Il viaggiator cortese
di domenico Cacopardo
Sopraffatto dall’immobilismo, dagli errori propri e dei propri ministri,
dalle costanti manchevolezze dell’azione di governo, Enrico Letta si dà ai
grandi viaggi.
Garbato com’è, inglese fluente, buoni studi, riesce a conquistare le
simpatie apparenti dei colleghi, soprattutto europei.
La ragione è evidente: un’idea per il dopo le elezioni europee. La
presidenza dell’Unione, ch’è ora di Barroso e che fu, per un mandato giudicato
–dai non italiani- del tutto insufficiente, di Romano Prodi.
Del resto, non si può negare che l’abito da presidente confezionatogli
dall’anziano sarto del Quirinale gli vada stretto e che si sia trasformato nel
letto di Procuste, dalle mille torture (Procuste è il mitologico bandito che
straziava le vittime in un’incudine a forma di letto).
Da un lato Napolitano, il protettore del reame, che mentre promuove il
licenziamento della Idem e della De Girolamo, si oppone a quello della
Cancellieri (ora alle prese, oltre che con la sciocchezza dello svuotacarceri,
anche con la delicata questione del conflitto di interessi per l’appalto dei
braccialetti elettronici alla Telecom di cui il figlio Pelusoè uno dei top
manager), sostenendo gli altri, anche Saccomanni,l’uomo di un disastro dopo
l’altro: ultimo pasticcio, la questione Banca d’Italia. Il ministro
dell’economia non è riuscito a spiegare l’operazione, vantaggi e svantaggi,
ammantandola di deleteria opacità, nel tempo in cui si pretende trasparenza.
Dall’altro, Matteo Renzi, sempre più pimpante, ma anche più cauto, viste le
difficoltà incontrate sul percorso delle riforma elettorale, nonostante il
“Patto d’acciaio” con Silvio Berlusconi. Nei prossimi giorni, su stimolo
malizioso della minoranza, il Pd discuterà del futuro di Letta. Vedremo nascere
un patticchio programmatico, per garantire la sopravvivenza del governo sino
all’approvazione della nuova legge elettorale e alla celebrazione delle
europee.
Dopo, si dovrebbe cambiare: governo Renzi che porta a casa le riforme del
Senato e del titolo V, adotta il Job act e indice le elezioni,o un governo di
scopo che, sciolte le camere, si occupa degli affari correnti in attesa della
nuova legislatura.
Proseguire con l’andazzo attuale fa male a tutti, tranne che al duo
Grillo&Casaleggio: puntano sul disastro e danno un importante
contributoperché si realizzi. Ricevono insperati aiuti da specialisti dello
sciacallaggio mediatico a partire da Santoro e Mentana per finire a Formigli e
Paragone. Dopo Patrizia D’Addario, tutto fa brodo, anche
Grillo e i grillini, per crescere in share.
Grillo inizia un giro elettorale per le europee: consiste in uno dei suoi
spettacolini da excomico. A pagamento. Beneficiario lui medesimo.
Intanto, passa il messaggio che il Parlamento è inutile: basterebbe la
democrazia di rete. Una mistificazione delittuosa che può portarci indietro ai
peggiori anni ’30.
Ma nessuno ha voglia di prendersi qualche rischio spiegando chi è e cosa
dice Grillo.
Chissenefrega dell’Italia e degli italiani.
Chissenefrega…può darsi!.. purtroppo non dobbiamo dimenticarci che il
nostro è un Paese di pecore..un Paese che insegue di continuo la speranza di un
Profeta che lo guidi. Difficile anzi...forse del tutto inutile cercare di far capire agli
italiani… ormai soggiogati dal mito e dall’idolatria per certe figure
politiche.. che non è tanto l’aspetto al
quale bisogna affidarsi, ma i contenuti dei programmi che essi dovrebbero
trasmettere, sono le idee portate con rispetto e quella necessaria modestia.
Domenico Cacopardo ci fa un quadro completo della situazione…anzi sull’andazzo
attuale che fa male a tutti…tranne, come giustamente sottolinea, a Grillo e Casaleggio, i quali potrebbero anche essere
degli specialisti di un certo sciacallaggio mediatico, ma tuttavia
rappresentano la logica conseguenza di un sistema che si muove ancora chiuso
nella visione di una vecchia forma mentis. Questo aspetto ancora molti
cittadini del nostro incantato Paese non lo hanno colto.. continuando a
preferire la inutile calcistica lotta delle figure. Chi ragiona per pancia…chi
per incoscienza…chi per ignoranza…sta di fatto che sembriamo assomigliare sempre
più alle pecore!
v.cacopardo