11 apr 2016

Si ripete la "Faraonica" Kermesse

TANTE "FARAONICHE" PROMESSE..
di vincenzo cacopardo
C'E' ANCORA TANTA GENTE CHE CREDE A QUESTI VUOTI CAMBIAMENTI!!
Faraone spalanca le porte ad exforzisti ed Udc di vecchia generazione per dimostrare la disponibilità all'apertura del suo Partito e sottolineando..in tal modo la voglia di cambiamento...Alla faccia della rottamazione! 

Si ripete.. come lo scorso anno.. la Kermesse messa sù da Davide Faraone sottosegretario all'Istruzione..con le solite comunicazioni di matrice Renziana. Sulla critica del segretario Raciti che lo invita a non correre da solo, Faraone risponde con un video del ciclista Marco Pantani che rimonta man mano i suoi compagni e la solita cantilena tendente ad incantare sul gioco di squadra.. "il momento in cui lasci la squadra che ti ha accompagnato per operare la tua rimonta.. non vuol dire aspettare i compagni!.. Insomma... una metafora di comodo che tanto piace agli ascoltatori delle inconsuete e scopiazzate Leopolde.Perchè poi definirla Leopolda (nome dalla prima stazione ferroviaria della città di Firenze) ...quando, trattandosi della Sicilia e proprio di Palermo.. si dovrebbe chiamarla Giulio Cesare...Notarbartolo o forse Lolli...Almeno un pò di fantasia!

Faraone sottolinea il suo pensiero aggiungendo che"Renzi senza la comunità non sarebbe un leader...lo stesso accade qui in Sicilia”.. Una risposta secca indirizzata al segretario regionale democratico Fausto Raciti. Il sottosegretario dal palco annuncia anche le primarie per la corsa alla presidenza della Regione Siciliana. Il suo riferimento per la politica regionale è quello ispirato dalla politica nazionale dello stesso governo a cui appartiene, poiché a sua detta l'attuale modello regionale pare non funzionare affatto. “Questo modello non funziona, noi a livello nazionale l’abbiamo cancellato. Per questo dobbiamo costruire”. 

Tira persino in ballo il Movimento 5Stelle additandolo...addirittura.. come partito della conservazione e ringrazia la presenza del sottosegretario Lotti  per poi seguire l'ennesima sfilza di proposte per far credere di far crescere la politica in Sicilia. In questi tre giorni cercheremo di far vivere un’idea diversa di Sicilia – ha aggiunto -,individuando un percorso per mettere sottosopra l’isola”. In Sicilia l’elemento della rottamazione dobbiamo elevarlo all’ennesima potenza. Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale”.Ci sono voluti due anni di governo e due Leopolde per far comprendere a Faraone di come in Sicilia la politica di Crocetta non funziona...Alla faccia dell'intuizione e della ricerca del suo futuro! la Leopolda serve a preparare il futuro– aggiunge Faraone -. Rispetto alle scadenze elettorali saremo pronti per dei cambiamenti strutturali.

Se quello Nazionale è apparso come uno dei più grandi teatrini della politica..carico di opportunismo.. inventato dal premier e la sua fedele Boschi, questa Leopolda regionale.. con la pretesa di divenire persino “Faraonica”..fa ancora più pensare, poiché fino ad oggi.. proprio per la Sicilia il governo non ha promosso alcunchè..e questi risvegli.. guarda caso..si riscontrano quando Renzi è sempre più in difficoltà.

Nel suo intervento alla Leopolda sicula...  Faraone parla di rottamazione senza accorgersi che a livello nazionale nessuna rottamazione è mai veramente avvenuta. Con la caratteristica impronta renziana continua a vendere fumo con l'uso di una comunicazione smentita fino ad oggi proprio sui fatti e con la realtà di un territorio ormai abbandonato da un governo sui principali interventi di natura infrastrutturale. Faraone spalanca le porte ad exforzisti ed Udc di vecchia generazione per dimostrare la disponibilità all'apertura del suo Partito e sottolineando..in tal modo la voglia di cambiamento...Alla faccia della rottamazione!

9 apr 2016

Il paese non deve dimenticare


Due parole sull'intervista di Bruno Vespa
di vincenzo cacopardo

Non è tanto l'intervista in sé.. quanto la mancanza di un dialogo più duro e severo da parte dell'intervistatore.

Bruno Vespa è apparso di sicuro fin troppo immerso nel colloquio con chi dall'altra parte è sembrato sempre sfuggente nel giudizio del padre mafioso. “Per me lo Stato è l’entità in cui vivo, questo per me è lo Stato. Io rispetto lo Stato, l’ho sempre rispettato, magari non condivido determinate leggi o sentenze” Queste le parole del figlio di Riina che in sé non dicono nulla ed ancora meno esprimono le parole di risposta sulla condivisione dell'arresto del padre: “Se condivido l’arresto di mio padre? No, perché è mio padre. A me hanno tolto mio padre”.“Io non giudico Falcone e Borsellino. Qualsiasi cosa io dico sarebbe strumentalizzata. Se io esterno un parere su queste persone viene strumentalizzato, io ho sempre rispetto per i morti, per tutti”.

Salvo Riina ha parlato della sua vita e di un'infanzia serena sottolineando quanto i suoi genitori abbiano trasmesso alla famiglia tranquillità e nessuna questione che riguardasse altro. E' sembrato impacciato nel rispondere, ma anche un po' grezzo nell'esprimersi, sicuramente sfuggente. Ma per molti telespettatori è stato difficile digerire la calma e la serenità di chi lo intervistava. Bruno Vespa è sembrato non proprio accondiscendente, ma ai limiti dell'indulgenza. In molti avrebbero voluto vedere il giornalista più intransigente e severo. Rimane perciò il dubbio che l'intervista sia stata voluta per puro scopo di audience (tra l'altro fallito) trasmessa da una TV di Stato che più di una volta invita in certi salotti personaggi poco consigliabili. Nel caso di Riina non proprio opportuno pubblicizzare l'immagine di una famiglia (soprattutto quando viene per promuovere un libro).

Al di là dell'intervista..una spinta emotiva nasce spontanea nel vedere in televisione il figlio di un Boss stragista condannato, senza metterla in antitesi con i morti che abbiamo pianto e le due figure che tanto ci hanno commosso come Falcone e Borsellino. A ciò aggiungiamo la singolarità di dover pagare un canone per una televisione di Stato che pare muoversi per puro interesse di audience in favore di personaggi che sfuggono ad ogni giudizio su coloro che.. dello Stato e di noi stessi.. sono stati i veri tutori. ..Il Paese e la sua TV di Stato non dovrebbero dimenticare.
post correlato: RICORDATI COME ESEMPIO

8 apr 2016

Renzi: Contrattaccare per non entrare nel merito

Il premier sa bene quanto dividere possa creare uno spazio sicuro sul quale inserirsi e collocarsi con forza.
di vincenzo cacopardo
Nelle intercettazioni telefoniche tra la Guidi e Gemelli si parla di un sistema che avrebbe nei suoi uomini più esposti lo stesso Gemelli, Paolo Quinto ( capo segreteria di Anna Finocchiaro), Nicola Colicchi (ex rappresentante della Compagnia delle opere) e Valter Pastena (consulente del Mise)..In una delle telefonate si sente l'ex ministro dello Sviluppo Economico parlare di Carlo Padoan. Una figura che , secondo la Guidi, sarebbe stata messa a capo del Ministero dell'Economia da "quel quartierino". La ministra insiste sfogandosi ed asserendo che lo stesso quartierino lo ha messo lì... per fare un favore a Renzi, perché Pier Carlo è bravo...". Sono parole  poco opportune che.. al di là di ogni ipotesi di conflitto.. denotano comunque un certa insofferenza ed uno sfogo verso un metodo adottato dal governo nel quale la stessa ministra era inserita.
Con la frase di comodo: “oggi ci si dimette” il presidente del consiglio pensa di poter archiviare facilmente la questione assai spinosa e delicata..evitando in tutti i modi di entrarvi nel merito. Una questione che giorno dopo giorno rivela novità e contorni poco chiari. La comunicazione studiata del primo ministro non si inoltra nella difficoltà di dover trasmettere nel merito tale questione come ogni altra che coinvolge lui o il suo governo. Quando, come più volte accaduto, il governo si trova invischiato in problemi di possibili conflitti politici o questioni più scottanti, il premier evita di entrarvi nel merito ed usa frasi ad effetto per contrattaccare.Un chiaro metodo di contrattaccare quando lo attaccano.. in tal modo mettendo a tacere ogni sgradita critica verso il suo governo ed allo stesso modo di reggere le fila del comando all'interno del suo partito di maggioranza. Un metodo che gli frutta.. poiché una gran parte della popolazione che ignora il particolare fatto di turno..continuerà sempre ad ignorarlo.. soffermandosi con più attenzione sui suoi vivaci slogan ad effetto che producono maggiore interesse verso i tanti che non hanno voglia di approfondire.
Come diverse volte affermato in questo mio blog già da quasi due anni..Renzi è una figura che non potrà mai aggregare una Nazione..è un ottimo comunicatore di parte..ma non un giusto statista capace di unire una Nazione...e mai come oggi il nostro Paese avrebbe bisogno di unirsi per trarre maggior forza!Occorre maggior umiltà e rispetto e meno supponenza!..
Uno degli effetti odierni più evidenti del Premier è quello di non lavorare mai per aggregare, ma solo per dividere! Le sue paiono posizioni e contrasti ricercati volutamente ..Renzi tende a dividere per ricavarsi uno spazio sicuro..Una politica aggregante ratifica l'utile fine..spesso ricavato dall'annessione dei principi di base, il quale risulta fondamentale anche per la definizione di una governabilità...e ciò rimane in netto contrasto con chi.. come lui..tende a dividere e definire spazi al fine di ricavarsi una propria immagine. Il premier sa bene quanto dividere possa creare uno spazio sicuro sul quale inserirsi e collocarsi con forza. Il nostro Paese, al contrario, avrebbe maggior necessità di ricercare percorsi nuovi attraverso l'uso di una politica meno litigiosa e contrastante..portata avanti con maggiore rispetto nei confronti di una popolazione che soffre. I suoi sono percorsi legati a quella deleteria politica bipolare che non potrà mai rendere onore ed un buon risultato all'ordinamento ed alla stessa società.





5 apr 2016

La vera sfiducia sarà quella dettata dal referendum


Il referendum sulle riforme costituzionali, se davvero compreso dai cittadini, potrà essere il vero atto di sfiducia per un governo che naviga nelle continue anomalie. 
di vincenzo cacopardo

Al di là delle intercettazioni telefoniche tra l'ex ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi e il compagno Gianluca Gemelli (attivo nel settore petrolifero)..che ha visto la ministra già dimettersi, la mozione di sfiducia proposta dal movimento 5Stelle al Senato non sembra al momento opportuna. Non certamente perchè si possa apprezzare l'operato di un simile governo, ma perchè, se non passasse (come sembra certo) potrebbe sortire un ulteriore effetto contrario...esaltando ancora di più la figura del premier e quella della Boschi.

I 5Stelle definiscono con questi termini gli ultimi avvenimenti del governo «Un comitato d'affari incompatibile con il suo incarico e un premier dalla condotta gravemente omissiva». Se così è ..sarà la magistratura a trovarne le risposte ed il popolo a giudicarne la politica al momento delle elezioni. Può essere apprezzabile la lotta di contrasto messa su dal movimento di Grillo, ma potrebbe essere di certo suicida il ricorso continuo alle dimissioni della Boschi.. quando non si non si hanno prove certe di un suo comportamento conflittuale circa l'immissione dell'emendamento tanto discusso. E' importante prima capire esattamente se tutto ciò è stato fatto per garantire l'economia del Paese e di un territorio.. o per gli interessi delle compagnie petrolifere e di società legate a soggetti in rapporti personali con membri dell'esecutivo...Insomma..quanto di privatistico ha veramente invaso la sfera pubblica. Occorre comprendere come affermano con fin troppo ardore i 5Stelle se “alla luce dei fatti emersi, la situazione soggettiva del presidente del Consiglio e di altri ministri, risulta davvero incompatibile con la delicatezza degli incarichi ricoperti”.

Sul piano prettamente politico questo governo pare arrancare già da tempo..per quanto riguarda l'economia sembra sgonfiarsi giorno per giorno in quella convinzione accompagnata dalla propaganda promossa costantemente dal Premier saccente..Di certo i troppi legami di parentela con certi ambienti fiorentini della finanza della Boschi e di Renzi pongono sempre più dubbi sull'opportunità della loro figura in seno ad un governo più corretto.

Per quanto riguarda il voto di fiducia..sarebbe più realistico scordarsi l'idea che i malpancisti della sinistra ed altri componenti dell'area di destra, possano votare contro Renzi per due ovvie ragioni: L'una quella dell'interesse stesso di mantenere la propria poltrona per ben due anni ancora, l'altra.. poiché non esiste per loro all'orizzonte prova certa di un'alternativa politica convincente. In questa avvilita realtà la vera possibilità di scalzare il governo è quella supportata dal loro stesso "falso cambiamento" attraverso il referendum per le riforme costituzionali.


E' in quella direzione che bisogna spingersi!..Se il popolo riuscirà a comprendere il contenuto vero di tali riforme, se si accorgerà di quanto verrà limitato il campo di una vera democrazia in favore di chi dall'alto potrà facilmente governare con ricchi premi di maggioranza ed in forza di risorse sostenute dai soliti poteri forti... senza un vero controllo Parlamentare, allora la politica potrà ricominciare a realizzare quel "vero cambiamento". Allo stato attuale..quello proposto dal sindaco d'Italia Renzi appare come un pericolosissimo falso rinnovamento.  

4 apr 2016

Conflitto d'interessi ..un ddl da affrontare integralmente


di vincenzo cacopardo

Finalmente pare si sia dato inizio ad un disegno di legge che.. già da tempo.. sarebbe dovuto essere posto sul tavolo del governo: il ddl sul conflitto d!interessi..
Alla Camera i voti favorevoli sono stati 218, i no 94, 8 gli astenuti. Il testo passa ora all'esame del Senato. Nei giorni scorsi il partito di Berlusconi ha iniziato a fare ostruzionismo rallentando i lavori. Secondo Forza Italia la discussione in commissione aveva portato ad una legge fin troppo restrittiva, mentre secondo i 5 Stelle troppo permissiva. Qualcuno pensa che se la legge dovesse passare in questo modo ci si ritroverebbe di fronte al disconoscimento dei principi fondanti del nostro ordinamento discriminando la categoria degli imprenditori. Venendo posti ostacoli all’esercizio della politica e del governo per chi fa l’imprenditore, secondo Il movimento 5 Stelle..in condivisione con una parte del PD, si farebbe una sorta di pulizia etnica.

La nuova legge sul conflitto di interessi, vorrebbe introdurre in Italia la formula del blind trust, disciplinandone l'applicazione: L'alienazione dei beni, che scatta per partecipazioni di rilevanza nazionale in settori strategici, nell'editoria e nei servizi pubblici in concessione o autorizzati, potrà essere parziale e imposta dall'antitrust. Inoltre, secondo il testo, per gli atti adottati dai ministri in conflitto di interesse non scatterà più la decadenza automatica, ma sarà il presidente del Consiglio a sottoporre al questione al Consiglio dei ministri. Il testo stabilisce in particolare che, dopo il termine dell'incarico di governo, l'incompatibilità sussiste per ulteriori dodici mesi nei confronti di cariche in enti di diritto pubblico e in società con fini di lucro che operano in settori connessi con la carica ricoperta.

Malgrado si sia perso notevole tempo, non possiamo che auspicare che tale disegno di legge possa riuscire a risolvere i tanti compromessi che oggi perseverano nell'ordinamento politico istituzionale. Sappiamo che negli anni 90 il centrosinistra aveva le forze per offrire delle regole e determinare delle formule più adatte. In questi anni si è solo perso tempo.. non possiamo nemmeno omettere l'esordio, quasi autolesionista, di Luciano Violante che ammise in Parlamento, senza mezzi termini, le garanzie offerte al Cavaliere. Per opportunità lo spinoso argomento venne ancora una volta accantonato dal giovane rottamatore, pena la messa in crisi di un patto detto del “Nazareno” che condizionava in modo poco logico ed ambiguo... tutta la politica del Paese.. e lo stesso Partito democratico.

Una riforma di primaria importanza quella sui conflitti che si apre a ventaglio su una moltitudine di principi...che tocca il cuore di ogni percorso politico che si vorrebbe sano e funzionale.. e che invade grossi campi del potere economico e politico...un tema che investe l'attività parlamentare e quella governativa insieme. Insomma.. una vera madre di tutte le riforme. Qualcuno ha persino messo in evidenza come "il problema del conflitto d'interessi” trova oggi finalmente, una soluzione equilibrata. La legge, per adesso approvata dalla Camera, definisce in modo chiaro, semplice ed efficace un quadro normativo che impedirà alle principali cariche elettive del nostro Paese, di avere interessi che interferiscono nella loro azione politica.

L'inizio di una riforma che riguardi il conflitto di interessi non può che trovare ogni incoraggiamento da parte di tutti coloro che osservano e studiano la politica odierna, ma è inutile ribadire che il vero conflitto (quello più macroscopico) permane se i ruoli stessi della politica (parlamentare-amministrativo) non vengono meglio distinti e separati alla base... e questo potrà avvenire solo attraverso la scorta di un'altra riforma che regoli e disciplini i Partiti tagliandoli fuori da ogni operazione riguardante la funzione amministrativa: L'azione dei Partiti dovrebbe rimanere focalizzata e limitata sulla ricerca del dialogo con la cittadinanza ed il riscontro di quelle normative utili a chi successivamente, in altro ruolo, deve porle in atto con ordine capacità e competenza. In tal modo il più evidente conflitto che genera costanti compromessi tra i Partiti ed il potere esecutivo verrebbe in qualche modo arginato senza l'edificazione di interessi e conseguenti anomalie.

In quest'ottica rimane sempre più sorprendente che un Premier possa rimanere a capo di un esecutivo e contemporaneamente segretario indiscusso di un partito (soprattutto se tale partito è in maggioranza..ottenuta, tra l'altro, con un ricco premio).
Altro che conflitto!!


3 apr 2016

Scuola di formazione PD: troppa supponenza ..poca umiltà e sapienza!


Inopportuna autogratificazione di un premier sempre più teatrale e saccente

di vincenzo cacopardo
Con la solita aria.. spocchiosa e convincente, il suo bel maglioncino blu per meglio ambientarsi tra i giovani presenti... il premier a Roma apre il suo dibattito alla scuola di formazione del Pd. Una discussione lunga ricca delle solite esternazioni messe in risalto volutamente col comune tono che lo caratterizza ..Pareva di vedere il Berlusconi di una volta con le certezze e la consapevolezza di affermare costantemente l'unica verità sempre e solo assoluta .. rivestita  dalla consueta comunicazione parziale. La sua lezione è sembrata identica a quella di un professore che impartisce ai tanti presenti.. ormai più che altro ammirati da quella ricca loquacità e dalle opportune parole tendenti ad attrarre. Renzi si ripete sugli stessi argomenti e come al solito è molto abile a rigirare ogni frittata.

Parla delle primarie asserendo che l' unico ad avere il coraggio a farle è il partito di cui è segretario..senza entrarvi nel merito. Entra sul tema dell'Europa dichiarando che per scegliere il prossimo presidente della Commissione europea, come democratici italiani, il suo Partito chiederà le primarie, inserendosi abilmente nelle retorica della tecnocrazia, la quale non sa dove sta la relazione con la gente. Continua parlando dell'Europa definendola totalmente prigioniera della paura e sottolinendo l'unica verità della giornata..( che ci sentiamo di approvare)..e cioè che l'Europa sembra essere ridotta solo a un insieme di numeri, vincoli e parametri. Affronta il caso dei M5s dedicandogli una battuta sull'importanza del blog e della rete, per la semplicità di dare risposte, ricordando che bisogna comunque essere pronti a prendersi delle responsabilità...Per il meridione pochissime parole..solo quella della difficile impresa di poter agire senza alcuna certezza di legalita'.  Si inserisce poi in un complicato dialogo sulla superficialità e la semplificazione: due termini che appartengono di natura al suo modo di governare. E.. mano a mano ..autoesaltandosi nel dialogo.. aggiunge che il suo governo fa cose che lo rendono esultante ed allegro.

E così va ad aprire tutto un discorso in favore dell'attività del "governare"..che governare è bello.. come operosità che rende felici ed appagati.. non tenendo per nulla conto di un Paese governato in modo alquanto approssimativo e sicuramente iniquo. Questa fase del suo discorso pareva impressionare... non soltanto per la evidente presunzione..ma per la naturale insensibilità politica che vi si scorge..ricca persino di una ipocrisia sopra ogni rispetto umano. Ma abilmente riesce sempre a venirne fuori cambiando discorso ed inserendosi in quello riguardante la durata del suo governo..Dichiara di poter scadere tra sette mesi col referendum.. o tra sette anni dopo il secondo giro..Dipenderà chiaramente dall'esito del suddetto referendum sulle regole costituzionali.

Se la prende con una certa stampa contraria e volendo apparire come una vittima..li attacca asserendo che se loro vanno a cercare fantasmi, lui (vero uomo della provvidenza) ha da cambiare l'Italia, non avendo tempo da perdere per cercare fantasmi...(Fantasmi tra l'altro creati ad arte da lui attraverso la sua stessa bizzarra comunicazione). Tutte frasi e slogan studiati ad arte che possono sicuramente attrarre quei giovani alla ricerca dei miti della comunicazione, ma non certamente quelli che il premier stesso denomina come gufi ( in realtà vere aquile poiché a miglior conoscenza della realtà delle cose).

Un dibattito studiato ad arte con battute e ritornelli che non possono di certo infinocchiare i più attenti conoscitori della disciplina politica. Renzi o non Renzi..il fatto che questo governo non cascherà.. non salva di certo l'opera sventurata verso la quale esso si muove. Questo è un falso cambiamento ..non un vero rinnovamento!...Ed è sotto gli occhi di tutti persino di coloro che di questo sistema beneficiano. Ci si dovrebbe vergognare, invece di trovare continue giustificazioni di comodo sugli ignobili avvenimenti.


Ascoltare Renzi ad una scuola di formazione politica sul tema del compiacimento governativo.. con tutto quello che sta succedendo... non è di certo ed in egual modo gratificante per lo stesso Paese.   

2 apr 2016

L'illusione di una possibile caduta del governo..

di vincenzo cacopardo

Ancora una volta.. pare azzardato buttarla sulle dimissioni della Boschi!

Non tanto perchè.. per opportunità politica sarebbe oltremodo evidente che si facesse da parte, ma perchè fino ad adesso non sembrano sussistere chiari e dettagliati conflitti. Continuando a perseguitarla su questi argomenti senza prove certe sui suoi interessi ..non si farà che darle altra forza di immagine per farla assurgere come una "diva" della politica!

Bisogna che tutti coloro che percepiscono davvero il senso del cambiamento riescano a comprendere che il governo Renzi non cade e non cadrà fino alla fine del suo mandato!.. Non perchè non si desidererebbe, ma perchè questo è il volere delle forze economiche finanziarie in mano alle lobbyes che lo sostengono. Le stesse che oggi dettano il percorso di una politica sottomessa alla loro arroganza.. e ciò solo per colpa della stessa politica debole che in questi anni ha permesso l'egemonia degli stessi poteri forti. Pensare che si possa far cadere un governo per qualche superficialità di una ministra, sicuramente rea di aver aiutato il suo compagno, ..è cosa assai debole nel gioco di interessi ben superiori che oggi invadono la nostra Nazione nel contesto europeo!

Ma andiamo a i fatti di questi ultimi giorni che hanno messo in serio imbarazzo l'intero governo e dai quali il furbo premier ne è uscito con una convenzionale frase a suo favore “ oggi..con noi.. ci si dimette” che fa tanto pensare a certe battutine tipiche dei saputelli..

In breve pare che i fatti si siano svolti in tal modo: A Ottobre del 2014..dopo un dibattito nelle commissione Ambiente della Camera durato ore il deputato Realacci dichiara un emendamento inammissibile per estraneità di materia: Si trattava di una misura che inserisce le opere relative al trasporto e allo stoccaggio di idrocarburi. Realacci ricorda che la misura inserita nell'emendamento gli sembrò francamente poco chiara. Successivamente..a dicembre del 2014 la ormai ormai conosciuta.. telefonata della Guidi con il compagno. Nel 2015..mentre in commissione Bilancio al Senato si discute della legge di Stabilità, i rappresentanti del governo, presentano un emendamento, perfezionato con un ulteriore sub emendamento. Il testo viene approvato in commissione per poi essere discusso in aula. Ma come ormai tutti sappiamo..l'emendamento viene inserito nell'intero testo della Stabilità trasformatosi in un maxi emendamento..tra l'altro votato in Senato attraverso le consueta fiducia. ..In teoria tutto normale poiché l'emendamentoi trattava di una misura che inserisce opere relative al trasporto e allo stoccaggio di idrocarburi tra le infrastrutture alle quali si applicano procedure autorizzate in deroga...Ma rimane tuttavia politicamente imbarazzante agli occhi di tutti il dialogo avvenuto al telefono tra la ministra Guidi ed il suo compagno che denota inoltre un interesse personale che genera un ben visibile conflitto di interessi.

Se entra in scena Maria Elena Boschi è per il fatto che il maxi emendamento per prassi viene predisposto dal ministro per i Rapporti per il Parlamento, su cui ricade la responsabilità del testo e degli emendamenti inseriti.. Trattandosi di Stabilità, poi, una valutazione spetta anche al ministero dell'Economia e alla Ragioneria generale. Ma non si può di certo escludere che Tempa Rossa sia un progetto strategico per il Paese che prevede molti occupati nel Mezzogiorno e che il provvedimento sia stato inserito soprattutto per scopi di interesse economico e occupazionale.


Quali possono essere davvero questi interessi? Vi sono altri interessi che toccano le sfere personali? Sarà solo la magistratura a dirimere la faccenda ove vi fossero da parte della Boschi prove di interesse o eventuali conflitti, ma come già ripetuto diverse volte in questo blog, l'attenzione sulla Boschi dovrebbe essere focalizzata maggiormente sulle sue sgradevoli e deleterie riforme costituzionali sostenute sicuramente dagli stessi poteri forti e che toglieranno al Paese ogni percezione di democrazia rendendo maggior forza alle figure governative.   

31 mar 2016

Le risibili esternazioni di Marino


..svalutano Giachetti e rendono forza alla Raggi

di vincenzo cacopardo

Le risibili esternazioni di Marino nella trasmissione della Gruber dove l'ex sindaco ha presentato il suo libro..hanno dimostrato fin troppo livore del medico chirurgo nei confronti del candidato voluto dal PD...ma hanno messo in evidenza ancora una volta la parlantina saputella del classico politico poco avveduto ed accorto. Nel confronto televisivo Marino ha voluto sottolineare la sua innata capacità programmatica senza, però, esprimersi sulla sua specifica candidatura.

Marino crede di essere l'unico in grado di suggerire programmi per Roma dimenticando volutamente che anche il movimento fondato da Grillo si avvia a diventare una forza politica diretta verso progetti a favore della città capitolina: Sì allo stadio per la Roma e per la Lazio, sì al referendum per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024 e avanti con i lavori della linea C della Metro fino al Colosseo... Questi sono sicuramente alcuni dei punti annunciati dalla giovane candidata Virginia Raggi durante le conferenze stampa...a cui si aggiungono provvedimenti per un miglior funzionamento dei mezzi pubblici con l'attenzione per le corsie preferenziali, semafori intelligenti, aumento dei mezzi pubblici con servizio più capillare per poi inserire anche i rimborsi alla carenza stessa.

Per le costruzioni..la Raggi.. suggerisce anche un metodo per distinguere i progetti virtuosi da quelli speculativi attraverso il confronto tra la superficie verde, le cubature costruite ed i costi sostenuti per costruire. Una soluzione che.. per la candidata.. deve essere ricercata caso per caso, anche revocando le concessioni a quelli che hanno un rapporto verde/cemento sotto una certa soglia e rivedendo i piani economici di quelli che restano..Insomma ridare quell'equilibrio urbanistico fondamentale per l'armonia di una città come Roma.


Questi di certo non possono non essere programmi!... Senza nemmeno il bisogno di sovrastare attraverso l'imposizione mediatica della propria immagine..E' bene che Marino, come Giachetti ed altri.. pongano più attenzione.. non sentendosi i soli ad avere in mano le soluzioni programmatiche e le capacità di metterle in atto. Il progetto della candidata dei 5Stelle potrà di certo trovare tanti impedimenti..come del resto qualunque progetto di altri candidati, ma sarà l'impegno verso i servizi, l'equilibrio e l'integrità morale a dominare sulla campagna elettorale dei Comuni in questo preciso momento storico particolarmente sensibile del nostro Paese.      

Oriente-Occidente..la geo politica tra guerra di culture e stato sociale



di vincenzo cacopardo

Sono gran parte quei cittadini (soprattutto quelli più rigidi e pragmatici) a definire guerra di religione e di cultura ciò che sta avvenendo tra Oriente ed Occidente. Per molti di loro esiste il pericolo, non teorico, ma attuale.. che le aggressioni degli estremisti islamici provochino una svolta autoritaria e neofascista in tutta Europa. In questa loro considerazione il rischio è quello di azzerare decenni di paziente costruzione comunitaria e di consolidamento della democrazia. Infine.. per costoro oggi non è più accettabile ciò che altri continuano ad affermare.. dando la colpa all’Occidente ed agli alleati islamici (Arabia Saudita e Qatar) al punto di ritrovarsi in un indesiderato disagio sociale che li spinge ad armarsi o cingersi di cinture esplosive.

Per chi la pensa così.. si tratta di ben altro, di un modo di vivere e di organizzarsi socialmente per cui anche il rapporto di libertà tra uomo e donna viene di fatto compromesso.. poichè non fondato sulla parità. Per questa concezione orientale il modello occidentale si presenta quasi sconvolgente mettendo in discussione la concezione islamica della vita e le stesse prescrizioni volute dal Corano. Vi è quindi una irrecuperabile frattura tra società occidentale ed islamica, cui non può potrà mai porre rimedio quel multiculturalismo oggi tanto in voga nelle grandi metropoli europee. Per chi la pensa così..l'’unica via possibile è quella che l'Occidente imponga agli islamici che scelgono di venire a vivere nel loro territorio.. l’accettazione esplicita dei principi costituzionali del proprio Paese con particolare attenzione per i diritti della donna.

Questa analisi è abbastanza corretta, ma rimane fin troppo limitata.. forse scontata e persino fin troppo facile..poichè non tiene conto di altri presupposti ..cioè..non fa che definire con troppa freddezza quello che è solo il risultato..ovvero la conseguenza di una fase storica che ha visto lo scombussolamento sociale di tutta una fascia mediorientale meta di conflitti e conquiste..subito dopo il finire della seconda guerra mondiale. Credo sia più utile ed importante saper leggere nel suo complesso la storia.. poichè rimane altresì facile fare una critica sulle ripercussioni senza individuare altri motivi che hanno generato, oltre che un consistente flusso di immigrazione verso l'Occidente, anche e soprattutto, la difficoltà di poter costruire le fondamenta di una società islamica culturalmente uniforme al di là di ogni considerazione religiosa. Sappiamo bene che la sharia (cioè la legge religiosa), non è legge civile, ma dovremmo altresì comprendere che tutto il mondo islamico non è uguale.

Uno strano riordino di tutta quella fascia Orientale dove l'Occidente vi ha messo mano anche pesantemente. In sostanza quando si parla di cultura islamica non si può prescindere da una serie di avvenimenti che hanno influito sull'assetto socio-economico. E' inutile nasconderlo.. vi sono evidenti rapporti ambigui e delle "zone grigie" che Arabia Saudita, Qatar e Turchia avrebbero intrattenuto con al-Qaida, l'ISIS e con i terroristi che hanno colpito a Parigi. Nonostante ciò poco si continua ad approfondire in proposito. Vi sono riconosciuti rapporti tra l'America e i paesi in questione. Antiche e strette relazioni dell' Arabia Saudita... anche col Regno Unito, da cui acquistano attrezzature di difesa per miliardi di dollari. Tali accordi hanno permesso a questi Stati di garantirsi un approvvigionamento energetico duraturo in cambio della protezione nell'affrontare i comuni avversari nella regione, in particolare il nazionalismo arabo e l'Iran. Questo accordo, stabilito con la feudo-monarchia saudita, insieme al legame strategico intrattenuto con Israele soprattutto dal 1967 in avanti, è il nucleo attorno al quale ruotano tutte le politiche statunitensi nell'area mediorientale e dal quale discendono gli scombussolamenti odierni: I sauditi, forti dell'alleanza militare con gli USA e intenzionati a portare avanti la loro politica egemonica (anche dal punto di vista religioso) dentro il mondo islamico, hanno finanziato i mujahidin afghani contro l'URSS negli anni '80 e foraggiato Saddam nel conflitto contro l'Iran sciita.

Il contrasto generatosi non può non vedersi e valutarsi in un contesto sociale: Agli Stati dell'Occidente è importato assai poco di quanto l'Arabia Saudita fosse una teocrazia islamica..poichè è sempre risultato elemento completamente estraneo al concetto stesso di democrazia così come si è sviluppata in Occidente. Ed è per questo che tutte le guerre recenti sono state fatte non già per togliere di mezzo gli Stati teocratici ostili, quanto invece per eliminare quei paesi che, pur in mezzo a grandi difficoltà e contraddizioni interne, erano laici e tendenzialmente secolarizzati come Iraq, Libia e Siria. Vi sono indubbiamente una lunga serie di contraddizioni che hanno fatto perdere credibilità allo stesso Occidente".

Certe procedure, invece di stroncare il terrorismo internazionale nel nome del quale l'Occidente dice di essere in guerra dal settembre 2001, non hanno fatto altro che allargare a dismisura il bacino dei suoi potenziali aspiranti disseminandoli dovunque. Tutto ciò ha portato gli effetti di cui oggi tanto si parla e si discute e ci sembra davvero strano poter imporre principi nel nostro Paese, quando da un altro lato si pretende di esportare ipocritamente una democrazia. Quindi.. nel nostro Paese pretendiamo che essi siano fedeli ai principi costituzionali..mentre nella fascia orientale perseveriamo attraverso subdoli interessi rinfocolando l'integralismo. Se a questo aggiungiamo la mancata lungimiranza di non avere previsto l' enorme ondata di immigrazione verso l'Europa, generato dalle guerre operate in IRAQ e LIBIA..possiamo accorgerci di quanto questo interesse verso l'Oriente, non ha mai guardato verso una vera integrazione sociale, ma solo in direzione si interessi precisi.

Con ciò si devono prevedere e combattere le pericolose azioni terroristiche degli integralisti, ma non è nemmeno scontato metterle in relazione con la cultura ed il credo del popolo islamico. (Sarebbe come ammettere che il fenomeno mafioso sia legato alla cultura dell'intero popolo italiano, quando è di tutta evidenza che si sia formato nel contesto di alcuni spazi di un territorio sottosviluppato e poco attento ad infondere cultura).

Oggi si tende giustamente a difendersi attraverso i mezzi dell'intelligenze, (e meno intelligentemente con la forza delle bombe) ma non ci si spinge a comprendere alla base il vero problema che tocca le origini che hanno generato queste assurde reazioni. Se.. è più che giusto che gli islamici nel nostro Paese prestino fede ai nostri principi costituzionali, dovremmo contemporaneamente spingerci a comprendere lo stato sociale in cui queste stesse popolazioni hanno vissuto e vivono in questi anni e la lunga serie si ricatti e soprusi che hanno dovuto subire anche per le colpe e gli interessi di buona parte dell'Occidente .Se oggi si vuole provvedere ad una soluzione che aiuti tutti ..sarebbe più utile proporre e mettere in atto un'azione di considerazione e di maggior rispetto per tutti i popoli..ossia un intervento culturale, e di ri stabilità sociale oltre che economica, che possa meglio far comprendere ed appianare gli errori di ambedue...Solo il dialogo potrà aiutare..
Al contrario..come affermerebbe qualunque bravo cristiano ed ogni equilibrato islamico .. vi sarà solo altra violenza!




30 mar 2016

un commento all'analisi di Alberoni sul grande movimento islamico

ABBIAMO AGITO IN RITARDO E CON ESTREMA  IPOCRISIA

Se c'è una cosa che mi viene difficile comprendere è quella dell'assoluta sicurezza di ciò che oggi si ostenta ad affermare. Chiunque... professori o grandi sociologi..sembrano avere la verità in mano schierandosi da una parte o l'altra ed evitando di approcciarsi ad una analisi più profonda. Non esiste una verità assoluta e certa quando il tempo ormai trascorso non ha generato alcun impegno verso una visione più lungimirante. In questa storia le prese di posizioni non potranno mai appagare la ricerca di una verità assai difficile da stabilire ed ogni azione militare di bombardamento non potra' mai rimettere a posto alcunche'.
Questo articolo scritto da Alberoni è l'esempio di chi, pur affermando alcune verità, non si sforza di vedere in un'ottica più oggettiva che possa responsabilizzare un po' tutti: Una faccenda dove pare che.. sia l'Occidente ...come l'Oriente abbiano colpe ben distribuite. E' pur vero che gli uni si sono sentiti invincibili e superiori agli infedeli e che hanno considerato la loro sharia infinitamente superiore ad ogni forma di diritto europeo,.. ma è altrettanto vero che l'Occidente ce l'ha messa tutta per farsi odiare anche attraverso la forza dei mezzi d'informazione che hanno sempre e solo rivendicato gli eccidi e gli atti terroristici senza mai andare a fondo sul tema di base. Il circo mediatico ritiene sempre di svolgere il suo compito al meglio...mettendosi all'opera diverse volte attraverso una informazione politicamente comoda, ma non del tutto completa.

Vi sono evidenti rapporti ambigui e delle "zone grigie" che Arabia Saudita, Qatar e Turchia avrebbero intrattenuto con al-Qaida, l'ISIS e con i terroristi che hanno colpito a Parigi. Nonostante ciò poco si continua ad approfondire in proposito. Vi sono riconosciuti rapporti tra l'America e i paesi in questione. Antiche e strette relazioni dell' Arabia Saudita... anche col Regno Unito, da cui acquistano attrezzature di difesa per miliardi di dollari. Tali accordi hanno permesso a questi Stati di garantirsi un approvvigionamento energetico duraturo in cambio della protezione nell'affrontare i comuni avversari nella regione, in particolare il nazionalismo arabo e l'Iran. Questo accordo stabilito con la feudo-monarchia saudita, insieme al legame strategico intrattenuto con Israele soprattutto dal 1967 in avanti, è il nucleo attorno al quale ruotano tutte le politiche statunitensi nell'area mediorientale e dal quale discendono gli scombussolamenti odierni: I sauditi, forti dell'alleanza militare con gli USA e intenzionati a portare avanti la loro politica egemonica (anche dal punto di vista religioso) dentro il mondo islamico, hanno finanziato i mujahidin afghani contro l'URSS negli anni '80 e foraggiato Saddam nel conflitto contro l'Iran sciita.

All'interno dell'area mediorientale vi sono diverse formazioni etniche e tribali con differenti confessioni religiose. Sappiamo che le più conosciute ed accese tra di loro sono quelle sunnite e sciite. Queste due.. spesso nel corso della storia orientale.. sono entrate in conflitto tra loro per questioni di predominio. Sembra quindi abbastanza chiaro che facendo leva su questa particolare debolezza..si sarebbe acceso di conseguenza un fuoco su tutto il Medio Oriente.

Le esaltazioni esecrabili e vili dei terroristi islamici nascondono quindi tante verità e non una sola. Oggi costoro vengono persino protetti dalle nostre leggi liberali, mentre l'Unione Europea è sempre rimasta a guardare senza mai aver creato un esercito ed una sicurezza per le deboli frontiere.
Tutto ciò non potrà mai giustificare ogni strage terroristica sia che essa avvenga in Europa o in Pakistan, ma accende sicuramente un faro sulle evidenti ipocrisie di un Occidente che si è sempre dichiarato in favore delle libertà democratiche, ma che in realtà.. tali libertà ha continuamente oltrepassato. 
vincenzo cacopardo




CI ODIANO DA UN SECOLO E NOI SIAMO RIMASTI A GUARDARE
di Francesco Alberoni
Ancora qualcuno non ha capito che i jihadisti che stanno colpendo l'Europa non sono terroristi isolati, ma fanno parte di unico grande movimento islamico che va dalle Filippine all'Africa.Cent'anni fa gli europei erano padroni di quasi tutto il mondo, in particolare dell'ex impero ottomano, tagliuzzato in protettorati o occupato direttamente come in Libia e Algeria. Parallelamente, per secoli i musulmani avevano dominato l'India, l'Indonesia, gran parte della Russia meridionale, tutto il Medio Oriente, un terzo dell'Africa e l'Europa fino a Vienna. La loro fede li aveva invitati a islamizzare l'Europa. Si sentivano invincibili, superiori ai cani infedeli e consideravano la loro sharia infinitamente superiore al diritto europeo. Per questo anche quando gli europei sono diventati i dominatori del mondo, loro non hanno mai accettato la civiltà occidentale: la subivano digrignando i denti. Poi un giorno si sono svegliati e, ricordando la loro gloria passata, è nato un movimento per tornare alle origini. Sono stati gli imam e gli intellettuali a mettere in moto il processo. L'integralista Arabia Saudita ha così riempito l' Europa di predicatori che hanno propagandato fra i giovani il compito di distruggere l'Occidente.


E poi hanno dato loro soldi e armi. Oggi costituiscono un vero e proprio esercito organizzato, del quale però gli europei e gli americani si sono accorti tardi, pensando in realtà di trovarsi di fronte a terroristi isolati. Ma quando Bin Laden ha fatto saltare le Torri gemelle, da tutto l'islam si è alzato un grido di esultanza, perché anche fra i musulmani moderati c'è ammirazione per i guerrieri di Allah. E quando gli americani, che non hanno mai capito cosa succedeva, hanno abbattuto i regimi laici, le bande jihadiste sono andate al potere con massacri paurosi. Poi si sono infiltrati dappertutto anche in Europa,


29 mar 2016

Incedere ristretto e provinciale di un sindaco d'Italia


La vecchia contrapposizione dialettica destra- sinistra..sembra oggi del tutto soppiantata da logiche primarie di maggiore importanza come quella nord-sud che continua ad incidere sullo sviluppo dell'intero nostro Paese
di vincenzo cacopardo

Se è vero che il premier Renzi si preoccupa in prima persona di intervenire per la formazione della giunta della sua amata Firenze..è anche vero che non si è mai davvero preoccupato di intervenire a favore di un Sud ridotto ormai al lumicino. Il suo pensare in modo continuo alla città di cui è stato sindaco prima dell'arrivo a palazzo Chigi è stato più volte sottolineato da questo Forum. Il passaggio della poltrona al fedele Nardella, nella qualità di nuovo primo cittadino, dimostra il particolare attaccamento alla sua città al punto di voler coordinare una super giunta con tutti i fedelissimi.

Dopo il vertice da lui voluto in presenza del sottosegretario Luca Lotti e Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti e fidatissimo consigliere di Renzi, sembra si sia stabilita l'entità delle opere da mettere presto in cantiere per la amata città di Firenze ..(oltre all'aeroporto con la nuova pista..la tav.. e la linea tranviaria) con costi che superano i 230 milioni di euro di cui il governo ne ha già stanziati 100...altre opere da studiare. Insomma..tutto si fa per la sua città mentre a sud il paese si spegne definitivamente...Sappiamo da tempo quali colpe ha avuto una certa politica locale nel territorio meridionale, ma rimane di tutta evidenza l'indifferenza di un governo tutto proiettato verso la Toscana ed il Nord.

Viene da domandarsi..come può ancora un Sud apprezzare la politica di un premier tanto distaccato!..D'altra parte ..come si può pensare che un toscano così saccente come il nostro sindaco d'Italia possa davvero interessarsi alle problematiche del Sud?. Come potrebbe mai capirle quando rimane rinchiuso nella ristretta visione della sua regione circondandosi dell'entourages dei suoi adepti conosciuti durante la permanenza nel palazzo comunale della sua amata Firenze? Per lui la Toscana rimane la vera regione sulla quale far crescere l'intero Paese..senza percepire l'importanza di un serio problema che investe una enorme parte della nostra penisola e che potrebbe farla sprofondare trascinandosi appresso le bellezze di tutte le altre regioni più stabili e forti...Ragione per la quale riesce davvero più comprensibile definirlo “sindaco d'Italia” e non un vero premier statista.

Le problematiche del mezzogiorno sono state appena sfiorate e mai poste con cura sul tavolo di lavoro del Capo del governo..sia per la totale mancanza di idee in proposito ..sia perchè sono state viste come un pesante fardello che era meglio mettere da parte privilegiando il vari bonus che avrebbero portato molti più consensi. Sarebbe.. al contrario.. indispensabile un progetto Nazionale, anche con il coinvolgimento di una Comunità europea che guardi con lungimiranza e con logica.. nella sostanziale congruenza delle infrastrutture inerenti per un progetto di sviluppo diversificato nelle aree del Sud.

L'italia non è Firenze!..E questi fatti restano una prova provata del forte provincialismo che avvolge una figura politica arrivista ed arrampicatrice come Renzi.. tanto acclamata per la sua loquace parlantina.