29 dic 2017

I primi contrasti del “carrozzone” Musumeci



il dietrofront di Miccichè
di vincenzo cacopardo

Dopo aver affermato di non voler porre alcun tetto agli stipendi in seno all'Ars, Miccichè fa dietrofront!
Potremmo definirlo il primo caso buffo..se non fosse che di per sé vi è del tragico nell'incombenza... in considerazione delle condizioni economiche e sociali con le persistenti disuguaglianze del nostro paese.

L'assessore UDC Figuccia dimessosi perchè fortemente contrario alla linea del neo presidente dell'Ars... si era espresso in tal modo:"Sui tetti agli stipendi all’Ars eravamo certi che si sarebbe giunti a una decisione di buon senso" poi.. in risposta al commissario siciliano del suo partito Giuseppe Naro...rimarcava: "Esprimendo la sua solidarietà a Miccichè - Naro ha già rivelato la sua piccolezza nonostante la sua veneranda età.”
Non sono certo parole da poco in seno ad una alleanza dichiarata forte e condivisa che ha visto nascere una coalizione di fatto non certo compatta: In realtà Figuccia ha avuto un merito di scoperchiare una faccenda spinosa che avrebbe potuto creare problemi alla stessa giunta Musumeci. 

Ma Figuccia ha anche avuto la coerenza di dimettersi su un principio che tocca decisamente la sensibilità di un popolo siciliano già sofferente. Virtù che Miccichè in questa storia non ha dimostrato!

Un caso che la dice lunga su come inizia questa nuova legislatura che con le parole poco opportune di Miccichè ha spinto alla prima dimissione! Malgrado ciò un risultato si è comunque ottenuto e cioè quello di una marcia indietro dello stesso Miccichè. Una marcia che suona come una resa e che oggi per voce di Musumeci ha confermato l'opportunità sul limite agli stipendi. 
Un esito che ha sortito una evidente contraddizione nelle stesse parole del neo presidente Miccichè pronunciate dopo la sua elezione! Se una cosa del genere fosse successa per voce del Mov 5Stelle si sarebbe aperta una polemica infinita sulla incapacità di gestire le istituzioni e la comunicazione!

Miccichè.. sin dall'inizio..non sembra aver dimostrato la prudenza e l'equilibrio necessari per la gestione di una Assemblea già di per sé nell'orlo del precipizio sia economicamente che come immagine. Mentre chi guida il carrozzone regionale.. fornito di paraocchi... finge di non vedere nè contrasti..nè le prime sconvenienti contraddizioni. 



27 dic 2017

Il professore Cassese ed “il leader improvvisato”


Non si può che essere d'accordo.. evidenziando la crescita di un esercizio della politica che continua nella sua mancanza di progettualità e di idee affidandosi ancora nelle mani dei magistrati.. anche per paura del compromesso tra  ruoli partititici ed istituzionali poco definiti e spesso conflittuali.
di vincenzo cacopardo

In un articolo sul Foglio il Professore Cassese valuta a sproposito la nomina di un “leader improvvisato” il cui nome è Pietro Grasso da poco scelto a capo della corrente politica della sinistra più a sinistra denominata “Liberi e Uguali”. La critica del professore Cassese va oltre sottolineando il fatto che Grasso, presidente del Senato, in concomitanza alla nomina, non ha nemmeno pensato di dimettersi dal suo ruolo istituzionale, ma si spinge anche a valutare questa designazione come un atto tipico di una certa oligarchia dall'alto.

Ad onor del vero non potremmo dare torto al Professore in questa critica che denuncia una certa mancanza di esperienza politica da parte di un magistrato che, a detta dello stesso Cassese, pare aver svolto nei suoi 40 anni di carriera assai poco il ruolo di giudice (solo sette) e la restante parte nelle procure e nel ministero della Giustizia: Ha guidato la polizia giudiziaria disponendo misure cautelari, coordinando investigazioni e acquisendo informazioni e dati sulla criminalità organizzata. Cassese si chiede quindi cosa potrebbe voler simboleggiare per la sinistra e per lo stesso Paese identificare in un “accusatore-investigatore” una guida politica...Nell'intervista il professore prosegue poi su una mancanza di vero programma da parte del neo partito guidato dal nuovo magistrato leader... stigmatizzando come di fatto.. questa mancanza di offerta politica... appaia per la prima volta nella storia politica di una sinistra.

Al di là delle dichiarazioni del professore Cassese..quello che possiamo asserire è il fatto che la personalità di Grasso sia stata scelta soprattutto per un impellente bisogno di immagine. In molti pensano che la figura del neo presidente del Senato non sia proprio adatta ad un ruolo di Partito ..sia perchè proveniente da un ordine esterno ed estraneo ad ogni legame con la politica, sia e soprattutto ..perchè mentalmente non proprio indicato per esercitare un ruolo per sua natura poco consono. In realtà ..la sinistra di D'Alema e Bersani aveva bisogno di una figura di spicco che desse al Partito da poco nato... una marcia in più anche al fine di sorprendere quel PD in mano a Renzi.

Le dichiarazioni del prof Cassese ci danno comunque spunto per le nostre valutazioni: Non possiamo che mettere ancora in evidenza l'esercizio di una politica priva di progettualità e di idee.. che si affida ancora nelle mani dei magistrati anche per paura del compromesso tra i ruoli partititici ed istituzionali poco definiti e spesso conflittuali. La inesauribile ricerca delle figure si traduce continuamente in una sostanziale mancanza delle idee..Idee e pensiero che non sembrano più appartenere a questa politica che persevera nell'incoronare personalità non sempre adatte dimenticando l'importanza di programmi per la crescita reale di un Paese in affanno e con un debito stratosferico.



Il plutocrate.. ed i pauperisti

Il cavaliere risorto definisce i nuovi arrivati del Movimento 5 Stelle dei “pauperisti”.

Come si può usare il termine pauperista contro un avversario politico in tal modo ..quando sappiamo che questo fenomeno economico e sociale esiste ed è caratterizzato dalla presenza di larghi strati della nostra popolazione in condizioni di profonda miseria? Non è forse così? Dall'alto della propria ed agiata ricchezza chiunque come Berlusconi non può essere in grado di percepire e sensibilizzarsi all'odierno fenomeno che sta impoverendo lo strato sociale della buona e sana borghesia del nostro Paese! E non puo' nemmeno ironizzarvi su!

Contrariamente.. (ed al di là di confuse poco condivisibili difformità al loro interno), il Movimento 5Stelle è servito e serve ancora da argine per tutta quella popolazione disperata e sofferente che potrebbe ribellarsi in altro modo! Non è politica anti-sistemica la loro ..ma più opportunamente a-sistemica e cioè quella che cerca disperatamente di riequilibrare le tante disuguaglianze crescenti generate proprio da un sistema politico ormai marcio ed infetto poichè sostenuto da vecchie contrapposizioni di comodo. Che poi possano esserci sostanziali critiche nel loro modo di portare avanti un metodo della loro struttura non del tutto condivisibile... è anche vero..come vere appaiono a volte certe loro figure politiche non del tutto preparate al compito. Tuttavia il loro discutibile metodo trova spazio in una società ormai incredula e non più soddisfatta dell'attuale funzionamento politico.

Le alternative al loro impegno continuano ad essere le solite figure...quei venditori di fumo che, anche attraverso il contributo dei Media, hanno provato ad incantare il popolo con la loro arroganza, la presunzione e persino con la “plutocrazia" di un ristretto numero di individui che, attraverso questo sistema, hanno accumulato una eccessiva concentrazione di denaro. 
Sarà stata forse una certa plutocrazia ad aver generato questo fenomeno del pauperismo cui si chiama in causa il Movimento pentastellato? Sarà il plutocrate Berlusconi o..forse il saccente boy scout fiorentino ...ad aver scatenato una più che naturale condizione di miseria dello strato sociale della migliore borghesia nel paese?

Domandiamocelo!! 

23 dic 2017

La evidente contraddizione sulla difesa della Boschi

DA UN LATO SI SOSTIENE CHE UN MINISTRO DEVE OCCUPARSI DI PROTEGGERE GLI INTERESSI DI UNA AZIENDA DEL TERRITORIO...DALL'ALTRO NON SI VUOLE AMMETTERE UNA PRESSIONE PER SALVARLA...
La faccenda della Banca Etruria, dopo le audizioni di Ghizzoni e Visco, assume un carattere diverso.. confermando sempre di più un conflitto della ministra Boschi ed assolvendo in pieno De Bortoli sul testo delle parole del suo libro. Con la mail di Carrai, infine, appare di tutta evidenza un interesse da parte del “giglio magico” su una Banca in cui la presenza del babbo della ministra pone le più che naturali condizioni di un conflitto.
di vincenzo cacopardo

Il primo rimprovero che si fa alla Boschi è il fatto di aver sottaciuto in Parlamento sulle sue costanti visite nelle diverse istituzioni a tutela di un interesse per la Banca Etruria.

Nonostante ciò pare davvero inconsueto che in tanti come Orfini, nel loro dialogo in difesa della ministra si possano contraddire con tale sufficienza: Chi di costoro difende la Boschi si affretta a specificare che un ministro può occuparsi specificatamente del proprio territorio in cui è stato eletto. Ciò non viene condiviso da un'altra parte che stigmatizza l'inopportunità di un ruolo di ministro da quello parlamentare che obbliga ad un interesse nazionale e non circostanziato territoriale.

Ma al di là del riscontro di una chiara differenza tra chi esercita un ruolo esecutivo da quello parlamentare, quello che non convince è un'altra cosa e cioè la netta e sterile discordanza sulla difesa che mette ancora di più in evidenza il conflitto: Se si afferma che la ministra Boschi, in difesa del territorio, ha diritto di proteggere una impresa locale, per quale ragione la si giustifica poi asserendo contrariamente che la sua richiesta a Ghizzoni era solo per valutare una ipotetica possibilita di acquisizione e non per un impegno preciso al salvataggio... Se vai per sostenere una causa assumendoti una responsabilità per il bene del tuo territorio, che ragione hai poi di tirarti indietro non favorendo un salvataggio riparando dietro una semplice valutazione di una incerta acquisizione?

Insomma: Se come ministro ritieni di avere diritto di perorare una causa di un problema del tuo territorio.. devi anche avere il dovere di sostenerla attraverso un soccorso! Se no..perchè ci sei andata? Quale la prerogativa del tuo compito ministeriale se, come ritieni, devi occuparti degli interessi di quel territorio?..In più si deve sottolineare il fatto che (guarda caso) tale Banca era sull'orlo di un fallimento!

Non sono un avvocato..e non è detto che bisogna esserlo ..ma mi sembra che l'attacco a De Bortoli e la difesa da parte dei sostenitori della Boschi non possa stare in piedi..poichè forzatamente contraddittoria.


17 dic 2017

CI SIAMO SCORDATI L'AMBIGUO PATTO DELLA SEPPIA?



Si erano incontrati in una saletta appartata di Rinaldi al Quirinale.il ministro Luca Lotti, che ospita due distinte comitive, capeggiate da Totò Cardinale e Davide Faraone. Al centro della tavolata il fedele Lotti, alla sua sinistra Totò, a destra Davide, accanto a lui Lorenzo Guerini ed infine, ultimo arrivato Matteo. Sembrava una vecchia immagine di una corrente della vecchia DC..se non fosse che almeno in quel Partito vi erano personaggi di maggior sostanza e valori.

«Non ci sono più renziani di serie A e di serie B, né della prima o della seconda ora. Siamo tutti un’unica cosa», esclamava l'imperituro Totò Cardinale. « Sicilia Futura è come se fosse dentro il Pd, nei territori siamo in assoluta sinergia e faremo le liste assieme per le primarie, che dovranno avere un effetto-trascinamento per le Regionali, alle quali cominciamo a lavorare insieme».

Si stavano preparando per mantenere ancora le redini della politica in Sicilia (e non solo) attraverso un patto detto della "Seppia"...! Con loro i siciliani-futuristi (ma politicamente più legati ad un passato che ad un futuro) Nicola D'Agostino, Michele Cimino, Edy Tamaio, Salvo Lo Giudice, Totò Cascio. Poi i dem: Luca Sammartino, Valeria Sudano, Gianfranco Vullo, Nello Dipasquale, Pippo Laccoto e Paolo Ruggirello, con l’assessore Alessandro Baccei ed infine il crisafulliano Mario Alloro...Insomma tutti gli uomini della nuova formazione Faraonica-Cardinalizia- Renziana che in Sicilia avevano già operato nelle variegate giunte Crocettiane.

Cosa dire poi dei risvolti odierni a sostegno della candidatura di un candidato di FI alla presidenza della Assemblea da parte di alcuni di loro ? E' la prova provata di un compromesso per la futura formazione di un governo nazionale!..Non ci piove! La seppia sembra aver mosso i suoi tentacoli cominciando dalla Sicilia!
vincenzo cacopardo


16 dic 2017

Le strategie dei Partiti tradizionali e quella del Movimento



Berlusconi mette le mani avanti e suggerisce la conduzione di un prossimo governo Gentiloni.
di vincenzo cacopardo

Durante la presentazione di un nuovo libro dell'inossidabile sistemico Vespa, Berlusconi espone i suoi seri dubbi sulla possibilità di una formazione di un nuovo governo anche in forza di una nuova legge elettorale non proprio utile a formare una maggioranza. Il cavaliere, con la furbizia che non gli manca, premia la possibile conduzione di un governo a guida Gentiloni per motivi ovvi che gli darebbero maggior tempo per ricostruire la sua forza politica in lenta salita.. distaccandosi da quella di Salvini e poter dettare nel futuro la sua politica anche nella possibile formazione di un nuovo asse con Renzi, il quale si sarà già ricostruito una forza politica personale con un Partito più centro-moderato.

Quali sono.. sia per Renzi che per Berlusconi... i vantaggi di una simile strategia se non quelli di rinforzarsi e ri-progettarsi in una futura politica insieme nella grande coalizione moderata per far fuori il Movimento 5Stelle? Se per Berlusconi i tempi stringono per l'età avanzata, non di certo può dirsi lo stesso per Renzi che nelle prossime elezioni avrà di certo ri-imposto in seno al Pd una propria forza che gli darà specifici vantaggi, ma non di certo la possibilità di un premierato!
Gentiloni in questa ottica rappresenta di certo la carta più utile per ambedue anche per il fatto che sarebbe sempre controllato dal PD in mano al segretario.

Ma quale potrebbe essere l'arma vincente del M5Stelle?
Di sicuro non quella di poter riuscire a governare da soli se non con una travolgente vittoria con oltre il 40% e con la forza di abbattere, una volta affermati, il muro di un sistema inossidabile. Ma di certo la strategia dopo le elezioni che potrebbe portare il Movimento ad essere la prima forza politica alla Camera, sarà quella di poter ottenere dal Capo dello Stato la facoltà di formare un governo con una maggioranza stabile attraverso una coalizione. Cosa che come sappiamo non può esistere proprio per il fatto che se cedessero a questo compromesso il giorno dopo perderebbero una consistente forza di consenso.

Il loro disegno costruttivo potrebbe essere quello di proporre! Presentare un programma con punti determinanti in favore della popolazione per ottenere maggiore equità ed offrire una politica sociale più confacente per il Paese. Cosa contro la quale si opporrà una buona parte del Parlamento delle forze partitiche tradizionali..adducendo la solita mancanza di capacità realizzativa da parte  dei loro componenti.
Ma questa loro tattica ridurrà chi si oppone a dimostrare una scarsa attenzione ai problemi più stretti ed urgenti inerenti la cittadinanza: Quello che importa al Movimento sarà proprio l'opposizione al loro progetto, capace di dimostrare al Paese che la lotta contro un programma in favore di una equità viene osteggiato proprio da quei Partiti che giorno per giorno dimostrano un'insensibilità politica in favore del sociale. Questa sarebbe già una vittoria che li potrebbe vedere vincitori su una riproponibile vicina consultazione Nazionale.



L'ambiguità di “Sicilia futura”

Poco dopo le elezioni in una intervista, Cardinale, malgrado le difficoltà insorte col PD, aveva accennato alle menzogne sulla possibilità di un aiuto a Miccichè, definendole menzogne.
di vincenzo cacopardo

Anche questa legislatura siciliana con la giunta Musumeci non pare esente da evidenti anomalie e più evidenti opportunismi politici! 
Come avevamo già accennato in un precedente post, (“l'idem sentite dell'ex ministro Cardinale”) nel quale avevamo segnalato la costante politica dell'opportunismo privo di una precisa posizione, il partitino che si è portato in aula in favore di una sinistra opera adesso a beneficio di una destra . Malgrado le assicurazioni prima del voto per le regionali, Sicilia Futura ..prova ad aiutare.. la elezione del candidato di Forza Italia! 
Cosa potremmo pensare se non che vi siano interessi per possibili altre poltrone da spartire? Malgrado ciò.. la doppiezza politica non sembra aver sortito ancora la elezione di Miccichè, ma di certo qualche accordo si troverà!

Nella attività politica, dapprima in Parlamento..poi ministro.. e successivamente rinchiuso nella sua fortezza di Mussomeli.. dove da anni controlla i suoi determinanti pacchetti di voti.. Cardinale con i suoi partitini centristi ha sempre operato per restare in piedi in una più che evidente assenza di posizione concettuale e di pensiero che assumesse una precisa collocazione politica: Una lunga serie di sigle per progetti politici sostenuti da puntuali compromessi.

Nulla cambia con questa legislatura rispetto al passato e nonostante le dichiarazioni di Berlusconi e lo stesso Musumeci sui volti nuovi di una politica di innovazione per l'isola..Il concetto di politica del doppio gioco resta in piedi più solido che mai: La vecchia politica delle contrapposizioni vince sulla mancanza di una speranza per una nuova.. ed i ricatti politici perseverano.

La elezione di Miccichè alla presidenza dell'ARS andrà di certo in porto poiché l'amministrazione Regionale ha diverse opportunità di nomine e sappiamo ormai che, al di là di una posizione a destra o a sinistra, l'importante è affermare le poltrone. La politica del passato in questa sua logica rimane ancora in piedi e gioca le sue carte proprio sulle nomine.

Nonostante le dichiarazioni di Musumeci..non si poteva immaginare altro da una Aula dove la maggioranza politica continuerà ad essere costruita costantemente in tal modo! 

12 dic 2017

Grasso..le foglioline.. il ruolo


di vincenzo cacopardo
Piero Grasso, nuovo pioniere di un Partito dal nome “Liberi Uguali”.. presenta il suo simbolo nella trasmissione di Fazio... dove l'aggiunta di qualche fogliolina che trasforma la I in E, ha scatenato una grande bufera: Questa storia delle foglioline pare aver fatto infuriare una certa platea femminile con commenti indignati poiché apparsa come una mortificazione verso le donne.

In breve, queste foglioline, potrebbero rappresentare le foglie di fico di Adamo ed Eva poste per coprire le vergogne. Insomma.. per questa platea.. sembra essere l'immagine della vergognosa situazione delle donne nel Paese che combattono per la parità.

Ed ecco scatenarsi la retorica sulle donne che in realtà di diritti in questa odierna società ne hanno acquisiti notevoli. Con tutto il rispetto per ogni essere umano e dei suoi preziosi diritti ..la storia della “parità di genere” per principio.. continua a convincere poco... in quanto nella nostra società .. tra uomini e donne la vera distinzione dovrebbe farla il merito!

Ma al di là di ciò e non soffermandoci sulla ostentata presentazione del simbolo... nella trasmissione si è assistito ad un dialogo in cui lo stesso Grasso, con i suoi tentennamenti, gli indugi ..ed una dialettica non proprio politica, ha dimostrato tutte le riserve circa un ruolo di leader che di certo non gli si calza: Se per la sua figura potrebbe andare bene un ruolo istituzionale, lo stesso non può dirsi sulla conduzione politica di un Partito dove sia Bersani che d'Alema dimostrano ben altre capacità.

Sappiamo che la figura di Grasso è stata proposta ed affermata quasi a scopo di marketing in favore di una politica in cui nomi come gli stessi D'Alema e Bersani, appartenenti al passato, non possono più attrarre i consensi necessari: E' stata più una promozione basata volutamente sull'immagine!

Tuttavia se l'operazione di scissione avvenuta in questi ultimi anni dal PD si è quasi ritenuta necessaria per la prepotenza del segretario Renzi, la manovra della nomina di Grasso a conduzione della nuova formazione non può risultare strategicamente positiva per tutta la sinistra nel suo complesso: Nominare un Magistrato alla guida di un Partito non può che scatenare ulteriore rabbia, acredine e persino pretesti.. da parte di un popolo che nel centrodestra combatte per una politica non intrigata con personalità appartenenti o appartenute alla magistratura.


Si prospetta quindi una reazione ad una azione di nomina di un personaggio a capo di un Partito (appartenente o appartenuto al mondo della giustizia) non per la personalità stessa della figura mai messa in dubbio, ma per ciò che ancora potrebbe rappresentare per un ruolo dove una certa impostazione mentale non dovrebbe, ne potrebbe.. mai coesistere.      

Il tempo scaduto dei leaders già passati



Il tempo per la politica dell'improvvisazione e delle anomalie sembra scaduto! Leggi elettorali e riforme costituzionali definite incostituzionali dalla Corte, dimostrano come in questi anni ci si è avvalsi di una politica incapace guidata da leaders assai  presuntuosi..non in grado di guidare una svolta.. e persino dispendiosi per il debito che ha accumulato il Paese!
di vincenzo cacopardo

Queste vecchie figure politiche che ritornano da un passato in cui non hanno concluso alcuna miglioria..si ripropongono oggi nei programmi come fosse per loro sempre la prima volta. Insomma... come se il loro passato per il quale stiamo pagando lacrime e sangue..non avesse contato nulla! L'impertarrita faccia tosta di costoro che ci hanno ridotto allo stato in cui siamo...e che pretendono ancora di inventarsi una politica “nuova”...dandola a bere agli sprovveduti ed agli indifferenti.

Se il termine innovazione non potrà mai fare parte della loro forma mentale..il concetto di lungimiranza politica lo hanno disconosciuto del tutto, ma pretendono ripetutamente di apparire esperti riformatori..criticando, di contro, coloro che nel campo vorrebbero avere almeno una opportunità..credendo in nuove idee in grado di rinnovare il sistema.
Berlusconi.. come Renzi, Prodi.. come lo stesso Gentiloni... sono alla ribalta della politica da anni ..tuttavia sembrano non voler cedere il passo. Hanno governato e continuano a governare malgrado i risultati che ci trascinano sempre più in basso! Vecchia e sistemica la loro politica..quanto le loro proposte!..Vorrebbero ancora una volta apparire al centro del teatro della politica odierna malgrado gli errori che ripetono di continuo.

-E' di oggi la dichiarazione del premier Gentiloni (che come sappiamo è guidato dal segretario del PD Renzi) che indica una nuova iniziativa a favore del sud.. asserendo che quel territorio è una enorme risorsa! 
Ma dico?... Sono anni ed anni che nulla di veramente buono si è fatto per il Mezzogiorno tranne che fornire alla politica solo principi e regole per l'arricchimento dei furboni che ne hanno approfittato, e di colpo il presidente del Consiglio.. con enfasi.. fa apparire il suo annuncio come una sorta di iniziativa avveduta..mai proposta prima! ..
Siamo sul comico..ma..per certi versi anche sul tragico per il modo di esercitare la politica attraverso annunci che si vogliono fare apparire come vere notizie di rinnovamento! Quante volte abbiamo sentito queste nenie in riferimento al mezzogiorno.. e quante altre nessuno si è mai mosso con un programma utile a favore del sud?..Al contrario abbiamo visto il fiorire di una politica che ha divorato esose risorse persino sui corsi di formazione!

Leggi elettorali e riforme costituzionali definite incostituzionali dalla Corte dimostrano come in questi anni ci si è avvalsi di una politica incapace guidata da leaders presuntuosi e persino dispendiosi per il nostro Paese in difficoltà! 

Il tempo sembra ormai scaduto! Come per Berlusconi ed i suoi seguaci..anche per Renzi e la sua armata all'interno del PD.. E se non lo fosse... sarebbe più che giusto farlo scadere! Farlo cessare queste opportunità per tutti coloro che si sono proposti in politica per rinnovare e non hanno concluso nulla tranne che diffondere la loro immagine a danno di un debito pubblico e la mancata crescita del Paese!

10 dic 2017

il vecchio manuale di Musumeci

Nulla di nuovo all'orizzonte
di vincenzo cacopardo

Il neo presidente della regione Musumeci ha vinto le elezioni in Sicilia malgrado le anomalie di un sistema che sembra muoversi in senso atipico tra una legge Severino evasa e le conseguenti segnalazioni al TAR. Ma quello che non può non sorprendere è il comportamento politico di chi assieme a lui dichiarava di portare una luce nuova nella politica regionale finendo poi con l'adattarsi al metodo del manuale Cencelli di una volta... E cioè quel principio con cui si allude all'assegnazione di ruoli politici e governativi ad esponenti di vari Partiti o correnti in proporzione al loro peso: ...Un vero e proprio prontuario della lottizzazione politica sulla gestione del potere.

Se proviamo a mettere insieme le anomalie: Una legge Severino non applicata ed il sistema dell'assegnazione delle quote ai Partiti, potremmo accorgerci di come le parole di Musumeci appartengono ormai alla solita eloquenza di una politica del passato..come nulla fosse successo in questi ultimi anni!

Meno importa se lo stesso neo presidente abbia affermato in una intervista l'impossibilità di nominare una figura come Sgarbi a capo di un assessorato, anche meno può importare se la figura di Musumeci appartiene ad un passato storico politico regionale legato all'ex partito della fiamma, quello che stupisce è l'imperterrito adattamento al sistema..volendo apparire...poi... come coloro capaci di rivoluzionarlo.

La giunta regionale si è insediata..mentre i lavori dell'aula proseguiranno restando appesi al filo delle sentenze del TAR su una serie di esponenti appena eletti..sentenze che arriveranno molto tardi. Intanto si procede per via dell'abituale principio di continuità ormai infuso nell'intero paese. Musumeci si ritiene capace di poter rimettere in piedi il carrozzone di una amministrazione regionale super indebitata ed i siciliani sempre più creduloni ed attaccati al passato, attenderanno gli eventi come il ripercorrersi di una vecchia storia.





9 dic 2017

Un centrodestra disarmonico e la lotta sul premierato

di vincenzo cacopardo

In molti nel centrodestra cantano vittoria per le prossime consultazioni nazionali...Tuttavia una domanda resta appesa ad un risposta che per adesso non avremo: Ove il centrodestra vincesse..come farà a governare l'attuale vecchio partito moderato del cavaliere con un personaggio come Salvini? Che Salvini sia esperto non si può mettere in dubbio... ma che la sua politica abbia idee molto più estreme di quelle, persino fantasiose, di Berlusconi... è un dato di fatto che pone notevoli dubbi su una governabilità in comune.

In sostanza la politica di Salvini fa forza soprattutto sulle problematiche dell'immigrazione a difesa di un popolo che oggi indiscutibilmente soffre per un'invasione incontrollata che persevera: Qualcosa che i suoi seguaci avvertono in modo particolare..rifugiandosi sulla retorica del leader della Lega che, senza la dovuta necessaria moderazione, pone difese estreme! A questo potremmo aggiungere certi sodalizi con alcune forze pseudo-politiche di estrema destra non del tutto condivisibili con l'azione moderata proposta dal cavaliere..Ed ancora..il tema dell'Europa ed altre proposte (più confacenti con la politica del movimento pentastellato) non in linea col partito popolare in cui si identifica una vecchia Forza Italia ripulita e ferma a certi personaggi non proprio desiderati da Salvini.

Salvini opterebbe per personaggi nuovi per una legislatura di innovazione sulle figure, mentre Berlusconi persevera col solito ritornello delle vecchie amicizie politiche legate a lui come in un patto leonino antiquato e stantio.

Chi sarà, dunque, il nuovo leader di questo centrodestra? A chi il premierato? Se la Meloni col suo “Fratelli d'Italia” al 5/ 6%..non può avere pretesa su ambedue gli argomenti, tra Salvini e Berlusconi potrebbe nascere un'aspra disputa ed ove nascesse un governo..sarebbe assai poco stabile: Se uno e assai più vecchio dell'altro... ambedue i personaggi dimostrano forte carattere, ma in sostanza non risultano ben assortiti in un'opera di rinnovamento di cui necessita il nostro Paese.

Vi è una differenza sostanziale tra una coalizione ed una lista unica..e cioè.. che nel caso di una futura coalizione... lo stesso consenso potrebbe svuotarsi...e quindi non ottenere più quella ambita maggioranza...Nel caso specifico di questo centrodestra... ad esempio... se Berlusconi da solo può raccogliere il 15% e Salvini il 15%..la Meloni il 6% ..non è assolutamente certo che uniti in coalizione riescano a prendere il 36%. Questi Partiti, qualora si prevedesse di farli governare insieme, potrebbero non risultare più identici nei loro principi con la base del consenso e destare un chiaro riscontro di malcontento su chi dovrà esprimersi nel voto. Questo anche in base al fatto che difficilmente chi possiede la maggioranza in coalizione.. potrà cedere il passo ad un leader per il futuro premierato a chi la maggioranza in base ai dati non la detiene!


Il popolo continua a votarli soprattutto in opposizione ed in alternativa ad una sinistra...entrando nel solito giochino delle contrapposizioni nate dalle ideologie storiche di una volta che non può portare più nulla di buono! Il Paese..ormai stanco ed esausto... non percepisce l'importanza di una innovazione politica di mutamento slegata da queste vecchie contrapposizioni... né avverte l'importanza di un vero cambiamento sulle figure. In molti votano Berlusconi vedendolo sul suo cavallo bianco ancora come lo scudiero a protezione di una sinistra nemica dell'imprenditoria: Un voto che potremmo definire di esaurimento..ritenendo poi il vero nemico del sistema il Movimento 5 Stelle..che al contrario vorrebbe proporsi di rottura ad un impianto ormai incancrenito..    

Sgarbi: esperto opportunista ed adulatore..limitatamente politico

di vincenzo cacopardo

Il critico d'arte nominato assessore ai beni culturali della Sicilia, (malgrado lo stesso Musumeci lo avesse criticato come non adatto ad un assessorato) esercita contemporaneamente lo stesso ruolo ad Urbino...dimostrandosi un forte accentratore. Malgrado abbia intenzione di non prendere alcun compenso nella cittadina delle Marche, rimane l'equivoco sul principio..il tempo e lo spazio

Vittorio Sgarbi è decisamente un esperto delle analisi critiche. Il suo intuito percepisce al di là di ogni comune osservatore e la sua brillante dialettica riesce a farsi intendere anche da chi potrebbe non essere un vero amante dell'arte.
Nondimeno l'uomo di buona cultura.. armato di buona dialettica, risulta anche uno scaltro opportunista che usa l'intelligenza.. di volta in volta.. per precisi interessi a suo unico e personale beneficio: Uno che sa parlare di arte facendoti credere anche di più di quello che la stessa arte esprime. Ma anche un personaggio tendente spesso all'instabilità nella conversazione..nel senso che spesso non pare avere quell'equilibrio in grado di poter reggere un dialogo con la calma necessaria...tuonando solo epiteti sgradevoli e poco felici.
Se di lui una cosa si può asserire è di certo la brillante intelligenza smorzata da quell'arrivismo di chi vuole porsi sempre in primo piano..quel narcisismo col quale si compone di continuo i capelli di fronte alla telecamera con lo sguardo sempre attento alla posa della sua figura.


Insomma ...da questo quadro viene fuori la figura ego-centrata di chi ama fortemente essere il centro dell'attenzione...ma anche fin troppo accentratrice nell'espletamento del suo lavoro. La qualcosa pone dubbi sul suo ruolo in politica dove..oltre alla conoscenza che di certo non gli fa difetto, occorre maggiore equilibrio e capacità di scambio dialettico con gli uffici e le maestranze di competenza. Vista la sua ottima conoscenza del patrimonio artistico..sarebbe stato meglio affidargli un incarico generale di coordinamento a capo delle soprintendenze.    

5 dic 2017

POLITICA: Sempre più lontana l'innovazione


Nel paese dell'infatuazione che ama il mito e la competizione.. tutto ritorna al passato!
di vincenzo cacopardo

Il Partito Alternativa popolare di Alfano, edificato su una politica ambigua del centrismo moderno.. pronto ad allearsi con chiunque gestisca il potere, sembra ormai allo sbando con spaccature che determineranno decise rotture all'interno: Se Alfano sembra per il momento essersi schierato col PD, Lupi pare volersi giocare una partita diversa di attesa per le prossime elezioni.
Un partito destinato a sgretolarsi quanto prima poiché fondato solo per manovre di potere..dove lo stesso Alfano ha potuto fare il buono ed il cattivo tempo restando comunque aggrappato alla guida dei più importanti ministeri!

Questo è ormai l'emblema di una Italia politicamente carente dove si costruiscono partiti e movimenti occasionali e di opportunità, ma mai di innovazione in favore di una crescita sociale! La contraddizione sta proprio nel fatto che AP è stato sfruttato per anni per tenere in piedi un governo dagli stessi deputati che oggi non risultano per nulla influenti e che corrono alla ricerca di nuove posizioni in vista delle prossime elezioni...Che senso può mai avere tutto questo?

E mentre Grasso..il nuovo arrivato.. pare voler mettere in difficoltà Renzi ponendo all'ordine del giorno lo “ius soli”, la Boschi si ritrova sempre più in difficoltà con la storia della Banca Etruria che coinvolge il suo babbo...Insomma..un bel po' di rogne su Renzi che porta avanti il suo malridotto Partito.

Ne approfitta “il divo” Berlusconi che sminuisce sempre di più la figura contrapposta dell'avversario della sinistra..lavorando alacremente per la formazione di un'ampia coalizione come quella di un passato che fu: il quadro si ripete con vecchi personaggi come Matteoli e Gasparri e buona parte del vecchio UDC come Lorenzo Cesa, Paolo Cirino Pomicino, Raffaele Fitto, Clemente Mastella, Saverio Romano etc...Insomma ..Berlusconi (come già fatto in Sicilia) raccatta tutto il vecchio di una volta..affidando nuovamente  le sorti della politica ai suoi vecchi compagni del passato !
Nulla di nuovo dunque sui volti nuovi che il resuscitato cavaliere aveva promesso! Se il Paese guarda a Berlusconi solo come un principio di alternativa alla sinistra riponendo le stesse pedine nello scacchiere e senza una strategia di programma concreto, non potrà portare alcuna innovazione alla politica!