9 dic 2016

I MEDIA SOTTOVALUTANO L'INNOVAZIONE DELLA POLITICA

di vincenzo cacopardo

..Non intuiscono l'importanza di adeguarsi e dare voce ai nuovi Movimenti dove cresce più qualità e dove si amplificano giorno per giorno i veri bisogni della cittadinanza.

La prova è suffragata dai risultati del referendum che hanno visto giornali e televisione pubblica schierati per il sistema..sottovalutando l'azione dei tanti movimenti locali. 

La odierna tripolarizzazione della politica..mette un freno al tentativo di un bipartitismo tanto amato da una politica internazionale europea tendente a soffocare un principio di libera democrazia. Quello che però dovrebbe intuirsi nel nostro Paese, per i tanti che non hanno apprezzato la guida politica del nostro saccente primo ministro, restando incerti circa un futuro da affidare ai Cinquestelle, è il fatto che... pur nella loro impegnativa, difficile ed a volte..imprudente formazione, essi lasciano una porta aperta a tanti che guardano con interesse alle nuove idee di una politica diversa. 
Oltre ad avere il merito di arginare possibili cruente insurrezioni da parte di un popolo alquanto stremato e diviso nella persistente indigenza, essi hanno di certo aperto una breccia frenando il vecchio andazzo delle...ormai poco edificanti..contrapposizioni ideologiche.

Immaginiamo per un attimo che non fosse esistito questo Movimento di rottura al sistema dei due Poli..Cosa sarebbe successo?
Saremmo rimasti fermi e rinchiusi ancora per lunghi anni in quel gioco della politica delle reazioni e dei soliti compromessi. Ma anche peggio: si sarebbe costruita con forza quella cultura politica monolitica bifronte di un bipartitismo che non avrebbe lasciato più speranze al dialogo e che tanto..invece..ha sempre offerto alla oligarchia dei  partiti! Si sarebbe chiuso definitivamente un portone ad una libera partecipazione di tanti ancora motivati da una passione per la politica per rendere un contributo in più al Paese.

I Cinquestelle potranno avere mille difetti..può darsi: Impreparazione ed una discutibile organizzazione! Ed e' persino intuibile che possano metter inquietudine, ma il governo Renzi.. ha forse dimostrato preparazione e capacità di percorso di rinnovamento rispetto al passato? 
La porta aperta dal Movimento di Grillo è di sicuro una speranza.. poiché non è detto che attraverso questa.. un domani non possano entrarvi altri Movimenti anche locali o formarsi e crescere nuovi Partiti che altrimenti avrebbero perso per sempre ogni opportunità. La porta aperta.. potrebbe giovare e portare nel futuro quella necessaria dinamica occorrente per crescere con idee ed innovazione in favore di uno sviluppo più sano.

Quello che sicuramente non si comprende è il comportamento dei Media (giornali, radio e tv) che non sembrano mai guardare verso un futuro ponendo solo ed esclusivamente la loro attenzione sui vecchi Partiti. Non osservando in lungimiranza la crescita di tante nuove azioni politiche portate dai movimenti locali che offrono tanto spazio alla cittadinanza.


La Stampa nazionale pare non percepire questa innovazione seguendo pedissequamente il percorso di quei Partiti ormai affermati da tempo e  i loro politici seduti nelle poltrone.. non intuendo l'importanza di adeguarsi alla voce dei nuovi Movimenti dove crescono le esigenze e dove si amplificano giorno per giorno i veri bisogni sociali.     

7 dic 2016

NUOVA LEGGE ELETTORALE TRA MAGGIORITARIO E PROPORZIONALE


Impossibile mandare l'Italia alle urne con due sistemi elettorali diversi, uno dei quali per giunta, (quello relativo alla Camera), ancora sotto il vaglio della Corte Costituzionale.
di vincenzo cacopardo



Siamo finiti col ritrovarci il Senato proporzionale e la Camera fortemente maggioritaria. La prossima scelta del governo che resterà in carica, dopo la legge di bilancio..sarà..quindi..quella di ricercare insieme una legge elettorale senza fiducia che soddisfi un po' tutti! Queste sembrano anche le intenzioni del Presidente Mattarella che in questi giorni ha disdetto ogni appuntamento per porre ordine ad un quadro politico istituzionale abbastanza complicato.

Nel mezzo ci sarà una difficile assemblea del partito di maggioranza dove Renzi potrà osservare quanto il suo ruolo di leader sia rimasto intaccato dal recente referendum.

Fatto stà che una soluzione andrà trovata al più presto!
Ma chi sarà il Premier che dovrà guidare in questi pochi mesi il governo? Al di là di ogni possibile nome quello che veramente vorrebbe il nostro Capo dello Stato è di sicuro una «transizione ordinata», nel rispetto della sovranità del Parlamento.

L'occasione è utile per approfondire in breve la differenza dei principi sui quali si fonda l'aspetto di una legge elettorale e la conseguenza che arreca ai valori stessi di una politica democratica!

Il sottoscritto nella qualità di sostenitore del proporzionale non può che augurarsi che la ricerca di una legge elettorale possa partire dai principi di salvaguardia di una partecipazione più attiva e profonda della cittadinanza. Non v’è dubbio che, nel nostro Paese, un sistema proporzionale, non sarebbe riuscito ad adattarsi ad una errata concezione del bipolarismo tendente a definire con più semplicità e concretezza una sicura governabilità. Per portare avanti il sistema bipolare occorreva la prepotenza di un maggioritario che potesse offrirgli maggiore sicurezza ed efficienza.

Ma oggi la situazione..con l'arrivo del Movimento 5 stelle.. è ben diversa! Nel sistema maggioritario.. al quale buona parte delle forze politiche aspirano.. per ottenere quella sicura governabilità..il problema continua a persistere sulle conseguenze che si riportano ad una libera azione democratica: Infatti..definendo in modo snello la maggioranza, si rinvigorisce l’aspetto governativo, ma nel contempo, si tende ad indebolire l’effetto fondamentale di una politica di base che dovrebbe supportare le diverse idee e le particolari esigenze provenienti dal basso.

La scelta del maggioritario viene sempre promossa e spinta da coloro che si potrebbero definire “ attori e protagonisti”, personaggi che guardano ad un riscontro individuale della figura nel senso più egocentrico. Qualcuno potrebbe affermare che ogni progetto può essere definito e portato avanti solo da coloro che rappresentano la testa di un sistema..ossia un governo con i suoi ministri, ma ..come ormai comprovato in questi ultimi tempi… è sempre più difficile sostenere una governabilità, senza una base politica di appoggio più sicura. Il bipolarismo, com’è noto, definisce due correnti di pensiero differenti ed in contrapposizione per visioni ideologiche che tendono ad identificare le scelte. Queste scelte pongono, coloro che  devono condividerle, di fronte ad un bivio al quale il singolo pensiero del politico non potrà, né dovrebbe mai sottomettersi: difficile poter condividere in toto un progetto per il quale si potrebbe essere d’accordo solo in parte!

Da un lato …il sistema proporzionale offre maggiore politica di base rendendo più instabile un percorso governativo. Dall’altro...quello maggioritario offre più garanzie di stabilità ad ogni esecutivo, limitando..ma spesso anche, soffocando, ogni possibile dialogo alla base. Quale sarà dunque la soluzione...anche nella visione di una nuova tripolarizzazione.. se non si opera verso un innovativo percorso che possa offrire ad ambedue…una più libera strada favorendo un traguardo più efficiente ed equilibrato?


Qualunque risposta dovrebbe considerare una futura divisione dei ruoli. Una suddivisione che possa vedere un sistema proporzionale per la ricerca della costruzione di una politica di base fondata sulle idee.. ed uno maggioritario per l’identificazione delle figure amministrative competenti. Due ruoli separati per capacità e per obiettivi, che possano lavorare senza conflitti e compromessi di sorta al fine di rendere più funzionale ogni percorso. Qualcosa di non facile da riscontrare, ma sulla quale si potrebbe lavorare nell'ambito di una ricerche innovativa di aiuto ad una politica moderna, meno conflittuale e più funzionale.

Personalizzazione e responsabilità

di vincenzo cacopardo

MICHELE SERRA su Repubblica liquida in modo quasi irrisorio il risultato del referendum deridendo quella parte dei No come fosse una casa dei disperati che hanno combattuto solo una lotta di livore contro Renzi.

Secondo Serra, fedelissimo al partito del premier, con questa vittoria..in modo quasi beffardo.. il NO mette in mano le sorti del Paese a quell'establishment che lo stesso avrebbe voluto combattere”. 
Insomma..lo scrittore giornalista..definisce sinteticamente un'analisi ritenendo una sorta di loro “legittima contentezza” l'aver spedito a casa quello che definisce “il detestato giovanotto toscano” .

Tutto il resto sembra contare poco ..o forse non conta affatto!..
Quindi... secondo Serra.. si sarebbe dovuto votare per una pasticciata e confusa riforma della nostra Carta fondante..solo per assecondare un governo (dove si mettono in evidenza incompetenza, disordine e continue anomalie) solo per il fatto di salvare il Paese da una governabilità più approssimativa che stabile?

Un altro dei modi di ragionare di certi scrittori intellettuali che definiscono la politica solo nell'ottica di quel premierato.. più furbo che equilibrato, senza tener conto dell'importanza di un sistema di democrazia e di sostegno dei valori fondanti della Costituzione.

Se così è..allora quello voluto dal governo Renzi sotto l'egida di Napolitano suona proprio come un vero RICATTO nei confronti di una popolazione che ha sopportato tutto e di più!

LA PERSONALIZZAZIONE del voto l'ha voluta solo il Premier capo di Partito.. giocando su un inopportuno doppio ruolo..Col suo governo ha imposto un referendum senza ricercare una maggioranza valida all'interno del Parlamento. Non avendola trovata con i due terzi.. avrebbe dovuto desistere! Questa è vera irresponsabilità! Quella di aver messo in mano ai cittadini una scelta difficile..non essendo riuscito a trovarla nell'Aula parlamentare...continuando a propagandare la sua immagine in modo assillante. Ma i cittadini hanno risposto per le rime!


SE UNA COLPA ESISTE.. ed è ormai accertata.. è proprio quella di un Premier che si è reso sempre più arrogante e spregiudicato nella sua politica ricca di anomalie e conflitti..non certo funzionale e di aiuto al Paese. 
Gli è sempre mancata quella sensibilità politica che un vero statista deve avere!

6 dic 2016

I MAESTRI DEL PENSIERO POLITICO E DELLE ANALISI


di vincenzo cacopardo

Strano..che una serie di personaggi..intesi come "MAESTRI DEL PENSIERO POLITICO ODIERNO" avessero... fin da prima del voto referendario.. espresso il loro parere sulla riforma ritenendo che sarebbe stata apprezzata dai giovani..per constatare.. subito dopo.. che sono stati proprio i giovani a bocciarla! 

Hanno completamente sbagliato la lettura.. dimostrando come, in realtà, i vecchi incapaci di leggere il futuro..sono proprio loro!

COSTORO..durante la campagna del referendum.. hanno sempre fatto cenno ad un Partito del “non cambiamento” che avrebbe osteggiato di continuo le proposte di Renzi, ma hanno volutamente omesso di entrarvi obiettivamente nel merito e nel metodo. Il loro concetto rimaneva, e rimane tutt'oggi, ridotto ad un “generico cambiamento” dimenticando di guardare ad una funzione qualitativa fondamentale dell'azione di rinnovamento...
SONO QUEI PERSONAGGI pseudo-intellettuali che se ne escono fuori con la solita retorica su Grillo e della sua ossessione sull'onestà.. finendo col non entrare mai in un dialogo più costruttivo inerente l'opera di chi oggi vorrebbe impegnarsi davvero per cambiare il sistema politico marcio ed infetto...di chi almeno ha ridotto gli spazi per atti estremi di violenza e che..con impegno cerca di dedicarsi ad una metamorfosi sociale di vero cambiamento.

TRA QUESTI ANALISTI c'è chi sostiene che Matteo Renzi circondato da una schiera di giovani, pur commettendo tanti errori anche sugli articoli delle leggi e della Costituzione, ha presentato un argomento inoppugnabile: il futuro. Il futuro appartiene loro, non alle cariatidi!

Ma l'esito del referendum ha dimostrato tutto il contrario! Quindi sarebbero proprio quei giovani che hanno condannato la riforma ad essere le cariatidi? 
Un errore tipico della supponenza di questi stessi intellettuali.. soloni del pensiero e della narrazione politica.. che hanno seguito il percorso arrogante di un Premier circondato ( a loro dire) da apprendisti improvvisati che sbagliano..per finire col definirli “il futuro”: Una prova inoppugnabile del limite, ormai evidente, di chi pensa che gli errori e gli sbagli possano essere consentiti agli accoliti Renziani, ma mai ai fedeli del Movimento 5stelle..Bel modo di leggere, analizzare e giudicare!


MA QUESTI MAESTRI DELLA NARRAZIONE, non contenti del risultato di tutta evidenza di un referendum che ha visto un impegno notevole da parte dei cittadini, insistono col giudicare il voto un'”avventura” per il Paese.. screditando persino il popolo con frasi come “molto meglio affidarsi a una èlite responsabile di patrioti che non alle masse sempre più sensibili ai richiami della disinformazione, della frode e dell'impostura”. 
Quindi.. avendo preso una bella batosta da parte del popolo che rimane sovrano e si è sforzato di comprendere a fondo il contenuto di una Costituzione, si cerca adesso.. in tutti i modi.. di denigrarlo pur di dare ragione alla riforma imposta da un governo persino illegittimato che ha cercato in tutti i modi di spaccare il Paese! 
Torniamo dunque al teatro dell'arroganza passando da quello dell'incoerenza e della presunzione!

Se una buona parte del voto è stato contro Renzi..un'altra parte è stato in suo favore!..
Ma di sicuro la personalizzazione del voto l'ha voluta solo il Premier capo di Partito.. che col suo governo ha imposto un referendum senza ricercare una maggioranza valida all'interno del Parlamento. Già da allora avrebbe dovuto desistere!
Se una responsabilità esiste ed è accertata è quella di un Premier che si è reso sempre più arrogante e spregiudicato nella sua politica ricca di anomalie e conflitti..non certo funzionale e di rottamazione.



5 dic 2016

Vince l'"accozzaglia" contro l'arroganza



Ma è soprattutto il SUD che lancia un urlo contro un premierato tanto assente..quanto ipocrita ed insoddisfacente!

di vincenzo cacopardo

La Costituzione rimane così com'è..con la speranza di poter cambiare qualche articolo in meglio attraverso una giusta formula proporzionale che individui una chiara maggioranza su proposte utili e funzionali . Lo stravolgimento del testo della Carta.. voluto dall'arroganza del Premier.. è stato fortemente castigato soprattutto nel Sud del Paese con punte oltre il settanta per cento: Chiaro segno di un Mezzogiorno stufo di essere preso in giro da un governo delle false promesse e della mancanza di idee.. che presume di poter cambiare le regole della Costituzione!

Renzi si è dimesso non tralasciando di criticare ancora coloro che non hanno condiviso la sua riforma..sostenendo di non avere rimorsi per il suo operato: Queste sue affermazioni fanno parte della insita e pervicace supponenza stagnante in questa figura determinata che sembra persino non aver ben percepito l'entità di questa sconfitta!

Questo referendum ha messo la cittadinanza in moto inducendola a vederci più chiaro su ciò che si voleva riformare. La conseguenza è stata una buona affluenza (75%) e tanti cittadini hanno potuto prendere una migliore conoscenza del contenuto delle nuove riforme. La disprezzata “accozzaglia” ha dunque reso una dura lezione al Premier saccente che... nonostante guidasse un governo con la fiducia di un Parlamento illegittimo, non ha perso tempo nel mettere mano al cambiamento di una Carta fondante che regola i principi in riscontro dei valori del Paese, con una intensità pari al suo innato determinismo.

Il Capo dello Stato darà presto l'incarico per presiedere questo governo al fine di procedere ed espletare i compiti dovuti: Adesso non rimane che far passare la legge di bilancio e ricorrere ad una nuova legge elettorale.. le cui linee guida non saranno facili da ritrovare insieme. Di sicuro il Paese ha bisogno di correre verso un voto, ma dovrà farlo con il necessario tempo per individuare una legge elettorale che soddisfi tutti..ricercata insieme e senza bieche fiducie.


Non si vuole infierire su un Premier che esce fortemente sconfitto da questa battaglia voluta principalmente da lui stesso, ma non si finirà mai di comprendere come, un giovane ed abile comunicatore della politica, avendo avuto le sue occasioni per poter costruire un futuro migliore per il suo Paese e per i suoi giovani, abbia sempre peccato di presunzione, arroganza ed insensibilità politica ..vendendo tanto fumo e supponenza. Sin dall'inizio... in questo Forum... si è scritto del pericolo che oggi si corre quando al comando non si accompagna la necessaria umiltà e l'equilibrio.   

La parola ad Alfio di Costa


DOPO IL REFERENDUM, ALFIO DI COSTA SFOGA LA SUA CONTENTEZZA  PER LA VITTORIA DEL NO


"La Sicilia guadagna in fiducia e noi sempre più in consenso"

"Noi.. del Movimento "Insieme Si Può"... abbiamo svolto la nostra parte in mezzo alla gente e soprattutto sui Social."
In questi mesi abbiamo subito attacchi senza precedenti, ci hanno danneggiati attraverso Hacker, ma abbiamo saputo reagire come sempre facciamo in modo Democratico”. Il presidente di INSIEME SI PUO' esterna tutta la sua gioia dopo i risultati che hanno visto nella sua terra segnare la vittoria dei NO con oltre il settanta per cento.

"I Giornalisti di Regime non ci intervistano malgrado i sorprendenti risultati ottenuti attraverso le piattaforme informatiche su internet: Non ci hanno invitati nelle Radio e nelle TV pubbliche , malgrado noi li abbiamo più volte invitati a condividere e far conoscere i nostri post."

Solo su FB in novembre il Movimento di Alfio di Costa ha raggiunto oltre 400 mila persone e 37 mila interazioni. A questi dati dobbiamo aggiungere altre centinaia di migliaia di interazioni su Twitter e Google plus.

"Devo ringraziare i sostenitori ed i simpatizzanti del nostro Movimento per aver creduto in noi combattendo una battaglia per la Difesa della nostra Costituzione e per la Democrazia, ma anche in difesa del nostro Statuto Speciale."


Il lavoro svolto da INSIEME SI PUO' sui social è ininterrotto. Il suo Presidente e fondatore rimane di sicuro la figura politica che in Sicilia attrae l'attenzione della maggioranza dei visitatori dei Social..tuttavia pare essere ostacolato dai Media che sottovalutano la lotta in difesa dei valori supremi della sua terra.. quasi come a volerla fare apparire inutile e vuota.

2 dic 2016

Gli italiani costretti al voto referendario




Ormai sembra che si sia detto di tutto e di più su questo referendum! Si resta appesi ad un imprevedibile risultato in considerazione del fatto che non vi è alcuna certezza su una vittoria..Forse è più facile prevedere un quasi pareggio!

Comunque andrà a finire..una cosa è certa! Per le strade dopo qualche tempo la frase convenzionale sarà: Te lo avevo detto io..era meglio votare diversamente!.

Il risultato.. quale esso sarà.. non renderà una vittoria al Paese Italia che, oltre ad avere impiegato mesi in una discussione di cui tanti ancora non percepiscono importanza, conoscenza e chiarezza, dovrà ricominciare a costruire una solida e funzionale politica che, in vero..da decenni non si scorge più.

Questa consultazione è qualcosa che si è voluta quasi prepotentemente per fini che si potrebbero anche intuire:Una materia che si sarebbe dovuta trattare in sede parlamentare attraverso una opportuna ed apposita Assemblea Costituente.

Ma i cittadini sono dovuti intervenire e forse in tanti avranno almeno potuto prendere meglio conoscenza delle regole.. dei contorni e dell'importanza di una Carta fondante!

Possiamo solo augurarci che..al di là di ogni prepotenza voluta dal governo per questa consultazione... costringendo una popolazione, già stremata dai propri problemi, si possa votare in un clima sereno e senza imbrogli che potrebbero evidenziarsi come un'ultima sortita per chiudere un quadro già reso pesante.

Il sindaco d'Italia e la sua visione ristretta


di vincenzo cacopardo

«Ho 41 anni, sono un boy scout della provincia di Firenze, , non sto qui a scaldare la seggiola. In Italia vedo tanti ostacoli. Domenica si vota su questo e con il No le poltrone restano le stesse. Il sistema politico, la Casta, resta lo stesso!». La solita nenia del nostro Premier ..al quale tutto si permette.. persino di dettare in corso di un referendum (a due giorni dal voto).. una scheda da inserire sul metodo di votazione dei senatori..per la quale servirà una apposita legge.

Lasciatemi dire...si vedrà ..si potrà ..si cercherà ..ci si impegnerà..sono tutti verbi al futuro che lo scaltro sindaco d'Italia usa di continuo per incantare il suo popolo. Ma..al di là delle promesse continue e della sua incontinente comunicazione...il suo modo di leggere la politica Nazionale rimane limitato a quella di un primo cittadino di un capoluogo: In sostanza Renzi immagina che la nostra Nazione possa amministrarsi come un grande Comune dove..nella sua persona di Sindaco nazionale( con i poteri simili a quelli che un sindaco detiene in una città)..possa essere lasciato libero ed in grado di fare ciò che vuole.

Questa appare essere la sua interpretazione della politica di Stato

Ma la visione ed il lavoro di un Sindaco non potrà mai essere simile a quella di un capo di Governo dove.. per Costituzione.. il sistema rimane di tipo Parlamentare e dove il fulcro stesso delle decisioni deve svolgersi all'interno delle Aule. Inoltre sono del tutto imparagonabili.. sià il lavoro.. che le stesse scelte politiche di un intero Paese con quelle esclusivamente amministrative di un Comune che necessita di provvedimenti immediati per i servizi di una città.

E' proprio questo modo di leggere la politica tendente a non dividere compiti e mansioni diverse che sta condannando il nostro sistema! Un sistema che trova solo e soltanto comode soluzioni pretendendo di costruire governabilità attraverso azioni dall'alto in uno stato del tutto confusionale!

Questa visione politica ristretta, (ma anche assai provinciale) è quella che Renzi porta avanti dal primo momento della sua apparizione in seno ad una classe politica debole non in grado di metterla a nudo..all'interno della quale riesce ad emergere con facilità! Il suo modo di interpretare la politica è estremamente sintetico e semplificativo...perchè deve portare solo ad un immediato risultato ..qualunque esso sia!...Insomma: “Fare.. anche a costo di penalizzare una qualità ed una logica più utile alla funzione della politica”!

Il suo è un modo di ragionare solo in termini di operatività! Il chè rende autoritario lui ed il sistema che vorrebbe costruirsi attorno edificato proprio sulla stessa casta che vorrebbe contrastare!

La politica necessita certamente di soluzioni, ma anche di scelte da operare attraverso una ricerca appropriata che la possa rendere operativa anche in termini di funzionamento, rispetto sociale ed equità..ben più impegnativo che quello di trovare frettolose soluzioni di metodo che poi cozzano con il merito stesso!
Il modo ristretto di guardare alle soluzioni della politica di Renzi è sicuramente simile a quello di un Sindaco ed.. in questa sua visione.. egli insiste per trovare leggi elettorali maggioritarie che possano tagliare e dividere le opinioni al solo beneficio di fare per risolvere nell'immediato, ma senza mai considerare la qualità intrinseca e quindi anche i naturali processi negativi che potrebbero derivare in una visione più lungimirante!


La sua mentalità ristretta rimane e rimarrà sempre quella di un primo cittadino, ma non certamente quella di un vero statista primo ministro di un governo funzionale ed avveduto! 

"Il recupero dell’onestà intellettuale" di Paolo Speciale


I fiumi d’inchiostro sul referendum costituzionale confermativo del 4 dicembre prossimo sono già oltre la piena di qualche giorno fa: ci si è in massa spesi, con tutti i mezzi oggi a disposizione, in ogni possibile interpretazione e dissertazione, ciascuna delle quali retta da questa o quella ragione. Si tratta della terza consultazione popolare di questo genere nell’Italia repubblicana, cioè dal 1946 ad oggi, e questo rende senz’altro più mediatico l’evento, decisamente raro e proprio per questo da molti definito una “occasione”. Una occasione per cambiare, ovvero per conservare, ovvero per esercitare un diritto tutelato dalla stessa Costituzione oggetto delle modifiche già apportate dal Parlamento ed ora sottoposte al voto popolare; un’occasione per modificare i ruoli, le competenze di ciascun organo elettivo ma anche e soprattutto le modalità di esercizio del potere legislativo; per non parlare di quello esecutivo che, a detta di molti, trarrebbe una particolare “forza” in caso di vittoria del “sì” tale da turbare gli equilibri di garanzia democratica che hanno ispirato i cosiddetti “padri” nell’immediato dopoguerra. 
Ma procediamo con ordine: gli appuntamenti ai quali il Governo e soprattutto le forze di opposizione non si sono ancora presentati – e sono già in grande ritardo – sono due: la controriforma del sistema pensionistico dopo i devastanti effetti della legge Monti – Fornero e la definizione di una nuova legge elettorale che potesse conciliare il diritto della maggioranza di governare con quello della minoranza di opporsi costruttivamente, non escludendo aprioristicamente una rivisitazione - invece opportuna - del principio di proporzionalità; e questo senza invocare impropriamente il rischio di connessione tra essa ed il ritorno alla sempre temuta “instabilità”, o almeno di quello che oggi ne è rimasto. Cioè del timore di tutti i governi sin qui succedutisi negli ultimi venti anni, effetto di quel mancato appuntamento di riforma del sistema elettorale, una insidiosa omissione che ha di fatto reso paradossalmente il Senato la vera ed unica opposizione al Governo nell’esercizio della sua funzione di indirizzo politico, a causa dei numeri sempre risicati. E’ da qui che sono nati i “necessari” trasformismi verdiniani ed altri mostri politici di dubbia natura. E’ da qui che si reso “necessario” per chi governa aggirare l’ostacolo con il depotenziamento funzionale di Palazzo Madama tramite la adozione di una legge costituzionale che oggi siamo chiamati a giudicare nel merito; un depotenziamento troppo facilmente equivocabile con il millantato “superamento” del bicameralismo paritario, complice una informazione di scarso livello intellettuale ma purtroppo di facilissimo ed agevole impatto consensuale a livello popolare. 
E’ da qui che si è generata una pericolosa confusione tra la politica “costituzionale”, dove le larghe intese sono indispensabili, e la politica “contingente” del governo Renzi: entrambe sono impropriamente confluite in un processo identitario che si è avviato presso la pubblica opinione, che in percentuale più che sensibile non sarà pertanto ispirata, nel segreto dell’urna, da una imprescindibile onestà intellettuale, quanto piuttosto da beghe partitiche e populistiche che renderanno ancora di più i “padri” del 1946 unici ed inimitabili. L’esecutivo si assuma dunque la responsabilità di aver scelto la porta più larga ed agevole – eppure ingloriosa per il Senato – per rendere più agevoli i passaggi parlamentari delle leggi di sua iniziativa ed i cittadini si impongano responsabilmente di non prescindere da queste preliminari valutazioni prima di usare la matita sulla scheda elettorale.
Paolo Speciale


1 dic 2016

Cambiare per non cambiare..


QUEL TRENO SBAGLIATO DEL CAMBIAMENTO
di vincenzo cacopardo

C'è forse una cosa che può essere peggiore di quella di mettere un segno sul SI sulla scheda referendaria..ed è la condotta subdola dei tanti che si nascondono ancora dietro quel “preferisco non dirlo”..E' un po' simile al modo di ragionare di quei politici che affermano” meglio questo che nulla”.

Siamo entrati diverse volte nel merito pasticciato e nel metodo poco ortodosso con cui si pretende di incidere sulle regole fondanti della nostra Carta costituzionale. Ma più ci riflettiamo.. più siamo convinti che, abusando nel criterio nel mettere mano ad una falsa demolizione di un bicameralismo paritario, in modo poco opportuno ed altrettanto poco legittimo, sono riusciti a far ergere un muro più forte e deciso a difesa della Costituzione vigente: Come se tanti cittadini si fossero di colpo ricordati quanti benefici ha portato un sistema di regole sul quale abbiamo investito per anni il nostro processo in difesa di una democrazia: Regole che bisognerebbe di certo migliorare e rimodernare con utili..seppur determinanti..riforme funzionali.. ben diverse da quelle che si vogliono imporre!

Il cambiamento voluto da Renzi.. spinto da parole retoriche come “paludi e galleggiamenti” “distruzione e catastrofismi” non può riuscire a convincere: Se in tanti voteranno SI..lo faranno soprattutto per la forma di mitizzazione nei confronti del determinismo mostrato dal Premier riconoscendogli, in realtà, più furbizia che intelligenza politica...quella furbizia che al popolo ancora tanto piace! Una sorta di reazione animosa ad un NO fondato su principi di inopportunità mossi da un governo formatosi da un Parlamento non legittimato e da considerazioni di merito... oltre che dalla confusione di normative ancora non definite!

Affermare che il problema della politica si fondi su un deficit delle regole della Carta fondante è un stupidata! Siamo ormai tutti certi che non sono le regole ed i valori che mancano alla Costituzione, ma il saperle mettere in opera. Non mancano leggi, anzi sono persino troppe, manca di sicuro il saperle far funzionare e farle rispettare! Soprattutto nell'ordinamento politico i cambiamenti di principio non sembrano assolutamente essere quelli che si vorrebbero imporre con questa riforma costituzionale. Si potrebbe pensare che tutto ciò sia un bluff per dare a Renzi vantaggio e rendergli giustificazioni. Un Bluff sul quale purtroppo in tanti oggi cadono!

In realtà è come se avessimo perso un treno per raggiungere quel traguardo per riformare in modo funzionale e democratico una Costituzione...Questo è oggi acclarato proprio dalle parole dei tanti politici che propongono quel SI insistendo con la retorica frase :“meglio questo che nulla”! Una frase che la dice lunga sulla superficialità con la quale si pensa di poter riformare una Costituzione...Insomma pur consapevoli di aver preso il treno sbagliato.. procedono comunque e prepotentemente sul percorso errato!

IL CNEL POTRA' DAVVERO ESSERE ABOLITO?



Cosa è in realtà il CNEL..quali ruoli svolge ? Molti cittadini non hanno ancora chiaro il suo compito e si formano un pensiero solo in base al risicato risparmio promesso dalla riforma. Ma andiamo a vedere il suo compito e se è veramente possibile sopprimere questo Organo previsto dall'art 99 della Costituzione!

di vincenzo cacopardo

Il Consiglio svolge la sua attività di consulenza elaborando pareri, su richiesta del Parlamento, del Governo e delle Regioni e predisponendo, di propria iniziativa, testi di osservazioni e proposte sulla legislazione in itinere, sui maggiori temi della politica economica, del lavoro e delle politiche sociali, dell'ambiente, delle reti ed infrastrutture, delle politiche europee e internazionali; nonché predisponendo rapporti periodici, studi e indagini sui temi dell'andamento della congiuntura economica, del mercato del lavoro, della contrattazione, dell'immigrazione e della lotta alla criminalità.
Il Cnel implementa e gestisce l'Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro, curandone la conservazione e rendendo disponibile la libera consultazione dei testi contrattuali all'utenza esterna. L'Archivio raccoglie gli accordi di contrattazione collettiva, nazionale e integrativa, sia del settore privato che del settore pubblico, depositati a cura delle parti stipulanti, nonché gli accordi interconfederali del settore privato, gli accordi governo-parti sociali e i contratti collettivi nazionali quadro dei vari comparti pubblici.
Il Cnel cura inoltre la realizzazione di alcune importanti banche dati, quali la banca dati sull'immigrazione, la banca dati sul mercato del lavoro, la banca dati sulle statistiche territoriali, nonché la banca dati sulle professioni non regolamentate.

Secondo una intervista di Libero all'attuale presidente del CNEL Delio Napoleone ..sembrerebbe quasi impossibile sopprimere questo Organo che pare essere presente anche in altri Paesi e che, per trattato internazionale, dovrebbe continuare a sussistere. In pratica sia che dovesse affermarsi il SI o vincere il NO..in ambedue i casi sarebbe inattuabile poterlo sopprimere. Il Cnel durerebbe in ogni caso travestito sotto altra forma: Renzi potrà solo preoccuparsi di provvedere a cambiargli nome e o una dargli una forma diversa. Sappiamo comunque di certo che il personale oggi esistente nella struttura sarà sostenuto da un altro Organo!

L'operazione pare tanto somigliare a quella delle Provincie ed Equitalia.
Se davvero le cose stanno così..sarebbe forse una delle più dequalificanti operazioni proposte con la solita sceneggiata del risparmio!

29 nov 2016

Con il SI.. si ritorna al Nazareno ?

di vincenzo cacopardo

Una domanda lecita che in tanti oggi si pongono

Nel quadro della politica nazionale una cosa sembra essere condivisibile: Se Matteo Renzi vince col Si..rimarrà Premier, ma rischierà di spaccare il suo Partito..Se dovesse perdere il referendum col NO... è più facile immaginare una sua uscita da capo del governo ed una sua tenuta a capo della segreteria del PD che in tal caso avrebbe migliori possibilità di ricucirsi.

Proviamo ad immaginare la prima..ossia la vittoria del Si!
Gran successo..aumenta la sua prepotenza e la determinazione ..diventerebbe padrone assoluto della politica nazionale.. rimarrebbe dominatore all'interno del PD, ma...pur lasciando fortemente aggregati i suoi fedeli accoliti, rischierebbe di perdere al suo interno una buona parte di forze.

Nella seconda ipotesi della vittoria di un No
E' più facile pensare che una figura come la sua avrebbe bisogno di farsi pregare abbondantemente per restare al suo posto di governo, ma si può anche percepire che, dopo la dolorosa lezione, potrebbe abbassare le penne all'interno del suo Partito. In questo caso il suo Partito potrebbe riuscire a ricomporsi..cambiando qualcosa.

Nel caso della vittoria del Si è anche facile immaginare un maggior avvicinamento di Verdini e le sue truppe ..e forse persino di Berlusconi, per un eventuale Renzi bis...andandosi così a ricostruire una sorta di nuovo Nazareno. In tal caso ci sarà tempo e nessuna fretta per una nuova legge elettorale che verrà cambiata sotto la direzione comune di costoro.. sempre a beneficio di una possibile alleanza che garantirebbe quella consueta politica di stabilità costruita su patti e garanzie personali in seno ai Partiti.. fuori dal Parlamento

Un ritorno al recente passato?

Il nuovo possibile piano per ricucire il Nazareno.. non può cogliere impreparati i più avveduti esperti nella politica dei giochi e delle subdole alleanze della politica nazionale: Un Berlusconi ormai troppo anziano deve proteggersi dalla politica di falsa rottamazione ed ipocrita innovazione guidata da Renzi che potrebbe finire con l'investire anche le sue aziende. Per tenersi ancora a galla politicamente si potrebbe riaggregare, ben simulato, con le poche forze rimastagli a quelle del partito dello spavaldo leader fiorentino garantendo stabilità ad un governo: Se Verdini si svela apertamente..Berlusconi sembra doversi proteggere da una posizione difficile che.. da una parte lo vede alleato con Salvini e la Meloni..e dall'altra lo obbliga a lasciare aperta una porta in attesa del responso referendario!


Il SI rischierebbe fino alla fine della legislatura di riportare la politica ad una sorta di gioco dell'oca dove si ritorna al punto di partenza precedente ..Si torna ad un passato dove si inciucia.. in un luogo dove si trama la politica e si potrebbero mettere a punto quelle riforme costituzionali ancora oggi poco chiare in forza dei Partiti di maggioranza.. senza nessuna attenzione per le minoranze che contano sempre meno di niente. In questo controverso quadro che avanza.. i dati odierni dei consensi ai Partiti sulla politica nazionale potrebbero mettere in luce, ancora una volta, la defezione di una consistente parte della popolazione. In ogni modo tutto si farà per escludere dai giochi lo spauracchio del Movimento di Grillo!

28 nov 2016

Responsabilità di un referendum

di vincenzo cacopardo

Per i tanti cittadini titubanti del nostro Paese che non sanno esattamente cosa e come votare al referendum ..Gente che è ormai nauseata nel dover prendere una decisione in proposito circa la conferma di una riforma voluta da Renzi...si può provare a spiegare loro con poche parole il perchè si ritrovano a volte a doversi dividere persino in un'amicizia o in una parentela per via di un SI o un NO!
L'aver creato tutto ciò.. mettendo in questa difficile posizione i cittadini italiani, spaccando un Paese nella complessa e ponderata scelta, obbliga gli stessi ad uno studio approfondito che in tanti non vogliono affrontare.. per il tempo da dedicare e per evitare litigi ed incomprensioni. 

Questa realtà è tanto vera ..quanto amara!

In vero questa articolazione sul cambiamento delle regole costituzionali si sarebbe dovuto lasciare in seno ed alla alta responsabilità di un Parlamento attraverso un dialogo che avrebbe dovuto rispettare la maggioranza dei due terzi dell'Aula (così si approva una riforma costituzionale) evitando che si giungesse ad un tormentato referendum confermativo da parte dei cittadini sulle regole della Carta fondante.In altra maniera si sarebbe dovuto abbandonare.

La responsabilità di tutto ciò ricade sicuramente sul governo e più direttamente sulla Ministra Boschi che ha imposto il suo ddl a forza di maggioranze arrisicate e non condivise, in tal modo creando questa situazione. Una spaccatura nel Paese che, al di là di qualunque vittoria, potrebbe in seguito aggravarsi.


I tanti cittadini che oggi si lamentano per via del fatto che non si ritengono esattamente preparati o anche indecisi e confusi, troveranno una precisa responsabilità proprio nell'attuale governo che ha preteso in un Parlamento (tra l'altro non legittimato) di incardinare uno scontro su una lunga serie di riforme col rozzo metodo di una maggioranza arrangiata guidata da un Premier capo di Partito..portando quindi la popolazione ad uno scontro duro su un Si ed un NO.