11 gen 2016

L'immagine: Il bene più prezioso di un premier furbo e saccente


Nel quadro di una visione consimile a quella deleteria cultura calcistica che conquista gli animi dei tifosi più spregiudicati!

di vincenzo cacopardo

Quello che da alcuni viene definito il più importante processo riformista innescato da Matteo Renzi...altro non è che una rivoluzione democratica tendente ad edificare una fortezza governativa con basi dispotiche ed autoritarie. Una operazione tanto comoda.. quanto biasimevole, sebbene rivestita con scaltrezza attraverso una falsa procedura democratica! Quando alcuni..che ancora ostentano una innata forma di mitizzazione verso Renzi e le sue riforme, accennano ad una sua conquista della carta Costituzionale.. non si accorgono di come questa non potrà mai essere espugnata..nè tantomeno imposta: Non si tratta di impadronirsene in modo effimero ed interessato, ma di ricercare democraticamente quei principi capaci di sostenerne i suoi fondamentali valori. Vi sarà un referendum confermativo votato da una gran parte di cittadini purtroppo poco attenti ed altri che ignoreranno ...e su questi conterà di sicuro lo scaltro Premier delle conquiste!

Abbiamo tolto di mezzo Berlusconi poiché additato come un manipolatore del popolo e ci stiamo adattando alla scaltra furbizia di chi si dimostra ancora peggio! La forma dilagante di mitizzazione verso il nuovo personaggio che si atteggia dietro un'aria disincantata...assai ambizioso ..furbo, determinato e persino un pò spregiudicato.. continua a piacere tanto a buona parte del Paese che vive perennemente di idoli. La furbizia che tanto godimento offre a quell'Italia che apprezza l'astuzia degli abili manipolatori..di coloro che sanno comunicare con doppiezza per ingannare l'uditore e che quindi si dimostrano (innanzitutto) esperti ed abili nel manovrare: E' di sicuro una visione consimile a quella di una certa subcultura calcistica che conquista gli animi dei tifosi più spregiudicati.. sempre di parte e mai obiettivi! O..forse.. quanto piace ai sottomessi ..ai remissivi..a coloro che non hanno carattere e che soprattutto non guardano alle conseguenze di un modo di governare assai saccente e presuntuoso..poichè queste sono solo considerazioni meno ammalianti..e di minore interesse. ..

Se il bene più prezioso di cui dispone Renzi è l’immagine..e se questa oggi... un pò appannata... avrebbe bisogno di qualche altro comodo appiglio per risorgere...possiamo star certi che il Premier (ormai lasciato libero)troverà qualunque tipo di furbizia per farla rifiorire. Ma la domanda è: cosa possiamo farcene di una immagine se quello che ci occorre sono idee e lungimiranza e non certo la sua interessata furbizia riformatrice?.. Molta stampa a suo favore decanta la capacità mediatica comunicativa e la scaltrezza della sua dialettica ..dimenticandosi dei valori più importanti che un premier dovrebbe porre a beneficio del proprio Paese. Fino a quando figure simili e la loro furbizia prevarrano sulla sostanza dei valori e sulle idee ..ogni politica non potrà che restarne mortificata!

Quello che più sorprende è sicuramente il fatto che tale reputazione in favore del premier viene anche espressa da gran parte di quel meridione che non ha mai ricevuto una giusta attenzione del governo da lui condotto. Risulta davvero incomprensibile il silenzio e l'accondiscendenza di questo nostro Sud che tuttavia persevera e favorisce la politica di una tale figura riconoscendola come l'unica capace di salvare un mezzogiorno ormai alla deriva! Una tale forma di autolesionismo espressa da una popolazione del meridione che non sembra avere un precedente nella storia! Un Sud che dovrebbe sollevarsi nella ricerca di una propria forza politica da contrapporre e che invece si adatta all'inesistente politica governativa priva di ogni idea e di risorse in proposito.








8 gen 2016

Forzature e competenze nel quadro di un sistema che soffre degli indispensabili contrappesi democratici

di vincenzo cacopardo
Il governo incassa il via libera a nuovi articoli cruciali del ddl Boschi, proseguendo nell'incomprensibile percorso di una riforma carica di anomalie. 

Nella mattinata di ieri, a voto segreto, la maggioranza pare aver perso pezzi, 143 a 130 su un emendamento ...con uno scarto di appena 17 voti ( che in realtà potrebbero essere meno in quanto la metà basterebbe a mettere in crisi l'andamento della riforma). Di sicuro un segnale da parte di quell'ala dissidente del PD. Sono avvertimenti che costringono il governo ad una contrattazione su questioni ancora non definite: Si tratterebbe di normative per l'elezione del capo dello Stato e la disposizione transitoria che dovrà regolare il metodo di elezione dei futuri senatori da parte dei Consigli regionali...Sono quindi regole di grande importanza che influiscono sulla riforma in modo determinato..Tuttavia.. successivamente.. sembrerebbe che il Pd abbia votato più compatto.

Quando poi è stato messo ai voti un emendamento «pacifista» della sinistra Pd all'articolo 17, (quello relativo alla disciplina sullo stato di guerra) la stessa maggioranza ha rischiato di non poterlo respingere. Ma   28 voti sono subito arrivati a sostegno da parte di Fi ..in mancanza dei quali.. anche se non decisivi.. avrebbero consentito uno scarto di appena 4 o 5 voti in favore della stessa maggioranza...E' subito successo il finimondo in aula. .insomma un pandemonio che ha visto Lega e Cinque Stelle accusare a tutta ragione Forza Italia di aver protetto il Governo. Si è subito costituito un fronte di minoranze pronto a salire verso il Colle per chiedere al Presidente Mattarella un suo intervento contro quelle che oggi vengono definite "forzature" e che vedono i Partiti disperdere i propri voti da un lato all'altro..senza alcun principio. Tutto ciò non potrà mai essere preso in considerazione da un Presidente della Repubblica a cui non compete di sicuro il compito di inserirsi nei ruoli spettanti esclusivamente ad un Parlamento.

Non possono essere i principi contestuali dell'andamento delle Camere sulle votazioni...quelle competenze spettanti al Presidente Mattarella, tuttavia vi sono dei valori che vanno al di sopra di tali principi e sono proprio quelli che devono preservare la democrazia intesa nello schema costituzionale. Si sta decisamente scardinando un insieme di equilibri che hanno tenuto insieme il sistema democratico della nostra Repubblica... Sappiamo bene che non esiste più quel raccordo a garanzia tra governo e Parlamento: i due ruoli non riescono più ad operare in condizioni di indipendenza e, pur nella loro distinzione funzionale, risultano condizionati da un pressante potere partitico che li sottomette al proprio interesse...Da qui nasce quella deformazione democratica a cui solo pochi fanno attenzione o hanno interesse a non porvela.
Abbiamo già parecchie volte messo in evidenza l'importanza di un intervento del Capo dello Stato nel metodo (poiché non gli spetta nel merito) con il quale si continua a prendere gioco dei principi di una Costituzione che nasce per proteggere i valori di una democrazia. Se i principi (più o meno strampalati) possono appartenere al lavoro di un Parlamento. rimane inverosimile il mancato intervento di un Capo dello Stato a garanzia di quei fondamentali valori. 


Se in questo quadro la ministra appare come la bella addormentata tra i Boschi..il presidente Mattarella sembra appisolarsi all'ombra degli stessi..    

una nota al recente articolo di Domenico Cacopardo



Non so se il sindaco d'Italia troverà un sistema mediatico per far riprendere luce alla sua immagine, ma è del tutto chiaro che le sue riforme non paiono per nulla edificanti. A differenza di Domenico ..non ho mai visto nelle riforme renziane quella innovazione, né tantomeno, il già discusso ripetto verso la democrazia che il paese meriterebbe.

Se la Boschi, Padoan, Gentiloni, Lorenzin appaiono per Domenico figure adeguate ..vorrà dire che il sottoscritto non ci avrà capito alcunchè e non avrà saputo valutare quel cambiamento. Certo è che le riforme volute hanno messo in subbuglio e creato scompiglio proprio perchè non hanno un riscontro del tutto chiaro in favore dell'ordinamento costituzionale. Cambiare una Costituzione attraverso le riforme non può voler dire stravolgerne i valori! Toglier una Camera parlamentare assegnandogli un compito talmente blando ...riformare una legge elettorale a favore di maggioranze costruite ad arte... i principi costituzionali senza prevedere i contrappesi necessari... con tale fretta ed approssimazione, è sempre piaciuto a quelle figure machiavelliche che farebbero la qualunque pur di compiere qualcosa.

il matrimonio omosessuale e l’adozione da parte di una coppia gay sono sicuramente argomenti che potranno dare spazio a lotte intestine col partito di Alfano e vedremo come se la caverà il nostro premier un po' sapientone ed ipocrita...cioè se troverà i soliti compromessi di una politica che continua a generare anomalie l'una sull'altra a discapito di una più coerente. Ma una cosa sembra evidente:..oggi l'unico scontro che Renzi deve temere è quello della politica che oggi appartiene al mov 5Stelle: la politica di un cambiamento contro il sistema dei conflitti e degli interessi...anche a discapito dei loro continui errori di metodo.

vincenzo cacopardo




L’anno nuovo inizia con il solito groviglio di impegni parlamentari e governativi che non sarà facile dipanare.
Il più importante è sicuramente l’approvazione definitiva della riforma costituzionale, la vera madre del processo riformista innescato da Matteo Renzi. Una volta conquistata la nuova Costituzione, occorrerà aspettare il referendum confermativo che, presumibilmente, si svolgerà in autunno: solo nel caso in cui isì prevarranno, Matteo Renzi otterrà quell’assicurazione sulla vita politica che gli è certo necessaria per completare l’iter di tutti i dossier aperti, ma indispensabile per ottenere quel potere quasi assoluto per il quale si sta battendo sin da quando fu eletto presidente della Provincia di Firenze.
Solo allora, potrà tirare un sospiro di sollievo: non sarà più ricattabile dall’ultimo dei gruppetti parlamentari che sono nella sua maggioranza. O, per dirla meglio, sarà impossibile a chiunque contrastare le sue proposte politiche e parlamentari, finché avrà la maggioranza alla Camera. Non mi sfugge che tra il referendum di autunno e questa sorta di potere definitivo  c’è di mezzo un Parlamento eletto con il vecchio sistema. Ma so bene che, dal 2017, Renzi potrà chiedere al presidente della Repubblica lo scioglimento delle camere, non appena gli scricchiolii della sua maggioranza fossero tali da far traballare il governo e il suo elenco di riforme.
È, perciò, evidente che le prossime settimane, quelle che ci separano dalla discussione e votazione della riforma costituzionale, saranno piene di trappole per il governo. Salvo pochissimi ministri (Boschi, Padoan, Gentiloni, Lorenzin) tutto il resto è inadeguato al compito affidato e può in ogni momento creare seri problemi alla cabina di regia di Palazzo Chigi. Gli stessi decreti delegati di attuazione della riformetta della pubblica Amministrazione, fortemente viziata dalla mancanza di un vero disegno di reale cambiamento, potranno essere occasione di qualche brutto scivolone, in specie di immagine.
Già. Il bene più prezioso di cui dispone Renzi, l’immagine, è già appannata e ha bisogno dell’ossigeno di qualche successo reale.
Il che è molto difficile, anche perché l’altra questione subito in ballo, il matrimonio omosessuale e l’adozione da parte di una coppia gay, può diventare una specie di linea del Piave per Alfano e suoi. Se la riforma costituzionale non fosse stata calendarizzata dopo, il governo, una volta incassatala, avrebbe avuto facile gioco su tutto il resto, risultando le minacce di dissociazione o di voto contrario di Ncd, cartucce a salve.
Non solo, ma già all’interno del Pd, l’unanimità è tutt’altro che unanime e sono in tanti –e della parrocchia exdemocristiana di cui Renzi è espressione- a volere trovare una via d’uscita che, ridimensionando l’ambito delle adozioni, acquieti la Cei e l’apparato cattolico, consapevole dell’impossibilità di impedire i matrimoni e, quindi, attestatosi in difesa di insormontabili limiti alle adozioni.
Nel Pd, esondano personaggi di terz’ordine che, per inconsapevolezza dei termini delle questioni, continuano a pronunciare parole che mettono in difficoltà il governo del medesimo Pd. Mi riferisco alla giuliva Serracchiani, incapace, per inadeguatezza ontologica, di ordire un piano di sottile destabilizzazione di Renzi (l’ideologia del tradimento è troppo complessa per essere stata metabolizzata dalla presidente della regione Friuli-Venezia Giulia), ma capacissima di sparare sciocchezze a ruota libera su tutti i temi.
Secondo me non è lontano il giorno che otterrà una promozione a un rango superiore dal quale, però, potrà far meno danni di quelli che combina oggi.
Il giovane premier conosce bene la tecnica e l’ha usata più volte, per esempio con la Mogherini, con Delrio e con altre meteore, rivelatesi soltanto piccoli massi scivolati in una semplice scarpata.
C’è poi, altrettanto delicato, il fronte europeo. Il pulpito dal quale il nostro primo ministro ha predicato contro la Germania, ottenendo l’effimero successo di un labile schieramento favorevole sino alla prima tirata d’orecchi della Merkel.
Un vero successo a Bruxelles e a Berlino, serve al Petit poulet non ancora Coqper gonfiare il petto, mostrare i muscoli e recuperare immagine a Roma, in vista delle non lontane elezioni comunali alle quali lui e il Pd si stanno avviando nelle peggiori condizioni. Anche perché una non dichiarata alleanza di testate e di opinionisti sta alacremente lavorando (e subdolamente) a favore degli squinternati del Movimento 4 Stelle, succubi di se stessi e del loro Goebbels, al secolo Gianroberto Casaleggio. La loro possibile vittoria in qualche grande città non va vista come una sciagura: già le esperienze disastrose di Parma, di Livorno e di Gela fanno capire come, alla prova del fuoco, il sistema messo in piedi da Grillo, arruolando gente improbabile del tutto digiuna di amministrazione, si rosolerà a fuoco vivo non appena avrà messo piede, per esempio, al comune di Roma, uno squalo capace di divorare chiunque. L’aspetto negativo, l’unico di un successo dei grillini, riguarda proprio Matteo Renzi e il colpo di immagine che ne riceverebbe.
Ma il premier è furbo e, nel giro di qualche mese, potrebbe far girare a proprio favore il vento che può brevemente gonfiare le vele dei 5Stelle.
Chi vivrà, vedrà e le mozzarelle si contano al cancello: dobbiamo aspettere, ancora aspettare per vedere coma andrà a finire. Siamo spettatori e vittime di uno spettacolo simile a quelli che Ronconi allestiva coinvolgendo il pubblico. Un Orlando furioso, nel quale il diritto all’ira non è di un uomo, ma di un popolo, l’italiano.
Domenico Cacopardo


7 gen 2016

logiche..metodo e tempi per un vero cambiamento

di vincenzo cacopardo

Mentre gran parte popolo italiano..(più distratto che attento).. si prepara ad assistere al nuovo festival di Sanremo..un'altra Italia fa i conti col disastro economico e politico che avanza. Un Paese che..al di là delle convinzioni di Renzi... stenta a risalire la china. Le nuove proposte del governo parlano ormai della decisione di mandare in pensione i lavoratori all'età di 67 anni e sei mesi ..quando è di tutta evidenza.. il fatto che, in tal modo, non si potrà lasciare spazio libero ai giovani: Un futuro che resta ingessato in mano a lavoratori tra l'altro stanchi e che non dona speranze in positivo alle giovani generazioni...Altro che il futuro è oggi!!

Ma resta ancora sordo il richiamo verso un sollecito piano per il Mezzogiorno al fine di colmare il divario che di giorno in giorno aumenta. Una Italia sprofonda al sud e l'altra metà arranca al Nord..mentre il governo rimane assente e assai poco lungimirante verso le soluzioni più utili che possano riequilibrare le disparità e rendere l'intero Paese più forte.

Il sistema politico è rimasto incancrenito nelle posizioni ideologiche e l'unico Movimento in evidenza ed in marcia verso un cambiamento.. sembra essere quello dei 5 Stelle. Un Movimento che sicuramente incute panico a chi è seduto comodamente sui principi del vecchio sistema. Un Movimento che non offre speranze sicure pur con la buona volontà di coloro che vi credono e che combattono per sostenerlo. Il fatto è... che di giorno in giorno vengono alla ribalta figure appartenenti a questo Movimento che non offrono sicurezza e che (come nei recenti fatti accaduti a Quarto) mettono in crisi l'andamento dei consensi: Era.. e sarà sempre più chiaro il fatto che tali episodi nascono per l'incomprensibile metodo di scegliere figure non conosciute da parte dell'organizzazione voluta da Grillo.. con elezioni tramite i computers e senza un adeguato scambio verbale.

Tuttavia l'unica strada per il cambiamento (che oggi dovrebbe basarsi su una contrapposizione antisistemica) pare essere proprio quella condotta dal movimento di Grillo. Un Movimento che nel momento in cui prenderà il potere non potrà ..nè saprà gestirlo in modo efficiente (non tanto per l'incapacità ..quanto per il metodo sprovveduto ed approssimativo delle scelte), ma avrà di sicuro abbattuto un vecchio sistema sul quale non si è più in grado di procedere: Un varco di valore inestimabile.. che successivamente aprirà nuovi spiragli e nuove idee che potranno davvero cambiare le logiche obsolete e vecchie che tengono bloccato lo sviluppo di una politica che si vorrebbe più innovativa.

Mentre un tempo.. una certa cultura sociale ci insegnava a dividere gli uomini di sinistra, da quelli di destra..una società dei ricchi divisa da quella poveri, i borghesi, gli operai, i contadini, i proletari ed i capitalisti, restando ognuna legata ad una ideologia politica congiunta ai rispettivi Partiti...oggi tutto appare diverso!. La società si è trasformata e la divisione si è resa più netta tra chi ha e chi non ha... costruita su bisogni reali e meno fondata su problematiche ideologiche.

La “grande novità” che oggi salta agli occhi sembra essere quella di chi pretende di dare una sistemazione al recente processo che ha visto tanti politici salire sul carro del vincitore confluendo nell'assolutismo Renziano. Nella partita che si voleva bipolare (destra-sinistra) adesso entra il terzo incomodo ( inatteso ed imprevisto fino a poco tempo da parte dello stesso premier)..Il vecchio sistema tende quindi di riflesso verso un Centro per arginare il cammino di un nuovo Movimento di rottura col passato. Una politica che persevera con l'invenzione di un nuovo nuovo Partito: “Il Partito della Nazione”. Se poco tempo prima era essenziale dividere in due posizioni la politica..adesso sembra più importante confluire al centro in difesa dell'incomodo Movimento di Grillo! Quali alti valori da parte di chi dimostra di manovrare unicamente per ostacolare ogni senso democratico per puro opportunismo?

La fase più difficile pare essere proprio quella della caduta di questo muro di cinta..questa vecchia forma mentis che pone argine bloccando l'ingresso di un nuovo pensiero e nuove idee proposte oggi da tanti piccoli partiti isolati. Se restiamo altrimenti bloccati sul fatto che l'unico Movimento che attualmente può creare questa rottura col vecchio sistema non sarà mai capace di governare..non facciamo che precludere una strada che nel futuro potrebbe proporsi con maggior innovazione.


Ogni cambiamento va affrontato col dovuto rispetto! Arriverà comunque quel momento in cui in tanti potranno meglio comprendere l'importanza e la necessità di una politica più utile e funzionale per il futuro sviluppo. Potrà essere un'occasione storica..ed è proprio questa la ragione per la quale sarebbe opportuno condividere l'opera di sfondamento del Movimento 5S solo come un'opportunità di un utile apertura. D'altronde..se risulterà visibile la loro incapacità di amministrare..avranno comunque messo la prima pietra sulla possibilità di un reale cambiamento. Dopo aver rotto il muro del vecchio sistema non potranno che essere costretti a sedersi e riorganizzarsi, ma lascerebbero forse aperta la porta verso una politica condotta da altre figure politiche che potrebbero offrire maggiore spirito innovativo.

4 gen 2016

ZTL ed incassi ..conseguenze di una pessima politica governativa


di vincenzo cacopardo

Non c'è dubbio che il provvedimento Ztl della giunta Orlando a Palermo..è un atto che serve all'amministrazione al fine di incassare le risorse necessarie per i costi del nuovo tram... Il tutto viene celato dietro il bisogno di limitare l'inquinamento, ma sappiamo bene che sarebbero bastate altre soluzioni in proposito.
Qualcuno.. in personale e preciso soccorso a difesa dell'amministrazione... potrà anche esersi risentito del fatto che in tanti siano rimasti colpiti da un atto talmente assurdo che continua ad investire le poche risorse dei cittadini..ma deve comunque sottoporsi ad una più che giusta critica su questi continui ed improvvisi esborsi.  

Vi è persino una ragione logica che porta l'amministrazione a dover far fronte a simili atti ( e ad altri che ne verranno in seguito) a causa delle limitate risorse che in governo centrale ha imposto agli enti locali. Le responsabilità del governo Renzi rimangono quindi connaturate in queste tipologie di espedienti che vedranno soprattutto i Comuni dover inventarsi qualunque strategia in proposito poiché ormai condizionati dal bisogno di risolvere il problema inerente le loro casse vuote.

Sapevamo bene che i tagli imposti dal governo avrebbero procurato tali accorgimenti a danno della cittadinanza: sono le conseguenze delle esenzioni di tasse sugli immobili che si ribaltano in tutta evidenza sulle tasche degli stessi cittadini ..Sono e saranno nel futuro le ripercussioni di una politica guidata dal sindaco d'Italia Renzi che impone quel falso cambiamento attraverso i reclamistici proclami dettati da una comunicazione ingannevole.

Al di là della inadeguata disposizione costruita ad arte dall'amministrazione comunale di Palermo che finirà col sottrarre 100 euro persino ai poveri pensionati ormai privi di qualunque difesa o a tutti coloro che.. non trovando lavoro... avranno bisogno di usare il mezzo per cercarlo, quello che non finirà mai di stupire è quel particolare atteggiamento che oramai assume ogni “autorità” (amministrativa o governativa) e che pare poter imporre qualunque propria scelta.. ..Una furbata che richiama quella delle tasse sulla Rai ..

Prendersela con l'amministrazione comunale è anche logico, ma sarebbe il caso di comprendere bene quale è stata (e sarà nel futuro) la ragione che porterà i Comuni a dover trovare simili scappatoie rivalendosi sui cittadini. Il governo Renzi è un governo che, per farsi bello, costringe le amministrazioni locali e continua a castigare i cittadini.... Ma sembra che in molti ancora non lo abbiano percepito!     

2 gen 2016

Un messaggio privo di trasporto.. ed incompleto

di vincenzo cacopardo
Un messaggio privo di anima..che non soddisfa..
.... che potremmo definire fin troppo retorico... con evidente assenza di passionalità ed in alcuni punti persino dilungato in questioni che riguardano una politica pertinente al governo ..Questo è quello a cui abbiamo assistito proposto dal nostro Capo dello Stato la sera di Capodanno!...Sappiamo che per natura il nuovo Presidente non richiama l'attenzione con la sua comunicazione in tono basso e dimesso, ma ci si poteva aspettare di più e con maggiore spontaneità!

Il fatto che il Presidente non abbia nemmeno sfiorato la politica interna e soprattutto le riforme( argomenti più a lui vicini in qualità di garante dello Stato)..che non abbia toccato i problemi delle banche con le conseguenze che hanno coinvolto direttamente i già castigati cittadini del nostro Paese.. nè abbia fatto alcun riferimento ai Marò.. ha sicuramente suscitato un po' di sorpresa.

«l'occupazione è tornata a crescere». Quanto alla crisi, «la condizione economica dell'Italia va migliorando, questo va sottolineato, e anche le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli». Mattarella ripete in modo ritmico e cadenzato le parole di un premier che pare non debba mai essere sfiorato da un minimo appunto: Il quadro mette metaforicamente in evidenza un Presidente che non intende disturbare il conducente di un treno che corre dritto verso l'unico possibile futuro ormai imposto: «la condizione economica dell'Italia va migliorando, questo va sottolineato, e anche le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli». Certo, c'è pure qualche problema: «Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani», i ragazzi di «alcune regioni hanno maggiori opportunità»

Al di là dei dati economici (nei quali sembra esser messo in primo piano il solito parametro PIL ..sottovalutando..quasi volutamente lo spaventoso numero del debito pubblico in costante crescita sotto il governo Renzi), avrei sperato in un discorso diverso da parte del Capo dello Stato. Una argomentazione più approfondita sulle enormi disuguaglianze che andrebbero poste con maggiore evidenza.. Squilibri che vanno sempre più allargandosi tra ricchezza e povertà..Parole più efficaci in favore di un bisogno di equità sociale e maggiore considerazione sull' argomento appena sfiorato del mezzogiorno: Terra che gli appartiene poiché gli ha dato i natali..e che oggi appare abbandonata da ogni piano strategico per la crescita.

Il nostro Presidente Mattarella è sicuramente una persona per bene ..ma a mio modesto parere( che in sé.. forse.. vale assai poco) non ha messo il punto su ciò che dovrebbe computare il suo ruolo di avallante.. e cioè quello relativo alle riforme costituzionali sulle quali non sembra mai essere intervenuto. Il suo ruolo (più di garante che di arbitro) dovrebbe spingersi ad analizzare con maggior attenzione i principi che definiscono tali riforme, non omettendo il necessario bisogno di salvaguardare i valori di una democrazia.

Nemmeno una parola..non un pensiero ..neanche un piccolo concetto fino ad oggi.. è uscito nel merito delle riforme costituzionali dalla sua bocca. Eppure.. è di tutta evidenza che lo stravolgimento dei principi costituionali esiste! E' indiscutibile che la centralità del Parlamento non determina più la sua vera fondamentale funzione ed ogni azione governativa finisce sempre col prevalere e condizionare pragmaticamente su ogni indispensabile percorso politico parlamentare..Credo..perciò.. che in questo terreno sia indispensabile un ruolo di vero garante da parte del nostro Capo dello Stato..o..almeno una sua opinione nel metodo.


Non può di certo meravigliare il fatto che Matteo Renzi abbia potuto apprezzare il discorso presidenziale e che con la solita supponenza abbia espresso un giudizio in nome del popolo. «Un messaggio bello, che è arrivato al cuore degli italiani, pieno in ogni sua parte di amore per il nostro Paese». Il suo opportunismo accompagnato dalla ormai conosciuta manipolazione comunicativa, continua ad infierire ed a confondere quella gran parte della società resasi purtroppo remissiva!








Matteo Renzi: emblema della vanità..



i profusi selfie di un premier vanaglorioso
di vincenzo cacopardo

Potrebbero sbagliarsi tutti coloro i quali pensano ancora che con la sola forza di un determinato pragmatismo e con la prosopopea sempre dimostrata dal sindaco d'Italia.. si potrebbe raggiungere un utile risultato. La questione non è proprio quella che: “in fondo...a differenza di altri.. ci ha provato!”..come molti hanno continuato a ripetere! L'argomento politico si è sempre presentato delicato e sarebbe stato necessario affrontarlo con molta più umiltà e maggiore deferenza nei riguardi dei cittadini. Più sensibilità nei riguardi dei principi stessi della democrazia..meno forzature contrapposte...maggiore delicatezza nei riguardi dei principi di egualità ed equità..meno appariscenza, insomma...meno selfie ed abbracci e più impegno verso l'innovazione e le idee.

Non si trattava solo di rimanere estranei al rito stantio dei partiti del passato, ma di operare con meno fretta e semplificazione, poiché la logica del solo pragmatismo non potrà mai essere vincente anche se integrativa alle idee: Nel caso di Renzi..quelle poche idee sembrano aver fatto acqua. E' da almeno due anni che il mio Forum ..anche attraverso il collaborativo scambio con il pensiero di altri, ha messo in serio dubbio l'operato fin troppo arrogante e presuntuoso percorso dal giovane premier.

Dov'è si è evidenziata quella sensibilità che doveva guidare un premier con maggior modestia e con più impegno da statista nel dialogo con gli altri Partiti? Tutto ciò che Renzi ha fatto è stato per lo più suggerito dalle forze politiche ed economiche europee.. non dimostrando alcun vero rispetto per la cultura, il pensiero ed il mondo imprenditoriale del nostro Paese. ..Solo adesso ..in gran ritardo..prova a muoversi contro alcune forze europee, avendo intuito i malumori e le voci insoddisfatte del suo Paese. Fino a prima si è solo adattato ad un sistema globale senza il minimo sforzo di fornire un contributo di cambiamento che avrebbe potuto rendere allo stesso sistema un barlume di innovazione

La sua semplificazione non è mai stata innovazione!...Eppure siamo il Paese delle idee..siamo definiti i più grandi creatori... dovremmo dettare concetti qualitativi eccellenti.. più che presunzione e pragmatismo. Adesso che siamo alla prova dei fatti saltano in evidenza le crepature di un processo di falso cambiamento da lui voluto ed imposto anche per mancanza di altre figure politiche più capaci.

Più che i molti a sperarci ..sono stati in troppi costretti a fare affidamento su una figura che si è mossa con gran capacità di comunicazione.. e con una dose abbondante di “paraculismo” che ha finito anch'essa con lo stancare. Strano che in tanti non l'abbiano intuito prima.. quanto avrebbe potuto nuocere alla politica una personalità talmente ambiziosa quanto poco rispettosa di un processo si cambiamento che avrebbe dovuto sostenersi con maggior sensibilità: Un finale che pare scorgersi.. e che ancora deve vedere un "verso" nel suo epilogo.

Non è esponendosi al machiavellico pensiero od ai ripetuti selfie.. che oggi si possono affrontare le enormi questioni riguardanti la politica sociale del Paese, né con la retorica sterile della rottamazione, ma forse con maggior platonica visione verso le congetture, le idee e le analisi... Non sempre potrà esservi quel fine sereno che giustifica i mezzi! Oggi la politica tende a muoversi di frequente e con prepotenza, in questa comune e semplificativa logica, mortificandosi nell‘uso dei mezzi più disperati ed assurdi e Renzi ne rappresenta ancora l'emblema.




31 dic 2015

L' inadeguato provvedimento di una amministrazione che spreme i suoi cittadini

Un programma del Comune, che dovrebbero portare in cassa fino a 30 milioni di euro l’anno.. facendo diminuire il traffico e lo smog. Due Ztl, 24 ore su 24, una dalla Stazione al Massimo e l’altra che arriva fino a via Notarbartolo,con tanto di telecamere a sorvegliare gli accessi e pass da acquistare per    evitare le multe.                                                                                                

di vincenzo cacopardo
Con astuzia ed imperfetto senso civico, l'amministrazione comunale di Palermo mette in atto un piano traffico del quale, tra l'altro, la giunta Orlando non si è mai preoccupata in antecedenza.. come la priorità necessaria. Lo fa inserendo il più facile dei metodi e cioè quello di trovare il modo di incassare a discapito dei cittadini (soprattutto i commercianti, gli addetti alla distribuzione ed i residenti del centro). Ma è certo che si sarebbe potuto trovare una soluzione migliore per costoro che.. dovendo lavorare nel cuore della città.. avrebbero potuto ottenere disposizioni e regole più appropriate per fascie orarie da stabilire.

Che senso può poi avere imporre il divieto alle auto Euro 0, 1 e 2 (cioè immatricolate prima del 1999) che non potranno accedere alla Ztl, nemmeno pagando,..quando poi si asserisce che i residenti pagheranno tanto quanto gli altri, con il vantaggio di poter usare anche vetture Euro 0, 1 o 2..? Se il fine è soprattutto quello di eliminare l'inquinamento..qualunque modello euro 1 o 2 ..dovrebbe avere la proibizione!..

In tutto ciò potremo forse accorgerci di una maggiore forza di controllo sulle strade dedita alla sorveglianza di queste ztl ... sperando non resti distratta da altri compiti come i posteggi in doppia o tripla fila. Sarà di certo una gran mole di presenze su strada per detto controllo che potrà persino impedire un già difficile flusso o..forse un controllo solo attraverso telecamere più o meno funzionanti – una cosa è certa: Vi saranno una enorme serie di opposizioni legali alle sanzioni emesse.

La problematica concernente il traffico nella nostra città appare di evidente primaria importanza e necessita di alcune fasi proposte con metodo. Al fine di riuscire a migliorare la viabilità, si dovrebbe procedere attraverso l’uso di strade circolari a flusso continuo per poter meglio aiutare lo scorrimento dei mezzi di coloro che entrano o vivono in città e vogliono posizionarsi in luoghi adiacenti al bisogno. Circolari utili ed in uso in molte grandi città del nord. 

Osservando con attenzione la planimetria della città e confrontandola con la grande difficoltà esistente dovuta alla scarsa o relativa ampiezza delle strade, in netto contrasto col gran bisogno di luoghi di sosta rispetto all’esorbitante uso dei mezzi privati, ci si può accorgere dell’importanza che potrebbe assumere la individuazione di alcune circolari ad anello a beneficio di un flusso continuo per agevolare il raggiungimento più immediato nel luogo in cui si desidera. Ma anche per indurre a scoraggiare l’uso dei mezzi privati in seno alla città.

Lo scopo dovrebbe essere quello di ricercare un percorso circolare più adatto dove individuarvi luoghi di sosta e facili accostamenti con i servizi pubblici, riuscendo a spostare maggior traffico in direzione esterna ed evitando al massimo l’uso dei mezzi privati all’interno.

E’ naturale che per trovare una soluzione più efficace a tutto ciò, è necessaria per prima cosa una mobilità più spedita di alcune strade. Quindi quella di individuare un programma generale di sistemazione dell’ordine stradale cittadino, un programma che abbia determinate fasi, in modo da non compromettere l’iter del percorso procedurale, fornendo soluzioni che non sconvolgano l’assetto funzionale del trasporto urbano e non siano onerose. Un lavoro che deve essere impostato con metodo.. per logica e fasi.

Al di là delle deroghe e dei costi, quello che in questa faccenda appare evidente.. è la manovra di una amministrazione che sembra voler sottrarre denaro agli abitanti già stremati di questa città che non riesce ancora a mettere in risalto lo spirito e le sue bellezze. Una Palermo che meriterrebbe maggiore attenzione tramite una più logica dislocazione della viabilità. Questa delle ZTL appare, invece, una manovra fin troppo facile dell'amministrazione che lascia intravvedere la mancanza di idee più congenite per il traffico..Una operazione per intascare subito moneta a discapito di chi oggi soffre per le attività commerciali già di per sé in crisi e verso i residenti di una Pelermo mancante delle più indispensabili attenzioni riguardo alla manutenzione dei marciapiedi..delle strade.. dei luoghi pubblici.. e della pulizia. 

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30 dic 2015

Renzi-Berlusconi...Si torna ai vecchi ritornelli


Se l'esigenza di una stabilità deve soffocare i principi di una democrazia, si può prevedere solo l'arrivo di un regime più forte! 
di vincenzo cacopardo
Tutte le azioni politiche riformatrici di Matteo Renzi hanno avuto un percorso col preciso fine di generare quella stabilità diretta verso una comoda governabilità.. più che in direzione ed in favore dell'intero Paese..Il suo semplificare con superficialità è stato dettato prevalentemente da un desiderio di porre più forte e saldo il suo governo.. non di certo per fornire più energia e funzionalità alle isituzioni di quella che ancora dovrebbe rappresentare una Repubblica parlamentare.

«Se perdo il referendum costituzionale considererò fallita la mia esperienza politica».. con queste parole il menestrello Renzi ..grande comunicatore della politica degli slogan.. mette un punto forte sul futuro delle sue riforme. Ma in sé questo suona come un avvertimento..Come dire: attenzione per come votate e non per cosa votate! Chiaro il messaggio che non tiene in cosiderazione il contenuto delle sue riforme e che diventa un invito a meditare sulle conseguenze di un voto che potrebbe destabilizzare un intero sistema.

Ciò detto.. nel nostro Paese.. il quadro politico odierno vede la ripetuta e monotona lotta tra una destra ancora berlusconiana ( nuovamente sposata con la Lega) contro una sinistra (sempre meno sinistra) in mano ad un giovane ambizioso premier. Si ricomincia dunque col solito ritornello, al quale i cittadini sembrano ormai abituati, che vede dietro la perenne lotta insensata di vecchie ideologie, un principale desiderio di catturare il potere. Il Cavaliere taccia come abusivo il neo Permier..poichè non eletto da un popolo e per di più con una maggioranza sostenuta al senato dal passaggio di parecchi senatori dalla sua parte...La domanda che Berlusconi si pone è quella di come non ci sia da parte del Capo dello Stato un'esigenza di sciogliere le Camere restituendo agli italiani le parola.
Le parole di Berlusconi.. a loro volta..suonano come un sottile ammonimento.. poiché cercano di porre in evidenza le problematiche di una vittoria del Movimento 5Stelle su un possibile ballottaggio: La sua strategia è quella di fare apparire il Mov 5Stelle come un incomodo che rompe il principio bipolare a cui lo stesso Renzi è legato ..Una tattica per mettere paura ai cittadini e.. nel contempo.. preservarsi i consensi di coloro che, stufi della politica del Premier, possano temere l'incapacità governativa del nuovo Movimento che avanza.
La sola idea che possa ancora esserci Berlusconi alla guida di un Partito...figure come Alfano e Renzi che pretendono di poter governare in forza di un doppio ruolo..ed altri ancora, non potrà che far crescere le anomalie.. non affrontandosi mai i problemi in un'ottica che dovrebbe porre le dovute differenze tra i ruoli. Ormai..sembra si corra solo per riprendere o confermare un potere.. e lo si fa in forza di ideologie vecchie che tanto comodo fanno alla maggioranza di un popolo che sa vivere solo di quella politica politicante ed inconcludente. A che vale definirsi più o meno liberali..se poi..questa libertà in sé non l'abbiamo mai ottenuta in un sistema che ci tiene legati in conflitti di interesse ancora stratosferici?..A che vale se non siamo stati capaci di porre equità in una società che meriterebbe maggiore considerazione e rispetto per una democrazia? A che vale urlare meno tasse, meno burocrazia e meno austerità..come tutti oggi fanno per richiamare l'attenzione ed i consensi..quando non si percepisce l'importanza di poter costruire riforme più adatte e funzionali per cambiare un sistema che fa acqua da tutte le parti?
Quest'Italia sembra ormai condannata a procedere verso il cammino di una politica di bassissimo profilo che non è riuscita a mettere mano in modo funzionale e logico alle più importanti riforme. Responsabilità che devono anche ricercarsi tra i tanti ellettori che guardano la politica in senso errato ed inopportuno.. continuando ad offrire i voti alle figure..e dimenticando le fondamentali idee sui programmi e sui valori. Se un lieve cambiamento potrà esservi ..sarà di certo considerato super positivo, ma sicuramente lo sarà assai meno di quanto lo si mettera'in evidenza..e i nodi verranno al pettine quanto prima!


25 dic 2015

Lettera di auguri... e un impegno alla riflessione..

l'opera di Antonello da messina
Auguro a tutti i miei lettori un felice anno nuovo. 

Ai lettori Siciliani vorrei esprimere l'appunto per un impegno maggiore verso la difesa dei valori del proprio territorio. Una riflessione al fine di reagire per non cadere nel solito cinismo che li tiene lontani da ogni possibile rivalsa in favore della buona cultura. Una reazione forte, ma anche equilibrata contro l'irrisorio impegno da parte di quella politica Nazionale che di certo non aiuta la crescita dell'intero Mezzogiorno.... Contro tutta una politica vecchia ed obsoleta che sembra condannare perennemente l'isola nella morsa di un fastidioso “non c'è alternativa”. 
Un compito dovuto da parte di tutti i cittadini nel saper valutare e giudicare con giusto equilibrio la politica regionale che negli ultimi tempi non ha offerto nulla di buono...pur nella possibilità di un uso e la forza di uno Statuto autonomo.
Solo noi possiamo cambiare il deterioramento sociale di questa nostra terra reagendo con forza, passione ed intelligenza. Offrendo impegno e consenso a chi veramente lo merita, poichè la nostra è una terra che amiamo e che meriterebbe il dovuto rispetto. 
vincenzo cacopardo

Le parole di chi crede ancora ad uno sviluppo per la Sicilia


(riceviamo e poniamo all'attenzione dei lettori)

Alfio di Costa esprime il suo innato senso di appartenenza ad un isola che ama.. mandando un messaggio di fine anno diretto a chi ancora rimane ancorato ad una visione cinica di sviluppo”

-Se il mio fine è quello di poter governare questa Regione con equilibrio e misura..il principale scopo del movimento “Insieme si può” è quello di mettere su una organizzazione compatta che assecondi la linea di principio della custodia dei valori culturali ed ambientali dell'isola.

-La Sicilia merita di più! Bisogna che la gente capisca l'importanza di venir fuori da questa staticità che rende passivi i suoi abitanti. La vera svolta potranno darla i tanti sfiduciati che hanno rinunciato a credere ad ogni sua possibile rinascita.

-Una grande forza e tutta l'energia possibile sarà tuttavia portata da coloro che ancora credono in uno sviluppo fondato sui propri valori territoriali che possono determinare una più congeniale crescita anche in forza di uno Statuto prezioso fino ad adesso mal impiegato.

-Lottare per la propria terra è un principio fondamentale! ...Difenderla da chi in disprezzo dei suoi beni naturali non ha mai saputo preservarla e potenziarla.. rimane un compito necessario di tutti i suoi abitanti.

- Molta professionalità esistente nell'isola, rimasta ancora silente ed inascoltata, può rappresentare la linfa necessaria per un accrescimento e per uno sviluppo oggi bloccato soprattutto dall'inerzia e dalla incapacità politica di non saper vedere oltre.

-Il potenziale umano presente è immenso...come immense sono le risorse naturali, ma è grande anche la dispersione dei consensi dei tanti movimenti esistenti. E' ingente persino l'assenza di forze nazionali imprenditoriali capaci di sposare il nostro progetto al fine di equilibrare il divario esistente che determina una profonda spaccatura a danno di tutto il Paese.

-Lavorare per crescere..crescere per lavorare.. in un'isola incantevole che attende la collaborazione e le giuste idee per il suo naturale sviluppo!


    Alfio Di Costa
    fondatore del movimento Insieme si può

24 dic 2015

Frasi ad effetto e luoghi comuni..per il premier degli slogan


Dopo un anno orribile che al contrario il premier.. ..definisce l'anno della ripresa .. quello in arrivo.. apre le speranze dell'intero Paese in un nuovo round: un vero cambiamento che possa dare più sicurezza alle famiglie.

di vincenzo cacopardo

La manipolazione mediatica del sindaco d'Italia persevera nei soliti slogan contro i professionisti dell'impossibile cambiamento che.. invero.. sono solo coloro che con più attenzione confrontano dati e crescita nell'intero Paese. Matteo Renzi ha sempre usato il linguaggio della contrapposizione spinta..del contrasto antitetico acceso, ponendo il confronto con chi non la pensa come lui, come un pregiudizio polemico contro la sua stessa figura ed il personale successo politico. Inganna e manipola, con l'effetto del suo modo di comunicare, i tanti che ancora oggi non riescono a vedere chi possa prendere il suo posto.

La continua contrapposizione verbale gli è utile, poiché, forte di una innata capacità dialettica, trova sempre spazio per le sue difese: Il suo è quello che nella tecnica della comunicazione viene definito come uno “spin” difensivo. Nel caso ( minimizzare, screditare e distrarre)...L'uso della costruzione delle frasi ad effetto ed il richiamo ai luoghi comuni, fanno il resto.

Il fatto è..che in questo gioco a chi è più bravo a comunicare...nulla pare cambiare in positivo! 

Possiamo ripetere a lungo che oggi la principale forza di resistenza economica della nostra Nazione si basa soprattutto sul quantitative easing (cioè l'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce) attraverso il quale vi è stato un effetto nel 2015 di un punto percentuale di Pil. Poi la preziosa coincidenza dell'abbassamento del petrolio che, in quanto materia prima che al Paese fa difetto, non può che aiutarci. Per non parlare poi del cambio favorevole dell'euro che ci permette di esportare. Potremmo ripetere mille volte che in tutto ciò vi è assai poco una conseguenza delle riforme volute dal governo di Renzi, ma delle più che fortunate coincidenze..Nulla però potrà togliere dalla testa ai tanti cittadini che credono nel menestrello Renzi che, al contrario, questo possibile effetto di uno zero vigola in più...rimane opera sua.

Vi è poi la scarsa considerazione su una più che evidente apertura della forbice tra ricchezza e povertà alla quale tanti suoi seguaci non sembrano prestare attenzione: un allargamento costante che il Premier non pare ancora disposto a considerare con la dovuta attenzione e che vede una incidenza della povertà aumentare nelle fascie più deboli come quella dei pensionati.

I dati economici positivi, presentanti dal premier Matteo Renzi sono portati come veri successi nazionali, ma in realtà sembrano meno brillanti di quelli degli altri Paesi europei. Alcuni..soprattutto quelli sul lavoro.. non paiono all'altezza degli sforzi che lo stesso governo vi ha messo in questi anni sulla riforma del Jobs Act's. La manovra della stabilità è in deficit.. e lo stesso deficit del Paese aumenta in modo inverosimile. A differenza delle parole del premier di qualche mese fa  il PIL sembra non andare oltre lo 0,8%. Per non parlare delle precarie ed incomprensibili riforme sulla Costituzione e sulla legge elettorale. 

Quindi, in realtà, l'anno non pare chiudersi esattamente in favore di quella politica che Renzi ha voluto in modo assia frettoloso e sbrigativo nella totale mancanza di un vero ed utile cambiamento. Le poche speranze sulla crescita, oggi, sembrano inoltre infrangersi sulle precarie future sorti delle nostre banche...Ma il vero problema del Paese è quello di non intravedere  chi vi possa essere nell'ambito politico nazionale che possa prendere il suo posto..in considerazione di una politica non capace di proporre un vero cambiamento sistemico.