29 set 2015

Un ponte sempre più sospeso..


"Una infrastruttura ferroviaria. Cosa vuol dire ferroviaria? Solo per i treni? Senza passaggio delle auto e degli altri mezzi di trasporto? ...Forse .un ponte dimezzato? Quanta lungimiranza in queste idee!...La cosa appare fin troppo ridicola ed in linea con questa politica.."

Sembrerebbe essere stata approvata alla Camera una mozione di NCD riformulata su suggerimento del sottosegretario ai Trasporti, Del Basso De Caro. Ma il freno posto dal ministro Del Rio con la solita litania sulle valutazioni ed i rapporti costi-benefici" ..non poteva che essere scontato ed il dossier non pare essere ancora sul suo tavolo

Il partito di Alfano ha spinto il governo a valutare per l'ennesima volta l'opportunità di riguardare i costi e benefici di un progetto che aspetta da lunghissimo tempo e che potrebbe cambiare l'economia della Sicilia oltre ad unire in modo più stretto il nostro paese. Ma per l'emiliano Del Rio non sembra esistere un serio impegno per questo ponte essendovi dossier più urgenti".. Il ministro dichiara "Noi non abbiamo il dossier sul tavolo in questo momento - ma se una forza politica o il parlamento ci invita a valutare se un domani potremo riaprirlo, noi non diciamo di no. 

Secondo il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, c'è un impegno a valutare l'opportunità di una riconsiderazione del progetto del ponte sullo stretto come infrastruttura ferroviaria previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costi-benefici, come possibile elemento di una strategia di riammagliatura del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno. Quello che rimane insopportabile quando una infrastruttura deve operarsi al sud è la perenne e lunga valutazione, persino rigorosa, del rapporto costi benefici e dell' impatto ambientale. Valutazioni tenute assai meno in considerazione quando ci si appresta ad operare per le infrastrutture del Nord.

Ma lascia un po' confusi e disorientati il fatto di prevedere questo ponte come una infrastruttura ferroviaria. Cosa vuol dire ferroviaria? Solo per i treni? Senza passaggio delle auto e degli altri mezzi di trasporto? ..Un ponte dimezzato? Quanta lungimiranza in questa politica del fare!...La cosa appare fin troppo ridicola ed in linea con questa politica..

Con ciò..non sfugge il fatto che il governo resti in un'alterata fase di valutazione, potendosi in tal modo tenersi buono il suo alleato NCD che, nel bene o nel male, lo sostiene nella maggioranza. Come del resto.. non potrebbe sottovalutarsi il fatto che lo stesso NCD usi questi mezzi..solo per invogliarsi un certo elettorato al sud.

Di questa storia vedremo ancora tanti film..Una palla che rimbalzerà da una parte all'altra senza trovare mai il suo canestro.Ma non possiamo sottovalutare nè il contesto di una politica subdola che trae vantaggi da simili promesse..nè il fatto che questa infrastruttura rappresenta un passo fondamentale per lo stesso sviluppo del mezzogiorno ed il ravvicinamento di un Paese che oggi appare spaccato in due.
di vincenzo cacopardo


Intanto si governa..poi si vedrà!

La "rivoluzione copernicana" del sindaco d'Italia in tema di tasse

di vincenzo cacopardo

E' di questi giorni la notizia che la Commissione europea propende per mantenere la tassa sulla casa. I cosidetti “euroburocrati” vorrebbero spingere Renzi a mantenerla poiché l'Italia avrebbe bisogno di indicare altre strade..come ad esempio.. aver assoluto bisogno di ridurre un carico fiscale alto sul lavoro, e di aumentare tasse sui consumi e sulle proprietà. In alcuni Paesi...tra cui il nostro.. le tasse sulla casa continuano a favorire una chiara accumulazione del debito.

Renzi respinge ogni dettato in proposito proveniente dall'Europa e conferma l'abolizione della tassa sulla casa con queste parole "Quali tasse ridurre lo decidiamo noi, non un euroburocrate a Bruxelles. Il compito dell’Ue non è mettere bocca su quali scelte fiscali fa uno stato e non deve decidere al posto dei singoli governi"

Tuttavia i problemi che si pongono sono due : il nostro Paese è in grado di poter togliere un'entrata simile in un momento così delicato? Non è difficile intuire.. che quando la tassa sulla casa sarà abolita si potranno generare vere e proprie difficoltà per i comuni?. Una tassa che di per sé aveva ed ha uno scopo preciso inerente l'amministrazione delle singole città in quanto.. per logica.. l'abitazione permane all'interno del territorio cittadino ed è difficile concepire tale tassa come un'imposta separata da ogni contesto comunale.

Siamo stati abituati alle esternazioni del sindaco d'Italia fatte con promesse dirette verso il futuro, ma questa (riguardante la casa) ..al di là di come verrà stabilita..suona innanzitutto come una propaganda.. e se veramente il Governo la metterà in atto potremmo accorgerci solo col tempo quanto peserà: Ci accorgeremo se dopo meno di un anno vi sarà bisogno di rimetterla o provvedere con altro tipo di balzello.

Quello che non si spiega nella politica di Renzi è sicuramente la mancanza di idee più idonee riguardanti la crescita del Paese tenendo conto di uno sviluppo più congenito ed armonico.. anche se più lento: Potenziare le infrastrutture del Sud, dare forza alle start up, promuovere le idee, favorire il credito. Insomma...tutto ciò che può dare risultati più consistenti solo col tempo. La sua metodologia, al contrario, si impone con la fretta, una certa rigidità..il persistente semplicismo e persino con le continue promesse che incantano.. i cui risvolti potremo vedere solo fra qualche anno.. Intanto si governa..poi si vedrà!


28 set 2015

Bergoglio: rigido verso i peccati del clero

Si conclude il suo viaggio in America.. e si riafferma l'umile opera evangelica
di vincenzo cacopardo
Nel suo viaggio negli Stati Uniti..nella città di Filadelfia..ilPapa incontra alcune vittime di preti pedofili..manifestando una partecipazione alla loro sofferenza per le ferite arrecate da membri del clero o collaboratori ecclesiali.. assicurando..in tal modo una più sicura opera di prevenzione. Le sue parole colpiscono:"Vergogna per i gravi danni causati ..Mi dispiace profondamente”. "tutti i responsabili dovranno renderne conto" Parole che mettono un punto e propongono un cambiamento radicale per chi, operando nello spirito di una religione cristiana in questa parte del pianeta, ha osato usare violenza verso i tanti non in grado di porre proprie difese.

Bergoglio diventa ancora più rigido ed afferma che chi abusa sessualmente di un minore «profana la stessa immagine di Dio» ...”Non può esserci posto nella Chiesa per questi sacerdoti». Il Papa, quindi, assicura l'impegno affinchè la sua Chiesa possa per sempre proteggere i minori...tuttavia questo incontro di Francesco con le vittime di abusi sessuali sembrerebbe essere il primo che si tiene in Vaticano: Bergoglio comprende l'importanza di tale errore e.. come sempre.. si preoccupa di porre fine ad episodi che hanno compromesso l'immagine e lo spirito stesso della Chiesa cattolica.
Sono ancora in tanti a criticare l'operato di questo Pastore della Chiesa..accusandolo di inclusione in un ruoli che non gli appartengono. Ma questo viaggio in America ha marcato ancora di più la volontà del suo operato in favore di una società più giusta ed equilibrata. Il suo discorso davanti al presidente Obama ed a tutto il Paese americano contro la guerra e le armi ..verso la protezione dell'ambiente...ed una economia più equa che guardi al benessere sociale, non potrà mai essere interpretato in modo difforme..Per il Papa l’uomo è cambiato ed anche il suo modo di pensare ed interagire … ma ha sempre bisogno di credere allo scopo della sua vita in terra, ha bisogno di comprendere quale senso darle…desidera conoscere meglio il significato della sua esistenza. ..Tutto ciò fa parte dell'opera evangelica di Papa Francesco poiché inerente ad un contesto ed ai valori sui quali si dovrebbe costruire un benessere sociale.
Bergoglio continua a trasmettere ciò che ha posto in evidenza nella sua enciclica “evangelii gaudium” nella quale comunica la poca importanza che certe gioie terrene possono avere se esse non attingono al sentimento dell’amore promosso da Cristo, un amore verso il prossimo che deve manifestarsi con gioia.. al di là di ogni futile ricerca del benessere. Egli lo  stigmatizza con una frase precisa e coraggiosa «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva»

Ancora una volta il messaggio di Cristo sembra prevalere rispetto al più enigmatico credo assoluto…Francesco intende richiamare l’attenzione verso la Chiesa continuando ad usare la via umile e discreta che fu nel messaggio di una figura tanto saggia ed equilibrata..quanto misericordiosa ed umana.. mettendo meno in evidenza (per le circostanze attuali insite nel mondo)… la figura centrale del creatore e potendosi conquistare.. in tal modo.. persino  una buona parte di ascolto e l’interesse dei non credenti. La religione cristiana oggi, attraverso la figura umana di questo Pontefice, sembra esercitare il suo compito in modo più giusto e corretto, ma anche più semplice ed benevolo.

26 set 2015

Lo spirito costituzionale e le logiche del cambiamento


Senato e titolo V

di vincenzo cacopardo

La storia ci dice che dopo sei anni dall'inizio della seconda guerra mondiale e venti anni dall'inizio della dittatura, il 2 giugno del 1946 si svolsero contemporaneamente il referendum istituzionale e l'elezione di un' Assemblea Costituente, La partecipazione dei cittadini fu alta (l'89% degli aventi diritto). Il 54% dei voti (più di 12 milioni) fu per lo stato repubblicano, superando di 2 milioni i voti a
favore dei monarchici. L'Assemblea fu eletta con un sistema proporzionale e furono assegnati 556 seggi, distribuiti in 31 collegi elettorali. 
Il passato, quindi, ci sottolinea l'importanza che ha avuto il referendum per l'elezione di un'Assemblea che avrebbe dovuto affrontare un tema talmente delicato attraverso il quale si legavano gli importanti principi di una Repubblica. La Costituzione italiana è una Costituzione scritta,rigida, lunga,votata,compromissoria,democratica e programmatica. Come Costituzione vera e propria si intende un corpo di leggi fondamentali prodotte dalla sovranità del popolo di solito per il tramite di una Assemblea costituente.

Detto questo..la nostra Costituzione, che come scopo dovrebbe avere il compito di guidare e fornire una traccia al complesso di norme per meglio definire la struttura dello Stato, non sembra avere oggi un giusto funzionamento che la porti al raggiungimento del suo desiderato fine. In se, essa potrebbe apparire perfetta nella rappresentazione dei valori per la determinazione di una democrazia... ma, in particolari occasioni, può solo idealizzarne il raggiungimento. La passata Assemblea Costituente, che ebbe il compito di porre le norme fondamentali dell’ordinamento dello Stato, determinò le regole per una concezione politica in opposizione ad una visione di assolutismo, riconoscendo la validità di uno Stato fondato sulle norme e sui poteri. Ma qualunque norma o confine di potere, dopo la smisurata e sregolata crescita economica e sociale di questi sessant’anni, non potrebbe che essere rivisitata affinché non possano continuare a riscontrarsi ulteriori anomalie dovute ad un progresso che ha alterato gli stessi valori della società. Anomalie che non potranno mai dare innovazione al percorso di una politica che si vorrebbe efficiente e costruttiva. Una Costituzione che, per una sua utile modernizzazione, non dovrebbe esimersi dall’osservare in lungimiranza un possibile sistema funzionale basato su principi più moderni in proiezione delle normative e della suddivisione dei poteri.

Una carta utile ed indispensabile, ma sicuramente da rinnovare, poiché non potrebbe mai essere richiesto un suo stravolgimento. Ma se risulta necessario operare dei ritocchi e modernizzare alcuni suoi principi in favore di un percorso di crescita del Paese più funzionale, non è di certo pensabile poterlo fare con i metodi e nel merito quasi imposti da un governo condotto da un premier saccente che oggi assume la forza da una doppia anomala veste essendo contemporaneamente a capo del partito di maggioranza. Oggi si intende cambiare una parte della Costituzione senza alcuna Assemblea Costituente ma solo con l'impegno interessato di un governo (tra l'altro nemmeno eletto dal popolo attraverso un consenso espresso dalle elezioni )..in tal modo stravolgendo ancuni principi posti dai padri costituenti che in sé hanno sempre rappresentato delle caratteristiche fondamentali. Ad esempio se si e' inteso separare per comparto i poteri delle regioni attraverso un articolo del titolo V (art.122)..una ragione vi è!..L'art 122 si esprime così: “Il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e di incompatibilità del Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale nonché dei consiglieri regionali sono disciplinati con legge della Regione nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi. Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo”. Adesso...se si vuole cambiare in senso più funzionale il rapporto tra il governo centrale e gli enti locali regionali, non può essere logico farlo senza un'alternativa valida che tuteli un presupposto di legittimità dell'esercizio..nè senza un consenso da parte dei cittadini nel contesto del singolo territorio e quindi dovendo considerare i possibili compromessi derivanti.

La ragione di inconciliabilità consiste nel fatto che la Costituzione, secondo i principi generali espressi dalla Consulta, accoglie il principio base sul quale il potere dell'amministrazione merita tutela solo sul presupposto della legittimità del suo esercizio. In ordine all'estensione di tale garanzia-posta a salvaguardia dell'autonomia e dell'indipendenza costituzionalmente riservata al Consiglio regionale- è indubbio che essa ricomprenda in primo luogo tutte quelle attività che costituiscono esplicazione di una funzione consiliare tipica o di attribuzioni direttamente previste dalla stessa Costituzione. Quando i consiglieri regionali (in base al nuovo disegno di legge voluto da questo governo) verrano posti nella nuova Camera del Senato, verrà a cadere il presupposto di base della legittimità dell' esercizio, poiché si creeranno ulteriori conflitti e compromessi legati ad una politica centralista di governo che potrà costringere una politica locale.. che in sé.. dovrebbe riguardare la particolare politica di territorio in cui ci si esprime e si opera. Diverso sarebbe se costoro(i senatori) eletti a parte, potessero esercitare un ruolo politico per competenza territoriale seppur con regole diverse e ruoli separati.

Ma non è soltanto questo spirito di cambiamento approssimativo quello che oggi colpisce ..quanto il metodo usato dall'attuale governo che, con la pretesa di poter stravolgere una Camera e l'assetto politico territoriale del Paese, pur essendosi rifugiato dietro un articolo 39 (disposizioni transitorie), non si e' accorto che ha reso tutto ciò logicamente emendabile e non sottoponibile ad una norma della doppia conforme...Una doppia conforme che e' sempre apparsa come un pretesto campato in aria..e la cui interpretazione dovrebbe impedire di poter emendare..Quasi un'invenzione da parte di chi oggi è in politica e che rappresenta una sorta di interruzione verso la logica di un percorso normativo che non può stare in piedi e che configge con lo stesso spirito costituzionale.



Lo spirito e la logica vorrebbero che si osservasse e si modificassero alcune parti della Costituzione in un contesto di visione di insieme dei suoi principi che pone la democrazia al suo centro come assoluto valore primario.

25 set 2015

Questa America...così ricca di contraddizioni


OBAMA ACCOGLIE PAPA FRANCESCO
di vincenzo cacopardo

Paese davvero strano l'America! 
Una Nazione piena di contraddizioni ..si direbbe sempre più dicotomica nel suo cammino verso la crescita e la propria morale sociale. Un Paese..nel contempo meraviglioso nell'imprimere speranza ed incomprensibile nella sua stessa ricerca! Incline nel dimostrare i suoi principi di uguaglianza, ma meno nel metterli in atto... Che si esprime sulla democrazia, gridando tanto alla libertà ed al benessere.. esaltando in modo alquanto superlativo i suoi valori, ma che continua a  condizionare la propria popolazione attraverso altri principi del tutto diversi. Un Paese, però, dichiaratamente autocritico che fa tanto pensare ! 

Non è tanto per l'atteggiamento ospitale avuto col Santo Padre che ha visto Obama decantare l'opera evangelica di Papa Francesco a favore della abolizione della pena di morte ed all'uso delle armi, per poi assumere nella realtà politica del proprio Paese posizioni del tutto diverse, ma la profusa condotta di una Nazione che finisce col promuovere politiche costantemente contraddittorie. l’America si vanta di essere il Paese più democratico, quando invece..a volte..appare del tutto diverso: I suoi principi consumistici hanno sempre influenzato la cultura degli altri paesi compreso il nostro.  Il virus della sua cultura si evidenzia in un certo stile di vita che poggia spesso su una futile promessa di ricchezza e ad un richiamo al benessere materiale che sembra irresistibile.

Quello che distingue questo Paese è proprio la concezione della democrazia che vorrebbe apparire la migliore, ma non tiene in considerazione i limiti di un liberismo eccessivo che, privo di alcune fondamentali regole.. toglie ogni indispensabile misura e il dovuto equilibrio: Se da un lato si da spazio ad una libertà sociale fondata sul principo dell'uguaglianza che esalta ed incide sulla vita quotidiana imprimendo pericolose esaltazioni..da un altro lato si assiste ad episodi che indicano principi intransigenti, grande severità ed una rassicurante vittoria della giustizia.Una democrazia che pare distribuirsi bene nel percorso della sua realizzazione..ma che parte da una base non propio corretta che premia una rappresentanza attraverso la forza del denaro. 

Malgrado le parole belle e sentite del Presidente Obama dirette al Pontefice, questa America, forte di un richiamo di natura patriottica e del suo principio di eguaglianza e libertà, sembra restare inconsapevole: La sua effimera democrazia guidata dalle risorse dei più potenti.. non riesce a rispondere a quei principi legati ad una rappresentanza popolare che sono la base di partenza senza la quale ogni vera partecipazione non può esistere. 

Eppure..stranamente.. si evidenzia una esasperata dicotomia che la mette sotto i riflettori come uno dei pochi Paesi autocritici. Basterebbe visionare la lunga serie di una certa cinematografia da loro prodotta..sicuramente ben trattata e con sceneggiature profonde di ottima fattura...che, al contrario, promuove un costante rimprovero al loro sistema e che mette in mostra la vittoria di una giustizia sul potere corrotto..Quasi impensabile!

Verrebbe spontaneo chiedersi a quale delle due Americhe  dar credito!..

I principi civili del continente Americano sono concentrati sulla libertà..sulla sana famiglia, sulla buona condotta civica e su una crescita sociale all'ombra di una morale a volte fin troppo ipocrita e bigotta, mentre la politica appare alquanto espansionista ed imperialista...a volte non priva di contorni non del tutto chiari e limpidi. Tutto ciò la distingue e la pone sotto i riflettori come uno dei Paesi più incoerenti, ma che...al contrario di altri.. nel momento della scelta.. sembra sempre operare in favore del valore supremo di una giustizia  



23 set 2015

Senato, Costituzione e.. pasticci di comodo


di vincenzo cacopardo
Le condizioni per un’intesa con la sinistra del PD ..più pusillanime..che dissidente..sembrano vicine dopo l'apertura di Matteo Renzi. 
L'accordo ancora oggi nasconde una serie di punti non proprio chiari. Al più presto il Senato riprenderà la discussione generale sulla riforma costituzionale. La minoranza dem che conta oggi 28 senatori non sembra comunque ririrare i suoi emendamenti. Come sappiamo tre di questi riguardano l'articolo 2 della riforma, gli altri, invece, riguardano le funzioni del futuro Senato e i poteri di verifica e di controllo.

Sulla tanto discussa ammissibilità dell'emendamento dell'articolo 2 del ddl Boschi il presidente del Senato Pietro Grasso esprimerà la propria decisione in aula in fase di discussione dell'articolo. La discussione intanto prosegue con i tempi contingentati ridotti a 10 minuti e voluti dallo stesso Grasso.

Ciò... per quanto riguarda il cammino della riforma! Ma rimane sempre difficile poter dare un giudizio positivo su questo riordino che sembra mortificare una Camera alta riducendola in una sorta di “pasticcio di comodo” per un principio che risponde unicamente ad evidenti convenienze di governabilità. Se tanti cittadini oggi restano assenti da questo processo di rinnovamento che in sé rinnova assai poco e contrasta un'efficienza che dovrebbe rendersi ad ogni processo istituzionale, non è... come si vuol far credere... per un disinteresse, ma per la caratteristica ignoranza rivolta in direzione di questi temi. Temi che... al contrario... dovrebbero essere di principale interesse dato che.. il formarsi delle normative che regolano la società.. partono tutte dalla qualità e dal metodo espresso dalle stesse istituzioni.

Come si fa a non intuire che il vero problema non è quello del bicameralismo in sé, ma di come esso si potrebbe rendere più funzionale al sistema? Il bicameralismo perfetto, che in realtà non è mai sembrato perfetto...aveva solo bisogno di modifiche funzionali che avrebbero dovuto garantire una migliore efficienza nel suo percorso normativo. Una distinzione dei ruoli più appropriata che, unita alla diminuzione dei compensi e delle presenze...sarebbe bastata a renderla efficace. Ciò che invece si è voluto fare con la fretta ...provocherà danni che nel prossimo futuro avremo modo di constatare. Danni evidenti al percorso di una espressione democratica..e motivi di scoraggiamento per la chiara mancanza di una utile funzionalità istituzionale...

Come si fa a non comprendere che il processo di rinnovamento operato da Renzi per mano della sua incantata ministra Boschi e sposato con enfasi dalla sapientona vicesegretaria Serracchiani, è stato promosso con particolare pressappochismo ed una evidente premura in barba ai principi di una Costituzione che ha come valore primario il rispetto per una democrazia? Non è possibile affrontare riforme costituzionali senza tenere presente lo schema integrale e la natura stessa di una Costituzione che contiene in sé valori e principi sacri... Non è possibile snaturarla solo per dare corpo ad una governabilità che in sé andrebbe ricercata per altre strade. La governabilità è un fine che varicercato attraverso i mezzi necessari..mezzi che non possono definirsi in uno stravolgimento dei valori di base più importanti come quelli del rispetto che si deve ad una democrazia.

Ora..se Renzi e la sua Ministra intendono dare sfogo ad un vero cambiamento costituzionale...attraverso riforme... queste devono seguire una logica di efficienza e non di superficiale semplicismo. Al di là di ogni accusa di autoritarismo ...è proprio il saper fare funzionare in senso democratico un sistema istituzionale il vero scopo che dovrebbero prefiggersi.. e non la premura di chiudere attraverso un combinato di queste che non danno alcun risultato positivo in senso democratico...Troppo comodo, oltre che irresponsabile, condurre le riforme in tal senso!!

Queste dovrebbero anche essere le circostanze più che valide per un intervento da parte del Capo dello Stato che.. invero.. pare essere del tutto assente dal preservare un processo di rinnovamento frettoloso e quanto mai inefficiente. Ma come risulta evidente ..malgrado le sue esternazioni rispetto alle leggi elettorali nel periodo in cui esercitava il ruolo nella Consulta, il ruolo odierno di garanzia a protezione dei principi più importanti di una Costituzione..sembra non competere alla sua figura.


D'altronde cosa ci si può aspettare oggi da una politica che è riuscita ad operare attraverso una legge elettorale chiamata “Porcellum”? ..Un nome che la dice lunga su come ci si sia ridicolizzati agli occhi delle altre Nazioni.     

22 set 2015

il Premier comunica ed incanta i dissidenti ...

di vincenzo cacopardo

E' sempre più sorprendente la capacità comunicativa del sindaco d'Italia che davanti al suo Partito ha sciorinato il quadro completo dell'attività del suo governo mettendo in risalto l'importanza delle sue riforme come l'unica vera spinta verso la crescita del Paese. Intanto la sinistra all'interno del Partito che di continuo alza la voce, non pare essere più un ostacolo sulla sua strada: Come sempre fatto Bersani ed i suoi seguaci..alzano il tono.. per poi dividersi confusi e rifuggiarsi su strade più sicure e tranquille! Per Bersani quello che ha riproposto ultimamente Renzi rappresenta un'apertura significativa. Queste le sue ultime parole in proposito : se si intende che gli elettori scelgono i senatori e i consigli regionali ratificano va bene, è quello che abbiamo sempre chiesto».Ma anche qui..cosa può significare scegiere e ratificare.. se non si specifica meglio nel merito?

Si continua a perdere ogni riferimento con una sinistra dissidente all'interno del PD che si rende ripetutamente incostante ..incoerente.. e persino timorosa..perdendo una battaglia di pensiero alla quale... in realtà... non sembra per nulla legata. Non c'è quindi da meravigliarsi..di fronte a tali pavide ed indolenti intenzioni di costoro che, in tal modo, continuano a rendere solo vantaggi al loro leader premier. 

Renzi mira ad attaccare Grasso e dichiara: «Ma se apre l'articolo 2 anche nelle parti già votate in doppia conforme sarà un fatto inedito, e sarà necessaria una convocazione di Camera e Senato». Se il presidente del Senato applica la Costituzione e il regolamento senza stravolgimenti, la soluzione tecnica su come si scelgono i senatori la troviamo in dieci secondi netti» Parole che sembrano avere scatenato una reazione da parte del presidente del Senato e persino quella del “taciturno Quirinale” che, in tono sommesso, invita ad evitare ulteriori scontri.

Al di là di queste accuse e dell'indignazioni, quello che continua ad evidenziarsi nella loquace esposizione di Renzi circa le sue riforme... è il fatto di farle apparire come le uniche possibili per il cambiamento ..non evidenziandole mai nel merito, ma dandole quasi per scontate.Emblematica la sua frase: “Ci stiamo riuscendo, ma senza riforme questa legislatura non esiste” : che dimostra con evidenza il suo continuo parlare di riforme senza mai entrarne nel merito.. evitando ogni dialogo nella qualità e del suo opportuno funzionamento. Poi la capacità di responsabilizzare chi.. in seno al partito.. non la pensa come lui: Se si evitano i diktat di minoranza e si mette da parte l'elezione diretta, esclusa dalla doppia conforme, si può trovare un punto d'incontro». Il chè appare, al contrario, una vera intimazione.. dato che i diktat li ha sempre posti lui minacciando di continuo la caduta del suo governo...

Il suo rimane solo ed esclusivamente un motivo di fretta..la premura di chiudere al più presto le riforme. Entrare nel merito sarebbe per lui solo una perdita di tempo inutile. Per la bella addormentata tra i Boschi, infine, secondo le sue dichiarazioni, il vero problema non pare fondarsi sulle sue riforme, ma su un risvolto che potrebbe avere..in caso contrario.. una possibile caduta di governo a beneficio del Movimento 5 stelle o di Salvini. Anche la ministra sembra non  entrare nella sostanza di tali riforme... preoccupandosi unicamente di una possibile vittoria dei partiti opposti, dimostrando con evidenza tutt'altro interesse. 
   
Se mettiamo insieme tutto questo e vi aggiungiamo le scontate anomalie di un premier che esercita contemporaneamente le funzioni di segretario del partito di maggioranza che, attraverso il combinato di tutte le sue riforme, si erge a capo assoluto di una politica nazionale condizionata, non possiamo evitare di criticare volta per volta.. proprio sul merito.. ogni sua proposta riformatrice : Non si tratta di “autoritarismo”, ma del rafforzamento di  un “errata funzione” di un sistema che non potrà più avere i connotati di una democrazia con i suoi pesi e contrappesi.

Rimane sorprendente la sua capacità di comunicare tirando acqua al suo mulino sottolinendo per convenienza l'entità delle sue riforme e ponendo per comodità le contrapposizioni con tutti coloro che non credono (i rinomati gufi), non certamente al desiderio di una ripresa, ma al metodo ed al merito stesso di ogni riforma che lui riesce a far passare come l'unica possibile. 
In verità non pare esistere nessuno... nè all'interno del suo Partito...né fuori da questo, in grado di opporsi nel giusto senso sul tema del “funzionamento” più che sul pericolo di una possibile "deriva autoritaria".




20 set 2015

Padoan... ed il suo trend fiscale


di vincenzo cacopardo
Per il ministro dell'economia Padoan sono state studiate le variabili del quadro macroeconomico ed analizzati i trend delle entrate fiscali, tenendo sotto controllo i parametri imposti dall'Europa: "Il Pil crescerà dello 0,9 per cento. Il debito comincerà a scendere dal prossimo anno, il deficit è fissato nel 2,2%. Insomma...tutto è stato fatto ma bisogna completare l'opera con i provvedimenti e la chiusura delle riforme."

Secondo il ministro c'è più crescita perché c'è più lavoro, perché c'è più occupazione rispetto al cosiddetto andamento tendenziale. Poi, aggiunge che ci saranno altre tasse da abbassare. Il ministro sostiene che non si è cominciato all'improvviso: “Abbiamo iniziato appena questo governo è stato costituito, fa parte di un percorso che abbiamo iniziato e che continueremo sino alla fine del mandato”.

Il nostro ministro dell'economia asserisce che diminuire le tasse è di sinistra! 
Al di là del fatto che sembra inutile pensare ancora in questi termini ad una destra ed una sinistra, quello che si omette è il modo con cui si pensa di diminuirle! Cioè... se questo può continuare ad avvenire in modo lineare... o con una visione differente che possa, invece, aiutare i più bisognosi. Quello che appare nella politica del governo del ministro Padoan, se dobbiamo dirla alla sua maniera, non appartiene proprio a quella sinistra a cui si fa riferimento, continuando ad evidenziarsi una disparità tra chi ne giova e chi, in realtà, ne avrebbe bisogno. Una identica disparità si è gia evidenziata sugli ottanta euro distribuiti ad una fascia sociale che, nel bene e nel male, aveva già un lavoro, trascurando tutta quella fascia sociale meno abbiente dei pensionati con la minima, gli esodati, i tanti che, pur lavorando, non arrivano alla soglia per il beneficio... o coloro che oggi, con una libera professione, non hanno alcuna sicurezza di lavoro.

Quando si osservano i dati esposti dal governo sulla crescita degli impiegati a tempo indeterminato per effetto del jobs act.. si potrebbe restare soddisfatti..così quando si esaltano le cifre del PIL in leggero aumento, ma quello su cui maggiormente bisognerebbe immedesimarsi è il divario all'interno del nostro Paese.. tendente sempre più verso una forbice in apertura: Un crescente divario tra ricchezza e povertà al quale proprio in forza ai continui tagli ed i provvedimenti lineari, non potrà mai avere possibilità di perequazione.

Il problema dunque resta la forbice che dovrebbe stringersi e non allargarsi..il chè difficilmente potrà avvenire se non si esercita una politica economica che guardi ad un principio diverso e cioè in direzione di una politica che tenga in considerazione un più corretto sviluppo fondato su una fiscalità variabile in base alle esigenze e le possibilità dei cittadini e del loro lavoro..Uno sguardo più approfondito sulla sostenibilità, sul sistema pensionistico, sulle esigenze di base anche per differenze territoriali: Al sud, ad esempio, vi è una netta differenza sulla qualità dei servizi ed il taglio lineare sulla tassa degli immobili, fa tanto riflettere alle enormi difficoltà alle quali i comuni dovranno far fronte.

Infine la frase del ministro sull'immagine del Paese in riferimento ai turisti rimasti fuori dal Colosseo :Facciamo una fatica enorme ogni giorno a costruire un'immagine migliore del nostro Paese, e poi rischiamo di rovinarla perché migliaia di persone tornano a casa con l'idea che l'Italia non funzioni. è emblematica e tipica di un governo che pare sempre rivolgere le colpe altrove.



18 set 2015

Riforme: la furbizia comunicativa di un Premier che trascura sempre nel merito



di vincenzo cacopardo
Qualcuno dice che nella riforma del Senato andiamo troppo di fretta...ora...questa riforma aspetta da circa settant'anni” declamando queste parole con abile furbizia comunicativa ..il premier Renzi la gira a suo vantaggio. Quando..chi è attento.. sa bene che non si tratta di questa riforma, ma della peculiarità stessa della riforma...cioè che quello che si contesta non è una riforma, ma il merito di quella che lui pretende debba essere approvata. Ha sempre proceduto in questo senso il percorso del sindaco d'Italia mettendosi contro chi contesta il merito.. oltre che il metodo.. con cui affrontano le sue riforme coprendosi con una comunicazione faziosa e facinorosa. In tal modo glissando ogni altro dialogo in proposito...

Come si trattasse di cambiare una gomma dell'auto..Per lui...cavalcare le riforme sembra essere un gioco..in forza del fatto che oggi rappresenta una politica assoluta.. godendo dell'esagerata doppia carica di segretario di Partito e Presidente del Consiglio..(tema sul quale dovrebbe affrontarsi l'illogico conflitto persino all'interno del suo Partito) senza alcun passaggio di elezioni politiche e che gli consente persino di nominare un presidente della Repubblica. Questa della riforma del Senato che, l'ormai monocorde, Salvini vuole fare apparire come una discussione a cui i cittadini non devono prestare una giusta attenzione, rappresenta, al contrario, un considerevole riordino istituzionale al quale bisogna prestare la dovuta attenzione, poiché da questo riordino partono le leggi che influenzano sulla conduzione del Paese. Salvini ormai batte unicamente su una più comoda strada della riforma Fornero.. trascurando una riorganizzazione che influenzerà persino sulla stessa autonomia delle regioni.

Tutto ormai sembra deciso dall'alto... dalla stessa Europa che indica in Renzi il vero riformatore di un Paese ormai perso nei rivoli di una politica allo sbando. Ciò si evidenzia anche attraverso la sicumera e la supponenza dello stesso premier. Sono in molti in politica a vendersi al sistema invece di modificarlo...e lo fanno attraverso comode riforme che chiuderanno nel futuro ogni rispetto per un fondamentale principio di democrazia.

Ci si mette pure Confindustria ad esaltare i dati della crescita di cui Renzi si fa portatore..quando è del tutto evidente che il forte calo del petrolio e il Q.I. di Draghi ha offerto logici benefici all'economia del Paese...Ma quello che fa pensare è la continua enfasi su uno sviluppo che nella realtà non appare: In un contesto internazionale in cui tutta l'Europa stenta a crescere ...giusto il nostro martoriato Paese riesce a farlo!... Con un Sud ridotto al lumicino ..la crescente corruzione..il costo della progressiva invasione di immigrati..una giustizia ancora non riformata..e tutto il resto......Auguriamoci che tutto ciò sia vero e non sia la voce di coloro che guidano la società attraverso una forza economica finanziaria che impone un falso e conveniente ottimismo. L'ottimismo potrebbe andare bene se poi nella realtà non vi fossero nel futuro risvolti negativi che potrebbero arrecare maggiori danni ad una società ormai del tutto impoverita.

Al Senato intanto tutto andrà come già stabilito..Renzi trionferà per l'interesse di coloro che pur non d'accordo con questa riforma, hanno stabilito per un proprio interesse di assecondarlo, ma trionfare in questa politica non significa vincere!   

17 set 2015

Tra illegalità e mancanza di infrastrutture..


IL SUD MERITA DI PIU'

La legalità è sicuramente un principio sul quale lavorare, ma è sopratutto un valore da ricercare..poiché, se è vero che senza un principio di legalità non cresce sviluppo, è anche vero che senza un funzionale sviluppo.. non potrà mai affermarsi un giusto processo di legalità.”

Quando si pensa in modo assai approssimativo che il problema possa essere nella testa e nel cuore dei cittadini che vivono al sud... napoletani, siciliani, calabresi, i quali fino a quando non decideranno di diventare italiani ed europei abbandonando il crimine.. non ci potrà mai essere forza pubblica capace di batterlo e di rimuoverlo, non si fa altro che generalizzare un problema che ha inizio soprattutto dalla evidente mancanza di un progresso che già da tempo doveva partire da un impegno da parte dello Stato in direzione delle indispensabili infrastrutture. Mancando queste ed il lavoro che vi gira intorno... non si potrà mai mettere in moto un progresso e non potranno mai essere le piccole evidenze locali private a far progredire un territorio che necessita di un compito che nessun politico da anni ha mai considerato con attenzione e vero interesse sociale.
Al contrario.. al nord, malgrado le innumerevoli illegalità sulle grandi opere, non si è mai trascurato tale impegno!

Quando si parla del Sud..il riferimento è sempre quello dell'illegalità...A differenza che per la magistratura..per un vero politico, il funzionamento del sistema dovrebbe essere visto come un principio fondamentale anteposto a quello della legalità. Un pensiero che non può essere interpretato in modo diverso se non attraverso un’ottica che tende a porre la legalità come il fine costruttivo di un valore ed il funzionamento del sistema come mezzo per dare corpo allo stesso principio. Attenzione..dunque..ogni pretesa di “legalità”, per quanto giusta possa essere in linea di principio, non potrà che camminare di pari passo con il buon funzionamento di una società...insomma: non si potrà mai pretendere dai cittadini di un territorio il vero rispetto per un sistema quando lo stesso, mal funzionante, finisce col frustrare altri e più importanti principi come quelli del lavoro..della giustizia e di una vera democrazia. La legalità è sicuramente un principio sul quale lavorare, ma è sopratutto un valore da ricercare..poiché, se è vero che senza un principio di legalità non cresce sviluppo, è anche vero che senza un funzionale sviluppo.. non potrà mai affermarsi un giusto processo di legalità.

Detto questo..il problema che attanaglia da decine d'anni tutto il meridione..non è mai stato affrontato col giusto metodo e le giuste idee. Se nel passato l’arretratezza del meridione era in parte dovuta alle difficoltà ambientali e concrete che dovevano affrontare i suoi abitanti, come i terreni argillosi e cretosi, le lunghe siccità, la malaria e l’isolamento geografico. Con la comparsa dell’apposita Cassa del Mezzogiorno, che fu creata per una migliore progettazione e una spesa controllata e che avrebbe potuto avere un ruolo importantissimo ancora oggi, si è ha finito con arrecare maggior danno all’economia del Sud del Paese. Essa andava sicuramente ridisegnata per una migliore efficienza ed una minor presenza politica che ha finito, nel tempo, col crearvi un forte centro di potere. Ciò ha generato la costruzione di opere non del tutto utili per lo sviluppo del territorio. Per il Sud abbiamo diverse volte assistito ad un falso e non appropriato sviluppo nel settore petrolchimico, o supportato da una new economy spesso instabile dove sarebbero dovute servire strutture e conoscenze più adatte. Infine si sono sfruttate spesso agevolazioni senza un vero arricchimento per il territorio. Agevolazioni prestate a puro scopo speculativo.

Dopo l’ingresso del nostro Paese in Europa, il problema del Mezzogiorno non può che essere affrontato nel contesto più ampio di un Parlamento ed di un Governo Internazionale. Un problema che avrebbe, già da tempo, dovuto impegnare meglio le forze politiche governative del nostro Paese col fine di riuscire a soddisfare un primario bisogno di occupazione. I forti contrasti regionali del nostro variopinto Paese hanno sempre richiesto una distinta autonomia locale attraverso l’uso di un federalismo amministrativo suggerito da un pensiero politico più completo. Questa è anche la ragione per la quale può sembrare anomalo impegnarsi oggi in un federalismo fiscale trascurando l’aspetto amministrativo storico culturale di un sistema regionalizzato come il nostro. Alcune Regioni del sud del Paese si trovano oggi in netto svantaggio rispetto ad altre e questo divario si sarebbe dovuto ridurre, sicuramente prima dell’ingresso del nostro Paese in Europa, con un’azione politica nazionale logicamente coordinata con le amministrazioni locali.

Ritornando quindi alle responsabilità..non possiamo, in tono approssimativo, responsabilizzare in pieno il Sud per l'aumento del crimine e dell'illegalità senza legarci ad un visione globale che ha visto uno Stato (e la sua incapace politica) trascurare l'interesse per lo sviluppo del meridione e operare con metodologie inadeguate..generando al contrario un accrescimento dell'illegalità che non poteva che essere previsto. Una cattiva politica che ha influenzato e condizionato il pensiero delle stesse politiche regionali del meridione edificatasi di conseguenza su un percorso che ha visto crescere incapacità e convenienze personali.

Oggi la percezione di una mancanza di infrastrutture si evidenzia in modo lampante per affrontare la concorrenza con le altre regioni del Paese e con l'intero panorama internazionale.La responsabilità dell'impoverimento del meridione non può mai prescindere da una visione di una impotente politica nazionale... così come l'incremento dell'illegalità di un territorio è sempre proporzionale alla mancanza di un impegno per il suo funzionale sviluppo.



16 set 2015

Senato...avanti tutta!


di vincenzo cacopardo
Si va avanti...si va avanti!...dichiara le ministra Boschi..in riferimento alla legge del Senato.

Come è dato capire tutto passerà alla faccia della faciloneria e della inettitudine di chi oggi è in politica solo per semplificare ed a beneficio di alcuni che si prestano a vendere il loro pensiero per non perdere una poltrona comoda e quanto mai remunerativa. In fondo cosa può importare come cambierà una Camera ad alcuni politici oggi seduti in queste confortevoli poltrone ..quando .. il complesso di tutte queste leggi costituzionali .. consente di poter restare incollati al velluto rosso delle sedute per almeno altri due anni. Un Senato che per storia ha sempre rappresentato una sorta di Camera alta e che oggi viene completamente svuotato da un ruolo di grande importanza.

E' inutile forzare su quella che sarebbe stata una idea più funzionale e cioè .. la volontà di renderla più utile.. non concorrenziale all'altra Camera...senza per questo restituirla praticamente inutile e persino rappresentata da un insieme di persone fin troppo diverse indicate da chi oggi siede al comando dei Partiti più forti. Ma è il complesso d'insieme di tutte queste riforme che desta inquietudine anche se si vuole fare intendere che ciò viene fatto in nome di una semplificazione utile per rendere più facile il percorso della definizione delle leggi.

Oggi si sottovaluta questa riforma del Senato...asserendo che i cittadini se ne fregano poiché i loro problemi sono concentrati sui temi del lavoro e del loro sostentamento. Ma chi conosce in profondità questi aspetti istituzionali.. non può non soffermarsi sull'importanza che tali riforme hanno sulla conduzione di una politica governativa che determina in seguito..tutto il resto. La tecnica di sottovalutare questo tema è subdola e mira a distrarre l'attenzione che ogni cittadino dovrebbe evere sulla questione.

Oltre al discusso articolo 2 (composizione del Senato)..un altro articolo che tende a sottovalutarsi è quello dell'art 1 (ossia le sue vere funzioni) che attualmente sembrano poco chiare e per niente funzionali. Nell'esame degli emendamenti alle riforme costituzionali in Commissione Affari costituzionali, saranno considerati inammissibili gli emendamenti all'Articolo 2, tranne il comma 5 modificato dalla Camera, a meno che non ci sia un accordo politico da parte di tutti i gruppi...( un accordo politico che..in realtà.. potrebbe suonare come una posizione di convenienza.. più che di pensiero)

In Commissione è iniziata l'illustrazione degli emendamenti da parte dei presentatori.

Quello che si intuisce e che gli emendamenti all'Articolo 2 del ddl Boschi saranno considerati inammissibili perché esso è stato votato in doppia lettura conforme sia dal Senato che alla Camera. L'Articolo 104 del regolamento di Palazzo Madama permette di presentare emendamenti solo nelle parti del testo toccate da modifiche della Camera. Per questo motivo verranno ammessi gli emendamenti solo al comma 5 dell'Articolo 2. Le modifiche ai testi approvati con doppia seduta conforme, sembrano modificabili solo se c'è l'accordo di tutti i gruppi parlamentari, secondo il principio del diritto parlamentare.

Tutto pare essere in mano delle decisioni del presidente del Senato..ed in queste ore sapremo come si svilupperà l'intera faccenda, ma quello che si intuisce e preoccupa è la costante indecisione di chi, pur non condividendo tale riforma, continuerà a vendersi ad un voto per una comune logica di convenienza personale.


“Voleva la rivoluzione..creò il casino” di Renato Campisi

Un libro da leggere

Dal recente libro scritto da Renato Campisi, attento giornalista e conoscitore dei problemi di mafia e della politica regionale, dal titolo: “Voleva la rivoluzione..creò il casino” edito Città Mia 2015..dedicato al presidente della regione Crocetta, mi ha hanno colpito alcune note significative riferite al capitolo dell'Expo.

Nella lettura del capitolo si evince l'assoluta mancanza di coordinamento e l'incapacità della politica locale regionale di saper affrontare con prevenzione e logica quello che sarebbe dovuto essere il fiore all'occhiello dell'inquilino di palazzo d'Orleans..sempre più alle prese con i suoi rimpasti di governo. Crocetta sembra quasi baloccarsi offrendo incarichi che volutamente scompigliano l'ordine politico all'interno del suo governo. La confusione regna sovrana in quello che pare voler essere il feudo di un politico che non riesce a condurre con equilibrio  un programma così delicato come quello della realizzazione di uno Stand dell'Expo nelle intenzioni del suo stesso governo e che dovrebbe esprimersi come una fondamentale vetrina all'occhio del mondo.

Campisi scrive:

Doveva essere un giorno di festa. Non solo perchè coincideva con il primo di Maggio, ma perchè avrebbe dovuto rappresentare il momento della riscossa.Quello voluto dai duri che, quando scendono in campo nei momenti di massima difficoltà, sono convinti di poter insegnare al mondo intero come le cose devono esser fatte.”
In politica c'è sempre una spinta in più. Per distinguersi interviene la voglia di dimostrare a qualunque costo la discontinuità tra il prima e il dopo. Sostituendo l'inerzia con l'intraprendenza, la vecchia staticità con il nuovo dinamismo”

Allestita per dare risalto all'economia siciliana, ambiziosamente posta al centro del Cluster BioMediterraneo,nel quale l'agricoltura isolana si era auto- assegnata il compito di capofila di quella degli undici paesi che si affacciano sul bacino. Imponendo le sue prelibatezze e le indiscusse punte d'eccellenza partorite dalle imprese manifatturiere e da quelle di trasformazione.

"L'investimento, sebbene oneroso, andava fatto per provare a svincolare la regione dall'angolo della recessione che ha raggiunto livelli prossimi al tracollo."

"Che l'occasione fosse da non perdere lo attesta una singolare dinamicità della macchina burocratica che si metteva in moto come non aveva mai fatto in precedenza.
"In un'era in cui la Sicilia si è caratterizzata nello restituire al mittante i finanziamenti provenienti dall'Europa per mancanza di progetti, con un pregevole virtuosimo venivano recuperati otto milioni di euro comunitari che si sarebbero sommati ai primi tre. Undici milioni in totale con i quali dare massimo lustro al nuovo marketing isolano."

Il giornalista continua la sua narrazione mettendo in evidenza le strane logiche perpetrate da Crocetta che investe come coordinatore di tutte le attività dell'Expo il suo consulente personale Sami Ben Abdelaali. Azione sufficiente a porre in crisi l'intera giunta con tre assessori pronti a rimettere il mandato. I risvolti di tutta la faccenda vengono descritti con puntualità da chi asserisce, senza indugi, come l'epilogo di tutta la storia rimane in perfetta linea col prologo...evidenziandosi tutte le carenze che sembrano aver costretto alla resa l'intero compito della Regione.

Campisi chiude il suo capitolo con queste parole:
C'è un'altra domanda che resterà sospesa nel vuoto. Chi pagherà per questa ennesima occasione sprecata? Poco importa. Alla fine, scemata l'attenzione e ammortizzate le critiche, come accade nelle migliori favole a lieto fine, tutti i sopravvissuti continueranno a vivere felici e contenti.In attesa del prossimo patatrac, i siciliani, commossi, ringraziano.

Non si può che essere grati a Campisi per averci reso, attraverso questo nuovo libro, una descrizione accurata su tutta la storia.

vincenzo cacopardo