di vincenzo cacopardo
UN PROGRAMMA RICCO E CONCRETO
La
mia conoscenza con Ciro Lomonte è recente, ma la reciproca
stima è certamente frutto di ciò che ci vede uniti nella ricerca di
una cultura artistica e di un corrispondente interesse sociale.
Ciro è
una figura nuova nella politica cittadina, ma rispecchia di certo le
caratteristiche di onestà e conoscenza che, nel suo lavoro
professionale di architetto e di precettore, mette sempre in
evidenza. Gli manca forse (anzi di certo) quella esperienza
amministrativa di certi candidati a sindaco... Una mancanza che resta
comunque compensata da una intelligenza e dalla capacità di saper
cogliere l'importante passo avanti che la città deve fare per il suo
congenito sviluppo ..E lo fa con l'umiltà ed una certa genuinità di
cui oggi vi è bisogno..pur non essendo aiutato dai Media e dai
quotidiani locali.
Se
gli si domanda cosa lo ha spinto a candidarti Sindaco di Palermo..la
sua immediata risposta è l'amore profondo per la sua città e la sua
terra. Tende poi a sottolineare la sua mancata iscrizione ad un
partito tradizionale...e la certezza di non aver mai partecipato ad
alcuna competizione elettorale. Lomonte ha riconosciuto nella nascita
del Movimento Siciliani Liberi, l’unica vera novità nel desolante
panorama dei partiti italiani..Per lui la casa di Siciliani Liberi è
quella in cui oggi si riconosce, specificando che questo movimento
fondato dal Professore Massimo Costa non tende ad alcuna
estremizzazione al contrario di ciò che può sembrare.
“Il
Movimento ha già un quadro programmatico e una leadership credibile
per garantire un riscatto della Sicilia, atteso da troppo tempo. Mi
sono iscritto. E lì sono iniziati … i miei guai. Mi hanno chiesto
infatti di presentare la mia candidatura a sindaco di Palermo nelle
consultazioni interne per le Amministrative 2017. Inizialmente non
ero affatto convinto dell’opportunità di lanciarmi in questa
avventura. Poi ho compreso che sarebbe stato un prezzo da pagare per
il bene di Palermo e della Sicilia intera.”
Il
progetto di Ciro Lomonte ed il Movimento che lo accompagna tende a
liberare la Sicilia dalla morsa dei vecchi Partiti che non hanno
portato sviluppo. Una sorta di liberazione..un risveglio delle
coscienze.. Un venticello che, come lui stesso ripete, cresce giorno
dopo giorno e che un domani potrebbe divenire una tempesta in grado
di spazzare via tutto il marcio di una politica radicata nel
territorio che ha lavorato male e solo per propri profitti. Ciro
Lomonte è convinto di poter ottenere un risultato per superare il 5%
che gli consentirebbe una presenza della lista nel comune, ma non
nasconde un maggiore ottimismo circa i risultati.
Quando
gli si chiede dei candidati da sfidare del peso di Orlando o
Ferrandelli la risposta resta rinchiusa nella modesta area di
inadeguatezza che lo caratterizza: Per la sua mancanza di esperienza
politica...ma anche per la scarsezza di risorse economiche del
Movimento che lo accompagna..Una mancanza che viene compensata dalla
sua sensibilità e dal profondo rispetto sociale che porta innato.
“È
sotto gli occhi di tutti il dispiego notevole di forze e di soldi che
Orlando e Ferrandelli stanno impiegando, la copertura mediatica che
viene loro garantita, i costosi manifesti affissi in tutta la città,
il corteggiamento che ricevono da parte dei partiti italiani.
L’ultimo aspetto è quello che mi interessa di meno. Anzi, non mi
interessa affatto... Vorrei anch’io dare vita ad una coalizione ma
non di traditori del nostro popolo! Ho partecipato a numerosi
incontri da me sollecitati in questi mesi. Avrei volentieri fatto un
passo indietro per sostenere un’alleanza di movimenti che trovasse
candidati sindaco più rappresentativi di me. Ma sinora ho trovato
solo calcolo politico, strategie più o meno machiavelliche, per fare
risultato. Proprio quello che la gente non vuole. La gente chiede un
programma per migliorare Palermo!”
Lomonte
sa bene che, dato il quadro politico particolare, alle prossime
elezioni il Consiglio comunale, a differenza della Giunta, potrebbe
non essere dalla parte del prossimo sindaco e che le risorse
trasferite dallo Stato saranno sempre inferiori alle necessità. Ma
percepisce anche che il problema non si ferma alla città di Palermo,
investendo anche la politica regionale. In proposito parla di
progetti ad ampio respiro.
“-Una
Polizia Municipale più attenta a far rispettare le regole senza
essere vessatoria o abusare della propria autorità.- Servizi
pubblici più proporzionati alle esigenze di una metropoli.- Raccolta
dei rifiuti ispirata al buon senso (la raccolta differenziata, come è
concepita adesso, è giustamente percepita come irrazionale dai
palermitani, i quali sono sottoposti ad un vero e proprio salasso per
coprire le falle della RAP e debbono pure premurarsi a spese proprie
di lasciare i rifiuti all’ora e nelle modalità obbligate).
-Manutenzione continua delle strade e del verde. -Attenzione a
bambini, disabili, anziani. -Più cura dei luoghi per le discipline
sportive.”
Questi
sono alcuni punti ma non manca la particolarità di rivedere
attraverso una apposita ricerca la questione riguardante il traffico
e la circolazione. Lomonte vorrebbe ridisegnare la città..attraverso
un'edilizia migliore.
“il
sistema di strade, piazze, aree verdi, in modo da avere una città
bella in cui ogni quartiere abbia una propria identità e tutti i
servizi essenziali. Le persone devono avere la possibilità di uscire
a piedi, se fa loro piacere.”
Nel
suo piano entra anche la trasformazione dello Zen al fine di rendere
il quartiere più vivibile per donargli certe caratteristiche
attraverso l'uso di una ristrutturazione ambientale che aiuti
l'immagine e la necessaria convivenza
“Vorrei
promuovere la redazione di un nuovo Piano Regolatore Generale per
incentivare l’iniziativa privata nella sostituzione graduale della
pessima edilizia che caratterizza la città contemporanea. Non mi
basta cambiare gli edifici! Poi renderemo pedonali quante più parti
della città, ma solo se ci saranno mezzi pubblici a sufficienza per
arrivarci. E i bambini debbono avere la possibilità di giocare per
strada, nei cortili, nelle piazze, senza il timore di essere travolti
dalla automobili.”
Ma
non trascura di certo il patrimonio artistico e la stessa cultura
della bellezza che arricchisce architettonicamente la sua città:
La
nostra città è stata una delle più belle del mondo. Quella
costruita negli ultimi cento anni è una delle più brutte.
Perché?
Si parla di Palermo come di un contenitore di opere
d’arte. Detta così è una sciocchezza. Le opere d’arte sono
espressione di una società più o meno armoniosa, capace di
raccontarsi attraverso la bellezza. Sono la punta dell’iceberg dei
valori dei nostri antenati. L’arte a Palermo è stata
manifestazione, dopo la nascita del Regno di Sicilia nel 1130, di
cambi dinastici, non di dominazioni. Altro discorso andrebbe fatto
per fenici, romani, bizantini, musulmani. Se si comprende quale
prodigio sociale ha prodotto tante meraviglie si hanno pure le chiavi
di lettura per valorizzare il passato e avviare la rinascita civile,
urbanistica, architettonica, della città.
“Questo
è quello che penso che possiamo offrire noi. Palermo è la quinta
metropoli d’Italia, l’unica delle cinque che soffre da decenni
una terribile stagnazione, un immobilismo giustificato solo da
ideologia e mancanza di progettualità. Non possiamo considerare il
tram, che ha creato più problemi di quanti ne abbia risolti, un
segno di vitalità. In questa città si gestisce l’ordinario. C’è
chi lo sa fare, c’è chi non è capace. Manca invece un progetto di
grande respiro per far tornare Palermo la grande capitale del
Mediterraneo che è stata.”
Quello
di Lomonte è' di certo un piano ambizioso, ma è anche una visione
più profonda e sentita nei confronti di una cittadinanza e di una
società civile che aspetta da tempo di rendere onore e rispetto a
questa città. In queste sue parole si riscontrano quelle particolari
caratteristiche e l'orgoglio che ogni palermitano avrebbe bisogno di tirar fuori.
“Quando
i palermitani riscopriranno la propria identità saranno molto più
capaci di accogliere chi arriva da fuori. Come avveniva una volta. I
palermitani sono persone stupende, uomini e donne che non sono
rappresentati da certe penose caricature dei comici locali. Facciamo
emergere l’autentica anima palermitana, di cui si può essere solo
fieri, e questa città diventerà il posto più bello in cui vivere.”