15 nov 2016

QUEL PRINCIPIO SUI POTERI



di vincenzo cacopardo
"il tema rimane tuttavia attuale soprattutto quando un capo di Partito con i poteri di Premier sembra in grado di dirigere tutto limitando il ruolo dei due poteri e concentrandoli in uno solo che di fatto finisce con l'assumere una fin troppo restrittiva funzione oligarchica".

OGGI TUTTO SEMBRA PASSARE INOSSERVATO!
La dialettica politica dovrebbe avere lo scopo di far funzionare attraverso la partecipazione di chi sostiene le idee e di chi è veramente capace di metterle in atto, in una collaborazione di rispetto reciproco e non nella distruttiva odierna contrapposizione. Una politica indicata per ruoli e non per contrapposizioni che finiscono col generare confusione e persino spropositate congiure e complotti.
Negli ultimi tempi alcuni parlamentari hanno posto il rilievo di salvaguardare meglio le proprie posizioni politiche in difesa di un potere che sembra avere invaso fin troppo lo spazio della politica. Qualcuno continua a definire la magistratura.. fin troppo invasiva, politicizzata e persino manipolata in favore di precisi interessi di parte.

Si è parlato da tempo della divisione dei ruoli in seno alla magistratura rimanendo di sicuro indispensabile una ricerca per il giusto posizionamento dell’ordine giudiziario in riferimento ai poteri dello Stato…Ma sorgono però spontanee alcune domande frutto di una analisi specifica in riferimento alla importanza che potrebbe avere un potere esecutivo in perenne compromesso o, persino in conflitto, con quello parlamentare: Qual'è oggi la sicura linea di demarcazione tra il potere esecutivo e quello Parlamentare? Quali sono i confini per limitare i conflitti? Quali.. le regole?

Al di là del fatto che si tratta di due specifici poteri, diversi dall’ordine autonomo giudiziario, si potrebbe azzardare che un conflitto permane costantemente allorquando, gli stessi, eletti in Parlamento, assurgono alla carica di ministri o sottosegretari, attribuendosi di fatto un ruolo esecutivo che influenza in modo definitivo il lavoro dello stesso gruppo parlamentare di loro riferimento: Anche qui, una certa consociazione trova forza e si alimenta giacché gli interessi sono estremamente forti ed i ruoli politici vengono espressi nella comune casa di un Partito.

Nella fattispecie il politico, in ruolo esecutivo, potrebbe esercitare un particolare potere agendo in modo dubbio sull’obiettivo pensiero del singolo parlamentare appartenente al proprio Partito, nella identica maniera con cui il magistrato requirente potrebbe influenzare il pensiero del giudice (poichè riconosciuti in uno stesso ordinamento)

Non deve, quindi..sfuggire questo importante particolare che da tempo trascina la nostra politica in uno dei più orrendi teatrini del compromesso.... Non dovrebbe nemmeno sollevare stupore l'avversa posizione di alcuni magistrati che, pur in considerazione di un loro autonomo percorso, potrebbero porsi il dubbio dei pregiudizievoli infiniti conflitti ormai costruiti tra la politica dei Partiti rappresentati nel Parlamento ed ogni Esecutivo.

Si potrebbe..perciò.. azzardare che tale motivo è di per sè sufficiente ad individuare una ulteriore anomalia anche rispetto ad una Costituzione che, da un lato vorrebbe identificare due poteri con ruoli ben diversi (esecutivo e parlamentare) e dall’altro, non pone sufficienti e chiare limitazioni a questa separazione di compiti destinando, in modo troppo sintetico, la guida e l’indirizzo della politica dello Stato all’Esecutivo e raccordandosi in modo assai generico con il Parlamento.. senza tener conto della casa comune di un Partito che li condiziona. Son passati diversi anni da quando su questo punto la Costituzione si è espressa, ma lo ha fatto secondo i tempi ed i principi dapprima esistenti tra politici di alto valore democratico. Oggi sia quella linea di demarcazione.. che il rispetto dei compiti tra i ruoli sono decisamente cambiati!

Tuttavia il tema rimane attuale.. soprattutto quando un capo di Partito con i poteri di Premier sembra in grado di dirigere ogni cosa limitando il ruolo dei due poteri e concentrandoli in uno solo.. che di fatto finisce con l'assumere una fin troppo restrittiva funzione oligarchica.


Viviamo in uno Stato parlamentare e questo basterebbe per porre l’importante azione delle Camere come centralità dalla quale dovrebbe dipendere ogni regola ed ovviamente l’indirizzo culturale ed economico del nostro Stato democratico. I ruoli legislativi, quindi, non possono che essere primari e propedeutici a quelli governativi. Una giusta governabilità dovrebbe seguire un principio di qualità poiché, non si tratta solo di diminuire o di aumentare i ministeri o le poltrone di comando di un esecutivo ma, di determinare un percorso costruttivo e funzionale attraverso una richiesta che partendo dalla domanda deve finire col trovare un logico fine di utilità.

Lomonte..un candidato di cultura che merita rispetto

Ciro Lomonte è oggi il candidato a sindaco nelle future elezioni a Palermo per “Siciliani Liberi” fondata da Massimo Costa.

di vincenzo cacopardo

Un candidato, la cui figura è ormai conosciuta nell'ambiente cittadino e che non avrebbe bisogno di alcuna presentazione. Uomo di cultura che dal 1986 esercita la professione di architetto. È stato promotore e vice coordinatore del Master in Storia e Tecnologie dell’Oreficeria dell’Università di Palermo. Nel 2015 ha creato con alcuni amici la Monreale School of Arts & Crafts. Insegna presso il Master di II livello in Architettura, Arti Sacre e Liturgia dell’Università Europea di Roma.


Per Lomonte l'importanza sta nel saper coordinare! Il candidato (come per l'isola) parla di una Palermo che non c'è.. indicando un difetto di creatività da parte di chi dovrebbe gestire e saper organizzare adattandosi ai tempi.

Il compito di un sindaco deve essere quello di sapersi costruire una squadra valida per competenze in un progetto comune che guardi tanto al sociale quanto alla viabilità, la pulizia e l'ordine, ma anche e soprattutto a saper valorizzare il grande patrimonio artistico culturale che la città detiene.Un infinito patrimonio di ricchezza!"

Nella sua presentazione in pubblico ha parlato di protezione e sostenibilità della nostra particolare qualità insita in diversi campi..ribadendo il desiderio di poter portare a conoscenza dei cittadini palermitani l'infinito patrimonio artistico ed il modo per preservarlo grazie all'amore per la propria città...al fine di poterlo usare come un importante richiamo per il turismo. Ma per ottenere i risultati sperati occorre che il palermitano stesso ne sia consapevole e si educhi alla fondamentale cultura del rispetto.Il compito del nuovo sindaco dovrà quindi anche essere quello di educare a questa forma di cultura. 


14 nov 2016

REFERENDUM: La forza del doppio ruolo e l'alterato uso dei mezzi di Stato

GLI ITALIANI DEBOLI..AMANO QUESTE FIGURE FORTI E DECISE E LE MISTIFICANO FACENDONE MITI...GLI ITALIANI FORTI AMANO VALORI E CONTENUTI E NON MITIZZANO NESSUNO.

di vincenzo cacopardo

Che ci possa essere il rischio di manipolazioni e brogli all'estero è anche probabile!...Per via dell'accanimento con il quale il nostro Premier ha deciso di affrontare questa battaglia non restandone neutrale..anzi fomentando una feroce lotta con l'appoggio di tutto il suo governo.

Nel silenzio di un Presidente della Repubblica che nulla esprime circa la lettera inviata dal premier ai cittadini non residenti, Renzi continua imperterrito come se nulla fosse in grado di arrestare ogni sua azione: 
Non si è mai visto.. nella storia della nostra Repubblica..un premier tanto discusso a cui tutto viene permesso con tale semplicità nella evidente consapevolezza di un ruolo governativo che dovrebbe non prendere parte attiva in una campagna referendaria.

Ma Renzi si fa forte dell'altro ruolo: quello di capo assoluto del Partito di maggioranza in uno scenario anomalo e compromissorio a cui pochi fanno attenzione!

Il doppio ruolo ormai accettato da quella stolta politica che guarda solo al principio di una governabilità forte voluta dall'alto (non essendo in grado di ricercare altre strade più eque e funzionali)..rappresenta oggi una autentica malformazione a danno della stessa democrazia..soprattutto quando, in questo caso, si tratta di referendum popolare! Se non si vuole percepire ed affrontare nel profondo questo problema, non si potrà mai comprendere quanto tutto ciò guasta la logica di un percorso di vera ed fattiva democrazia..Se a ciò aggiungiamo la lunga lista delle anomalie generatisi dopo la ineleggibilità del Parlamento che ha creato una ambigua maggioranza..possiamo di certo affermare una mancanza assoluta dei principi che regolano uno Stato democratico come il nostro che continuerà a portare tanti cittadini a non votare!

La doppiezza del ruolo(Premier -Capo del Partito) crea conflitti e genera ulteriori anomalie ed il primo a doversene accorgere dovrebbe essere il Capo dello Stato che in qualità di garante dei valori della nostra Costituzione..proprio sul metodo della riforma ..sarebbe potuto intervenire!

Sembra che il Governo continui ad usare in modo alquanto irregolare tutti i mezzi a disposizione per sostenere le ragioni del SI: Dagli elicotteri di Stato... agli aerei.. le auto..il personale..e tutte le risorse possibili... in una lotta sleale che, nel Paese della rassegnazione, sembra non sorprendere più nessuno!

La gestione del trasporto aereo di Stato, ad esempio, dovrebbe essere condotta in armonia con precisi obiettivi governativi. I voli di Stato limitati al Presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio dei ministri e al presidente della Corte costituzionale. Ma ogni istanza per la concessione dei voli di Stato deve sempre essere provvista da una documentazione attestante le circostanze che rendono impellente ed eccezionale l'utilizzo del mezzo: Nella fattispecie non sembra per nulla che l'uso di questi mezzi da parte del governo possa essere introdotto tra quelli impellenti ed eccezionali!



10 nov 2016

La vittoria di Trump.. contro l'establishment



IL VOTO ANTISISTEMICO DI UNA AMERICA INDECISA E DIVERSIFICATA

DI VINCENZO CACOPARDO

Il voto americano è sembrato più un voto contro la Clinton che in favore di Trump, ma è di sicuro apparso come la logica conseguenza di una politica che nel paese del capitalismo diffuso non ha saputo tenere conto di un benessere sociale cui occorreva maggiore attenzione.

E' un chiaro voto antisistema.. quello che vince su ogni altro desiderio di crescita che non guarda attentamente ai temi sociali e di equità!
Se la Clinton ha fatto di tutto per farsi odiare nella sua campagna elettorale con la solita aria saccente di quei democratici che nel paese oggi hanno finito col mettere in crisi la loro stessa democrazia, Trump non ha dovuto fare molto per ottenere il consenso dei tanti che ormai non temono più di andare contro un sistema politico che pare avergli tolto ogni speranza!

Donald Trump..per merito della stessa Clinton, è apparso persino migliore di come non è!
Le sue promesse hanno così potuto essere espresse con la solita enfasi con la quale può esprimerle chi vive nel contesto di quella politica spettacolare che mitizza... come quelle sulle quali nel passato insisteva il nostro premier Berlusconi e attraverso le quali oggi ritiene malamente di fare Renzi!

La Clinton gli ha aperto una strada.. ed in questa.. il suo avversario si è trovato più libero di affondare e ribattere attraverso le solite promesse. Un duro colpo per chi, con presunzione, a creduto di poter vincere e affondare sui pettegolezzi e sugli insulti!


Naturalmente non possiamo vedere con apprezzamento i confronti svolti da parte di ambedue i candidati, ma possiamo intuire e ribadire che se una vittoria da parte di Trump vi è stata, è stata oltre che spinta dalla stessa candidata malamente oppostasi, anche e soprattutto da un senso di rivincita sociale che ha visto gli stessi cittadini americani di fronte a due candidati poco apprezzati. Il popolo americano ha finito col mettere in preferenza un cambiamento rispetto ad un establishment ed ai suoi sostenitori, che nel paese federato hanno fin troppo occupato un posto di rilievo nella vita sociale e culturale americana.

La questione Renzi e delle riforme




PREMIER LEGITTIMATO DA UN PARLAMENTO ILLEGITTIMO
di vincenzocacopardo
Da tempo si scorgono nei social appunti sulla validità del nostro Premier o meglio del presidente del consiglio dei
ministri, circa il fatto che non sia passato dalle elezioni popolari. In realtà l'attività dei presidenti del Consiglio è sempre stata più quella di mediazione fra i partiti della maggioranza, che quella di direzione dell'attività del governo.

Il presidente del consiglio dei ministri della nostra Repubblica è uno degli organi monocratici che compongono il governo, i ministri ed il Consiglio ai sensi dell'articolo 92 della Costituzione della Repubblica italiana.
Il presidente del Consiglio può essere indicato dal presidente della Repubblica anche se non eletto dal popolo. E' quindi un errore che si commette quando lo si vuole fare passare come un intruso non legittimato.

Ma è anche vero che nella fattispecie odierna che tocca il nostro presidente del consiglio Renzi.. il problema, coinvolge ugualmente la illegittimità della sua nomina.. in quanto ha ottenuto una fiducia da parte di un Parlamento reso illegittimo dalla Corte Costituzionale.

Cerchiamo perciò di mettere ordine su questa strana faccenda:

Con una sentenza depositata in Cancelleria il 13 gennaio 2014 la Corte Costituzionale dichiara che le consultazioni elettorali già svolte(attraverso il porcellum), ancorché in applicazione, sono da ritenere illegittime. 
Tanto ciò è vero che, proprio al fine di assicurare la continuità dello Stato, è la stessa Costituzione a prevedere a seguito delle elezioni, una prorogatio dei poteri delle Camere precedenti «finchè non siano riunite le nuove Camere» art. 61 Cost.- (Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti)
Le elezioni quindi costituiscono un fatto concluso e pertanto nessuna incidenza è in grado di spiegare la presente decisione “neppure con riferimento agli atti che le Camere adotteranno prima di nuove consultazioni elettorali”.

Ma la Corte ha altresì dichiarato
l’illegittimità costituzionale dell’art. 83, comma 1, n. 5, e comma 2, del d.P.R. 30 marzo 1957 n. 361;
l’illegittimità costituzionale dell’art. 17, commi 2 e 4, del decreto legislativo 20 dicembre 1993, (Testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione del Senato della Repubblica);
dichiarato l’illegittimità costituzionale degli artt. 4, comma 2, e 59 del d.P.R. n. 361, nonché dell’art. 14, comma 1, del d.lgs. nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza per i candidati...
insomma una lunga serie di illegittimità

    (a tal proposito, è utile ricordare che in base a quanto stabilito nell’art. 136 della Costituzione “quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente valore di legge la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione”. Si tratta, dunque, di una efficacia pro futuro che riguarda, vale a dire, solo i rapporti che si sono realizzati dopo la pubblicazione della sentenza di incostituzionalità).

NONOSTANTE CIO'


- Il 22 febbraio del 2014..ottenendo la fiducia di questo Parlamento.. Renzi si insedia col suo Governo a capo dell'Esecutivo restando segretario del Partito di maggioranza dal 2013

    - Ad Aprile del 2014 il Governo, ottenuta la fiducia da un Parlamento dichiarato illegittimo, fa partire il ddl Boschi riguardante la riforma costituzionale.

    - Nel gennaio del 2015 questo stesso Parlamento nomina il nuovo presidente della Repubblica.

    - Il 6 maggio 2015, - lo stesso Parlamento approva attraverso la fiducia la nuova legge elettorale detta Italicum.


    - Nel Dicembre del 2015, lo stesso Parlamento..dopo un lunghissimo ed estenuante numero di sedute.. nomina i tre giudici mancanti della Corte Costituzionale.

Ora.... se questo processo può apparire lecito, deve sicuramente destare molte perplessità nel contesto in cui... dopo che la stessa Corte ha rilevato chiare e profonde irregolarità, questo Parlamento, sulla spinta di un Governo in fiducia dello stesso, ha continuato ad accumularne altre ...attraverso nuove fondamentali nomine ed insoliti processi di riforme!


Non si dubita della circostanza che durante il regime di prorogatio le Camere, seppur non più pienamente rappresentative del corpo elettorale, mantengano, comunque, funzioni relative alla ordinaria amministrazione, compresi gli atti di controllo politico sul Governo e di garanzia costituzionale, ma se questo stesso Parlamento, dopo una simile sentenza che parla di legittimazione politica, per opportunità, possa o no dare vita lecitamente ad un processo di riforma della Carta fondante non rendendo, di contro, la dovuta necessaria garanzia alla Costituzione stessa.

un articolo di Enzo Coniglio sulle nuove elezioni americane


Ma negli USA non ha vinto la barbarie… e il mondo metabolizza l’effetto Trump

di Enzo Coniglio

È comprensibile la reazione preoccupata dei nostri concittadini e del mondo intero di fronte alla vittoria di Donald Trump, divenuto a sorpresa,  il 45^ Presidente degli Stati Uniti.
Avevamo sempre pensato che gli Americani non tollerano i politici bugiardi, quelli che non pagano le tasse, che non rispettano le regole soprattutto quelle relative alla immigrazione clandestina, che non tengono un comportamento corretto nei confronti delle donne…
E lo abbiamo pensato a ragione perché questi sono principi fondamentali dell’etica americana  radicata nei cosiddetti Padri fondatori. E francamente i media che contano e gli stessi “benpensanti” non potevano neppure immaginare che potesse imporsi a livello di massima carica dello Stato, un candidato la cui vita esprime una trasgressività su tutta la linea.
Come dire che si rivoluziona un sistema di valori su cui poggia la società ritenuta la più avanzata e democratica del pianeta. Una sorta di rivoluzione della Costituzione reale…
E invece è successo… Almeno apparentemente. Proprio così: apparentemente.
Apparentemente perchè il voto espresso a favore di Donald Trump non esprime adesione ai “non valori” evidenziati in campagna elettorale.
1. Il voto esprime innanzitutto una opposizione, un rigetto della politica governativa che ha ignorato la popolazione americana degli Stati del centro e del sud a vantaggio di una pretesa globalizzazione e internazionalizzazione. Quasi che continui anche oggi quella opposizione emersa alle origini durante la guerra di secessione…
2. Esprime una opposizione e un rigetto verso un establishment che ha favorito l’arricchimento finanziario di una minuscola parte del Paese a scapito della economia e del benessere della maggioranza e soprattutto del ceto medio che si impoverisce.
3. Gli stipendi non crescono da 15 anni mentre i super ricchi si arricchiscono a gogó. E il futuro appare grigio e  con poche speranze.
4. È vero, l’occupazione cresce ma nei nuovi settori e non certo in quelli tradizionali che caratterizzano gli Stati del centro e del Sud. Quelli tradizionali diminuiscono e quelli  che restano appaiono minacciati da una presenza sempre maggiore e più agguerrita degli immigrati ispanici e asiatici che stanno diventando maggioranza soppiantando il nocciolo duro anglosassone mentre gli USA come potenza, sono soppiantati dalla Cina…
E’ il modello di sviluppo e la politica della globalizzazione fin qui perseguiti,  che vanno messi sotto accusa.. 
Certamente non possiamo sottacere il fatto ben noto a tutti che Hillary Clinton non è molto amata e che su di lei si addensano le nubi di una gestione trentennale del potere, diverse zone d’ombra e in particolare la politica della fondazione Clinton. In altre parole, non sembra  essere lo specchio più limpido dell’etica americana, autentico cemento del Paese.
Di fronte a questo stato di cose, non c’è da meravigliarsi quindi che la paura faccia 48 e che si cerchi una alternativa al potere tradizionale, ritenuto non più idoneo. Finalmente si riconosce che il mito dell’America unita è un feticcio perchè di fatto spaccata in due come sottolineato dal risultato elettorale.
Ed è in questo contesto contraddittorio e per nulla lineare,  che si arriva a dare fiducia ad un improvvisato politico che dà corpo alla opposizione,  parla la loro stessa lingua e promette ciò che questa maggioranza fino ad ora silenziosa, sogna ma non ha avuto l’opportunità di esprimere.
Trump lo sa e accentua i toni fino al parossismo proponendosi come l’eroe trasgressivo, anti sistema che sfida il potere e ripete quello che questa massa vuole sentire.
Adesso che ha raggiunto l’obiettivo, ritornerà nei ranghi come è normale che avvenga in un Paese strutturato in un sistema di valori e di alleanze e di impegni internazionali che costituiscono il fulcro stesso di una società globale.
Trump sa bene che il Presidente degli Stati Uniti non è un imperatore e deve fare i conti con un sistema di limitazioni e di controlli da parte dei poteri fortirappresentati soprattutto dalla finanza, dalle multinazionali e dalle potentissime lobbies a cui deve in grandissima parte la sua stessa fortuna. Ed è questo potere di contrappesi presenti nel Congresso e nella stessa società americana che ha riassicurato i mercati dopo un primo momento di comprensibile sbandamento che sono già tornati in territorio positivo.
Ritornerà tutto normale? Non del tutto. Ma certamente anche Trump sa benissimo, come lo sapeva Garibaldi e Nino Bixio dopo la conquista della Sicilia, che c’è un tempo delle parole e un tempo dell’azione.

9 nov 2016

Tra Trump e Clinton.. perde la politica americana



di vincenzo cacopardo

Non sembra esserci nulla di buono in Trump..come v'è poco di positivo nella Clinton!..E' proprio il sistema americano della politica bifronte e contrapposta... erroneamente declamato di "democrazia" che non potrà mai convincere!..Una democrazia che si pretenderebbe anche da esportare: Oggi in America trionfa Trump perchè il ristretto sistema politico in uso non potrà mai far venir fuori figure migliori! La politica degli USA resterà sempre all'insegna della spettacolarità, dell'imperialismo e dello strapotere! Bisogna capire che queste figure politiche che si affermano negli Stati Uniti sono l'espressione di un sistema che funziona in modo davvero particolare..sicuramente in favore delle lobbjes finanziarie e non certamente per un equo benessere sociale!..Qualcosa che dovrebbe comprendere il nostro paese... da tempo avviato verso una deteriore americanizzazione del proprio sistema! 


Abbiamo assistito ad una campagna elettorale a dir poco vergognosa! Tra convention, dibattiti e faccia a faccia.. sembra essere stata una lotta più di spettacolo che di impegno e percettibilità politica..Questi sono i limiti della politica Americana che fondano i loro principi sulla mitizzazione o la denigrazione delle figure.. sull'aspetto spettacolare di quella che, al contrario, dovrebbe rappresentare la visione di una cultura fondata sull'uguaglianza..sul principio dei valori e sul rispetto per la propria società. Un percorso che ha finito ancora una volta col vedere questo grande paese spaccato nel quadro della infelice serie di insulti tra i due candidati.

Il discorso del nuovo presidente...dopo il  risultato accertato..è sembrato però chiaro e cioè verso un impegno a muoversi per fare dell'America un grande Paese... cicatrizzando quelle ferite degli ultimi anni in cui è stato governato. Trump ha specificato di voler tenere unito il suo popolo...intendendo trasmettere tutta la sua capacità imprenditoriale per il bene del Paese di cui sarà presidente. Parole che suonano simili a quelle di Berlusconi al suo esordio!

Non c'è che sperare che gli stessi americani possano un domani affermare che questa scelta sia stata quella giusta per esserne soddisfatti. Ma di sicuro possiamo asserire che una pessima campagna elettorale, che ha dominato per lungo tempo sui Media, si è finalmente conclusa...non rendendo alcun merito.. nè gloria al sistema politico americano.   

8 nov 2016

Parità di genere..o per merito?

Una delle tante sciocchezze della riforma costituzionale è quella che fissa il principio di parità di genere.
di vincenzo cacopardo

Si usa dire che Paese è più equo e più stabile, dove i cittadini sono trattati allo stesso modo indipendentemente dalla regione in cui vivono, dal loro sesso o dalla loro età, ma non si evidenzia che nello svolgimento di un lavoro ciò che conta prima di ogni cosa, al di là del genere, è proprio la capacità di saper operare!

Per non essere fraintesi.. occorre una breve premessa:
Quando si parla di politica si parla di società e quando si parla di società non si può certo trascurare la forte presenza femminile che la rappresenta. L’impegno femminile in politica risulta logico ed essenziale, un ruolo determinante giacché la stessa presenza della donna nella società è enormemente cresciuta. Molti problemi che coinvolgono la nostra moderna società, in un’ottica femminile, potrebbero essere affrontati con un impegno più profondo. Il ruolo femminile è ormai affermato per logica perché la stessa società lo ha richiesto avendo la donna raggiunto la totale parità e quel rispetto necessario. 
Negli ultimi anni, la donna ha dato al mondo politico un contributo significativo anche se nel suo cammino, è stata impedita da pregiudizi sfavorevoli. Il suo significativo contributo nel futuro non potrà più essere messo in discussione, nè potrà essere identificato come un semplice riscatto nei confronti di una società ormai meno maschilista, ma come il fondamentale impegno per una costruzione di pensieri che un distinto mondo femminile può orgogliosamente apportare

Detto questo..se è chiaro che la donna ha vinto già da tempo questa battaglia avendo oggi potuto dare prova delle sue capacità nello stesso modo in cui da tempo lo fa l'uomo, è anche estremamente facile comprendere che non ha più alcun bisogno di essere raccomandata nel suo genere.

La nuova riforma costituzionale vorrebbe eliminare l'ormai inesistente gap di genere, attraverso l’introduzione in Costituzione dell’equilibrio “tra donne e uomini nella rappresentanza”. Qualcosa che non si percepisce proprio in favore del mondo femminile, ma..al contrario, contro una potenziale loro capacità che.. in tal modo.. potrebbe essere messa in dubbio. Insomma..ormai quel mondo che separa il maschile dal femminile in favore del maschio non esiste ed il volerne sottolineare ancora la differenza come fosse un handicap per la donna..non può che portarle svantaggi alla stessa figura femminile: Si rischierebbe di affermare che una donna, per il sol fatto dell'esistenza di una norma che le assegna le quote(anche se capace) verrebbe posta volutamente in una posizione di favore...immaginiamoci poi..se la stessa fosse incapace!

Questa riforma sulla parità di genere, come altre, facenti parte di tutto l'insieme del complesso di rinnovamento della nostra Carta voluto da Renzi, è una ulteriore dimostrazione della inadeguatezza di saper portare avanti innovazione a beneficio della qualità e del funzionamento..guardando solo ad aspetti esteriori ormai sorpassati.

Il bisogno di “quote rosa” risulterebbe persino pleonastico poiché, trattandosi di capacità e meriti, non mancherà allo spirito femminile ogni possibilità di affermarsi a prescindere da una qualsiasi “quota”: la necessità di una “quota” può persino risultare  penalizzante poiché finisce col collocare la sua figura su un piano inferiore, con un bisogno di aiuto del quale non necessita. Credo che chiunque entri in politica con la passione necessaria, uomini o donne che siano, possa essere in grado di farlo esprimendo idee e pensieri facendosi valere. Saranno..poi.. gli essenziali valori aggiunti la vera affermazione sul campo!

Con questo principio, dovremmo quindi, accettare qualunque figura femminile o maschile per una legge che stabilisce una parità, anche se tali non risulteranno capaci e preparate! 


Cosa può quindi mai significare dividere equamente i seggi politici tra il maschile ed il femminile, se ciò che veramente conta dovrebbe essere la qualità e la capacità di saper lavorare? Una riforma che in un certo senso dovrebbe offendere tutto quel mondo femminile che ormai non ha alcun bisogno di protezione per imporsi..e che può dimostrare e se stessa ed a tutto il mondo maschile le proprie capacità lavorative.  

QUELLE MINACCE DELLE AGENZIE DI RATING


di vincenzo cacopardo
Adesso siamo addirittura alle minacce : E' quella dell'agenzia Moody's  che paventa un declassamento dell'Italia in caso di vittoria del No!
Secondo Moody's il rating potrebbe migliorare se aumenteranno le prospettive di crescita dell'economia e se il Paese riuscirà a realizzare con successo le riforme economiche e del lavoro.
Qualcuno direbbe: e che c'azzecca? Cosa può entrarci l'economia ed il lavoro con una riforma costituzionale?..Forse perchè avendo un comando assoluto.. chi governerà con la nuova legge elettorale ed un Senato profondamente sminuito..potrà prendere ogni decisione senza impedimenti?

Siamo ormai alla ricerca di qualunque pretesto per manovrare un SI attraverso la paura infondendo panico al cittadino che spesso rimane persino inconsapevole e di scarsa conoscenza della materia costituzionale! Le agenzie di rating che non dovrebbero mai mettere naso su queste delicate questioni riguardanti le regole della nostra Carta fondante, arrivano persino a descrivere un quadro del deterioramento delle prospettive di crescita se vi fossa una vittoria del NO!

Una cosa è certa: Da qui al 4 Dicembre, i poteri finanziari, comprese le loro ambigue agenzie di rating, faranno di tutto e di più per infondere la paura, facendosi forza sulla poca conoscenza dei tanti ancora oggi indecisi o poco convinti di andare al voto.

Secondo le autorità finanziarie internazionali le riforme costituzionali volute da questo governo.. sorto dalle ceneri di un Parlamento illegittimo ..aiuterebbero persino a creare un ambiente più attraente e stimolante per le stesse riforme economiche: Sarebbe come dire che uno che deve venderti mobili ..volesse anche importi di cambiare la tua casa!

Siamo alle tristi, ma anche pericolose comiche di un Paese allo sbando in cui l'economia finanziaria internazionale pretende di incidere sulle regole della nostra società..Resteremo venduti a questa finanza globalizzata che allo stato attuale ci ha già penalizzato fin troppo togliendoci qualità e lavoro..e se passasse il Si si chiuderebbe definitivamente quel che resta di uno spiraglio per una politica sociale più adeguata e coerente al nostro Paese! Non si tratterebbe solo di vedere un uomo solo alle decisioni ed al comando, ma una attività Parlamentare resa inutile della quale se ne potrebbe persino fare a meno!   

7 nov 2016

Grillo..teatrale, ma consapevole del suo ruolo.


Il successo del Movimento 5 stelle resta sicuramente legato alle figure che lo rappresentano che dovranno affermarsi attraverso capacità, ed impegno sulla nuova innovazione della politica!

di vincenzo cacopardo

Leggendo il mio post “la componente pragmatica sulla politica e sul sociale” nella pagina “studio e analisi” di questo blog, vi è un punto in cui affermo:
Se, come oggi, ci si adatta lavorando nel proprio campo senza l’apporto di una vera e rivoluzionaria ricerca, si rimarrà sempre immobili in un sistema dal quale si attinge ma, al quale, non sarà mai reso un contributo per il giusto efficace cambiamento. Ciò porta ad un inevitabile stallo dove lo stesso sistema si costringe in un percorso viziato che tenderà sempre a riparare falle senza innovare mai nulla”.

Oggi Grillo col suo Movimento..in un certo senso lavora per una difficile rivoluzionaria ricerca..ed è arrivato in cima ad i consensi lanciando un messaggio di rottura verso un sistema politico ormai fallito. Su questo non si può che essere d’accordo…ma sappiamo anche quanto la sua volontà di voler poi costruire il nuovo... trovi naturali ostacoli.

Se una certa volontà di spingere verso il cambiamento non può che essere sostenuta in pieno da chiunque…non potrà di certo esserlo la fase di edificazione di un programma che impone cambiamenti tali per i quali a volte non basterebbero cento anni per ricavarne le soluzioni. Anni nei quali si potrebbero accavallare ulteriori problematiche che complicherebbero ancora di più le sorti di tutta la società civile. Questo è ciò che ancora oggi frena una buona parte del popolo verso il consenso a 5 Stelle.

Conosciamo queste difficoltà tuttavia non possiamo manifestare apprezzamento per la forza di volontà dimostrata da questo Movimento, poiché... se fino a poco tempo fa la sua accesa battaglia appariva incomprensibile, oggi è una realtà dettata dagli alti consensi dei tanti che vi sperano.

La difficoltà sta nel fatto che quando si vuole sostenere una battaglia per una (pur condivisibile) rottura del sistema..non si può fingere di dimenticare la necessaria e conseguente fase di ricostruzione…fase che, non potrà mai non identificarsi in un adeguato contesto di funzionamento o di possibile ricaduta.

Nel passato il sottoscritto, ancora prima della uscita in campo di Grillo, ha scritto un libro (ed.1999) sul desiderio di cambiamento della politica nella ricerca di nuove idee: Abbandonando le vecchie contrapposizioni politiche.. pur cogliendo le notevoli difficoltà che imponeva un tale processo nel campo.

Ricordiamo che il Movimento 5 Stelle è nato attraverso i Meetup.. uno strumento social commerciale creato da una società nordamericana, Meetup Inc., con sede a New York Dal sito contenitore di tutti i meetup che ha permesso di cercare i gruppi di discussione entro un certo raggio dalla città che viene indicata e di crearne poi di nuovi, è venuto fuori quel “supercontenitore” come quello creato appunto per il M5S.
Meetup per molti è sinonimo di Movimento 5 Stelle, ma in realtà quest’ultimo è stato solo tra i “clienti” di meetup.com.

Quando in moltissimi che credevano nel cambiamento, nel passato, hanno cercato di inserirsi all’interno del Movimento si sono ritrovati nella incomprensibile difficoltà di farsi conoscere attraverso dibattiti ed assemblee per poter esporre meglio il loro pensiero. In tanti si son sentiti abbandonati nel silenzio di un computer collegato ad un sito, attraverso il quale, hanno sottoposto un dialogo senza ottenere il dovuto riscontro diretto con l'interlocutore. Ciò ha creato disordine ed ulteriore incomprensione. Ma nel tempo questo sembra essersi trasformato..ed i vecchi principi dell'esasperato moralismo sembrano oggi lasciare il passo ad una più aperta considerazione delle capacità e delle idee. La speranza odierna è quella di poter vedere nuove aperture nel confronto e nuovi personaggi in grado di sostenere tale forza di cambiamento.

Nel passato ..Grillo è apparso come un moderno profeta che urlava per le piazze "slogan" e "vaffa" in modo spropositato..oggi il personaggio sembra diverso!..Pare essersi allontanato da questo tipo si esternazioni ricercando un dialogo diverso: Pur rimanendo di ispirazione teatrale, Grillo affida ai suoi collaboratori il compito di far crescere il pensiero ed un consenso.

Quando si accenna a Beppe Grillo si parla di forza e dell'ardore di uno spregevole populismo…senza meditare attentamente su ciò che egli ha saputo realizzare in questi ultimi anni! Sappiamo bene che Grillo appare spettacolare poiché viene fuori dal palcoscenico della comicità e della irrisione, ma ciò non deve per nulla impedire di osservare l'altra faccia..ossia quella dell'uomo impegnato in un difficilissimo processo di ricostruzione di una politica diversa ..di rottura, ma anche proiettata verso le nuove idee e la ricerca di nuove figure capaci... assai difficile da trovare e di cui fidarsi.

Grillo..in modo alquanto spettacolare.. propone le sue idee…ma lo fa con l'anima.. usando una forma teatrale e spettacolare per richiamare l'attenzione, poiché è a conoscenza di ciò che significa attirare l'attenzione..e se a volte esagera..lo si può certo giustificare come lo si fa con i tanti che a volte amplificano in modo altrettanto spettacolare la loro figura.

Un personaggio che potrebbe persino non essere credibile e che lascia sempre delle incognite sulle quali meditare: Una di queste è sicuramente quella che.. non è detto che le sue idee siano realizzabili e possano essere svincolate da un principio di integrazione legato al contestuale cambiamento di tutto il sistema internazionale... Un sistema che, a detta di tanti, non potrà mai ricostruirsi in modo così aleatorio e teatrale. 
Ma lui si propone comunque con la forza di una passione... sulla possibilità di immaginare un futuro diverso e migliore...e questo fa la differenza con chi ancora in politica resta immerso in quella forma mentis vecchia ed obsoleta: E' proprio la divergenza tra chi insiste nel vedere la vita sociale nei termini rinchiusi di un estremo pragmatismo e chi ricerca, al di là di esso,  una realtà diversa da scoprire e proiettare verso un futuro...Ed è proprio l'incertezza di quel futuro a porne i limiti!

Comunque si voglia vederlo.. il suo appare un preciso compito: Quello di immettere nuova speranza nel cambiamento che porti a galla certe verità, più equità e maggiore consapevolezza per una migliore vita sociale...qualcosa che riesca ad infondere nuove speranze al Paese! Di certo Grillo, grazie al suo contenitore politico, è riuscito ad arginare possibili rivolte assai più pericolose per le quali bisognerebbe quantomeno ringraziarlo! Sta poi al suo Movimento mettere in atto una politica più concreta.

Al di là di Beppe Grillo, che ritengo consapevole del suo difficile ruolo, il successo del Movimento 5 stelle resta sicuramente legato alle altre figure che lo rappresentano che dovranno affermarsi attraverso capacità, ed impegno sulle nuove idee!

















SI SPACCA UN PARTITO..SI APRE UNA LEOPOLDA..

di vincenzo cacopardo
COME SI PUO' IN UN CONTESTO SIMILE COSI' ACCESO IN UN PAESE A PEZZI E DISGREGATO.. ACCETTARE ANCORA CHE UN PREMIER COSI' LITIGIOSO POSSA ANCHE ESSERE LEADER DI UN PARTITO DI MAGGIORANZA?
SAPPIAMO BENE CHE E' LEGITTIMO, MA E'DAVVERO IMBARAZZANTE CHE TALE PREMIER FAUTORE DI UNA CONTESTATA RIFORMA COSTITUZIONALE..NELLO SVOLGIMENTO DI UN REFERENDUM.. URLI A FAVORE DELLA STESSA IN UNA LEOPOLDA CHE APPARE L'IMMAGINE SINGOLARE DI UN TEATRO DELLA MISTIFICAZIONE..DOVE GLI ACCOLITI LO OSANNANO FINO ALLE LACRIME: UNA VETRINA DELL'APPARENZA.. CHE NON PUO' CHE PROVOCARE ULTERIORI REAZIONI DI OGNI SORTA.

UN PARTITO SI E' SPACCATO ED UNA LEOPOLDA SI E' ACCESA... MENTRE I TIMIDI TENTATIVI DI RICOMPORRE I PEZZI DI UNA RIFORMA PROMOSSI DA UN CUPERLO PIU' IMBARAZZANTE CHE FRUSTRATO, FANNO DA CORNICE. AD OGNI TENTATIVO DI RIORDINARE CIO' CHE ORMAI PARE IMPOSSIBILE METTERE IN ORDINE..

RICORDIAMO ANCORA IN CHE MODO OGGI SI TENTA DI DARE CORPO AD UNA RIFORMA COSTITUZIONALE MALGRADO LE ENORMI ANOMALIE DI UN PARLAMENTO DICHIARATO ILLEGITTIMO, UN CAPO DELLO STATO VOTATO DALLO STESSO, MEMBRI DELLA CORTE E GOVERNO PROMOSSI IN EGUAL MODO. OVVIAMENTE NESSUNO DI COSTORO SI INTERROGA PERCHE' OGNUNO E' RIMASTO COMPROMESSO IN QUESTE  ANOMALIE..RESTANDO A PARLARE SOLO NEL MERITO.
SE ANCORA SI POTRA' VOTARE A DICEMBRE, COLORO CHE ANCORA OGGI RIMANGONO PERPLESSI , TRAGGANO DA CIO' LE DOVUTE DEDUZIONI



4 nov 2016

Per la riforma Boschi la speranza rimane Onida


TRA METODO E MERITO QUESTA RIFORMA PARE FAR ACQUA DA TUTTE LE PARTI
di vincenzo cacopardo
Al di là dei pesanti dubbi sollevati circa l'illegittimità di un simile Parlamento dopo la sentenza della Corte Costituzionale, .. della quale abbiamo ampiamente scritto..si vanno scoprendo macroscopici difetti di merito di questa riforma costituzionale voluta ed imposta da una disordinata maggioranza di governo.

Sembra che il «difetto» odierno si riscontri con le Regioni a Statuto autonomo. Come ad esempio.. quello della Sicilia che al comma 7 del terzo articolo così recita: L'ufficio di Deputato regionale è incompatibile con quello di membro di una delle Camere, di un Consiglio regionale ovvero del Parlamento europeo. Il chè specifica chiaramente che l'eletto nell'Assemblea regionale non può contemporaneamente ricoprire la carica di deputato o di senatore della Repubblica come si vorrebbe nella nuova riforma...E' il costante problema delle delicate riforme volute da Renzi con la premura e con una sorta di imposizione!

Vi è dunque una chiara questione di incompatibilità con le Regioni a Statuto speciale che potrebbero essere modificati solo con una ulteriore legge costituzionale e solo dopo un'intesa con la stessa Regione. Ciò comporterà che.. prima di mettere in atto questa riforma.. sarà necessario modificare tali Statuti e sembra che per questo occorrano altre 5 leggi costituzionali (il numero delle Regioni a statuto autonomo), i dovuti passaggi parlamentari.. ed il vincolante parere di ciascuna Regione. .Cosa non di poco conto!

Ma un problema rimane.. poiché.. se dovesse passare il SI.. il Senato non potrà interamente rinnovarsi generando altri problemi istituzionali che porterebbero ulteriori disagi.

Ricordiamo ancora che già di per sé la Costituzione nella parte riguardante il Titolo V all'art 122 (seconda parte) che si è inteso modificare, indica che -il sistema di elezione ed i casi di ineleggibilità e di incompatibilità del Presidente e degli altri componenti di una Giunta regionale nonchè dei consiglieri regionali sono disciplinati con legge della Regione nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi: Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo.
Dove vi è espresso chiaramente che si disciplina attraverso legge regionale!

Adesso forse..per la Boschi e questo Governo.. vi è un motivo in più per sperare che la questione di incostituzionalità sollevata dal presidente Onida al Tribunale (relativa al quesito della scheda) possa essere accolta e dare fiato a Renzi per porre rimedi alla serie di anomalie che pian piano vengono a galla in questa strampalata riforma..