7 gen 2016

logiche..metodo e tempi per un vero cambiamento

di vincenzo cacopardo

Mentre gran parte popolo italiano..(più distratto che attento).. si prepara ad assistere al nuovo festival di Sanremo..un'altra Italia fa i conti col disastro economico e politico che avanza. Un Paese che..al di là delle convinzioni di Renzi... stenta a risalire la china. Le nuove proposte del governo parlano ormai della decisione di mandare in pensione i lavoratori all'età di 67 anni e sei mesi ..quando è di tutta evidenza.. il fatto che, in tal modo, non si potrà lasciare spazio libero ai giovani: Un futuro che resta ingessato in mano a lavoratori tra l'altro stanchi e che non dona speranze in positivo alle giovani generazioni...Altro che il futuro è oggi!!

Ma resta ancora sordo il richiamo verso un sollecito piano per il Mezzogiorno al fine di colmare il divario che di giorno in giorno aumenta. Una Italia sprofonda al sud e l'altra metà arranca al Nord..mentre il governo rimane assente e assai poco lungimirante verso le soluzioni più utili che possano riequilibrare le disparità e rendere l'intero Paese più forte.

Il sistema politico è rimasto incancrenito nelle posizioni ideologiche e l'unico Movimento in evidenza ed in marcia verso un cambiamento.. sembra essere quello dei 5 Stelle. Un Movimento che sicuramente incute panico a chi è seduto comodamente sui principi del vecchio sistema. Un Movimento che non offre speranze sicure pur con la buona volontà di coloro che vi credono e che combattono per sostenerlo. Il fatto è... che di giorno in giorno vengono alla ribalta figure appartenenti a questo Movimento che non offrono sicurezza e che (come nei recenti fatti accaduti a Quarto) mettono in crisi l'andamento dei consensi: Era.. e sarà sempre più chiaro il fatto che tali episodi nascono per l'incomprensibile metodo di scegliere figure non conosciute da parte dell'organizzazione voluta da Grillo.. con elezioni tramite i computers e senza un adeguato scambio verbale.

Tuttavia l'unica strada per il cambiamento (che oggi dovrebbe basarsi su una contrapposizione antisistemica) pare essere proprio quella condotta dal movimento di Grillo. Un Movimento che nel momento in cui prenderà il potere non potrà ..nè saprà gestirlo in modo efficiente (non tanto per l'incapacità ..quanto per il metodo sprovveduto ed approssimativo delle scelte), ma avrà di sicuro abbattuto un vecchio sistema sul quale non si è più in grado di procedere: Un varco di valore inestimabile.. che successivamente aprirà nuovi spiragli e nuove idee che potranno davvero cambiare le logiche obsolete e vecchie che tengono bloccato lo sviluppo di una politica che si vorrebbe più innovativa.

Mentre un tempo.. una certa cultura sociale ci insegnava a dividere gli uomini di sinistra, da quelli di destra..una società dei ricchi divisa da quella poveri, i borghesi, gli operai, i contadini, i proletari ed i capitalisti, restando ognuna legata ad una ideologia politica congiunta ai rispettivi Partiti...oggi tutto appare diverso!. La società si è trasformata e la divisione si è resa più netta tra chi ha e chi non ha... costruita su bisogni reali e meno fondata su problematiche ideologiche.

La “grande novità” che oggi salta agli occhi sembra essere quella di chi pretende di dare una sistemazione al recente processo che ha visto tanti politici salire sul carro del vincitore confluendo nell'assolutismo Renziano. Nella partita che si voleva bipolare (destra-sinistra) adesso entra il terzo incomodo ( inatteso ed imprevisto fino a poco tempo da parte dello stesso premier)..Il vecchio sistema tende quindi di riflesso verso un Centro per arginare il cammino di un nuovo Movimento di rottura col passato. Una politica che persevera con l'invenzione di un nuovo nuovo Partito: “Il Partito della Nazione”. Se poco tempo prima era essenziale dividere in due posizioni la politica..adesso sembra più importante confluire al centro in difesa dell'incomodo Movimento di Grillo! Quali alti valori da parte di chi dimostra di manovrare unicamente per ostacolare ogni senso democratico per puro opportunismo?

La fase più difficile pare essere proprio quella della caduta di questo muro di cinta..questa vecchia forma mentis che pone argine bloccando l'ingresso di un nuovo pensiero e nuove idee proposte oggi da tanti piccoli partiti isolati. Se restiamo altrimenti bloccati sul fatto che l'unico Movimento che attualmente può creare questa rottura col vecchio sistema non sarà mai capace di governare..non facciamo che precludere una strada che nel futuro potrebbe proporsi con maggior innovazione.


Ogni cambiamento va affrontato col dovuto rispetto! Arriverà comunque quel momento in cui in tanti potranno meglio comprendere l'importanza e la necessità di una politica più utile e funzionale per il futuro sviluppo. Potrà essere un'occasione storica..ed è proprio questa la ragione per la quale sarebbe opportuno condividere l'opera di sfondamento del Movimento 5S solo come un'opportunità di un utile apertura. D'altronde..se risulterà visibile la loro incapacità di amministrare..avranno comunque messo la prima pietra sulla possibilità di un reale cambiamento. Dopo aver rotto il muro del vecchio sistema non potranno che essere costretti a sedersi e riorganizzarsi, ma lascerebbero forse aperta la porta verso una politica condotta da altre figure politiche che potrebbero offrire maggiore spirito innovativo.

4 gen 2016

ZTL ed incassi ..conseguenze di una pessima politica governativa


di vincenzo cacopardo

Non c'è dubbio che il provvedimento Ztl della giunta Orlando a Palermo..è un atto che serve all'amministrazione al fine di incassare le risorse necessarie per i costi del nuovo tram... Il tutto viene celato dietro il bisogno di limitare l'inquinamento, ma sappiamo bene che sarebbero bastate altre soluzioni in proposito.
Qualcuno.. in personale e preciso soccorso a difesa dell'amministrazione... potrà anche esersi risentito del fatto che in tanti siano rimasti colpiti da un atto talmente assurdo che continua ad investire le poche risorse dei cittadini..ma deve comunque sottoporsi ad una più che giusta critica su questi continui ed improvvisi esborsi.  

Vi è persino una ragione logica che porta l'amministrazione a dover far fronte a simili atti ( e ad altri che ne verranno in seguito) a causa delle limitate risorse che in governo centrale ha imposto agli enti locali. Le responsabilità del governo Renzi rimangono quindi connaturate in queste tipologie di espedienti che vedranno soprattutto i Comuni dover inventarsi qualunque strategia in proposito poiché ormai condizionati dal bisogno di risolvere il problema inerente le loro casse vuote.

Sapevamo bene che i tagli imposti dal governo avrebbero procurato tali accorgimenti a danno della cittadinanza: sono le conseguenze delle esenzioni di tasse sugli immobili che si ribaltano in tutta evidenza sulle tasche degli stessi cittadini ..Sono e saranno nel futuro le ripercussioni di una politica guidata dal sindaco d'Italia Renzi che impone quel falso cambiamento attraverso i reclamistici proclami dettati da una comunicazione ingannevole.

Al di là della inadeguata disposizione costruita ad arte dall'amministrazione comunale di Palermo che finirà col sottrarre 100 euro persino ai poveri pensionati ormai privi di qualunque difesa o a tutti coloro che.. non trovando lavoro... avranno bisogno di usare il mezzo per cercarlo, quello che non finirà mai di stupire è quel particolare atteggiamento che oramai assume ogni “autorità” (amministrativa o governativa) e che pare poter imporre qualunque propria scelta.. ..Una furbata che richiama quella delle tasse sulla Rai ..

Prendersela con l'amministrazione comunale è anche logico, ma sarebbe il caso di comprendere bene quale è stata (e sarà nel futuro) la ragione che porterà i Comuni a dover trovare simili scappatoie rivalendosi sui cittadini. Il governo Renzi è un governo che, per farsi bello, costringe le amministrazioni locali e continua a castigare i cittadini.... Ma sembra che in molti ancora non lo abbiano percepito!     

2 gen 2016

Un messaggio privo di trasporto.. ed incompleto

di vincenzo cacopardo
Un messaggio privo di anima..che non soddisfa..
.... che potremmo definire fin troppo retorico... con evidente assenza di passionalità ed in alcuni punti persino dilungato in questioni che riguardano una politica pertinente al governo ..Questo è quello a cui abbiamo assistito proposto dal nostro Capo dello Stato la sera di Capodanno!...Sappiamo che per natura il nuovo Presidente non richiama l'attenzione con la sua comunicazione in tono basso e dimesso, ma ci si poteva aspettare di più e con maggiore spontaneità!

Il fatto che il Presidente non abbia nemmeno sfiorato la politica interna e soprattutto le riforme( argomenti più a lui vicini in qualità di garante dello Stato)..che non abbia toccato i problemi delle banche con le conseguenze che hanno coinvolto direttamente i già castigati cittadini del nostro Paese.. nè abbia fatto alcun riferimento ai Marò.. ha sicuramente suscitato un po' di sorpresa.

«l'occupazione è tornata a crescere». Quanto alla crisi, «la condizione economica dell'Italia va migliorando, questo va sottolineato, e anche le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli». Mattarella ripete in modo ritmico e cadenzato le parole di un premier che pare non debba mai essere sfiorato da un minimo appunto: Il quadro mette metaforicamente in evidenza un Presidente che non intende disturbare il conducente di un treno che corre dritto verso l'unico possibile futuro ormai imposto: «la condizione economica dell'Italia va migliorando, questo va sottolineato, e anche le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli». Certo, c'è pure qualche problema: «Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani», i ragazzi di «alcune regioni hanno maggiori opportunità»

Al di là dei dati economici (nei quali sembra esser messo in primo piano il solito parametro PIL ..sottovalutando..quasi volutamente lo spaventoso numero del debito pubblico in costante crescita sotto il governo Renzi), avrei sperato in un discorso diverso da parte del Capo dello Stato. Una argomentazione più approfondita sulle enormi disuguaglianze che andrebbero poste con maggiore evidenza.. Squilibri che vanno sempre più allargandosi tra ricchezza e povertà..Parole più efficaci in favore di un bisogno di equità sociale e maggiore considerazione sull' argomento appena sfiorato del mezzogiorno: Terra che gli appartiene poiché gli ha dato i natali..e che oggi appare abbandonata da ogni piano strategico per la crescita.

Il nostro Presidente Mattarella è sicuramente una persona per bene ..ma a mio modesto parere( che in sé.. forse.. vale assai poco) non ha messo il punto su ciò che dovrebbe computare il suo ruolo di avallante.. e cioè quello relativo alle riforme costituzionali sulle quali non sembra mai essere intervenuto. Il suo ruolo (più di garante che di arbitro) dovrebbe spingersi ad analizzare con maggior attenzione i principi che definiscono tali riforme, non omettendo il necessario bisogno di salvaguardare i valori di una democrazia.

Nemmeno una parola..non un pensiero ..neanche un piccolo concetto fino ad oggi.. è uscito nel merito delle riforme costituzionali dalla sua bocca. Eppure.. è di tutta evidenza che lo stravolgimento dei principi costituionali esiste! E' indiscutibile che la centralità del Parlamento non determina più la sua vera fondamentale funzione ed ogni azione governativa finisce sempre col prevalere e condizionare pragmaticamente su ogni indispensabile percorso politico parlamentare..Credo..perciò.. che in questo terreno sia indispensabile un ruolo di vero garante da parte del nostro Capo dello Stato..o..almeno una sua opinione nel metodo.


Non può di certo meravigliare il fatto che Matteo Renzi abbia potuto apprezzare il discorso presidenziale e che con la solita supponenza abbia espresso un giudizio in nome del popolo. «Un messaggio bello, che è arrivato al cuore degli italiani, pieno in ogni sua parte di amore per il nostro Paese». Il suo opportunismo accompagnato dalla ormai conosciuta manipolazione comunicativa, continua ad infierire ed a confondere quella gran parte della società resasi purtroppo remissiva!








Matteo Renzi: emblema della vanità..



i profusi selfie di un premier vanaglorioso
di vincenzo cacopardo

Potrebbero sbagliarsi tutti coloro i quali pensano ancora che con la sola forza di un determinato pragmatismo e con la prosopopea sempre dimostrata dal sindaco d'Italia.. si potrebbe raggiungere un utile risultato. La questione non è proprio quella che: “in fondo...a differenza di altri.. ci ha provato!”..come molti hanno continuato a ripetere! L'argomento politico si è sempre presentato delicato e sarebbe stato necessario affrontarlo con molta più umiltà e maggiore deferenza nei riguardi dei cittadini. Più sensibilità nei riguardi dei principi stessi della democrazia..meno forzature contrapposte...maggiore delicatezza nei riguardi dei principi di egualità ed equità..meno appariscenza, insomma...meno selfie ed abbracci e più impegno verso l'innovazione e le idee.

Non si trattava solo di rimanere estranei al rito stantio dei partiti del passato, ma di operare con meno fretta e semplificazione, poiché la logica del solo pragmatismo non potrà mai essere vincente anche se integrativa alle idee: Nel caso di Renzi..quelle poche idee sembrano aver fatto acqua. E' da almeno due anni che il mio Forum ..anche attraverso il collaborativo scambio con il pensiero di altri, ha messo in serio dubbio l'operato fin troppo arrogante e presuntuoso percorso dal giovane premier.

Dov'è si è evidenziata quella sensibilità che doveva guidare un premier con maggior modestia e con più impegno da statista nel dialogo con gli altri Partiti? Tutto ciò che Renzi ha fatto è stato per lo più suggerito dalle forze politiche ed economiche europee.. non dimostrando alcun vero rispetto per la cultura, il pensiero ed il mondo imprenditoriale del nostro Paese. ..Solo adesso ..in gran ritardo..prova a muoversi contro alcune forze europee, avendo intuito i malumori e le voci insoddisfatte del suo Paese. Fino a prima si è solo adattato ad un sistema globale senza il minimo sforzo di fornire un contributo di cambiamento che avrebbe potuto rendere allo stesso sistema un barlume di innovazione

La sua semplificazione non è mai stata innovazione!...Eppure siamo il Paese delle idee..siamo definiti i più grandi creatori... dovremmo dettare concetti qualitativi eccellenti.. più che presunzione e pragmatismo. Adesso che siamo alla prova dei fatti saltano in evidenza le crepature di un processo di falso cambiamento da lui voluto ed imposto anche per mancanza di altre figure politiche più capaci.

Più che i molti a sperarci ..sono stati in troppi costretti a fare affidamento su una figura che si è mossa con gran capacità di comunicazione.. e con una dose abbondante di “paraculismo” che ha finito anch'essa con lo stancare. Strano che in tanti non l'abbiano intuito prima.. quanto avrebbe potuto nuocere alla politica una personalità talmente ambiziosa quanto poco rispettosa di un processo si cambiamento che avrebbe dovuto sostenersi con maggior sensibilità: Un finale che pare scorgersi.. e che ancora deve vedere un "verso" nel suo epilogo.

Non è esponendosi al machiavellico pensiero od ai ripetuti selfie.. che oggi si possono affrontare le enormi questioni riguardanti la politica sociale del Paese, né con la retorica sterile della rottamazione, ma forse con maggior platonica visione verso le congetture, le idee e le analisi... Non sempre potrà esservi quel fine sereno che giustifica i mezzi! Oggi la politica tende a muoversi di frequente e con prepotenza, in questa comune e semplificativa logica, mortificandosi nell‘uso dei mezzi più disperati ed assurdi e Renzi ne rappresenta ancora l'emblema.




31 dic 2015

L' inadeguato provvedimento di una amministrazione che spreme i suoi cittadini

Un programma del Comune, che dovrebbero portare in cassa fino a 30 milioni di euro l’anno.. facendo diminuire il traffico e lo smog. Due Ztl, 24 ore su 24, una dalla Stazione al Massimo e l’altra che arriva fino a via Notarbartolo,con tanto di telecamere a sorvegliare gli accessi e pass da acquistare per    evitare le multe.                                                                                                

di vincenzo cacopardo
Con astuzia ed imperfetto senso civico, l'amministrazione comunale di Palermo mette in atto un piano traffico del quale, tra l'altro, la giunta Orlando non si è mai preoccupata in antecedenza.. come la priorità necessaria. Lo fa inserendo il più facile dei metodi e cioè quello di trovare il modo di incassare a discapito dei cittadini (soprattutto i commercianti, gli addetti alla distribuzione ed i residenti del centro). Ma è certo che si sarebbe potuto trovare una soluzione migliore per costoro che.. dovendo lavorare nel cuore della città.. avrebbero potuto ottenere disposizioni e regole più appropriate per fascie orarie da stabilire.

Che senso può poi avere imporre il divieto alle auto Euro 0, 1 e 2 (cioè immatricolate prima del 1999) che non potranno accedere alla Ztl, nemmeno pagando,..quando poi si asserisce che i residenti pagheranno tanto quanto gli altri, con il vantaggio di poter usare anche vetture Euro 0, 1 o 2..? Se il fine è soprattutto quello di eliminare l'inquinamento..qualunque modello euro 1 o 2 ..dovrebbe avere la proibizione!..

In tutto ciò potremo forse accorgerci di una maggiore forza di controllo sulle strade dedita alla sorveglianza di queste ztl ... sperando non resti distratta da altri compiti come i posteggi in doppia o tripla fila. Sarà di certo una gran mole di presenze su strada per detto controllo che potrà persino impedire un già difficile flusso o..forse un controllo solo attraverso telecamere più o meno funzionanti – una cosa è certa: Vi saranno una enorme serie di opposizioni legali alle sanzioni emesse.

La problematica concernente il traffico nella nostra città appare di evidente primaria importanza e necessita di alcune fasi proposte con metodo. Al fine di riuscire a migliorare la viabilità, si dovrebbe procedere attraverso l’uso di strade circolari a flusso continuo per poter meglio aiutare lo scorrimento dei mezzi di coloro che entrano o vivono in città e vogliono posizionarsi in luoghi adiacenti al bisogno. Circolari utili ed in uso in molte grandi città del nord. 

Osservando con attenzione la planimetria della città e confrontandola con la grande difficoltà esistente dovuta alla scarsa o relativa ampiezza delle strade, in netto contrasto col gran bisogno di luoghi di sosta rispetto all’esorbitante uso dei mezzi privati, ci si può accorgere dell’importanza che potrebbe assumere la individuazione di alcune circolari ad anello a beneficio di un flusso continuo per agevolare il raggiungimento più immediato nel luogo in cui si desidera. Ma anche per indurre a scoraggiare l’uso dei mezzi privati in seno alla città.

Lo scopo dovrebbe essere quello di ricercare un percorso circolare più adatto dove individuarvi luoghi di sosta e facili accostamenti con i servizi pubblici, riuscendo a spostare maggior traffico in direzione esterna ed evitando al massimo l’uso dei mezzi privati all’interno.

E’ naturale che per trovare una soluzione più efficace a tutto ciò, è necessaria per prima cosa una mobilità più spedita di alcune strade. Quindi quella di individuare un programma generale di sistemazione dell’ordine stradale cittadino, un programma che abbia determinate fasi, in modo da non compromettere l’iter del percorso procedurale, fornendo soluzioni che non sconvolgano l’assetto funzionale del trasporto urbano e non siano onerose. Un lavoro che deve essere impostato con metodo.. per logica e fasi.

Al di là delle deroghe e dei costi, quello che in questa faccenda appare evidente.. è la manovra di una amministrazione che sembra voler sottrarre denaro agli abitanti già stremati di questa città che non riesce ancora a mettere in risalto lo spirito e le sue bellezze. Una Palermo che meriterrebbe maggiore attenzione tramite una più logica dislocazione della viabilità. Questa delle ZTL appare, invece, una manovra fin troppo facile dell'amministrazione che lascia intravvedere la mancanza di idee più congenite per il traffico..Una operazione per intascare subito moneta a discapito di chi oggi soffre per le attività commerciali già di per sé in crisi e verso i residenti di una Pelermo mancante delle più indispensabili attenzioni riguardo alla manutenzione dei marciapiedi..delle strade.. dei luoghi pubblici.. e della pulizia. 

post correlato: le idee per la città












30 dic 2015

Renzi-Berlusconi...Si torna ai vecchi ritornelli


Se l'esigenza di una stabilità deve soffocare i principi di una democrazia, si può prevedere solo l'arrivo di un regime più forte! 
di vincenzo cacopardo
Tutte le azioni politiche riformatrici di Matteo Renzi hanno avuto un percorso col preciso fine di generare quella stabilità diretta verso una comoda governabilità.. più che in direzione ed in favore dell'intero Paese..Il suo semplificare con superficialità è stato dettato prevalentemente da un desiderio di porre più forte e saldo il suo governo.. non di certo per fornire più energia e funzionalità alle isituzioni di quella che ancora dovrebbe rappresentare una Repubblica parlamentare.

«Se perdo il referendum costituzionale considererò fallita la mia esperienza politica».. con queste parole il menestrello Renzi ..grande comunicatore della politica degli slogan.. mette un punto forte sul futuro delle sue riforme. Ma in sé questo suona come un avvertimento..Come dire: attenzione per come votate e non per cosa votate! Chiaro il messaggio che non tiene in cosiderazione il contenuto delle sue riforme e che diventa un invito a meditare sulle conseguenze di un voto che potrebbe destabilizzare un intero sistema.

Ciò detto.. nel nostro Paese.. il quadro politico odierno vede la ripetuta e monotona lotta tra una destra ancora berlusconiana ( nuovamente sposata con la Lega) contro una sinistra (sempre meno sinistra) in mano ad un giovane ambizioso premier. Si ricomincia dunque col solito ritornello, al quale i cittadini sembrano ormai abituati, che vede dietro la perenne lotta insensata di vecchie ideologie, un principale desiderio di catturare il potere. Il Cavaliere taccia come abusivo il neo Permier..poichè non eletto da un popolo e per di più con una maggioranza sostenuta al senato dal passaggio di parecchi senatori dalla sua parte...La domanda che Berlusconi si pone è quella di come non ci sia da parte del Capo dello Stato un'esigenza di sciogliere le Camere restituendo agli italiani le parola.
Le parole di Berlusconi.. a loro volta..suonano come un sottile ammonimento.. poiché cercano di porre in evidenza le problematiche di una vittoria del Movimento 5Stelle su un possibile ballottaggio: La sua strategia è quella di fare apparire il Mov 5Stelle come un incomodo che rompe il principio bipolare a cui lo stesso Renzi è legato ..Una tattica per mettere paura ai cittadini e.. nel contempo.. preservarsi i consensi di coloro che, stufi della politica del Premier, possano temere l'incapacità governativa del nuovo Movimento che avanza.
La sola idea che possa ancora esserci Berlusconi alla guida di un Partito...figure come Alfano e Renzi che pretendono di poter governare in forza di un doppio ruolo..ed altri ancora, non potrà che far crescere le anomalie.. non affrontandosi mai i problemi in un'ottica che dovrebbe porre le dovute differenze tra i ruoli. Ormai..sembra si corra solo per riprendere o confermare un potere.. e lo si fa in forza di ideologie vecchie che tanto comodo fanno alla maggioranza di un popolo che sa vivere solo di quella politica politicante ed inconcludente. A che vale definirsi più o meno liberali..se poi..questa libertà in sé non l'abbiamo mai ottenuta in un sistema che ci tiene legati in conflitti di interesse ancora stratosferici?..A che vale se non siamo stati capaci di porre equità in una società che meriterebbe maggiore considerazione e rispetto per una democrazia? A che vale urlare meno tasse, meno burocrazia e meno austerità..come tutti oggi fanno per richiamare l'attenzione ed i consensi..quando non si percepisce l'importanza di poter costruire riforme più adatte e funzionali per cambiare un sistema che fa acqua da tutte le parti?
Quest'Italia sembra ormai condannata a procedere verso il cammino di una politica di bassissimo profilo che non è riuscita a mettere mano in modo funzionale e logico alle più importanti riforme. Responsabilità che devono anche ricercarsi tra i tanti ellettori che guardano la politica in senso errato ed inopportuno.. continuando ad offrire i voti alle figure..e dimenticando le fondamentali idee sui programmi e sui valori. Se un lieve cambiamento potrà esservi ..sarà di certo considerato super positivo, ma sicuramente lo sarà assai meno di quanto lo si mettera'in evidenza..e i nodi verranno al pettine quanto prima!


25 dic 2015

Lettera di auguri... e un impegno alla riflessione..

l'opera di Antonello da messina
Auguro a tutti i miei lettori un felice anno nuovo. 

Ai lettori Siciliani vorrei esprimere l'appunto per un impegno maggiore verso la difesa dei valori del proprio territorio. Una riflessione al fine di reagire per non cadere nel solito cinismo che li tiene lontani da ogni possibile rivalsa in favore della buona cultura. Una reazione forte, ma anche equilibrata contro l'irrisorio impegno da parte di quella politica Nazionale che di certo non aiuta la crescita dell'intero Mezzogiorno.... Contro tutta una politica vecchia ed obsoleta che sembra condannare perennemente l'isola nella morsa di un fastidioso “non c'è alternativa”. 
Un compito dovuto da parte di tutti i cittadini nel saper valutare e giudicare con giusto equilibrio la politica regionale che negli ultimi tempi non ha offerto nulla di buono...pur nella possibilità di un uso e la forza di uno Statuto autonomo.
Solo noi possiamo cambiare il deterioramento sociale di questa nostra terra reagendo con forza, passione ed intelligenza. Offrendo impegno e consenso a chi veramente lo merita, poichè la nostra è una terra che amiamo e che meriterebbe il dovuto rispetto. 
vincenzo cacopardo

Le parole di chi crede ancora ad uno sviluppo per la Sicilia


(riceviamo e poniamo all'attenzione dei lettori)

Alfio di Costa esprime il suo innato senso di appartenenza ad un isola che ama.. mandando un messaggio di fine anno diretto a chi ancora rimane ancorato ad una visione cinica di sviluppo”

-Se il mio fine è quello di poter governare questa Regione con equilibrio e misura..il principale scopo del movimento “Insieme si può” è quello di mettere su una organizzazione compatta che assecondi la linea di principio della custodia dei valori culturali ed ambientali dell'isola.

-La Sicilia merita di più! Bisogna che la gente capisca l'importanza di venir fuori da questa staticità che rende passivi i suoi abitanti. La vera svolta potranno darla i tanti sfiduciati che hanno rinunciato a credere ad ogni sua possibile rinascita.

-Una grande forza e tutta l'energia possibile sarà tuttavia portata da coloro che ancora credono in uno sviluppo fondato sui propri valori territoriali che possono determinare una più congeniale crescita anche in forza di uno Statuto prezioso fino ad adesso mal impiegato.

-Lottare per la propria terra è un principio fondamentale! ...Difenderla da chi in disprezzo dei suoi beni naturali non ha mai saputo preservarla e potenziarla.. rimane un compito necessario di tutti i suoi abitanti.

- Molta professionalità esistente nell'isola, rimasta ancora silente ed inascoltata, può rappresentare la linfa necessaria per un accrescimento e per uno sviluppo oggi bloccato soprattutto dall'inerzia e dalla incapacità politica di non saper vedere oltre.

-Il potenziale umano presente è immenso...come immense sono le risorse naturali, ma è grande anche la dispersione dei consensi dei tanti movimenti esistenti. E' ingente persino l'assenza di forze nazionali imprenditoriali capaci di sposare il nostro progetto al fine di equilibrare il divario esistente che determina una profonda spaccatura a danno di tutto il Paese.

-Lavorare per crescere..crescere per lavorare.. in un'isola incantevole che attende la collaborazione e le giuste idee per il suo naturale sviluppo!


    Alfio Di Costa
    fondatore del movimento Insieme si può

24 dic 2015

Frasi ad effetto e luoghi comuni..per il premier degli slogan


Dopo un anno orribile che al contrario il premier.. ..definisce l'anno della ripresa .. quello in arrivo.. apre le speranze dell'intero Paese in un nuovo round: un vero cambiamento che possa dare più sicurezza alle famiglie.

di vincenzo cacopardo

La manipolazione mediatica del sindaco d'Italia persevera nei soliti slogan contro i professionisti dell'impossibile cambiamento che.. invero.. sono solo coloro che con più attenzione confrontano dati e crescita nell'intero Paese. Matteo Renzi ha sempre usato il linguaggio della contrapposizione spinta..del contrasto antitetico acceso, ponendo il confronto con chi non la pensa come lui, come un pregiudizio polemico contro la sua stessa figura ed il personale successo politico. Inganna e manipola, con l'effetto del suo modo di comunicare, i tanti che ancora oggi non riescono a vedere chi possa prendere il suo posto.

La continua contrapposizione verbale gli è utile, poiché, forte di una innata capacità dialettica, trova sempre spazio per le sue difese: Il suo è quello che nella tecnica della comunicazione viene definito come uno “spin” difensivo. Nel caso ( minimizzare, screditare e distrarre)...L'uso della costruzione delle frasi ad effetto ed il richiamo ai luoghi comuni, fanno il resto.

Il fatto è..che in questo gioco a chi è più bravo a comunicare...nulla pare cambiare in positivo! 

Possiamo ripetere a lungo che oggi la principale forza di resistenza economica della nostra Nazione si basa soprattutto sul quantitative easing (cioè l'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce) attraverso il quale vi è stato un effetto nel 2015 di un punto percentuale di Pil. Poi la preziosa coincidenza dell'abbassamento del petrolio che, in quanto materia prima che al Paese fa difetto, non può che aiutarci. Per non parlare poi del cambio favorevole dell'euro che ci permette di esportare. Potremmo ripetere mille volte che in tutto ciò vi è assai poco una conseguenza delle riforme volute dal governo di Renzi, ma delle più che fortunate coincidenze..Nulla però potrà togliere dalla testa ai tanti cittadini che credono nel menestrello Renzi che, al contrario, questo possibile effetto di uno zero vigola in più...rimane opera sua.

Vi è poi la scarsa considerazione su una più che evidente apertura della forbice tra ricchezza e povertà alla quale tanti suoi seguaci non sembrano prestare attenzione: un allargamento costante che il Premier non pare ancora disposto a considerare con la dovuta attenzione e che vede una incidenza della povertà aumentare nelle fascie più deboli come quella dei pensionati.

I dati economici positivi, presentanti dal premier Matteo Renzi sono portati come veri successi nazionali, ma in realtà sembrano meno brillanti di quelli degli altri Paesi europei. Alcuni..soprattutto quelli sul lavoro.. non paiono all'altezza degli sforzi che lo stesso governo vi ha messo in questi anni sulla riforma del Jobs Act's. La manovra della stabilità è in deficit.. e lo stesso deficit del Paese aumenta in modo inverosimile. A differenza delle parole del premier di qualche mese fa  il PIL sembra non andare oltre lo 0,8%. Per non parlare delle precarie ed incomprensibili riforme sulla Costituzione e sulla legge elettorale. 

Quindi, in realtà, l'anno non pare chiudersi esattamente in favore di quella politica che Renzi ha voluto in modo assia frettoloso e sbrigativo nella totale mancanza di un vero ed utile cambiamento. Le poche speranze sulla crescita, oggi, sembrano inoltre infrangersi sulle precarie future sorti delle nostre banche...Ma il vero problema del Paese è quello di non intravedere  chi vi possa essere nell'ambito politico nazionale che possa prendere il suo posto..in considerazione di una politica non capace di proporre un vero cambiamento sistemico.


23 dic 2015

Fiducie continue.. nell'attività di un governo garantito da un sistema anomalo

di vincenzo cacopardo
Le continue difese di una certa stampa di governo sull'operato del premier Renzi ..vedono di sicuro un avversario in quell'altra stampa e quei social definiti disfattisti e perennemente contrari alle sue riforme. In realtà se non vi fosse questo faro illuminante (più o meno obiettivo) non vi sarebbe una esatta conoscenza ed alcuna capacità di compendio critico da parte degli stessi cittadini: Ogni scandalo.. di cui il nostro Paese non vede mai fine.. e persino gli ultimi avvenimenti succeduti sulle Banche Popolari, sarebbero venute fuori in modo più soft o manipolate dal governo per il solito sistema di sottacere al fine di non creare alcun panico ed instabilità.

Intanto il governo continua a porre fiducie! L'ultima è quella sulla stabilità! Già votata ed approvata alla Camera la manovra economica che sembra esser salita a oltre 30 miliardi con le coperture che, tanto per cambiare e con bella forza, sono state trovate aumentando il deficit dal 2,2% al 2,4%. Una manovra da 35 miliardi, per metà in deficit che, a detta del premier, punta ad agganciare in modo stabile la ripresa, ma per tanti una manovra dettata dalla abituale superficialità del governo “renziano”.. Con 162 sì e 125 no alla fiducia, Maria Elena Boschi ha ricevuto il definitivo via libera. Ci si domanda cosa può più contare una logica Parlamentare in uno stato simile.. e quale senso può più avere offrire a quasi mille parlamentari comode e remunerate poltrone..se non hanno alcuna possibilità di espressione.

Si corre con la solita superficialità e maldestra semplificazione anche su quelle riforme che dovrebbero cambiare l'ordinamento politico istituzionale (leggi costituzionali e legge elettorale) nell'inconsapevolezza di guardare con innovazione e rispetto ad una democrazia. A tal proposito rimane sempre più enigmatica l'assenza di una garanzia di un Presidente della Repubblica che, seppur integralmente onesto e fin troppo riservato, pare non cogliere l'importanza di un suo intervento sull'operato di un governo che ha sempre definito in fretta furia e con continue fiducie.. le regole delle sue rappezzate riforme. Per quanto attiene..trattandosi di un considerevole numero di riforme tendenti a stravolgere l'impianto istituzionale voluto dai padri costituenti (esperti..oltre che fortemente istruiti in materia) parrebbe utile muoversi in termini di un metodo più appropriato.. Pur lasciando da parte ogni riferimento al merito di dette riforme (che, invero, potrebbero anche portare danni peggiori nel futuro politico del Paese), avrebbe sicuramente fatto piacere un intervento..ascoltando le osservazioni di metodo da parte del nuovo Capo dello Stato.

Se si ha la percezione che tali riforme possano intaccare i valori di una democrazia (considerazioni che in realtà appartengono a chi in qualità di garante, dovrebbe ancora oggi vedere nel Parlamento il punto centrale di tutta la politica istituzionale)...si potrebbe intuire come il raccordo tra Governo e Parlamento sia completamente lacerato in barba ai principi costituzionali a cui pare nessuno voglia più prestare attenzione. Si ha la sensazione che tali pasticci creati dalle superficiali riforme costituzionali potranno generare altre anomalie ad un sistema già da tempo sommerso da queste.


Illustre Presidente della Repubblica..sembra ormai chiaro che Parlamento e Governo non riescono più ad operare in condizioni di indipendenza. Sebbene la loro naturale distinzione funzionale, risultano oggi condizionati da un pressante potere partitico che li sottomette al proprio interesse..Pur nella sua imparziale visione che non le consentirebbe di intervenire su questioni di merito politico..credo che si evidenzi oggi una differente ed esclusiva questione di metodo organico e di funzione dei ruoli. Un problema tendente a fuoriuscire dalle linee dei principi costituzionali che necessita sicuramente di un intervento da parte di chi rappresenta di certo la figura di garante della nostra Costituzione repubblicana. 

21 dic 2015

..Banche: Davvero una porcata..

di vincenzo cacopardo

Davvero una porcata a danno dei tranquilli pensionati di provincia quella che ha colpito il loro investimento in obbligazioni attraverso le quattro banche oggi salvate da un decreto. Nè la Consob..(Autorità che vigila sui mercati)...nè BankItalia.. (che vigila sugli Istituti) hanno saputo vegliare e porre argine in modo preventivo.

Le ispezioni della Vigilanza di Palazzo Koch sarebbero state sufficienti a modificare il contesto del rendimento di quelle obbligazioni..se si fosse osservato che il rischio era quello di perdere oltre la metà del capitale. Sappiamo invece che i risparmiatori hanno perso tutto perché le nuove regole del bail-in (ossia il salvataggio interno delle banche) hanno abbattuto ogni valore delle obbligazioni.

Ma..a parer di tanti.. i governi succeduti fino ad oggi..hanno le loro precise responsabilità! Il governo attuale, sembra essersi sempre preoccupato più del debito..che di certe banche italiane. E' mancata una vera vigilanza e molte responsabilità andrebbero ricercate a monte più che a valle. Sono venute meno le indispensabili ispezioni che avrebbero fatto emergere casi di mala gestione nelle quattro banche malsane. Nel paese dei suggestivi incidenti e delle anomalie come il nostro... tutto sembra possibile! Adesso il governo afferma di lavorare in proposito per risolvere il problema facendo fronte alla indignazione. Ma come ormai già comprovato.. in questo Paese si arriva costantemente in ritardo e pare che ogni volta ci voglia il morto per poter procedere.

Sappiamo che il caso era già esploso il 22 novembre scorso quando, per la prima volta in Italia, i risparmiatori di quattro banche (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara) hanno perso i loro soldi in conseguenza di un decreto del governo. Ma se andiamo ad analizzare più attentamente possiamo accorgerci che l' origine di tutto nasce prima... allorquando gli stessi amministratori con estrema insensibilità..avevano dimostrato tutta la loro irresponsabilità divorando risorse dagli stessi istituti, senza che Consob, governo italiano, lUnione europea e Banca d’Italia intervenissero con provvedimenti essenziali.

Oggi il governo decide di far rinascere le quattro banche, per salvaguardare i risparmi dei clienti e i posti di lavoro dei dipendenti, ma soprattutto per evitare la fiducia di tutto un sistema bancario italiano. Nell'opera di salvataggio si è proseguito nella rinascita dividendo una parte malata da quella sana. Per un destino strano ..molti di questi risparmiatori..potrebbero ingiustamente far parte di quella malata! Oggi..poi.. sarebbe molto più difficile per uno Stato ricorrere al salvataggio per via dell'immenso debito pubblico e con le nuove normative europee sarebbe di sicuro impossibile. Ma quello che ancora si attende è un rivalersi su quegli spudorati amministratori che.. oltre che disonesti..si sono dimostrati maldestri ed incapaci.

Mentre Matteo Renzi persevera col suo giochetto del PIL ..nonostante l'evidenza di una crisi strisciante, pensando che la consueta dose di ottimismo possa rimettere a posto tutto, per i tanti che perderanno i loro risparmi potrà non esservi alcuna possibilità di pagare alcuna tassa prevista nella sua nuova legge di Stabilità... Sentendolo difendere in modo sempre più ottimistico il suo operato, persino i poveri truffati dalle banche sarebbero portati a credere che tutto andrà a posto...anzi sempre meglio.. malgrado l'evidenza di scandali simili che, in mancanza totale di una prevenzione, potrebbero ripetersi di continuo.

20 dic 2015

Un commento alla analisi di Domenico Cacopardo sulle possibili dimissioni della Boschi

In questo articolo Domenico Cacopardo esprime il suo libero pensiero sull'opportunità delle dimissioni della ministra Boschi, ritenendo che non dovrebbe farlo. Domenico lo spiega in modo puntuale accostandovi le figure politiche che nel passato sono state indotte a farlo per i loro imbarazzanti comportamenti istituzionali. Lo fa definendo espressione del solito acritico conformismo, accentuato da un solito pregiudizio nei riguardi di chi come Elena Boschi è donna, è ministro, è potente ed ammirata per la sua bellezza.

Al di là del fatto che.. con questo principio.. potremmo anche affermare che, ugualmente, per quanto riguarda la Cancellieri, il trattamento poteva dipendere dal pregiudizio di non essere ammirata per il fatto che non esprimeva alcuna bellezza, questo fatto che quando si parla della Boschi si debba per forza avere un qualsiasi pregiudizio.. non mi convince affatto.

A riguardo.. per il sottoscritto.. non esiste alcun pregiudizio..ritenendo tra l'altro inutile e persino in favore della stessa ministra il fatto di aver intrapreso una azione di sfiducia che.. di sicuro..le offrirà nel futuro maggiore visibilità supportata da un conseguente vittimismo. Era tra l'altro chiaro che tale mozione non sarebbe mai passata.. non rendendo alcun vantaggio ai sprovveduti parlamentari che vi hanno creduto! Infine.. il suo conflitto è sempre apparso assai debole..al contrario di quanto esprime un quadro di insieme della faccenda che concerne il mancato impegno da parte del governo.

Il mio personale giudizio su colei che io ho sempre definito “la bella addormentata tra i Boschi” è differente ed è concentrato esclusivamente sulle sue difettose riforme.. tanto assurde che dannose per gli stessi principi di una democrazia: “Addormentata”... nel senso che pare dormire sopra un soffice letto di riforme talmente comodo per chi intende governare senza impedimenti in barba a qualsiasi possibile controllo parlamentare. E' difficile per chi come me ama lo studio della politica valutare una figura in modo pregiudizievole per invidia o addirittura per la sua immagine, ma lo è di sicuro dover digerire l'impianto del suo combinato di riforme che costringono e chiudono ogni futuro ad un ordinamento della politica più funzionale ed utile. Riforme volute da chi non pare portare rispetto ed alcuna sensibilità verso un sistema di democrazia che richiede partecipazione dal basso.

Mi auguro perciò che Domenico non mi accomuni a qualsiasi altra persona capace solo di valutare per immagine con spirito acritico e conformista, e che..al contrario.. possa percepire il mio pensiero rivolto esclusivamente al funzionamento di un processo politico che non può mai risoversi con tale semplicità e fretta e che può essere analizzato con giusto spirito critico.
Vincenzo Cacopardo



Non è stupefacente l’allinearsi di giornali e media sull’asserzione che la Boschi goda di un trattamento diverso e privilegiato rispetto alla Idem, alla Cancellieri, alla De Girolamo e a Lupi, tutti indotti alle dimissioni dall’emergere di notizie, quanto meno imbarazzanti, sui loro comportamenti istituzionali ed extraistituzionali. È l’espressione del solito acritico conformismo, accentuato da una sorta di insidioso pregiudizio nei confronti di Elena Boschi per le solite, già esplorate ragioni: è donna, è ministro, è potente e, infine, è ammirata per la sua bellezza.
Josefa Idem, governo Letta, si dimise perché il marito, col quale gestiva una palestra, aveva dimenticato di pagare l’Ici e la cosa era stata oggetto di formale contestazione: un comportamento della cui scorrettezza nessuno ha dubitato, compresa la Idem che dopo un paio di giorni di burrasca mediatica rinunciò all'incarico ministeriale.
Per la prefetta Cancellieri, ministro della giustizia, la pietra dello scandalo erano le registrazioni di alcune sue telefonate a uno dei fratelli Ligresti, nelle quali laministra della “giustizia” esprimeva solidarietà umana a uno dei predetti fratelli ristretto nelle patrie galere. In quei giorni, era anche emerso che un figlio dellaministra aveva lavorato dai Ligresti in posizione rilevante nel complesso del caso Sai-Fondiaria e che era poi transitato in altra azienda.
Ritengo ancora oggi che la signora Cancellieri si sarebbe dovuta dimettere immediatamente e che il suo flebile primo ministro, Enrico Letta, avrebbe dovuto imporle le dimissioni. Che, giustamente, Maria Elena Boschi, allora, aveva sollecitato.
Per memoria, ricordo che questa Cancellieri è uno dei regali avvelati di Napolitano.
L’onorevole De Gerolamo era stata tirata in ballo dalle registrazioni di conversazioni tra due persone da lei conosciute e a lei estranee, inquisite per lo scandalo Asl di Benevento. La natura delle accuse rivolte a quegli estranei era particolarmente pesante e la ministra, forse autorevolmente consigliata, si decise a presentare le dimissioni, accolte il giorno dopo dal premier Letta.
Maurizio Lupi, dimissionario il 20 marzo 2015 (governo Renzi), è stato vittima di rivelazioni riguardanti suo figlio, presunto (ma non tanto) beneficiario di incarichi e regali di valore nel contesto dello scandalo grandi opere, quello, per intenderci del Consorzio Venezia Nuova. Lupi, di fronte al montare delle accuse, forse su pressioni del premier e del capo del suo partito Alfano, si dimise.
Veniamo a Maria Elena Boschi. La sua colpa è quella di essere figlia dell’exvicepresidente di Banca Etruria, una delle quattro banche nella tempesta, commissariate e, in questi giorni, salvate.
Allo stato, Pierluigi Boschi non è oggetto di avviso di garanzia. Lo si può dire, in quanto, se lo fosse, ne sarebbero piene le pagine dei giornali.
Quando Pierluigi Bersani, speculando poco, ma speculando, accomuna la Boschi alla Idem, alla Cancellieri (il caso più grave e impunito, forse –si dice- per il permanente sostegno del presidente della Repubblica dell’epoca), alla De Girolamo e a Lupi, sbaglia in genere numero e caso, evocando una specie di biblica maledizione per la quale i figli dovrebbero pagare per le colpe (presunte, attualmente) dei genitori.
Naturalmente, c’è dell’altro.
C’è l’art. 35 del decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180, che, al 3° comma, dispone: «L'esercizio dell'azione sociale di responsabilità e  di  quella dei creditori sociali contro i membri degli organi  amministrativi  e di controllo e il direttore generale, dell'azione contro il  soggetto incaricato della revisione legale dei conti, nonché dell'azione  del creditore  sociale  contro  la  società  o   l'ente   che  esercita l'attività  di  direzione  e  coordinamento  spetta  ai   commissari speciali sentito il comitato di sorveglianza,  previa  autorizzazione della  Banca  d'Italia.»
Franco Bechis, giustamente, ne denunzia la scandalosità.
Tuttavia, anche per esperienza personale, ritengo che si tratti di una norma di favore non per gli amministratori (non tutti) ma per la Banca d’Italia, non insolita a chiedere e, talora, pretendere norme di salvaguardia del genere. Ricordo il caso del salvataggio di Sir (Rovelli) e Liquigas (Ursini), nel cui decreto il governatore della Banca d’Italia chiese e ottenne che fosse inserito un articolo che rendeva esenti da conseguenze penali gli amministratori degli istituti di credito coinvolti e per li rami la Banca d’Italia medesima per i possibili omessi controlli.
Quindi il 3° comma dell’art. 35 è una norma di favore per la Banca d’Italia che, nell’esercizio (immotivato) della sua facoltà  di consentire o meno l’esercizio dell’azione sociale di responsabilità, può salvare coloro che hanno operato a stretto contatto con la Banca stessa o che erano portatori di suoi orientamenti.
Questa è una norma a regime, al di là e al di fuori del regolamento comunitario, che va rimossa il prima possibile, per rendere questa Banca d’Italia, ben lontana da quella di Einaudi, Menichella e Baffi, un soggetto pienamente inserito nell’ordinamento e responsabile di atti, omissioni e distrazioni se mai ce ne fossero e fossero dimostrati.
Per ciò che, nello specifico, concerne la Boschi, la norma non solo è generale, ma altresì ha mostrato la propria inefficacia nei confronti degli amministratori di Banca Etruria, Banca Marche, Casse di risparmio di Chieti e Ferrara, in quanto le azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori, compreso Pierluigi Boschi, sono state tutte iniziate e, se il giudice le riterrà fondate com’è lecito ritenere, i patrimoni dei convenuti (gli amministratori) saranno duramente attaccati. Salve le eventuali responsabilità penali.
Queste fanno pensare al procuratore della Repubblica di Arezzo, consulente (uno degli 81) di palazzo Chigi, Roberto Rossi: sarebbe stato opportuno che  avesse rinunciato all’incarico nel momento in cui il governo affrontava questioni che potevano avere riflessi penali deducibili da parte del suo ufficio. Se non l’ha fatto, lo faccia subito: la sua posizione è già insostenibile.
Queste le ragioni per le quali non ritengo che Maria Elena Boschi debba dimettersi e che, anzi, debba continuare nel suo determinato impegno per le riforme di cui ha bisogno l’Italia.

Domenico Cacopardo