26 feb 2016

Riforme: anomalie e conflitti..nella limitata visione renziana


La provocazione come spunto per la ricerca dell'innovazione politica
di vincenzo cacopardo

E' sicuramente un grande errore abolire le elezioni del Senato e riformare i suoi compiti secondo i principi della nuova legge costituzionale voluta dal governo Renzi. Se.. per quanto attiene il metodo abbiamo già espresso un giudizio deplorevole per il combinato.. in quanto non potrebbe mai essere un qualunque esecutivo a dettare tali modifiche dei principi costituzionali senza una adeguata Costituente, sul piano del merito potremmo azzardare altrettanti motivi. In realtà..un cambiamento in senso più utile.. avrebbe dovuto guardare ad una funzione diversa per la Camera alta anche diminuendone il numero delle figure, ma di certo non abolendo le sue elezioni rendendogli un uso non del tutto chiaro e definito.

Oggi.. il vero problema consiste nell'immensa mole dei conflitti che questa politica genera senza sosta producendo una serie di anomalie al sistema ed in seno alla propria disciplina.. (ormai vista come un lavoro per mestieranti di scarse capacità). Per porre un limite, o quantomeno.. per cercare di arginare al meglio tali conflitti, sarebbe stato più giusto ricercare una utile divisione: i ruoli amministrativi.. da quelli delle analisi e normative condotte dai Partiti.. assegnando al Senato un potere di controllo di gestione amministrativa indipendente e separato.. seppur integrato con l'altra Camera..Un ruolo che avrebbe potuto garantire anche quell'opportuno contatto con le amministrazioni territoriali.

Il cambiamento voluto dal magico giglio renziano non potrà portare risultati innovativi e funzionali al complesso di insieme dell'ordinamento politico:Un cambiamento che intende risolvere le diverse problematiche solo in termini di “maggioritario” o “di politica bipolare” e che pretende di seguire semplificativi modelli di culture straniere appare una soluzione di puro comodo.. poco innovativa.. che potrà anche rendere fin troppo forti i governi, ma pagherà sempre lo scotto di una società che si vorrebbe davvero democratica..Una metodologia destinata perciò ad esplodere! Le forze della politica e della cultura del nostro Paese, non possono non riflettere sul fatto che: un “cambiamento” più personalizzato della “nostra politica” ci avrebbe reso di logica, più autonomia e più qualità, portandoci ad essere più duraturi anche in termini di governabilità, quindi, persino più competitivi.

Il quesito assai discusso della separazione delle carriere in seno alla giustizia tra il giudicante ed il requirente, è sempre stato posto come una soluzione indispensabile per sciogliere il nodo del possibile compromesso fra i due ruoli della giustizia. Lo stesso problema, rapportato alle differenti funzioni della politica, dovrebbe spingere la ricerca di una soluzione per il compito da assegnare ai singoli politici, ispirando una più chiara differenziazione tra il ruolo legislativo e quello esecutivo, anche in termini di carriera. 

Una divisione più marcata dei ruoli, oggi, occorre in modo evidente..sembra che una moderna politica quasi la imponga come difesa di valori che sono differenti in termini di metodo, logica e qualità: Chi opera in campo legislativo non potrebbe che rendersi il più possibile estraneo a qualunque azione esecutiva, proprio perché, più spesso, la sua azione viene troppo condizionata da interessi di Partito generando una serie di conflitti. Del resto il potere esecutivo racchiude in se una logica chiara, pragmatica e ben precisa: eseguire.., e cioè amministrare un Paese sulla base di leggi e normative. Un’azione che deve avere indirizzi precisi ma che non può ottemperare solo ad una richiesta politica assunta dall’alto. Per far ciò, bisognerebbe far uso di pensieri ed idee che provengano dal basso che un altro distinto potere dovrebbe fornire. Ecco perché si auspica da parte di ogni amministratore la competenza necessaria in ordine a ciò che si deve gestire.. ed ecco la ragione per la quale sembra opportuno far sì che questo compito venga demandato a figure tecniche e professionali di grandi capacità realizzative.. attraverso distinte elezioni non indicate dai Partiti.

Potrà anche apparire provocatorio, ma è proprio la provocazione la forza di che rende nei tempi ogni politica più innovativa e non il perdurare di una vecchia forma mentis che ne blocca ogni nuovo pensiero! Potrebbe essere una base per un'azione riformatrice da studiare nei suoi contorni, ma che..pur esigendo un chiaro rinnovamento della Costituzione, andrebbe a sposarsi meglio con la realtà bicamerale del nostro Paese. Un rinnovamento vestito e personalizzato culturalmente, non ricercato scopiazzando le altre Nazioni: Una Camera elabora e legifera, l'altra controlla un esecutivo in rapporto con le amminstrazioni del Paese. Una posizione di controllo governativo che, non dovendo compromettere ogni azione politica legislativa, rimane contraddistinta per esigenza.Naturalemente ciò prevede alla base un attento programma suggerito e votato dai cittadini in relazione con i Partiti ridisciplinati e rinnovati nel senso di naturali e costruttive officine di idee.

Quello che oggi, al contrario, si va perpetuando non è altro che il solito pasticcio dettato da una premura e da un semplificativo modo di interpretare la politica e le sue istituzioni democratiche, con estrema superficialità e non con un vero fine funzionale.

post correlato: DUE PAROLE SU CONFLITTO, RUOLI  E POTERE


24 feb 2016

Ambiguità e silenzio per Sigonella


di vincenzo cacopardo

Il nostro ministro degli esteri Gentiloni dichiara che l’utilizzazione di Sigonella non è il preludio ad un intervento militare; le autorizzazioni sono la conferma di un’intesa operativa tra Italia e Stati Uniti. Inoltre le missioni sono limitate ad un antiterrorismo generale.”

Di fronte alle operazioni che si stanno svolgendo a Sigonella quelle del ministro sembrano parole per voler svilire ed attenuare qualcosa che appare di tutt'altra interpretazione: Se è vero che i droni dovranno essere usati a solo scopo difensivo è anche vero che sarà assai difficile poterlo giustificare e farlo comprendere ai terroristi.. ed in questo senso la nostra Nazione, pur non volendo, di fronte ad un Islam ripetutamente bombardato da altre Nazioni alleate, potrebbe manifestare di entrare a far parte diretta di una guerra per la quale aveva ribadito di non voler procedere.

A Palazzo Baracchini (ministero Difesa) si sostengono posizioni davvero imbarazzanti.. poiché, permettendo ai droni americani di intervenire solo a difesa delle forze speciali, non si fa che mettere in seria discussione l'operato di un Paese che inizia ad assumere posizioni poco chiare e per certi versi persino ipocrite: Sappiamo bene quale difficoltà vi possa essere in azioni che da difesa.. possono ribaltarsi in attacchi..Resta difficile persino in termini di tempistica poter valutare le azioni attraverso scambi e telefonate tra la task force nel territorio.. ed il campo di decollo siciliano. Nei fatti la situazione potrebbe assumere contorni più tetri e pericolosi soprattutto per la nostra isola che, oltre ad accogliere il maggior numero di immigrati, potrebbe essere costretta a subire forti reazioni terroristiche.


Il nostro Paese dovrebbe assumere posizioni più chiare ed ove vi fosse l' insensato trasporto ad inserirsi in una guerra, deve quantomeno predisporsi per una difesa più consona. La Sicilia..per via della base di Sigonella, rimane molto esposta di fronte ai territori più caldi ed in tal senso resta più indifesa e costretta, ma sembra che nessun politico locale alzi la voce in direzione di queste ambigue posizioni del governo centrale che intende procedere nel silenzio e nella confusione più generale...E forse.. è proprio l'”ambiguità” quella che permane e che tanto piace alla figura di chi oggi governa l'isola!  

TIV-THE ITALIAN VOICE- Nasce una innovativa piattaforma informatica





Un mezzo che pone un'alternativa utile per il diritto di ogni cittadino

Vi sono forse due aggettivi per definire meglio la nuova piattaforma social proposta da Andrea Rocchi... TIV-THE ITALIAN VOICE: www.theitalianvoice.it “chiarezza ed indipendenza”. Un sistema informatico che si interpone tra i cittadini e le amministrazioni al fine di rendere più efficiente il contatto per un corretto funzionamento dei servizi, ma anche per un dialogo più approfondito con la politica. Non tutti i cittadini si sentono capaci di dialogare direttamente con la politica sia essa locale o nazionale, ma con questo nuovo mezzo, ciò può farsi in modo più utile.. cogliendo anche diverse occasioni per porre opportune domande e trarre ulteriori spunti.

Un programma messo su internet per volontà ed impegno di giovani coraggiosi alla ricerca di mezzi più funzionali per una società che sembra allontanarsi da un impegno più diretto verso una politica..oggi male organizzata: Uno spazio reso libero a chiunque, ma soprattutto ai tanti che oggi si sentono spinti verso una migliore conoscenza del proprio vivere nel contesto sociale ed organico dove sorgono una serie costante di anomalie e difficoltà.

Domande e risposte potranno incontrarsi in forza di un mezzo innovativo efficace.. dove confluiscono insieme le voci italiane oggi in parte inascoltate ed in parte rese inerti dalla mancanza di un vero riscontro con la politica amministrativa del Paese. La voce degli italiani confluisce nel vigore di un vero megafono in grado di ampliare scambi, conoscenze e normative sicuramente utili al vivere comune.
di vincenzo cacopardo

23 feb 2016

Ideologia del tradimento.. o consapevolezza di un vuoto politico?

di vincenzo cacopardo
In un articolo su “Italia Oggi” Domenico Cacopardo scrive di poteri forti che cercano di tenere asservito il nostro Paese.... Il Consigliere rappresenta in modo esplicito una manovra contro l'Italia accennando a tutti coloro cui, l’interesse nazionale rappresenta una vera bestemmia.

Cacopardo fa riferimento ad una chiara «Ideologia del tradimento» e alla sua frequente attuazione, verso coloro che si rappresentano come i peggiori nemici dell’Italia... difendendo a spada tratta l'operato del Premier Renzi. Nel suo articolo accenna anche ad un detto inglese: «Right or wrong it’s my country», giusta o sbagliata è la mia patria. Una frase, scrive, che resta inimmaginabile nel bel Paese.

Bisogna però riflettere con attenzione sulla condotta operata da Renzi in queste ultime settimane. Vi è stato un chiaro segno di cambiamento nei rapporti con l'Europa.. a parer mio (conoscendo l'opportunismo del sindaco d'Italia) generato da una sua evidente perdita di consenso nel proprio Paese: Renzi ha compreso quanto importante fosse il momento per opporsi ai parametri dettati da un'Europa a trazione Merkel, un atteggiamento che gli avrebbe reso maggiori vantaggi in termini di consensi interni. Rimane il fatto che per ben due anni ha “scodinsolato” appresso all'Unione sacrificando la nostra Nazione in un gioco oppressivo di principi economico finanziari che hanno determinato solo sacrifici..Solo adesso sembra accorgersene?

Se a questi aggiungiamo l'assenza totale per un piano per il meridione..i continui bonus e le perseveranti regalie per determinate categorie ..la mancata lungimiranza sulla questione immigrati..le terrificanti riforme che paiono deformare i principi costituzionali di base..la quantità di manovre quasi tutte in deficit.. e la totale mancanza di idee circa gli investimenti per la crescita...riesce davvero difficile non poter giustificare il cambio di atteggiamento di un'Europa che potrebbe anche non vederlo più credibile.

Renzi ha avuto due anni per rimettere a posto i conti e far crescere l'economia..inoltre ha seguito una strada di riforme costituzionali pessima.. dettata solo da principi di semplificazione poco utili ad un sistema di democrazia..Ha spaccato il Paese in due in modo sempre più deciso trascurando ogni entità qualitativa del Sud..ha determinato un maggior dissapore disgregando e non integrando il suo popolo. Ma forse questi sono concetti poco importanti per Domenico che guarda con occhio più pragmatico.. e comunque se quello che conta sono i numeri è a tutti evidente come il suo modo di procedere anche sulle riforme del lavoro abbia generato assai poco.. rimanendo una delle tante manovre in debito..(se è vero che 750.000 sono i posti che da tempo determinato si sono trasformati in indeterminato è anche vero che ad oggi sono costati la bellezza di 6 miliardi) e dovremo anche aspettare la fine dei tre anni per sapere quanti di questi verranno riattivati..Tutto ciò malgrado il regalo fatto da Draghi col quantitative easing che ha portato liquidità nelle banche frenando lo spread 

Quello di Renzi è sempre un ingiustificabile gioco politico di attese!..

Non si tratta dunque... come semplicisticamente vorrebbe far intendere Domenico.. di voler tradire gli interessi del proprio Paese..nè di schierarsi aprioristicamente a sfavore del nostro primo ministro in un gioco che vede un'Europa già di per se sicuramente manchevole nell'organizzazione, ma di percepire quanto di poco vi sia di costruttivo nell'azione politica di chi si agita come il Premier creando spesso polvere e poca utile concretezza...se non affidandosi alla fretta ed alla superficialità delle poche idee.



Incontriamo ancora Alfio di Costa..


...che combatte una battaglia in nome di quei valori naturali di una terra oggi destinata ad un palese abbandono sociale.

Terminata la celebre premiazione culturale che ha reso onore e prestigio al suo movimento “Insieme si può” ..Alfio di Costa non ha perso tempo nel giro di impegni che lo vedono procedere in un percorso di informazione politica in favore della propria Regione. Una Regione che lui stesso grida di amare e per la quale si è profuso in un impegno senza sosta.

Non meritiamo di certo queste sorti per colpa di una politica che ormai da tempo non è in grado di leggere in profondità e con lungimiranza l'importanza dei valori esistenti nell'isola. Il nostro passato storico.. ricco di una straordinaria cultura.. ce lo impedisce quasi naturalmente. Ma non possiamo nemmeno procedere attraverso una rivoluzione inutile e pericolosa che guarda verso un becero separatismo. La strada da seguire per chi interpreta il nostro Movimento, è quella si saper mettere a frutto la naturale potenzialità della nostra natura, delle bellezze artistiche e dei buoni frutti che questa terra ci offre contro ogni male portato dalla disonestà e l'incapacità di chi ancora pretende di guidarci politicamente con fini di interesse personale”

Nelle parole di Alfio di Costa si scorge una illimitata passione verso la terra che ama, ma anche una forte preoccupazione verso la pletora dei politici che oggi si propongono attraverso le consuete retoriche politiche che poco sembrano legare con le vere esigenze sociali della Sicilia.

Il nostro progetto è valido e robusto poichè guarda alle risorse naturali della terra ..perchè parte da una base dei valori naturali predisponendosi in direzione di un'agenda politica e sociale che va a definire i principi più consoni e connessi al territorio...al contrario di come non fa certa retorica politica comune dei Partiti più conosciuti che guardano ai consensi partendo da principi oggi ormai desueti”. Desideriamo dare la dovuta forza ad uno Statuto per poter realizzare quelle infrastrutture adatte alla naturale crescita di un'isola tanto bella nell'interesse di un particolare turismo”

Parole nelle quali sembra riscontrarsi un contenuto pratico oltre che naturale ed attraverso il quale.. il fondatore del nuovo Movimento chiede ai cittadini un'attenzione particolare per il lavoro fin qui svolto con passione ed in forza di risorse proprie. Una richiesta non celata da parte di chi vuole offrire una speranza in più e maggiore determinazione per lo sviluppo congenito di un territorio che merita ogni rispetto.

non possiamo che autofinanziarci non avendo altri fondi, ma con ciò dimostriamo, oltre ad una onesta passione in difesa dell'interesse dell'isola, una eguale forza di volontà al fine di far comprendere quanto è importante difendere le radici qualitative di una terra in un contesto globalizzato che pare non lasciare spazio a prodotti originari..frutti genuini..natura sana..arte incontaminata..ed una lunga serie di bellezze incontestabili” ...La Sicilia è nostra..difendiamola!
vincenzo cacopardo




22 feb 2016

Le illusorie riforme di un premier che si auto-esalta


PROSEGUE IN UNA AUTO ESALTAZIONE L'INGANNEVOLE PERCORSO DEL SINDACO D'ITALIA 
di vincenzo cacopardo

Il premier continua ad esaltarsi per le sue riforme con la solita presunzione che gli è congenita ed in questa sua euforia trascura sempre ogni commento sulla reale forza di esse.. che al contrario.. non denotano alcuna positività in un contesto di crescita del Paese. L'impressione, per chi percepisce la questione odierna, è identica a quella di vedere un cieco proseguire in un percorso.. esultante nel poter in ogni modo camminare.. senza accorgersi che nel prosieguo potrebbe andare dritto incontro ad un burrone.

Ogni sua riforma appare dettata da fretta e superficialità, ma l'importante per lui è far vedere che si va avanti..poco importa come e perchè..poichè l'inganno sta proprio nella comunicazione convincente che imbambola l'ascoltatore che adora ogni profeta supponente.

Una cosa è fare.. ed un'altra è quello che fai! Renzi continua nelle sua generalizzazione senza soffermarsi nel merito! Questo concetto che pare ancora non entrare nelle menti dei tanti cittadini che lo adorano, dovrebbe far comprendere con quale determinata arroganza Matteo Renzi persevera nel far finta di cambiare tanto per poi non cambiare nulla! Il fatto rimane ancora più criticabile proprio per la spettacolarità e l'enfasi con la quale il sindaco d'Italia si autoincensa attraverso l'uso di una manipolazione mediatica ipocrita e faziosa.

E' scontato persino pensare che all'estero vi siano politici che guardando dal di fuori non potranno mai comprendere il tipo di falso rinnovamento messo in campo, ma non è nemmeno errato pensare che vi possano essere poteri che guidano l'operato di Matteo Renzi attraverso l'uso dei Media e la forza di risorse finanziarie non visibili: Quello che importa è tranquillizzare un popolo! Nessuno oggi potrebbe assumersi la responsabilità di una fuoriuscita di Renzi. Chi potrebbe andare contro un simile venditore di sogni dopo i lunghi anni di una politica dormiente ed inattiva?

I suoi sembrano ormai solo diktat! Ancor più contrastanti se consideriamo che la sua salita al governo del Paese non è mai stata suffragata da un voto….Da buon e scaltro venditore, il furbo monarca della politica odierna, sa di avere questo vantaggio che gli permette di superare con tranquillità ogni diatriba fuori ed all’interno del suo partito…offrendogli, peraltro, quella sembianza serena che in molti, data l’estrema difficoltà del compito, non riescono ancora a comprendere. Il suo modo sfacciato di affrontare le riforme piace al popolo pecora che non desidera approfondire alcuna tematica di rispetto verso le logiche di una democrazia: Poco importa purchè una figura decisionista riesca a mettere ordine nella politica sporca ed incapace di questi anni! Il Paese è a terrà!…si urla. Almeno vi è una persona determinata che vuole tagliare gli sperperi e gli alti costi della politica!..Questa è la frase più comune…ma anche la più idiota e priva di senso..

D’altronde si sa che.. quando un sistema e le sue istituzioni non funzionano, si allarga la forma mentis di quel comune pragmatismo che giunge ai confini di una esasperata fermezza. Ma le sue riforme generiche e semplicistiche attraverso tagli secchi e decisi... prive di ogni carattere qualitativo,.. non potranno nel tempo portare quei desiderati riscontri positivi.. soprattutto in termini di fattiva funzionalità...ed è più facile pensare che siano solo il preludio ad un regime più forte!

Vince Alfano!

di vincenzo cacopardo

Si! Vince decisamente il segretario di NCD..che riesce ad imporsi per motivi determinanti nel sostegno del proprio elettorato!….

Quello che Renzi non ha mai voluto comprendere è il fatto che il Movimento 5Stelle ne ha sempre fatto un motivo di principio! Lo stesso motivo che è bastato per scoprire un Premier fattosi forte in virtù della supponenza con la quale riteneva quel Movimento schierato in toto sulla nuova legge. In tal senso pensava di poter escludere l'appoggio dello scomodo NCD e riscontrare una diversa maggioranza utile per condurre in porto la nuova disciplina sulle unioni civili: Una maggioranza che avrebbe portato la legge in dirittura d'arrivo escludendo di colpo la infastidita posizione del Partito di Alfano.

Ma il canguro come ormai sappiamo è stato fatale e la nuova legge sulle unioni civili pare ormai dover seguire un iter separato e più semplice.. in quanto la spinosa questione della stepchild si stralcerà e resterà un argomento distinto da ridiscutere e risolvere nel tempo...Una diversa discussione che potrebbe durare mesi o anni!

Non era difficile immaginarsi un tale epilogo in quanto ormai il governo non avendo in Senato una robusta maggioranza, deve sempre dover fare i conti con i numeri, ma quello che si riscontra di continuo in questa proterva e determinata battaglia di Renzi è la mancanza totale di una avveduta visione: Piacerebbe comprendere meglio cosa sarebbe accaduto se il Movimento 5Stelle non avesse messo in discussione il canguro..e la legge fosse passata senza alcuna questione..come sarebbe stato il futuro del governo nei rapporti con NCD che ancora gli offre quel precario sostegno?..Un premier che persevera nella sua opera di “restaurazione” più che di rinnovamento...sempre attraverso manovre furbe ed opportuniste.

Non è difficile intuire che il Partito di Alfano vive soprattutto di quelle posizioni inerenti famiglia e società affidandosi ad un elettorato del mondo cattolico fervente: Se era già difficile trascinarlo nella problematica delle unioni civili..sarebbe stato più facile supporre l'avversione per le adozioni relative alla stepchild. Ma sarebbe stato ancora facile supporre che il Movimento 5Stelle (che in sé non rappresenta né una maggioranza, nè una opposizione) potesse anche prendersi gioco del Premier confermando le sue posizioni basate su una maggior disposizione verso quei principi parlamentari che non possono risolversi di continuo attraverso quei canguri che abbattono emendamenti e sospendono il dovuto dialogo su temi di grande importanza politica ed etica.
Non si è mai visto un Premier tanto opportunista ..quanto superficiale!


17 feb 2016

Unioni civili: Si rivedono i canguri..


di vincenzo cacopardo

Si sarebbe potuto immaginare che sarebbe finita così...

Troppi canguri in un Senato che arranca a colpi di rimbalzi. Salti di ogni tipo ..spostamenti di posizioni e vedute che potrebbero essere testimonianza di una politica più libera.. se però vi fosse alla base una linea di Partito corretta e coerente da seguire( questa è la ragione per la quale sarebbe più che urgente provvedere ad un ridisciplinamento dei Partiti su base di regole certe). Una riforma primaria..quella sui Partiti.. sottovalutata da un inefficiente politica che ha solo guardato in direzione di rigide e sicure regole per assicurare una più comoda governabilità.

La legge sulle unioni civili arriva nell' Aula del Senato senza intesa e sotto una pioggia di offese. Un nuovo emendamento definito "super canguro"(prassi ormai consueta di questa legislatura), ha destabilizzato un certo assetto: E' stato il primo ad essere proposto  proprio da Pd che non ha voluto cedere alla richiesta di ritirarlo. In sostanza un emendamento definito “premissivo” con il quale si accorpa insieme lo schema della legge da votare. La Lega (che avrebbe proposto una serie di altri emendamenti)si augurava fosse lo stesso PD a richiedere la separazione ed in tanti speravano di poter votare la prima parte sui diritti ed i doveri ed una seconda sulla stepchild adoption"(punto caldo dell'argomento) per la consueta nota ragione che... non essendo stata discussa in commissione si sarebbe almeno dovuta discutere in Aula.

Una lotta che ormai si sta sviluppando tra chi non vuole lo spacchettamento e chi vuole votazioni per parti separate. Certo è che questo canguro pone grossi problemi alla maggioranza che adesso vede favorevoli Pd, Sel e Verdiniani.. e contrari Lega, Forza Italia, il gruppo di Fitto e l'Area popolare con i cattolici. Rimane un serio forte dubbio sul Movimento 5Stelle che potrebbe non essere convinto del limitativo emendamento a trazione canguro. Il risvolto vede dunque una maggioranza in bilico per una legge che..in realtà ..non avrebbe dovuto esser votata con tale fretta e superficialità.


Pur non entrando nel merito della legge, non si può evitare di restare in silenzio nel valutare con quale procedura in questa legislatura tante leggi vengano sempre affrettate attraverso manovre “canguresche” . Sebbene questa sulle unioni civili è stata proposta in forma parlamentare e non direttamente dal governo..sappiamo bene che ha tutta l'approvazione del Premier. Ma la domanda che in tanti si pongono è: per quale ragione non si è voluto procedere per fasi..Perchè non si proponeva sin da subito in prima battuta una legge relativa ai diritti delle unioni civili.. per poi discutere ed approfondire con maggior attenzione le parti più scottanti e complesse relative alle adozioni del figliastro? La risposta sembra essere sempre la stessa: per Renzi quello che conta è la fretta.. dimenticando ogni beneficio reso da una possibile qualità delle riforme che si devono al Paese!    

16 feb 2016

Breve recensione sul nuovo libro di Augias


Un libro da leggere
Di vincenzo cacopardo

Il bel libro di Corrado Augias sulle ultime diciotto ore di Gesù, ci regala la cronaca degli ultimi avvenimenti accaduti nell'arco delle due giornate..con personaggi compresi in una vicenda che forse crediamo di sapere, ma che in realtà (come l'autore ha fatto indagando e documentandosi) non conosciamo abbastanza.

Sono in tanti i personaggi tormentati e compromessi in un episodio che ha cambiato le sorti del mondo..un cupo evento che lega stupore ad irritazione anche per la scarsa considerazione che ai tempi si aveva per la dignità e la vita degli esseri umani: Ponzio Pilato con la moglie Claudia Procula dal passato burrascoso, l'intellettuale Caio Quinto Lucilio, Giuda ..forse fin troppo colpevolizzato, Erode Antipa, Giuseppe e Maria..amabili genitori del profeta.

Augias da esperto scrittore..unisce alla cronaca.. una analisi razionale ponendosi i naturali dubbi umani sulla figura di chi ha cambiato il futuro della società ponendo avanti a lui stesso l'indiscutibile bene dell'amore tra gli uomini..Non è facile per ogni agnostico come il sottoscritto, che può di certo credere ad un mondo spirituale senza però definirlo, trarre conclusioni sul ruolo di un predicatore talmente spinto contro quella società al punto di affermare di fronte ad un attonito Pilato che lo interrogava: “il mio regno non è di questo mondo...non è parte di questo sistema” e continuando nell'asserire che la sua era “una testimonianza di verità”

Era di certo il sistema contro il quale il profeta si spingeva e si batteva..secondo quanto espresso nel libro di Augias.. Un sistema che determinava nella sua figura profetica una reazione ed un impulso tale da rovesciare i tavoli del mercato.. offrendo risposte chiare e sentite su quella parte malata di una società che ostentava beni e non curava alcun rispetto per gli esseri viventi. Una visione decisamente umana che lo scrittore descrive con trasporto anche in quella paura di andare contro una morte certa e di enorme sofferenza.

Non può certamente essere un errore offrire una visione come questa quando si scrive su una figura profetica come fu quella di Gesù. Una analisi dettata da documenti che lo stesso scrittore ha appreso: Una interpretazione più verosimilmente umana e sicuramente rispettosa verso ogni credo.. Non vi è alcuna certezza sui suoi miracoli e la sua resurrezione..ma vi è di certo una convinzione che egli non fu un predicatore qualunque ..ma si incaricò di diffondere una nuova concezione sociale con vera passione basata sull'amore e sui sentimenti.. al di sopra di ogni personale sofferenza ...il resto è fede!

Un libro che dovrebbe far riflettere..Un evento storico che, al di là di ogni credo, dovrebbe spingerci con sguardo critico verso l'ostentazione di un sistema odierno fin troppo legato ad interessi materiali personali. Un sistema decisamente più complesso di quanto non lo fosse duemila anni or sono..ma ancora ricco di devastazione e sofferenze.. sempre più tendente a non porre in prima fila certi aspetti sociali come l'equità ed il rispetto per la dignità di ogni vita.





Nuova comunicazione da Alfio di Costa

"SI PERDONO PEZZI IMPORTANTI DI UN IMMENSO PATRIMONIO STORICO" 

Un altro pessimo esempio dell'inerzia di una politica regionale che non pare occuparsi accuratamente dell'inestimabile patrimonio archeologico storico e artistico della nostra isola. Oggi il Castello Svevo di Augusta viene sequestrato dai carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Siracusa per l'indolenza di una politica che non si prende cura ed attenzione dei veri valori della nostra terra. Si apre un'inchiesta che sembra coinvolgere anche il nostro governatore.
Pare, infatti, che i competenti specialisti della Sovrintendenza avrebbero più volte evidenziato alla Regione siciliana le lesioni esterne dell’immobile dovute all’omissione dei lavori necessari per evitarne il deterioramento. Più che di una inerzia..sembrerebbe essersi trattato di una vera abulia da parte di chi non vi ha provveduto.. una inoperosa opera di menefreghismo durata nel tempo.

Queste le dure parole di chi già da tempo si muove per una politica in favore dei beni e dei valori di questa nostra regione attraverso il suo Movimento regionale Insieme si può: Così pare distruggersi e deteriorarsi gran parte del nostro patrimonio artistico sul quale,al contrario , dovrebbe  basarsi lo sviluppo e la crescita della nostra bella isola. Perchè dunque continuare ad affidare a questa politica che non percepisce il valore di tali beni fondati sulla storia e la cultura.. la custodia e le sorti di inestimabili risorse del nostro patrimonio atte a sviluppare una buona ed utile crescita?”


vincenzo cacopardo

15 feb 2016

Una opinione sull'articolo di| Giuseppe Turani del 13/02/201




inesorabile” è di certo un termine appropriato, ma non il solo giacchè è molto tempo che ci siamo accorti che il metodo Renzi è solo un gran pasticcio intriso di falsa comunicazione ed oboli distribuiti per affermare il suo consenso. Abbiamo abbondantemente scritto sul sindaco d'Italia ..Premier di un Paese che ama le figure determinate..ambiziose ed ipocrite, tuttavia quello che scrive Turani non sembra essere del tutto completo..nel senso che finisce col dimostrarsi fin troppo leggero verso la figura di un capo del Governo assai sicura di sé. 

E' fin troppo chiaro il punto relativo alla modesta crescita..come rimane definito il contorno di quello relativo alla scoperta delle vecchie conserterie... e persino il punto sulla forza pari a quella di un leone da dover mettere per affrontare le questioni bollenti oggi sul tavolo..Temi che attanagliano il nostro Paese, ma rimane di tutta evidenza il fatto che si è voluto affrontare ogni problema con la sfacciata supponenza e la mancanza di un giusto atteggiamento. 

Il giornalista Turani, con tutto il rispetto per il suo ottimo articolo, dimentica di sottolineare con giusta intensità l'importanza di chi da tempo, dopo essersi sbarazzato in modo poco gentile del suo predecessore.. compagno di Partito, avrebbe potuto e dovuto affrontare il delicato momento storico con minor fretta e superficialità.. e comunque con un atteggiamento politico di maggior modestia di fronte alle immense difficoltà in essere. Basterebbe questa mancanza di umiltà per bocciare chi si è permesso di affrontare i temi politici più scottanti riguardanti lavoro e riforme costituzionali col consueto atteggiamento spavaldo come un qualunque giocatore d'azzardo, iniziando una quasi personale partita a danno dei tanti piccoli risparmiatori..dei pensionati e di un Mezzogiorno fin troppo dimenticato. Renzi ha sottovaluto totalmente l'importanza delle idee ..Idee che spesso non ha chi è fin troppo determinato e pragmatico come lui.. .(se possono esservi tenti gufi in giro..non è detto che non potrebbero esservi altrettanti presuntuosi e supponenti)
vincenzo cacopardo



Inesorabilmente fermi


A leggere qui e là, specialmente sui social network, c’è solo abbondanza di ricette e di cose da fare che non sono state fatte: taglio spesa pubblica, liberalizzazioni, chiusura società inutili, ecc.
Nessuno di questi suggerimenti è sbagliato, tutti sono giusti, meno il taglio della spesa pubblica: un colpo di mannaia sulle spese dello Stato nel 2015 avrebbe mandato il paese in recessione, come è stato più volte spiegato qui. E oggi non saremmo qui a conteggiare, e a lamentarci, per via della crescita dello 0,6 per cento, ma saremmo attoniti davanti a un meno 0,4 per cento.
Tutti i suggerimenti proposti, però, sorvolano un punto chiave: chi, quale parlamento, avrebbe dovuto approvare quelle riforme? Il nostro? Ma qualcuno si rende conto della sua pochezza e della sua elusività? Giornate e giornate a discutere di cose quasi ridicole, mozioni di sfiducia altrettanto ridicole, sceneggiate varie. Questo parlamento è abilitato solo a fare cose piccole e confuse.
Ma, tornando alla questione iniziale, Renzi va bocciato? Se si guardano i freddi numeri, sì. Aveva promesso di smuovere il paese, ma il paese è rimasto fermo.
In realtà, le cose sono più complesse. Sia pure con qualche errore e qualche scivolata, Renzi ha cercato di rimettere in moto le cose (ferme da oltre vent’anni), ma l’impresa si è rivelata titanica. Molti, e giustamente, parlano di liberalizzazioni forti per dare spinta all’economia. Ma, nella realtà dei fatti, questo è un paese nel quale persino due lobby insignificanti (taxisti e farmacisti) riescono a bloccare qualsiasi novità. E si potrebbe continuare con altri esempi.
Si sta scoprendo, cioè, che il peso delle vecchie consorterie è molto più forte di quello che si credeva. Inoltre, ci sono dei blocchi istituzionali. In un mondo corretto e decente, ad esempio, la regione Sicilia sarebbe già stata dichiarata fallita e al posto del suo inutile governatore (e dell’ancora più inutile assemblea regionale) oggi a Palermo siederebbe un commissario governativo dotato di pieni poteri. E non sarebbe l’unico caso. Però nessuno può farci niente. Crocetta spende e spande, e alla fine saranno le casse pubbliche (cioè noi) a dover intervenire.
Sul fronte più strettamente produttivo non si fanno passi avanti. Un po’ perché dopo sette anni di crisi molto pesante è difficile trovare imprenditori che abbiano voglia di investire e di darsi da fare. In più, abbiamo un sindacato (Cgil soprattutto) praticamente morente, se non già morto, che non ha alcuna idea moderna e che continua solo a chiedere nuove tasse per distribuire più benessere ai suoi associati (e per fare, sa il cielo, quali investimenti). Senza sapere, naturalmente, che questo paese sta morendo di tasse.
E qui arriviamo al punto. Di solito si dice che, con questa situazione politica (maggioranza incerta) Renzi può fare poco. Tutto sarebbe rimandato a dopo le elezioni politiche generali quando, con in mano una maggioranza forte, sarà in grado di fare operazioni spinte. E’ possibile che il suo disegno sia esattamente questo. Ma potrebbe essere anche troppo tardi.
Si può fare qualcosa subito? Si può, ma serve un coraggio da leoni. La strada è molto semplice. Invece di stare a discutere di inezie con l’Unione europea, si presenti un piano robusto di taglio delle tasse (proprio le aliquote) contestualmente a un piano di tagli di spesa da fare nei prossimi tre anni. In sostanza, 5 per cento in meno di pressione fiscale (non 0,01 per cento), all’inizio finanziato in deficit, ma subito coperto con tagli della spesa pubblica. Questa sarebbe la scossa che questo paese va cercando dal 1990. Invece si è andati avanti alzando ogni anno un po’ la pressione fiscale. Sarò molto sintetico: la svolta buona è la riduzione delle tasse. Allora gli 80 euro e i 500 ai giovani non servono più.
Come già suggerito in passato, tutto questo potrebbe essere accompagnato da un dettagliato crono-programma per ridurre il peso dello Stato del 50 per cento nei prossimi dieci anni: l’Italia che si può muovere è quella, non questa di oggi.
A Bruxelles si metterebbero a strillare con quanta forza hanno in gola, ma mica possono mandare qui i marines.
Ricetta troppo drastica, troppo pericolosa? Può essere. L’alternativa è continuare a strisciare sul fondo fino al 2017 o fino al 2018, quando si dovranno fare, comunque, queste stesse cose.
Giuseppe Turani 










Il tifo, indicatore esistenziale del sistema..

di vincenzo cacopardo

Quello che da più parti viene definito un indicatore esistenziale di grande importanza non è direttamente correlato con la pratica sportiva e con l’amore per lo sport, ma piuttosto appare come una complessa interazione fra la psicologia del singolo ed alcuni aspetti della società.

Per tifo si indica un comportamento sproporzionato, diverso dal semplice parteggiare per una squadra. La parola deriva dal greco e d etimologicamente sta ad indicare la “febbre”, un sostegno fervido e gioioso per una squadra o un personaggio. Tuttavia, nell'odierna visione sociale si mette in evidenza sempre più prorompente un tifo extrasportivo, una vera e propria adorazione per una squadra o una figura sportiva, che eccede oltre i limiti. Insomma..il tifo sportivo è legato all’agonismo dello sport e perciò soggetto anche ad una particolare interpretazione dove si possono riscontrare circostanze negative.. Sono condizioni che purtroppo oggi non si manifestano col dovuto rispetto e che possono persino procurare dolore e morte.

E' inadatto chiamarla passione, fede o amore..quando un tifoso, seduto sugli spalti dello stadio della sua squadra del cuore..può perdere il lume della ragione..e se anche fossero le emozioni quelle che contano e che restano...bisogna soprattutto apprezzare la disciplina sportiva mettendo l'equilibrio e la misura davanti a queste. Ma la verità è che la disciplina calcistica da quando vi è entrata una gran mole di denaro e di interessi personali.. spinta da una mentalità odierna famelica di mitizzazioni, ha assunto connotati diversi che si sono riflessi su una gran parte della società che osserva tale sport da una prospettiva diversa: L'osserva in un contesto reso ormai cieco da ogni vero amore verso la sport e solo piena di odio verso il nemico da abbattere. ..esattamente come lo fu nelle arene del passato dove i gladiatori combattevano ed una certa esaltazione pretendeva il sangue. Certo il paragone nei fatti è lontano dalla violenza che portava morte e dolore, ma nella mentalità pare restare identica: Una passione che da sana..giorno per giorno ..assume le caratteristiche di cieco fanatismo.

Non v'è dubbio che anche qui si pongono le basi per ulteriori considerazioni che assumono una veste sociale e quindi anche politica..poichè questa tifoseria è molto utile ad una sistema che vede in ciò, non soltanto un motivo di distrazione sui temi più importanti della società, ma che ingloba tali motivi di esaltazione a beneficio di quella identica politica di contrapposizione tanto apprezzata da personaggi che oggi siedono nelle istituzioni: un fenomeno ormai talmente diffuso in tutto il mondo..da apparire persino insussistente, ma che in realtà pone problemi logistici.

Il tifoso che eccede nel fanatismo, al contrario di chi apprezza lo sport con equilibrio ed una visione oggettiva, si manifesta quasi sempre come il dominato da un sistema di potere (l'importanza di vincere a tutti i costi)..Ma questa esaltazione spinta dal mito accecante, non potrà mai premiare il percorso di una società che dovrebbe insegnare e diffondere la misura per ogni disciplina. Questa analisi critica non può che essere diretta verso coloro che perdono il lume della ragione e che ritengono che possa essere giusto farlo... e non certamente coloro che si approcciano con rispetto alla visione di una sfida sul piano agonistico.

Si sa bene che per questo argomento non si potrà che essere criticati.. poiché si va a toccare quel tasto delicato delle emozioni... dove persino una certa ipocrisia è presente.. aprendo anche contorni teologici: Se pensiamo che tanti di costoro si professano ferventi cristiani andando in Chiesa con altrettanto trasporto battendosi il petto, ci possiamo accorgere di quanta contraddizione vi è quando.. da un lato pongono la mitizzazione per la loro squadra in modo ostentato e idolatra persino violento.. mentre dall'altro pregano per un Cristo che ha combattuto contro ogni forma sistemica di mito, di esaltazione e di prepotenza.





12 feb 2016

La “stepchild adoption”..tra etica e morale.


di vincenzo cacopardo

Se un problema esiste nel portare avanti la legge Cirinnà sulle unioni civili è sicuramente di tipo etico più che politico! 

Qualcosa farebbe quasi intendere che Renzi la voglia per volontà di un'Europa a trazione spinta ed avanzata verso il sociale. Ma il tema mette di certo in confusione un sistema che nel nostro Paese, anche per via dei caratteri di una religione cattolica, persiste da secoli: La famiglia è sempre stata intesa come la base forte del sistema ed il matrimonio inteso esclusivamente etero (uomo-donna).

Trattandosi di rapporti con la società esiste tuttavia una relazione evidente con la nostra Costituzione che al titolo 2° (rapporti etico-sociali) specifica: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare. 9 ART. 30. È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.”

Quindi... per quanto attiene....la legge assicura qualunque figlio..anche quelli nati fuori del matrimonio..dettando persino i limiti e la ricerca della sua paternità. A questo punto bisognerebbe capire bene quali confini potrebbero avere tali limiti e se non sia il caso di mettere in evidenza un contesto sociale e familiare odierno ben diverso da quello esistente negli anni della promulgazione della nostra Costituzione.

Questo per quanto attiene la legge di un Paese che sembra essere cresciuto notevolmente dal dopoguerra, ma rimane sempre il problema dell'etica. Un’etica che si evidenzia in un insieme di princìpi fondamentali sui quali vengono costruite di conseguenza le stesse leggi. ..e le Leggi, di seguito, sono la versione resa formale di alcuni di questi princìpi: Potremmo definire l'etica come una sorta di “regolatore” sociale che serve a rendere possibile la convivenza. Ma cos'è invece la morale? Per morale dovrebbe intendersi un comportamento messo in atto dalle diverse comunità religiose per compiacere il proprio Dio: Ogni sistema.. per imporre un'etica sociale.. si esprime attraverso un consenso democratico.. o con la forza, ed a volte persino con l'intento di infondere paura... Ma è certo che qualunque etica per potersi sostenere deve essere condivisa e quindi rimane necessario il rapporto con la società nella quale si intende affermare. Una morale viene perciò infusa per rendere la società più sicura e resistente. 

Quando vi sono nuove decisioni da prendere di solito occorre affidarsi a quelle già esistenti ed in questo cammino spesso ci si confonde e si rischia di complicare le cose..soprattutto quelle più delicate. La formazione dell’etica non può che interpretarsi come un “percorso sociale”, mentre la morale resterà sempre relativa.. poiché legata ad un credo.. ed era perciò logico che sarebbe divenuto difficile entrare nel dialogo delle unioni civili affrontando il delicatissimo tema delle adozioni comprese quelle del figliastro (la cosiddetta “stepchild adoption”): Tra surroghe ed uteri di altre donne.. si è finito col sottovalutare il vero problema che è e resterà sempre quello di non riuscire ad avere alcuna certezza sui risultati di queste adozioni riguardo al futuro di questi nascituri.