13 set 2017

SICILIA E POLITICA:Sostenere i valori sani dell'isola



"L'azione vincente per chi intende vivere e prosperare in un difficile territorio come quello siciliano è quella di proiettarsi verso l'indubitabile dipendenza dei suoi valori".

di vincenzo cacopardo

Come si può sperare in una qualsiasi cognizione da parte della politica regionale...quando si continua con questi giochini passando da una parte all'altra senza un vero sensato progetto per la nostra regione? Non possono per nulla interessarci queste opportunistiche manovre politiche dei Partiti per accaparrarsi le poltrone.. quando l'interesse dovrebbe focalizzarsi sui valori importanti che la nostra terra esprime per poterli sostenere e diffonderli!

Questo andazzo che porta la politica alla ricerca di un potere da gestire contrasta fortemente con l'esigenza di un compito per lo sviluppo a beneficio dell'isola ..e non potrebbe che essere così!.. L'interesse prevale in ragione di un vantaggio personale scaturito da tali circostanze e mai da un coinvolgimento comune al fine di accrescere uno sviluppo. I valori stessi della nostra terra finiscono quindi per essere misconosciuti o sottovalutati, ma.. in realtà..sono gli unici su cui consolidare una vera politica di innovazione e di crescita..Valori attraverso i quali costruire quei sani principi sociali e le giuste infrastrutture occorrenti.

Quello che.. al contrario.. è avvenuto in questi ultimi anni è stato il cammino grossolano di una politica che ha preteso di usare lo strumento dell'autonomia per usi immotivati e distinti dalla logica di una naturale crescita attraverso susseguenti proposte poco lungimiranti per nulla utili ad uno sviluppo dell'intera isola per accrescere soltanto un proprio sconsiderato consenso personale.

La paura del nuovo ha spesso teso a sottovalutare ogni possibile mutamento. In realtà sono le idee oggi quelle vincenti, oltre che l'integrità e le capacità di chi le propone. L'azione vincente per chi intende vivere e prosperare in un difficile territorio come quello siciliano è quella di proiettarsi verso l'indubitabile dipendenza dei suoi valori. Di conseguenza bisogna sperare nel nuovo, senza abbandonarsi nelle demagogie ed i populismi, riuscendo ad interpretare i messaggi di chi vuole operare per un bene sociale dell'isola e la sua crescita.. attraverso le idee ed i valori reali del territorio.


Complicato poter sgretolare il muro di quella mentalità che vede ancora nei Partiti consolidati nel territorio siciliano vecchie logiche che perseverano massacrando sempre più lo sviluppo dell'isola. Il difficile compito è quello e mobilitarsi per sconfiggere una cultura politica costruita su interessi in favore di questi Partiti...ormai radicati. Un impegno che obbliga ad uno sforzo immane per due ragioni precise: L'una... per via del fatto che chi è già dentro il sistema politico del territorio resta avvantaggiato in quanto detiene da tempo le leve del potere avendo appreso meglio come usarlo, l'altra.. poiché da parte degli stessi cittadini vi è una gran disaffezione verso la stessa politica.. tale da renderli ormai purtroppo estranei da ogni interesse.

C'E' ARIA DI DESTRA...



Un' aria che sarà opportunisticamente supportata con l'inserimento di forze centriste moderate pronte a tutto!

Salta lo ius soli... il diritto di cittadinanza, che la sinistra si era impegnata a far passare! Motivo: non esiste una maggioranza! Il capogruppo al Senato Zanda ritiene che non è il momento per la nuova normativa che potrebbe mettere sotto il governo, nè tantomeno è pensabile far passare il disegno attraverso una fiducia...In questo periodo caldo di elezioni ..in attesa di una finanziaria...mettere in crisi il governo potrebbe essere un errore fatale!

E così..anche la legge sulla quale la sinistra si era impegnata a far passare per ragioni sociali e la quiete delle istituzioni internazionali, deve accantonarsi..Sarà quasi impensabile che essa torni presto nei banchi del Parlamento in considerazione delle prossime elezioni che sembrano vedere un centrodestra in risalita.

Nella prima puntata di “Di Martedì” si è assistito ad una inedita improvvisa acclamazione all'arrivo di Salvini davanti al teleschermo: I suoi discorsi.. più pacati di quelli espressi qualche anno fa.. hanno entusiasmato la sala ospitante che ha reagito con continui lunghi applausi. Il percorso svolto dal leader della Lega sembra premiarlo ogni giorno di più..poichè cavalca di continuo problematiche significative sulla immigrazione e la flat tax..allontanando sempre di più quelle relative al diniego sulla moneta unica. Argomentazioni che toccano molto da vicino la popolazione  che ne percepisce un rilevante timore.

Sentendo parlare Salvini ci è sembrato essere alquanto sicuro di una prossima vittoria del centrodestra nelle prossime elezioni politiche nazionali. La sua sicurezza ed il suo dialogo sono apparsi oltre ogni possibile limite di incertezza. Sebbene questa sicurezza non può ancora essere confermata se prima non si scorge bene il funzionamento della prossima legge elettorale

Ma..al di là di ogni proposta per la futura legge elettorale, nel Paese sembra essere arrivato il momento della solita svolta! La nota giravolta che si ripete costantemente tra le due contrapposizioni. Il Paese si butta a destra abbandonando una sinistra che lo stesso Renzi ha contribuito ad evirare nei suoi principi base..mentre una politica centrista (che si propone di rendere le due posizioni più moderate) sopravvive di continuo...vivacchiando stabilmente in modo opportunista.. nell'attesa di una scelta da parte di un popolo che non trova alternative.

Sarà sempre così!.. se non si scorge che il cambiamento non potrà mai essere considerato solo sulla base delle contrapposte ideologie..(tra l'altro ormai inesistenti), ma quello del sistema: Di saper far funzionare il sistema politico con idee nuove..offrire una nuova visione lungimirante per il giusto andamento attraverso appropriate riforme democratiche utili allo stesso meccanismo... Non di certo quelle proposte da Renzi e dalla Boschi che intendevano mettere un freno allo svolgimento politico istituzionale.. premendo l'acceleratore su un premierato forte a scapito di una giusta partecipazione democratica.
E..così..i vecchi giochi si ripeteranno!




12 set 2017

CHI SARA' IL LEADER DEL (NUOVO) CENTRODESTRA?

La partita rimane ancora indefinita poiché sarà proprio una legge elettorale a decidere se.. e come coalizzarsi.
di vincenzo cacopardo
C'è un aggettivo nel titolo di questo post che stona: “NUOVO”..poichè di nuovo questa coalizione, appartenente ormai al passato, non ha proprio nulla! Tuttavia la domanda posta non è del tutto casuale. In questi giorni Silvio Berlusconi pare preoccuparsi con intensità nella ricerca di una figura che possa in qualche modo rimanere legata a lui e sembrerebbe che l'abbia individuata in Antonio Tajani: personaggio del passato che sicuramente non nuovo non esprime nulla, molto vicino al cavaliere, che oggi esercita la sua politica in seno al Parlamento Europeo.
Aspettiamo ancora il tracciamento di una rotta.. come si ama ormai definire ogni programma..proposte che potrebbero essere definite in una prossima convention. Ma se per il Partito della Meloni un problema non si pone, rimane tuttavia l'incognita dell'unione con Salvini che, come personaggio di forte carattere, è poco immaginabile (anche per la maggioranza dei consensi che otterrebbe) potrà esimersi da optare per un proprio premierato.
Difficile non poter pensare che... se da un lato il partito azzurro di Berlusconi opti per una propria candidatura a premier ..la Lega di Salvini possa non forzare sui dati statistici dei consensi, che si manifestano maggiori rispetto a quelli di FI. Ma anche questa partita rimane indefinita poiché sarà proprio una legge elettorale a decidere se.. e come coalizzarsi.
Se anche le informazioni fornite dai sondaggisti fossero esatte... resta fondamentale capire quale sarà la nuova legge elettorale che, stando alle intenzioni, scaturirà solo dopo aver raccolto bene i dati.. e mai prima! Ma qualunque legge elettorale, seppure ancora indefinita, ..finirà col condizionare non poco!
Vi è una differenza sostanziale tra una coalizione ed una lista unica..e cioè.. che nel caso di un listone unico... lo stesso consenso potrebbe svuotarsi...e quindi non ottenere più quella ambita maggioranza...Nel caso specifico di questo centrodestra... ad esempio... se Berlusconi da solo può raccogliere il 13% e Salvini il 15%..la Meloni il 5% ..non è assolutamente certo che uniti in coalizione riescano a prendere il 33%. Questi Partiti, fusi tra loro, potrebbero non risultare più identici nei loro principi con la base del consenso e destare un chiaro riscontro di malcontento su chi li deve esprimersi nel voto. Questo anche in base al fatto che difficilmente chi possiede la maggioranza in coalizione.. possa cedere il passo ad un leader per il futuro premierato a chi la maggioranza in base ai dati non la detiene!


Colpire Roma..per battere il Movimento


Il dramma dei romani per il maltempo ..usato pretestuosamente dalla stampa dei Partiti di opposizione
di vincenzo cacopardo
E non poteva che essere così! Di nuovo all'attacco della Raggi!..Piove ..Roma si allaga ..e la colpa è della Raggi! La ragione: i tombini ed il maltempo!..Naturalmente adesso l'attacco lo sferra con maggior vigore una certa stampa di centrodestra ricompattata... che ne parla in modo enfatico come di un inseguimento da parte della magistratura per stanarla.. Una stampa pilotata che cerca in tutti i modi di intervenire su quello che si ritiene possa essere il tallone di Achille del M5Stelle ( temibile nemico per le prossime elezioni!)
Oltre ad essere tormentata dalla magistratura per un possibile rinvio a giudizio per falso nel caso Marra( per motivazioni alquanto futili..se non di scarsissimo rilievo), la sindaca di Roma subisce le accuse di una certa stampa per un nubifragio che ha messo in difficoltà la città che amministra, dimostratasi, a loro dire, ancora una volta incapace di reagire alle improvvise complessità portate dal maltempo...Insomma, secondo la riturale critica, se vi fosse stata una figura di sindaco più accorta ed abile.. avrebbe predisposto in tempo la pulitura dei tombini onde evitare l'intasamento provocato dalle foglie.
Al di là del fatto che piacerebbe sapere quanti dei sindaci del nostro Paese abbiano pensato di pulire poco prima di ogni improvviso nubifragio i suddetti tombini, sono in pochi a non sottolineare che tale diluvio si è abbattuto con una forza inimmaginabile ed intensa tale da non lasciare spazio ad alcuna possibilità di smaltimento dell'acqua..foglie o non foglie...con i cassonetti che portati dalla furia del vento rovesciavano sulle strade il loro contenuto...Altro che intasamento! Nessuno si pone il dubbio che nel passato, le vecchie amministrazioni non hanno focalizzato la giusta attenzione sulla possibilità di rendere più agevole il flusso dello smaltimento dell'acqua attraverso studiati interventi.

Anche in questa occasione ...deve trovarsi un agevole capro espiatorio nella figura della prima cittadina che occupa un posto assai difficile e che sembra costretta ad assumere sulle sue spalle ogni sorta di accusa contro il Movimento 5Stelle. Si dice che i romani l'abbiano ormai condannata, ma in verità queste esclamazioni appartengono solo ad una certa stampa che fa di tutto per colpirla al fine di far soggiacere l'intero Movimento. 

11 set 2017

cultura politica e subcultura di potere

Qualcuno nel mio forum, sul post dedicato a "Macaluso, il sistema e la cultura politica", mi chiede cosa vuol dire avere o non avere una cultura politica. A questi ho replicato che non dovrei essere io a fornire una risposta, ma lui stesso a doverla comprendere. Tuttavia ciò mi dà spunto per esprimere un breve concetto in proposito che potrebbe anche sostenere un dialogo più approfondito sulla questione.
Il tentativo di spiegare la dottrina e l'azione politica attraverso la “teoria della cultura politica” risale alle origini stesse della scienza politica. E' difficile oggi imbattersi in un simile dialogo senza tenere in considerazione il pensiero filosofico delle origini di tale cultura. Per far ciò dovremmo passare dagli storici greci..poi da Platone, Aristotele, Plutarco..per arrivare a Machiavelli, Rousseau ed infine Montesquieu che ha segnato un punto deciso sul quale si sono definiti i poteri....Bisognerebbe anche passare dai principi dell' illuminismo a quelli del liberalismo passando dal marxismo. Un lungo percorso che ha formato la cultura politica nei vari secoli. Sarebbe persino troppo lunga una analisi sul pensiero dei vari personaggi elencati. Un dato di fatto è comunque certo e cioè che la politica in questi secoli ha cambiato i connotati anche per ragioni storiche complesse legate alle guerre ed alla evoluzione storica sociale di una società ormai fortemente industrializzata.
Ma fermiamoci ad una ristretta analisi di quella che dovrebbe rappresentare la cultura politica odierna e di ciò che essa dovrebbe in termini moderni esprimere..al contrario di ciò che non esprime:
La politica odierna in sè.. dovrebbe rappresentare quella disciplina che spinge ad approfondire i temi sociali per un utile riscontro al fine di rendere tale società unita ed in armonia per poterla governare in termini più funzionali ed equi. In un sistema di democrazia moderno come il nostro le azioni del governare sono suggerite dal popolo attraverso un consenso. Ma in termini pratici la politica si dispone spesso in modo diverso da come dovrebbe e cioè distaccandosi da una cultura di base che dovrebbe guidarla con equilibrio ed in appropriato senso sociale: Il suo concetto rimane fin troppo concentrato sul fine di una governabilità e meno sull'aspetto di come questa dovrebbe essere ricercata e supportata. Si sta finendo in tal modo col perdere l'aspetto culturale che l'ha vista negli ultimi decenni crescere sui binari di una democrazia, per rincorrere a tutti i costi una governabilità spesso instabile e non del tutto a favore della società. Di certo la mancanza di apposite riforme ha peggiorato questo andazzo, ciononostante proprio l'assenza di una cultura politica appropriata ha portato il nostro Paese a considerare la politica prevalentemente come un sistema di potere e non di servizio. Un paradigma sul quale si continua a tramare la tela della subcultura dell'autoritarismo e non del bene sociale.
Quindi, in breve... avere una cultura politica vuol dire oggi essere consapevoli che esiste una società sulla quale impostare regole e principi....e questi devono essere espressi da una politica nella consapevolezza di una civile etica democratica. Ed ecco in breve cosa distingue una corretta cultura politica da una scorretta subcultura della politica di potere.


Maltempo: Prevenzione e responsabilità

di vincenzo cacopardo
I MEDIA SI SCATENANO SOFFERMANDOSI SULLE AMMINISTRAZIONI DI ROMA E LIVORNO PER LA MANCATA PREVENZIONE MALGRADO LA PARTICOLARE E SPECIFICA SITUAZIONE DI MALTEMPO!..AL DI LA' DELLE RESPONSABILITA' DA ACCERTARE, IL SISTEMA SI MUOVE COME SEMPRE FOCALIZZANDO L'ATTENZIONE DOVE PIU' CONVIENE COL SOLITO OPPORTUNISMO! EPPURE SONO TANTE CITTA' CHE IN QUESTI GIORNI VIVONO GLI STESSI DISAGI DOVUTI DAL MALTEMPO!...SARA' COSI' FINO ALLE PROSSIME ELEZIONI?...
E' vero...vi sono morti e dispersi! Uno spettacolo triste a cui siamo abituati ad assistere ogni volta che il maltempo colpisce con maggior forza una particolare città! La domanda di rito è se vi siano o no responsabilità in termini di prevenzione, ma per questi rischi, è inutile illudersi, la responsabilità è principalmente dei tanti governi succeduti che non hanno mai posto la giusta attenzione ed i mirati finanziamenti per le opere opportune contro i rischi idrogeologici e del maltempo di cui nel nostro Paese si soffre da tempo: Sono bombe d'acqua improvvise dalla forza inimmaginabile che si abbattono in tutto il Paese ed a volte portano persino morti, feriti e territori martoriati. Negli anni passati la stessa Genova ha contato morti e dispersi! 
Quelle su Roma e Livorno si sono manifestate con particolare violenza: Mentre Roma è rimasta paralizzata, Livorno ha portato sette vittime e quattro dispersi.. Ma la polemica sembra spingersi oltre proprio perché le due città che non sono riuscite ad impedire sciagure e disordini risultano amministrate da due sindaci dei 5 Stelle.
Il primo cittadino livornese Filippo Nogarin...ha denunciato come tardivo l'allarme della protezione civile, che ha stimato la bufera soltanto con un allarme arancione. Per quanto riguarda Roma, si prende spunto per continuare a dare responsabilità alla sindaca Raggi: Non si è trattato, come si vuol far credere di un semplice acquazzone..quello che ha paralizzato la città è stato un autentico uragano. La città è stata improvvisamente sommersa d'acqua..Il che ha reso problemi anche alla linea metropolitana. Si pensa forse che se il sindaco fosse stato di un altro colore politico avrebbe potuto ostacolare un evento di simile portata? Ma sappiamo ormai bene che ogni occasione, anche fenomeni naturali straordinari come questo, sono sempre utili ad una certa politica per attaccare i nuovi arrivati!
Se è vero che si potrebbe fare di più per limitare i danni...è altrettanto vero che di prevenzione se ne parla già da tempo nel nostro Paese e poco si è continuato a fare a livello governativo. Qualunque macchina amministrativa locale nulla può in termini di prevenzione se non in compartecipazione con il governo centrale ed in forza di una opportuna difesa di un territorio che necessita di un piano comune e dei necessari stanziamenti. Al di là di queste diatribe di stampo politico..un dato di fatto resta certo: Chiunque si è insediato al Governo ha sempre sottovalutato i rischi legati al territorio non fornendo una adeguata protezione attraverso uno studio preventivo e le rispettive risorse adeguate. I danni provocati dall'acqua, come quelli dello scorrere dei fiumi in piena.. provocano danni immensi ben superiori alle spese occorrenti per prevenirli...E allora?...persino una figura poco esperta farebbe i suoi conti prevedendo interventi appropriati, adoperandosi nel modo più intelligente e sicuro in una costruttiva intesa tra le amministrazioni e l'attività governativa. 
Fino a che la battaglia sarà solo politica  e di sistema.. queste problematiche non saranno mai risolte e le responsabilità resteranno sempre comuni.



8 set 2017

Macaluso... il sistema e la cultura politica

Per Macaluso, prestigiosa personalità del Partito di sinistra, il vero problema è il “sistema dei partiti”! Per lui il rimedio sono le battaglie politiche vere e di massa, non esistendo più una vera cultura politica.

di vincenzo cacopardo
Io credo che Renzi abbia contribuito non poco allo sfacelo del partito a cui fa riferimento Macaluso. La sua voglia di cambiamento a trazione PD si è trasformata in un vero disastro: Sussistono tutt'oggi ferite aperte per via della scissione a sinistra che l'ex premier non è mai stato capace di risolvere per il bene del Partito. A parer mio una ferita incurabile che sia Bersani..che D'Alema non hanno più voglia di sanare..Il carattere di Renzi con la sua autoconvinzione di essere sempre nel giusto..ne complicano poi ogni possibilità.
Tornando alle critiche di Macaluso..in questo Forum da oltre quattro anni scrivo sul sistema dei Partiti ritenendo indispensabile una riforma per un loro ri-disciplinamento. Un nuovo regolamento che naturalmente includa tutti! Tuttavia sarebbe il caso di analizzare con maggiore impegno la figura politica odierna ponendo anche dei paletti tra i ruoli. Doveva essere chiaro per tutti.. e soprattutto per un politico esperto come Macaluso che, in un sistema come il nostro, il doppio ruolo assegnato a Renzi (capo della segreteria- Premier).. appesantito da ambiziosi progetti di riforma, avrebbe creato disagio, discordanze e persino sofferenze all'interno dello stesso PD. Ma nessuno, nemmeno l'anziano Macaluso, al rilevamento di un sistema che oggi indica “malato”, sembra aver mai sollevato critiche in proposito! Eppure era chiaro che qualcosa a tal proposito andasse fatta... poiché l'incedere del giovane premier con un potere decisionale, a capo di un Partito con maggioranze (spesso di comodo) e continue fiducie, avrebbe condotto a simili conseguenze.
Da tempo i Partiti fin troppo legati al potere decisionale governativo operano solo e soltanto per un interesse di parte e non per una politica in favore del Paese.. Non suddividendo in modo più corretto il ruolo del potere legislativo da quello dell'esecutivo e continuando a sostenerli insieme in una scorretta opera di edificazione della politica sostenuta da questi partiti non regolamentati, non si fa altro che costruire conflitti che non potranno mai favorire un positivo lavoro di riforme. Ogni nuova riforma rimane legata da questo principio che ne smorza in buona parte l'efficienza..crea continue e ripetute anomalie.. non lasciando mai spazi a visioni più logiche che potrebbero porre fine ad un certo malcostume.

Quando si affronta un tema in proposito a possibili ed innovative riforme, intendendo rivoluzionare in termini più funzionali l'iter di un sistema ormai vecchio ed obsoleto della politica, ci si batte contro il muro di gomma dei tanti soloni saccenti, furbi ed interessati legislatori... ben forniti di paraocchi: Nessuno di costoro è in grado di vedere in lungimiranza, nessuno riesce a leggere in prospettiva, nessuno guarda all'innovazione, ma al contrario, ne hanno paura...In tanti ormai guardano solo ad un preciso interesse o seguono pedissequamente come pecore l'unica strada di una politica ormai vecchia.

7 set 2017

Le diffuse antinomie che generano progetti insignificanti

Secondo il sondaggio effettuato.. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia insieme raccolgono il 33,3% delle preferenze. Continua ad avanzare la Lega Nord, uno dei pochi partiti in crescita con un +0,1%. Il Carroccio si è portato al 15,4%. Stabile Forza Italia che si attesta al 12,8%. Fratelli d'Italia si colloca al 5,1%.Il Movimento 5 Stelle è al 28,3% in lieve aumento, mentre il Pd è al 26,6% in perdita dello 0,1%. Male Democratici e Progressisti che scivolano al 2,9%, perdendo lo 0,5%. Leggera flessione per Ap (-0,1%), che scende al 2,4%, mentre Sinistra Italiana resta ferma al 2,1%.”
di vincenzocacopardo
Se anche le informazioni fornite dai sondaggisti fossero esatte... resta fondamentale capire quale sarà la nuova legge elettorale che, stando alle intenzioni, scaturirà solo dopo aver raccolto bene i dati.. e mai prima! In tal modo saranno gli stessi politici di una maggioranza fornita dai rilevamenti ad imporre la nuova legge... e non, come preferibile, una sana legge elettorale a determinare la maggioranza parlamentare: Sappiamo tutti che vi è una differenza sostanziale tra una coalizione ed una lista unica..e cioè.. che in caso di un listone unico... il consenso potrebbe anche svuotarsi...e quindi non ottenere più quella ambita maggioranza...poichè ogni partito, fuso con l'altro, non è più identico nei principi con la sua base. In questo quadro resta per adesso tutto confuso ed ancora improvvisato.
Come era logico pensare il centrodestra sembra essersi compattato in attesa delle prove regionali in Sicilia che determineranno il quadro della futura politica nazionale..Ma anche il centrosinistra lavora per compattare politica e politici di mestiere a suon di contraddizioni. In queste ore i candidati saltano da un lato ad un altro con grande incoerenza improvvisandosi in progetti inesistenti: Questa discordanza sottoporrà la politica ad un cattivo funzionamento ed i risultati non tarderanno ad arrivare!
Certo questi politici odierni sembrano fregarsene totalmente della coerenza e di una ricerca più sensata della utile politica per il Paese. Come si può dunque pensare che verrà fuori una buona legge elettorale quando lacci e lacciuoli mettono insieme in cordate più disparate la subdola politica di centrodestra con quella del centrosinistra?
Il Paese voterà e si ripeterà la solita sceneggiata di chi subito dopo avrà da ridire...rimpiangendo il proprio voto.. E' un ripetersi di una scena che ci coinvolge già da parecchio tempo..e che in tanti non hanno alcuna ferma volontà di voler interrompere!



6 set 2017

Ferrandelli vira.. ed i "Coraggiosi" perdono la bussola..

Certo..questi nostri politici (si fa per dire) che continuano a passare da un lato all'altro degli schieramenti con virate inimmaginabili asserendo poi di essere coerenti ad un progetto, rappresentano la sconcezza della classe politica odierna, ma sono soprattutto l'espressione chiara del disagio offerto dalle vecchie concezioni contrapposte.
di vincenzocacopardo
Il neo consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli ad esempio..in questi giorni ne rappresenta l'emblema! Con la scusante che per lui è impensabile una Sicilia in mano a Salvini, schiera per le Regionali i suoi Coraggiosi a favore di un consenso per Micari sostenuto dalla sinistra orlandiana... (oggi dominante sulle decisioni del partito).
Appena qualche settimana fa... nella campagna per la sindacatura di Palermo.. Ferrandelli era candidato sindaco appoggiato dal centrodestra e sconfitto dall'avversario Leoluca Orlando. Il soffio di un tempo... ed eccolo nella barricata opposta! I suoi seguaci ( forse più incoerenti che coraggiosi) seguono adesso Ferrandelli che.. dopo un incontro con Renzi... sembra essersi calato nella figura di grande sostenitore della sinistra per contrastare un centrodestra che lo ha sostenuto nella campagna a sindaco. Si parla di una “virata” anomala o forse è la conseguenza di una certa decadente politica contrapposta che non lascia scampo.. non trovando più la giusta strada sulle posizioni? Forse l'inserimento di Salvini può aver creato questo repentino cambiamento di rotta?
Ma... al di là di come possa leggersi questa virata del neo consigliere di opposizione del Comune di Palermo ..è logico che vi è un suo elettorato che rimarrà in serio imbarazzo: In seno all'amministrazione comunale la posizione di Ferrandelli con i suoi coraggiosi resta oggi un equivoco non di poco conto!
Un dato di fatto è certo: questo progetto dei Coraggiosi ( come del resto altri) è il risultato di un pasticcio che non dimostra alcuna base solida sulle idee..mentre lo stesso Ferrandelli, chiamato ad operare come consigliere dopo i consensi ricevuti, avendo già affrontato una campagna politica per l'amministrazione di Palermo, non dovrebbe.. per deontologia politica.. entrare in un contesto di nuove elezioni regionali contrapponendosi persino alla posizione politica precedente. Se la politica stessa di oggi glielo consente... non è detto che la sua personalità politica e sociale, oltre a quella del suo gruppo, non ne resterà fortemente compromessa!
Un suo cartello propagandistico indicava  "PRIMA DI TUTTO PALERMO"..se così è..perchè non occuparsi prima di palermo?



5 set 2017

Lega e Cinquestelle: voglia di governare

Daranno una scossa in favore di un trasformazione della politica, ma il vero cambiamento deve ancora arrivare!
di vincenzo cacopardo
Si dice che certe forze politiche come quelle dei 5 Stelle e della Lega non affrontano più la loro battaglia politica a suon di populismo! Giorno dopo giorno non si dichiarano più estremisti ed antieuropei...ma solo disponibili a guidare il Paese e governarlo con misura e responsabilità!
Se dovessi fare una analisi sulla battaglia politica condotta da Salvini..non escluderei il fatto che i suoi principi politici pian piano si siano fortemente trasformati . Da un po' di tempo la sua lotta non è più diretta contro questa Europa ..ma su una ricerca più ampia del consenso in tutto il Paese con una particolare attenzione verso il Sud...Sud cui dubito fortemente ne possa percepire i sani valori! Tuttavia non si percepiscono in profondità e nel contesto le sue idee ed i progetti! Il suo percorso odierno equivale ad una netta metamorfosi rispetto ai principi fondanti del suo Partito, che contrasta non poco col sostegno ad una denominazione come quella di “Lega Nord”.
Se una analisi critica dovessi operarla sul Movimento di Grillo e Casaleggio ...partirei dal fatto che tale Movimento (da me sostenuto nell'ambito di una “rottura” col sistema, ma non sul piano “organizzativo”) non ha avuto l'intuito di percepire che la prima battaglia politica non doveva essere quella di inserirsi nelle amministrazioni territoriali, ma prevalentemente..quella di occupare la posizione di comando governativo del Paese. La mia disamina ha una giustificazione precisa poiché tale Movimento, non avendo alcuna intenzione di avviarsi verso alcuna coalizione e ritenendosi separato da ogni altro Partito nazionale, avrebbe avuto più coerentemente l'occasione di assumere una posizione di comando sul governo centrale.. andando successivamente ad occupare le amministrazioni senza alcun ostacolo da parte dei Partiti già esistenti: L'amministrazione di Roma, con le perenni critiche ed i continui ostacoli posti di proposito contro la Raggi, rappresenta di per sé la conseguenza di tutto ciò. Il giovane Di Maio vorrebbe un Paese più efficiente, più veloce, che possa basarsi sull'innovazione e sullo sviluppo tecnologico, col contributo di idee innovative, con regole chiare e con la dovuta trasparenza. Ma in ogni suo intervento viene pretestuosamente interrotto e gli viene sbattuto davanti il comune di Roma con i suoi buchi e gli scarsi trasporti... Questa è una logica conseguenza!
Nessuno di noi sa se un Luigi Di Maio in realtà sarà capace di espletare un ruolo di premier ..ma anche lui oggi si esprime con toni più pacati..quasi moderati, affermando di non essere dentro un Movimento estremista, né tanto meno anti-europeista. ..Come del resto nessuno di noi è in grado di immaginare quale potrebbe essere il ruolo di premier condotto da Salvini. Si dice che ambedue studino da Premier e che si muovono in tutto il Paese ..forse con troppa sicurezza circa una propria vittoria. Malgrado le differenze...potranno forse dare una scossa in favore di un trasformazione della politica, ma il vero cambiamento deve ancora arrivare!



POLITICA: PERCHE' ROMPERE COL PASSATO?



Vi è una giustificazione.. e forse anche una necessità.. più che valida per appoggiare un programma di vera “rottura” col passato di una politica ormai decomposta e marcita. Non potrà mai eludersi quel valore fondamentale del nostro Paese basato essenzialmente su un principio di democrazia utile a costruire libertà, diritti, doveri, equità sociale etc, proseguendo, ottusamente, con continui aggiustamenti di ciò che ormai non può che reputarsi inutile e persino avventato...
di vincenzocacopardo
Tempo fa scrissi che.. metaforicamente.. potremmo paragonare il sistema politico in cui viviamo e nel quale ci rapportiamo, ad un campo sul quale andrebbero coltivati i semi (nuove regole e principi costituzionali di un nuovo sistema politico più utile). Il frutto dovrebbe essere quello della “democrazia”. Ma se il campo è malato, arato male, senza un’attenta concimazione, il seme non crescerà mai bene ed il raccolto sarà inevitabilmente il frutto di tutto ciò: un raccolto guasto (ovvero una democrazia non definita), al quale si aggiungeranno i parassiti ( come la burocrazia) che divoreranno questo raccolto rendendo il campo una coltre ancora più desolata. Questo “campo” va al più presto ricomposto e preservato in modo da potervi impiantare i nuovi semi per l’attesa e la crescita di un buon raccolto e per evitare l’arrivo di qualsiasi altro parassita. Oggi il parassita della “burocrazia” regna sovrano in un Paese che soffre in concorrenza, crescita e funzionalità, la burocrazia sembra essere persino fomentata da chi gestisce potere politico: essa torna utile poiché, il disbrigo della stessa, rende ancora più forza a chi, il potere, lo gestisce. 
Ma tutto ciò non potrà mai avvenire se non passando prima da una fase di "rottura" col vecchio sistema e le figure che vi girano intorno. Nulla potrà mai inventarsi la politica, se non un cambiamento che possa partire dalla base e cioè dalla ricomposizione e la rifioritura del suddetto “campo”...Se, a tutto ciò, aggiungiamo l’assoluto e dilagante pragmatismo delle rigide ed immutevoli istituzioni, allora nel nostro Paese continuerà il perdurare di una realtà simile a quella di un basso medioevo. Bisognerebbe, invece, spingersi verso un nuovo rinascimento, riarando il suddetto campo per l’attesa di un buon raccolto ed il rifiorire dei valori di una giusta democrazia. Per poter raggiungere questo risultato occorre però una logica politica in favore dei cittadini che parta dai bisogni di uno specifico programma..
Per il riscontro con un sano principio della democrazia occorrerà di certo, procedere, successivamente, con metodo in direzione di uno studio teorico per la ricerca di nuove procedure, attraverso un utile percorso di identificazione e specializzazione degli stessi ruoli della politica (ragione valida per un essenziale studio di ricerca) Un riferimento particolare va quindi fatto in direzione della riforma di tutto “il sistema”: Un “ordine sociale” che, rapportandosi ai tempi, deve poter accogliere ed esprimere, con dinamica costruttiva e funzionalità, una più attendibile “democrazia”.
Solo sulle ceneri del vecchio..potrà rinascere l'innovazione! 


4 set 2017

L'impertinenza di chiamarlo “laboratorio”


di vincenzo cacopardo
Ancora una volta la Sicilia rimane utilizzata per scopi politici strategici e propedeutici alle elezioni nazionali. Una terra che avrebbe bisogno di far partire dal proprio territorio le idee necessarie per un riscatto. Un'isola ricca di un patrimonio artistico ed ambientale unico che pare di continuo svendersi al gioco di una particolare politica. La sua bellezza rimane il suo vero patrimonio! La bellezza contro il male di una politica del compromesso e dell'opportunismo !

Con la sfrontataggine di chiamarlo ripetutamente un “laboratorio” ,il centrodestra (come vestisse un abito nuovo) compatta di tutto e di più. Dopo questi ultimi accordi per le elezioni regionali in Sicilia, Silvio Berlusconi sottolinea il fatto che non potrà più esservi un alleanza con Alfano per le politiche nazionali: Quell'alleanza con i governi di sinistra..secondo il leader di FI...non permette più alcun accordo col suo ex delfino (ricordiamoci attentamente di questa frase..che un domani potrebbe anche essere smentita)

Il cavaliere definisce l'accordo Musumeci-Armao come una svolta innovativa per rilanciare la politica in Sicilia. Si parla retoricamente di un nuovo laboratorio unito. La riapertura di una ulteriore officina ..in considerazione che la precedente non è riuscita a definire alcun progetto utile per l'isola. Ma quale sarà il nuovo programma? Quale sarà questo salto di qualità per una politica che fino ad oggi ha dimostrato solo strategie ed accordi su figure che restano tuttavia sempre le stesse ?

E' chiaro che questo compattamento che accontenterà un po' tutti (compreso coloro che sembra abbiano abbandonato ogni progetto personale di beneficio al territorio) sarà fortemente finanziato dal cavaliere che oggi ...a differenza di tanti...è ancora in grado di poter infondere grandi risorse. Sappiamo tutti che, purtroppo, la politica odierna si costruisce ancora sulle risorse economiche più che sulle idee.. e se vi è qualcuno in grado di foraggiare una propria politica ..questi è Berlusconi: Avrà le porte aperte da parte di tutti i Media ..i giornali.. la stampa locale..Tutti gli correranno appresso con solerzia ed interesse ..come vent'anni fa.

Ma quello che riesce difficile accettarsi è l'accenno continuo ad un “laboratorio” di innovazione della politica.. sia che venga da una parte o dall'altra.. dei due schieramenti contrapposti..cosi' come anche del vecchio centro moderato in mano a certi indefessi opportunisti. Questa del “ nuovo laboratorio” è proprio la più insopportabile presa in giro che il cavaliere potesse esibire con la solita enfasi che gli è nota!

Molti voteranno questo centrodestra rispolverato poiché preoccupati delle alternative: Lo faranno per motivi di interesse personale od in contrapposizione ad una sinistra... o anche per paura di cadere nelle mani di chi questo sistema intende romperlo. Avremo in Sicilia un centrodestra con Salvini della Lega nord.. molto utile al cavaliere per il prossimo governo Nazionale( ma molto meno a noi) e se non dovesse trovarsi tra i due il nome di un nuovo leader o una opportuna legge elettorale, al Berlusconi rimarrà sempre aperta la porta di un accordo con il centrosinistra renziano (oggi molto meno di sinistra) Insomma: Con queste elezioni e le prossime nazionali, l'amato cavaliere.. sembra essersi blindato...e molti lo seguiranno per questa astuzia che il popolo tanto ama.

Se questo è quello che vogliono gli italiani e la Sicilia! 

3 set 2017

Voto di rottura..e voto di consenso


"L'errore è quello di leggere oggi un voto di "rottura" come un voto di "consenso" 
di vincenzo cacopardo







La grande coalizione Nazionale sta per nascere sulle orme delle elezioni in Sicilia!
Perchè scandalizzarsi adesso ..quando da tempo c'era chi guidava sommessamente queste strategie lavorando su un terreno assai facile per la politica dei ricatti e dei compromessi come quello Siciliano?
E' del tutto chiaro che le prossime elezioni nazionali, dopo quelle nell'Isola, offriranno lo spettacolo... già più volte visto... degli scambi e degli inciuci tra il centrodestra ed il centrosinistra...e vi è una ragione evidente per tale scopo : il suo nome è il Movimento 5Stelle. Quello che viene definito il “nuovo mostro”...un Movimento che, in una terra ancora arretrata ed in preda ai manipolatori della politica, desta dubbi e paure.

Ma quali paure può ormai suscitare qualunque politica futura..quando quella odierna appare cosi compromessa, inetta e priva di idee? Nel Paese della povertà e della arretratezza.. si insiste ancora con la retorica della incapacità dei nuovi, finendo col restare aggrappati ad un sistema dei vecchi.. infarcito di furbizie ed astuzie che favoriscono i pochi e tolgono nuove possibilità di crescita alla popolazione.

L'odierno Macchiavell-ismo dei vecchi partiti contrapposti
Qualche politico locale, quasi vantandosene, in relazione alle proprie virate di Posizione, fa persino riferimento al pragmatico procedere machiavellico , senza aver capito che il pensiero di Machiavelli non può mai entrare in un simile contesto: Un insegnamento non del tutto positivo per il futuro dei nostri giovani poichè il messaggio di Machiavelli deve sapersi interpretare non prescindendo dai singoli casi e dalle azioni. "Il fine giustifica i mezzi"…è la frase che più sintetizza il pensiero di Machiavelli, entrata peraltro nel linguaggio corrente ad indicare l'intelligenza acuta e sottile, ma non certo quella spregiudicata... di coloro che, oggi, ritengono che possa scagionarsi l’opera di chi agisce oltre ogni limite etico. 
Ma qual’è questo limite se non quello dettato da una buona politica e da una morale comune che, in fondo, conosciamo e che, spesso, tanti fingono di non vedere per convenienza? La politica del sistema finisce con esaltare il fine non mortificandosi nell‘uso dei mezzi: I grandi partiti contrapposti sembrano ingabbiati in questa logica ricercando più spesso un risultato finale.. non tenendo in ben più alta considerazione i mezzi che vengono usati per lo svolgimento del proprio compito.

l'incognita e le aspettative
Oggi votare il Movimento 5Stelle, anche ritenendosi nel dubbio e reputandoli improvvisati, potrebbe comunque voler dire rompere questo sistema. Rimane di sicuro una incognita, ma forse anche l'unica speranza per un mutamento... Sbaglieranno?... andranno via anche loro! Al momento attuale resta comunque l'unica via di accesso per rompere col passato anche se non del tutto per la costruzione dell'innovazione, ma di certo per aprire la porta ad un futuro diverso e di nuove aspettative. L'alternativa pare essere quella di restare aggrappati ad un sistema che ci mortifica ogni giorno, del quale poi, non facciamo che lamentarci.
Un voto che.. nel nostro Paese.. non può più leggersi come un vero consenso, ma alternativo e di smantellamento di un sistema dove continuano a fiorire interessi personali a danno di un bene collettivo. Forse l'errore è proprio quello di leggere il voto odierno di rottura come un voto di consenso!