23 dic 2016

PALERMO: L'enfasi prolissa di un'attesa “primavera”


Le amministrative sono alle porte: Non si ricercano più “primavere” ma seri piani di sviluppo per i servizi ai cittadini
di vincenzo cacopardo

Sandro Leonardi.. vice capogruppo al consiglio comunale di Palermo.. fa rilevare al proprio Partito, il PD..la mancanza di un candidato a cinque mesi dalle elezioni amministrative. Per Leonardi è inammissibile che la quinta città della Nazione resti ancora in attesa di un nome.. Per il vice capogruppo urge avviare una interlocuzione seria e costruttiva coinvolgendo le forze sane della città per definire un programma credibile.

Mentre il consigliere Leonardi si pone i giusti dubbi sul proprio Partito di appartenenza, viene spontaneo chiedersi come ancora si possa dare spazio a questi vecchi contenitori di consensi che continuano a dimostrare scarso impegno verso la un serio programma spostando sempre la primaria attenzione verso una personalità da presentare che possa raccogliere consensi: Nessuna città come quella di Palermo necessita quanto prima di un serio programma e non bastano parole come “primavera” o “rinascita”, ma un piano serio sul quale impegnarsi.

Passeggiando per Palermo ci si accorge delle tante problematiche esistenti nella città che una volta era considerata patrimonio di una cultura e di una natura fuori dal comune. Per chi ama davvero Palermo si deve affrontare una nuova strada e spostare l'attenzione e far forza su altri Movimenti locali decisamente più attivi, presenti e carichi di idee. Si deve chiudere con una politica del passato dove le solite figure per decenni, non hanno dimostrato una seria programmazione innovativa!

Nell’immediato futuro, le idee e l'impegno dovrebbero sopperire a questa loro evidente mancanza che finisce sempre con l'impedire finanche una razionale ed utile crescita della città..rendendola trascurata e con scadenti servizi:Una città così bella che pare vivere in un mondo isolato dove il privato vince sul deficit di una organizzazione dei servizi a sfavore dei propri cittadini


Palermo non ha più bisogno di una insignificante retorica “primavera” ma tutte le stagioni devono prevalere come presupposto per una sana rinascita che guarda al futuro di questa bella e maltrattata città.

22 dic 2016

Roma -Milano: pesi e misure

RAGGI E SALA ..DUE STORIE IMBARAZZANTI ANCORA DA COMPRENDERE
di vincenzo cacopardo

In questi giorni l'attenzione principale dei media e dei social è rimasta fortemente concentrata sulla questione romana della giunta Raggi e sul caso di Milano che coinvolge l'attuale sindaco Sala.
Ma l'episodio sul quale si è più raccolta l'attenzione pare essere quello sulla sindaca di Roma... fortemente impiegato dal PD al fine di screditare al massimo l'operato della giovane prima cittadina.
Se nel primo caso vi è più disattenzione ed incuria nella valutazione delle figure di cui fidarsi in seno alla propria amministrazione, ben diverso appare il caso di Milano dove il neo sindaco Sala.. per uno strano capriccio si è autosospeso commettendo un gesto contrario a quello che dovrebbe fare un manager eletto dal popolo.

Ma andiamo ai fatti di Roma che la stampa ci descrive:
Per l'amministrazione romana l'addebito più grave è il conflitto d’interesse. Una tegola pesante per Virginia Raggi che sapendo di quel conflitto sembra averlo ignorato. La delibera dell’Anac sul caso Marra è molto dura! Nove pagine firmate dal presidente Raffaele Cantone, rese pubbliche dopo l’esame del consiglio dell’Autorità e accompagnate dalle carte acquisite nel corso delle verifiche partite a fine novembre. Atti che, trasmessi alla Procura di Roma e già acquisiti, aprono la strada alla possibilità che la sindaca venga iscritta nel registro degli indagati. Probabilmente per abuso d’ufficio, ma non si possono escludere anche altre ipotesi, come il falso ideologico, partendo dalla constatazione, messa nero su bianco dall’Anac, che Raggi ha fornito in atti ufficiali versioni dei fatti fra loro contraddittorie.

Il tutto ruota attorno al passaggio di Renato Marra dalla polizia municipale alla guida della Direzione turismo. Una promozione arrivata mentre suo fratello Raffaele, braccio destro del sindaco Raggi, già dirigente sotto Alemanno, arrestato pochi giorni fa per corruzione, è capo del personale del Campidoglio. Una vicenda che scatena immediate polemiche. L’Autorità fa le proprie verifiche, richiede al responsabile anticorruzione e trasparenza del Comune tutti gli atti sull’iter di nomina, sui regolamenti interni, sul fabbisogno di personale. E dall’analisi della documentazione emerge che Raffaele Marra era in «palese conflitto d’interesse». Poco conta se vi abbia partecipato attivamente alla procedura di nomina del fratello o abbia svolto solo un ruolo formale. Da quella pratica, Marra avrebbe dovuto astenersi! Di più: il sindaco avrebbe dovuto esonerarlo. Invece, non lo ha fatto. Sembra tra l'altro che il fatto in sé sia avvenuto prima dell'arresto del fratello Raffaele..ma ciò non toglie che si mette in evidenza un possibile concorso su un interesse privato.

Non so perchè..ma al di là di ogni riferimento giudiziario, questa storia, sul piano dell'opportunità politica, non può che farmene ricordare un'altra: Quella della ministra Boschi e della ipotesi di un suo conflitto sulla faccenda delle Banche per via del padre.. Quando in Consiglio dei ministri si provvedeva con un decreto...(Poco conta se abbia partecipato attivamente a quella procedura..uscendo dalla camera del Consiglio! Il presidente del Consiglio avrebbe dovuto esonerarla. Invece, non lo ha fatto).

Nel caso Roma, comunque, l'energia dell'ANAC di Cantone è venuta fuori con tutta la forza e l' impegno!



Andiamo adesso all'inchiesta di Milano
L'inchiesta riguarda la realizzazione della Piastra di Expo 2015, l’infrastruttura realizzata nel sito di Rho Pero dalla Mantovani. All'allora numero uno di Expo e agli altri indagati è contestato tra l'altro di non aver fatto le necessarie verifiche di congruità sull'offerta, aggiudicata con un ribasso del 42% a un ammontare "non idoneo neppure a coprire i costi". Il sostituto pg ha chiesto altri sei mesi di tempo per approfondire la vicenda. Per il primo cittadino l'attuale situazione è un ostacolo a svolgere le funzioni.. annunciando che quanto prima riferirà in merito alla vicenda in consiglio comunale. Sala risulta già indagato dalla procura generale del capoluogo lombardo nell’ambito dell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta sull’appalto per la Piastra di Expo, l’infrastruttura più costosa realizzata nel sito di Rho Pero dalla Mantovani.

Si tratta solo di una indagine, ma di peso ben diverso da quella che grava sulla Raggi! Eppure l'attenzione dei Media è sempre più diretta verso la città capitolina! Il gesto di autosospensione di Sala appare estremamente disdicevole nei confronti dei suoi stessi cittadini, nonostante ciò, le forze mediatiche insistono sulla Raggi..Su una storia forse meno imbarazzante..e deplorevole, ma di certo sfruttabile sul piano politico: Prova ben visibile di come si debba a tutti i costi colpire Roma per affossare una possibile avanzata dei Cinquestelle!
Manovre sollecitate di certo dal partito di maggioranza che usa ogni mezzo per screditare il difficilissimo compito della sindaca. Sindaca che, malgrado la leggerezza delle sue palesi colpe, prova a guidare un Comune trovato sul disastro finanziario.






21 dic 2016

CINQUESTELLE: Quella mancata coesione che provoca danno!


Definirei il Movimento 5 Stelle come una organizzazione tendente sempre più a farsi del male! La costante mancanza di coesione sulla faccenda capitolina..potrebbe finire col giocare loro un pesante scherzo!
di vincenzo cacopardo

Nell'odierno scenario romano della giunta pentastellata sembra non esservi spazio per affrontare uniti il difficile compito di sostenere armonicamente la sindaca Raggi: Tra ortodossi e poco credenti all'interno del Movimento..la lotta si scalda sempre più e lo stato confusionale non può che arrecare danno all'immagine di quest'unica espressione politica...ancora forte... che si oppone ai vecchi Partiti.

Di Maio, Fico e Di Battista ed altri.. all'occhio di chi guarda dall'esterno non sembrano in realtà tanto uniti nel percorso da seguire e la prevalenza di Grillo ( che li vorrebbe ormai più indipendenti e comprensibilmente coesi) pare irrompere di continuo per cercare di sedare animi sempre più accesi.

Gli equilibri interni nel Movimento saranno condizionati sicuramente dai prossimi sviluppi delle inchieste giudiziarie romane che riguardano Marra, ma sappiamo anche che il particolare commissariamento della giunta Raggi..voluto dal Movimento.. messo in evidenza con l'allontanamento di Daniele Frongia e Salvatore Romeo, già di per sé... non può dimostrarsi positivo nei confronti stessi della figura della prima cittadina.
Con la presa dell'Amministrazione romana.. il Movimento vive certamente un periodo difficile. Un comune che scottava..e si sapeva! I suoi enormi debiti, la sua struttura amministrativa poco chiara, gli scandali di corruzione succeduti, l'evidente scadimento dei servizi e della manutenzione ordinaria, avrebbero dovuto far desistere chiunque dall'assumere il comando di una simile amministrazione..soprattutto da parte di un Movimento esploso in breve tempo e ancora poco definito nella sua organizzazione.
Le decisioni costantemente affidate alla rete con la conforme dovuta trasparenza e gli incontri coperti non sembrano aver condotto in direzione di un percorso accettato da tutti..
Ma al di là di questo, non sembra si sia mai visto un attacco mediatico di simile portata su una sindaca che, nonostante la poca esperienza, non sembra per nulla attaccabile sul piano della corruzione e dell'impegno!
La realtà del comune capitolino non è solo diversa dalle altre città, ma pare essere il campo di battaglia di un PD per riprendersi una rivincita dopo la batosta del NO sul referendum. Se è vero che si è perso tanto tempo per la definizione dei compiti amministrativi è altrettanto certo che il Partito Democratico si giocherà tantissimo su questa faccenda affondando il suo coltello su ogni piccola disfunzione determinata dalle scelte della Raggi..ingigantendola! Costruirà perennemente propaganda a sfavore della sindaca su ogni questione, anche minima, che riguarderà l'operato di questa giunta.

Credo che oggi la principale azione del Movimento 5stelle non potrebbe che essere quella di una strenua difesa ed un utile aiuto in favore della neo-sindaca.. al fine di tutelarla e preservare il già difficile percorso politico amministrativo intrapreso dall'intero Movimento.     

IL MINISTRO E LA FUGA DEI GIOVANI LAUREATI


Oltre alla misera realtà..anche l'oltraggio ed un infelice autodifesa!
di vincenzo cacopardo

Imperdonabile..oltre che inopportuna la frase del ministro del lavoro che ha avuto la reazione critica di gran parte del Paese!

E' stupefacente sentire un ministro della nostra Repubblica porsi con frasi del genere : “Centomila giovani in fuga? Conosco gente che è bene non avere tra i piedi”. Ma dico... come si può?..Non può mai esservi alcuna giustificazione! Nessuna meritevole per scagionare chi rappresenta in seno al governo nazionale quella figura che detta la delicata politica del lavoro.

Non possiamo nemmeno sottacere che la gran parte dei giovani che oggi abbandonano la propria terra, per andare all'estero alla ricerca di lavori più adeguati e gratificanti, stanno soprattutto al Sud ..in una terra dove già da tempo i governi sembrano esser rimasti totalmente assenti al richiamo di un piano di sviluppo sociale e lavorativo inerente il territorio.

Il ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti ..sembra non avere quella sensibilità politica adatta al ruolo che rappresenta...a poco valgono.. poi.. le sue autodifese!
Una buona parte della responsabilità della fuga di tanti giovani dal Paese Italia sta proprio nella mancanza di un piano strategico e nella ricerca di opportunità in un territorio che sembra essere stato trascurato nel suo endemico contesto. D'altro canto.. la stessa legge sul “jobs act” voluta da Renzi e promossa dal ministro.. non pare abbia promosso altro che un regolamento sul metodo..(un meccanismo tra l'altro assai costoso per il Paese) e non di certo la creazione di lavoro innovativo, confacente e concorrenziale.
Molti giovani, una volta laureati, abbandonano la loro terra poiché non trovano alcuna opportunità reale.. cercando fortuna nel contesto di altre realtà internazionali che offrono maggiori occasioni. Quando un ministro della Repubblica con delega al lavoro ed alle politiche sociali...oltre a non aver ricercato, nel contesto del suo governo, nuove idee in proposito, nè individuato un piano di sviluppo attinente ai valori dei territori, si permette di offendere e denigrare tanti giovani desiderosi di potersi esprimere nelle loro capacità lavorative, vuol dire che l'arroganza.. sostenuta da una insensibile politica... ha raggiunto il suo massimo!
Qualcuno aveva pensato che la emigrazione verso l'estero di tanti giovani laureati o diplomati al sud appartenesse al secolo passato..ma in realtà è un fenomeno ancora oggi in espansione. Mai si sarebbe pensato che un ministro della Repubblica si potesse permettere di ostentare parole simili..nè si può accettare alcuna difesa circa un errato modo di esprimersi!
Oltre alla miserevole realtà..finanche l'oltraggio ed una infelice ed insostenibile autodifesa!


20 dic 2016

La Sicilia ed il Nord.. secondo il movimento di Alfio di Costa



Alfio di Costa ci invia le ultime note indicative del suo Movimento dibattute all'interno dell'organizzazione.
di vincenzo cacopardo

Il fondatore del Movimento “Insieme Si può” che nei Social raccoglie il maggior numero di followers, esprime il suo pensiero su un argomento ancora non affrontato col giusto equilibrio. Secondo Di Costa non sarà mai completa l'opera di maturazione di una politica nell'intero Paese.. se non si traggono i benefici di una fusione più completa e sentita tra la cultura industrializzata del Nord con quella creativa e naturale del Sud.

Siamo stanchi delle solita dialettica nord-sud, delle differenze di trattamento e di tutto ciò che rende, apparentemente, il Sud inferiore al Nord. Il nostro Sud non è inferiore, ma semmai di completamento! Noi del Movimento ci proponiamo di amalgamare il contesto socio-culturale del Sud con quello del Nord in modo da ottenere una logica ed un fine costruttivo più armonico!”

Insomma..per il fondatore del Movimento, la Sicilia ha tutto per non essere considerata una terra da meno rispetto alle regioni del Nord, e la proposta di poter amalgamare i diversi valori in un contesto unico dovrebbe oggi essere alla base di ogni dialogo. Secondo l'ingegnere DiCosta..alla Sicilia mancano quelle risorse per poter promuovere il suo patrimonio e le infrastrutture organizzative, ma di certo si ritrova una enorme ricchezza nel suo ambiente naturale ed artisitco che rimane patrimonio di alto valore turistico che deve potersi esprimere con apposite risorse.

Amalgamare è un po' come fondere le due culture traendo il meglio da ambedue e io credo che una fusione delle due mentalità e delle differenti realtà esistenti, dove si riesce a trarre il meglio delle due, se condotta attraverso un equilibrio, potrebbe rendere benefici inimmaginabili. Per noi in Sicilia non si tratta solo di aderire al nostro Movimento, ma di credere in una rinascita di un'isola che ha ricchezze e valori infiniti che vanno difesi..ma anche e soprattutto..da rendere utili e preziosi...Il Nord dovrebbe essere in grado di comprendere che senza il Sud il nostro bel Paese non potrà mai crescere unito e svilupparsi armonicamente..nello stesso modo di come il Sud dovrebbe rimanere predisposto ad affrontare un dialogo in una realtà che lo vede oggi svantaggiato rispetto alla organizzazione dei servizi sociali comuni e delle strutture che necessitano”

Di Costa affronta il problema dell'autonomia non privandosi di difendere gli interessi dell'isola, ma considerandola come un certificazione di grande importanza solo se usata con equilibrio e non certamente come fino ad oggi è stata destinata:

Un documento che può renderci più competitivi ed autonomi nelle scelte in favore di una visione progettuale generale del nostro particolare territorio per accrescere meglio ed in modo organizzato uno sviluppo di cui l'isola necessita. Tuttavia è essenziale non tagliare alcun dialogo con la realtà di un Nord del Paese che potrebbe rendere aiuto e benessere in questa difficile crescita”


Lo Statuto può essere un documento utile, ma deve essere accompagnato da un dialogo essenziale che insieme può rendere un futuro migliore alla Sicilia ed all'intero Paese Italia.     

19 dic 2016

ROMA:clima caldo per il Movimento





Marra-Scarpellini una storia che mette in difficoltà la giunta Raggi 
di vincenzo cacopardo

Il clima adesso è davvero caldissimo, dopo la rinunzia di Massimo Colomban che pare non avere tempo per assumere la carica di vicesindaco"... alla Raggi non rimane che continuare con le sue infinite ricerche su una figura attendibile ed integra.

Colomban...che era sostenuto da Davide Casaleggio...non intende avere anche il ruolo di vicesindaco.. essendo impegnato, in qualità di imprenditore tecnico, nel già difficile ruolo di assessore alle “partecipate”. Malgrado avesse dato l'impressione di poter sostenere l'incarico, l'assessore non ha confermato la disponibilità ritenendo di non avere il tempo necessario.

Si apre ancora una volta l'estenuante ed infinita ricerca delle figure amministrative nel Comune conquistato ormai da sei mesi dal Movimento che..nella fattispecie sembra essersi incrinato all'interno del gruppo romano..La Raggi non demorde e intende tornare alla carica con un altro assessore.

Non si può dire che questa confusione generata sulla scelta delle nomine non desti qualche preoccupazione nella capitale..e pur augurandoci che la macchina amministrativa possa mettersi al più presto in funzione, non possiamo non mettere in evidenza (senza alcuna malizia) una certa approssimazione su come sia stata condotta l'operazione di queste nomine.

Il carisma della sindaca che fin dall'inizio non aveva lesinato un certo buon umore, sembra perdersi nel fastidioso e difficile ruolo delle scelte a volte inappropriate.. a volte incerte.. e magari anche causate volutamente da chi le si pone in disaccordo. Fatto stà che l'evidenza di un periodo così lungo per la sola definizione delle personalità a cui affidare i compiti per la nuova giunta..dimostra al popolo romano.. quanto meno.. una certa insopportabile leggerezza da parte di chi insiste col fare apparire flemma e tranquillità.

In questo momento non si può che restare vicini alla sindaca anche nell'attesa delle indagini della magistratura che sembrano non toccarla per nulla. Per il bene della città capitale..si deve restare ancora benevoli ed uniti in favore del difficilissimo compito di far rinascere la città, ma è indubbio che questa prima fase si è presentata come uno scoglio durissimo che sta mettendo alla prova i nervi di tutto il Movimento di Grillo e della stessa prima cittadina. Un ostacolo che il PD intenderà manovrare a suo favore!

Certo è.. che il criterio per la definizione dei candidati disposti per amministrare Comuni, Enti e Regioni.. e persino per chi un domani potrebbe occuparsi di una attività governativa, rimane ben diverso da quello di chi deve operare per la formulazione di idee e normative: Se per un'attività parlamentare è già azzardato un candidato poco conosciuto e meno esperto che nei cinque anni potrebbe anche rafforzarsi nel dialogo e nella conoscenza in seno al suo gruppo, di certo questa logica non potrà mai soddisfare il bisogno di indicare per l'amministrativo una figura più preparata.. di alta capacità.. e di esperienza.

Dovrebbe essere chiara la differenza tra le due compiti.. poiché è certo che per amministrare un Comune occorre meno responsabilità politica di Partito e più impegno verso il soddisfacimento delle regole e dei servizi sociali nella scelta delle figure e nella guida della città...Pensare che i due ruoli possano essere equipollenti è un tragico errore che vede tra l'altro una politica amministrativa sempre più bloccata su scelte legate e condizionate da interessi di Partito o di Movimenti.


15 dic 2016

Il futuro di un giovane segretario

di vincenzo cacopardo
O si vota a giugno o si vota a fine legislatura, febbraio 2018. L'ostacolo del possibile referendum sul jobs act potrebbe spingere lo stesso Premier uscente.. segretario del Partito, ad anticipare entro Giugno per evitare un altro pericolo devastante per la sua figura politica. La Corte Costituzionale, infatti, deciderà sull'ammissibilità l'11 Gennaio 2017 e, se la consultazione sarà ammessa, entro Giugno si dovrebbe poter votare. Questo potrebbe accelerare il lavoro per la nuova riforma elettorale da parte del PD in seno al governo Gentiloni
Ma in mezzo ci sta un congresso e Renzi cercherà in tutti i modi di farsi rieleggere segretario a larga maggioranza e andare alla sfida per il voto anticipato. Naturalmente la reazione al No si è subito fatta sentire.. poiché sembra che siano affluite nuove richieste di iscrizione al Partito in favore del segretario: Per molti il consenso a Renzi, da solo, vale praticamente oltre il 20%, mentre il Pd senza di lui franerebbe a poco più del 12%. Per l'ex premier è dunque il momento di accumulare consenso, ma gli occorre anche un Congresso per potersi ricandidare o riaffermare in modo deciso.
Al momento non sembra esservi alcuna intenzione di scissione all'interno del Partito. Ma quello che pare disturbare l'assetto organizzativo.. è il fatto che Renzi abbia un pò troppo esagerato imponendo con forza il suo determinismo e le sue categoriche scelte.. sottovalutando un essenziale dialogo e manovrando i suoi adepti come fosse all'interno di una società per azioni..Il suo procedere con troppa sicurezza e presunzione ha disturbato una discussione che all'interno del partito è sempre stata prediletta e garantita.
Al di là della vittoria o sconfitta all'interno del partito..il problema del PD sta nel fatto di poter pensare che la carica di segretario e di Premier possano e debbano convivere in un unico figura..è un quesito che coinvolge un certo modo di operare in politica che danneggia e non favorisce un giusto percorso : Più un leader prende forza nell'azione di governo, meno ne ricava all'interno del suo Partito..inoltre i problemi del Partito restano ben diversi da quelli di una guida dell'esecutivo.. dove si devono ricercare mediazioni e scelte non sempre condivisibili con le ideologie ormai passate di questi vecchi contenitori di consensi.
Viviamo in un mondo che corre e dove la politica sembra più inseguire che dettare..Renzi appare una figura nuova, ma forse resta inserito in un Partito rimasto indietro.. e se ha dimostrato sicuramente quella presunzione un po' provinciale di chi vuole emergere a tutti i costi.. è anche vero che ha provato a smuovere qualcosa in un contesto che non gli è del tutto congeniale..Ecco la ragione per la quale non è per nulla impensabile che fuori da quel Partito egli potrebbe avere migliori possibilità di esprimere i suoi obiettivi.. dimostrando in meglio le sue vere capacità 

14 dic 2016

PALERMO: I valori di una città ormai silente

si avvicinano le amministrative
di vincenzo cacopardo

La città di Palermo appare ormai addormentata e succube..E' stata più volte violentata nell'immagine e disfatta nelle sue potenziali risorse.. sia artistiche che culturali: Non sembra per niente essere stata la culla di una civiltà e di quella cultura che ha visto nascere la lingua italiana sotto il regno normanno di Federico secondo.

Le ultime amministrazioni non sembrano aver dato vita...nè risvegliato il compiacimento di una città che vanta e detiene un patrimonio artistico e di bellezze naturali particolari, ma ..al contrario, ha sprecato tutto ciò attraverso la costruzione selvaggia di edifici sempre più volgari nell'architettura e persino devastanti nella imbarazzante varietà delle sue facciate: Immobili mal disposti sul piano urbanistico come vi fosse stata una selvaggia edificazione che ha visto sempre più un prevalere del cattivo gusto. Inoltre i colori variopinti dei palazzi costruiti dopo gli anni settanta.. senza alcun criterio e la dovuta sobrietà, ne hanno caratterizzato in peggio l'aspetto.

Oggi Palermo rimane una città silente... chiusa in se stessa..persino cinica..nella inutile attesa che qualcosa possa cambiare..Che possa essere amministrata in favore di un cambiamento che davvero le spetterebbe. Che possa mettere in risalto le sue bellezze attraverso un rispetto che è dovuto agli stessi cittadini che la vivono..Che possa offrire al turismo tutta l'arte e la cultura contenuta nelle sue nascoste bellezze.

Come in tanti fanno osservare... oggi si tratta di cambiare questa città facendo appello alla ragione ed al buon senso, ma anche ad un metodo. Se per quanto riguarda un cambiamento sembra impellente curarsi di più dell'aspetto di una politica locale che metta al centro le priorità e le valenze della città alienandosi da una visione politica nazionale che non le potrà mai rendere il merito necessario, sul piano del metodo resta indispensabile unire le forze e stringere un'alleanza con le realtà autonome ed i movimenti locali che vogliono davvero proteggere e far crescere questa città a beneficio della sua innata forza naturale.

Palermo è la quinta metropoli dell’intera Repubblica e la più grande città della nostra regione. Vi sono questioni da affrontare per farla rinascere con coerenza in direzione di uno sviluppo qualitativo e non di scopiazzatura di quelle metropoli asettiche del Nord legate ad una industrializzazione ed una realtà di crescita ben diversa. Come qualcuno afferma:Non occorre un generico impegno per la cultura come risorsa, ma promuovere iniziative concrete idonee al recupero di una profonda identità cittadina..riconquistando quell'’orgoglio.. ormai perso.. di essere palermitani.

Bisogna anche comprendere che, la nota mentalità fatta di prepotenza e di mancanza del senso civico, non potrà mai combattersi con esclusive azioni repressive. Occorrerà offrire ai cittadini una idonea convivenza, rendendo i servizi più utili e funzionali, al fine di stroncare la mentalità della prepotenza e della sopraffazione. Se da un lato bisognerà far crescere una cultura della legalità, dall'altro.. bisognerà anche presentarsi con un progetto che possa prevedere una migliore funzionalità dei servizi, dell'ordine e di severi controlli.


Ma anche qui..occorre partire dai valori per un riscontro più utile con i principi! Per una più che giustificata motivazione che ci deve spingere a credere in un futuro migliore e per una città che non vogliamo per niente vedere soccombere ad un immobilismo congenito, a volte fin troppo radicato, dobbiamo inevitabilmente far forza sulle idee e sull'impegno stesso della cittadinanza. Ecco perchè oggi occorre una sindacatura più consapevole del proprio ruolo... non attaccata ai concetti dei grandi Partiti, ma concentrata sulle forze reali nel territorio.. che vedono in quei cittadini che amano questa città.. un impegno chiaro sulle questioni più inerenti in difesa del patrimonio e del meglio della propria cultura.  

LA PERSISTENTE ARROGANZA DI UNA POLITICA CHE NON PAGA



di  vincenzo cacopardo

La risposta della politica governativa al referendum è chiara “Noi siamo noi e voi non siete un c..o”! Volendo emulare un marchese assai conosciuto!

Ed è proprio così poiché della realtà sociale e delle chiare manifestazioni di questo popolo la politica della èlite se ne sta fregando! Occorreva sicuramente un governo per i molteplici problemi inerenti Montepaschi. terremoto, legge elettorale e persino la strampalata legge di stabilità che sarà varie volte rivista in considerazione di un Premier che l'ha fatta passare in fretta e furia attraverso la fiducia.

Ma è proprio l'atteggiamento..il modo di rispondere ai cittadini con un governo fotocopia che.. mantenendo certe figure simbolo delle riforme bocciate, si esprime ancora con prepotenza verso il nostro popolo.Il nuovo governo della Repubblica pare avere un che di surreale! Porta agli esteri personaggi non proprio competenti e mantiene la figura della Boschi in carica come sottosegretario alla presidenza per un preciso controllo anche sulle imminenti cariche amministrative da distribuire: Come un premio dovuto a chi ha saputo condurre tenacemente una lotta ed una successiva sconfitta ..dimostrando, oltre alla evidente incompetenza, una infinita presunzione ed una autoesaltazione senza limiti...E adesso?...Uno schiaffo al popolo insolente che con quasi venti milioni di voti... si è permesso di dire NO ad una riforma di altissimo valore e contenuti eccelsi!(si fa per dire)

C'è poi tanta gente che si meraviglia di certe manifestazioni di piazza!
Ma se un popolo si è espresso in un certo modo.. qual'è l'esigenza di non comprendere che certe figure sarebbero dovute restare fuori da un governo che si sarebbe potuto formare discontinuo rispetto a quello precedente guidato da Renzi?..E' chiaro dunque che la mano dell'ex premier capo del suo Partito vi è..ed è anche inopportuna!

Viene naturale domandarsi se il nostro presidente Mattarella, seppure super partes, nella qualità di chi nomina i ministri su proposta del nuovo premier Gentiloni, non vi abbia voluto mettere bocca..Se avrebbe potuto stigmatizzare l'inopportunità di inserire certe figure in seno ad un governo fin troppo schierato e di parte per affrontare una nuova legge elettorale!

La realtà di tutto ciò.. più che triste..rimane pesante ed ingiusta! L'indifferenza nei confronti del 60% dei cittadini (alcuni dei quali hanno persino speso risorse e tempo per esercitare un loro diritto) ai quali si risponde offendendoli dall'alto con una perseverante odiosa arroganza...Una politica che non paga di certo chi oggi la propone.  

13 dic 2016

SCONFITTE E PREMIATE!


IL PAESE DELLE INCOMPRENSIBILI REPLICHE CHE PREMIA CHI FALLISCE

di vincenzo cacopardo

Le hanno dato in premio un sottosegretariato alla presidenza! ....con la speranza che qualche opportunità la trovi davvero dopo quella che ha malamente condotto e perso sulle riforme costituzionali! Eppure lei stessa ha affermato che con una sconfitta al referendum avrebbe abbandonato ogni poltrona di governo!

La bella ministra Boschi.. sicuramente coperta dalla stessa corrente renziana in seno PD, si dimostra ancora insensibile a qualunque tipo di vicenda che la riguardi.
Ricordiamo che la Boschi antecedentemente era rimasta coinvolta in un possibile conflitto della banca Etruria..per via del ruolo del padre. Pur uscendone illesa, la sua figura ha lasciato sempre quei sospetti poco gradevoli da parte dei risparmiatori colpiti. Premiarla ancora..significa non aver compreso per nulla lo stato di un Paese ai limiti della sopportazione e della pazienza..

Ad ogni modo.. se una possibilità di infastidire il popolo vincente sul NO vi era..era proprio quella di lasciare una poltrona di governo a chi ha contribuito a spaccare un Paese imponendosi con caparbia su una riforma costituzionale senza riuscire a farla passare all'interno del Parlamento a maggioranza stabilita.. e conducendo, in tal modo, una battaglia referendaria cruenta che non ha risparmiato ingenti risorse della Nazione.

Anche la Madia ha commesso errori evidenti sulla riforma della PA ricevendo il suo premio..ma la Boschi rimane sicuramente il simbolo di quella cultura renziana prepotente che premia l'incoerenza, che dimentica e che mente.. fregandosene della volontà popolare. Una cultura che conferma di disinteressarsi della visione del Paese non ammettendo alcun errore poiché sempre più supponente ed altezzosa..

Uno schiaffo al Paese che suona come un altro chiaro atteggiamento di arroganza!

Il nuovo governo è stato voluto da Renzi più che da Gentiloni!...Ma si sarebbe sperato in un gesto di discontinuità rispetto al precedente con figure diverse e passaggi di poltrone più sensati ed opportuni. Il segretario del PD che appare uscire come un vincitore più che un perdente, persevera nel suo innato egocentrismo..riuscendo a premiare disinvoltamente ministri che hanno dimostrato profonde incapacità che sono costate al Paese in termini di tempi e risorse!
... vedremo i riscontri con l'umore del paese!




12 dic 2016

Negare l'evidenza.. e l'artefice degli errori!



"Non pensano tanto al danno arrecato... quanto al pericolo da venire!"
di vincenzo cacopardo

C'è chi continua a negare l'evidenza di un popolo che ha dato un parere negativo alla riforma Renzi asserendo che abbiamo, in tal modo, celebrato un ritorno al passato: Un passato che ci costerà molto in termini di agibilità democratica del sistema e che servirà di più a tutti coloro che abusano del vecchio sistema fatto di ricatti e di complicità.
Si parla ad un ritorno ad una prima Repubblica...dando così una definitiva chiusura ad una possibilità di riformare in modo più utile e snello...Ma sono solo parole poiché la riforma Boschi.. voluta da Renzi...non ha per nulla convinto nel suo funzionamento, anzi è apparsa sconclusionata, contraddittoria e piena di difficili attuazioni per l'andamento e l'efficienza del quadro istituzionale.

L'errore che commette chi la pensa in difesa della riforma è sempre il medesimo e cioè quello di una visione sempre più ristretta e limitata di un cambiamento definito da un percorso dove in realtà pare si cambi per non cambiare in meglio.. e quel poco che si cambia.. si pasticcia con motivi di puro opportunismo..rendendo nel contempo la democrazia un fardello quasi inutile del quale sbarazzarsi in modo frettoloso e subdolo.

Certo se il popolo avesse scelto il SI ..costoro avrebbero goduto della vittoria di una figura categorica e di falso rinnovamento, asserendo che proprio questo popolo sarebbe stato in assoluto il vero..giusto e valido difensore di una democrazia!.. Ma con la vittoria dei NO..questi grandi analisti attaccati al sistema e alla sublimazione della figura renziana, oggi non fanno che denigrare la scelta popolare offendendo e dando per ignorante il popolo.. mettendo persino in dubbio il concetto di democrazia!

Non si pensa al danno arrecato..quanto ad un pericolo da venire! Se si ritorna alla concertazione ed al passato.. è semplicemente perchè chi.. come Renzi.. ha avuto l'occasione di poter cambiare in meglio..non lo ha fatto! Perchè si è dato corpo ad un falso rinnovamento (con l'uso esasperato della presunzione e dell'arroganza) costruito su ambiguità ed anomalie.. e persino con un particolare disprezzo ed un tono dispotico nel metodo! Possiamo e dobbiamo invece pensare che si possa dar forza nel breve futuro ad un rinnovamento più sano e conforme al nostro ordinamento attraverso riforme più ponderate e meno frettolose.      

DALLA AUTOESALTAZIONE.. ALL' ISOLAMENTO

di vincenzo cacopardo
Sono venute fuori tutte le caratteristiche ed i difetti tipici di certe figure di provincia che peccano sempre di quella peculiare presunzione nella esaltazione del proprio io.

Cosa ha impedito al giovane promettente Sindaco d'Italia di poter divenire un vero primo ministro amato e rispettato dal suo popolo?

Non si può certo dire che non vi fossero i presupposti: una buona capacità dialettica unita alla determinazione di una figura giovane e brillante che attirava il consenso.. offuscando quella vecchia classe politica che aveva lasciato un segno inequivocabile.
Ma sono bastati appena tre o quattro mesi a questo Forum per scoprire quelle mancanze che avrebbero ostacolato il suo percorso in un vero processo si rinnovamento..e quella determinazione si è trasformata ben presto in determinismo: Se i primi giorni Renzi appariva padrone della nuova comunicazione e di movenze popolari che colpivano l'interesse dei cittadini..subito dopo ha manifestato tutti i difetti tipici di un certo tipo di “parvenù” della politica... Sono venute fuori le caratteristiche ed i difetti di quelle figure di provincia che...mancando dell'essenziale base di umiltà e del rispetto che si deve al prossimo....esaltati da quella peculiare presunzione nella accentuazione del proprio io, tendono a divenire sempre più accentratori e megalomani. Può sembrare insolito, ma un certo “background” in politica e nella formazione sociale..può anche avere la sua importanza!

Questo Forum ha messo più volte in risalto i difetti macroscopici che pian piano venivano messi in risalto dagli atteggiamenti tipici di chi, abituato a gestire a modi sindaco la cosa pubblica, riteneva di poterlo fare nel medesimo modo governando una nazione con ben più difficili problematiche e diversa impostazione politica...Una sensibilità politica che Renzi col suo spocchioso carattere non ha mai saputo dimostrare ritenendo molto più utile un marcato assolutismo che ha finito con lo spaccare pericolosamente in due un Paese.

Oggi Matteo Renzi pare ritirarsi...(e forse non gli rimane di meglio) per cancellare per un po' di tempo quella immagine fin troppo determinata che non sembra aver reso favore ad un popolo che con l'ultima consultazione referendaria lo ha castigato... La sua potrebbe essere una strategia o un'opportunità per riscattarsi nel futuro.
Paga.. comunque.. una certa arroganza, ma sconta anche una visione fin troppo ristretta verso un cambiamento davvero particolare... fatto ancora di compromessi e di perseveranti anomalie, ma non di quelle declamate rottamazioni e riforme che il Paese si aspettava.


Il tempo ci dirà se ritornerà prossimamente alla ribalta della politica attraverso una immagine più ridimensionata... dimessa ed equilibrata, ma soprattutto consapevole della realtà di un Paese in vera difficoltà.      

9 dic 2016

I MEDIA SOTTOVALUTANO L'INNOVAZIONE DELLA POLITICA

di vincenzo cacopardo

..Non intuiscono l'importanza di adeguarsi e dare voce ai nuovi Movimenti dove cresce più qualità e dove si amplificano giorno per giorno i veri bisogni della cittadinanza.

La prova è suffragata dai risultati del referendum che hanno visto giornali e televisione pubblica schierati per il sistema..sottovalutando l'azione dei tanti movimenti locali. 

La odierna tripolarizzazione della politica..mette un freno al tentativo di un bipartitismo tanto amato da una politica internazionale europea tendente a soffocare un principio di libera democrazia. Quello che però dovrebbe intuirsi nel nostro Paese, per i tanti che non hanno apprezzato la guida politica del nostro saccente primo ministro, restando incerti circa un futuro da affidare ai Cinquestelle, è il fatto che... pur nella loro impegnativa, difficile ed a volte..imprudente formazione, essi lasciano una porta aperta a tanti che guardano con interesse alle nuove idee di una politica diversa. 
Oltre ad avere il merito di arginare possibili cruente insurrezioni da parte di un popolo alquanto stremato e diviso nella persistente indigenza, essi hanno di certo aperto una breccia frenando il vecchio andazzo delle...ormai poco edificanti..contrapposizioni ideologiche.

Immaginiamo per un attimo che non fosse esistito questo Movimento di rottura al sistema dei due Poli..Cosa sarebbe successo?
Saremmo rimasti fermi e rinchiusi ancora per lunghi anni in quel gioco della politica delle reazioni e dei soliti compromessi. Ma anche peggio: si sarebbe costruita con forza quella cultura politica monolitica bifronte di un bipartitismo che non avrebbe lasciato più speranze al dialogo e che tanto..invece..ha sempre offerto alla oligarchia dei  partiti! Si sarebbe chiuso definitivamente un portone ad una libera partecipazione di tanti ancora motivati da una passione per la politica per rendere un contributo in più al Paese.

I Cinquestelle potranno avere mille difetti..può darsi: Impreparazione ed una discutibile organizzazione! Ed e' persino intuibile che possano metter inquietudine, ma il governo Renzi.. ha forse dimostrato preparazione e capacità di percorso di rinnovamento rispetto al passato? 
La porta aperta dal Movimento di Grillo è di sicuro una speranza.. poiché non è detto che attraverso questa.. un domani non possano entrarvi altri Movimenti anche locali o formarsi e crescere nuovi Partiti che altrimenti avrebbero perso per sempre ogni opportunità. La porta aperta.. potrebbe giovare e portare nel futuro quella necessaria dinamica occorrente per crescere con idee ed innovazione in favore di uno sviluppo più sano.

Quello che sicuramente non si comprende è il comportamento dei Media (giornali, radio e tv) che non sembrano mai guardare verso un futuro ponendo solo ed esclusivamente la loro attenzione sui vecchi Partiti. Non osservando in lungimiranza la crescita di tante nuove azioni politiche portate dai movimenti locali che offrono tanto spazio alla cittadinanza.


La Stampa nazionale pare non percepire questa innovazione seguendo pedissequamente il percorso di quei Partiti ormai affermati da tempo e  i loro politici seduti nelle poltrone.. non intuendo l'importanza di adeguarsi alla voce dei nuovi Movimenti dove crescono le esigenze e dove si amplificano giorno per giorno i veri bisogni sociali.