29 feb 2020

L'EUROPA SLEGATA


GLI EFFETTI DI UNA GLOBALIZZAZIONE IN UN'EUROPA NON INTEGRATA E SICURA
di vincenzo cacopardo


Se qualcuno pensa che dalla globalizzazione mondiale se ne possa uscire facilmente sbaglia di grosso! Regolare il mercato odierno con forme relative al passato è quasi impossibile, ma porre delle regole che possano facilitare i rapporti e la garanzia per tutti i paesi equilibrando alcuni evidenti scompensi...sembra più che indispensabile..

Tuttavia... per ciò che riguarda il nostro Paese, oggi il suo sviluppo appare fortemente condizionato dal rapporto stesso con la Comunità a cui appartiene. Per cui il principale punto di partenza e quello di poter vedere, prima ancora che lo sviluppo di se stesso, quello di una crescita di un'Europa della intera Comunità che la rappresenta. Questo potrà avvenire solo attraverso una maggiore intensità di rapporto tra le Nazioni che ne fanno parte per via di una coesione ancora mancante.
Un'assurda incomprensibile Brexit unita all'ottica non del tutto lungimirante dei premier di alcuni paesi che rappresentano l'Unione, costretta da una particolare visione legata prevalentemente a porre un ristretto beneficio per la propria Nazione, ha frenato l'azione stessa di un legame più coeso in difesa della intera Comunità : Abbiamo un'Europa in prevalenza Monetaria dove la finanza specula proprio in mancanza di regole, manca una Europa che progetti in favore ed in prospettiva di tutti i Paesi in base ai distinti valori territoriali, un'Europa che comprenda meglio i suoi territori ed i prodotti stessi che ogni Paese immette nel mercato, un'Europa che protegga correttamente i suoi confini ma che riesca ad integrare con maggiore intensità gli abitanti del suo intero e vasto territorio.

Manca soprattutto un'Europa politica che guardi ad uno sviluppo nella sua globalità prima ancora di entrare e scontrarsi con una globalizzazione mondiale.
E' bastato un Virus per dimostrare quanto fragile può apparire una globalizzazione mancante di regole e la mancanza di un intervento coordinato in tempo da una Europa per organizzare e dare forza secondo procedure adatte... ponendo maggiore sicurezza ai cittadini dei Paesi della stessa Comunità.
Senza una Europa compatta, coerente, integrata e coesa nel suo insieme... ogni forma di globalizzazione mondiale procederà ponendo maggiore difficoltà alla sicurezza ed alla economia degli stessi Paesi che ne fanno parte.

26 feb 2020

COVID 19: ABBASSARE I TONI



E' INDUBBIAMENTE MANCATA UN'EUROPA UNITA E COORDINATA


E' L'EUROPA DOVREBBE FARSI SENTIRE ONDE EVITARE CHE TRA I PAESI DELLA COMUNITA' CI SI POSSA CHIAMARE L'UN L'ALTRO UNTORI E NEMICI DELLA SALUTE TRA I POPOLI MORTIFICANDO ANCORA UNA VOLTA UN PROCESSO DI INTEGRAZIONE.

di vincenzo cacopardo

Sarebbe necessario abbassare i toni sull'argomento Virus e verificare con equilibrio una questione che meriterebbe maggiore attenzione anche sulla stessa comunicazione.


I troppi controlli dovuti alla paura ed una comunicazione errata hanno portato gli altri Paesi in uno stato di diffidenza nei confronti del nostro: Paesi che adesso non vogliono più ospitarci.. e cittadini stranieri che hanno paura di entrare nel nostro territorio come turisti. La paura, la mancanza di un equilibrio e persino un certo delirio... hanno vinto nel bel Paese Italia che non ha saputo gestire con giusto peso una questione delicata...e che oggi rischia di portare un danno economico notevole...Il tutto nella mancanza di un intervento coordinato in tempo da una Europa per organizzare e dare forza secondo procedure adatte... ponendo così maggiore sicurezza ai cittadini dei Paesi della stessa Comunità.

Malgrado gli scontri tra gli stessi studiosi di virologia i dati statistici ci parlano di una trasmissione del virus veloce, tuttavia non altrettanto pericolosa almeno di non trovare le giuste resistenze dovute alla mancanza di anticorpi indeboliti da altre cause concomitanti. Il dato di fatto è che le poche morti nel nostro Paese hanno riguardato persone anziane e con altre complicazioni in essere.
l'enorme danno per il turismo
I nostri centri medici ospedalieri sono di certo all'avanguardia e sapranno certamente tenere a bada il problema. Ma adesso il vero problema per il nostro Paese è decisamente quello di ciò che ha procurato una certa errata comunicazione danneggiando l'economia del paese: Al di là della chiusura di alcune attività lavorativa del Nord, il peggior danno sarà quello causato verso una attività turistica che rimane una delle fonti più importanti per la nostra economia...soprattutto al Sud..già di per sé penalizzato....

22 feb 2020

A PROPOSITO DI SCIOGLIMENTO ANTICIPATO


Un amico con il quale a volte mi scambio sui temi della politica mi invia un documento relativo ad una considerazione del Costituzionalista Mortati circa lo scioglimento anticipato delle Camere. Nel testo si evince una posizione del Costituzionalista in favore dello scioglimento anticipato relativo al governo in carica.

di vincenzo cacopardo

Non essendo io un costituzionalista ..ne arrogandomi la capacità e la conoscenza pari a quella di Mortati, posso solo esprimermi nei termini definiti dalla nostra Carta: Le mie considerazioni rimangono quindi racchiuse nel ristretto ambito della mia conoscenza e di ciò che esprime la Costituzione attraverso le sue regole al di là di ogni personale considerazione politica... che in realtà non dovrebbe appartenere nemmeno ad un costituzionalista: Solo la politica può cambiare tali regole e può sempre farlo con il voto in Aula dei due terzi dell'assemblea.
Tuttavia ad oggi le cose stanno così!

Potrei portare considerazioni di altri illustri Costituzionalisti che danno una interpretazione ben diversa da quella di Costantino Mortati. Ma sarebbe persino inutile poiché quello che conta è quello che stabilisce la Costituzione..e cioè.. che lo scioglimento delle Camere spetta al Capo dello Stato qualora non si evincesse più una maggioranza ...ovvero solo e quando l'intero Parlamento pone in minoranza il governo in carica.

La disciplina costituzionale attualmente vigente in materia (art. 88 della Costituzione) prevede che il Presidente della Repubblica possa sciogliere anticipatamente una o entrambe le Camere, sentiti i loro Presidenti. Tutto il resto è solo pura considerazione politica personale che può essere messa in atto solo qualora la Costituzione nei termini si volesse cambiare.
Il costituzionalista Mortati in relazione all'attività governativa in atto parla di “Accertamento della sua reale fondatezza” secondo cui “occorre affidare ad un organo Indipendente dal Parlamento diretto alla constatazione di eventuali disarmonie tra corpo elettorale e Parlamento” .

Ma possiamo davvero immaginare cosa vorrebbe dire affidare un compito cosi' delicato ad un organo indipendente?..Quanto potere e convenienza si potrebbe costruirvi sopra.
Non vi può essere risposta a tale domanda se non quella già espressa dalla nostra Costituzione.

Il sistema voluto dalla Carta identifica la legislatura per una durata di cinque anni. Oggi la responsabilità appartiene al Capo dello Stato che ha la facoltà di agire attraverso l'impiego dell'istituto dello scioglimento anticipato, quando vi siano elementi tali da renderlo necessario” ..cosa che nella fattispecie non esiste fino a quando il governo non ha più una maggioranza che lo sorregga.

Inoltre vi è già un organo definito dalla stessa costituzione: Si sa che l’attribuzione spetti al Senato nel suo ruolo prevalentemente di controllo e di garanzia e comporta la sua sottrazione alle ipotesi di scioglimento anticipato.
Il Senato come "Camera delle garanzie", proprio in virtù del suo ruolo, ha una "durata fissa" garantita dalla stessa Costituzione. Questa differenziazione è pertanto coerente con l’adozione di un sistema parlamentare a "bicameralismo differenziato". il Senato come "Camera delle garanzie", proprio in virtù del suo ruolo, ha una "durata fissa" garantita dalla Costituzione.

Tutto ciò è persino coerente con l’adozione di un sistema parlamentare a "bicameralismo differenziato"e fornisce maggiore garanzie

Con tutto il rispetto del Costituzionalista Mortati e di chiunque la pensi come lui, le analisi da lui esposte sembrano portate più da una personale considerazione di visione politica..e non da una relazione stretta con le regole della Costituzione, che, ripetiamo, può anche essere cambiata..ma solo nel rispetto delle sue stesse regole.

21 feb 2020

UNA NOTA SUL REFERENDUM PER IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI

Riporto qui sotto una analisi del Comitato toscano promossa recentemente da mio cugino Augusto Cacopardo su FB in riferimento al referendum sul taglio dei parlamentari. Una valutazione attenta e precisa che mette a conoscenza le evidenti contraddizioni di un simile provvedimento per il nostro sistema basato principalmente su una rappresentanza parlamentare. 
Se si può essere più che d'accordo sulla riduzione dei privilegi sui parlamentari non si può accettare di diminuire ancora di più una rappresentatività fondamentale per l'intero Paese. Una critica più appropriata dovrebbe basarsi sulla mancanza di una qualità di coloro che vengono eletti e non sul numero. Sono tagli lineari che non possono avere alcuna inerenza con un principale bisogno di rapporto più diretto dei cittadini con la stessa classe politica.
vincenzo cacopardo



Il 29 marzo si decide sul taglio del Parlamento, di seguito alcune considerazioni dal Comitato toscano per il No:
PERCHE’ NO
A cosa NON serve il taglio del Parlamento (o cosa si potrebbe fare meglio):
NON SERVE A RISPARMIARE SUI COSTI
Il taglio del 37% dei parlamentari comporta una economia calcolata da Cottarelli nello 0,007% del bilancio; cioè circa un caffè all’anno per ogni Italiano/a.
NON SERVE A RIDURRE I TEMPI DI APPROVAZIONE DELLE LEGGI
Il nostro Parlamento approva già anche troppe leggi, e comunque gli interventi nel merito sono sempre un numero ridotto rispetto al totale dei parlamentari, che non cambierebbe per il taglio. L’obiettivo non può essere fare leggi velocemente, ma fare buone lleggi.
NON MIGLIOREREBBE LA QUALITA’ ETICA E LA COMPETENZA DEI PARLAMENTARI
Solo una legge elettorale che restituisca agli elettori/elettrici il potere di scegliere i propri rappresentanti e giudicarne il comportamento può ridurre i troppi episodi di malcostume (o addirittura di criminalità) che tolgono credibilità alla politica.
QUALI CONSEGUENZE AVREBBE IL TAGLIO
ALLONTANEREBBE ANCORA DI PIU’ I PARLAMENTARI DAGLI ELETTORI
Ci sarebbe un deputato ogni 150.000 abitanti circa e un senatore ogni 300.000; saremmo uno dei Paesi col peggior rapporto in Europa. Sarebbe più difficile conoscere i candidati e aumenterebbe il potere di designazione dall’alto delle segreterie di partito.
SI RIDURREBBE IL PLURALISMO Eleggere un parlamentare sarebbe più difficile, impedendo la nascita di nuove formazioni politiche e cancellando le minoranze. In alcune aree del Paese verrebbero eletti solo i rappresentanti del partito di maggioranza relativa, mentre viene privilegiato solo il Trentino.
SI RIDURREBBE LA RAPPRESENTATIVITA’ DEL PARLAMENTO
Con l’attuale legge elettorale il taglio escluderebbe dalla rappresentanza parlamentare milioni di elettori/elettrici.
FERMIAMO QUESTO NUOVO ATTACCO ALLA SOVRANITA’ POPOLARE
PRETENDIAMO INVECE
Il recupero della centralità del Parlamento, sede del dibattito politico e del potere legislativo
Una nuova legge elettorale proporzionale, con la possibilità per gli elettori/elettrici di scegliere i propri rappresentanti
La riduzione degli attuali ingiustificati privilegi dei parlamentari

8 feb 2020

RITORNANO LE MINACCE DEL FINTO ROTTAMATORE


di vincenzo cacopardo

Il solito Renzi che pur di apparire cavalca l'ambiguità, interessandosi meno dell'argomento e perseverando nello scopo di riprendersi l'immagine del vero riformatore politico del paese! Sembra voler risorgere ancora una volta dalle ceneri di un passato che proprio per questi atteggiamenti lo ha politicamente giudicato e  condannato.

Un polverone alzato pretestuosamente...Minacce continue malgrado il Guardasigilli ed il premier si siano messi al lavoro per accordarsi col PD trovando una via d'incontro sulla spigolosa e non facile questione della prescrizione:

" se trovano i voti di Forza Italia o della Lega e qualcuno nel mondo della destra che gli vota sta roba in Parlamento io sono contento per loro, un po' meno per il paese, ma noi non lo faremo".

Senza di noi al Senato non hanno la maggioranza”

A Circo Massimo.. su Radio Capital Matteo Renzi alla domanda sulla prescrizione comincia con il solito panegirico di questioni non inerenti: l'intervento di Benigli a Sanremo, ...l'incidente del super treno veloce...i problemi all'interno del Movimento 5stelle..fingendo quasi poco interesse per la domanda postagli. Infine si inserisce nell'argomento con maggior calore e la solita ambiguità..dando sfacciatamente una frecciata a destra e l'altra a sinistra.. Nel suo parlare.. che ormai riconosciamo bene, si intravedere in toto la prevalente voglia di porsi come l'ago della bilancia...La figura dominante... Come colui su cui poggia l'esito futuro della politica! Non ha smesso mai di porsi con la solita saccenteria intrisa e adesso persino con una sconfinata ambiguità!

Si può comprendere che lo faccia per dare sempre maggiore forza alla sua immagine, come ha sempre fatto col suo parlare toscano... dicendo tutto ed il contrario di tutto. Nella fattispecie riguardante il difficile percorso di una riforma non facile come quella sulla prescrizione, l'ex premier toscano, malgrado sia forza componente del governo, pare non dar conto allo sforzo evolutivo promosso dagli ultimi incontri voluti dal Premier Conte col Pd, il Guardasigilli e le altre forze di sinistra...perseverando con le minacce. 

A questo punto sarebbe più logico e coerente che togliesse la fiducia assumendosi le dovute responsabilità!.. 
Tuttavia.. conoscendolo sappiamo tutti che fino a che potrà continuerà a minacciare ottenendo così l'attenzione dei media sperando di aumentare consensi e pretese. O forse..per lui..potrebbe sembrare utile mettere subito in crisi il governo prima di un referendum che toglierebbe parecchi seggi alle rappresentanze politiche... rendendo sempre più difficile una sua affermazione numerica in seno al Parlamento...

Solo e soltanto strategie le sue ..da parte di una politica spregiudicata e piena di ricatti...per il resto non sembra esservi alcuna volontà di voler intraprendere un dialogo per la ricerca di una soluzione equilibrata!..Un'azione, quella del leader di Italia Viva, che suona come un chiara pressione minacciosa e che dimostra come ancora una volta il politico toscano non abbia compreso la passata lezione da parte del popolo: Più che verso una Italia Viva... sembra indirizzarsi verso la fine di un'Italia politica! 

Al di là della arroganza politica e delle strategie personali di Renzi...quello che suona strano in questa storia sulla prescrizione, questione sulla quale è persino difficile schierarsi nettamente, è il fatto che la legge sull'abrogazione sia stata già fatta e finanche promulgata dal capo dello Stato che, firmandola, ne avrà tratto di certo una legittimazione costituzionale: Modificarla in senso equilibrato  non significa volerla cancellare...

29 gen 2020

L'ACCLARATO FALLIMENTO DI UNA POLITICA DEL CAMBIAMENTO




La sconfitta di un cambiamento promesso e mai promosso che avrebbe dovuto rendere forza ad un Parlamento e ad un governo nel gioco equilibrato dei ruoli: Governabilità e maggioritario vinceranno su un sistema nato per Costituzione in forza di un Parlamento che verrà pesantemente compresso.

di vincenzo cacopardo

Pian piano..lentamente, nella consapevolezza della sua poco stabile maggioranza messa sempre più in difficoltà dalla figura di Renzi, il nostro premier Conte..ormai spiazzato dai risultati del Movimento che lo aveva promosso... potrebbe finire col fare entrare nel governo elementi di Forza Italia. Naturalmente col benestare del PD...che in sé si vedrebbe quasi costretto..non traendo ancora vantaggi immediati da eventuali elezioni politiche.

Si ripresentano i giochi delle larghe maggioranze di un tempo in cui, per evidenti ragioni di un rinato bipolarismo, e per ostacolare l'effetto dirompente di una Lega sempre più gonfia di consensi e FdI che incalza aumentando considerevolmente i voti, il capo del governo potrebbe apprestarsi ad una operazione poco chiara... sebbene del tutto comprensibile nell'ambito dell'attuale sistema. Inoltre... anche per volontà del capo dello Stato che vorrebbe evitare in tutti i modi di portare il Paese al voto nazionale con una sicura vittoria della Destra salviniana...sembra doversi imporre qualunque strategia per tenere a galla questo governo fino alla durata della legislatura... E se dovesse cadere ..di certo si potrebbe portare avanti un Conte tris proprio con l'entrata delle forze Berlusconiane...

Insomma: Fuori Renzi e dentro Berlusconi?..O solo un monito agli insostenibili ricatti verbali del senatore toscano?..Tutto è possibile nel quadro odierno nella confusione di una legge lettorale ancora da mettere in atto, di un lineare taglio dei parlamentari, di una legge elettorale da definire..ed alcune riforme non del tutto digeribili ricercate dal Movimento 5stelle.

Appare chiaro il fallimento del Movimento creato da Grillo che oltre a perdere voti...svanisce in ogni sua consistenza identitaria.. Una identità ..in realtà mai veramente asseverata nel suo percorso: Il Movimento che era nato per interrompere l'andazzo delle contrapposte posizioni bipolari di un tempo... in realtà sembra essersi prodigato per ottenere l'effetto contrario! Il suo fallimento è ormai acclarato dalla serie di perdite di consensi da ogni parte... poiché non si è posto con chiarezza fin dall'inizio...Ha guardato con ingordigia e presunzione ad una propria governabilità dimenticando di lavorare con impegno per la propria organizzazione... finendo poi col costruire una vera e propria struttura verticistica: Esaltando fino all'estremo il suo principio di onestà.. ha finito col non rendersi per nulla onesto nei confronti di chi aveva creduto nel cambiamento. Ma c'è di più: Ha dimenticato completamente il sud che lo aveva riempito di consensi...non dandogli opportunità di crescita attraverso un impegno chiaro verso il suo sviluppo e le necessarie infrastrutture.

Se la strada di un cambiamento non viene percorsa ed affrontata con saggezza e competenza, non vedrà mai la possibilità di un suo immediato successo o di un ritorno. Si torna al passato con le debolezze e le fragilità di una politica sempre più compromessa e conflittuale. Ci sono sempre chiacchiere nella politica odierna e mai una vera lungimiranza: si guarda all'oggi dimenticando l'importanza di un domani. Ci si crede capaci nell'incedere di una arroganza dimenticando il determinante valore dell'umiltà!

27 gen 2020

GRILLO: DA ARTEFICE ...A CARNEFICE DELLA SUA CREATURA !



Tutto prevedibile!

Le elezioni regionali svuotano i consensi del Movimento e manifestano la volontà di un ritorno al bipolarismo

di vincenzo cacopardo

Cosa pensava di fare Grillo che ha spinto il suo Movimento verso una governabilità che avrebbe tolto ogni possibile identità alla sua creatura? Delle due una: O Grillo è un ingenuo...o non ci ha mai creduto. Il chè non favorisce alcuna identità ad un Movimento nato per un cambiamento ad una politica delle vecchie contrapposizioni!
Come era prevedibile il disfacimento del Movimento, da tempo nell'aria, si è mostrato palese in queste elezioni regionali che hanno soprattutto messo in evidenza il ritorno ad un bipolarismo da tempo ostacolato proprio dagli stessi pentastellati.

Quelli come me che hanno sempre sperato in un cambiamento al gioco di comodo delle vecchie contrapposizioni, ed hanno sempre meno creduto a questa organizzazione improvvisata ponendovi giornalmente chiari dubbi, avevano previsto il defluire dei voti del Movimento: Si era pensato che si fosse aperta un'altra strada e da quella sarebbero potute entrare altre forze politiche nuove...Una sorta di sradicamento dal vecchio modo di interpretare la politica.

Per quanto attiene il precario percorso dei 5stelle: Dopo appena una straripante vittoria in campo nazionale.... il Movimento.. invece di attendere ed occuparsi di costruire la loro organizzazione in modo più logico e democratico ..edificando con metodo una struttura più consistente nel territorio, hanno creduto di poter governare senza quella maggioranza che gli avrebbe permesso di non dipendere da alcun legame con altri partiti. Il giochino fallimentare che li ha visti legati da una parte prima.. e da un'altra dopo.. nella ricerca di una impossibile sintesi era prevedibile, come prevedibile era il fatto che tutto ciò avrebbe portato ad un rafforzamento del gioco bipolare da loro stessi sempre avversato: Se si nasce per contrastare un bipolarismo è più che chiaro che non ci si può legare a nessuno dei poli..tranne che non rendersi credibili!

Come ripetuto più volte in questo Blog..avrebbero dovuto attendere e nel frattempo meditare attraverso un dialogo approfondito sulla loro identità e sulla struttura valida per una forte presenza nel territorio nazionale. Nel loro modo di governare, ricco di un forte ipermoralismo, irriducibili nel non comprendere la questione di un Sud che li ha sostenuti con una enorme quantità di consensi, riforme come quella reddito di cittadinanza che difficilmente troverà sbocchi sulla più importante fase, il voler procedere senza una organizzazione consiliare aperta, continuando a ricercare figure parlamentari attraverso l'uso di un computer e delegando ad una sola figura tutto il peso del'organizzazione...hanno messo in evidenza una direzione verticistica che non ha mai reso credibile il Movimento e l'intenzione di un vero cambiamento.

Qualcuno crede ancora che l'arrivo di un Di Battista possa cambiare qualcosa al loro interno...in realtà non potrà mai risolversi alcunchè ..sia per il fatto che l'organizzazione ad oggi è rimasta quella che è, sia perchè ormai risulta tardi qualunque trasformazione interna la si voglia ..Non è più credibile avendo basato il suo andamento contro ogni compromesso! L'elettorato odierno è ormai fluido: Il loro posto oggi sembra essere nelle mani delle sardine e molti consensi si sono evaporati andando sia a destra che a sinistra. Al Movimento non rimane che mettersi da parte, riflettendo sui loro molteplici errori.. comprendere che la politica non si fa senza una organizzazione di base forte e compatta negli ideali, né con figure inventate o ricercando soluzioni azzardate.

Come scritto diverse volte... il Movimento 5stelle che era stato premiato abbondantemente al sud ricevendo una infinità di consensi, non ha percepito l'importanza di quei voti ...non impegnandosi verso uno sviluppo sul lavoro e sulle infrastrutture.. dedicandosi quasi esclusivamente ad una azione di sostentamento attraverso un reddito senza alcun riscontro sul lavoro e dove tanti cittadini hanno cercato di lucrare illegalmente...Il reddito non ha funzionato per nulla!

Il riscontro di tutto ciò viene messo in evidenza nelle elezioni regionali della Calabria che torna in mano ad una destra. Una destra salviniana che nulla di buono potrà mai portare nel territorio.
Al sud si ritorna ai soliti schemi destra- sinistra.. ed il popolo sembra adattarsi alle vecchie contrapposizioni politiche di comodo poiché manca una politica nuova che possa rendere forza ai valori stessi del territorio e dove chi fa politica sembra farla solo per un proprio interesse...Dopo il fallimento di questo Movimento che avrebbe potuto aprire nuove strade si ritornerà alla vecchia politica..mentre il divario continua ad aumentare!

22 gen 2020

UN TEATRINO CHE NON GIOVA ALLA MAGGIORANZA



Una maggioranza instabile continua a rendere vantaggi al leader della Lega per prevedibili errori tattici.. rendendolo l'enfatica vittima di un sistema.
di vincenzo cacopardo
Un vero teatrino quello sul caso Salvini- Gregoretti! La giunta per le immunità del Senato vota per autorizzare il processo contro il leader della Lega dopo una serie di prese di posizioni opportunistiche dei Partiti: In giunta la maggioranza non è riuscita ad un rinvio a dopo le elezioni regionali decidendo di non partecipare alla seduta decisiva.
In sostanza il 17 febbraio si voterà in aula e presenteranno la relazione per l'accusa i parlamentari che hanno votato in giunta per un processo a Salvini...il quale sembra rimanere più che soddisfatto avendo spinto per un processo a suo carico per un mero tatticismo politico.
Il sequestro di persona, nel diritto penale, è il trasporto e confinamento illegale di una persona contro la sua volontà: Il rapimento può essere eseguito per chiedere un riscatto in cambio del rilascio della vittima o per scopi illegali. Può essere accompagnato da lesioni corporali che elevano il crimine a rapimento aggravato. Nel caso in specie non si può prescindere dal fatto che tali persone, malgrado la loro volontà di voler scendere a terra sono state innanzitutto salvate e curate costantemente.
Tuttavia nella fattispecie è proprio l'interpretazione di un giudice il quale dovrebbe valutare se un confine con un vero sequestro esiste, non essendovi nulla di violento in proposito (riscatti- confinamenti-crimini- lesioni) ma solo un fermo per valutare meglio dove si possano accogliere le persone salvate. Inoltre non si può trascurare il fatto che vi sono i decreti sicurezza firmati dal capo dello Stato, che oltre a contenere in sé una serie di normative su altri campi, sulla questione migranti favorisce una azione di scopo politico da parte di un ministro. Infine è quasi impossibile limitare l'aspetto di questo episodio senza un coinvolgimento con tutto il governo in carica nel momento.
Al di là di tutto ciò e non volendo prendere alcuna parte in proposito tranne che di mera intuizione ... se nel caso della Diciotti l'intervento dello stesso Tribunale appariva poco convincente..dato che in determinati casi non risulta proprio chiaro dove potrebbe finire un potere politico amministrativo di un esecutivo e dove iniziare quello di una magistratura....oggi sul caso Gregoretti.. di colpo si fa apparire tutto diverso!...Ciò desta chiari segni di convenienza politica! Sostenere oggi un voto di autorizzazione del caso contro Salvini significa farne una vittima (cosa che probabilmente a lui gioverrebbe nei consensi), ma non solo, potrebbe dare allo stesso l'opportunità di smentire ogni altra azione politica da parte di un governo che pare procedere a corrente alternata ed in base alle opportunità: Un grosso errore che non potrà riscontrare alcuna convenienza politica per lo stesso governo giallorosso.



10 gen 2020

PRESCRIZIONE: divergenze e reazioni governative




"Con la nuova riforma sulla prescrizione si vorrebbe mettere fine al principio che il cittadino debba rimanere in balìa della giustizia penale, sia come imputato che come persona offesa del reato, fino a quando e se lo Stato avrà modo di definire la sua posizione processuale."

di vincenzo cacopardo

In sostanza la norma entrata in vigore il 1° gennaio 2020, (approvata da M5s e Lega nel dicembre 2018), prevede l’abolizione di fatto della prescrizione dopo una sentenza di primo grado, in egual modo: sia essa di condanna o di assoluzione..a differenza di prima. 
Ovvero.. dopo il primo grado di giudizio... i processi non avranno mai una fine decisa dalla prescrizione e potranno durare all'infinito: Lo stop alla prescrizione non si intende più porre in base all'esito di una sentenza di primo grado...ma si mantiene ugualmente.. sia che essa sia di condanna o di assoluzione.

A tal proposito lo stesso ministro della giustizia Bonafede, promotore della stessa riforma, tiene a precisare che i veri effetti della stessa si potranno vedere nel futuro di qualche anno poiché nel frattempo si riuscirà a provvedere ad un'altra riforma diretta a velocizzare i processi. Tuttavia non è difficile pensare per chi si oppone alla riforma... che questa seconda parte rimane poco chiara e definita... restando nei contorni delle ipotesi.
Ciononostante per il ministro il principio fondamentale rimane il fatto che questa riforma permetterebbe l’accorciamento dei processi e la riduzione del rischio di impunibilità a causa della scadenza delle tempistiche.

Eppure.. alcune forze politiche di maggioranza sono ancora in disaccordo e ne discutono con calore..rimanendo critiche su alcuni aspetti.

Per buona parte del PD non si è del tutto convinti: I dem mettono sul piatto due proposte che dimostrano una chiara differenza di pensiero in proposito
-La prima è l’allungamento della sospensione della prescrizione dopo il processo di primo grado, portando l’attuale sospensione di 18 mesi prevista dalla riforma Orlando a tre anni. -La seconda è una prescrizione processuale, ossia che scatti per i diversi gradi di giudizio. Quindi ogni fase del procedimento dovrebbe avere una durata: indagini preliminari, primo grado, appello e infine Cassazione.
-, I dem propongono... che dopo la sentenza di condanna in appello... il termine resti sospeso fino alla pronuncia della sentenza definitiva e comunque per un tempo non superiore a 1 anno e 6 mesi...Ed in caso di assoluzione dell’imputato in secondo grado, ovvero di annullamento della sentenza di condanna, vengano ricomputati ai fini del calcolo del termine di prescrizione.

Insomma..una discussione ancora in corso che pone evidenti differenze di valutazione!..E' inutile ripetere che nella stessa maggioranza persistono in materia visioni assai diverse che da un lato tendono a proteggere fin troppo l'imputato e dall'altro dargli fin troppa opportunità di cavarsela con l'allungamento dei tempi giudiziari. Quando in realtà il primo provvedimento dovrebbe essere quello di far funzionare in modo ineccepibile la macchina della giustizia ed il lavoro di magistrati e giudici.
Vi sono rospi da digerire nella stessa maggioranza di un Governo che in tutti i modi cerca di restare a galla..le cui componenti politiche.. rischiano di svendere principi in una materia davvero delicata che dovrebbe in tutti i modi trovare una strada comune per la sicurezza della giustizia e quella della vita sociale dei cittadini.






7 gen 2020

RENZI-5STELLE: UN GOVERNO TRA I RICATTI


di vincenzo cacopardo
Renzi lavora per rinforzare la propria forza politica ponendo dei paletti al governo! In sostanza il politico toscano chiede un rinvio della votazione in giunta al Senato sull'autorizzazione a procedere contro Salvini sul caso Gragoretti...mettendo in tal modo in salvo l'ex ministro dell'Interno dal processo..poichè i voti di Italia Viva sarebbero determinanti. Ma lo fa con richieste ben precise!
La votazione è stata fissata per il giorno 20 gennaio..poco prima delle votazioni in Emila e Calabria . Tuttavia Renzi insiste mettendo in gioco una posta sulla quale poter barattare un accordo politico su tre punti ai quali non vuole per nulla rinunciare: Prescrizione, legge elettorale e revoca delle concessioni ai Benetton.
Punti fondamentali per il Movimento 5stelle sui quali ha da sempre basato il programma. Comincia quindi una nuova trattativa in seno ad un governo ormai tenuto in piedi quasi forzatamente ed in seno al quale proprio il senatore fiorentino, pur temendo possibili elezioni, detiene ogni possibilità di ricatto politico malgrado la sua esigua forza.
Se rimane assai complicata la faccenda riguardante le concessioni e la prescrizione, per quanto attiene la nuova legge elettorale.. 5stelle e PD.. sembrano aver trovato un'accordo sul proporzionale con sbarramento al 5%. Proposta che Italia Viva difficilmente potrà accettare se non diminuendo la soglia al 4%...Renzi in realtà vorrebbe concludere presto la trattativa il chè potrebbe far slittare la data del voto in giunta.
Insomma...come era immaginabile.. il governo resta bloccato da ogni richiesta da parte di Italia Viva che con l'esiguo margine sostiene un esecutivo assai vacillante..oltre che confuso tra ricambi di ministri e fughe dal Movimento di maggioranza ormai in mano ad un leader solitario.
Renzi col suo nuovo Partito continua a parlare di assunzione di responsabilità e nel contempo finisce col sostenere Salvini impedendone nell'immediato l'autorizzazione a procedere..o quantomeno ...rinviarla. Si gioca quindi una partita politica ...alla stregua di una scommessa ..dove le trattative sembrano determinanti allo scopo di ottenere salda ogni posizione : Se Renzi è abituato a giocare con la politica...il Movimento 5stelle..da tempo sostenitore di principi ben diversi, si trova oggi in uno stato confusionale che lo vede  in continua contraddizione..se non obbligato a cedere: Una snervante guerra di tensione..tra ricatti e accordi e diffuso malpancismo destinata ad esplodere..dove la politica continua a perdere i suoi valori e dove il premier continua a porvi tamponi.



5 gen 2020

SOTTO LA GUIDA DI TRUMP..UN'AMERICA SEMPRE PIU' CHIUSA IN SE STESSA


L'America..e gli americani dovrebbero riflettere al di là di ogni personale desiderio di sovranismo!
di vincenzo cacopardo
Mentre l'Iraq continua a pagare conseguenze fin dalle armi di distruzione di massa mai trovate ..quando Bush ordinò bombardamenti sulla inerme popolazione civile...l'America, con l'acuto vizio della prepotenza, continua a voler dimostrare la sua supremazia imperialista attraverso la potenza delle sue armi. In questo caso Trump aveva assoluto bisogno di rifarsi l'immagine per via dell'impeachment...Quella del raid e' stata una operazione inopportuna ed irresponsabile al di là di ogni fredda esecuzione..operata in un territorio già tormentato da guerre di religione di difficile soluzione: Una ulteriore dimostrazione da parte di una nazione in mano ad un personaggio che insiste senza una adeguata diplomazia..usando esclusivamente la forza...Pericolose scintille che provocheranno di certo reazioni ed attentati in tutto l'occidente..

Non possiamo di certo smentire le incontrovertibili realtà Usa di questi ultimi tempi con la presidenza Trump: Gli USA hanno boicottatto il prezioso contributo dell'America al problema inerente il clima (che riguarda il mondo intero)..ed hanno deciso di ritirarsi dall'importantissimo accordo sul nucleare..Hanno poi costruito una sorta di cortina economica attraverso i dazi e cercatodi far concludere la costruzione un faraonico muro di recinzione con il Messico..
Tutte queste operazioni non possono che indicare gli USA come uno Stato chiuso in se.. Viene perciò messa in dubbio ogni possibile alleanza..soprattutto quella attlantica: Chi si chiude a riccio come ha fatto Trump col suo Paese dovrebbe perdere altri diritti a livello internazionale!..Se poi gli USA pretendono di ricercarli attraverso la forza ..allora dimostrano di essere uno Stato antidemocratico prevalentemente imperialista, dispotico oltre ogni limite.

Ma cosa ci si può più aspettare da un popolo americano che dirige la sua politica col prevalente ausilio della forza del denaro e delle false illusioni per poi contraddirsi attraverso straordinari filmati di autoaccusa..Un popolo contraddittorio per molti di noi davvero incomprensibile...
Per tanti che seguono la evoluzione dopo il raid americano avvenuto in Iraq, ormai la Casabianca è divenuto il luogo in cui si regolano i conti tra Iran ed iraq...L'America non smette di inserirsi in questo difficile conflitto e non lo fa oggi certamente attraverso un'azione diplomatica.. ma accendendo l'odio.
Un paese tanto progredito che invece di avanzare attraverso una equilibrata diplomazia.. pare fomentare odio e guerre... e che poi conserva ancora insito in sé un alto senso del ridicolo moralismo.

2 gen 2020

MOVIMENTO E CAMBIAMENTO... LENTAMENTE AL CAPOLINEA



Ancora una volta la speranza rimane quella di poter vedere nuove forze politiche di innovazione capaci di interpretare in modo diverso un vero cambiamento.”
di vincenzo cacopardo
Le fibrillazioni aumentano nel governo, ma soprattutto all’interno del maggior partito della maggioranza..che dopo aver espulso Gianluigi Paragone, ha subito l'addio da parte del ministro Fioravanti appena dopo le dimIssioni dall'esecutivo.
Di Maio, capo assoluto e ministro del governo gialloverde, non sembra nemmeno sorprendersi del caos all'interno di ciò che resta di un movimento nel quale spadroneggia senza mai l'ombra di un dialogo o di scambi dialettici che per imposizione non sembrano proprio essere ammessi: Il leader dei pentastellati appare ancora una volta assente dalla importante fase di riorganizzazione del suo Movimento ed esclusivamente dedito a comandare e dirigere con forte ambizione un cammino verso la fine di una struttura politica i cui consensi verranno presumibilmente ingurgitati da altre forze politiche.
Il M5S è ormai allo sbriciolamento poiché ha tradito la fondamentale forza di un dialogo al suo interno e dove Grillo... un pò per presunzione..un po' per pressappochismo e persino troppa ironia... sembra averlo guidato dimenticando i sani principi ed esaltando ripetutamente  un certo assolutismo: L' incoerenza ha finito col superare i limiti di una decente organizzazione ormai senza alcuna logica...lì dove la logica ed il metodo rimangono essenziali per sorreggere una organizzazione politica democraticamente coerente ed identitaria.
Con lo sciogliersi lento di questo Movimento si è andata via via spegnendo la speranza di un cambiamento che era stato promesso e dove erano confluiti un buon 33% di voti alle ultime elezioni politiche nazionali nel 2018. Ma si è spenta soprattutto la speranza di un rinnovamento per il Paese. Ciò che veramente colpisce è il fatto che il Movimento era nato per far saltare quella politica bipolare contrapposta costruita su un sistema che si sarebbe voluto mutare e che invece sembra essersi rinforzato con maggiore vigore proprio per la loro politica carica di presunzione ed iper moralismo.
Troppi errori...persino superficiali! Difficile ormai poter ancora credere in loro per un cambiamento! Hanno già dato.. è inutile aspettarsi altro da chi non ha saputo interpretare in modo democratico e coerente un vero cambiamento.