7 feb 2016

Boschi: le pessime riforme..prima degli ipotetici conflitti!

di vincenzo cacopardo

E' incomprensibile accorgersi di come ci si concentri in una battaglia contro la Boschi per lo scandalo che l'ha sfiorata e non ci si preoccupi con ugual impegno delle sue provocatorie riforme costituzionali che daranno la stura ad un cambiamento peggiorativo a danno del nostro sistema di democrazia. Eppure per ogni vero politico che vive nell'interesse di un valido ordinamento istituzionale sarebbe molto più importante smontare l'orrendo pasticcio delle riforme volute da chi continua a non tenere conto dei principi fondamentali di una democrazia.
Rimane comunque ed oltremodo stupefacente l'immobilità di chi.. prima di lei ..dovrebbe farsi garante dei valori di questa nostra Carta Costituzionale..

Lo stesso potrebbe dirsi in riferimento all'impegno oltre misura sul tema delle unioni civili che appare quasi come una operazione voluta per distrarre l'attenzione in temi più critici: Sappiamo che gli omosessuali rappresentano una stretta minoranza rispetto agli etero e non è detto che di questa minoranza siano tutti predisposti nel voler unirsi in un matrimonio. Malgrado l'interesse.. stiamo parlando di una infinitesima parte della minoranza del Paese. In questo caso l'importanta eccessiva su un tema “etico” che dovrebbe poi concernere il nostro personale io.. non sembra per nulla paragonabile ai problemi di maggiore importanza che riguardano il tema della disoccupazione.

Ma tornando alla Boschi, personaggio politico oggi maggiormente esaltato per una critica su un'ipotetico conflitto (la cui competenza sarebbe meglio esser lasciata alla magistratura).. si continua con questo scandalo (che finisce con l'offrirle maggiore visibilità).. non mettendo in primo piano la paradossale riforma da lei voluta. Una riforma che trasformerà di colpo il metodo di eleggibilità di un Senato che storicamente.. oltre a svolgere un ruolo fondamentale nel procedimento legislativo (e di revisione costituzionale), accordava e revocava la fiducia al Governo. Il Senato è sempre stato titolare, nei confronti dello stesso Governo, attraverso poteri di controllo politico, che si sono esplicati attraverso l'adozione di atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) e di atti di sindacato ispettivo (interrogazioni, interpellanze). Una sorta di Camera alta che fino ad oggi non partecipa alla creazione di norme giuridiche (funzione legislativa in senso stretto), ma concorre nella determinazione dell'indirizzo politico o controlla l'operato del Governo, nell'ambito del rapporto fiduciario.

Sarebbe stato giusto trovargli una funzione più appropriata legandolo ad un ruolo differente da quello del Parlamento di Montecitorio, dimezzargli i componenti..forse, ma non certamente escluderlo da un sistema di eleggibilità rendendolo una irrisoria Camera delle regioni e non certamente in favore di esse: Una sorta di umiliazione per gli stessi componenti che avrebbero poturo avere un ruolo più efficiente e valido in favore di una politica più utile per il Paese.

Se nel contempo analizziamo tale riforma insieme al combinato disposto di una legge elettorale (più astuta che inefficiente), ci accorgiamo di come il pensiero di questa ministra..malgrado il suo parlare ricercato e composto.. sia pervaso da un immaginazione fuori da ogni logica. Ma anche estremamente limitato nell'interpretazione di una politica che pretende di assurgere ad una governabilità con mezzucci scaltri, maldestri.. e poco costruttivi..calpestando tutto il resto.

Bisognerebbe condannare per questo l'operato di colei che ritiene di poter mettere sotto i piedi una Costituzione che come valore primario vorrebbe che si rispettasse un sistema di democrazia. E non spingere troppo l'accelleratore su ipotetici conflitti che, sebbene tutti da verificare, arrecheranno meno problematiche immediate su quell'assetto istituzionale che ci coinvolgerà tutti.





5 feb 2016

Milano ..Sala perde consensi.


di vincenzo cacopardo

Sala..nuovo candidato a sindaco di Milano per conto del PD del premier dichiara di non credere che la città operosa possa tornare in mano al centrodestra, raffigurandola ormai come una città saggia e più attenta. Nel suo modo di esprimersi vi è forse un astio verso una politica di destra...ma si scorge anche un certo rammarico verso l'atteggiamento di quel PD assai supponente guidato dal sindaco d'Italia Renzi.

Ricordiamo i vecchi sindaci di destra come Marco Formentini, Gabriele Albertini e Letizia Moratti.. hanno cercato di cambiare il volto della città estremamente impegnativa..come si pensa abbia fatto l'impavido e composto Pisapia...ma non sembrano aver risolto del tutto le problematiche più difficili come quelle ambientali ecologiche e dell'immigrazione.

Oggi i sondaggi ci dicono che Giuseppe Sala è al 35,1 per cento e la rivale (vice del sindaco Giuliano Pisapia)..Francesca Balzani al 30,4:- Appena cinque punti di distacco che potrebbero mettere in seria preoccupazione lo stesso premier Renzi che pare aver puntato tutto sul manager di EXPO.

In questa lotta per le comunali pare di assistere ad una corsa del passato con i soliti schieramenti destra-sinistra nei quali convergono figure portate non solo dai Partiti..ma anche da correnti diverse. Come al solito si mettono davanti le figure e non ci si immedesima sui progetti..Mentre si pensa a riunire un po' tutti in un unico calderone per poter far muro contro il Partito di Grillo che alza di continuo l'asticella dei consensi.. in tanti si affrettano nella ricerca di vecchie manovre strategiche al fine di salvaguardare una poltrona.

Con lo strano progetto del Partito della Nazione voluto dal Premier si scateneranno ulteriori operazioni tattiche che di sicuro aumenteranno una certa confusione:Vi potrebbero essere ricadute a livello nazionale...dipende anche da come si affronteranno le nuove difficili elezioni comunali in tutto il Paese. C'è chi vede in ciò una rottura netta con il passato e chi vede consolidare lo schema di un Pd a trazione centristra nel cui calderone vi sarebbe di tutto e di più...In realtà nulla di veramente nuovo..anzi..un costante dejavu! In questo quadro.. Milano sembrerebbe essere un nuovo laboratorio politico dell'ambìto Partito della Nazione.




4 feb 2016

il rischio e la speranza.. nella ricerca di cambiamento

di vincenzo cacopardo

Gli errori commessi dai pentastellati si ripetono..non ultimo quello operato contro il sindaco di Quarto: Sono errori commessi quasi con puerilità.. non sembrano messi in atto col proposito di una particolare presunzione: Il loro estremo moralismo.. li costringe nel perpetuare espedienti e manovre che in realtà finiscono col non considerare e non giovare allo stesso Movimento..Per cui è davvero difficile poter pensare che vi sia in loro una tale volontà autolesionistica ..mentre risulta più facile poter ritenere che sia proprio la loro immaturità a non guidarli col giusto equilibrio e la essenziale saggezza. -Un vero peccato!.. giacchè oggi.. con la voglia di cambiamento percepita, ma non ancora conseguita nel Paese.. ci si ritrova perplessi e disorientati dalla loro inesperienza e da qualche loro estremo principio.

Tutto ciò lo sappiamo da tempo! ..Ma non è sufficiente per non agevolare il loro cammino verso quel mutamento del sistema..un cambiamento che attendiamo da tempo e che potrebbe portare una ventata diversa. La strada della rottura è ormai necessaria e non può più essere vista con pessimismo, né essere intesa come una disgrazia, ma..al contrario.. una speranza necessaria.. la scossa potrebbe spalancare nuove porte ad una differente veduta mentale..più aperta verso un welfare sociale ed in direzione di nuove idee.. un percorso meno contratto da una visione pragmatica di una economia finanziaria, oggi, fin troppo limitativa...
Altrimenti i cittadini avranno sempre di che lamentarsi!

Se la strada in cui ci ritroviamo per via delle nuove riforme volute da Renzi è quella del decisionismo..di sicuro una posizione andrà presa.. e se proprio per le sue nuove regole elettorali.. si dovrà ricorrere ad un ballottaggio senza legami con altre liste, è facile pensare che vi saranno due forze in campo che dovranno vedersela in uno scontro ormai paragonabile ad una risibile partita di football: Questa è la visione politica del boy scout fiorentino che.. affiancato da una velleitaria ministra Boschi sempre più compresa nella sua opera di voler dare solo apparenza alle sue riforme... ha ridotto la politica simile ad una disciplina sportiva. Un falso cambiamento voluto da una politica ormai debole, ridicola e del tutto alterata.

Il PD dovrà vedersela con i 5Stelle in una lotta che di politica avrà assai poco, ma che pare esprimersi in un confronto sociale tra una visione sistemica ed una antisistemica. - Chi vuole perseguire la politica sterile e vecchia di un sistema che continua a confliggere e portare anomalie... contro chi vorrebbe cambiarla attraverso una visione.. fin troppo moralista, ma tendente all'equità. La seconda sarà forse orientata verso l'utopia e ricca di illusioni, ma la prima è certamente vecchia, stantia.. e basata sull'edificazione faziosa di una governabilità che cozza col principio fondamentale di una giusta democrazia.


Non pare esservi scelta! Si andrà al voto col consueto timore che il nuovo Movimento possa fallire nella sua opera governativa. Un rischio che si può correre..poichè in tal caso.. si lasceranno comunque aperti spazi dentro i quali si inserirà una politica nuova più fresca ed anche più consapevole e cosciente. Vi sono perciò diverse ragioni per le quali sembra opportuno ricercare strade nuove più creative e funzionali: Forse un'occasione storica per arricchire la politica attraverso idee più fresche, offrendo un pensiero più innovativo a garanzia dei veri valori..Una riflessione attenta che miri alla società in senso più equo pur garantendo meriti, sviluppo ed innovazione. Chi è per un vero cambiamento.. non potrà mai sottrarsi ad un ipotetico rischio!

2 feb 2016

Il premier sorvola ancora il Mezzogiorno


...VERSO NUOVE TERRE DI CONQUISTA..
di vincenzo cacopardo

Vola via verso l'Africa.. nuova terra di conquista..continuando a dimenticarsi delle incombenze per il mezzogiorno: Sottovaluntando più che obliando!...

Stando all'informazione Matteo Renzi sarà in Africa, con una missione in Nigeria, Ghana e Senegal alla guida di una delegazione composta, tra gli altri, da Cdp, Sace, e Confindustria e di imprese, tra le quali Eni ed Enel.: In prospettiva un possibile accordo ferroviario in Ghana nonostante le forti contraddizioni economico-sociali ed i rischi aumentati con l'avanzata di Boko Haram, radicata proprio in Nigeria.

Sicuramente affari proficui, che forse potranno anche aiutare economicamente il nostro Paese, ma quello che appare sempre più evidente è la strana dicotomia...Quello che non si riesce a comprendere è il fatto che nel nostro Mezzogiorno tutto appare immutato da quando Renzi siede nella poltrona di Premier: Se è vero che verso i territori africani si aprono nuovi orizzonti..è certo che.. per il forte contrasto..ciò appare incomprensibile. Un Sud sempre più abbandonato nel proprio naturale sviluppo! Vi sono colpe endemiche culturali e politiche.. ma anche reali mancanze di infrastrutture essenziali per la necessaria crescita..persino nessun utile progetto che possa aprire a nuove speranze. Un governo che non è mai stato capace di percepire l'importanza di una crescita del sud in favore dello sviluppo dell'intero Paese. Ma forse..quello che più sconforta.. è il fatto della mancanza di veri politici locali capaci di imporsi su questo governo.

Ormai è certo che per Renzi l'Italia comincia da Roma a salire verso il Nord e, data la mancanza di idee, guarda al Sud con l'usuale compassionevole malinconia di chi sembra non provare alcuna speranza per un territorio che viene quasi definito la palla al piede della Nazione. Del resto..come si può pensare che un toscano così borioso come il nostro sindaco d'Italia..insieme alla tracotante supponenza dei suoi fedeli adepti.. possano davvero interessarsi alle problematiche del Sud? Come potrebbero mai capirle quando rimangono rinchiusi nella ristretta visione del l Nord..senza percepire l'importanza di un serio problema che investe una enorme parte della nostra penisola e che potrebbe farla sprofondare trascinandosi appresso le bellezze di tutte le altre regioni più stabili e forti.

Le problematiche del mezzogiorno non sono mai state sfiorate e poste con cura sul tavolo di lavoro del Premier ..sia per la totale mancanza di idee in proposito ..sia perchè sono state viste come un pesante fardello che era meglio mettere da parte privilegiando bonus e regalie che avrebbero portato molti più consensi al governo.






Renzi frena l'avanzata di Salvini


di vincenzo cacopardo
Li ha persino definiti “perversi burocrati”..dichiarando che la loro guida politica europea appare fin troppo legata a parametri e numeri... Forse nulla di più vero!

Matteo Renzi sembra staccarsi da un dialogo con la Comunità europea e seguire un personale percorso difendendo l'incolumità degli immigrati che giorno per giorno invadono il mare delle coste Italiane...Siamo ormai abituati a vedere il nostro Premier virare quando a favore..quando a sfavore dell'Europa..in base alle circostanze e le logiche più convenienti. Al di là delle direttive poco logiche della Comunità...il furbo premier gioca le sue carte con scaltrezza poiché il suo fine personale è sempre quello di restare a galla..

Si può finire con l'apparire fin troppo cinici e pragmatici..ma potrebbe non essere sbagliato pensare che, in questo atteggiamento di Renzi, vi possa essere ulterirore calcolo: Un comportamento strategico per contrastare la politica di Matteo Salvini...poichè questa mossa mette di sicuro in imbarazzo l'elettorato del leghista che manovra giorno per giorno contro la Comunità europea della Merkel.

Con questo gesto, che appare di certo apprezzabile all'occhio di tanti che vedono disagi e morte vicino le nostra coste, Renzi si schiera contro quell'Europa sempre contrastata da Salvini..ponendo sicuramente una sorta di confusione tra i tanti leghisti che lo hanno spesso definito un servo dell'Europa... Ma proteggendo l'incolumità degli immigrati... sostiene anche una forte parte di elettorato bendisposto nel tutelare le vite dei tanti disperati che approdano nelle nostre coste.


Come risponderà adesso l'Europa?

1 feb 2016

Caos e disorientamento...


arriva il bail-in che libera gli istituti pubblici ed 
intrappola il privato cittadino
di vincenzo cacopardo


C'è caos e tanto disorientamento in questi ultimi giorni nel governo: Il disordine è portato dalle delicate questioni riguardanti le banche fallite e la legge sulle adozioni gay. Se a queste difficili questioni aggiungiamo il deprecabile operato a danno di Ilva Sapora..capo del cerimoniale..(sollevata dall'incarico senza che nessuno in seno al governo si assumesse una ben che minima responsabilità sull'inusuale e becero gesto di copertura delle statue al museo capitolino), si chiude un cerchio assai imbarazzante per la spregiudicata attività di un premier che pare solo imporre con superficialità e fretta.

Ma è sicuramente il fallimento delle banche a destare preoccupazione e maggior fastidio alla figura di Renzi.. poiché i cittadini oggi non si sentono per nulla protetti dalle ultime operazioni proposte e sostenute dal governo.Qualcuno come Cladio De Rose, presidente onorario e procuratore generale emerito della Corte dei Conti sostiene che bail-in è «del tutto incostituzionale, per contrasto con l'articolo 47 della Costituzione, secondo il quale la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme». Il presidente sostiene anche che la conversione forzosa delle azioni e delle obbligazioni in titoli di minor valore e il prelievo forzoso dei conti correnti sopra i 100 mila euro, senza contropartite «non incoraggia né tutela il risparmio». Si richiama persino all'articolo 3 della Costituzione.. poichè c'è una disparità di trattamento tra i depositanti, gli azionisti e gli obbligazionisti. Questi ultimi, infatti, ottengono una contropartita..mentre i primi no. Il prelievo sui conti correnti appare quindi «un vero e proprio esproprio senza indennizzo, non motivato da un interesse generale, ma al dichiarato fine di soccorrere specifici soggetti privati». (In questo caso il contrasto è con l'articolo 42 della Costituzione, quello che tutela la proprietà privata.)

Questo strano espediente del bail-in (direttiva anche sostenuta dall'Europa) in sostanza si rivela come un marchingegno assai eccentrico..poichè stabilisce di salvare le banche dai pubblici poteri..e nel contempo fa gravare sui correntisti privati i costi degli Istituti in difficoltà. Non pagherà il sistema bancario ..ma solo i malcapitati privati! Non si può certamente definire giusto un sistema che continua a scaricare sui cittadini i danni di operazioni ripetutamente volute da istituzioni pubbliche..operazioni che spesso arricchiscono alcuni personaggi che presiedono questi stessi istituti!

Insomma... un vero osso duro per un Premier che continua ad esprimere l'ipocrita serenità con l'usuale forza di una comunicazione ricca di slogan! Sembra.. piuttosto.. che i sondaggi registrino una fase discendente per il sindaco d'Italia, rispetto ai risultati entusiasmanti del 40% conquistati alle Europee 2014. Secondo le rilevazioni di qualche Istituto.. il rottamatore fiorentino appare in grandi difficoltà..Questo non deve farci per nulla contenti, ma mette un punto deciso sull'attività eccessiva di chi sembra procedere con spocchiosa alterigia verso riforme che non appaiono per nulla a favore di uno Stato che si dichiara democratico. 

Un sondaggio pare anche raccontarci che i «no» al referendum sulla riforma del Senato sarebbero in vantaggio rispetto ai sì e questo (malgrado riesca difficile crederlo) vorrebbe dire che vi è un buon numero di cittadini che rimane più attento, più informato e critico sull'andamento delle riforme costituzionali.



29 gen 2016

Tempestività ed opportunismo per un necessario rimpasto

di vincenzo cacopardo

Non c'è alcun dubbio che oggi Renzi gode di un potere che nessun altro premier prima aveva mai avuto. Sembra in grado di incantare chiunque è questo piace tanto al naturale autolesionismo di un Paese che pare inseguire idoli e miti. 

La sua forza la ricava principalmente da una concomitanza di eventi a suo favore e dal fatto che non vi è nessuno.. allo stato attuale.. in grado di contrastarlo (poiché in tanti restano ormai compromessi ed incapaci), ma la ricava principalmente da un Partito che ha giovato di un premio di maggioranza notevole alla Camera tramite una legge oggi dichiarata non costituzionale. La attinge persino da figure assurde e caratterialmente deboli in seno al suo stesso Partito come Bersani che, per un incomprensibile e quasi risibile, patto leonino è rimasto fedele al PD.. dimenticando che il principale compito di un uomo di Partito non è esattamente quello di restare fedele ai principi di interesse dell' organizzazione, ma ai più considerevoli bisogni dei cittadini: Bersani non è riuscito a smacchiare il suo giaguaro, ma ha fatto anche di peggio, facendosi sovrastare da una giovane volpe!

Abbiamo oggi in Parlamento una lunga serie di personaggi poco affidabili ed anche questo non può che far comodo al furbo premier :Ex forzisti, ex centristi, montiani convertiti, vendoliani redenti, grillini rinsaviti, verdiniani per uno strano rinnovamento, socialisti, autonomisti, cattolici ferventi e trasnfughi di vario genere.Sembra esservi posto per tutti nel caos generato dalla lunga serie di compromessi ed anomalie. Ma per Renzi potrebbe essere il preludio al suo nuovo Partito della Nazione: Altro che partito delle riforme..appare come una sorta di minestrone dove gli interessi reciproci la fanno da padrone in una visione riformistica che richiama al peggiore passato.

Il rimpasto del governo voluto dal sindaco d'Italia mette in evidenza come sia stato necessario poter portare avanti con sicurezza e serenità la difficile legge sulle unioni civili che, proprio il Partito di Alfano e quel che resta dei pochi fedeli di Scelta Civica, avrebbero potuto ostacolare. Leggendo i nomi dei nuovi entranti tra viceministri e sottosegretari non si può non percepire con quanta tempestività ed opportunismo Renzi abbia operato nell' adempimento ad una legge che sarebbe potuta essere bloccata al Senato.

Renzi ha legato con maggior forza al suo carro Alfano...dando un posto di ministro degli Affari regionali (vacante da un anno) ad Enrico Costa, coordinatore piemontese di Ncd ..più tre nuovi sottosegretari, Federica Chiavaroli (Giustizia), Dorina Bianchi (Rapporti col Parlamento), e Antonio Gentile (Sviluppo Economico) e Simona Vicari, che passa come sottosegretario dallo Sviluppo Economico alle Infrastrutture. Per accontentare Scelta civica, Il segretario di quel che resta dei montiani, Enrico Zanetti, già sottosegretario all'Economia, viene promosso viceministro, mentre Antimo Cesaro, diventa sottosegretario. Ma c'è di più per ottenere maggiore tranquillità ..in quota sinistra Pd l'ex vendoliano Gennaro Migliore siede su una nuova poltrona.. come pure l'ex bersaniano Enzo Amendola. Per finire non può mancare il premio ai verdiniani con tre vicepresidenze delle Commissioni parlamentari, andate a tre senatori.

Insomma ..una mossa alla quale abbiamo assistito diverse volte nella vecchia Repubblica che non può stupire se non fosse che Renzi ha iniziato il suo percorso politico in nome di un rinnovamento e della rottamazione senza compromessi.. E se questi non sono compromessi!!

Questo strano Paese continua ad entusiasmarsi sulle figure ed autolesionarsi sulle scelte: Renzi è chiaramente una figura che non unisce il Paese... il suo pensiero e le sue vedute hanno evidenti confini.. e spesso non vanno nemmeno sotto la sua regione Toscana..Se arrivano a Roma è solo perchè lì vi è il centro del potere politico. Ciò lo rende più un disgregatore. Non percepisce una crescita unita dell'intero Paese e si affida a scelte per puro opportunismo..inoltre non presenta la dovuta umiltà in proposito agendo con spocchiseria e tracotanza. Sebbene nascondendolo con astuzia, non fa che adottare gli stessi metodi del passato. Potrà essere furbo..abile..capace nel comunicare e persino a conoscenza di tanti aspetti sociali, ma resta imprigionato in quella visione politica che lo rende assai ipocrita e quindi costretto nei peggiori opportunismi e compromessi.

Un premier, al contrario, dovrebbe presentarsi in favore dell'intero Paese..(più che un regionalista) dovrebbe assumere i connotati di un vero statista ..dovrebbe integrare e non disgregare spaccando in due il pensiero della nazione, unire più che dividere, associare più che tendere a dissociare..insomma nel suo percorso non appare per nulla in un'opera di fusione positiva dell'intero Paese, come lui stesso non è mai stato un vero rottamatore. 

Il doppio ruolo di segretario di Partito e Premier non lo aiuta di certo!


Dal libro” La politica ed il cambiamento” edito nel 1999

di vincenzo cacopardo

Sono passati diciassette anni..e queste parole sembrano darmi ancora ragione. Leggendo con attenzione ci si accorge come quel momento.. che avrebbe dovuto condurci verso un più equilibrato e funzionale cambiamento.. non sia stato colto.. avendo così sprecato le occasioni per promuovere in senso più utile un percorso più logico.

"Questi ultimi decenni hanno visto un progresso smisurato e l'affermazione culturale di alcune comunità rispetto ad altre, un progresso ed un cambiamento che non possono essere sottovalutati quando si affronta una unione di questa portata. Il rischio è quindi quello di ritrovarsi un domani con una economia finanziaria internazionale globalizzata che renderà ancora più ricchi e progrediti i Paesi oggi ricchi, accentuando quel divario con gli altri Paesi della Comunità resi ancor più poveri dallo sforzo per l'unificazione. Oggi anche nel nostro Paese si sta evidenziando un'eccessiva sproporzione tra enormi ricchezze e spaventose povertà ed in questo contesto potranno rendersi persino pericolose le evidenti dicotomie. Questo resta di certo unproblema serio per il nostro Paese che, entrando a far parte della Comunità Europea, ha smepre sottovalutato e non risolto il pesantissimo problema del Mezzogiorno.

Nel nostro Paese poco si è fatto e la speranza di una ricerca del cambiamento potrebbe averci illuso sulla immedesimazione in problematiche di carattere internazionale: Nessuna nuova politica parla oggi di economia in termini di qualità e di idee ed anche il nostro sistema economico marcia e vive cinicamente di riflesso ad un'economia globale forzata da una primaria esigenza di produzione. Una forza politica troppo assente che, nella ricerca di un percorso più innovativo, anche in termini di governabilità, continua a ricercare le strade di un presidenzialismo all'americana,un semipresidenzialismo alla francese, calcellierati alla tedesca etc. Per cui qualche cittadino potrebbe anche domandarsi per quale ragione il nostro Paese debba prendere ad esempio altre nazioni persino per dar corso ad un miglioramento del proprio ordinamento e della propria funzionalità istituzionale. Perchè mai impedire di dettare noi stessi principi e procedure più consone alla nostra entità socio-culturale?

La nostra Nazione, forte di una storia ed un passato che hanno arricchito il resto del mondo, sarebbe sicuramente in grado di impegnarsi per dettare nuove regole che possano equilibrare e migliorare qualitativamente il nuovo percorso di una politica internazionale. Questa assenza e questo vuoto potrebbero voler dire che anche la nostra politica ha bisogno di uomini che riescano ad offrire più idee e non solo parole, idee che possano essere il risultato di una ricerca culturale profonda.

Il moderno concetto di europeizzazione sembra svilupparsi proprio male, facendo solo uso di principi che regolano una economia globale ed una finanza di comodo, ma sempre meno di quelli che dovrebbero guidare un confronto etico culturale e sociale! E' un modo di affrontare l'unione delle nostre Nazioni che non potrà che produrre danni, poiché appare forzato, non affrontato nei tempi e con l'attenzione dovuta. Tutto sembra fare ormai parte di quell'unica e ristretta logica bipolare e contrapposta in cui dovrebbero riscontrarsi le diverse posizioni ed in cui solo la forza dei capitali finisce col determinare il resto."


Eravamo due anni prima dell'entrata dell'euro quando scrissi questo piccolo pamphlet..i danni sembrano evidenti e sotto gli occhi di tutti.. le parole susseguono..ma nulla pare davvero cambiare in positivo! 

27 gen 2016

Unioni civili:Il vero problema resta l'adozione!


La definizione della legge sulle unioni civili pone oggi tante perplessità..ma anche retaggi di sciocchi pregiudizi...Se ancora qualche cattolico assai clericale ed un po' pedante rimane bloccato sulla visione negativa di chi potrebbe essere un buon genitore legale..anche se non biologico..lo si potrebbe facilmente smentire attraverso la storia del Vangelo..

Questi ferventi credenti potranno riflettere su un fatto che li lega alla loro stessa fede:. Qualcosa che di analogo successe poco più di 2000 anni fa...quando Giuseppe di Nazareth, un falegname poco conosciuto, divenne inaspettatamente genitore legale del figlio pur non essendone il padre naturale... Giuseppe se ne prese cura indipendentemente e forse anche con una particolare amorevolezza, tanto da essere stato più che adorato dagli stessi cattolici e tutta la Chiesa cristiana.

Ma il tema dell'unione civile rimane di certo legato al naturale processo di crescita della società ed è di tutta evidenza il fatto che ormai dobbiamo abituarci a rispettare i sentimenti e le passioni altrui purchè non vi siano lesioni nei confronti di terzi. Il rapporto d'amore uomo-uomo..come quello donna-donna..rimangono forse dei misteri ancora da esplorare e forse la stessa società che ha imposto la sua morale non né ha saputo trarre con attenzione una ragione. Ci si domanda però se il matrimonio dovrebbe rimanere separato da una semplice unione legale..e se il rito.. rimanendo civile.. e quindi..non entrando nella liturgia della Chiesa, possa essere impedito..Potrà forse non avere nulla a che fare con la stessa etimologia della parola, ma quello che conta sono i diritti ed il rispetto che si deve per chi si ama e si vuole bene.

Tuttavia il problema di queste unioni rimane molto più complicato di quello che appare se si entra nella sfera diversa delle adozioni..poiché si aprono confini enormi e problematiche assai più complesse sul tema. Nell'unione tra due sessi uguali il problema dell'adozione lascia molti dubbi..in quanto si tocca la sfera intima di colui che viene adottato.. incidendo con forza sull'innocenza e le sue scelte personali (un figlio adottato o messo al mondo secondo sistemi diversi): Ricordiamoci che ambedue le coppie (femminili o maschili) avrebbero la possibilità di mettere alla luce un figlio...l'uno attraverso l'utero in affitto- le altre attraverso un seme diverso.Le circistanze sul tema restano..quindi.. svariate.

Difficile prendere una decisione in proposito, ma è certo che questo è il vero punto focale del problema...un punto che assume una connotazione molto diversa. Per evitare di divenire bloccati su una posizione assoluta... dobbiamo almeno avere l'equilibrio e la saggezza di porci il dubbio se la figura adottata... (inconsapevole)..potrebbe avere una crescita sana, come al contrario, una meno sana. Chi può stabilire quale può essere la reazione di coloro che non potranno ancora avere una reale certezza sulla propria natura?. Chi deve difendere la loro natura ed i loro diritti? Credo che nel dubbio bisognerebbe soprassedere sulle adozioni da affidare alle coppie sessualmente simili... lasciando di certo libero il desiderio di chi.. al contrario (consapevole).. vuole unirsi civilmente con un suo simile...o una sua simile.

A differenza di tanti che pensano di avere la verità in mano..credo sia davvero complicato operare scelte per la giusta strada in proposito. ..Queste problematiche rappresentano quindi una serie di confini sulle decisioni che una legge dovrebbe (non con semplicità) stabilire.L'argomento, a differenza di come si affronta e spesso si vuol far credere ..è di difficilissima decisione! 

Le difficoltà sulle scelte non sembrano comunque poter escludere un referendum popolare!  

Alfio di Costa ci scrive nel suo giro di incontri nell'isola...


(riceviamo e trasmettiamo)

"Amiamo questa nostra isola ed il nostro lavoro continua senza sosta nella Sicilia che ci apprezza"..

Alfio di Costa.. un politico emergente che in Sicilia attrae  un numero sempre più considerevole  di follower.

Certo.. se si provasse a guardare più in profondità l'impegno di alcuni movimenti come il nostro che operano in Sicilia in favore della crescita dei suoi valori. ..Se si cercasse di leggere con maggiore attenzione ciò che si vuole infondere e diffondere..Se si provasse almeno a immedesimarsi sui nostri temi messi costantemente sul tavolo..dibattuti e diffusi costantemente attraverso i network, ci si potrebbe rendere conto di quale difficile e faticoso compito affrontiamo giornalmente.

Ma il sentimento a conforto della nostra bella isola è tanto forte quanto intenso e nessuno può mai pensare che facilmente potrà estinguersi. Il constatare.. girandovi giorno per giorno.. quante bellezze vi sono presenti, quanta arte abbandonata, quanta bella natura avvolta da una particolare luce, quanti frutti e che fioriture, quanto inaspettato e poco conosciuto artigianato, quanta potenzialità di idee, quanta volontà dispersa.. che solo noi.. con l'impegno di costruire qualcosa di solido.. possiamo davvero rendere proficua.

Il potenziale esiste e noi lottiamo giorno per giorno perchè non si disperda ..Perchè si possa davvero credere ad una nuova attività politica diversa dalla solita, una politica sociale in una regione che dia occasione per far crescere le aziende conformi al territorio.. poiché questo basta ad arricchirla nel senso più appropriato...Perchè non si realizzino più inadeguate aziende per arricchire i pochi opportunisti, ma soprattutto per un sostegno ai nostri cittadini che meritano il rispetto che si deve ai propri valori e la conseguente realizzazione delle adeguate infrastrutture oggi mancanti.

Il nostro Movimento ci tiene uniti e..quindi ci lega “insieme” in un dialogo che non può più attendere e che merita il rispetto dei nostri conterranei, ma anche quello dell'intero Paese Italia.

Alfio di Costa
fondatore del mov. “Insieme si può”




25 gen 2016

Politica e finanza.. nella ricerca di una vera democrazia

Mentre in America Hillary Clinton non pare più dover sfidare alle primarie per le presidenziali la preparata candidata Elizabeth Warren, (professoressa di economia che molti democratici avrebbero voluto alla Casa Bianca)..la sua sfida si arricchisce di nuovi candidati come Bernie Sanders e Martin O'Malley,

Tra i repubblicani, per la monotona discesa in campo della ricca famiglia dei Bush...vi sarà Jeb.. fratello dell'ex presidente George...nonchè figlio del 41° presidente USA. Ma a partecipare vi sarà amche Donald Trump (miliardario a cui fa capo un impero)..oltre ad una serie di governatori degli Stati federati...

Non è pensabile immaginare diversamente una campagna per le primarie in uno Stato come quello americano dove chi è già al comando potrà solo crescere politicamente ed ancora di più chi possiede immense ricchezze tali da poter far fronte ad una dispendiosa campagna elettorale.

Credo sia difficile ormai poter immaginare nel mondo intero un possibile cambiamento in proposito.. dato che rimane di tutta evidenza come l'America abbia influito in questi anni del dopo guerra col suo paradigma democratico sui tanti paesi occidentali.. affermandolo come il vero emblema di una democrazia moderna. Ma ciò può sicuramente essere messo in discussione persino nell'evidenza di una società come la nostra che come principio vive sempre più in modo esterofilo ogni progetto di sviluppo democratico.

Persino il nuovo Movimento 5 Stelle che si richiama ad una democrazia diretta e partecipata, esclude la possibilità più che utile di un finanzamento pubblico, quando è di tutta evidenza (ed in questo caso l'America insegna) che, mancando un pubblico finanziamento, i Partiti e qualunque altra organizzazione politica, non potranno che far fronte a quelli privati..in tal modo mettendo in crisi una equa partecipazione fondata sul libero pensiero. Il chè.. in un Paese come il nostro, dove persevera il malcostume, si evidenzierebbero ulteriori scalate da parte di un potere economico che sottometterebbe queste organizzazioni politiche ad un personale comando e..quindi a propri interessi. Un Movimento che dovrebbe cambiare questo suo pensiero in favore di regole più utili ed equilibrate!

Rimane perciò incomprensibile constatare come da più parti si prenda gioco dei fondamentali principi per la edificazione di processo democratico più corretto..facendo credere..da una parte.. che una corretta democrazia possa espandersi senza la necessità di quelle indispensabili risorse per trasmetterne il suo costrutto ed i bisogni. Mentre.. da un'altra parte..si possa pensare che l'unico modo sia quello di personalizzarne il concetto attraverso la forza di una privata risorsa economica.

Un finanzamento pubblico dovrebbe essere disciplinato!..Sarebbe sufficiente condurlo con equilibrio e disporlo attraverso regole in modo equo. Ma affidarsi al privato..sebbene attraverso regole (che..come è noto..verrebbero con i soliti espedienti aggirate) rimane un errore che premierà costantemente la politica di convenienza a favore dei potenti e che non potrà mai dare risultati utili di equità e di vero sviluppo sociale.

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23 gen 2016

Un cambiamento di facciata..poco utile

di vincenzo cacopardo
Il vero pre-giudizio appartiene a quella stampa che continua a definire "gufi" coloro che ancora credono al sostegno di una democrazia popolare..
C'è in atto un cambiamento che non appare per nulla un vero cambiamento!  

Sarà mai possibile far comprendere a coloro che difendono l'operato delle riforme costituzionali di Renzi che.. chi non la pensa come loro.. non pretende per nulla ostacolare il bisogno di un cambiamento? Sarà mai possibile far percepire che non si tratta di un capriccio contro una figura, ma di motivi precisi che intervengono sia sul merito che sul metodo?

Ora.. c'è chi afferma che gli attacchi al Premier siano stati già previsti poiché sarebbe divenuto il bersaglio di un “vecchio mondo” ancorato ai riti.. ai “compromessi”.. ed ai ricatti generati da una vecchia Repubblica. In proposito si fa riferimento a ciò che è avvenuto con Craxi e Berlusconi (esempi veramente difficili da collegare a Renzi proprio per il momento storico ben differente che attraversa un Paese alle prese con la globalizzazione).

Veramente sbalorditivo per chi la pensa a favore di questo strano cambiamento.. dato che i "compromessi" a cui si fa riferimento rimarrebbero intatti se non addirittura esasperati dalla riforma voluta da Renzi ..Per non parlare del "vecchio mondo" a cui ci si riferisce che rimane ancora intatto e bloccato su figure che sembrano non essere state per nulla rottamate.

Una certa stampa a favore di questo cambiamento, a cui persino il cugino Domenico Cacopardo pare fare da stampella, esalta Renzi e si scaglia contro i cosiddetti gufi contrari. Una stampa che esalta la politica di determinazione di un presidente del Consiglio nato in seno ad un Parlamento che ha espresso un governo che pretende di cambiare la Costituzione secondo un combinato con la forza di una maggioranza ricca di un grosso premio contestato dalla Consulta ...Persino troppo facile.. oltre che apparire anomalo ed aberrante!

Non so cosa possa spingere con tale forza il cugino Domenico.. scrittore e giornalista.. verso la strenua difesa in favore di Renzi, ma mi limito a fargli presente che lui stesso fino a poco tempo fa scriveva di un governo incapace se non inetto che raccoglieva figure poco preparate... Per non parlare di quella corte formata dal Premier in seno a palazzo Chigi.. di cui lo stesso Domenico ha menzionato più volte in tono dispregiativo.

Per quanto riguarda le difese estreme in favore della ministra Boschi.. questo innalzarla come fosse il simbolo di una bellezza che deve gioco forza riscontrare astio ed antipatie.. questo continuo sottolineare come lei sia obbiettivo di una campagna mediatica le cui connotazioni più evidenti scatenano sessismo..poichè bella, volitiva e intelligente..si manifesta ormai come una monotona retorica. Si tocca sempre questo argomento senza porre l'attenzione dovuta su quelle che sono in realtà le sue riforme tanto deleterie e non in linea con un principio democratico funzionale. Continuare a buttarla sull'estetica comuncia a diventare pesante..e menarla con questo sessismo appare ormai una mediocre difesa.

Tanta stampa si scontra da un lato e dall'altro ponendosi in contrapposizione l'una con l'altra e scadendosi spesso sull'estetica o sulla capacità comunicativa di questo o quel politico ..senza occuparsi di come.. sia sul merito che sul metodo ..queste riforme, possano aver destato critiche suffragate dall mancanza  di principi validi e valori non riscontrati..
C'è in atto un cambiamento che non appare per nulla un vero cambiamento!   

20 gen 2016

Renzi interviene al Senato..accendendo il tono


di vincenzo cacopardo
Esiste una rabbia che appare come il ruggito di chi sta proteggendo la propria fragilità 

Con particolare arroganza.. che non nasconde la strategia di una comunicazione capziosa e subdola, Renzi risponde al dibattito in Senato. Lo fa asternando col solito modo che gli è consueto e cioè con una crescente ed accesa determinazione... alzando il tono di voce per contrastare le forze di opposizione che, al contrario, sono sempre entrate nel merito e sulle modalità delle riforme costituzionali.

Il merito dell'approvazione di questa ignominia sarà reso anche alla figura di un presidente d'Aula che si è dimostrato totalmente asservito al volere del governo.. non avendo condotto sin dall'inizio le giuste ed equilibrate procedure per le importantissime riforme costituzionali per la prima volta dettate ed imposte da un governo... e non come consueto... da un'assemblea Costituente: La Costituente aveva un compito fondamentale e cioè.. quello di riformare attraverso figure scelte in modo proporzionale..poichè le Costituzioni devono potersi modificare solo attraverso un'assemblea ricavata in senso proporzionale. In tal modo un governo tenuto su da una maggioranza determinata attraverso un ricco premio..determinerà un cambiamento anomalo. Ma quale stortura simile può avvenire senza che un presidente di Assemblea o della Repubblica non se ne interessino? Un difetto anche sul metodo... oltre che sul merito.


E' chiaro che l'astuto premier, pare aver campo libero in proposito ..aperture che sicuramente una figura come Berlusconi non avrebbe mai avuto. Anche in questo suo intervento, Renzi, non ha avuto alcuna intenzione di entrare nel merito della riforma..poichè non gli è conveniente, e purtroppo sono ancora in tanti a farsi abbindolare dal suo modo di proporsi con un dialogo accattivante tale da far credere ogni cosa e giocando molto sull'ignoranza che i tanti cittadini di questo Paese hanno sempre dimostrato verso questa riforma. Naturalmente... in tal senso... il governo, attraverso la sua forza determinata con l'appoggio dei media ed il potere dei ministeri, gode di una efficacia tale da poter intrappolare il suo popolo nella convinzione che detta riforma è una panacea, ma se dovesse vincere il referendum in favore di questa, i cittadini si accorgeranno presto delle miriadi di ulteriori anomalie che si genereranno.. determinando la fine dei diritti di una sana civiltà democratica.