29 mar 2020

L'ABBRACCIO SOLITARIO E CONSOLATORIO DI PAPA FRANCESCO




parole simili a carezze di cui oggi tutti necessitano”

di vincenzo cacopardo

Quando nella piazza deserta di S.Pietro..e quando nella sua preferita chiesa di Santa Marta, un pontefice provato e dall'affannoso respiro prega infondendo speranze ad una umanità fortemente provata.
Accorato nel tono, sommesso nella parola.. commosso e soprattutto preoccupato, ma sempre pieno di speranze da infondere al mondo intero...Francesco ha voluto mandare un abbraccio consolatorio identificandolo nel gran colonnato della piazza della sua Roma.
Ha tenuto a mostrare una immagine a lui sacra: il crocifisso ligneo della chiesa di San Marcello al Corso.. protettore della grande peste verso il quale si è inchinato più volte nel perseverare di una pioggia battente che in questi giorni ha investito Roma. Ma si sono scorte anche lacrime da parte di un pontefice incrollabile nella costanza della sua evangelizzazione umile e misericordiosa: Un Papa umano che incoraggia speranza ai popoli con naturalezza..senza marcati concetti teologici e senza alcuna posizione di alta sacralità, ma solo nella modesta semplicità di uno sguardo sentito e delle sue parole simili a carezze di cui oggi tutti necessitano: Speranza, misericordia e pietà per tutti i popoli che soffrono per questa epidemia e che solo insieme e con la forza stessa del loro impegno verso la fede possono sconfiggere.
Ancora una volta Papa Francesco ha saputo interpretare profondamente lo stato d'animo dei suoi discepoli.. ma non solo anche quello dell'intera umanità: Compresi i popoli che non lo vedono come la figura religiosa da seguire, poiché ha infuso a tutti una particolare speranza di rinascita contro un male oscuro che dissemina morte nel mondo.
Tempo fa scrissi che la figura del Papa odierno era sicuramente il risultato di un cambiamento voluto dalla stessa Chiesa che sembrava aver percepito l’importanza di una guida simile giusto per il difficile momento storico che attraversava il mondo intero: Una figura spinta verso un percorso umile che fu quello della figura di Cristo - E perchè mai questa figura così umile e caritatevole tocca i cuori e la sensibilità di tanti uomini...se non perché si volge con semplicità alla gente esprimendo l’importante fraterno sentimento dell’amore e della misericordia?
Papa Francesco.. in momenti come questi tocca l’animo umano e lo fa parlando anche di speranza, esponendosi meno enfaticamente ad una funzione di venerazione nei confronti della ragione teologica di una certa chiesa conservatrice….Ed ecco che il mondo, raggiunto da una prevalente sensibilità umana, si risveglia in una speranza di poter superare…e nel desiderio di poter ricostruire un futuro migliore attraverso l’amore verso il prossimo.

27 mar 2020

DRAGHI SI...DRAGHI NO!


Una politica debole cerca il suo salvatore
di vincenzo cacopardo

La teoria odierna di Draghi, per certi aspetti simile a quella keinesiana, si fonda sulla cancellazione della regolamentazione bancaria con erogazione di prestiti a tasso zero facendo saltare i parametri europei. Si tratta di sommergere i paesi europei di moneta con interventi pubblici poiché dopo questa pandemia tutto sarà completamente diverso. Cosa ormai più che realistica dato che adesso tutti i Paesi dell'area europea sono invasi dalla epidemia.
Sempre favorevole a questa teoria (malgrado non sia un tecnico della finanza) ...avendolo già accennato in un mio post, come l'unica vera escamotage per riuscire a venir fuori da questa tempesta economica che comincia a porre notevoli problematiche a tutti i paese ed a tutte le imprese internazionali ormai coinvolte dall'emergenza: -Le parole di Draghi in qualità di grande tecnico, non possono che essere condivisibili. Di certo il passaggio dalla teoria alla pratica non sarà facile per via delle Banche che dovranno sostenere prestiti assai meno garantiti, ma se si vorrà.. si potrà trovare una possibile soluzione da elaborare nei dettagli.

Non possiamo che avere tutti una visione positiva quando un tecnico della finanza si esprime in tal modo offrendo un'apertura ben diversa slegata dai limitati e dagli asettici parametri che non hanno mai distinto momenti e difficoltà sociali e che non possono che ostacolare ogni crescita delle imprese soprattutto quando passa un tifone epidemico di simile portata.

Draghi si..Draghi no! Sembrerebbe la domanda del giorno!
L'ex governatore della Banca centrale europea sembra esser visto come l'ultima risorsa anche per il suo intervento sul Financial Times che lo ha visto fin troppo determinato. Adesso tutta la nostra politica, debole più che mai, lo invoca per la guida del paese: E' il solito leitmotiv di una politica incapace sia a destra che a sinistra poiché non riformata adeguatamente..che in momenti come questi dimostra la sua debolezza ricercando il “salvatore”: Una politica da tempo ricca di figure poco sensibili alle esigenze primarie del paese e mai lungimiranti. Tuttavia restano le naturali perplessità sulla possibilità di sostenere alla guida del Paese figure come un economista.. poiché se è giusto che la politica ne tragga giovamento lasciando spazio in simili momenti ad un tecnicismo finanziario di salvaguardia, lo stesso non potrebbe essere per quanto riguarda il complesso quadro delle riforme, delle questioni sociali e giudiziarie che solo una diversa figura politica dovrebbe dirimere: Una politica che non potrebbe essere diretta dal tecnicismo economico, ma dalla dovuta cultura sociale occorrente..e che purtroppo ancora oggi non si scorge pienamente!

Oggi Draghi potrebbe assumere la figura simile ad un grande Commissario economico europeo per l'emergenza, ma dettare la politica di un Paese nel suo insieme è ben altra cosa..pur nella attuale visione della debolezza del suo impianto e delle figure che ancora oggi la rappresentano!
Se i partiti schierati a destra come Forza Italia e Fratelli d'Italia sostengono fortemente la possibilità che Draghi possa prendere il posto di Conte, per quanto riguarda la Lega si dovrebbe fare lo sforzo evidente di superare una valutazione non proprio positiva sulla sua figura... da sempre vista come un sostenitore della politica economica Europea del recente passato. Un pregiudizio assai facile da superare se  il risultato per loro potrebbe essere quello di togliere dai piedi il neo premier.


19 mar 2020

L'EUROPA CHE REAGISCE


Non basta sostenere il debito..occorre una manovra governativa più decisa”
di vincenzo cacopardo
L'Europa reagisce e si muove con un nuovo massiccio quantitative easing di 750 miliardi di euro di titoli per sostenere l'emergenza innescata dal coronavirus.
Finalmente la BCE si fa sentire! ...Dopo la precedente gaffe con la quale aveva esordito la Lagarde che lasciava poco spazio alla stessa tenuta dell'Euro e ad uno spread che cominciava a galoppare veloce verso il rialzo. Adesso Cristine Lagarde se la cava con una battuta "Tempi straordinari richiedono azioni straordinarie" Con questa grande quantità di soldi si procederà per contrastare le conseguenze economiche del Covid 19.
Un nuovo quantitative easing che potrà dare ossigeno a famiglie ed imprese attraverso gli acquisti che potranno mirare a far crollare lo spread dei Btp..poichè il coronavirus rischiava di rimettere in discussione la tenuta dell'Eurozona...soprattutto a discapito del nostro Paese
Saranno capitali che serviranno a sostenere l'economia, ma sappiamo tutti che saranno usate dalle Banche e che serviranno prettamente per il sostentamento finanziario del debito, anche se potranno allargare lentamente un flusso utile alla crescita. Ma di certo quello che servirebbe al nostro paese adesso è un intervento deciso diretto verso commercianti, imprese(piccole o meno).. ed i tantissimi lavoratori autonomi in possesso di bar, ristoranti, attività turistiche etc. Denaro da mettere in mano nell'immediato per poter dare loro una boccata d'ossigeno in attesa che tutto finisca.
La nuova mossa del Quantitative sembra essere stata dettata dalle stime d'impatto del virus che davano quest'anno il Pil dell'Eurozona in calo anche del 5% – Di fatto questa manovra della BCE mira a favorire l'intervento degli investitori e cancellare le paure che si annidavano sulla possibilità di un aumento costante dello Spread. Tuttavia quello che si attende adesso è la reazione dei governi e soprattutto quella del nostro che dovrà nuovamente spingersi con interventi necessari di vera sostanza verso un Paese colpito da un'epidemia virale ed economica





18 mar 2020

LA CRISI DEL LIBERO MERCATO TRA RICCHEZZA E POVERTA'

post del 2017 (sempre attuale poiche' ancora più sentito nel contesto dell'epidemia e di una conseguente crisi economica in arrivo)
di vincenzo cacopardo.
SE LA CORDA SI SPEZZA!!…
Se questa corda, ormai troppo tesa, si rompe.. anche il beneficio e le ricchezze dei pochi decadranno... ed il rischio di una rovina potrà colpire l’intera società nel suo insieme

Ritengo che la peggiore crisi sia quella della totale perdita dei valori! Quando perdiamo il rispetto per il prossimo, il senso di uno Stato, il giusto valore del denaro, quello del lavoro..e persino ogni forma di poesia e la possibilità di sognare…allora perdiamo ogni speranza!
Non volendo pormi con quel catastrofismo che oggi pervade fra la gente, posso comunque affermare che.. se una speranza c’è… non può essere affidata nelle mani ambiziose di chi cerca di apparire per assumere ruoli predominanti.
Il mito e l’idolatria… stanno vincendo sull’umiltà ed il rispetto che si deve ad una comunità ed alla propria sicurezza. La società sembra ormai ingrigita da un modo di pensare che ha sporcato ogni contenuto sui valori. Così come sembra che il tempo non tenga più conto delle stagioni… passando dal freddo a caldo torrido dello scirocco nello spazio di qualche ora, la vita di relazione tra le persone sembra mutare dall’oggi al domani: -Le amicizie….i rapporti di lavoro…quelli sociali.. sembrano sempre inaspriti da cambiamenti improvvisi che non riusciamo a comprendere. Anche in politica le metamorfosi paiono avvenire con improvvise trasformazioni che non lasciano spazio ad un adeguato percorso per la ricerca delle soluzioni: Si passa da una scelta ad un’altra.. completamente opposta.
Questi strani fenomeni sembrano essere il sintomo generale di un mondo che ha perso ogni forma di equilibrio…sia per l’ambiente che per la collettività e la salute di ognuno.. . L’essenziale principio dell’equilibrio sembra essersi perso del tutto ed in questa dispersione l’uomo sembra aver inglobato ogni visione…non essendosi accorto dell’importanza di tutto ciò che la natura gli ha donato e che la sua permanenza in terra non ha saputo ben usare e custodire. Oggi quindi…(la stessa natura c’è lo insegna)…non vi è solo un principio di equità e di correttezza da sostenere …quanto quello di ricercare un fondamentale bilanciamento di una convivenza comune per far sì che non si prendano strade strette o larghe…lunghe o corte..che non si ricerchi solo il bianco o il nero…che non si vada incontro a verità assolute…nè ad assurde profezie o profonde incertezze..

Tralasciando una certa retorica filosofica (che comunque non guasta e nella quale forse a volte mi dilungo).. potremmo comunque affermare che la mancanza di un equilibrio, ha sicuramente portato la figura umana a non stabilire più gli indispensabili confini sulle scelte e sulle fondamentali azioni utili per stabilire un sano controllo sulla crescita. Quali sono dunque quei principi di una politica economica che non potranno mai fare crescere la società secondo un modello di equilibrio? Quali le ragioni per le quali si vuole ancora imporre il rigido processo che ci porta inevitabilmente alla recessione? La visione neoKeynesiana dell’economia moderna richiama alla determinazione di una politica interventista razionale e quantitativa….Insomma....se per gli economisti classici la disoccupazione viene considerata volontaria e come normale risultato di un insufficiente elasticità dei salari, per Keynes essa è sempre derivata da una mancanza effettiva della domanda. Ma poiché la domanda al consumo diminuisce in relazione al reddito, si potrà determinare un aumento dell’occupazione solo con l’aumento degli indispensabili investimenti.
Secondo il pensiero del premio Nobel Paul Robin Krugman… l’austerità voluta dai grandi imperi economici ha portato ad un autentico fallimento dei Paesi che l’hanno imposta, ritenendo di poter piegare l'economia alla propria morale. La visione teorica di Krugman si esprime in alcuni modelli commerciali che potrebbero rappresentare validi vantaggi per l’economia dei Paesi, quando non privi di barriere di protezione ben precise: Egli, in proposito, ha specificato l’importanza delle oscillazioni dei tassi di cambio con una forte critica verso le politiche di alcuni governi verso le relative speculazioni di alcuni fondi...Forse adesso sulla spinta di una epidemia mondiale che ha decimato vite umane, questi concetti potranno essere valutati più in profondità, tuttavia, da ciò che ancora si vede, siamo in serio ritardo e l'economia marcia sempre per interessi privati.
La crisi economica che investe tutto il mondo sembrerebbe generata volutamente da un assurdo sistema che impone alcune regole a protezione dei grandi potentati. Se la ricchezza è mal distribuita, e ciò viene tollerato da tempo attraverso le regole di un impianto edificato attraverso la forza del denaro, questo si deve ad una precisa volontà di alcune influenti lobbyes che la sostengono costantemente continuando a trarne beneficio. Un beneficio dei pochi, i quali dovrebbero anche comprendere che questa corda non potrà esser tirata troppo a lungo.
Il sistema odierno non sembra volersi basare su una economia di equilibrio collettivo, ma sul peso che il denaro può esercitare sul singolo individuo. Ciò ha portato a non individuare il giusto percorso e ad identificare il denaro come un fine e non come il mezzo necessario per la crescita del Welfare. In tal senso..è inutile illudersi!...La teoria del libero mercato non potrà più funzionare in rapporto al carico notevole che essa impone ad una società che si vorrebbe più equa! Se un libero mercato sembra indispensabile per un progresso che voglia basarsi sul merito, sulla qualità e su un essenziale principio di competizione, questi deve necessariamente far uso di una regolamentazione che renda maggior equilibrio e più stabilità alla società…
-Non è solo un problema di etica ma anche di sostanza! La società si è ormai formata!.. il problema fondamentale, oggi, è quello di saperla equilibrare! Di renderla bilanciata in favore di un benessere collettivo che possa soddisfare le esigenze di tutti senza incidere negativamente sui valori, la vita, sui meriti e le capacità. Se questa corda, ormai troppo tesa, si rompe.. anche il beneficio e le ricchezze dei pochi decadranno ed il rischio di una rovina potrà colpire l’intera società nel suo insieme: povertà e ricchezza potrebbero lasciare lo spazio a distruzione, sfiducia e fine di ogni sistema democratico collettivo.

13 mar 2020

LAGARDE: GAFFE O IMPOTENZA?



di vincenzo cacopardo

Sembra quasi che ogni volta che ci si spinge a far comprendere l'importanza di una unione europea ..ci si abbia da pentirsene!

Oggi la BCE con le parole di Cristine Lagarde che a proposito dello spread ha dichiarato non è compito nostro livellare gli spread, ci sono altri strumenti ed altri soggetti per occuparsi di questi temi”... si è messo in atto un vero terremoto.
-Parole che nel momento risultano inopportune al di là di ogni considerazione sul metodo e la sua possibile  attuazione. 

Tutti sanno che il termine inglese “spread” viene usato ormai spesso nel linguaggio finanziario e si traduce nel differenziale ...ossia la differenza di rendimento dei titoli di Stato. Proprio nel caso dei titoli di Stato i titoli di riferimento sono i Bund tedeschi. La dichiarazione della Lagarde ha perciò messo a soqquadro i mercati finanziari buttando giù la borsa ed alzando il nostro spread.

Non ridurre lo spread in una situazione in cui oggi è l'Italia significa... non solo castigare ancora di più il nostro Paese, ma mettere in discussione l'essenza stessa di una Unione. Persino il nostro Presidente Mattarella ne è rimasto colpito poiché ancora una volta si dimostra come questa Europa non comprenda seriamente le questioni che ricadono sui singoli Paesi uniti: Al di là del fatto che l'emergenza dovuta al Covid-19 sta coinvolgendo l' Europa intera, si sa bene che proprio in questo momento l'emergenza più difficile..e gli indispensabili sacrifici li sta affrontando il nostro Paese!

La discussione in atto rimane impostata su un cavillo ..e cioè: che la scelta di abbassare lo spread possa essere solo politica e non presa direttamente dalla BCE..al contrario di tanti politici che sostengono il contrario in stato di emergenza. Una questione che sembrerebbe lasciare il tempo che trova vista la maggiore importanza della odierna criticità e che pone la stessa Lagarde in una posizione di quasi impotenza. La Lagarde insiste dichiarando che non si attiverà per ridurre gli spread sui titoli di Stato poichè non di sua competenza...ed in sostanza i Btp italiani rimangono in forte pressing..costringendo il nostro Paese ad affrontare con maggiore difficoltà e spirito di sopportazione il difficilissimo momento. Ma chi se non la Banca Centrale Europea dovrebbe sostenre i titoli di Stato dei Paesi Uniti?


11 mar 2020

CONTENIMENTO DEL VIRUS E TEMPESTA ECONOMICA IN ARRIVO



di vincenzo cacopardo

Mentre il Governo cerca di muoversi con accortezza... seppur con qualche sbavatura, una certa opposizione tenta in tutti i modi di mettersi in cattedra in modo irrispettoso e persino arrogante dimostrando poca sensibilità politica ….Incurante del primario bisogno che il Paese ha di restare unito in un momento davvero difficile come questo.

Il mondo medico ed attenti virologi ci indicano un Virus difficile da contrastare, non tanto per la sua forza..quanto per la velocità che ha di espandersi... Il chè pone grossi problemi alle strutture sanitarie...soprattutto al Sud per nulla preparate. Tuttavia oltre a saper mantenere una calma, bisogna razionalizzare l'evento contrapponendovi una battaglia seria e ponderata..senza eccessi..ne esagerate limitazioni.. per proteggere anche il bisogno dei cittadini di approvigionarsi e di poter lavorare in sicurezza.

Ogni proposta indicata dalla opposizione è invece sembrata più come una protesta!.. Occasioni per lamentarsi di qualcosa: dai miliardi messi a disposizione (oggi arrivati a 25) anche per via di una lavoro governativo continuo, alle disposizioni ed ai decreti che per verità sembrano stare in linea con il delicato momento. Certo...è inutile negarlo..vi sono stati anche errori..ma chi in un momento simile non li commette? Errori dovuti alla comunicazione ed ai collegamenti non sempre chiari con i governi regionali...In momenti come questi.. tutto avviene improvvisamente e con insolità velocità per cui le scelte hanno poca possibilità di trovare soluzioni immediate soddisfacienti per tutti!

Chiunque oggi in posizione governativa rimane in ogni modo in difficoltà nell'operare scelte, ma quello che rimane indiscutibile è l'arroganza di chi prova a creare conflitti chiamando in causa un premier oberato appellandolo come un “criminale”..per poi smentire sfacciatamente...di qualche politico che si ostina con saccenteria ad indicare soluzioni come fossero quelle giuste..Insomma.. di chi, al contrario, dovrebbe in silenzio unirsi con impegno e sensibilità all'attività politica governativa per suggerire.. più che ostentare certezze nelle soluzioni.

Ma dopo questo periodo che si spera di superare al più presto.. ciò che rimarrà sarà il peso di una economia della nostra nazione resa a pezzi: Una autentica tempesta economica di portata immane che vedrà il Paese doversi ancora una volta rimboccare le maniche per rimettersi in linea con le proprie esigenze.
Se in questo momento tutti i cittadini devono ben intepretare le regole suggerite dai medici e dettate dal governo, una volta superato questo.. verrà un periodo in cui il Paese intero dovrà affrontare il pesante fardello di una economia messa a terra dalle conseguenze del virus: Ristoranti, bar, attività commerciali, industrie, lavoratori autonomi ad altri dovranno fare i conti con uno Stato che di certo non li potrà abbandonare.
Ma il problema economico si riflettera anche negli altri Paesi dell'area Europea che pian piano vedono aumentare i contagiati e che di conseguenza saranno costretti a rivedere le regole della loro vita sociale.

La nostra vicinanza con l'Europa potrà farsi sentire più accentuata con la speranza che con ciò si possa trarre esperienza da un simile evento cercando di unire ed integrare oltre che una moneta i veri bisogni e la sicurezza dell'intera Unione.
Il dopo sarà la tempesta economica più difficile da superare che potrebbe ridimensionare i valori e lo scopo della vita e della stessa società in senso migliore...Per gli ottimisti si potrebbe persino pensare che potrà essere un periodo di rinascita! Ma qualunque rinascita potrà essere tale solo se sarà affrontata con maggiore equilibrio e rispetto per la natura e la società che vi vive: Per un futuro economico e sociale più sicuro occorrerà maggiore equilibrio e regole per ottempervi.

6 mar 2020

DUBBI, IPOTESI E PREOCCUPAZIONI PER IL VIRUS


di vincenzo cacopardo

C'è chi arriva a pensare che il Covid 19 sia stato diffuso volontariamente... venuto fuori da un laboratorio a Wuhan in Cina. Un laboratorio in partecipazione con nazioni occidentali per eliminare dal mondo una buona parte di anziani e cambiare le sorti della guida mondiale di una economia che vedeva nella stessa Cina una sorta di predominio...(Ad affermarlo sono due biologi della South China University of Technology che contestano la versione ufficiale fornita dalle autorità di Pechino, secondo la quale l'agente patogeno si sarebbe trasmesso direttamente dai pipistrelli all'uomo.) Ma quale interesse poteva mai avere la stessa Cina maggiormente colpita ?..-Chiacchiere poco sostenibili o verità?: Ipotesi fin troppo fantasiose su una precisa volontà.. o un errore? Tuttavia rimane davvero difficile poter portare prove certe...e si rimarrà nell'incognita.
Di fatto questi virus nascono sempre in quella zona per poi diffondersi nel mondo intero (vedasi la SARS).

E' un momento difficile per il nostro Paese già di per se in una posizione di crescita ostacolata da altre ragioni..oggi debilitato ancor di più dall'evento di un nuovo virus che costringe il governo a prendere posizioni non facili: La preoccupazione è di tutta evidenza ed ogni giorno... aumentando il numero dei contagiati.. si teme di mettere in repentaglio il funzionamento degli enti ospedalieri..non preparati ad un simile evento anche per via dei recenti tagli sulla sanità.
L'Italia non è diversa dalle altre Nazioni! Pensare che il nostro Paese per il solo fatto di avere prima degli altri essersi apprestata ad eseguire tamponi..abbia una maggiore possibilità di incidere sul contaggio negli altri Paesi ..non sembra possa affermarsi con sicurezza e presto ce ne accorgeremo. Di recente si è saputo che il primo contaggio con l'Italia sia avvenuto attraverso la Germania... in proposito si rincorrono da qualche giorno diverse voci!

Quasi tutti i virologi interpellati parlano di un virus non eccessivamente forte.. ma di gran capacità di diffusione. Ciò provoca una gran paura proprio per la difficoltà di apprestare un servizio sanitario capace e capiente soprattutto per soddisfare i più deboli tra gli anziani che necessitano di particolare terapia intensiva. Vi è poi il fattore ansia da non trascurare..

In questo caos inaspettato quello che maggiormente mette panico è tutta l'attività lavorativa e dei servizi necessari per soddisfare un Paese come il nostro con oltre sessanta milioni di cittadini impauriti: -Dai Supermercati alle Poste ...dalle Banche agli uffici amministrativi dei Comuni e delle Regioni...Ristoranti ..grandi Magazzini e Negozi..Bar etc... tutti i luoghi di incontro sembrano essere a rischio soprattutto nelle zone rosse identificate dal Governo. Si chiudono scuole ed università e si raccomanda ai cittadini over 65 di restare in casa …
Insomma uno stravolgimento della vita comune che da tempo non si era visto dall'ultima guerra! Chiaro dunque che si presenteranno riscontri economici negativi di notevole portata che metteranno in difficoltà aziende..attività commerciali e professioni di ogni sorta.

Il governo si appresta ad una manovra economica per stanziare oltre sette miliardi per aiutare imprese e lavoratori..Una presa di posizione utile, ma dobbiamo ancora capire in che ordine e come saranno distribuite queste risorse e se ce ne vorranno altre. In realtà appare difficile salvarsi da una crisi economica di questa portata se non si attenueranno i contaggi..ed in ciò si spera per stemperare il timore.. a volte eccessivo.. che pervade ogni giorno di più il nostro Paese. Per adesso si vive nella speranza di una attenuazione che possa portare verso un lento.. ma augurioso.. sorriso i cittadini nella desiderata ripresa del proprio lavoro..Tuttavia sarà necessario, per un futuro più tranquillo, capire in profondità perchè e come vengono fuori questi virus... le ragioni per le quali non si provvede in tempo a prevenirne la diffusione .

2 mar 2020

GLOBALIZZAZIONE... TRA ESODO E VIRUS


di vincenzo cacopardo

L'esodo ed il virus: due eventi adesso concomitanti che stanno mettendo a dura prova l'assetto mondiale di una globalizzazione da sempre priva di regole!

I due eventi messi insieme provocheranno sempre più paura e disagi nel processo di crescita internazionale: Sono in gioco la sicurezza e l'economia dell'intero popolo terrestre ormai smodatamente mondializzato che difficilmente potrà cambiare verso..almeno di non intaccare il suo stesso progresso globale con perdite, recessioni ed ulteriore panico di reazione.
Quale soluzione dunque prenderanno i presidenti ed i premier degli Stati ormai quasi tutti coinvolti sia per quanto attiene l'epidemia che per l'inarrestabile esodo sulla immigrazione? Riusciranno a comprendere l'importanza di unirsi insieme per una soluzione che riguardi una convivenza comune più sicura ed economicamente stabile?
Avremo modo di constatare tutto ciò nel tempo, ma di certo ad oggi vi sono responsabilità evidenti per ciò che riguarda il percorso di un certo processo globale affrontato senza una vera prospettiva lungimirante che avrebbe dovuto imporre maggiori regole e che al contrario ha visto ogni Paese difendere in modo contraddittorio l'economia e la sicurezza del proprio Paese in un contesto prevalente di un personale beneficio: Tra libero mercato e dazi si è giocata una partita internazionale contraddittoria.. Si è constatata una perdita totale dei valori qualitativi territoriali di alcuni Paesi nel contesto di un mondo che avanzava con forza sulla base di un unico riferimento ad un mercato finanziario privo di regole....
Insomma potremmo di certo affermare che si è andata costruendo una convivenza globale contraddittoria dove il mercato ha guidato un percorso forzato da prevalenti interessi personali e non socialmente utili..sottraendosi ad una responsabilità di individuare le conseguenze di una forzata insicura coabitazione e di un prevedibile esodo.. inconfutabile conseguenza di guerre volute dagli stessi Paesi globalizzati più progrediti.
Ancora una volta è mancato l'equilibrio ed è mancata indiscutibilmente l'essenziale lungimiranza capace di far percepire come... nella pratica di un coinvolgimento globale... occorrano ancora di più regole precise ed una particolare evvedutezza che spinga ad unire con particolare sentimento una politica mondiale per una salvaguardia ed un migliore sviluppo dell'intero mondo e della sua variegata società.


29 feb 2020

L'EUROPA SLEGATA


GLI EFFETTI DI UNA GLOBALIZZAZIONE IN UN'EUROPA NON INTEGRATA E SICURA
di vincenzo cacopardo


Se qualcuno pensa che dalla globalizzazione mondiale se ne possa uscire facilmente sbaglia di grosso! Regolare il mercato odierno con forme relative al passato è quasi impossibile, ma porre delle regole che possano facilitare i rapporti e la garanzia per tutti i paesi equilibrando alcuni evidenti scompensi...sembra più che indispensabile..

Tuttavia... per ciò che riguarda il nostro Paese, oggi il suo sviluppo appare fortemente condizionato dal rapporto stesso con la Comunità a cui appartiene. Per cui il principale punto di partenza e quello di poter vedere, prima ancora che lo sviluppo di se stesso, quello di una crescita di un'Europa della intera Comunità che la rappresenta. Questo potrà avvenire solo attraverso una maggiore intensità di rapporto tra le Nazioni che ne fanno parte per via di una coesione ancora mancante.
Un'assurda incomprensibile Brexit unita all'ottica non del tutto lungimirante dei premier di alcuni paesi che rappresentano l'Unione, costretta da una particolare visione legata prevalentemente a porre un ristretto beneficio per la propria Nazione, ha frenato l'azione stessa di un legame più coeso in difesa della intera Comunità : Abbiamo un'Europa in prevalenza Monetaria dove la finanza specula proprio in mancanza di regole, manca una Europa che progetti in favore ed in prospettiva di tutti i Paesi in base ai distinti valori territoriali, un'Europa che comprenda meglio i suoi territori ed i prodotti stessi che ogni Paese immette nel mercato, un'Europa che protegga correttamente i suoi confini ma che riesca ad integrare con maggiore intensità gli abitanti del suo intero e vasto territorio.

Manca soprattutto un'Europa politica che guardi ad uno sviluppo nella sua globalità prima ancora di entrare e scontrarsi con una globalizzazione mondiale.
E' bastato un Virus per dimostrare quanto fragile può apparire una globalizzazione mancante di regole e la mancanza di un intervento coordinato in tempo da una Europa per organizzare e dare forza secondo procedure adatte... ponendo maggiore sicurezza ai cittadini dei Paesi della stessa Comunità.
Senza una Europa compatta, coerente, integrata e coesa nel suo insieme... ogni forma di globalizzazione mondiale procederà ponendo maggiore difficoltà alla sicurezza ed alla economia degli stessi Paesi che ne fanno parte.

26 feb 2020

COVID 19: ABBASSARE I TONI



E' INDUBBIAMENTE MANCATA UN'EUROPA UNITA E COORDINATA


E' L'EUROPA DOVREBBE FARSI SENTIRE ONDE EVITARE CHE TRA I PAESI DELLA COMUNITA' CI SI POSSA CHIAMARE L'UN L'ALTRO UNTORI E NEMICI DELLA SALUTE TRA I POPOLI MORTIFICANDO ANCORA UNA VOLTA UN PROCESSO DI INTEGRAZIONE.

di vincenzo cacopardo

Sarebbe necessario abbassare i toni sull'argomento Virus e verificare con equilibrio una questione che meriterebbe maggiore attenzione anche sulla stessa comunicazione.


I troppi controlli dovuti alla paura ed una comunicazione errata hanno portato gli altri Paesi in uno stato di diffidenza nei confronti del nostro: Paesi che adesso non vogliono più ospitarci.. e cittadini stranieri che hanno paura di entrare nel nostro territorio come turisti. La paura, la mancanza di un equilibrio e persino un certo delirio... hanno vinto nel bel Paese Italia che non ha saputo gestire con giusto peso una questione delicata...e che oggi rischia di portare un danno economico notevole...Il tutto nella mancanza di un intervento coordinato in tempo da una Europa per organizzare e dare forza secondo procedure adatte... ponendo così maggiore sicurezza ai cittadini dei Paesi della stessa Comunità.

Malgrado gli scontri tra gli stessi studiosi di virologia i dati statistici ci parlano di una trasmissione del virus veloce, tuttavia non altrettanto pericolosa almeno di non trovare le giuste resistenze dovute alla mancanza di anticorpi indeboliti da altre cause concomitanti. Il dato di fatto è che le poche morti nel nostro Paese hanno riguardato persone anziane e con altre complicazioni in essere.
l'enorme danno per il turismo
I nostri centri medici ospedalieri sono di certo all'avanguardia e sapranno certamente tenere a bada il problema. Ma adesso il vero problema per il nostro Paese è decisamente quello di ciò che ha procurato una certa errata comunicazione danneggiando l'economia del paese: Al di là della chiusura di alcune attività lavorativa del Nord, il peggior danno sarà quello causato verso una attività turistica che rimane una delle fonti più importanti per la nostra economia...soprattutto al Sud..già di per sé penalizzato....

22 feb 2020

A PROPOSITO DI SCIOGLIMENTO ANTICIPATO


Un amico con il quale a volte mi scambio sui temi della politica mi invia un documento relativo ad una considerazione del Costituzionalista Mortati circa lo scioglimento anticipato delle Camere. Nel testo si evince una posizione del Costituzionalista in favore dello scioglimento anticipato relativo al governo in carica.

di vincenzo cacopardo

Non essendo io un costituzionalista ..ne arrogandomi la capacità e la conoscenza pari a quella di Mortati, posso solo esprimermi nei termini definiti dalla nostra Carta: Le mie considerazioni rimangono quindi racchiuse nel ristretto ambito della mia conoscenza e di ciò che esprime la Costituzione attraverso le sue regole al di là di ogni personale considerazione politica... che in realtà non dovrebbe appartenere nemmeno ad un costituzionalista: Solo la politica può cambiare tali regole e può sempre farlo con il voto in Aula dei due terzi dell'assemblea.
Tuttavia ad oggi le cose stanno così!

Potrei portare considerazioni di altri illustri Costituzionalisti che danno una interpretazione ben diversa da quella di Costantino Mortati. Ma sarebbe persino inutile poiché quello che conta è quello che stabilisce la Costituzione..e cioè.. che lo scioglimento delle Camere spetta al Capo dello Stato qualora non si evincesse più una maggioranza ...ovvero solo e quando l'intero Parlamento pone in minoranza il governo in carica.

La disciplina costituzionale attualmente vigente in materia (art. 88 della Costituzione) prevede che il Presidente della Repubblica possa sciogliere anticipatamente una o entrambe le Camere, sentiti i loro Presidenti. Tutto il resto è solo pura considerazione politica personale che può essere messa in atto solo qualora la Costituzione nei termini si volesse cambiare.
Il costituzionalista Mortati in relazione all'attività governativa in atto parla di “Accertamento della sua reale fondatezza” secondo cui “occorre affidare ad un organo Indipendente dal Parlamento diretto alla constatazione di eventuali disarmonie tra corpo elettorale e Parlamento” .

Ma possiamo davvero immaginare cosa vorrebbe dire affidare un compito cosi' delicato ad un organo indipendente?..Quanto potere e convenienza si potrebbe costruirvi sopra.
Non vi può essere risposta a tale domanda se non quella già espressa dalla nostra Costituzione.

Il sistema voluto dalla Carta identifica la legislatura per una durata di cinque anni. Oggi la responsabilità appartiene al Capo dello Stato che ha la facoltà di agire attraverso l'impiego dell'istituto dello scioglimento anticipato, quando vi siano elementi tali da renderlo necessario” ..cosa che nella fattispecie non esiste fino a quando il governo non ha più una maggioranza che lo sorregga.

Inoltre vi è già un organo definito dalla stessa costituzione: Si sa che l’attribuzione spetti al Senato nel suo ruolo prevalentemente di controllo e di garanzia e comporta la sua sottrazione alle ipotesi di scioglimento anticipato.
Il Senato come "Camera delle garanzie", proprio in virtù del suo ruolo, ha una "durata fissa" garantita dalla stessa Costituzione. Questa differenziazione è pertanto coerente con l’adozione di un sistema parlamentare a "bicameralismo differenziato". il Senato come "Camera delle garanzie", proprio in virtù del suo ruolo, ha una "durata fissa" garantita dalla Costituzione.

Tutto ciò è persino coerente con l’adozione di un sistema parlamentare a "bicameralismo differenziato"e fornisce maggiore garanzie

Con tutto il rispetto del Costituzionalista Mortati e di chiunque la pensi come lui, le analisi da lui esposte sembrano portate più da una personale considerazione di visione politica..e non da una relazione stretta con le regole della Costituzione, che, ripetiamo, può anche essere cambiata..ma solo nel rispetto delle sue stesse regole.

21 feb 2020

UNA NOTA SUL REFERENDUM PER IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI

Riporto qui sotto una analisi del Comitato toscano promossa recentemente da mio cugino Augusto Cacopardo su FB in riferimento al referendum sul taglio dei parlamentari. Una valutazione attenta e precisa che mette a conoscenza le evidenti contraddizioni di un simile provvedimento per il nostro sistema basato principalmente su una rappresentanza parlamentare. 
Se si può essere più che d'accordo sulla riduzione dei privilegi sui parlamentari non si può accettare di diminuire ancora di più una rappresentatività fondamentale per l'intero Paese. Una critica più appropriata dovrebbe basarsi sulla mancanza di una qualità di coloro che vengono eletti e non sul numero. Sono tagli lineari che non possono avere alcuna inerenza con un principale bisogno di rapporto più diretto dei cittadini con la stessa classe politica.
vincenzo cacopardo



Il 29 marzo si decide sul taglio del Parlamento, di seguito alcune considerazioni dal Comitato toscano per il No:
PERCHE’ NO
A cosa NON serve il taglio del Parlamento (o cosa si potrebbe fare meglio):
NON SERVE A RISPARMIARE SUI COSTI
Il taglio del 37% dei parlamentari comporta una economia calcolata da Cottarelli nello 0,007% del bilancio; cioè circa un caffè all’anno per ogni Italiano/a.
NON SERVE A RIDURRE I TEMPI DI APPROVAZIONE DELLE LEGGI
Il nostro Parlamento approva già anche troppe leggi, e comunque gli interventi nel merito sono sempre un numero ridotto rispetto al totale dei parlamentari, che non cambierebbe per il taglio. L’obiettivo non può essere fare leggi velocemente, ma fare buone lleggi.
NON MIGLIOREREBBE LA QUALITA’ ETICA E LA COMPETENZA DEI PARLAMENTARI
Solo una legge elettorale che restituisca agli elettori/elettrici il potere di scegliere i propri rappresentanti e giudicarne il comportamento può ridurre i troppi episodi di malcostume (o addirittura di criminalità) che tolgono credibilità alla politica.
QUALI CONSEGUENZE AVREBBE IL TAGLIO
ALLONTANEREBBE ANCORA DI PIU’ I PARLAMENTARI DAGLI ELETTORI
Ci sarebbe un deputato ogni 150.000 abitanti circa e un senatore ogni 300.000; saremmo uno dei Paesi col peggior rapporto in Europa. Sarebbe più difficile conoscere i candidati e aumenterebbe il potere di designazione dall’alto delle segreterie di partito.
SI RIDURREBBE IL PLURALISMO Eleggere un parlamentare sarebbe più difficile, impedendo la nascita di nuove formazioni politiche e cancellando le minoranze. In alcune aree del Paese verrebbero eletti solo i rappresentanti del partito di maggioranza relativa, mentre viene privilegiato solo il Trentino.
SI RIDURREBBE LA RAPPRESENTATIVITA’ DEL PARLAMENTO
Con l’attuale legge elettorale il taglio escluderebbe dalla rappresentanza parlamentare milioni di elettori/elettrici.
FERMIAMO QUESTO NUOVO ATTACCO ALLA SOVRANITA’ POPOLARE
PRETENDIAMO INVECE
Il recupero della centralità del Parlamento, sede del dibattito politico e del potere legislativo
Una nuova legge elettorale proporzionale, con la possibilità per gli elettori/elettrici di scegliere i propri rappresentanti
La riduzione degli attuali ingiustificati privilegi dei parlamentari

8 feb 2020

RITORNANO LE MINACCE DEL FINTO ROTTAMATORE


di vincenzo cacopardo

Il solito Renzi che pur di apparire cavalca l'ambiguità, interessandosi meno dell'argomento e perseverando nello scopo di riprendersi l'immagine del vero riformatore politico del paese! Sembra voler risorgere ancora una volta dalle ceneri di un passato che proprio per questi atteggiamenti lo ha politicamente giudicato e  condannato.

Un polverone alzato pretestuosamente...Minacce continue malgrado il Guardasigilli ed il premier si siano messi al lavoro per accordarsi col PD trovando una via d'incontro sulla spigolosa e non facile questione della prescrizione:

" se trovano i voti di Forza Italia o della Lega e qualcuno nel mondo della destra che gli vota sta roba in Parlamento io sono contento per loro, un po' meno per il paese, ma noi non lo faremo".

Senza di noi al Senato non hanno la maggioranza”

A Circo Massimo.. su Radio Capital Matteo Renzi alla domanda sulla prescrizione comincia con il solito panegirico di questioni non inerenti: l'intervento di Benigli a Sanremo, ...l'incidente del super treno veloce...i problemi all'interno del Movimento 5stelle..fingendo quasi poco interesse per la domanda postagli. Infine si inserisce nell'argomento con maggior calore e la solita ambiguità..dando sfacciatamente una frecciata a destra e l'altra a sinistra.. Nel suo parlare.. che ormai riconosciamo bene, si intravedere in toto la prevalente voglia di porsi come l'ago della bilancia...La figura dominante... Come colui su cui poggia l'esito futuro della politica! Non ha smesso mai di porsi con la solita saccenteria intrisa e adesso persino con una sconfinata ambiguità!

Si può comprendere che lo faccia per dare sempre maggiore forza alla sua immagine, come ha sempre fatto col suo parlare toscano... dicendo tutto ed il contrario di tutto. Nella fattispecie riguardante il difficile percorso di una riforma non facile come quella sulla prescrizione, l'ex premier toscano, malgrado sia forza componente del governo, pare non dar conto allo sforzo evolutivo promosso dagli ultimi incontri voluti dal Premier Conte col Pd, il Guardasigilli e le altre forze di sinistra...perseverando con le minacce. 

A questo punto sarebbe più logico e coerente che togliesse la fiducia assumendosi le dovute responsabilità!.. 
Tuttavia.. conoscendolo sappiamo tutti che fino a che potrà continuerà a minacciare ottenendo così l'attenzione dei media sperando di aumentare consensi e pretese. O forse..per lui..potrebbe sembrare utile mettere subito in crisi il governo prima di un referendum che toglierebbe parecchi seggi alle rappresentanze politiche... rendendo sempre più difficile una sua affermazione numerica in seno al Parlamento...

Solo e soltanto strategie le sue ..da parte di una politica spregiudicata e piena di ricatti...per il resto non sembra esservi alcuna volontà di voler intraprendere un dialogo per la ricerca di una soluzione equilibrata!..Un'azione, quella del leader di Italia Viva, che suona come un chiara pressione minacciosa e che dimostra come ancora una volta il politico toscano non abbia compreso la passata lezione da parte del popolo: Più che verso una Italia Viva... sembra indirizzarsi verso la fine di un'Italia politica! 

Al di là della arroganza politica e delle strategie personali di Renzi...quello che suona strano in questa storia sulla prescrizione, questione sulla quale è persino difficile schierarsi nettamente, è il fatto che la legge sull'abrogazione sia stata già fatta e finanche promulgata dal capo dello Stato che, firmandola, ne avrà tratto di certo una legittimazione costituzionale: Modificarla in senso equilibrato  non significa volerla cancellare...