8 ago 2017

Legge elettorale!..fuori tempo massimo...


In attesa di una legge elettorale che verrà fuori solo dopo che i giochi, gli interessi e le scommesse dei partiti saranno definiti
di vincenzo cacopardo
Renzi non ha in realtà un preciso interesse tranne che quello di impedire che il Cavaliere Berlusconi possa giocare su due eventualità: Una legge elettorale
con un premio di coalizione che lo vedrebbe insieme a Salvini e Meloni.. ed un modello tedesco... di cui tanto si è parlato ..dove ognuno sarà libero di correre da solo con le alleanze da costruire opportunamente dopo le elezioni. Ma il sistema in essere che vede un alto sbarramento dell'8% al Senato..scombussola un po' tutto...(malgrado questo si abbassi al 3% per le coalizioni): Immaginiamo quanti piccoli partiti si unirebbero solo per interesse dimenticando ogni fondamentale principio di programma! Insomma... tutto rimane ancora in aria... con la confusione che regna, ma di certo con lo scopo di perder tempo per definire interessi precisi e non perdere le poltrone in Parlamento. 

Nel frattempo rimane l'incognita Alfano (espressione di una politica passata che ha legato la sua collocazione politica col ripetersi di un innegabile opportunismo).Ma la vera partita si gioca adesso in Sicilia che per le prossime elezioni regionali resta appesa ad una confusione dovuta alle trattative sulle figure da scegliere: Da parte dei grandi Partiti si cerca il personaggio da promuovere per accecare.. e nel contempo.. spegnere i riflettori sul partito stesso... per fingere che il tutto sia nuovo, che vi sia innovazione, coinvolgimento e legame con il popolo siciliano. Ma in realtà si continua a giocare come in un tavolo di roulette, ponendo le fiches su una figura o un volto nuovo...non avendo alternative di programmi più attraenti.
Sono passati otto mesi da quando è stato bocciato il referendum costituzionale ed ormai per la nuova legge elettorale si parla di una ripresa autunnale. Abbiamo perso anche gli anni precedenti  senza immedesimarsi in una legge elettorale che.. per norma... si sarebbe dovuta ricercare con immediatezza e con saggezza...sotto la guida di un Premier che ha perseverato per motivi di presunzione e superbia.

Ricordiamoci che con una sentenza depositata in Cancelleria il 13 gennaio 2014, la Corte Costituzionale dichiarò che le consultazioni elettorali già svolte (attraverso il porcellum), ancorché in applicazione, erano da ritenere illegittime. Tanto ciò è vero che, proprio al fine di assicurare la continuità dello Stato, è la stessa Costituzione a prevedere a seguito delle elezioni, una prorogatio dei poteri delle Camere precedenti «finchè non siano riunite le nuove Camere» art. 61 Cost.- (Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedente) 

Ciò nonostante - Il 22 febbraio del 2014..ottenendo la fiducia di questo Parlamento.. Renzi si insedia col suo Governo a capo dell'Esecutivo restando segretario del Partito di maggioranza dal 2013 -successivamente ad Aprile del 2014 il Governo, ottenuta la fiducia da un Parlamento dichiarato illegittimo, fa partire il ddl Boschi riguardante la riforma costituzionale.- Nel gennaio del 2015 questo stesso Parlamento nomina il nuovo presidente della Repubblica.- Il 6 maggio 2015, - lo stesso Parlamento approva attraverso la fiducia la nuova legge elettorale detta Italicum.- Nel Dicembre del 2015, lo stesso Parlamento..dopo un lunghissimo ed estenuante numero di sedute.. nomina i tre giudici mancanti della Corte Costituzionale.

Ora.... se questo processo può essere apparso lecito, può sicuramente aver destato molte perplessità nel contesto in cui... dopo che la stessa Corte aveva rilevato chiare e profonde irregolarità, il Parlamento, sulla spinta di un Governo in fiducia dello stesso, ha continuato ad accumularne altre ...attraverso nuove fondamentali nomine ed insoliti processi di riforme! Non si è mai dubitato della circostanza che durante il regime di “prorogatio” le Camere, seppur non più pienamente rappresentative del corpo elettorale, abbiano potuto mantenere funzioni relative alla ordinaria amministrazione, compresi gli atti di controllo politico sul Governo e di garanzia costituzionale, ma se questo stesso Parlamento, dopo una sentenza che parla di legittimazione politica, per opportunità, abbia potuto o no aver dato vita lecitamente ad un processo di riforma della Carta fondante non rendendo, di contro, la dovuta necessaria garanzia alla Costituzione stessa.. perdendo tempo prezioso in favore di una legge elettorale adeguata.
Ed ancora oggi... dopo questo disastroso percorso... nel silenzio di un Capo dello Stato garante dei principi costituzionali, tutto appare normale e si continua a perdere altro tempo: Non esiste un legge elettorale, ma si da alla politica occasione per poterla edificare...solo sulla base di interessi e convenienze. 

Se questa è la politica che i grandi Partiti ci hanno reso, quei politici che tanto disprezzano l'innovazione e dichiarano l'incapacità di nuove forze di rottura verso il sistema malato, continuando a votarli, non potremo che renderci sempre più autolesionisti.



28 lug 2017

MUSUMECI: L'UOMO NUOVO DEL CENTRODESTRA?


Sarà lui il volto nuovo voluto dal centrodestra in Sicilia?
Questo è “il nuovo che appare” per volere di chi presiede il centrodestra e che potrebbe vedere il coalizzarsi di FI con la Lega... i centristi, da Ap del ministro Alfano...l'immortale Udc di Pierferdinando Casini, «Cantiere popolare» di Saverio Romano..forse con lo stesso Cuffaro, e persino il gruppo di Raffaele Lombardo.
di vincenzocacopardo
Ove si accordassero, dovrebbero condurre un piano per la ascesa di Musumeci per la presidenza della Regione Sicilia in nome di quella innovazione e dei volti nuovi ambiti da Berlusconi!
Tuttavia ad oggi Nello Musumeci sembra essersi autocandidato con l'accordo di Gianfranco Miccichè e con l'appoggio pieno di Stefano Parisi (che potrebbe inquadrarsi come un emissario strategico dello stesso Cavaliere).
In breve il curriculum di Musumeci
Studi universitari in Scienze delle Comunicazioni; bancario, ha lavorato nel Gruppo Unicredit ed è anche giornalista publicista. Sappiamo che è entrato in politica da tempo iniziando nelle file della “ Giovane Italia”..(organizzazione giovanile del MSI.) A vent'anni è stato eletto consigliere comunale nella sua città, Militello in Val di Catania, e successivamente nei Comuni di Gravina di Catania (1980) e Castel di Judica (1983), dove ricopre anche la carica di vicesindaco in una coalizione di centrodestra. A trentadue anni viene eletto dal congresso segretario provinciale del MSI di Catania. Consigliere provinciale di Catania dal 1990 al '93. Il 13 febbraio 1994 eletto alla presidenza della Provincia di Catania con la sola lista MSI-Destra Nazionale. È riconfermato presidente nel '98, sostenuto da una coalizione di centrodestra. Aderisce nel 1995 ad Alleanza Nazionale, e diventa coordinatore regionale per la Sicilia dal 2002 al 2004. Rimane in Alleanza Nazionale fino al settembre 2005, quando - in polemica con Fini - fonda Alleanza Siciliana, movimento autonomista di destra a carattere regionale.
Un curriculum di tutto rispetto per Musumeci ..che ha già una ben lunga carriera politica alle spalle! Tuttavia la sua candidatura appare del tutto contraria ai principi di rappresentanza basati su quei “volti nuovi” per i quali Berlusconi ha aperto la sua campagna elettorale di innovazione!
Se la sua candidatura subirà un freno sarà anche per questo: Sia in Forza Italia e nel centrodestra girano ancora nomi che appartengono al passato e non certo possono essere definiti “volti nuovi”: Si parla di Musumeci e si accostano nomi come... Miccichè, Alfano, Saverio Romano, Pierferdinando Casini, Gianni Letta, Nicolò Ghedini, Cuffaro.
La loro partecipazione nella politica sarà anche lecita... ma, al di là di ogni considerazione, i loro non sono nomi che possono rappresentare quei volti nuovi della politica.. Nomi che stanno in Parlamento o nelle istituzioni da oltre vent'anni...e che si contraddicono di certo con quei nuovi principi di una campagna elettorale aperta da Berlusconi che dovrebbe fondarsi su nuove figure. 
Dunque se il Cavaliere continua a sostenerli.. si contraddice in pieno!
Ed in questo scenario non è da meno nemmeno il centrosinistra!
Il vecchio giochino costruito sul fatto che: Se lo fa il centrosinistra..può farlo il centrodestra (ed inverso).... è sempre stato strategico ed è servito solo per comodità. Si rimane perciò ancora fermi in quelle vecchie contrapposizioni politiche..oggi più ideologizzate che propriamente ideologiche... che tanto sono servite alla politica di questi ultimi decenni frustrando ogni possibile cambiamento e la sua stessa funzione...E ci si continua a muovere ingannando con i soliti slogan dei “volti nuovi”




27 lug 2017

I VOLTI NUOVI DI BERLUSCONI


Berlusconi cerca volti nuovi!
Al di là della sua visione della politica ..potremmo anche augurarci che li trovi! Ma potrà questo cambiare la mentalità imprenditoriale di chi ama mettersi di nuovo al comando di un Paese come fosse una sua impresa?
di vincenzocacopardo
Il passato lo ha già visto cimentarsi in politica con l'apparenza del nuovo ..circondato da figure improvvisate...che, spesso gli hanno arrecato maggior danno. Dopo ventitrè anni non perde ancora la speranza di poter cogliere figure adatte per la presentazione di una lista: ..Quella dei volti nuovi è sempre stata una prerogativa del leader di FI..che ha sempre fatto forza su una immagine..rispetto ad un programma di vera crescita del paese...Sebbene il cavaliere operi da manager ... pare dimenticare che amministrare le istituzioni di uno Stato è ben altra cosa!
Malgrado l'età avanzata sono ancora molti i suoi fedeli...Per la verità i tanti che gli stanno accanto sembrano per lo più sperare di poter restare in politica in forza di un leader avvantaggiato da forti risorse economiche. In molti del suo Partito sperano che la Corte di Strasburgo bocci la legge Severino, proprio per l'applicazione retroattiva al fine di poter rendere eleggibile il loro Silvio.
Berlusconi si muove con la solita comunicazione che lo vede col consueto foglio piegato sulla mano destra che usa sventolare a piacere: Cerca qualunque appiglio comunicativo per carpire l'attenzione del pubblico televisivo facendo anche forza sul fatto che tutta la politica appare in uno stato confusionale incomprensibile. La sua figura (ormai oltre gli ottanta) vorrebbe manifestarsi come quella del vecchio saggio che si inserisce nel nuovo contesto caotico di una politica allo sbando, per offrire sicurezza al suo popolo..Una sorta di nonno che tranquillizza la sua famiglia rendendogli serenità.
Lavora per l'unità di un centrodestra..ma per far questo non può che legarsi a figure che (come lui) non appartengono per nulla al nuovo. Insiste col modello tedesco con base proporzionale trovando anche incertezze tra i suoi potenziali alleati e finendo persino col sacrificare tali alleanze. Poi sulla presenza di figure nuove che ancora non si scorgono...eppure persevera facendo apparire la sua come una missione. Ma sappiamo tutti che la politica può accecare e divenire una vera droga per chi ne viene condizionato da un certo clamore!
Può darsi che Berlusconi voglia davvero un Partito rinnovato, ma anche a voler credere nella sua buona fede, avendo già dimostrato nel passato di essersi circondato di figure poco adatte e persino contaminate da una mentalità non proprio condivisibile, continua a basare la sua politica di rinnovamento solo sulle immagini di nuovi volti..trascurando le idee.. se non quelle dettate attraverso slogan..come del resto continua a fare Renzi. 

E' fondamentale leggere la politica moderna in termini di innovazione e la sua figura ha già dato..come ha già reso, nel bene e nel male, la sua politica di certo ricca di vicissitudini.

In questo suo cammino..Berlusconi insiste sulle vecchie logiche e non scorge per nulla il cambiamento manifestatosi in questi ultimi tempi a sfavore delle vecchie contrapposizioni che preclude ogni possibile innovazione sul sistema.

26 lug 2017

Regionali! Il trand in salita dei Cinquestelle

"Opportuno.. oltre che consigliabile per rompere il muro granitico di una politica locale ancora legata allo strapotere dei Partiti tradizionali!"
di vincenzo cacopardo


Manca poco alle elezioni regionali ed in Sicilia la confusione tra i partiti regna sovrana. Tutti inseguono tutto...e solo in pochi riescono ancora a vedere i Partiti tradizionali come un posizionamento politico di favore. Questi partiti in sè risultano sempre più sgraditi all'opinione e le liste civiche aumentano nel consenso. Al di là di ogni visione contraria rispetto alle organizzazioni partitiche ..molta gente continuerà a non esporsi nel consenso evitando le urne ..ed il resto in una confusione che aumenta di giorno si indirizzerà verso il grande Movimento di rottura pentastellato.
La visione odierna della politica isolana per le prossime regionali si presenta ancora incardinata sui Partiti tradizionali centrodestra... centrosinistra (sin'ora poco chiari circa programmi e figure da presentare) che oggi vedono perdere giornalmente il loro consenso, il Movimento dei Cinquestelle che,.. al contrario,.. per via dei principi di rottura col vecchio sistema vede aumentarli... e le personali posizioni dei tanti piccoli Movimenti che, divisi tra loro, non potranno che ottenere poco.. rispetto al loro stesso potenziale. Diverso sarebbe se questi si legassero insieme in una sorta di federazione politica (con liste separate)..Come una “lega mediterranea” con la quale un domani lavorare per accorpare gli altri movimenti delle regioni del sud...In questo caso il loro zoccolo duro dei consensi andrebbe oltre il 10/15%.
Tuttavia.. stando così le cose... il trand costante in favore dei Cinquestelle non rimane solo scontato, ma anche opportuno per rompere il muro granitico di una politica locale ancora legata allo strapotere dei Partiti tradizionali che prendono costantemente ordini ed impegni da parte delle posizioni governative nazionali..e che lavorano proprio per tenere a bada e non far crescere i movimenti locali.
Non c'è proprio da aver paura! Il Movimento 5Stelle non è il mostro a 5 teste che tutti vorrebbero rappresentare!
Incapaci? Può essere ..ma non c'è da credere che chi li ha preceduti abbia davvero dimostrato questa grande capacità!..Arroganti?..Presuntuosi?..Alcuni persino meno rispettosi? ..Poco importa tutto ciò..se avranno mandato a casa un certo potere che ha incancrenito da lungo tempo la politica nell'isola..non rendendo alcun vantaggio in favore di innovazione e per la difesa dei suoi valori. Non riusciranno a fare meglio i Cinquestelle?..Non è detto e non può essere scontato!.
Ma se anche così fosse...se non avranno concluso granchè... avranno almeno avuto il merito di lasciare aperta una porta ai tanti che oggi si promuovono per una politica locale a difesa del territorio e dello sviluppo e.. che mai sarebbero potuti entrare.. se qualcuno non avesse abbattuto il vecchio sistema favorendone l'ingresso

Questa oggi resta l'unica via per uscire dall' impasse di una logica politica regionale ormai preda di un sistema infettato da un vecchio potere radicato mai funzionale..nè innovativo..nè a vantaggio del popolo siciliano!  
La risoluzione della nostra politica regionale rimane solo una delicata questione basata su strategie e tempo!    

Palazzo Abatellis: museo oggetto di critiche sui servizi



MANCANO I SERVIZI DI BASE NECESSARI ALLA GALLERIA REGIONALE SICILIANA 
di vincenzo cacopardo

Niente aria condizionata..scarsi allestimenti..nè guide... e forse troppi custodi! Questo è l'allarme diffuso dai nostri cittadini che, recandosi nelle meravigliose stanze del palazzo, restano attoniti di fronte al potenziale bene artistico della nostra terra mai curato con l'attenzione dovuta.

Eppure la Galleria rimane una tappa obbligata per tutti i visitatori!...Posta in una delle strade più antiche della città...(Un asse viario esistente già nel 1200 e ritenuto antecedente a quello del Cassaro, che nel passato la vide come una direttrice viaria primaria verso monte). Qui trova luce uno dei palazzi più antichi del vecchio centro adibito da lungo tempo a galleria d'arte per le collezioni d'arte medievale. Già restaurato dopo i bombardamenti dell'ultima guerra, è oggi luogo di primaria importanza da parte dei turisti. Tuttavia sempre più trascurato!

Manufatti tutti d'altissimo livello qualitativo: le opere lignee ad intaglio del dodicesimo secolo e le sculture del Trecento e del quattrocento fra cui alcune del Gagini come l'Annunciazione ed il Ritratto di giovinetto e la Madonna del latte... l'ammirevole ed inquietante Trionfo della Morte di autore ignoto. Ma di certo l'opera di maggior rilievo è, il ritratto dell'Annunziata di Antonello da Messina..che merita tutta l'attenzione del turismo internazionale.

E' davvero sconfortante assistere a questa insipienza da parte delle amministrazioni isolane: La mancanza di un controllo della temperatura potrebbe danneggiare seriamente le opere. Poiché una temperatura non adeguata agevolerebbe la proliferazione di insetti che andrebbero a creare danni notevoli alle opere lignee ed alle tele. Mancano persino bookshop ed una adeguata e confortevole caffetteria esistente in ogni museo che si rispetti. Non c'è neanche da chiedersi perchè sia più facile vedere una maggiore quantità di custodi poco utili rispetto ad una mancanza di affluenza di pubblico!

Su queste immagini.. per le quali sembra essersi aperta ormai una forte critica, La Regione Sicilia si dimostra ancora una volta un vero miscuglio di incompetenze amministrative che la costringono nel ristretto confine che in realtà non meriterebbe.

L'arte è una di quelle ricchezze che ci appartiene!..Attraverso questa.. dovremmo impegnarci a far crescere la nostra terra. Far conoscere queste bellezze attraverso la diffusione, è soprattutto dovere di una attenta e costruttiva politica per accompagnare l'isola verso quel riscatto e quella crescita che meriterebbe...


25 lug 2017

Macron: la lenta discesa di un leader costruito sulle logiche della figura

di vincenzo cacopardo
I sondaggi ci riportano che la popolarità di Macron in Francia va affievolendosi sempre più..In poco tempo sembra essere sceso di dieci punti di percentuale ..ma non basta... poiche l'abbrivio della sua discesa tende a proseguire!
Non tutti se lo aspettavano! Ma la politica riserva sorprese soprattutto quando si viene fuori all'improvviso con la forza di una propaganda su una figura in grado di mettere a posto le problematiche della scadente politica portata avanti dal predecessore Hollande. Certo, per molti, nel caso di Macron, questa scesa di popolarità potrebbe risultare una sorpresa ..ma sono gli stessi che vivono costantemente sulla mistificazione del super uomo da osannare che non riescono a percepire che la politica non è fatta per ricercare un profeta risolutore, ma sui programmi dettati da una ricerca che appartiene alle idee di tanti ..allo scambio dialettico fra chi vede la politica come un percorso di studio continuo ed un profondo equilibrio nel modo di governare..
Ma ritorniamo a Macron....colui che è stato incoronato dalla Francia come il super eroe.. Basterebbe aver visto prima delle elezioni in TV il suo “dietro le quinte”dove tra l'altro appare un quadro assai misero di come oggi si conducono le battaglie politiche per le elezioni in forza di uno studio comunicativo sempre più deleterio e sconsolante... dove tutto sembra esser stato studiato meccanicamente per ingannare l'ascoltatore o intrappolarlo nelle logiche di una falsa realtà. Dove si tende ad ingannare il popolo parlando meno di programmi e molto di più in termini di slogan. Forse riuscirà a governare la sua confusa e poco omogenea maggioranza facendo sperare il Paese in future positive riforme, ma per adesso, il vero problema che si presenta per lui è proprio quello di avere una maggioranza fin troppo vasta per dare corpo a fondate riforme.
In molti nel Paese francese intravedono le profonde problematiche di questa maggioranza rafforzata ed accentuata con figure non proprio esperte e, malgrado il suo 54% di consenso popolare (sufficiente a tenerlo ancora in testa), la vera incognita rimangono le riforme rapportate tra l'altro alle aspettative di un Paese che non può che attendersi di più in considerazione del gran consenso ricevuto.
Nel frattempo il presidente Macron si muove verso la Libia con progetti sulla immigrazione per i quali avrebbe dovuto ricercare un contatto col governo Italiano: Esempio di come vi possa essere grande differenza tra un vero statista ed un politico votato in forza della sua figura e degli ingannevoli slogan comunicativi...Come per Renzi anche per Macron..se non fosse che lui resta presidente di una Repubblica!.



21 lug 2017

D'Alema “il guastatore”...


Da quando si è esposto per il no alla riforma costituzionale Renzi- Boschi, D'Alema viene considerato il guastatore ..colui che ha iniziato la procedura della scissione ..quasi un mostro all'interno del PD.
di vincenzo cacopardo
Non si tratta di voler mettere in contrapposizione due figure, ma di sottolineare le ragioni di alcune scontate reazioni quando si assumono posizioni che obbligano.
Non ho mai avuto alcuna simpatia per le vecchie figure che ancora navigano nel mare di questa politica ormai intrisa di conflitti e compromessi, ma le critiche e le posizioni ostili nei confronti di D'Alema mi sembrano più che esagerate! Sarà anche il fatto che l'ex presidente.. a volte.. si espone nella sua dialettica in modo da rendersi poco gradevole..col suo eccessivo dileggiare..con le battute ironiche... sarà il suo aspetto un po' severo..ma molte cose che lui afferma hanno il sapore della verità.

Le figure che si occupano di politica, si giudicano per il loro operato, è vero!! Ma anche per le loro pubbliche prese di posizione!...Chiunque si posiziona diventa scomodo e pieghevole e D'Alema..già da tempo.. sembra essere divenuto ingombrante. Ma quello che si scorge da qualche anno in seno a questo malato PD è la prova di un fallimentare Partito che sembra aggrappato con forza alla figura di un segretario premier che.. pur apparendo forte e deciso... nella sostanza brancola nel buio.. proprio in forza del fatto che il dialogo con ogni altra personalità interna contraria al suo operato, non lo si voglia più ascoltare..considerandola un nemico.

D'Alema è oggi molto legato politicamente con Bersani. Insieme combattono una lotta accanita contro i governo e la Finanziaria..volendo rompere una maggioranza. Non si può dire che sia un ammiratore di Pisapia (la figura politica oggi incaricata di far conciliare le forze che si sono scisse dal Partito Democratico),. il quale si trova impelagato in uno scontro tra lui e Prodi (altra figura ansiosa di poter ritornare in campo)..Insieme a loro.. Speranza, Cuperlo.. Pippo Civati: Un po' tanto divisi nella possibile ricostruzione di un nuovo Partito.
C'è sicuramente una piccola guerra all'interno delle loro posizioni: Mentre Prodi cerca una sua possibile ascesa volendo salvaguardare il governo Gentiloni,...D'Alema appare più agguerrito,. più esorcizzante rispetto ad un futuro nello stesso PD. Con queste premesse il lavoro di Pisapia (politico non certo di giovanile aspetto) che si propone di metter su un nuovo “coordinamento” per rappresentare tutte le componenti attraverso un eguale peso,. risulterebbe quasi inutile. Sarà più facile prevedere difficoltà per questa intesa.. ed ognuno finirà col correre con una propria lista!
Ritornando alla personalità politica di D'Alema: Se risulta più facile attaccarla sul piano caratteriale, non si può di certo criticarla sull'aspetto prettamente politico come reazione ad una politica arrogante di chi ha preteso di potersi impossessare di un partito storico nato nel confronto e vissuto nella dialettica. Basterebbe fare una valutazione sul metodo grossolano con il quale si è proceduto..negli anni del governo Renzi: Tra fiducie, patti e scambi di voti, si è visto di tutto e di più!
Non vi sarebbe nemmeno bisogno di entrare nel merito della questione per rimarcare la chiara volontà da parte del segretario del PD di voler annientare ogni giusta procedura dialettica per togliere la voce ai navigati leader fondatori.

20 lug 2017

Si frantuma una vecchia ideologia..si sgretolano i governi



Si sbriciola pian piano la forza di un governo voluto con la prepotenza, ma non in forza di una politica pluralista e popolare.
di vincenzo cacopardo

Il ministro Costa per gli affari regionali (fino a poche ore fa legato all'ala Alfaniana)..dimettendosi ha affermato che non si può più dare un colpo al cerchio e uno alla botte, rimanendo in quell'area politica che in questo lungo periodo ha creato equivoci e ambiguità. Si dice che punterà a rafforzare il centrodestra sul territorio con una formazione di centro liberale!

Un altro esempio della gran confusione politica che si inserisce nel contesto di un Parlamento che dovrebbe approntare al più presto una legge elettorale chiara e funzionale: Si muovono e si spostano figure senza un preciso pensiero politico in un ambito parlamentare che di forma resta ancora non del tutto legittimato.

Sono in parecchi che vivono nell'ambizione di poter ricostruire un'area di centro moderato, collocata dove stanno i Popolari europei. Una visone che potremmo.. ironicamente.. definire innovativa della politica! Che perdura da tempo e che non trova convenienze in ambito civico e sociale, ma solo in un quadro della politica confuso e disperso tra i rivoli dell'inadeguatezza.. dove si scorgono sempre le stesse figure.

La mossa del ministro Costa ci offre..però.. un'ulteriore analisi sul processo di costruzione della politica odierna: Una procedura politica che da un lato si propone di dare maggior forza ad un concetto bipolare e dall'altro tende, in modo contraddittorio, verso una logica di rafforzamento di un centro moderato. Con questo andamento non si considerano col giusto peso..nè la forza dei programmi necessari...nè la possibilità di nuove idee per la costruzione stessa di sistemi istituzionali riformisti maggiormente utili...Finendo col credere davvero che tutto ciò sia studiato solo in forza di precisi interessi.

Nel sistema politico che ancora oggi si vuole di democrazia, si è ormai creata una anomalia tra chi governa in contrasto con chi legifera. Tanto estesa e ricca di compromessi, questa anomalia..in realtà, determina una apparente e, non più realistica organizzazione democratica. Pensare che la politica, alla sua base, possa continuare ad essere sottoposta alla mancanza di uno scambio sulle idee, sul metodo e sul riscontro dei valori, poichè deve prevalere la “compattezza” di una coesione, non potrà che limitare ogni percorso che si vorrebbe utile per la ricerca. Seppur l’Europa da un lato ci costringe in un percorso verso le due monolitiche posizioni centrodestra-centrosinistra (che oggi si identificano nel PPE e nella nuova area socialista)...si continua a rimanere una visione assai ristretta per la determinazione dell’innovazione funzionale della politica.

Se non si amasse a fondo la politica, si potrebbe anche essere d’accordo con tale scelta, ma è veramente difficile poterlo fare per chi continua ad interpretarla come un libero percorso che deve lasciare spazio a dinamiche più fluide senza spaccare il pensiero e la stessa cultura in due nette posizioni. Non scordiamoci poi.. che questo continuo insistere sulla logica dei due grandi e storici Partiti di riferimento, costruiti su vecchie ideologie, non fa che frenare la desiderata innovazione.
Il problema sta nel fatto di non riuscire ancora ad immaginare la governabilità come una funzione staccata da un processo di ricerca di un programma..volendola invece, concepire come ideatrice stessa del progetto.. Questo genera automaticamente un percorso viziato poichè... partendo dall’alto, ogni proposta, filtra nel Parlamento per pura ratificazione ed arriva in basso in modo inflessibile e perentorio decisa dai Partiti. Perché dunque non dividere meglio i due ruoli? Perche non ricercare nell’innovazione la soluzione a questo vecchio modo di procedere che tiene incatenate e condizionate le due funzioni? Perché non lasciare più libera una politica di dialogo e ricerca condotta dai Partiti, determinando, con altra logica, una governabilità resa più forte e sicura attraverso un programma suggerito dai cittadini?



18 lug 2017

Elezioni regionali: Eccoli ancora insieme!

Ormai lo chiamano “Modello Orlando” un modo per superare l'esperienza Crocetta per le prossime Regionali. Il progetto prende spunto dal suo autore Leoluca Orlando che, avendo vinto le elezioni a Palermo, studia un sistema per compattare un centro sinistra alquanto variegato. Si punta instancabilmente a proporre esperienze del passato pur di restare incollati al potere della Amministrazione regionale..scansando i pentastel.

di vincenzocacopardo

Ed eccoli ancora insieme! 

Quelli che si definiscono i centristi per l'Europa legati al sindaco di Palermo! Alcuni sono i movimenti che hanno contribuito alla sua rielezione e che hanno anche dato vita ai vari patti dai nomi curiosi: dal quello dei “ricci” a quello della “seppia”!

Guida la cordata il coordinatore nazionale dei Centristi per l’Europa Gianpiero D’Alia che si incontra con il sindaco di Palermo per una riunione con gli esponenti delle forze politiche che hanno consentito la sua rielezione alle amministrative di giugno e quindi per riproporre tale esperienza anche per la Sicilia. Una grande fantasia! Anche in considerazione che ancora un vero programma non si vede e persistono alcune curiose perplessità: Si spinge verso un nome istituzionale DI CLAMORE come quello di Grasso per richiamare l'attenzione, ma non è chiara la sua decisione che attualmente sembrerebbe negativa.
La chiamano area “Centrista e popolare siciliana” alla quale sembra accompagnarsi la presenza di Pierferdinando Casini e la figura un po' nascosta dell'ex ministro Cardinale, instancabile animatore di nuove sigle politiche centriste. Una unione a cui non sembra mancare nemmeno il socialista Carlo Vizzini. Non c'è che dire! Siamo rimasti agli anni ottanta..col costante ripetere di un “centro” oggi convenientemente più “popolare”, lontano da una destra e non troppo vicino alla sinistra. Con la solita cantilena di cercare in tutti i modi di rimettersi in gioco e soprattutto di scalzare il nemico numero uno: Il Movimento 5 Stelle!

Si fanno proposte e si ricercano sintesi... ma la minestra è sempre la stessa: rimanere nel paradiso centrista (sottolineandone un certo tono popolare) che è il riparo sicuro contro ogni precisa posizione!


17 lug 2017

LA STRAORDINARIA OPERA CARITATEVOLE DI FRANCESCO

Una vera ossessione per alcuni teologi...

il Papa contestato
di vincenzocacopardo
Con la sua comunicazione rivoluzionaria e la sua umanità tende ad unire le diverse culture religiose.


Ogni giudizio su questo nostro Papa (più francescano che gesuita) viene esposto con una critica quasi ossessiva, persino maniacale e martellante di chi non riesce ad osservare ed apprezzarne la sua cristiana evangelizzazione. C'è chi lo ritiene un esibizionista che recita la sua parte ostentando visibilità...chi lo ritiene troppo politico.. e chi lo definisce persino un peronista.
Il fatto che Papa Francesco (come afferma Marcello Pera) sia poco Francesco e poco... o per niente interessato al cristianesimo come dottrina all’aspetto teologico... non può che rappresentare in sé la vera rivoluzione della Chiesa: Una rivoluzione che porta alla sua rinascita poiché nei secoli la si è vista avvolgersi nelle tesi teologiche ultraterrene che hanno solo portato meno interesse per l'umanità intera. Una realtà che oggi si vede costretta in un quadro del mondo terreno dove cresce quella disuguaglianza e quello strapotere... rendendo l'uomo schiavo di se stesso .
Secondo Pera il Pontefice non è preoccupato della salvezza delle anime, ma solo della sicurezza e del benessere sociale: «Se poi si entra nel merito, egli suggerisce ai nostri stati di suicidarsi, invita l’Europa a non essere più se stessa: il Papa riflette tutti i pregiudizi del sud-americano verso l’America del Nord, verso il mercato, le libertà, il capitalismo. La sua visione politica, sociale e sui migranti è la stessa del giustizialismo peronista, non ha nulla a che vedere con la tradizione occidentale delle libertà politiche e con la sua matrice cristiana».
Nient'altro che retorica per la quale si pensa che la stessa Chiesa vada incontro ad un suicidio! Una visione ristretta..quasi inquietante di chi tende a seguire disperate (ed a volte..convenienti..) vie teologiche verso le quali viene spinta l 'umanità.
Fa tanta rabbia accorgersi di come l'attività costante offerta con passione e grande umanità da questo Pontefice possa essere messa in discussione o persino travisata..volendola persino fare apparire come una visione del “giustizialismo peronista”. Il Pontefice esercita la sua funzione ecclesiale attraverso la preghiera e non un ruolo politico. Potrebbe..ad esempio.. un Papa non pregare in favore di una pace?..Potrebbe non scongiurare altri conflitti sia orientali.. che di un qualunque altro paese occidentale? Per quanto mi riguarda..non ho mai inteso coniugare cattolicesimo e sociale nel modo in cui intendono farlo in tanti che lo contestano.
La mia osservazione riguardo al Papa esula da qualunque altra posizione: Definisco l'opera di evangelizzazione di Papa Bergoglio conforme a quella di chi, come Pastore supremo del cattolicesimo, segue i valori (universali) dell'amore così come lo fece Cristo in terra...Nulla di più!..Ripeto ...se un Papa è Papa ..deve operare di proposito.. e nulla di quello che lui esprime può essere distorto da coloro che, operando per una politica, dovrebbero.. per dovere, apprestare idee e servizi, a beneficio di una società ormai allo sbando...sia essa occidentale... che orientale.

Errato anche parlare di simpatia o antipatia per la figura di un Pontefice..come mi sembra insensato schierarsi a sfavore del suo pensiero. Non credo per nulla che Papa Francesco voglia operare contro un'occidente...anzi certa critica infeconda di chi si sente attaccato in quanto appartenente ad una civiltà occidentale, mi sembra del tutto errata, persino forviante, poiché il problema rimane altro.. ben diverso. Basterebbe essere più intuitivi nel pensiero e meno prevenuti nella figura di Francesco per riuscire meglio a comprendere che il suo tono non è quello “peronista” indicato dai tanti critici, ma quello di uno spirito libero (persino rispetto al suo Clero) di chi ama in modo incontestabile il popolo nel suo insieme.

Il Papa nel suo dialogo esprime una realtà che in questi giorni appare sotto gli occhi di tutti e dove nei Paesi più progrediti continua a perseverare con forza una certa iniquità. Allora è più che sacrosanto chiedersi per quale motivo queste società anziché tendere a livellare un certo benessere, per meri motivi di un mercato..(quasi volutamente non regolamentato), continuino a dimenticare un principio sacrosanto di equità tra gli uomini. Ciò non significa mortificare una società progredita, ma constatarne certi macro-difetti. Se queste considerazioni (che tali rimangono) non devono essere espresse da chi diffonde un verbo cristiano, significa restare ipocriti rispetto ad un onesto giudizio. Non si può mai biasimare chi combatte con le dovute parole una certa cultura guerrafondaia...come non si potrà mai chiedere ad un Pastore di una Chiesa cattolica cristiana di assumere un ruolo che appartiene solo alla politica. Un Papa non potrà mai porsi al di sopra della politica, sebbene Francesco abbia già dimostrato abbondantemente.. attraverso il suo verbo.. quanto la politica debba imparare dalle sue stesse parole.

Per cui..quello che non mi riesce condividere è proprio l'indicare come “perdenti” o peggio “rassegnate” le sue parole che... al contrario... (non potendosi mai porre con un differente dialogo che appartiene alla politica)...sono dimostrazione giornaliera di una evangelizzazione costruita sull'amore verso il prossimo. Questo è l'unico segno che il Papa può e sa esprimere..ed e' la migliore predicazione espressiva di un sentimento che di certo gli appartiene.

Il Pontefice, al contrario di un certo Clero fin oggi ancora rinchiuso e ristretto, dà continua prova, attraverso parole semplici ed umili, di quanto il messaggio d'amore cristiano possa fare breccia persino in seno alla popolazione ed alla cultura orientale...Certamente non può che far male assistere ai continui efferati omicidi condotti con brutalità nei paesi oggi più poveri contro degli innocenti cristiani, ma se un “Papa cristiano” dovesse oggi intervenire sul piano politico, additando colpevoli e non colpevoli.. il mondo intero ne uscirebbe di sicuro peggio. Francesco non abbandona i valori cristiani dell'Occidente.. anzi.. si muove costantemente in favore di questi con quella particolare umanità e l'umiltà necessaria che rappresentano oggi ciò che.. al contrario.. gran parte della stessa società occidentale..pare aver perso. ..La sua può quindi definirsi una comunicazione rivoluzionaria tendente a unire le culture religiose e non a separarle o contrapporle.


UN PROGRAMMA AUTONOMISTA IN COLLABORAZIONE CON LE FORZE POLITICHE INTERNAZIONALI


Alfio di Costa,, fondatore del movimento..,  mette sul tavolo le linee fondamentali del suo programma in favore dell'isola ritenendo utile la prerogativa di una collaborazione con le forze governative nazionali e la Comunità Europea.








"Per noi di “Insieme si può” esiste un unico e solo programma: Quello di rimettere in piedi questa nostra isola rendendole la forza dei valori che ancora mantiene!"

Per cui l'unica domanda da porsi è questa: ESISTE ANCORA UNA QUESTIONE MERIDIONALE? Cioè, se ancora oggi nel terzo millennio, si possa parlare di una “questione” e se, con l’idea di un possibile federalismo, si debba ritenere il Mezzogiorno come una faccenda ancora da risolvere? Se così fosse, non si potrebbe azzardare alcun progetto da parte di qualunque forza politica che non possa coinvolgere insieme la nostra Nazione e la stessa Europa. In poche parole: non sarà facile per chiunque costruire un sano sistema che si voglia unito, se non si lavora con equilibro per risolvere quel divario ancora esistente tra il nord ed sud del nostro Paese.

NOI NASCIAMO PROPRIO PER QUESTO!
Ogni forma di progetto di federazione può rimanere utile se nel contempo si opera un piano strategico che veda un coinvolgimento pieno del Governo centrale..ma anche della Comunità Europea al fine di poter apprestare giuste ed indispensabili infrastrutture per il sud. Questa strada rende anche necessario il metodo con cui si affronta oggi un sistema in favore della nostra Regione, che non può vedere un’esclusiva applicazione di misure fiscali o il proliferare di contributi in favore dei privati, ma utili azioni amministrative ed istituzionali, con investimenti pubblici adatti.. tenendo in considerazione la storia, la cultura e le risorse stesse del territorio.

CON L'INGRESSO IN EUROPA, non si può più escludere un coinvolgimento della stessa rappresentanza della Comunità in precisi interventi che risultano essenziali, sia per l’impegno finanziario che per la responsabilità delle scelte. Per noi il ruolo di una figura Europea può essere utile alla strategia della procedura, purchè ci si immedesimi su un piano infrastrutturale utile per lo sviluppo ed offrirebbe allo stesso Parlamento Europeo l’occasione di immedesimarsi in un problema che coinvolge alcune aree depresse comprese nel territorio, ma anche la possibilità di vigilare sul buon iter della stessa procedura.

Saper dividere i compiti in una procedura per un intervento nel Mezzogiorno, appare la fase più delicata ed importante, in quanto l’aspetto decisionale politico andrebbe opportunamente separato da quello tecnico di fattibilità. Per la nostra Sicilia “INSIEME SI PUO'” si propone di individuare questo sviluppo in collaborazione politica con le forze governative centrali e quelle Europee, poiché nessuno sviluppo potrà mai essere positivo senza un misurato ed utile lavoro di coinvolgimento. Anche sul tema dell'immigrazione non si può trovare soluzione se non in dialogo con la politica internazionale.

NOI SIAMO UNA FORZA REGIONALE che intende collaborare con le forze rappresentative di una politica internazionale per uno sviluppo consono al territorio, in applicazione di uno Statuto..ma non nell'intento di una separazione!


Il nostro programma in breve

-Ristrutturazione funzionale interna dell'amministrazione regionale.

-Difesa e accrescimento dei valori primari(turismo -agricoltura-pesca-artiginato locale- commercio)

-Ricerca e migliore utilizzo delle infrastrutture occorrenti e appropriate allo sviluppo dell'isola (porti- aeroporti-autostrade-ferrovie-dighe)

-Programmazione sociale per una maggiore equità a favore della nostra popolazione a difesa delle fasce più deboli.

-Protezione del territorio, dell'ambiente e del mare circostante.

-Ricerca e pianificazione delle problematiche sull'immigrazione nel territorio.

- green economy, blu economy e banca delle energie.



Questi i primi passi per la prima legislatura supportata da una possibile forza governativa “INSIEME SI PUO'”

14 lug 2017

Renzi..Berlusconi.. e slogan..Fino a quando?


Dopo le ultime amministrative Berlusconi fa i conti.. più che mai certo ..che le liste elettorali di Forza Italia debbano potersi aprire alla società civile. Incontrando gli imprenditori ed i costruttori.. il Cavaliere continua a promettere vittorie elettorali sull'onda di possibili, formidabili incentivi e l'abolizione totale dell'imu.
di vincenzo cacopardo
La politica di Berlusconi come anche quella di Renzi usa basarsi su bonus o su incentivi ai privati, ma in molti ormai sappiamo quanto più utile sarebbe incentivare la mano pubblica, soprattutto al sud, per la costruzione di servizi ed infrastrutture necessarie. In fondo è qui, anche se in netto ritardo, che si continua a decidere il futuro dell'economia del Paese!
Secondo molti vi è un'inevitabile necessità di intervento da parte dello Stato per incrementare la domanda globale..e…conseguentemente, aumentare i consumi, gli investimenti e l'occupazione. Questa teoria rimane decisamente opposta a quella odierna ormai diffusa nel nostro Paese.. in cui si ritiene che il mercato in sé riequilibra domande ed offerte in modo quasi naturale..con l'uso di incentivi e bonus. Sebbene le teorie (Keynesiane)...degli investimenti statali rimangano ancora in discussione, non v’è dubbio che oggi nel nostro Paese..sembrano mancare gli indispensabili investimenti infrastrutturali….e mai… come in questo momento storico, pare esservi un gran bisogno di lavoro.
Intanto Berlusconi..persevera nel suo percorso preparando il suo Partito e la campagna acquisti..volendo procedere con il sistema tedesco proporzionale. Quello che gli consentirebbe di correre da solo ed evitare scomodi patti con personaggi altrettanto scomodi. Non possiamo non tenere conto che questo modello elettorale non dispiacerebbe nemmeno al leader del PD ed è proprio ciò che farebbe prevedere l'intesa di un futuro patto tra i due.
Sembriamo continuamente legati al solito teatrino!
Con una politica che procede incrollabile sui principi delle vecchie contrapposizioni e sulla esposizione delle stesse figure: Si parla di grande consenso..volendo fare apparire tutto nuovo, mentre in realtà tutto rimane vecchio e stantio. In questo quadro Berlusconi si ri-inserisce con circostanza ed opportunità dopo oltre vent'anni.. parlando di nuova politica e di società civile..quasi non volendosi legare ad alcuno. Esattamente come è avvenuto in Francia con Macron e nel nostro Paese col tentativo messo in atto da Renzi.
Nell'attesa di un suo possibile rientro a Palazzo Chigi.. continua con la politica ingannevole e fraudolenta degli slogan: «Senza Berlusconi al Governo 1.619.000 nuovi poveri...Apri la testa, guardati in tasca». 
Ma non passa inosservato nemmeno Renzi col suo accostamento vagamente populista..dispensando ancora sentenze sommarie su tutti ..da Letta a Bersani..da D'Alema a Prodi..etc. Persevera anche lui sugli slogan , ma il suo risentimento dopo la sconfitta al referendum e la scissione.. rimane palese sconfinando in un evidente rancore.
La domanda è dunque : fino a quando dobbiamo ancora restare appesi a questa politica dei due personaggi che hanno già dimostrato le loro capacità rendendo il Paese oltre che spaccato e diviso, in un intollerabile stato di iniquità e povertà?