13 apr 2016

ADESSO..IN TANTI LO ELOGIANO

"riesce difficile cogliere un certo encomio da parte di altre forze politiche e di una certa stampa che fino ad ieri non consideravano..anzi dileggiavano Casaleggio definendolo falso innovatore..irresponsabile, despota e tiranno". 
di vincenzo cacopardo   
Che strano Paese il nostro! Senza equilibri e senza una capacita di critica seria! Per molti che oggi osannano Casaleggio, vi sono altri che fino a prima lo avevano canzonato definendolo despota ed autocrate. Si parla adesso di glorificazione e poi di una successione da affidare al figlio.
L'amico fedele di Grillo ispiratore del Movimento 5 Stelle se ne andato prematuramente lasciando al figlio il compito di seguire il percorso da lui stesso iniziato.: Una strada non facile che non sappiamo ancora come sarà in grado di proseguire. Resta il fatto che il Movimento perde una figura importante e da oggi sarà impegnato a seguire il suo percorso con la forza delle proprie gambe.
Anch'io nel passato ho criticato il Movimento nella sua conduzione ..Ho sempre apprezzato 5Stelle sul piano della rottura verso il cambiamento, ma onestamente non mi è mai riuscito comprendere come si possa costruire una democrazia diretta attraverso i computers quando il principio stesso di democrazia deve supporre dialogo e scambio continuo. ..Nè tantomeno la scelta di figure amministrative ricavate senza una analisi precisa delle competenze...Insomma... se ho sempre apprezzato l'idea della rottura verso un nuovo sistema, non sono mai riuscito a percepire il metodo alquanto strano della sua organizzazione all'interno.
Sulla figura di Casaleggio..però ..non conoscendolo..non mi sono mai soffermato in una vera critica..tranne qualche divertente metafora legata anche al suo amico Grillo...Certamente non mi sono mai permesso di essere offensivo pur non condividendo certi metodi..Ne ho apprezzato l'impegno senza mai mitizzarne la figura. Ma quello che oggi si manifesta sotto gli occhi del Paese è l' indiscutibile ipocrisia da parte di buona parte della classe politica e della stampa...nell'osannare la sua figura come innovatore della politica.. quando fino ad ieri..è rimasto spesso vittima di una perpetua critica.
Credo che la nostra democrazia non possa che rimanere indiretta per via delle necessarie aule Parlamentari e dell'abbondante numero dei cittadini esistenti. Condivido i Social poiché ispiratori di un certo dialogo indispensabile come apertura verso la conoscenza..apprezzo la lotta condotta dal Movimento 5Stelle, ma credo che formare un Partito per renderlo una vera officina di idee occorra soprattutto una conoscenza diretta ed un vero dialogo tra le figure. Se qualcosa deve cambiare bisognerebbe muoversi verso una seria riforma sui Partiti (art.49) e sulla differenziazione dei ruoli politici. Per il resto tutto deve essere affidato ad una costante ricerca e ad un dialogo più diretto tra i loro componenti ed i cittadini.
Comprendo il momento difficile delle giovani figure politiche emergenti in seno al Movimento unendomi al loro dolore, ma mi riesce difficile cogliere un certo encomio da parte di altre forze politiche che fino ad ieri non consideravano..anzi dileggiavano Casaleggio definendolo falso innovatore..irresponsabile, despota e tiranno.    

un commento su una nota di Domenico Cacopardo..

Domenico Cacopardo scrive  su referendum trivelle e tenore politico

Nel paese dei fuor d'opera il presidente della Corte costituzionale si ritaglia il tempo per recitarne uno del tutto inappropriato. Anche errato. Sostiene Paolo Grossi, già professore ordinario di storia del diritto italiano, nominato giudice costituzionale da Giorgio Napolitano, che il cittadino italiano deve votare nel prossimo referendum del 17 aprile, il cosiddetto Notriv.
In realtà, il cittadino ha diritto di votare e di non votare e di queste opzioni si è sempre servito in passato. La opinione si può legittimamente esprimere con il voto o con l'astensione che diventa opportuno esercizio delle proprie facoltà quando si ritiene che la mobilitazione degli elettori favorevoli al quesito referendario sia tale che solo il non raggiungimento del quorum può scongiurarne il successo. Quindi, per Paolo Grossi, non solo un fuor d'opera, ma anche un'asserzione erronea e un ingiusto intervento a gamba tesa sul referendum in corso di celebrazione.
Continua poi Domenico Cacopardo descrivendo il tenore politico vissuto in questi giorni dal premier scrivendo:
Visto che, per ora, ha perso il controllo dei fattori del potere, deve ricostruire, senza impazienze, il proprio blocco sociale (anche la conservatrice burocrazia romana gli è nemica: passata dal Movimento Sociale al Pds nelle sue varie successive declinazioni, oggi deve ancora trovare un efficiente riferimento politico, visto il riformismo (sgangherato in materia, appunto di apparati dello Stato) dell'attuale governo. La sensazione generale negli ambienti che contano è di una forte perdita di affidabilità del Renzi primo ministro, giudicato incapace di realizzare ciò che ha promesso a tutti.
Quindi, invece di rilanciare, dovrebbe dedicarsi alla ritessitura dei rapporti (gli imprenditori che si è portato a Teheran come gli altri che lo hanno accompagnato nelle varie gite all'estero possono portargli, al massimo, il loro voto personale e, in qualche caso fortunato, quello delle loro mogli, compagne o amanti), un'operazione contraria al suo temperamento superficiale e guascone, la cui gestione dovrebbe affidare all'unica persona dell'inner circle capace di farlo e alla grande, Maria Elena Boschi (non a caso individuata da iene e avvoltoi come l'obbiettivo primario della guerra al primo ministro). Altrimenti, il destino che –è evidente- gli si è girato contro, assumendo le fattezze dei magistrati di Potenza, di Pier Camillo Davigo e di una serie di personaggi rimessi improvvisamente in gioco, potrebbe procurargli, a partire dal referendum NoTriv,quella battuta d'arresto che avrebbe lo stigma di una imminente sconfitta definitiva.
domenico cacopardo


Quando Domenico Cacopardo affronta un argomento che comprende la società... si tira spesso fuori da ogni più obiettivo commento in favore di quella popolazione che soffre.... restandone più in superficie. Si immedesima nella retorica logica delle regole (anche se queste in atto possono non essere eque e giuste)... bloccandosi nei limiti ed in favore di quei principi assoggettati ad un sistema e contro chiunque cerchi di cambiarli. Quello che al contrario una politica innovativa dovrebbe fare è un lavoro per cambiare queste incomprensibili regole: Molte di queste non dovrebbero più perdurare se nel contesto sociale si riscontrano continue anomalie e disuguaglianze!

Per quanto attiene al referendum delle trivelle non è tanto importante ciò che afferma l'uno o l'altro, ma rimane di tutta evidenza che vi è una forte contraddizione quando un Premier durante un intervento alla Camera sulla questione del voto per le ignobili riforme costituzionali afferma con enfasi che “chiunque può dire che non è d'accordo su tutto o su niente, votare a favore o contro, ma scappare dal dibattito e' indice di poverta' sui contenuti”...per poi invitare i cittadini a dileguarsi da un referendum che rappresenta un dibattito democratico popolare...

Bisognerebbe prima mettersi d'accordo! Cercando di comprendere meglio quale strano modo di muoversi vi è in una figura politica di premier che comunica con un evidente indice di convenienza ed opportunismo! Assai meno importa se poi certe regole possano o no regolare la facoltà ad voto referendario!

Al di la della fantastica visione di immaginare la pupilla Maria Elena Boschi ancora circondata da avvoltoi e iene.. Domenico, nella qualità di alto magistrato, dovrebbe intuire più di altri e con maggior sensibilità il contesto di queste riforme costituzionali... anche in considerazione del suo trascorso in politica che lo ha visto più volte a capo dei gabinetti di alti ministeri. Strano anche che non si accorga dei tanti che oggi...a cui sono stati sottratti propri risparmi,  a causa di un sistema malato, soffrono per l'incapacità di chi.. con supponenza... persiste in un percorso talmente iniquo e poco edificante..Domenico Cacopardo non potrebbe che criticare certi atteggiamenti che dimostrano pochissima umiltà e scarsissimo senso sociale.
vincenzo cacopardo




12 apr 2016

Il Premier in Aula..contrattacca..

La corsa di Renzi...nell'aula semideserta 
di vincenzo cacopardo

Il Premier.. come è d'uso fare..intende correre !
Il forrest Gump della politica incalza e riprende l'argomento scottante delle riforme costituzionali in un'Aula.. in cui sono presenti solo una parte dei rappresentanti della maggioranza, con le opposizioni che hanno deciso di lasciare l'emiciclo. Non è facile valutare l'uscita dalla Camera durante il discorso del Premier ..certo è uno dei tanti modi per sottolineare il dissenso verso un governo che in questi ultimi mesi ha lavorato ai limiti dei conflitti attraverso una politica fin troppo arrogante.

Il sindaco d'Italia legge i venticinque punti sui quali intende entrare nel merito delle riforme. Durante l'intervento si percepisce la consueta abilità nel rigirare a proprio favore punto per punto.. sottolineando.. persino con una certa aria di vittimismo.. la mancanza di un'etica politica nell'abbandono di un Aula Parlamentare da parte delle opposizioni. Il Premier ha dato sfogo sui punti a suo dire criticati da quelli che ripetutamente definisce i “detrattori del rinnovamento”: Il suo discorso in Parlamento ha visto iniziare la sesta e ultima lettura;"Uno puo' dire che non e' d'accordo su tutto, o su niente, votare a favore o contro, ma scappare dal dibattito e' indice di poverta' sui contenuti". Questo il suo sfogo in tono di rimprovero."Per la prima volta la classe politica mostra il meglio di se stessa riformando se stessa. Si è lavorato in modo molto significativo ci sono state 173 sedute al 7 di aprile”

Matteo Renzi naturalmente parla senza interlocutori..ma nel suo discorso si riscontrano evidenti travisamenti..ben nascosti dalla sua accattivante comunicazione. E' vero che la Costituzione prevede che le Camere su proposta del Presidente della Repubblica possono affidare anche ad un non eletto il compito di primo ministro, ma è altrettanto vero che per il delicato compito di riformare una Costituzione occorre una seria Costituente.. ed è di sicuro assai imbarazzante che possa farlo un governo che ha acquisito, in modo discutibile, una maggioranza attraverso una legge elettorale distorta bocciata dalla Consulta. Non occorre una mente eccelsa per comprendere quanto delicato possa essere un compito di tale fatta..soprattutto in un momento in cui le Camere raccolgono anche alcune figure politiche poco affidabili che saltano da un banco all'altro per puro opportunismo. Nascono perciò serie incomprensioni dovute dalle decisioni della stessa Corte sul fatto che tale anomalia possa non comportare in sé un ostacolo...(come dire: è tutto sbagliato ma si può proseguire persino dando sfogo in modo anomalo ad una delicatissima riforma costituzionale)..Qualcosa che poi nel tempo non può che generare confusione e naturali attriti.Quello che.. in realtà.. ancora oggi rimane difficile da comprendere è il silenzio del Capo dello Stato, nella qualità di garante, sul metodo con il quale si è proseguito.

La strenua difesa di Renzi in questo argomento la dice lunga sulla presunzione di poter andare avanti come un treno in barba a principi che cozzano in modo naturale con qualsiasi altro principio democratico. Ma come sappiamo il premier quando viene attaccato contrattacca finendo persino col poter dare insegnamenti sul termine democrazia. Sentir parlare di democrazia da parte di chi se ne è sempre preso gioco è difficile da digerire persino all'interno del suo Partito...E' forse un principio democratico affidare la gran parte delle norme per le riforme alla fiducia?...Se ne contano una infinita serie, ma con grande abilità il Premier nel discorso alla Camera non le enuncia..

"La riforma e' stata fatta in modo affrettato? Se il referendum andra' come io auspico, saranno passati esattamente 30 mesi e migliaia di emendamenti. Non si ricorda nella storia costituzionale un dibattito cosi' lungo, prolungato, mai tanti relatori e interventi come in questa discussione”. Non si ricorda e non si potrà mai ricordare perchè ciò che sta avvenendo non è per niente consueto. Riformare una Costituzione non è un gioco! Vi entrano regole che non appartengono alle parti..il governo è perciò l'ultimo degli organi che ne potrebbe far parte. Non è quindi soltanto questo spirito di cambiamento approssimativo quello che oggi colpisce ..ma anche il metodo usato con la pretesa di poter stravolgere una Camera e l'assetto politico territoriale del Paese con l'esperienza ed il fallimento di un bipolarismo alle spalle che ha visto degenerare i fondamenti di una politica parlamentare.

Lo spirito e la logica vorrebbero che si osservasse e si modificassero alcune parti della Costituzione in un contesto di visione di insieme dei suoi principi che pone la democrazia al suo centro come assoluto valore primario. Se quello che conta è correre e riformare tanto per riformare i risultati si riscontreranno ben presto. Questo appare il vero limite del Forrest Gump della pseudo politica odierna...Non resta che attendere la discussione in Aula e soprattutto i risultati del prossimo referendum.

11 apr 2016

Tra conflitti e ruoli associati.


"Allo stato delle cose i due ruoli operano insieme nella totale confusione in un gioco di compromessi continui che generano solo anomalie."
di vincenzo cacopardo

Gli ultimi avvenimenti che hanno visto il governo Renzi scosso dal caso che ha determinato le dimissioni della ministra Guidi è sicuramente emblematico dei tanti conflitti che si possono generare per via degli eterni compromessi che vengono a determinarsi tra i ruoli...Il problema non investe soltanto la ministra in questione per le incaute telefonate, ma il ruolo stesso del Premier e della ministra Boschi..

E' ormai noto come il compagno della Guidi abbia automaticamente generato un conflitto a causa del suo stretto rapporto con la ministra e del particolare ruolo che esercitava. Il caso successivamente si è aperto a dismisura coinvolgendo un alto ufficiale ed altri personaggi più o meno inseriti nel settore e già sotto inchiesta da parte della magistratura.. La ministra Boschi è stata subito coinvolta politicamente, malgrado nessuna indagine a suo carico: E' entrata nella faccenda giusto per il ruolo che le compete nella qualità di ministro per i rapporti col Parlamento e quindi impegnata nel diritto-dovere di dare il proprio consenso sulle normative da proporre ed i relativi emendamenti da avanzare.

Ma andiamo ai fatti:Nel 2015..mentre in commissione Bilancio al Senato si discute della legge di Stabilità, i rappresentanti del governo, presentano un emendamento, perfezionato con un ulteriore sub emendamento. Il testo viene approvato in commissione per poi essere discusso in aula. Ma come ormai tutti sappiamo..l'emendamento viene inserito nell'intero testo della Stabilità trasformatosi in un maxi emendamento..tra l'altro votato in Senato attraverso le consueta fiducia. In teoria tutto normale poiché l'emendamento in questione trattava di una misura che inserisce opere relative al trasporto e allo stoccaggio di idrocarburi tra le infrastrutture alle quali si applicano procedure autorizzate in deroga...

Se entra in scena Maria Elena Boschi è per il fatto che il maxi emendamento per prassi viene predisposto dal ministro per i Rapporti per il Parlamento, su cui ricade la responsabilità del testo e degli altri emendamenti inseriti.. Trattandosi di Stabilità, poi, una valutazione spetta anche al ministero dell'Economia e alla Ragioneria generale. Ma non si può nemmeno escludere che Tempa Rossa sia un progetto strategico per il Paese che prevede molti occupati nel Mezzogiorno e che il provvedimento sia stato inserito soprattutto per scopi di interesse economico e occupazionale.

Rimane tuttavia politicamente imbarazzante agli occhi di tutti il dialogo avvenuto al telefono tra la ministra Guidi ed il suo compagno che denota un interesse personale e che genera un ben visibile conflitto di interessi. Ma quali veramente possono essere questi interessi e se ve ne siano altri che toccano le sfere personali di altri politici..non è dato..ne' difficilmente si potrà sapere. Sarà solo la magistratura a dirimere la faccenda ove vi fossero da parte della Boschi o da parte del premier prove di interesse per agevolare qualcuno o eventuali conflitti. Quello che più può interessarci in questa sede è il dato politico.

Questa storia denota e mette in risalto sicuramente una delle più grandi anomalie esistenti nella politica della nostra Repubblica..ciò che un tempo nessuno avrebbe potuto mai prevedere per via dei due differenti ruoli (parlamentare-esecutivo) che pur lavorando e tenendosi insieme... nel passato venivano sostenuti da valori insiti nelle figure politiche di un tempo...valori che via via si sono persi con disprezzo per interessi di di parte e di potere. Oggi, con la politica che si muove con ricchi premi ed in base a concetti maggioritari che determinano un forte potere a beneficio del governo, parlare di ministero dei rapporti col Parlamento, significa solo imporre per via governativa gli ordini di un Premier ad un'aula deputata invece a dover normalizzare democraticamente. ..Insomma è chiaro che la forza di un qualsiasi ministro che ha in mano una delega dei rapporti col Parlamento significa per lo più mantenere ed usare un potere di maggioranza imponendo alla stessa Camera tutto ciò che più può far comodo ad un governo e quindi (ipoteticamente non escludendo) anche possibili interessi personali.

Per dirimere tutto ciò sarebbe più opportuno separare meglio i ruoli lasciandoli indipendenti.. se pure al fine di realizzare un fine di collaborazione: Se l'attività governativa trae fondamento dagli interessi personali dei Partiti.. il pasticcio persevera ed i conflitti persistono... come al contrario, il Parlamento dovrebbe solo avere un dialogo con i Partiti legandolo ai bisogni dei cittadini..senza interferire sugli organi del governo. Allo stato delle cose i due ruoli operano insieme nella totale confusione in un gioco di compromessi continui che generano solo anomalie.

Nella fattispecie..se la Boschi, come ministro, operasse in una attività di governo limitandosi ed eseguire su una base di normative dettate da un'assemblea parlamentare.. senza poter entrare nel merito di specifici emendamenti..non verrebbe mai coinvolta in alcun possibile conflitto. Come del resto chi esercita un ruolo di Premier non potrebbe mai e poi mai intercedere nelle funzioni normative del Parlamento che spettano solo ai Partiti..Meno che mai quando questo Partito lo elegge a segretario attraverso la forza di una maggioranza ricavata politicamente in modo illegittimo. Anche qui in teoria tutto regolare ...se non fosse che è proprio il dato politico a subirne le conseguenze! 

Si ripete la "Faraonica" Kermesse

TANTE "FARAONICHE" PROMESSE..
di vincenzo cacopardo
C'E' ANCORA TANTA GENTE CHE CREDE A QUESTI VUOTI CAMBIAMENTI!!
Faraone spalanca le porte ad exforzisti ed Udc di vecchia generazione per dimostrare la disponibilità all'apertura del suo Partito e sottolineando..in tal modo la voglia di cambiamento...Alla faccia della rottamazione! 

Si ripete.. come lo scorso anno.. la Kermesse messa sù da Davide Faraone sottosegretario all'Istruzione..con le solite comunicazioni di matrice Renziana. Sulla critica del segretario Raciti che lo invita a non correre da solo, Faraone risponde con un video del ciclista Marco Pantani che rimonta man mano i suoi compagni e la solita cantilena tendente ad incantare sul gioco di squadra.. "il momento in cui lasci la squadra che ti ha accompagnato per operare la tua rimonta.. non vuol dire aspettare i compagni!.. Insomma... una metafora di comodo che tanto piace agli ascoltatori delle inconsuete e scopiazzate Leopolde.Perchè poi definirla Leopolda (nome dalla prima stazione ferroviaria della città di Firenze) ...quando, trattandosi della Sicilia e proprio di Palermo.. si dovrebbe chiamarla Giulio Cesare...Notarbartolo o forse Lolli...Almeno un pò di fantasia!

Faraone sottolinea il suo pensiero aggiungendo che"Renzi senza la comunità non sarebbe un leader...lo stesso accade qui in Sicilia”.. Una risposta secca indirizzata al segretario regionale democratico Fausto Raciti. Il sottosegretario dal palco annuncia anche le primarie per la corsa alla presidenza della Regione Siciliana. Il suo riferimento per la politica regionale è quello ispirato dalla politica nazionale dello stesso governo a cui appartiene, poiché a sua detta l'attuale modello regionale pare non funzionare affatto. “Questo modello non funziona, noi a livello nazionale l’abbiamo cancellato. Per questo dobbiamo costruire”. 

Tira persino in ballo il Movimento 5Stelle additandolo...addirittura.. come partito della conservazione e ringrazia la presenza del sottosegretario Lotti  per poi seguire l'ennesima sfilza di proposte per far credere di far crescere la politica in Sicilia. In questi tre giorni cercheremo di far vivere un’idea diversa di Sicilia – ha aggiunto -,individuando un percorso per mettere sottosopra l’isola”. In Sicilia l’elemento della rottamazione dobbiamo elevarlo all’ennesima potenza. Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale”.Ci sono voluti due anni di governo e due Leopolde per far comprendere a Faraone di come in Sicilia la politica di Crocetta non funziona...Alla faccia dell'intuizione e della ricerca del suo futuro! la Leopolda serve a preparare il futuro– aggiunge Faraone -. Rispetto alle scadenze elettorali saremo pronti per dei cambiamenti strutturali.

Se quello Nazionale è apparso come uno dei più grandi teatrini della politica..carico di opportunismo.. inventato dal premier e la sua fedele Boschi, questa Leopolda regionale.. con la pretesa di divenire persino “Faraonica”..fa ancora più pensare, poiché fino ad oggi.. proprio per la Sicilia il governo non ha promosso alcunchè..e questi risvegli.. guarda caso..si riscontrano quando Renzi è sempre più in difficoltà.

Nel suo intervento alla Leopolda sicula...  Faraone parla di rottamazione senza accorgersi che a livello nazionale nessuna rottamazione è mai veramente avvenuta. Con la caratteristica impronta renziana continua a vendere fumo con l'uso di una comunicazione smentita fino ad oggi proprio sui fatti e con la realtà di un territorio ormai abbandonato da un governo sui principali interventi di natura infrastrutturale. Faraone spalanca le porte ad exforzisti ed Udc di vecchia generazione per dimostrare la disponibilità all'apertura del suo Partito e sottolineando..in tal modo la voglia di cambiamento...Alla faccia della rottamazione!

9 apr 2016

Il paese non deve dimenticare


Due parole sull'intervista di Bruno Vespa
di vincenzo cacopardo

Non è tanto l'intervista in sé.. quanto la mancanza di un dialogo più duro e severo da parte dell'intervistatore.

Bruno Vespa è apparso di sicuro fin troppo immerso nel colloquio con chi dall'altra parte è sembrato sempre sfuggente nel giudizio del padre mafioso. “Per me lo Stato è l’entità in cui vivo, questo per me è lo Stato. Io rispetto lo Stato, l’ho sempre rispettato, magari non condivido determinate leggi o sentenze” Queste le parole del figlio di Riina che in sé non dicono nulla ed ancora meno esprimono le parole di risposta sulla condivisione dell'arresto del padre: “Se condivido l’arresto di mio padre? No, perché è mio padre. A me hanno tolto mio padre”.“Io non giudico Falcone e Borsellino. Qualsiasi cosa io dico sarebbe strumentalizzata. Se io esterno un parere su queste persone viene strumentalizzato, io ho sempre rispetto per i morti, per tutti”.

Salvo Riina ha parlato della sua vita e di un'infanzia serena sottolineando quanto i suoi genitori abbiano trasmesso alla famiglia tranquillità e nessuna questione che riguardasse altro. E' sembrato impacciato nel rispondere, ma anche un po' grezzo nell'esprimersi, sicuramente sfuggente. Ma per molti telespettatori è stato difficile digerire la calma e la serenità di chi lo intervistava. Bruno Vespa è sembrato non proprio accondiscendente, ma ai limiti dell'indulgenza. In molti avrebbero voluto vedere il giornalista più intransigente e severo. Rimane perciò il dubbio che l'intervista sia stata voluta per puro scopo di audience (tra l'altro fallito) trasmessa da una TV di Stato che più di una volta invita in certi salotti personaggi poco consigliabili. Nel caso di Riina non proprio opportuno pubblicizzare l'immagine di una famiglia (soprattutto quando viene per promuovere un libro).

Al di là dell'intervista..una spinta emotiva nasce spontanea nel vedere in televisione il figlio di un Boss stragista condannato, senza metterla in antitesi con i morti che abbiamo pianto e le due figure che tanto ci hanno commosso come Falcone e Borsellino. A ciò aggiungiamo la singolarità di dover pagare un canone per una televisione di Stato che pare muoversi per puro interesse di audience in favore di personaggi che sfuggono ad ogni giudizio su coloro che.. dello Stato e di noi stessi.. sono stati i veri tutori. ..Il Paese e la sua TV di Stato non dovrebbero dimenticare.
post correlato: RICORDATI COME ESEMPIO

8 apr 2016

Renzi: Contrattaccare per non entrare nel merito

Il premier sa bene quanto dividere possa creare uno spazio sicuro sul quale inserirsi e collocarsi con forza.
di vincenzo cacopardo
Nelle intercettazioni telefoniche tra la Guidi e Gemelli si parla di un sistema che avrebbe nei suoi uomini più esposti lo stesso Gemelli, Paolo Quinto ( capo segreteria di Anna Finocchiaro), Nicola Colicchi (ex rappresentante della Compagnia delle opere) e Valter Pastena (consulente del Mise)..In una delle telefonate si sente l'ex ministro dello Sviluppo Economico parlare di Carlo Padoan. Una figura che , secondo la Guidi, sarebbe stata messa a capo del Ministero dell'Economia da "quel quartierino". La ministra insiste sfogandosi ed asserendo che lo stesso quartierino lo ha messo lì... per fare un favore a Renzi, perché Pier Carlo è bravo...". Sono parole  poco opportune che.. al di là di ogni ipotesi di conflitto.. denotano comunque un certa insofferenza ed uno sfogo verso un metodo adottato dal governo nel quale la stessa ministra era inserita.
Con la frase di comodo: “oggi ci si dimette” il presidente del consiglio pensa di poter archiviare facilmente la questione assai spinosa e delicata..evitando in tutti i modi di entrarvi nel merito. Una questione che giorno dopo giorno rivela novità e contorni poco chiari. La comunicazione studiata del primo ministro non si inoltra nella difficoltà di dover trasmettere nel merito tale questione come ogni altra che coinvolge lui o il suo governo. Quando, come più volte accaduto, il governo si trova invischiato in problemi di possibili conflitti politici o questioni più scottanti, il premier evita di entrarvi nel merito ed usa frasi ad effetto per contrattaccare.Un chiaro metodo di contrattaccare quando lo attaccano.. in tal modo mettendo a tacere ogni sgradita critica verso il suo governo ed allo stesso modo di reggere le fila del comando all'interno del suo partito di maggioranza. Un metodo che gli frutta.. poiché una gran parte della popolazione che ignora il particolare fatto di turno..continuerà sempre ad ignorarlo.. soffermandosi con più attenzione sui suoi vivaci slogan ad effetto che producono maggiore interesse verso i tanti che non hanno voglia di approfondire.
Come diverse volte affermato in questo mio blog già da quasi due anni..Renzi è una figura che non potrà mai aggregare una Nazione..è un ottimo comunicatore di parte..ma non un giusto statista capace di unire una Nazione...e mai come oggi il nostro Paese avrebbe bisogno di unirsi per trarre maggior forza!Occorre maggior umiltà e rispetto e meno supponenza!..
Uno degli effetti odierni più evidenti del Premier è quello di non lavorare mai per aggregare, ma solo per dividere! Le sue paiono posizioni e contrasti ricercati volutamente ..Renzi tende a dividere per ricavarsi uno spazio sicuro..Una politica aggregante ratifica l'utile fine..spesso ricavato dall'annessione dei principi di base, il quale risulta fondamentale anche per la definizione di una governabilità...e ciò rimane in netto contrasto con chi.. come lui..tende a dividere e definire spazi al fine di ricavarsi una propria immagine. Il premier sa bene quanto dividere possa creare uno spazio sicuro sul quale inserirsi e collocarsi con forza. Il nostro Paese, al contrario, avrebbe maggior necessità di ricercare percorsi nuovi attraverso l'uso di una politica meno litigiosa e contrastante..portata avanti con maggiore rispetto nei confronti di una popolazione che soffre. I suoi sono percorsi legati a quella deleteria politica bipolare che non potrà mai rendere onore ed un buon risultato all'ordinamento ed alla stessa società.





5 apr 2016

La vera sfiducia sarà quella dettata dal referendum


Il referendum sulle riforme costituzionali, se davvero compreso dai cittadini, potrà essere il vero atto di sfiducia per un governo che naviga nelle continue anomalie. 
di vincenzo cacopardo

Al di là delle intercettazioni telefoniche tra l'ex ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi e il compagno Gianluca Gemelli (attivo nel settore petrolifero)..che ha visto la ministra già dimettersi, la mozione di sfiducia proposta dal movimento 5Stelle al Senato non sembra al momento opportuna. Non certamente perchè si possa apprezzare l'operato di un simile governo, ma perchè, se non passasse (come sembra certo) potrebbe sortire un ulteriore effetto contrario...esaltando ancora di più la figura del premier e quella della Boschi.

I 5Stelle definiscono con questi termini gli ultimi avvenimenti del governo «Un comitato d'affari incompatibile con il suo incarico e un premier dalla condotta gravemente omissiva». Se così è ..sarà la magistratura a trovarne le risposte ed il popolo a giudicarne la politica al momento delle elezioni. Può essere apprezzabile la lotta di contrasto messa su dal movimento di Grillo, ma potrebbe essere di certo suicida il ricorso continuo alle dimissioni della Boschi.. quando non si non si hanno prove certe di un suo comportamento conflittuale circa l'immissione dell'emendamento tanto discusso. E' importante prima capire esattamente se tutto ciò è stato fatto per garantire l'economia del Paese e di un territorio.. o per gli interessi delle compagnie petrolifere e di società legate a soggetti in rapporti personali con membri dell'esecutivo...Insomma..quanto di privatistico ha veramente invaso la sfera pubblica. Occorre comprendere come affermano con fin troppo ardore i 5Stelle se “alla luce dei fatti emersi, la situazione soggettiva del presidente del Consiglio e di altri ministri, risulta davvero incompatibile con la delicatezza degli incarichi ricoperti”.

Sul piano prettamente politico questo governo pare arrancare già da tempo..per quanto riguarda l'economia sembra sgonfiarsi giorno per giorno in quella convinzione accompagnata dalla propaganda promossa costantemente dal Premier saccente..Di certo i troppi legami di parentela con certi ambienti fiorentini della finanza della Boschi e di Renzi pongono sempre più dubbi sull'opportunità della loro figura in seno ad un governo più corretto.

Per quanto riguarda il voto di fiducia..sarebbe più realistico scordarsi l'idea che i malpancisti della sinistra ed altri componenti dell'area di destra, possano votare contro Renzi per due ovvie ragioni: L'una quella dell'interesse stesso di mantenere la propria poltrona per ben due anni ancora, l'altra.. poiché non esiste per loro all'orizzonte prova certa di un'alternativa politica convincente. In questa avvilita realtà la vera possibilità di scalzare il governo è quella supportata dal loro stesso "falso cambiamento" attraverso il referendum per le riforme costituzionali.


E' in quella direzione che bisogna spingersi!..Se il popolo riuscirà a comprendere il contenuto vero di tali riforme, se si accorgerà di quanto verrà limitato il campo di una vera democrazia in favore di chi dall'alto potrà facilmente governare con ricchi premi di maggioranza ed in forza di risorse sostenute dai soliti poteri forti... senza un vero controllo Parlamentare, allora la politica potrà ricominciare a realizzare quel "vero cambiamento". Allo stato attuale..quello proposto dal sindaco d'Italia Renzi appare come un pericolosissimo falso rinnovamento.  

4 apr 2016

Conflitto d'interessi ..un ddl da affrontare integralmente


di vincenzo cacopardo

Finalmente pare si sia dato inizio ad un disegno di legge che.. già da tempo.. sarebbe dovuto essere posto sul tavolo del governo: il ddl sul conflitto d!interessi..
Alla Camera i voti favorevoli sono stati 218, i no 94, 8 gli astenuti. Il testo passa ora all'esame del Senato. Nei giorni scorsi il partito di Berlusconi ha iniziato a fare ostruzionismo rallentando i lavori. Secondo Forza Italia la discussione in commissione aveva portato ad una legge fin troppo restrittiva, mentre secondo i 5 Stelle troppo permissiva. Qualcuno pensa che se la legge dovesse passare in questo modo ci si ritroverebbe di fronte al disconoscimento dei principi fondanti del nostro ordinamento discriminando la categoria degli imprenditori. Venendo posti ostacoli all’esercizio della politica e del governo per chi fa l’imprenditore, secondo Il movimento 5 Stelle..in condivisione con una parte del PD, si farebbe una sorta di pulizia etnica.

La nuova legge sul conflitto di interessi, vorrebbe introdurre in Italia la formula del blind trust, disciplinandone l'applicazione: L'alienazione dei beni, che scatta per partecipazioni di rilevanza nazionale in settori strategici, nell'editoria e nei servizi pubblici in concessione o autorizzati, potrà essere parziale e imposta dall'antitrust. Inoltre, secondo il testo, per gli atti adottati dai ministri in conflitto di interesse non scatterà più la decadenza automatica, ma sarà il presidente del Consiglio a sottoporre al questione al Consiglio dei ministri. Il testo stabilisce in particolare che, dopo il termine dell'incarico di governo, l'incompatibilità sussiste per ulteriori dodici mesi nei confronti di cariche in enti di diritto pubblico e in società con fini di lucro che operano in settori connessi con la carica ricoperta.

Malgrado si sia perso notevole tempo, non possiamo che auspicare che tale disegno di legge possa riuscire a risolvere i tanti compromessi che oggi perseverano nell'ordinamento politico istituzionale. Sappiamo che negli anni 90 il centrosinistra aveva le forze per offrire delle regole e determinare delle formule più adatte. In questi anni si è solo perso tempo.. non possiamo nemmeno omettere l'esordio, quasi autolesionista, di Luciano Violante che ammise in Parlamento, senza mezzi termini, le garanzie offerte al Cavaliere. Per opportunità lo spinoso argomento venne ancora una volta accantonato dal giovane rottamatore, pena la messa in crisi di un patto detto del “Nazareno” che condizionava in modo poco logico ed ambiguo... tutta la politica del Paese.. e lo stesso Partito democratico.

Una riforma di primaria importanza quella sui conflitti che si apre a ventaglio su una moltitudine di principi...che tocca il cuore di ogni percorso politico che si vorrebbe sano e funzionale.. e che invade grossi campi del potere economico e politico...un tema che investe l'attività parlamentare e quella governativa insieme. Insomma.. una vera madre di tutte le riforme. Qualcuno ha persino messo in evidenza come "il problema del conflitto d'interessi” trova oggi finalmente, una soluzione equilibrata. La legge, per adesso approvata dalla Camera, definisce in modo chiaro, semplice ed efficace un quadro normativo che impedirà alle principali cariche elettive del nostro Paese, di avere interessi che interferiscono nella loro azione politica.

L'inizio di una riforma che riguardi il conflitto di interessi non può che trovare ogni incoraggiamento da parte di tutti coloro che osservano e studiano la politica odierna, ma è inutile ribadire che il vero conflitto (quello più macroscopico) permane se i ruoli stessi della politica (parlamentare-amministrativo) non vengono meglio distinti e separati alla base... e questo potrà avvenire solo attraverso la scorta di un'altra riforma che regoli e disciplini i Partiti tagliandoli fuori da ogni operazione riguardante la funzione amministrativa: L'azione dei Partiti dovrebbe rimanere focalizzata e limitata sulla ricerca del dialogo con la cittadinanza ed il riscontro di quelle normative utili a chi successivamente, in altro ruolo, deve porle in atto con ordine capacità e competenza. In tal modo il più evidente conflitto che genera costanti compromessi tra i Partiti ed il potere esecutivo verrebbe in qualche modo arginato senza l'edificazione di interessi e conseguenti anomalie.

In quest'ottica rimane sempre più sorprendente che un Premier possa rimanere a capo di un esecutivo e contemporaneamente segretario indiscusso di un partito (soprattutto se tale partito è in maggioranza..ottenuta, tra l'altro, con un ricco premio).
Altro che conflitto!!


3 apr 2016

Scuola di formazione PD: troppa supponenza ..poca umiltà e sapienza!


Inopportuna autogratificazione di un premier sempre più teatrale e saccente

di vincenzo cacopardo
Con la solita aria.. spocchiosa e convincente, il suo bel maglioncino blu per meglio ambientarsi tra i giovani presenti... il premier a Roma apre il suo dibattito alla scuola di formazione del Pd. Una discussione lunga ricca delle solite esternazioni messe in risalto volutamente col comune tono che lo caratterizza ..Pareva di vedere il Berlusconi di una volta con le certezze e la consapevolezza di affermare costantemente l'unica verità sempre e solo assoluta .. rivestita  dalla consueta comunicazione parziale. La sua lezione è sembrata identica a quella di un professore che impartisce ai tanti presenti.. ormai più che altro ammirati da quella ricca loquacità e dalle opportune parole tendenti ad attrarre. Renzi si ripete sugli stessi argomenti e come al solito è molto abile a rigirare ogni frittata.

Parla delle primarie asserendo che l' unico ad avere il coraggio a farle è il partito di cui è segretario..senza entrarvi nel merito. Entra sul tema dell'Europa dichiarando che per scegliere il prossimo presidente della Commissione europea, come democratici italiani, il suo Partito chiederà le primarie, inserendosi abilmente nelle retorica della tecnocrazia, la quale non sa dove sta la relazione con la gente. Continua parlando dell'Europa definendola totalmente prigioniera della paura e sottolinendo l'unica verità della giornata..( che ci sentiamo di approvare)..e cioè che l'Europa sembra essere ridotta solo a un insieme di numeri, vincoli e parametri. Affronta il caso dei M5s dedicandogli una battuta sull'importanza del blog e della rete, per la semplicità di dare risposte, ricordando che bisogna comunque essere pronti a prendersi delle responsabilità...Per il meridione pochissime parole..solo quella della difficile impresa di poter agire senza alcuna certezza di legalita'.  Si inserisce poi in un complicato dialogo sulla superficialità e la semplificazione: due termini che appartengono di natura al suo modo di governare. E.. mano a mano ..autoesaltandosi nel dialogo.. aggiunge che il suo governo fa cose che lo rendono esultante ed allegro.

E così va ad aprire tutto un discorso in favore dell'attività del "governare"..che governare è bello.. come operosità che rende felici ed appagati.. non tenendo per nulla conto di un Paese governato in modo alquanto approssimativo e sicuramente iniquo. Questa fase del suo discorso pareva impressionare... non soltanto per la evidente presunzione..ma per la naturale insensibilità politica che vi si scorge..ricca persino di una ipocrisia sopra ogni rispetto umano. Ma abilmente riesce sempre a venirne fuori cambiando discorso ed inserendosi in quello riguardante la durata del suo governo..Dichiara di poter scadere tra sette mesi col referendum.. o tra sette anni dopo il secondo giro..Dipenderà chiaramente dall'esito del suddetto referendum sulle regole costituzionali.

Se la prende con una certa stampa contraria e volendo apparire come una vittima..li attacca asserendo che se loro vanno a cercare fantasmi, lui (vero uomo della provvidenza) ha da cambiare l'Italia, non avendo tempo da perdere per cercare fantasmi...(Fantasmi tra l'altro creati ad arte da lui attraverso la sua stessa bizzarra comunicazione). Tutte frasi e slogan studiati ad arte che possono sicuramente attrarre quei giovani alla ricerca dei miti della comunicazione, ma non certamente quelli che il premier stesso denomina come gufi ( in realtà vere aquile poiché a miglior conoscenza della realtà delle cose).

Un dibattito studiato ad arte con battute e ritornelli che non possono di certo infinocchiare i più attenti conoscitori della disciplina politica. Renzi o non Renzi..il fatto che questo governo non cascherà.. non salva di certo l'opera sventurata verso la quale esso si muove. Questo è un falso cambiamento ..non un vero rinnovamento!...Ed è sotto gli occhi di tutti persino di coloro che di questo sistema beneficiano. Ci si dovrebbe vergognare, invece di trovare continue giustificazioni di comodo sugli ignobili avvenimenti.


Ascoltare Renzi ad una scuola di formazione politica sul tema del compiacimento governativo.. con tutto quello che sta succedendo... non è di certo ed in egual modo gratificante per lo stesso Paese.   

2 apr 2016

L'illusione di una possibile caduta del governo..

di vincenzo cacopardo

Ancora una volta.. pare azzardato buttarla sulle dimissioni della Boschi!

Non tanto perchè.. per opportunità politica sarebbe oltremodo evidente che si facesse da parte, ma perchè fino ad adesso non sembrano sussistere chiari e dettagliati conflitti. Continuando a perseguitarla su questi argomenti senza prove certe sui suoi interessi ..non si farà che darle altra forza di immagine per farla assurgere come una "diva" della politica!

Bisogna che tutti coloro che percepiscono davvero il senso del cambiamento riescano a comprendere che il governo Renzi non cade e non cadrà fino alla fine del suo mandato!.. Non perchè non si desidererebbe, ma perchè questo è il volere delle forze economiche finanziarie in mano alle lobbyes che lo sostengono. Le stesse che oggi dettano il percorso di una politica sottomessa alla loro arroganza.. e ciò solo per colpa della stessa politica debole che in questi anni ha permesso l'egemonia degli stessi poteri forti. Pensare che si possa far cadere un governo per qualche superficialità di una ministra, sicuramente rea di aver aiutato il suo compagno, ..è cosa assai debole nel gioco di interessi ben superiori che oggi invadono la nostra Nazione nel contesto europeo!

Ma andiamo a i fatti di questi ultimi giorni che hanno messo in serio imbarazzo l'intero governo e dai quali il furbo premier ne è uscito con una convenzionale frase a suo favore “ oggi..con noi.. ci si dimette” che fa tanto pensare a certe battutine tipiche dei saputelli..

In breve pare che i fatti si siano svolti in tal modo: A Ottobre del 2014..dopo un dibattito nelle commissione Ambiente della Camera durato ore il deputato Realacci dichiara un emendamento inammissibile per estraneità di materia: Si trattava di una misura che inserisce le opere relative al trasporto e allo stoccaggio di idrocarburi. Realacci ricorda che la misura inserita nell'emendamento gli sembrò francamente poco chiara. Successivamente..a dicembre del 2014 la ormai ormai conosciuta.. telefonata della Guidi con il compagno. Nel 2015..mentre in commissione Bilancio al Senato si discute della legge di Stabilità, i rappresentanti del governo, presentano un emendamento, perfezionato con un ulteriore sub emendamento. Il testo viene approvato in commissione per poi essere discusso in aula. Ma come ormai tutti sappiamo..l'emendamento viene inserito nell'intero testo della Stabilità trasformatosi in un maxi emendamento..tra l'altro votato in Senato attraverso le consueta fiducia. ..In teoria tutto normale poiché l'emendamentoi trattava di una misura che inserisce opere relative al trasporto e allo stoccaggio di idrocarburi tra le infrastrutture alle quali si applicano procedure autorizzate in deroga...Ma rimane tuttavia politicamente imbarazzante agli occhi di tutti il dialogo avvenuto al telefono tra la ministra Guidi ed il suo compagno che denota inoltre un interesse personale che genera un ben visibile conflitto di interessi.

Se entra in scena Maria Elena Boschi è per il fatto che il maxi emendamento per prassi viene predisposto dal ministro per i Rapporti per il Parlamento, su cui ricade la responsabilità del testo e degli emendamenti inseriti.. Trattandosi di Stabilità, poi, una valutazione spetta anche al ministero dell'Economia e alla Ragioneria generale. Ma non si può di certo escludere che Tempa Rossa sia un progetto strategico per il Paese che prevede molti occupati nel Mezzogiorno e che il provvedimento sia stato inserito soprattutto per scopi di interesse economico e occupazionale.


Quali possono essere davvero questi interessi? Vi sono altri interessi che toccano le sfere personali? Sarà solo la magistratura a dirimere la faccenda ove vi fossero da parte della Boschi prove di interesse o eventuali conflitti, ma come già ripetuto diverse volte in questo blog, l'attenzione sulla Boschi dovrebbe essere focalizzata maggiormente sulle sue sgradevoli e deleterie riforme costituzionali sostenute sicuramente dagli stessi poteri forti e che toglieranno al Paese ogni percezione di democrazia rendendo maggior forza alle figure governative.