30 dic 2016

ORLANDO ..il sindaco illimitato




Il suo traffico limitato sembra proprio in antitesi ai suoi illimitati mandati
di vincenzo cacopardo

Questo... in breve... il lodevole curriculum politico di Leoluca Orlando: l'attuale sindaco di Palermo per ben 4 volte a capo della giunta.


Orlando viene eletto dal consiglio comunale sindaco di Palermo dal 1985 al 1990 a capo di una giunta di coalizione (il cosiddetto "esacolore"). Il periodo della sua sindacatura, pur fra scelte molto controverse, viene da molti ricordato come la primavera di Palemo
Rieletto consigliere comunale nel 1990, non fu ricandidato a sindaco dal suo partito, e lascerà la DC l'anno successivo promuovendo la nascita de la Rete Movimento per la democrazia.
Eletto all'Assemblea regionale nel luglio del 1991, sia nel collegio di Palermo che di Catania. Eletto anche deputato alla Camera dei Deputati nel collegio di Roma nel 1992, col movimento da lui guidato (si dimetterà nel dicembre 1993).


Nel giugno del 1993, ritorna sindaco di Palermo superando Elda Pucci e viene riconfermato alla carica di primo cittadino nel 1997 battendo Gianfranco Miccichè


Dal 1994 al 1999 è deputato al Parlamento Europeo Porterà La Rete a sciogliersi e a confluire nei Democratici di Romano Prodi e quindi nella Margherita. Espulso da Rutelli dal partito, si avvicinerà poi ad Italia dei Valori di Di Pietro


Nel maggio del 2007 ancora una volta è stato in corsa per la carica di sindaco di Palermo per la coalizione di centro-sinistra, ma viene sconfitto dal primo cittadino già in carica Diego Cammarata
Dopo aver sostenuto Rita Borsellino alle primarie del centrosinistra per il candidato sindaco di Palermo, il 21 maggio del 2012 viene eletto, per la quarta volta e con il 72,43% delle preferenze, sindaco di Palermo.
Con l'approvazione delle nuove norme regionali sulle città metropolitane in quanto sindaco del comune capoluogo il 7 giugno 2016 assume anche la carica di sindaco metropolitano di Palermo


La ennesima candidatura di Leoluca Orlando sembra certa. Ora...con tutto il rispetto per il curriculum di Orlando, si può ancora... per la quinta volta... pensare di fare affidamento dopo oltre trent'anni alla solita personalità politica? Tenersi legati ad una figura che ancora oggi, in forza di un, seppur giusto apostolato contro la mentalità mafiosa, tiene la nostra città nel disincanto e piena di difetti nei servizi?.

Vi saranno di certo mille problemi che non siamo in grado di valutare come ad esempio quello di una effettiva mancanza di risorse dovute alle ristrettezze imposte dal governo centrale e da una Regione a volte più assente che mai, ma sta di fatto che non si può continuare a ribattere sulle personalità del passato che hanno già lasciato il segno delle loro capacità e che non possono basare la loro vita sulla sfida perenne continuando a volersi imporre in un ruolo di primo cittadino: Queste figure dovrebbero trovare la necessaria umiltà per mettersi da parte e lasciare spazio a figure più nuove.

Leoluca Orlando con la sua percettibile aria fin troppo caritatevole e pia.. continua a proporsi... quasi come la sua fosse una missione, persino usando slogan come “il sindaco lo sa fare” , ma avendo dimostrato in questi anni che la città non ha fatto alcun passo avanti: Se Cammarata, con tutti i suoi errori, non è stato capace di assumere una forza politica propria, Orlando...la sua forza politica personale l'ha sempre avuta, ma non sembra averla usata a vantaggio della città.

La realtà rimane sotto gli occhi di tutti! ..Di tutti i cittadini e dei turisti che tristemente ritornano ai loro Paesi colpiti dal dissesto delle strade e dei marciapiedi, dalla sporcizia, dal traffico caotico, dai pessimi servizi di trasporto e dai cattivi odori negli angoli di una città che per arte e bellezze rimane tra le prime, ma per i servizi primari resta nell'eterno abbandono. 


29 dic 2016

MOVIMENTO 5 STELLE: distanze di pensiero o possibili divisioni?



Possono non esservi mai distanze di pensiero in qualunque associazione politica che deve ritenersi libera nella critica e nelle analisi sul sociale?
di vincenzo cacopardo

Era scontato che dopo la serie di avvenimenti sul terrorismo ( ultimo quello di Berlino) qualcuno all'interno del Movimento 5 Stelle potesse pensare che fosse il momento di dover proteggere il Paese. A tal proposito.. lo stesso Fondatore del Movimento ha parlato di situazione ormai pericolosa e priva di controllo: La sensazione è (dato il gran numero in aumento degli sbarchi), che il nostro Paese possa divenire ben presto un autentico vivaio per il terrorismo. Inoltre non si può nascondere che almeno la metà di coloro che entrano in Italia non ottengono il permesso e parecchi scompaiono da ogni controllo.

Tutto ciò pare aver inciso decisamemente sul pensiero di Beppe Grillo che si esprime in modo determinato nella direzione di un impegno al fine di far rientrare al proprio Paese i non aventi diritto facendo riferimento ad una possibile revisione dell'ormai passato regolamento di Dublino. Qualcosa che lo accosta alle idee di Salvini e che la stampa non ha perso tempo dal mettere in risalto!

Il suo pensiero però sembra contrastare con una buona parte dei componenti del Movimento che ritiene il numero di immigrati ancora contenibile e che si esprime asserendo che la questione rimane solo quella della gestione inefficiente ed incapace di un governo legato ad una politica europea che non considera tanti fattori tra cui la loro salvaguardia,l'adeguato sostentamento e la impossibilità per alcuni di un rientro nei propri territori: I concordati restano vecchi e non tengono ben conto di un problema di responsabilità che coinvolge tutto l'occidente.

Insomma:.Due posizioni diverse in seno al Movimento che vedono da un lato  Grillo accompagnato dal fedele Di Battista ..ed un buon numero di attivisti dall'altro.

Ora...se non v'è dubbio che possano esistere visioni diverse.... è anche vero che sia primario un equilibrato scambio di vedute. In questo Movimento... che purtroppo sin dall'inizio non ha perseguito la via indispensabile di un utile dialogo al suo interno.. di volta in volta.. ci si ritrova con posizioni diverse che sembrano apparire più grandi e divisorie di come al contrario non siano. Una via di mediazione all'interno del Movimento andrebbe ricercata attraverso un dialogo sereno e non in forza di continue pretestuose critiche che tendono a spaccare e dividere, ma nella ricerca costante ed equilibrata di idee che possano soddisfare i due fronti..

Questo Movimento pare oggi scontare una vera mancanza di confronto ..un dibattito al suo interno che non potrà mai essere risolto attraverso l'uso dei computer per definire chi ha ragione e chi torto! E' un vero peccato assistere ad una pressoché autolesione di una forza politica di innovazione, per l'assolutismo di metodi virtuali computerizzati a discapito di un sano dialogo democratico e la forza di una indispensabile ricerca. Se anche una piccola parte di quelle risorse che il M5S restituisce sugli onorari dei deputati e senatori del gruppo fossero usati per finanziare assemblee al fine di scambiarsi idee e pensieri, si farebbe di certo un buon lavoro in favore dei tanti cittadini che a questo Movimento potrebbero ancora credere.







28 dic 2016

MONTEPASCHI: Ancora debiti sullo Stato!


Il Partito di maggioranza, che biasima costantemente l'incompetenza del nuovo che avanza, dimostra ancora una volta la sue evidenti leggerezze.
di vincenzo cacopardo
Si può criticare quanto si vuole ogni
Movimento politico nuovo che avanza e che vorrebbe opporsi al sistematico disastro causato in questi anni sulla nostra politica economica, tuttavia rimangono di fatto innegabili..i risultati dell'attuale politica con riscontri negativi che tornano a gravare sullo Stato..e cioè su noi stessi! Così..dopo aver divorato denaro attraverso esosi compensi per gli amministratori che hanno continuato ad operare in modo scorretto lasciando risparmiatori ed azionisti in mutande...adesso il governo provvede a sanare le perdite dei capitali delle banche attraverso le risorse pubbliche ovvero sugli stessi cittadini!
Per la Banca senese si parla ormai di un vero fiume di denaro pubblico che verrà versato nelle casse della Montepaschi: Altro che regalo di Natale! Per una Banca che ha bruciato in breve tempo 12 miliardi di capitali sociali..azzerandone il valore, è una vera catastrofe!
-Mai che vi fosse un responsabile, mai che si possa attribuire una colpa a coloro che hanno amministrato percependo lauti compensi e dimostrando profonde incapacità!
Una delle tante domande che oggi in tanti si pongono è quella di non spiegarsi come mai Mps non abbia mai ridotto la sua partecipazione nei propri istituti di credito..come fosse una eccezione..quando tante altre fondazioni bancarie vi hanno provveduto. Dopo il fallimento di tutta l'operazione di salvataggio portata avanti attraverso JP Morgan e Mediobanca, la crisi dell'Istituto bancario è davvero pesante ed i veri responsabili sembrano essere proprio quei vertici che hanno amministrato sotto la politica del Partito di maggioranza a cui la stessa banca è sempre stata legata. Ricordiamo anche i 5 miliardi di Monti in Bonds prima di una ricapitalizzazione ordinata della stessa banca..quando si sarebbe potuto agire in modo diverso e più utile in direzione di una ricapitalizzazione.
E' inutile negarlo:una sconfitta dell'intero sistema-Italia a guida PD sostenuto da una establichment che si affida ancora ai vecchi Partiti criticando perennemente chi vorrebbe scalzarli per definirli costantemente incapaci ed inetti. Ancora una volta la classe dirigente dell'odierno Partito di maggioranza dimostra tutte le sue crepe e persino una profonda insensibilità politica nei confronti dei nostri cittadini. Tra manovre a debito e salvataggi di istituti bancari... il Paese si vede costretto a pagare un conto salatissimo per una classe politica arrogante ancora radicata nei propri interessi.



23 dic 2016

La politica.. ed i margini ristretti della odierna forma mentis

 di vincenzo cacopardo
Qualcuno pensa che essendo caduto il Muro di Berlino.. “il sistema internazionale delle coperture ideologiche sia ormai terminato". Sono tra coloro che ritengono che era inevitabile che ciò accadesse anche in Italia.. come è accaduto in Russia, in Polonia e in tutto il mondo exsovietico: "Dopo la creazione del partito del compromesso storico, il Pd, nel quale l’apparato excomunista ha perso in poco tempo per consunzione il proprio ruolo egemone, Renzi, con felice intuizione, si è subito diretto verso la centralità politica .. conquistandola”.

Per costoro.. “gli eredi del comunismo non possono più svolgere alcun significativo ruolo politico. Debbono scegliere tra la nostalgica testimonianza e la resa alla socialdemocrazia europea, respinta tra la fine degli ’80 e i primi anni ’90: Le loro idee residuali, le loro indicazioni, se riuscissero a imporsi, ci condurrebbero nel giro di pochi mesi a Weimar, la repubblica tedesca dal cui disastro nacque il nazismo”.

Parole forti..anche troppo..ma non del tutto convincenti, di chi pensa che oggi...il vero problema possa essere ridotto in quella semplice concezione dell’apparato excomunista e la perdita del proprio ruolo egemone.. E' difficile continuare a parlare di social democrazia o liberal democrazia, anche in considerazione del fatto che le ideologie hanno lasciato spazio a necessità logistiche diverse, allo stesso modo con cui non si vuole accettare un certo odierno populismo di reazione!...
Dove può portare tutto ciò? Quale strada, se non quella innovativa di saper guardare oltre i confini di una mentalità ancora così chiusa e ristretta?

Pur nella consapevolezza di saper comprendere la nostalgia per le ideologie del passato, la si può anche pensare diversamente in merito al mediocre lavoro fin qui svolto da alcuni governi occidentali come i nostri. Le stesse parole e le promesse dell'ex Premier Renzi..non hanno portato ad innovare alcunchè..in previsione di riforme tendenti solo a semplificare e non far funzionare il meccanismo in senso democratico...Inoltre..il perseverare considerando che un'unica figura politica, osannata oltre il dovuto, possa essere in grado di risolvere le molteplici problematiche esistenti, equivale a ritenere tale figura come un Padreterno in terra...e la politica non ha certo bisogno di questo!

La politica necessita di regole diverse...regole che possano servire al riscontro di una vera innovazione funzionale attraverso la partecipazione di tante personalità che attraverso lo scambio ed il dialogo, possano trovare riscontri più funzionali e non solo di comoda semplificazione al comando. Ad esempio: Considerare la governabilità in senso giusto.. come un punto d'incontro di un programma voluto dai cittadini..rinnovare saggiamente ed in modo equilibrato una riforma del lavoro.. in modo funzionale quella dei Partiti..eliminare i conflitti perenni esistenti nella politica e nelle istituzioni..le continue anomalie che non contribuiscono a riformare costruttivamente ..etc. Sono questi i temi delicati delle importanti riforme che non potranno mai risolversi con la prepotenza assoluta (seppur ricca di astuzia) di un'unica figura.

Purtroppo siamo ancora legati ad una “forma mentis” così limitata rispetto ad una visione più innovativa della entità politica, per cui... il più astuto comunicatore preparato, anche se non ispirato dalle utili idee, finisce col prevalere!.. E' più facile poter incontrare personalità bloccate da un senso pragmatico e circoscritto.. quindi chiuse in un confine, con i piedi piombati e fissati in terra...di altre che, pur mantenendoli in terra più leggeri, siano capaci di liberarsi da questo confine per saper vedere oltre ed operare in lungimiranza..

La fortuna oggi non aiuta proprio queste figure.. nè gli audaci idealisti..ma solo i prepotenti..i furbi e gli astuti comunicatori ..soprattutto in tema politico, dove oltre ad una mentalità più aperta.. occorrono idee, metodo.. rispetto e dialogo tra le parti. Con ciò non si vuole per niente apparire negativi, ma si intende semplicemente mettere in evidenza l'importanza di un vero cambiamento che non potrà mai avvenire se non si segue una “forma mentis” integralmente difforme da quella odierna.



PALERMO: L'enfasi prolissa di un'attesa “primavera”


Le amministrative sono alle porte: Non si ricercano più “primavere” ma seri piani di sviluppo per i servizi ai cittadini
di vincenzo cacopardo

Sandro Leonardi.. vice capogruppo al consiglio comunale di Palermo.. fa rilevare al proprio Partito, il PD..la mancanza di un candidato a cinque mesi dalle elezioni amministrative. Per Leonardi è inammissibile che la quinta città della Nazione resti ancora in attesa di un nome.. Per il vice capogruppo urge avviare una interlocuzione seria e costruttiva coinvolgendo le forze sane della città per definire un programma credibile.

Mentre il consigliere Leonardi si pone i giusti dubbi sul proprio Partito di appartenenza, viene spontaneo chiedersi come ancora si possa dare spazio a questi vecchi contenitori di consensi che continuano a dimostrare scarso impegno verso la un serio programma spostando sempre la primaria attenzione verso una personalità da presentare che possa raccogliere consensi: Nessuna città come quella di Palermo necessita quanto prima di un serio programma e non bastano parole come “primavera” o “rinascita”, ma un piano serio sul quale impegnarsi.

Passeggiando per Palermo ci si accorge delle tante problematiche esistenti nella città che una volta era considerata patrimonio di una cultura e di una natura fuori dal comune. Per chi ama davvero Palermo si deve affrontare una nuova strada e spostare l'attenzione e far forza su altri Movimenti locali decisamente più attivi, presenti e carichi di idee. Si deve chiudere con una politica del passato dove le solite figure per decenni, non hanno dimostrato una seria programmazione innovativa!

Nell’immediato futuro, le idee e l'impegno dovrebbero sopperire a questa loro evidente mancanza che finisce sempre con l'impedire finanche una razionale ed utile crescita della città..rendendola trascurata e con scadenti servizi:Una città così bella che pare vivere in un mondo isolato dove il privato vince sul deficit di una organizzazione dei servizi a sfavore dei propri cittadini


Palermo non ha più bisogno di una insignificante retorica “primavera” ma tutte le stagioni devono prevalere come presupposto per una sana rinascita che guarda al futuro di questa bella e maltrattata città.

22 dic 2016

Roma -Milano: pesi e misure

RAGGI E SALA ..DUE STORIE IMBARAZZANTI ANCORA DA COMPRENDERE
di vincenzo cacopardo

In questi giorni l'attenzione principale dei media e dei social è rimasta fortemente concentrata sulla questione romana della giunta Raggi e sul caso di Milano che coinvolge l'attuale sindaco Sala.
Ma l'episodio sul quale si è più raccolta l'attenzione pare essere quello sulla sindaca di Roma... fortemente impiegato dal PD al fine di screditare al massimo l'operato della giovane prima cittadina.
Se nel primo caso vi è più disattenzione ed incuria nella valutazione delle figure di cui fidarsi in seno alla propria amministrazione, ben diverso appare il caso di Milano dove il neo sindaco Sala.. per uno strano capriccio si è autosospeso commettendo un gesto contrario a quello che dovrebbe fare un manager eletto dal popolo.

Ma andiamo ai fatti di Roma che la stampa ci descrive:
Per l'amministrazione romana l'addebito più grave è il conflitto d’interesse. Una tegola pesante per Virginia Raggi che sapendo di quel conflitto sembra averlo ignorato. La delibera dell’Anac sul caso Marra è molto dura! Nove pagine firmate dal presidente Raffaele Cantone, rese pubbliche dopo l’esame del consiglio dell’Autorità e accompagnate dalle carte acquisite nel corso delle verifiche partite a fine novembre. Atti che, trasmessi alla Procura di Roma e già acquisiti, aprono la strada alla possibilità che la sindaca venga iscritta nel registro degli indagati. Probabilmente per abuso d’ufficio, ma non si possono escludere anche altre ipotesi, come il falso ideologico, partendo dalla constatazione, messa nero su bianco dall’Anac, che Raggi ha fornito in atti ufficiali versioni dei fatti fra loro contraddittorie.

Il tutto ruota attorno al passaggio di Renato Marra dalla polizia municipale alla guida della Direzione turismo. Una promozione arrivata mentre suo fratello Raffaele, braccio destro del sindaco Raggi, già dirigente sotto Alemanno, arrestato pochi giorni fa per corruzione, è capo del personale del Campidoglio. Una vicenda che scatena immediate polemiche. L’Autorità fa le proprie verifiche, richiede al responsabile anticorruzione e trasparenza del Comune tutti gli atti sull’iter di nomina, sui regolamenti interni, sul fabbisogno di personale. E dall’analisi della documentazione emerge che Raffaele Marra era in «palese conflitto d’interesse». Poco conta se vi abbia partecipato attivamente alla procedura di nomina del fratello o abbia svolto solo un ruolo formale. Da quella pratica, Marra avrebbe dovuto astenersi! Di più: il sindaco avrebbe dovuto esonerarlo. Invece, non lo ha fatto. Sembra tra l'altro che il fatto in sé sia avvenuto prima dell'arresto del fratello Raffaele..ma ciò non toglie che si mette in evidenza un possibile concorso su un interesse privato.

Non so perchè..ma al di là di ogni riferimento giudiziario, questa storia, sul piano dell'opportunità politica, non può che farmene ricordare un'altra: Quella della ministra Boschi e della ipotesi di un suo conflitto sulla faccenda delle Banche per via del padre.. Quando in Consiglio dei ministri si provvedeva con un decreto...(Poco conta se abbia partecipato attivamente a quella procedura..uscendo dalla camera del Consiglio! Il presidente del Consiglio avrebbe dovuto esonerarla. Invece, non lo ha fatto).

Nel caso Roma, comunque, l'energia dell'ANAC di Cantone è venuta fuori con tutta la forza e l' impegno!



Andiamo adesso all'inchiesta di Milano
L'inchiesta riguarda la realizzazione della Piastra di Expo 2015, l’infrastruttura realizzata nel sito di Rho Pero dalla Mantovani. All'allora numero uno di Expo e agli altri indagati è contestato tra l'altro di non aver fatto le necessarie verifiche di congruità sull'offerta, aggiudicata con un ribasso del 42% a un ammontare "non idoneo neppure a coprire i costi". Il sostituto pg ha chiesto altri sei mesi di tempo per approfondire la vicenda. Per il primo cittadino l'attuale situazione è un ostacolo a svolgere le funzioni.. annunciando che quanto prima riferirà in merito alla vicenda in consiglio comunale. Sala risulta già indagato dalla procura generale del capoluogo lombardo nell’ambito dell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta sull’appalto per la Piastra di Expo, l’infrastruttura più costosa realizzata nel sito di Rho Pero dalla Mantovani.

Si tratta solo di una indagine, ma di peso ben diverso da quella che grava sulla Raggi! Eppure l'attenzione dei Media è sempre più diretta verso la città capitolina! Il gesto di autosospensione di Sala appare estremamente disdicevole nei confronti dei suoi stessi cittadini, nonostante ciò, le forze mediatiche insistono sulla Raggi..Su una storia forse meno imbarazzante..e deplorevole, ma di certo sfruttabile sul piano politico: Prova ben visibile di come si debba a tutti i costi colpire Roma per affossare una possibile avanzata dei Cinquestelle!
Manovre sollecitate di certo dal partito di maggioranza che usa ogni mezzo per screditare il difficilissimo compito della sindaca. Sindaca che, malgrado la leggerezza delle sue palesi colpe, prova a guidare un Comune trovato sul disastro finanziario.






21 dic 2016

CINQUESTELLE: Quella mancata coesione che provoca danno!


Definirei il Movimento 5 Stelle come una organizzazione tendente sempre più a farsi del male! La costante mancanza di coesione sulla faccenda capitolina..potrebbe finire col giocare loro un pesante scherzo!
di vincenzo cacopardo

Nell'odierno scenario romano della giunta pentastellata sembra non esservi spazio per affrontare uniti il difficile compito di sostenere armonicamente la sindaca Raggi: Tra ortodossi e poco credenti all'interno del Movimento..la lotta si scalda sempre più e lo stato confusionale non può che arrecare danno all'immagine di quest'unica espressione politica...ancora forte... che si oppone ai vecchi Partiti.

Di Maio, Fico e Di Battista ed altri.. all'occhio di chi guarda dall'esterno non sembrano in realtà tanto uniti nel percorso da seguire e la prevalenza di Grillo ( che li vorrebbe ormai più indipendenti e comprensibilmente coesi) pare irrompere di continuo per cercare di sedare animi sempre più accesi.

Gli equilibri interni nel Movimento saranno condizionati sicuramente dai prossimi sviluppi delle inchieste giudiziarie romane che riguardano Marra, ma sappiamo anche che il particolare commissariamento della giunta Raggi..voluto dal Movimento.. messo in evidenza con l'allontanamento di Daniele Frongia e Salvatore Romeo, già di per sé... non può dimostrarsi positivo nei confronti stessi della figura della prima cittadina.
Con la presa dell'Amministrazione romana.. il Movimento vive certamente un periodo difficile. Un comune che scottava..e si sapeva! I suoi enormi debiti, la sua struttura amministrativa poco chiara, gli scandali di corruzione succeduti, l'evidente scadimento dei servizi e della manutenzione ordinaria, avrebbero dovuto far desistere chiunque dall'assumere il comando di una simile amministrazione..soprattutto da parte di un Movimento esploso in breve tempo e ancora poco definito nella sua organizzazione.
Le decisioni costantemente affidate alla rete con la conforme dovuta trasparenza e gli incontri coperti non sembrano aver condotto in direzione di un percorso accettato da tutti..
Ma al di là di questo, non sembra si sia mai visto un attacco mediatico di simile portata su una sindaca che, nonostante la poca esperienza, non sembra per nulla attaccabile sul piano della corruzione e dell'impegno!
La realtà del comune capitolino non è solo diversa dalle altre città, ma pare essere il campo di battaglia di un PD per riprendersi una rivincita dopo la batosta del NO sul referendum. Se è vero che si è perso tanto tempo per la definizione dei compiti amministrativi è altrettanto certo che il Partito Democratico si giocherà tantissimo su questa faccenda affondando il suo coltello su ogni piccola disfunzione determinata dalle scelte della Raggi..ingigantendola! Costruirà perennemente propaganda a sfavore della sindaca su ogni questione, anche minima, che riguarderà l'operato di questa giunta.

Credo che oggi la principale azione del Movimento 5stelle non potrebbe che essere quella di una strenua difesa ed un utile aiuto in favore della neo-sindaca.. al fine di tutelarla e preservare il già difficile percorso politico amministrativo intrapreso dall'intero Movimento.     

IL MINISTRO E LA FUGA DEI GIOVANI LAUREATI


Oltre alla misera realtà..anche l'oltraggio ed un infelice autodifesa!
di vincenzo cacopardo

Imperdonabile..oltre che inopportuna la frase del ministro del lavoro che ha avuto la reazione critica di gran parte del Paese!

E' stupefacente sentire un ministro della nostra Repubblica porsi con frasi del genere : “Centomila giovani in fuga? Conosco gente che è bene non avere tra i piedi”. Ma dico... come si può?..Non può mai esservi alcuna giustificazione! Nessuna meritevole per scagionare chi rappresenta in seno al governo nazionale quella figura che detta la delicata politica del lavoro.

Non possiamo nemmeno sottacere che la gran parte dei giovani che oggi abbandonano la propria terra, per andare all'estero alla ricerca di lavori più adeguati e gratificanti, stanno soprattutto al Sud ..in una terra dove già da tempo i governi sembrano esser rimasti totalmente assenti al richiamo di un piano di sviluppo sociale e lavorativo inerente il territorio.

Il ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti ..sembra non avere quella sensibilità politica adatta al ruolo che rappresenta...a poco valgono.. poi.. le sue autodifese!
Una buona parte della responsabilità della fuga di tanti giovani dal Paese Italia sta proprio nella mancanza di un piano strategico e nella ricerca di opportunità in un territorio che sembra essere stato trascurato nel suo endemico contesto. D'altro canto.. la stessa legge sul “jobs act” voluta da Renzi e promossa dal ministro.. non pare abbia promosso altro che un regolamento sul metodo..(un meccanismo tra l'altro assai costoso per il Paese) e non di certo la creazione di lavoro innovativo, confacente e concorrenziale.
Molti giovani, una volta laureati, abbandonano la loro terra poiché non trovano alcuna opportunità reale.. cercando fortuna nel contesto di altre realtà internazionali che offrono maggiori occasioni. Quando un ministro della Repubblica con delega al lavoro ed alle politiche sociali...oltre a non aver ricercato, nel contesto del suo governo, nuove idee in proposito, nè individuato un piano di sviluppo attinente ai valori dei territori, si permette di offendere e denigrare tanti giovani desiderosi di potersi esprimere nelle loro capacità lavorative, vuol dire che l'arroganza.. sostenuta da una insensibile politica... ha raggiunto il suo massimo!
Qualcuno aveva pensato che la emigrazione verso l'estero di tanti giovani laureati o diplomati al sud appartenesse al secolo passato..ma in realtà è un fenomeno ancora oggi in espansione. Mai si sarebbe pensato che un ministro della Repubblica si potesse permettere di ostentare parole simili..nè si può accettare alcuna difesa circa un errato modo di esprimersi!
Oltre alla miserevole realtà..finanche l'oltraggio ed una infelice ed insostenibile autodifesa!


20 dic 2016

La Sicilia ed il Nord.. secondo il movimento di Alfio di Costa



Alfio di Costa ci invia le ultime note indicative del suo Movimento dibattute all'interno dell'organizzazione.
di vincenzo cacopardo

Il fondatore del Movimento “Insieme Si può” che nei Social raccoglie il maggior numero di followers, esprime il suo pensiero su un argomento ancora non affrontato col giusto equilibrio. Secondo Di Costa non sarà mai completa l'opera di maturazione di una politica nell'intero Paese.. se non si traggono i benefici di una fusione più completa e sentita tra la cultura industrializzata del Nord con quella creativa e naturale del Sud.

Siamo stanchi delle solita dialettica nord-sud, delle differenze di trattamento e di tutto ciò che rende, apparentemente, il Sud inferiore al Nord. Il nostro Sud non è inferiore, ma semmai di completamento! Noi del Movimento ci proponiamo di amalgamare il contesto socio-culturale del Sud con quello del Nord in modo da ottenere una logica ed un fine costruttivo più armonico!”

Insomma..per il fondatore del Movimento, la Sicilia ha tutto per non essere considerata una terra da meno rispetto alle regioni del Nord, e la proposta di poter amalgamare i diversi valori in un contesto unico dovrebbe oggi essere alla base di ogni dialogo. Secondo l'ingegnere DiCosta..alla Sicilia mancano quelle risorse per poter promuovere il suo patrimonio e le infrastrutture organizzative, ma di certo si ritrova una enorme ricchezza nel suo ambiente naturale ed artisitco che rimane patrimonio di alto valore turistico che deve potersi esprimere con apposite risorse.

Amalgamare è un po' come fondere le due culture traendo il meglio da ambedue e io credo che una fusione delle due mentalità e delle differenti realtà esistenti, dove si riesce a trarre il meglio delle due, se condotta attraverso un equilibrio, potrebbe rendere benefici inimmaginabili. Per noi in Sicilia non si tratta solo di aderire al nostro Movimento, ma di credere in una rinascita di un'isola che ha ricchezze e valori infiniti che vanno difesi..ma anche e soprattutto..da rendere utili e preziosi...Il Nord dovrebbe essere in grado di comprendere che senza il Sud il nostro bel Paese non potrà mai crescere unito e svilupparsi armonicamente..nello stesso modo di come il Sud dovrebbe rimanere predisposto ad affrontare un dialogo in una realtà che lo vede oggi svantaggiato rispetto alla organizzazione dei servizi sociali comuni e delle strutture che necessitano”

Di Costa affronta il problema dell'autonomia non privandosi di difendere gli interessi dell'isola, ma considerandola come un certificazione di grande importanza solo se usata con equilibrio e non certamente come fino ad oggi è stata destinata:

Un documento che può renderci più competitivi ed autonomi nelle scelte in favore di una visione progettuale generale del nostro particolare territorio per accrescere meglio ed in modo organizzato uno sviluppo di cui l'isola necessita. Tuttavia è essenziale non tagliare alcun dialogo con la realtà di un Nord del Paese che potrebbe rendere aiuto e benessere in questa difficile crescita”


Lo Statuto può essere un documento utile, ma deve essere accompagnato da un dialogo essenziale che insieme può rendere un futuro migliore alla Sicilia ed all'intero Paese Italia.     

19 dic 2016

ROMA:clima caldo per il Movimento





Marra-Scarpellini una storia che mette in difficoltà la giunta Raggi 
di vincenzo cacopardo

Il clima adesso è davvero caldissimo, dopo la rinunzia di Massimo Colomban che pare non avere tempo per assumere la carica di vicesindaco"... alla Raggi non rimane che continuare con le sue infinite ricerche su una figura attendibile ed integra.

Colomban...che era sostenuto da Davide Casaleggio...non intende avere anche il ruolo di vicesindaco.. essendo impegnato, in qualità di imprenditore tecnico, nel già difficile ruolo di assessore alle “partecipate”. Malgrado avesse dato l'impressione di poter sostenere l'incarico, l'assessore non ha confermato la disponibilità ritenendo di non avere il tempo necessario.

Si apre ancora una volta l'estenuante ed infinita ricerca delle figure amministrative nel Comune conquistato ormai da sei mesi dal Movimento che..nella fattispecie sembra essersi incrinato all'interno del gruppo romano..La Raggi non demorde e intende tornare alla carica con un altro assessore.

Non si può dire che questa confusione generata sulla scelta delle nomine non desti qualche preoccupazione nella capitale..e pur augurandoci che la macchina amministrativa possa mettersi al più presto in funzione, non possiamo non mettere in evidenza (senza alcuna malizia) una certa approssimazione su come sia stata condotta l'operazione di queste nomine.

Il carisma della sindaca che fin dall'inizio non aveva lesinato un certo buon umore, sembra perdersi nel fastidioso e difficile ruolo delle scelte a volte inappropriate.. a volte incerte.. e magari anche causate volutamente da chi le si pone in disaccordo. Fatto stà che l'evidenza di un periodo così lungo per la sola definizione delle personalità a cui affidare i compiti per la nuova giunta..dimostra al popolo romano.. quanto meno.. una certa insopportabile leggerezza da parte di chi insiste col fare apparire flemma e tranquillità.

In questo momento non si può che restare vicini alla sindaca anche nell'attesa delle indagini della magistratura che sembrano non toccarla per nulla. Per il bene della città capitale..si deve restare ancora benevoli ed uniti in favore del difficilissimo compito di far rinascere la città, ma è indubbio che questa prima fase si è presentata come uno scoglio durissimo che sta mettendo alla prova i nervi di tutto il Movimento di Grillo e della stessa prima cittadina. Un ostacolo che il PD intenderà manovrare a suo favore!

Certo è.. che il criterio per la definizione dei candidati disposti per amministrare Comuni, Enti e Regioni.. e persino per chi un domani potrebbe occuparsi di una attività governativa, rimane ben diverso da quello di chi deve operare per la formulazione di idee e normative: Se per un'attività parlamentare è già azzardato un candidato poco conosciuto e meno esperto che nei cinque anni potrebbe anche rafforzarsi nel dialogo e nella conoscenza in seno al suo gruppo, di certo questa logica non potrà mai soddisfare il bisogno di indicare per l'amministrativo una figura più preparata.. di alta capacità.. e di esperienza.

Dovrebbe essere chiara la differenza tra le due compiti.. poiché è certo che per amministrare un Comune occorre meno responsabilità politica di Partito e più impegno verso il soddisfacimento delle regole e dei servizi sociali nella scelta delle figure e nella guida della città...Pensare che i due ruoli possano essere equipollenti è un tragico errore che vede tra l'altro una politica amministrativa sempre più bloccata su scelte legate e condizionate da interessi di Partito o di Movimenti.


15 dic 2016

Il futuro di un giovane segretario

di vincenzo cacopardo
O si vota a giugno o si vota a fine legislatura, febbraio 2018. L'ostacolo del possibile referendum sul jobs act potrebbe spingere lo stesso Premier uscente.. segretario del Partito, ad anticipare entro Giugno per evitare un altro pericolo devastante per la sua figura politica. La Corte Costituzionale, infatti, deciderà sull'ammissibilità l'11 Gennaio 2017 e, se la consultazione sarà ammessa, entro Giugno si dovrebbe poter votare. Questo potrebbe accelerare il lavoro per la nuova riforma elettorale da parte del PD in seno al governo Gentiloni
Ma in mezzo ci sta un congresso e Renzi cercherà in tutti i modi di farsi rieleggere segretario a larga maggioranza e andare alla sfida per il voto anticipato. Naturalmente la reazione al No si è subito fatta sentire.. poiché sembra che siano affluite nuove richieste di iscrizione al Partito in favore del segretario: Per molti il consenso a Renzi, da solo, vale praticamente oltre il 20%, mentre il Pd senza di lui franerebbe a poco più del 12%. Per l'ex premier è dunque il momento di accumulare consenso, ma gli occorre anche un Congresso per potersi ricandidare o riaffermare in modo deciso.
Al momento non sembra esservi alcuna intenzione di scissione all'interno del Partito. Ma quello che pare disturbare l'assetto organizzativo.. è il fatto che Renzi abbia un pò troppo esagerato imponendo con forza il suo determinismo e le sue categoriche scelte.. sottovalutando un essenziale dialogo e manovrando i suoi adepti come fosse all'interno di una società per azioni..Il suo procedere con troppa sicurezza e presunzione ha disturbato una discussione che all'interno del partito è sempre stata prediletta e garantita.
Al di là della vittoria o sconfitta all'interno del partito..il problema del PD sta nel fatto di poter pensare che la carica di segretario e di Premier possano e debbano convivere in un unico figura..è un quesito che coinvolge un certo modo di operare in politica che danneggia e non favorisce un giusto percorso : Più un leader prende forza nell'azione di governo, meno ne ricava all'interno del suo Partito..inoltre i problemi del Partito restano ben diversi da quelli di una guida dell'esecutivo.. dove si devono ricercare mediazioni e scelte non sempre condivisibili con le ideologie ormai passate di questi vecchi contenitori di consensi.
Viviamo in un mondo che corre e dove la politica sembra più inseguire che dettare..Renzi appare una figura nuova, ma forse resta inserito in un Partito rimasto indietro.. e se ha dimostrato sicuramente quella presunzione un po' provinciale di chi vuole emergere a tutti i costi.. è anche vero che ha provato a smuovere qualcosa in un contesto che non gli è del tutto congeniale..Ecco la ragione per la quale non è per nulla impensabile che fuori da quel Partito egli potrebbe avere migliori possibilità di esprimere i suoi obiettivi.. dimostrando in meglio le sue vere capacità 

14 dic 2016

PALERMO: I valori di una città ormai silente

si avvicinano le amministrative
di vincenzo cacopardo

La città di Palermo appare ormai addormentata e succube..E' stata più volte violentata nell'immagine e disfatta nelle sue potenziali risorse.. sia artistiche che culturali: Non sembra per niente essere stata la culla di una civiltà e di quella cultura che ha visto nascere la lingua italiana sotto il regno normanno di Federico secondo.

Le ultime amministrazioni non sembrano aver dato vita...nè risvegliato il compiacimento di una città che vanta e detiene un patrimonio artistico e di bellezze naturali particolari, ma ..al contrario, ha sprecato tutto ciò attraverso la costruzione selvaggia di edifici sempre più volgari nell'architettura e persino devastanti nella imbarazzante varietà delle sue facciate: Immobili mal disposti sul piano urbanistico come vi fosse stata una selvaggia edificazione che ha visto sempre più un prevalere del cattivo gusto. Inoltre i colori variopinti dei palazzi costruiti dopo gli anni settanta.. senza alcun criterio e la dovuta sobrietà, ne hanno caratterizzato in peggio l'aspetto.

Oggi Palermo rimane una città silente... chiusa in se stessa..persino cinica..nella inutile attesa che qualcosa possa cambiare..Che possa essere amministrata in favore di un cambiamento che davvero le spetterebbe. Che possa mettere in risalto le sue bellezze attraverso un rispetto che è dovuto agli stessi cittadini che la vivono..Che possa offrire al turismo tutta l'arte e la cultura contenuta nelle sue nascoste bellezze.

Come in tanti fanno osservare... oggi si tratta di cambiare questa città facendo appello alla ragione ed al buon senso, ma anche ad un metodo. Se per quanto riguarda un cambiamento sembra impellente curarsi di più dell'aspetto di una politica locale che metta al centro le priorità e le valenze della città alienandosi da una visione politica nazionale che non le potrà mai rendere il merito necessario, sul piano del metodo resta indispensabile unire le forze e stringere un'alleanza con le realtà autonome ed i movimenti locali che vogliono davvero proteggere e far crescere questa città a beneficio della sua innata forza naturale.

Palermo è la quinta metropoli dell’intera Repubblica e la più grande città della nostra regione. Vi sono questioni da affrontare per farla rinascere con coerenza in direzione di uno sviluppo qualitativo e non di scopiazzatura di quelle metropoli asettiche del Nord legate ad una industrializzazione ed una realtà di crescita ben diversa. Come qualcuno afferma:Non occorre un generico impegno per la cultura come risorsa, ma promuovere iniziative concrete idonee al recupero di una profonda identità cittadina..riconquistando quell'’orgoglio.. ormai perso.. di essere palermitani.

Bisogna anche comprendere che, la nota mentalità fatta di prepotenza e di mancanza del senso civico, non potrà mai combattersi con esclusive azioni repressive. Occorrerà offrire ai cittadini una idonea convivenza, rendendo i servizi più utili e funzionali, al fine di stroncare la mentalità della prepotenza e della sopraffazione. Se da un lato bisognerà far crescere una cultura della legalità, dall'altro.. bisognerà anche presentarsi con un progetto che possa prevedere una migliore funzionalità dei servizi, dell'ordine e di severi controlli.


Ma anche qui..occorre partire dai valori per un riscontro più utile con i principi! Per una più che giustificata motivazione che ci deve spingere a credere in un futuro migliore e per una città che non vogliamo per niente vedere soccombere ad un immobilismo congenito, a volte fin troppo radicato, dobbiamo inevitabilmente far forza sulle idee e sull'impegno stesso della cittadinanza. Ecco perchè oggi occorre una sindacatura più consapevole del proprio ruolo... non attaccata ai concetti dei grandi Partiti, ma concentrata sulle forze reali nel territorio.. che vedono in quei cittadini che amano questa città.. un impegno chiaro sulle questioni più inerenti in difesa del patrimonio e del meglio della propria cultura.