9 giu 2017

Il voto britannico e la delusione dei conservatori

di vincenzo cacopardo

Dopo le recenti elezioni britanniche che hanno visto una insopportabile umiliazione per Theresa May che aveva indotto il suo popolo verso il voto anticipato con la speranza di consolidare la forza conservatrice della maggioranza, le conseguenze portano un pesante risultato di 314 seggi contro i 266 del laburista Corbyn. Seggi che non permettono una facile governabilità al Paese.

Un risultato dettato da una affluenza di oltre 46 milioni di votanti che ha notevolmente limitato il potere governativo del vecchio sistema inglese ...dimostrando che non vi sono oggi regole precise capaci di fornire rappresentanza democratica e solidità di governo senza intervenirvi attraverso nuove formule innovative da studiare.

Diamo prima uno sguardo allo storico sistema istituzionale inglese:
Il sistema inglese ci dice che La Regina riconosce nel capo del partito o della coalizione vincente il Primo Ministro e gli affida l’incarico di formare il Governo.
Il Primo Ministro ha facoltà di  nominare e rimuovere i ministri. Successivamente il governo formato non ha bisogno di un voto di fiducia, ma può essere sfiduciato dalla sola Camera dei Comuni. Il Primo Ministro sfiduciato scioglie le Camere e convoca le elezioni anticipate.
La Camera dei Comuni vota ed approva le leggi proposte dal Governo. È composta da 659 parlamentari eletti a maggioranza semplice in collegi uninominali

Un sistema che viene considerato per eccellenza un modello parlamentare stabile..poichè assicura sempre cospicue maggioranze e rende quindi sufficiente la governabilità. Un impianto quasi esclusivamente bipolare che contrappone da decenni le due fazioni maggiori: Laburisti e Conservatori. Vi è in questo sistema una assenza di un qualsiasi voto di fiducia necessario per poter governare. il Primo Ministro incaricato, infatti, è sempre ed esclusivamente il capo del partito o della coalizione che ha vinto le elezioni. Ciò significa che gli elettori accordano, seppur implicitamente, la loro fiducia alla persona che guida il partito e non è quindi più necessario un voto di fiducia da parte della Camera dei Comuni.

I membri entrati in Parlamento sotto un partito, essendosi fatti conoscere nelle loro circoscrizioni, votando a maggioranza, stabiliscono sin dall'inizio un forte rapporto di lealtà col loro partito. Secondo diversi  analisti nel sistema si valorizzano esperienza, lealtà ed un prestigio del deputato e dello stesso partito. Inoltre, con il sistema maggioritario con collegi uninominali si crea quel forte legame per cui gli elettori si sentono legittimamente rappresentati.

Ma questo sistema non è infallibile e presenta delle evidenti imperfezioni. Infatti per tutti gli anni della legislatura il dominio della maggioranza viene dettato a tal punto che potrebbe persino fare a meno di una organizzazione parlamentare togliendo ad essa ogni utile dinamica: Svolgimento dibattimentale che rappresenta l'anima politica nel fondamentale buonsenso nell'ambito di un possibile costante cambiamento. Vi sono state maggioranze parlamentari che hanno resistito moltissimo, come quella dei Conservatori con Margaret Thatcher dal 1979 al 1990 e quella dei Laburisti con Tony Blair dal 1997 al 2007...che hanno definito un certo assolutismo.. impedendo ogni dialogo costruttivo.

Ma vi è nella logica di tale impianto anche il tema del “leaderismo” sul quale poggia un certo metodo di affrontare la politica: Un primo ministro che è anche capo del partito di maggioranza, pur offrendo maggiore solidità al governo, limita ogni possibile azione di dialogo all'interno del proprio Partito portandolo a possibili scissioni che finiscono con lo sgretolamento...Ricordiamoci come Tony Blair, ideatore del famoso New Labour che riuscì a vincere tre elezioni dal 1997 al 2007, vide negli ultimi anni sgretolarsi il suo consenso all’interno del partito.

Tutto ciò rende il metodo britannico qualcosa di fisso quasi tetragono..resistente..ma non attivo, inossidabile, ma poco utile verso il dialogo e l'innovazione.



Praticamente l'esempio di quello che è avvenuto con la prepotente azione del nostro premier Renzi che, a capo del Partito e contemporaneamente a capo del Governo, ha spaccato e scisso il proprio Partito.. non rendendo alcuna funzione utile all'attività governativa ed alle riforme di cui abbisognava.  

Il PD richiama ai patti ..i Cinquestelle al metodo ed alla coerenza


...in mezzo ci stanno i franchi tiratori

Sulla legge elettorale il tabellone 
fa le bizze e l'Aula si trasforma in un mercato
di vincenzo cacopardo

Con L'approvazione alla Camera dell'emendamento sul sistema elettorale del Trentino Alto Adige proposto dalla deputata Biancofiore di FI.. si sono provocate pesanti schermaglie tra il relatore Emanuele Fiano ed il Movimento 5 Stelle che ha votato a favore. Ma in realtà vi sono stati ben 59 franchi tiratori del Pd che hanno decretato una rottura del patto a 4 sulla legge elettorale proposta in questi giorni: In sostanza 270 favorevoli e 256 quelli contrari con una votazione a scrutinio segreto. Pur trattandosi di un emendamento...il Aula  il relatore grida alla definitiva morte di una legge elettorale additando il M5S...Eppure con chi dovrebbe prendersela, se non con il proprio Partito che ha visto un notevole numero di deputati dissidenti sul voto e persino 18 assenti ingiustificati?

Ad alimentare certi attriti si è causato un disguido tecnico che ha acceso per alcuni istanti il tabellone elettronico durante il voto segreto scoprendo le carte e provocando discordia tra i deputati. Subito dopo l'Aula sembra essersi trasformata in un mercato dove le offese urlate l'uno contro l'altro hanno preso piede. Si è parlato di responsabilità rispetto ad un accordo..ma sappiamo bene che questo tipo di accordi, soprattutto quando in ballo vi possono essere sei mesi in più di sostentamento in una remunerativa poltrona.. come quella comoda della Camera, non possono che definirsi precari e revocabili! Comunque ..quello che conta è sempre il voto che si esprime nell'Aula parlamentare..altrimenti a che scopo dovremmo tenerla?

E' pur vero che se la coerenza può avere un senso in politica, può anche averlo il metodo da applicare ad una legge elettorale funzionale nel paese..e non si vedono le ragioni per le quali un Trentino Alto Adige debba far uso di un sistema elettorale diverso dalle altre regioni e persino da quelle stesse autonome!

Il Movimento 5Stelle ha quindi votato coerentemente ed in ragione di un metodo equilibrato..perchè prendersela dunque con loro e non valutare più attentamente la mancanza di ordine circa le presenze del PD e sui franchi tiratori che hanno permesso il successo dell'emendamento?
Si preferisce ipocritamente mettere l'attenzione su un “patto generico” dimenticando di immedesimarsi sulla logica di un metodo!


Sulla faccenda non ci sarebbe altro da aggiungere ..se non una certa sfacciataggine con la quale il Partito di maggioranza vorrebbe imporre le sue regole parlando continuamente di patti extra parlamentari: E' persino puerile pensare di poter condizionare le regole fondamentali di una legge elettorale attraverso un patto al di sopra della valutazione parlamentare quando sono in gioco interessi di poltrone ben retribuite!

Malgrado un pacato Berlusconi si sforzi di chiedere un'assunzione di coscienza per il bene del Paese, il Pd a guida Renzi sembra essere più confuso che mai. Tuttavia l'idea di consentire elezioni rapide con una legge elettorale adeguata, dopo questi ultimi avvenimenti sembra sempre più impedita: All'orizzonte una legge di bilancio di non poco conto rende il percorso meno veloce ed impone maggiore prudenza!


8 giu 2017

Il voto anticipato


Anticipare o no... strumentale o imprudente?
di vincenzo cacopardo
Il tema di questi giorni sulle elezioni anticipate è sbagliato e non fa chiarezza! Qui non si tratta di un capriccio se andare al voto o no...ma di pesare attentamente alcune importanti circostanze. Sappiamo bene che votare non fa male, ma sappiamo anche che occorre una legge elettorale funzionale e che, per opportunità, avendo di fronte un precario bilancio da sistemare, i tempi non sono proprio in favore della fretta!
Buttarla su chi pensa a prescindere che andare al voto sia un diritto dei cittadini è troppo facile e scontato..soprattutto oggi quando si sono persi mesi prima di proporre un qualunque disegno di legge elettorale. Non ci sono buoni e cattivi in riferimento a chi vorrebbe o no correre verso il voto, ma solo una prudente ed attenta analisi del momento e delle condizioni che il Paese deve affrontare
La “non ossessione” per il voto (in questi giorni molto enfatizzata) è l'opposto equivalente ad una “strumentale fissazione” di volervi andare,.. ma la prudenza per una difficile manovra economica che attende il Paese conferma l'importanza di una veduta più prudente rispetto alla corsa: Se c'è chi infonde paura giustificandola con le regole di un mercato che potrebbe far aumentare le accise e l'Iva,.. nonché un possibile aumento dello spread..c'è anche chi,  più pacatamente, ritiene sconveniente correre verso una campagna elettorale in pieno Agosto.
Una legge elettorale deve potersi studiare con calma..senza precipitose ed inconcludenti corse!.. Non è quindi il tema della democrazia sulla partecipazione al voto del popolo l'argomento sul quale porre strumentalmente la concentrazione,.. ma l'opportunità sulla fretta che ci vede di fronte ad una difficile manovra di bilancio ed una ricerca più approfondita su una legge madre delle regole sulla quale.. in realtà.. si fondano i principi di una democrazia. 

7 giu 2017

Quel miscuglio tra principi proporzionali e maggioritari


Al di là di ogni invasione di Napolitano sulla nuova legge elettorale, il problema politico istituzionale del nostro Paese non può costringersi in un ristretto tema tra proporzionale e maggioritario.
di vincenzo cacopardo
Se noi vogliamo un proporzionale..lo dovremmo impostare secco con possibilità aperte di coalizioni più libere fondate sui programmi, con uno sbarramento minimo e con un voto che possa fondarsi sulle preferenze. Al contrario se dovessimo affidarci ad un maggioritario (oggi sicuramente meno accettato) dovremmo ritornare ad un concetto di sintesi bipolare costretta. In ogni caso, il fatto di voler operare con un modello maggioritario di sostegno ad un bipolarismo, finisce sempre con contribuire ad edificare un sistema sempre più rigido col rischio di non innovare nulla e di condurre dritto ad un autoritarismo.
In realtà ogni forma bipolare, com’è noto, definisce due correnti di pensiero differenti ed in contrapposizione per visioni ideologiche. Questo fa si che si tenda poi ad operare particolari scelte costrette. Queste scelte pongono, coloro che devono condividerle, di fronte ad un bivio al quale il singolo pensiero del politico fatica spesso nel doversi sottomettere..o viene sostienuto per solo interesse di gruppo: Difficile poter condividere in toto un progetto per il quale si potrebbe essere d’accordo solo in parte! Sono scelte che finiscono sempre col portare ad una visione fortemente leaderista, ed una fittizia esaltazione delle figure a danno di un programma... infine…alla deprecabile venerazione di un individuo. Un ideale al quale oggi, solo ipocritamente ogni società civile, può aspirare!
La differenza di pensiero..al contrario.. può solo essere positiva e va protetta ..poichè presuppone idealità ed iniziativa..sia per la definizione e costruzione del programma stesso ..che per la dialettica su cui deve poggiare l'arte della politica parlamentare!
Qualora.. invece.. si volesse optare verso un sistema proporzionale ci si dovrebbe scordare di ogni simile conclusione..provvedendo alla ricerca di altri e differenti metodi per il riscontro di una maggioranza. Se da un lato …il sistema proporzionale offre maggiore politica di base rendendo più difficile la ricerca di un percorso governativo... dall’altro...quello maggioritario vorrebbe offrire più garanzie di stabilità ad ogni esecutivo, limitando..e spesso anche, soffocando, ogni possibile dialogo alla base.
Tornando al tema di oggi e cioè quello del sistema elettorale sul quale oggi si lavora( il cosiddetto Tedeschellum), vi sono parecchie perplessità poiché esso appare un indefinito miscuglio tra un proporzionale ed un maggioritario. Malgrado oggi si lavori agli ultimi ritocchi tecnici fondamentali, come il disegno dei collegi , questa legge appare una sorta di pasticcio per accontentare le forze principali oggi in Parlamento che operano costantemente su calcoli a proprio favore. Ma risolve forse il contrasto sistemico tra la difesa dei principi democratici di partecipazione ed una corretta governabilità?
Si comincerà quanto prima a votare sugli oltre 200 emendamenti (voto disgiunto e preferenze) , ma si continuano a tenere lontani i veri nodi del problema e cioè quelli relativi ai ruoli ed ai conflitti , nonché all'importanza strategica di dover ridisciplinare i Partiti.
Ancora tempo sprecato per riformare in modo valido e corretto! 
Per ottenere un risultato innovativo e funzionale occorre di sicuro aprirsi in direzione di una nuova forma mentis..guardare ad un percorso di nuove idee.. tirandosi fuori dal quadro della visione del sistema istituzionale in cui siamo fin troppo immedesimati. Qualunque risposta dovrebbe considerare una futura divisione dei ruoli...Una suddivisione che possa vedere un sistema proporzionale per la ricerca della costruzione di una politica di base fondata sulle idee.. ed uno maggioritario per l’identificazione delle figure amministrative competenti per metterle in atto. Due ruoli separati per capacità e per obiettivi, che possano lavorare senza conflitti e compromessi di sorta al fine di rendere più funzionale ogni percorso. Ma in tal modo saranno le idee ed i programmi a poter sostenere una politica più utile..e le competenze ad aggiungere beneficio ai risultati!


6 giu 2017

Una “coalizione strategica di reazione” fra i piccoli movimenti

Una “coalizione strategica di reazione” fra i piccoli movimenti

Quello che oggi conta è arrestare la prepotenza di una politica che pretende di poter sbarazzarsi attraverso sotterfugi e proposte in modo pseudo legittimo di tutti coloro che vorrebbero partecipare liberamente alla crescita politica.. economica e dei valori del Paese.”
di vincenzo cacopardo




C'è un solo modo per reagire all'arroganza di una politica che persevera col metodo della prepotenza dei Partiti più grandi!
Questa potrebbe chiamarsi “Coalizione strategica di reazione” Indipendentisti, autonomisti..movimenti per l'ambiente, per l'onestà, civici, per la difesa del proprio territorio..e tutti i movimenti di innovazione..purchè fortemente territoriali ed estranei ad ogni forma di estremismo, dovrebbero reagire in un'unica associazione di scopo che gli darebbe ben oltre che il 5% e forse addirittura un bel 10% per bloccare il progetto di chiusura alla libera politica e sconvolgere quel piano di epurazione dei piccoli.

Una Associazione che nel futuro potrebbe anche sciogliersi, ma che oggi avrebbe lo scopo di arginare l'abuso da parte dei grandi Partiti.

Con la nascita di una Associazione compatta, la nuova legge elettorale con la quale si vogliono penalizzare piccoli Movimenti sparsi nel territorio di tutto il Paese,, non potrebbe più dare ai grandi alcuna occasione di sbarazzarsene. Anzi bloccherebbe la funzione negativa della stessa legge alla tedesca(per modo di dire) dettata come provocazione. Alla provocazione politica si risponde con una contro-provocazione che avrebbe lo scopo di arrestare il cammino di chi dall'alto di una prepotenza pensa di potersi sbarazzare delle idee, dei progetti e soprattutto dei valori portati principalmente dai territori.

Qualcosa di forte unisce i piccoli Movimenti ..ed è quella voglia di rinnovamento che non può che tenerli uniti soprattutto nei valori al di là delle proposte personali. Quello che oggi conta è arrestare la prepotenza di una politica che pretende di poter sbarazzarsi attraverso sotterfugi e proposte in modo pseudo legittimo di tutti coloro che vorrebbero partecipare liberamente alla crescita politica, economica e dei valori del Paese, senza per questo pagare lo scotto di non avere cospicui mezzi e risorse finanziarie per farsi conoscere.

Qualcosa di forte che non può disperdersi nel nulla! Solo una grande coalizione prima del voto fra di essi dovrebbe poter arrestare il fraudolento abuso di chi vorrebbe far fuori tutti lasciando solo i quattro partiti più grandi a dividersi la torta con la solita nenia delle grandi coalizioni e della contrapposizione ricattatoria.




L'ANCE e la campagna elettorale per il Comune di Palermo


Le polemiche sull'Associazione nazionale costruttori edili
di vincenzo cacopardo
Fa molto discutere in questi giorni la posizione dell'Associazione che ha offerto spazio per la discussione solamente ai tre candidati che secondo le proiezioni potrebbero ottenere il posto di primo cittadino a Palermo.

Orlando, Ferrandelli e Forello. Tutto sempre nella vecchia logica di una politica che si ostina a volersi leggere dal solito punto di vista dei grandi partiti e che non lascia spazio alle idee dei piccoli che, proprio in base a tale principio, crescono costantemente.

Se c'è chi come Orlando vuole raggiungere la posizione più alta dell'Amministrazione per ben la quinta volta.. incalzando sul tema del malaffare, c'è anche chi come Ferrandelli appare più come un controsenso nelle sue concezioni politiche, più confuso che persuaso in un odierno cammino accompagnato da FI e Cuffaro. Infine "il terzo incomodo" rappresentato dal Movimento 5 Stelle attraverso il nome di Forello..un Movimento sistemico di rottura che ormai non può che essere regolarmente ospitato...
E gli altri?

Manca solo meno di una settimana al voto e l'ANCE, marciando sui vecchi principi delle contrapposizioni, dimentica di invitare all'incontro figure come l'architetto Lomonte, della lista indipendentista Siciliani liberi, (che di innovazione urbanistica ne ha parlato in abbondanza e competenza), Ismaele La Vardera, appoggiato dalla Lega e Nadia Spallitta che gode dell'appoggio dei verdi.

Trattandosi di una Associazione in evidente rapporto con il futuro urbanistico ed edilizio della città, non si potrebbe mai estromettere dal dialogo qualunque forza politica partecipi alla corsa verso le amministrative. A maggior ragione è più facile pensare che le proposte dei partiti piccoli possano apportare maggiore innovazione rispetto alle idee obsolete e condizionate dei grandi partiti.

La vergognosa esclusione dal dialogo da parte dell'Ance la dice lunga sul metodo ancora infelice col quale si continua a procedere sul tema delle amministrative in una città come Palermo che gode ancora di un primato negativo in termini di servizi e di proposte urbanistiche efficienti.


5 giu 2017

LONTANE SIMILITUDINI...


Nella grande disperazione di Alfano..che potrebbe restare fuori dal gioco politico a causa di una riforma elettorale voluta dai grandi Partiti insieme al Movimento di Grillo....un accordo tra le parti sembra reggere.

di vincenzo cacopardo

Le ultime notizie in proposito ci dicono di un accordo per il quale in ciascuna circoscrizione saranno eletti prima i vincitori dei collegi e dopo i nomi inseriti nel listino bloccato. Poi anche la riduzione dei collegi uninominali che verranno portati a 225. Infine la ridicola e retorica alternanza di genere che offende soprattutto lo stesso genere femminile.
Regole scritte d'intesa, dove si vuole sottolineare la mancanza di far prevalere interessi di parte: E' un sistema alla tedesca che, a sentir dire, si cercherà di migliorare, ma che, come ormai sappiamo, lascia fuori piccoli partiti per via dell'alto sbarramento.
Ovviamente lascia sorpresi l'atteggiamento positivo da parte dei Cinquestelle che, sottostando alle regole della nuova legge, dimostrano in pieno la volontà di voler marciare dritti verso una vittoria..fregandosene della tanto decantata partecipazione dell'uno vale uno. Ma quale vittoria potrà mai essere se non raggiungono un premio di maggioranza? Come si spiega questa loro presa di posizione in un contesto politico dove sarà più che evidente un prossimo facile accordo tra Berlusconi ed il PD? E quanti piccoli movimenti saranno costretti ad unirsi ai due grandi partiti prima del voto?
La partecipazione democratica viene così compromessa da uno sbarramento che, pur togliendo di mezzo i piccoli a volte ricattatori, non lascia alcun percorso ad altri che col solo 4% porterebbero un risultato di oltre 1.200.000 consensi. ..Consensi che andrebbero dispersi e recepiti da altri. Se guardiamo queste cifre anche in termini territoriali potremmo accorgerci che un Movimento che in una Regione dovesse prendere il 20%, potrebbe venire escluso in termini di percentuale nazionale..Un assurdo!
Qualcuno assicura che il sistema tedesco si adatta perfettamente a quello studiato dalla nostra politica oggi. Ma nel sistema tedesco vi sono i Länder che servono proprio per tutelare i propri interessi e contribuire al processo legislativo e all'amministrazione a livello federale mediante le personali esperienze politiche ed amministrative. L'obiettivo dichiarato del federalismo tedesco è garantire sia l'unità verso l'esterno che il rispetto e il mantenimento delle diversità regionali.
La costituzione della Germania dice esplicitamente che il Governo nazionale deve garantire l'omogeneizzazione delle condizioni di vita nelle varie parti della Germania. I 16 Länder sono molto diversi tra di loro, per quanto riguarda superficie, numero di abitanti, risorse economiche e geografiche(come anche da noi le regioni). Per questo, ogni anno, secondo una chiave di distribuzione prestabilita (ma piuttosto complicata), le regioni più ricche devono aiutare economicamente quelle più deboli. Il federalismo non può vivere senza la solidarietà e questo è uno dei motivi per cui il federalismo in Germania, nonostante molti inevitabili problemi, funziona abbastanza bene ed è accettato da tutti. ..Ma da noi è tutto diverso! In questi ultimi anni anziché agevolare un sistema federale, il nostro Paese..ha tentato di eliminarlo presentando una proposta costituzionale diretta verso la centralizzazione dello Stato.
Malgrado la retorica del Cavaliere, le sceneggiate di Renzi...ed il voltafaccia dei 5Stelle... questa similitudine al modello tedesco appare alquanto lontana e poco compatibile con le logiche storico politiche del nostro Paese!


1 giu 2017

Legge elettorale..Il Parlamento si scalda..i Partiti si trasformano


di vincenzo cacopardo
La contraddizione di questa legislatura è il fatto che vi sono tanti piccoli Partiti che non possono rischiare di far cadere il governo per vendetta o rivincita, poichè... col pericolo di nuove elezioni ed una legge elettorale con sbarramento alto.. resterebbero tagliati fuori prima della scadenza naturale. E così Bersani, come Alfano e come altri piccoli cercano di prendere tempo e sono costretti ad inghiottire il rospo.. Ma fino a quando?

Non c'è dubbio che una certa resistenza alle urne anticipate rappresenta ormai un sentimento diffuso per i tanti che aspirerebbero ad una legge elettorale diversa. Ma la decisione di Berlusconi e Renzi con l'inaspettato appoggio dei 5Stelle ha ormai definito una strada precisa e cioè quella di togliere di mezzo ogni piccola forza che possa ostruire il percorso di una governabilità più sicura.

Fin qui non si potrebbe anche essere d'accordo.. se non fosse che in un proporzionale l'azione Parlamentare dovrebbe trovare maggiore riscontro nella partecipazione per la divisione dei seggi...e sappiamo bene che la legge nuova alla tedesca prevederà per metà il sistema maggioritario non tralasciando quella differenza con il Paese tedesco dove il numero di parlamentari non è fisso e dove è sempre possibile aggiungere altri seggi per rispettare le proporzioni dei vari partiti....cosa impossibile da noi a meno di cambiare la Costituzione.

Comunque.. in questo contesto.. quello che appare come un vero cambiamento.. è la trasformazione da parte dei 5Stelle nell'appoggiare uno schema elettorale voluto da Berlusconi e digerito da Renzi..Insomma è più che possibile pensare che in tal modo la stessa organizzazione di Grillo e Casaleggio non potrà che restare isolata a meno di un accordo con altri Partiti...Qualcosa che smentirebbe la filosofia di un Movimento che ha sempre preteso di essere definito come un Partito che non si allea.

Malgrado le smentite del Cavaliere..il quale ripete il ritornello di un accordo legato solo alle regole che non prefigura alcun altro accordo politico per la prossima legislatura, sembra più che chiaro che il percorso non potrà che vedere nel breve futuro la ripetuta coalizione tra PD e FI...E allora quale beneficio per i 5Stelle che resteranno isolati o, cambiando rotta sui principi fondamentali sui quali si sono battuti, non potranno che perdere consensi? Difficile pensare che avendo appoggiato la legge elettorale voluta dai due grandi Partiti potranno raggiungere il 40% per poter governare liberi e soli!

In qualunque modo questa loro scelta non potrà avvantaggiarli!  

31 mag 2017

Come funzionerà il nostro tedeschellum?



Dove inizia il maggioritario scompare ogni principio proporzionale
di vincenzo cacopardo

Nell'attesa delle ultime decisioni sulla nuova legge elettorale...Berlusconi vorrebbe alzare la quota di sbarramento sulla legge elettorale oltre il 5%..la porterebbe all'8% o persino al 10%... Alla faccia di quello che ancora chiamano proporzionale!

Il tedeschellum, il sistema di cui oggi tanto si parla e sul quale si è quasi deciso, sarebbe in sintesi un proporzionale con soglia di sbarramento al 5%, in cui la distribuzione del voto degli elettori si rispecchia all’incirca in Parlamento: se un partito viene votato dal 30 per cento degli elettori, otterrà all’incirca il 30 per cento dei seggi...E questo non potrebbe essere contestabile! Ma la particolarità di questo sistema è che ha anche alcune precise caratteristiche del sistema maggioritario, nel quale sono i candidati e non i partiti che si affrontano direttamente nei collegi e passa chi riesce a ottenere un voto in più.

In realtà questo sistema ha già poco di proporzionale ed è chiaro che... più sale la soglia di sbarramento...meno potrebbe parlarsi di vero sistema rapportato alla partecipazione popolare.

In Germania le cose sono diverse.
Ogni cittadino dispone di due voti. Con il primo sceglie un singolo candidato all’interno del proprio collegio, in un sistema maggioritario: chi prende un voto in più degli altri viene eletto. Con il secondo voto l’elettore sceglie una lista o un partito. Questo voto è quello considerato più importante: come nei sistemi proporzionali, stabilisce qual è la percentuale di seggi parlamentari che avrà ogni partito. Chi prende il 30 per cento dei secondi voti, quindi, avrà diritto al 30 per cento dei seggi. Il meccanismo fondamentale del sistema tedesco è che i candidati eletti con il sistema uninominale del primo voto, sono eletti in ogni caso, anche se sono in numero maggiore rispetto alla quota proporzionale che spetterebbe ad un partito. Sono circostanze, che si verificano ed in questo caso gli altri partiti ricevono dei deputati in più, in modo da mantenere la corretta ripartizione proporzionale stabilita dal secondo voto.
Ma se questo è possibile in Germania perché il numero di parlamentari non è fisso: ed è sempre possibile aggiungere altri seggi per rispettare le proporzioni dei vari partiti....lo è meno nel nostro Paese a meno di cambiare la Costituzione.

La battaglia di oggi è comunque sulla soglia e quella legata ai collegi ancora da definire. Il 50% dei seggi verrebbero assegnati con sistema maggioritario a turno unico (maggioritario secco), limitandosi alla Camera Quindi il territorio nazionale verrebbe suddiviso in 303 collegi uninominali ancora da definire. In più con la soglia alta in Parlamento potrebbero rimanere solo quattro Partiti: PD, FI, 5Stelle, LEGA. Se i piccoli non si coalizzano con i grandi prima del voto, lascerebbero i seggi ai grandi...Si perde quindi ogni senso con un vero proporzionale.

Continuano a menarla col sistema tedesco..quello inglese..quello spagnolo..etc..ma non riescono mai a leggere la realtà e la storia politica del nostro paese onde ricercare un sistema più funzionale ai nostri valori..Insomma..il solito pasticcio all'italiana con contorno tedesco!



30 mag 2017

Legge elettorale, soglia e condizionamenti


Resta inspiegabile l'atteggiamento dei 5Stelle sull'accordo della prossima legge elettorale: Oggi il Movimento di Grillo appare di esultante partecipazione su quella proposta che poco prima aveva appellata come un  abominio!
di vincenzo cacopardo

Certo è.. che se si ritiene di dover fare una legge elettorale.. continuando a perseverare su modelli esterofili..nella fattispecie alla tedesca...si finisce col restare al palo. Col che.. si evidenzia ancora una volta l'incapacità di analizzare a fondo la natura politica ed il contesto delle nostre istituzioni..non risultando capaci di ricercare un modello più consono. L'inadeguata politica che lavora per l'accaparramento delle poltrone vince sempre per mancanza di interesse ..o per l'impreparazione da parte dei cittadini nel non riuscire a leggere un vero cambiamento se non incentrato sul limite delle scaltre figure!

In tutti i casi la soglia del 5% non si vuole toccare..se non per alzarla! In realtà si sta tentando in tutti i modi di togliere di mezzo i piccoli Movimenti che un domani potrebbero portare vento nuovo..idee ed innovazione..rallentando la naturale marcia di innovazione 

Il Movimento 5Stelle, dichiarandosi di continuo ad aiuto di una maggiore partecipazione, dovrebbe al contrario sostenere una politica più aperta alle minoranze... sostenendo una soglia d'ingresso più bassa.

Ancora una volta, malgrado la possibilità di poter cambiare in modo più adeguato ricercando altri sistemi.. diversificando ruoli e competenze..e regolando in modo più funzionale i partiti, si preferisce legarsi al carro di sistemi elettorali degli altri Paesi.


E' di sicuro l'Europa che detta le regole, poiché la sua interpretazione dall'esterno è diversa..ma noi chi siamo?: Bruxelles vuole solo la sicurezza di un governo forte e spinge per quella stabilità costruita dall'alto..fregandosene del tutto di come tale governabilità venga sostenuta. Ma la storia ormai ci insegna come senza una giusta edificazione un governo non potrà mai sostenersi se non come servo dei potenti.  

29 mag 2017

PD-FI ..dimenticano il passato


...e lavorano uniti per conservare forze e poltrone...
di vincenzo cacopardo
Certo pensare che Silvio Berlusconi..il tanto chiacchierato cavaliere che qualche anno addietro la sinistra riteneva in grande conflitto di interessi ..sfrontato e imperterrito liberista...interessato da numerosi procedimenti penali. e..persino condannato per frode fiscale, possa oggi essere tenuto in tanta considerazione da questo PD, se non viene da ridere ..di certo desta tanto stupore per la persistente incoerenza di un Partito ormai preda dell'ineffabile giovane segretario fiorentino.
Adesso i due trattano costantemente come nulla fosse poiché l' interesse di questa politica rimane concentrata su un presupposto unico della governabilità di convenienza..ricca delle peggiori contraddizioni, ma carica della ipocrita ideologia delle due parti: Un governo che possa rimetterli in sella e sostenerli per altri cinque lunghi anni grazie ad una legge elettorale che sembra volersi studiare appositamente.
I capigruppo di Forza Italia e Pd dovrebbero incontrarsi e mercoledì.. quando sarà conclusa la direzione di via del Nazareno.. Silvio Berlusconi e Matteo Renzi quasi certamente si metteranno in contatto per buona pace degli elettori dei due Partiti.
Come abbiamo ampiamente già scritto in questo blog FI preferirebbe un sistema alla tedesca ..qualcosa che allo stesso Renzi non dispiacerebbe purchè si corra..e Berlusconi farà di tutto per sostenerlo, ma vi sono tanti altri punti da mettere in chiaro tra cui i collegi e lo sbarramento. Infine la data delle elezioni ed in mezzo ci sta pure un difficoltoso bilancio con le proposte del governo. Si parla di settembre, ma anche di inizio Ottobre in modo di passare la patata bollente della legge di stabilità al nuovo governo.
Ma la soglia di sbarramento al 5% è una ulteriore drastica semplificazione del quadro politico da parte dei partiti forti che oggi siedono in parlamento (anche grazie ad una legge elettorale dichiarata illegittima) e che costantemente si riorganizzano col solito opportunismo.
Da parte di Salvini.. su Berlusconi oltre ad una incognita per la scelta sul proporzionale, vi è un pesante sospetto..poiché se avesse voluto vincere sarebbe bastato optare per un maggioritario secco con coalizioni..L'unione con la Lega e Fratelli d'Italia gli avrebbe potuto portare..oltre che una vittoria..anche l'immagine della coerenza!..Ma in realtà, con la presenza dei 5Stelle e dopo il referendum, quel bipolarismo ha fallito in pieno.
Intanto il cavaliere si difende attraverso il nuovo partito che si divulga col movimento animalista da lui ideato per attrarre consensi: Una ulteriore trovata propagandistica al di là di ogni rispetto che si deve agli animali.



Il mistero dei Vangeli.. e le prospettive teologiche


La “percezione illuminata dall’alto”…come anche la “testimonianza interiore dello Spirito” (espresse dal pensiero di Calvino)… al fine di unire divinità e natura umana, restano qualcosa di realmente arduo da comprendere poiché difficilmente spiegabili in termini razionali.
di vincenzo cacopardo
I vangeli sono libri che raccontano la vita e la predicazione di Gesù di Nazareth, la base su cui si fonda il crisitanesimo. "Vangelo" deriva dalla parola greca ευ-αγγέλιον (eu anghélion), che arriva all'italiano attraverso il latino evangelium e significa letteralmente "lieto annunzio", "buona notizia".
Poi vi sono i vangeli apocrifi..ossia che fanno parte della cosiddetta "letteratura apocrifa", un fenomeno religioso e letterario rilevante. Essi sono spesso dotati dell'attribuzione pseudoepigrafa di qualche apostolo o discepolo. I vangeli apocrifi furono esclusi dalla pubblica lettura liturgica in quanto ritenuti portatori di tradizioni misteriose o esoteriche, e quindi in contraddizione con l'ortodossia cristiana.
Nell'arco di diversi secoli furono composti numerosi testi designati come "vangeli", sebbene di genere letterario diverso. Alcuni di essi, diffusi nei primi secoli di vita della comunità cristiana, sono andati persi, divenendo noti solo per la citazione della loro esistenza in opere successive alla loro composizione; parte di questi sono stati riscoperti grazie ai ritrovamenti archeologici a partire dal XIX secolo.

I Vangeli sono comunque antichissimi.. considerati documenti di fede e va specificato che di nessun libro, sia dell'Antico che del Nuovo Testamento, possediamo il manoscritto originale dell'autore, il cosiddetto «autografo». Questo si spiega principalmente con il fatto che, essendo gli scritti riportati su fragili papiri, erano soggetti ad un rapido deterioramento. Per di più, nessun testo profano fu perseguitato dalle autorità civili come gli scritti cristiani, a causa della legge imperiale che ordinava la consegna dei libri sacri. L'opera fu così profonda da creare il termine di « traditore» da tradere (consegnare), per coloro che avevano ceduto a questa imposizione. Si riconoscono tuttavia copie antichissime dei manoscritti originali, i cosiddetti “testimoni”
Da questi risulta che:
1. I Vangeli risalgono al I secolo. Infatti sono citati da autori del I e del II secolo che riferiscono già una tradizione.
2. I Vangeli contenuti nei grandi codici del 300 sono fedeli a quelli del I secolo.
Infatti confrontando fra di loro codici, papiri, terrecotte, citazioni, versioni, ecc. (scritti in regioni ed ambienti assai diversi e distanti fra loro), non emergono varianti sostanziali. Segno dunque che derivano tutti da un'unica fonte. Le ricerche della critica testuale hanno permesso la ricostruzione di un testo il più possibile vicino all'originale.
La critica conferma inoltre che i più antichi manoscritti dei vangeli in nostro possesso sono di pochi decenni posteriori agli stessi originali. Pochi scritti tra tutti quelli che esistono, sono stati così studiati, analizzati, discussi quanto i testi dei vangeli. Grazie ad essi il messaggio cristiano si trova, dal punto di vista storico, in una posizione di grandissimo vantaggio rispetto ad ogni altro movimento o fatto religioso dell'antichità. Inoltre, la conclusione che si impone da un punto di vista di critica storica è che l'applicazione dei criteri di storicità ai testi evangelici prova che la quasi totalità del materiale contenuto risulta come autenticamente appartenente a Gesu.
Quindi non si può affermare che «di Gesù di Nazaret non si sa nulla o quasi nulla». Un'affermazione simile al giorno d'oggi non è più sostenibile. 
La storia di Gesù, si trova soprattutto nei testi dei vangeli. Da 2000 anni questi testi sono stati ricopiati e trasmessi…E se la trasmissione di questa storia misteriosa, fosse stata deformata nel corso dei secoli? Se non ci restasse nient’altro che un insieme di elucubrazioni deformate nel corso dei secoli alle quali ognuno ha aggiunto i suoi sogni e le sue fantasie? Ad esempio..il manoscritto più antico che possediamo di di Platone, risale a 1300 anni dopo la sua morte...eppure diamo per scontata la sua autenticità! Ma in realtà nessun testo dell’antichità si presenta a noi con simili garanzie di autenticità.

Comunque la fede non può escludere la ragione che non è altro che il frutto di una ricerca.
La storia non può ignorare la realtà sull'esistenza di Gesù..che ha vissuto ed è stato ucciso ed infine che il testo tramandato dai discepoli è straordinariamente affidabile. Un documento unico nel suo genere! Si dice pure che il Cristo dei vangeli abbia sconvolto la nostra logica e persino la logica di quell’epoca..e quindi se i discepoli di Gesù si fossero inventati questa storia, certamente l’avrebbero inventata diversamente!

Ma la resurrezione?..Siamo nel cuore del vangelo. L’apostolo Paolo scriveva quanto segue:”e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede”. Qui siamo al centro del problema..si entra sul tema dell'irreale e dei miracoli, un tema legato fortemente alla fede: O ci si crede ..o no!

Il quesito sulla credibilità cristiana riguarda la storia e l'ermeneutica (ossia di quei messaggi nascosti e spesso ingannevoli) Dal momento che Gesù fu un uomo, di cui non mettiamo in dubbio l'esistenza...non possiamo esimerci dal pensare che le sue parole e i suoi gesti, dopo essere stati l'oggetto di una conoscenza sperimentale, siano divenuti, col tempo, oggetto di scienza storica. La ricerca in riguardo si pone quindi nella stessa maniera con cui si analizzano le figure del passato. Tuttavia, l'approccio storico, rimane un problema ermeneutico. Se nella realtà possiamo accedere nella lettura di un documento, possiamo affermare che il problema dell'accesso alla realtà di Gesù, per mezzo dei vangeli,è un più profondo problema di ermeneutica posto dalla rivelazione cristiana.

Dall'interessante Articolo sulla storicità dei Vangeli di René Latourelle- Dizionario di teologia...traiamo poche fondamentali righe:

Noi non conosciamo Gesù direttamente, dai suoi scritti, ma attraverso il movimento che lui ha suscitato nel primo secolo della nostra era. La prima comunità cristiana, e gli evangelisti che ne sono membri, perseguono una finalità religiosa: testimoniano l'evento della salvezza in Gesù Cristo. Non c'è dubbio: i vangeli non sono né cronache, né biografie, ma documenti di fede. Il solo Gesù che noi raggiungiamo attraverso di essi è un Gesù professato, confessato come Cristo e Signore. Un esame storico-critico, all'interno dell'intenzione di fede dei vangeli, rimane quindi l'unico punto di partenza per conoscere il Gesù terreno. Se noi visualizziamo l'immagine del Cristo secondo i vangeli, abbiamo l'impressione - in Giovanni soprattutto, ma anche in Matteo e in Marco - di una ieratizzazione considerevole in rapporto a quello che è stato il Gesù terreno. Il Cristo è così divino che la sua carriera terrena somiglia a una specie di interludio tra la sua discesa tra gli uomini e la sua risalita verso il mondo celeste. Se è così, si deve concludere che l'immagine originale di Gesù ci è in un certo senso “nascosta”, o che Gesù è stato a tal punto “trasfigurato” dal Cristo della confessione di fede, che i contorni storici della sua vita e della sua persona sono divenuti evanescenti sotto la luce abbagliante della Pasqua? E ancora possibile accedere alla realtà del suo messaggio tra gli uomini? Sappiamo inoltre che i vangeli, così come si presentano attualmente, sono il risultato di un lungo processo dì riflessione iniziato dalla chiesa all'indomani della Pentecoste. Per parecchi decenni, la materia dei vangeli è servita alla catechesi, al culto, alla polemica, alla missione, e, di conseguenza, porta l'impronta dell'attualizzazione e dell'interpretazione della chiesa primitiva. Sappiamo infine che gli evangelisti, se hanno accettato consapevolmente la tradizione anteriore, non l'hanno semplicemente riprodotta, ma ripensata e riscritta secondo le prospettive teologiche proprie a ciascuno di loro.”

Il nostro essere umani rimane un ostacolo circa il mistero?
La Chiesa, attraverso la storia dei Vangeli ci parla di una nascita di Cristo per grazia ed intervento dello Spirito Santo  ponendo così, il presupposto di un legame tra un mondo spirituale con quello terreno. Nessun essere umano potrebbe sostenere l’esistenza di un essere divino superiore..così come non potrebbe mai sostenere il contrario. Il messaggio di Cristo è già completo di ciò di cui l’essere umano ha bisogno : amore, speranza ed equilibrio. Comunque sia…quello che più andrebbe colto del suo messaggio, è proprio quella parola sull’amore tra gli uomini.

Potrebbero esservi tra i Vangeli contrasti e contraddizioni con i tempi in cui Gesù di Nazareth stesso visse. Tuttavia rimane esplicativa l'azione rivoluzionaria da lui condotta che non ha solo sconvolto i vecchi paradigmi di quel regime e finanche il comportamento morale che nei secoli ha costruito valori fondamentali nei rapporti tra gli uomini: Una figura storica a cui si deve non solo enorme rispetto, ma il dono di aver percepito quanto illuminata possa essere una società in cui resta essenziale quel rapporto di amore tra gli uomini.

Basterebbe questo per spingersi verso quel cristianesimo puro non intaccato da condizionamenti ecclesiastici fin troppo pesanti ed a volte persino forzati. Sarebbe sufficiente contenere il percorso della propria vita nel rispetto reciproco con quella altrui.. anteponendo sentimenti d'amore e soffocando quelli contrari... Vivendo in pace col prossimo e nell'amore che si deve al bene infinito regalatoci dalla natura.

Egli fu sicuramente il primo uomo al mondo che ha espresso la sua umanità col profondo sentimento dell’amore e dei sentimenti. Oggi..con la figura del nuovo Papa che sembra manifestare, oltre ad una umana simpatia…un’umiltà pari a quella di chi portava quel nome, non si può non leggere in profondità un legame con il lato umano che Cristo diffondeva. Riesce difficile non metterlo in relazione col momento storico e l’infinito bisogno che l’uomo ha di credere in sé stesso.