessi Berlusconi-Lega e Meloni- Un'altra è la riforma dello stesso Mes iniziata nel 2018 dove nel governo vi era nuovamente la presenza della Lega di Salvini (assieme ai 5 stelle). In quella occasione Salvini ha avallato un procedimento di miglioramento senza opporsi allo stesso meccanismo...al contrario di quello che oggi fa. Non dimentichiamo nemmeno che il suo fedele Giorgetti era la figura che seguiva questo percorso di miglioramento sostenendo ovviamente l'importanza di un simile meccanismo. In sostanza nel giugno del 2019 la risoluzione fu votata dal governo assieme alla Lega di Salvini.
Il meccanismo ha un fondo in cui partecipano tutti gli Stati ed emette prestiti concessi a tassi fissi o variabili per assicurare assistenza finanziaria ai Paesi in difficoltà..Quello di cui oggi si discute sono soprattutto i tassi ed alcune modalità che potrebbero essere fin troppo severe. Proprio per questo si è richiesto di riformare certi aspetti non del tutto pertinenti allo scopo..pur trovando resistenza da parte di alcuni Paesi più forti.
Ritornando al Meccanismo... ricordiamoci che nel 2011 venne anche ratificato con l'approvazione stessa di Berlusconi e la Meloni entrando nel nostro ordinamento.
Dopo tutto ciò..adesso, con una caciara fuori da ogni limite, sia Salvini che la stessa Meloni usano in modo vergognoso il tema del Mes senza alcuna distinzione con la riforma dello stesso...confondendo di proposito gli argomenti e definendo l'atto del governo come un atto di alto tradimento..creando confusione tra i cittadini!. ' E quindi chiaro che si fara' in modo che il meccanismo  si adatti al momento di difficoltà e di emergenza che coinvolge tutti. 

Vi sono tante cose in questo Esecutivo non condivisibili.. ed altre invece si..tuttavia non credo che sia il momento adatto per esporre critiche ad un governo che deve adesso muoversi principalmente per salvare il salvabile nel contesto di un nemico invisibile ed assai pericoloso... Un premier che dovrebbe trovare nella sponda della opposizione, una critica costruttiva portata avanti col dovuto rispetto e senza la ricerca capziosa della propaganda.
Sappiamo bene che il nostro Paese lotta di continuo per farsi ascoltare in una Europa male assortita e spesso prevenuta nei nostri confronti(vedasi il recente riferimento alla mafia) Tuttavia non si scorgono altre strade se non quelle di lottare costantemente per imporre condizioni e richieste nei limiti della nostra forza politica. Un paese Italia ricco di una forza imprenditoriale, di bellezze naturali e di principi nazionali unici, ma..purtroppo..economicamente carico di un debito astronomico. 

Non è mia abitudine dar meriti oltre il dovuto al nostro Capo del governo..come del resto nemmeno toglierne rispetto a quelli che meriterebbe, ma è certo che non è per nulla facile prendere decisioni e soprattutto metterle in atto nel modo giusto e veloce in momenti delicati e difficili come questi...Se poi vi aggiungiamo il perseverante vilipendio...
Il mio pensiero, nella ampia libertà che mi spetta, non è certo di parte (come spesso si suole far credere) ma si sofferma sull'opportunità dell'enfasi delle imprecazioni di una parte del paese... nella loro irresponsabilità e mancanza di rispetto verso chi è oberato da difficilissime scelte... sollevando questioni dettate dalla confusione ed a scopo fondamentalmente propagandistico.

8 apr 2020

CONTE ED IL DECRETO PER LA CURA DEL PAESE



IL DECRETO "CURA ITALIA" CONTRASTATO DA UNA SERIE DI EMENDAMENTI
di vincenzo cacopardo

Malgrado se ne dicano di tutte e di più su Conte ed il governo da lui guidato, si è finito col decretare in favore per la liquidità delle imprese (nel complicato ambito del coronavirus) nei tempi possibili anche in considerazione dell'importanza dell' impegno e della stessa entità della cifra: Con questo decreto il governo potrà dare forza e resistenza alle imprese consentendo loro, attraverso un forte intervento di liquidità, il percorso di una difficile ripresa.

Le parole del premier sono infatti determinate e mirate ad una garanzia da parte dello Stato per la ripresa..e sostenute dai fatti: 
“Con il decreto appena approvato diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell’export. È una potenza di fuoco senza precedenti” ha spiegato il Presidente del Consiglio. “Abbiamo adottato uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di rilievo strategico attraverso il potenziamento del ‘golden power’ potremo controllare operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute, sicurezza. È uno strumento che ci consentirà di intervenire nel caso ci siano acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno dell’Ue”. “Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito”. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, uno strumento inserito nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende”.

Queste parole del Premier... sostenute dal decreto stesso.. non possono che essere utili e di auspicio per risollevare l'umore delle imprese, dei commercianti...e dei tanti lavoratori autonomi...Era un'esigenza primaria nell'attesa di una possibile lenta risalita da attuare in un percorso per stadi legato alle esigenze di salute in base alle misure disposte dal lockdown (ormai seguite da tutta l'Europa). Tuttavia una certa opposizione, al di là di ogni suo buon compito, ha continuamente insistito nella ottusa strada dell'attacco sferrato nei confronti del governo, ma soprattutto sulla figura di Conte definito costantemente ed ingiustamente inadatto.

Tante le ricette: quelle di Salvini ...quelle di Giorgia Meloni e quelle di Antonio Tajani, e malgrado le distanze ...il governo è riuscito in egual modo a provvedere con un decreto oltre i limiti soddisfacente. Esistono ancora distanze con una opposizione che si spera possano essere superate malgrado ogni pretestuoso atteggiamento. Difatti ancora non è certo che al decreto Cura Italia, Il centrodestra ritiri i quasi 600 dei 1200 emendamenti come ha chiesto il Premier Conte.. da sempre apparso aperto ad un confronto per la salute ed il bene del Paese.